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Underwater Pro Tour: il resoconto della pulizia in porto

Metti insieme un sole splendente in una giornata quasi estiva, un gruppo di volontari che amano il mare, ed in particolare quello gigliese, il fondale del porto purtroppo disseminato di rifiuti anche di tanti anni addietro, la volontà di rendere il mare ancora più bello ed apprezzabile, et voilà, il gioco è fatto: sabato mattina, per ben due ore, i subacquei volontari dell'Associazione Underwater Pro Tour si sono immersi nelle acque del porto, a ridosso della banchina di ponente, ed hanno fatto la spola tra il fondale e la superficie, riempendo di rifiuti retine da pesca, che venivano poi consegnate ai volontari gigliesi e non rimasti sul molo all'asciutto, per coordinare la raccolta dei rifiuti.

Il lavoro alacre dei volontari sub è stato svolto non senza problemi: prima di tutto il freddo, perché se è vero che l'aria era calda ed il sole quasi estivo, l'acqua mantiene comunque una temperatura in linea con il periodo, e le abbondanti e continue piogge non creano le condizioni perché si scaldi prematuramente; l'elevata quantità di rifiuti: a partire dai più piccoli, un cimitero di bottiglie e barattoli di bevande, fino a quelli più grandi ed ingombranti, come copertoni e nasse completamente distrutte ed abbandonate; la visibilità: è vero che si tratta di sabbia, ma sul fondale si forma una specie di limo, e basta prelevare un pezzo di rete o un barattolo, che lo spostamento fa alzare una sospensione tale da impedire di vedere tutte le cime che costituiscono gli ormeggi delle barche, e districarsi nel mezzo non è proprio facile. In più, il prelevamento di rifiuti di grosse dimensioni ha provocato in ogni occasione, lo spostamento di una quantità enorme di sedimento, creando dei veri e propri 'banchi di nebbia'. Fortunatamente per le operazioni di pulizia è stato utilizzato lo scooter subacqueo in dotazione all'Associazione UPT: in questo modo, nessun subacqueo ha dovuto compiere sforzi eccessivi per trascinare o portare in superficie materiale troppo pesante, creando situazioni di pericolo per la propria incolumità, legate ad incidenti subacquei favoriti anche dal freddo e dal saliscendi continuo.

Una menzione particolare vogliamo riservarla ai pochi gigliesi che sono venuti a dare una mano, chi 'pattugliando' l'area di lavoro su un barchino, impedendo l'accesso a mezzi motorizzati, chi disponendosi sul molo e facendo a volte anche sforzi generosi per issare le retine piene di materiale da eliminare. Quindi grazie a Barbara Galeotti, Tonino Ansaldo, Luigi ed Angelo Baffigi. Avremmo sperato in una partecipazione maggiore da parte di chi è dell'isola e chi vive l'isola.

Tra i volontari di UPT che hanno partecipato alle operazioni di recupero: una menzione particolare per Francesca, partita e tornata subito a Vicenza, scesa proprio per l'occasione.

Si ringraziano inoltre le due magnifiche volontarie che si sono messe a disposizione per far conoscere la nostra Associazione, promuovendola sul territorio, tra i gigliesi ed i turisti. Daniela ed Alessia hanno fatto un grandissimo lavoro e proprio in questa occasione un doveroso ringraziamento va a tutti coloro, sia turisti che gigliesi, che hanno contribuito con una donazione o acquistando uno dei gadget dell'Associazione. Un grazie anche alla Ferramenta 'La bottega di Angiolino' per aver fornito le retine utilizzate per la raccolta dei rifiuti.

Infine, un ringraziamento all'Arch. Alessandro Petrini, al Comandante Roberto Galli del Comune e al Comandante Giuseppe Sperandeo della Capitaneria per le autorizzazioni concesse.

Agli Amministratori del Comune che per le vie brevi hanno espressamente richiesto l'intervento, vogliamo dire che la collaborazione porta sempre buoni frutti, così come l'apertura verso nuovi obiettivi, per rendere sempre migliore l'Isola agli occhi di chi la vive e di chi la scopre per la prima volta.

Infine, un appello ai pescatori: sul fondale del porto giace un cimitero di gorgonie, anche di dimensioni notevoli, ovviamente morte. Chiediamo di nuovo a gran voce di evitare di calare le reti in quei luoghi in cui è presente fondale di coralligeno (che è anche protetto dalla Direttiva 2008/56/CE, recepita in Italia con D.Lgs. 190/2010). Comprendiamo le necessità dei pescatori, ma calare le reti sulle gorgonie e sui fondali di coralligeno, e strappar via questi animali quando le reti vengono recuperate, crea un danno notevole ai fondali marini. Il coralligeno è considerato il secondo più importante "hot spot" di biodiversità Mediterranea, dopo le praterie di Posidonia oceanica (anch'essa protetta dalle Direttive CE) ed è importante per diversi motivi: gli habitat di coralligeno presentano ricchezza e varietà di specie, commerciali e non; rappresentano un'importante risorsa economica per la presenza di molte specie commerciali, che trovano negli habitat di coralligeno la situazione migliore per la riproduzione, per poi spostarsi in altre zone; sono tra gli ambienti più apprezzati dai subacquei, e quindi di grande valore estetico e turistico; gli organismi calcarei presenti nei substrati di coralligeno sono fondamentali nel bilancio dell'anidride carbonica disciolta in mare.

I prossimi appuntamenti dell'Associazione sono per la mappatura dei rifiuti presenti sui fondali intorno all'isola e per il recupero delle reti abbandonate.

Ricordiamo che l'Associazione non ha fine di lucro. L'obiettivo, oltre a consegnare alle generazioni future un mare sano, è salvaguardare quella risorsa, il mare, che fornisce direttamente e indirettamente il sostentamento a tutti coloro che hanno attività sull'isola.

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