Dopo un anno di stop a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, sono stati finalmente svelati i vincitori del Premio Bandiera Verde 2020, il riconoscimento promosso da Cia Agricoltori Italiani che vuole valorizzare la passione, l’impegno e la dedizione di chi, ogni giorno, si mette al servizio del territorio.
Ad ottenere questa prestigiosa “medaglia” sono stati ben 15 campioni della nuova agricoltura italiana, scelti in base a specifiche categorie. Sono stati assegnati anche 3 riconoscimenti a comuni rurali virtuosi e 4 premi speciali. Fra questi, spiccano 2 aziende toscane: la Fattoria Poggio Alloro di San Gimignano e l’azienda agricola Altura Vigneto dell’Isola del Giglio.
La prima è stata premiata per l’utilizzo di robot intelligenti per l’alimentazione “di precisione” delle razze bovine per migliorare il benessere animale: una soluzione che unisce innovazione e tradizione con tre generazioni di allevatori. L’esperienza del Giglio, invece, è un esempio di viticoltura eroica, caratterizzata dal recupero di alcuni antichi vigneti abbandonati e coltivati su ripidi pendii che scendono a picco sul mare.
Ciò che unisce le imprese agricole premiate è la loro costante ricerca di una evoluzione tecnologica in grado di resistere alle crisi e sfruttare appieno le conoscenze del passato. L’agricoltura, infatti, si trasforma ma non tradisce la missione di tutela dell’ambiente e di valorizzazione delle aree rurali.
“Mai come in questo periodo – sottolinea il presidente di Cia-Agricoltori Italiani della Toscana, Luca Brunelli – abbiamo visto gli agricoltori fare grandi sacrifici, ma anche dimostrare grande tenacia e resilienza. Il Premio Bandiera Verde 2020 è una ulteriore prova, con un’edizione che abbiamo saputo portare a termine nonostante le tante difficoltà. Ai 2 campioni vanno le nostre congratulazioni: sono, oggi, protagonisti di un premio che riconosciamo simbolicamente a tutti gli imprenditori agricoli toscani”.
L’azienda agricola Altura Vigneto
Sulle ripide colline del Giglio lavora Francesco Carfagna (assieme ai due figli e sua moglie), ex-professore di matematica, originario di Roma, trasferitosi nell’isola che frequentava da piccolo insieme ai suoi genitori.
L’azienda agricola Altura Vigneto nasce quando, nei primi anni ‘90, decide di recuperare alcuni antichi vigneti abbandonati. In vigna ed in azienda Francesco bandisce qualsiasi utilizzo di sostanza chimica, concedendosi solamente qualche giustificata dose di zolfo e letame. L’azienda ha impiegato oltre 5 anni per ripristinare le vigne e altrettanti per rimettere in sesto i muretti a secco; oggi produce poco meno di 6000 bottiglie che raggiungono i mercati di tutto il mondo.
Questa storia racconta una straordinaria esperienza di “agricoltura eroica” che ha consentito il ripristino ambientale e paesaggistico unitamente al recupero e alla valorizzazione delle tradizioni agricole.
I robot sono il futuro di qualsiasi settore e la pandemia ne è la prova. Sono molto impressionato dalla missione dell’azienda Slopehelper “No Manual Farming”. Pensiero moderno