In occasione delle prossime festività vogliamo far pervenire ai nostri lettori i migliori auguri ed il nostro più sincero ringraziamento per la costanza con cui seguono il nostro giornale permettendoci di farlo crescere e plasmare sempre di più alle esingenze ed alla realtà del Giglio e dei suoi abitanti.
Abbiamo deciso di far confluire in questo articolo tutti gli auguri ed i saluti che i lettori vorranno far pervenire in questo periodo di imminenti festività. I messaggi augurali verranno pubblicati sotto forma di commento.
A tutti i gigliesi, residenti o non, gli affezionati della nostra isola ed i gentili ospiti che quotidianamente ci leggono giunga il nostro più grande grazie ed i migliori auspici per un futuro sereno.
Uno spazio per gli Auguri
Autore: Redazione GiglioNews
16 Commenti
E' gia' un ora che siamo nel 2011. Auguro a tutti i gigliesi e i non giglesi,alla redazione,a chiunque ami la nostra bella isola,a chi ci guarda da lassu',un sereno anno nuovo ricco di salute,gioia e serenita'. Un abbraccio a tutti. STEFANO ANSALDO DI VENDELLOVA
un augurio a tutti i gigliesi che purtroppo si trovano negli ospedali
Un caloroso augurio a tutti i lettori e soprattutto alla fantastica redazione di GiglioNews
Falleni Paolo e famiglia
Tanti auguri a voi cari ragazzi ed alle vostre famiglie. Grazie per il lavoro che svolgete che ci consente di sentirci tutti più vicini. Buon Natale e che l'anno prossimo sia grande come lo siete voi!! Grazie Olga Maddalena Centurioni
Auguri a tutta l'Isola del Giglio e alla redazione di Giglio News che ci fa sentire meno lontani.
Argentino e famiglia
La Pro Loco augura a tutta la comunità gigliese ed a tutti gli assidui frequentatori della nostra amata Isola del Giglio, un felice Natale ed un 2011 felice e pieno di salute.
TANTI TANTI AUGURI A TUTTI
La Britelcom augura a tutti i lettori di GiglioNews un Felice Natale ed altrettanto sereno 2011
Un sincero augurio di sereno Natale a tutto il Giglio.
Michele e Annalisa Ro (Ferrara)
Tutti gli anni,in questi giorni,si dicono le stesse parole. Ma non importa essere ripetitivi se si dice cio' che uno sente dentro e vuole dare a tutti. Per questo faccio a tutti i gigliesi redidenti,a quelli non residenti,alla fantastica redazione,a quelli sparsi per il mondo,a tutti gli amanti dello scoglio un sereno natale e un 2011 ricco di salute,gioia e serenita'. Che poi sono le cose piu' importanti. Stefano Ansaldo di Vendellova
SONO ITALO ARIENTI, UN MARINAIO DELLA SOCIETA' MAREGIGLIO. COLGO L'OCCASIONE PER FARE I MIGLIORI AUGURI NATALIZI E UN LIETO E FELICE 2011 A TUTTA LA DIREZIONE DELLA MAREGIGLIO E ALL'EQUIPAGGIO DELLA MOTONAVE "ISOLA DEL GIGLIO". POI, ESSENDO GIORNALISTA DELLA CRONACA SPORTIVA DELLA POLISPORTIVA AEGILIUM VORREI AUGURARE A TUTTI I COMPONENTI DI TALE POLISPORTIVA UN ANNO 2010 RICCO DI VITTORIE SPERANDO CHE NEL NUOVO ANNO SI RIESCA A CONQUISTARE LA SALVEZZA IN 2A CATEGORIA E UN FELICE NATALE. IL GIORNO DI NATALE E' UN GIORNO DI PACE: NEL MONDO NASCE GESU' IL SALVATORE E AUGURO A TUTTA LA REDAZIONE DI GIGLIONEWS ED IN PARTICOLARE A TUTTI I GIGLIESI CHE SI TROVANO NEL MONDO PER LAVORO (TIPO MARCONI, CACCOLINA, MILANO ECC) OLTRE UN LIETO NATALE ANCHE UN FAVOLOSO 2011 SPERANDO CHE ANCHE PER VOI LO SCOGLIO (CIOE' IL GIGLIO) SIA SEMPRE VICINO NEI VOSTRI PENSIERI. CONCLUDO DICENDO: PENSIAMO NELLA NOTTE SANTA ANCHE ALLE PERSONE BISOGNOSE CIOE' AI POVERI BAMBINI CHE SOFFRONO LA FAME ED AI BARBONI; EBBENE ANCHE A LORO I MIEI PIU' CALOROSI AUGURI DI UN CALDO NATALE ED UN FELICISSIMO ANNO NUOVO SPERANDO CHE ANCHE LORO TROVINO LA GIOIA TERRENA PER UN FUTURO NUOVO. A TUTTI DI NUOVO AUGURI DA ITALO ARIENTI DETTO ITALOSUPERSTAR
Invio alla magnifica Redazione di GiglioNews i miei più sinceri auguri di un felicissimo Natale e di un 2011 ancora più ricco di soddisfazioni per il Vs. meviglioso sito.
Invio inoltre un caloroso augurio anche a tutti i gigliesi e turisti vari, nella speranza che il 2011 conservi la ns. magnifica isola sempre così bella e splendente.
CARLO CENTURIONI e famiglia
IL NOSTRO NATALE
Ogni anno quando il Natale si avvicina emergono dalla mia memoria, vividi e belli, i ricordi della fanciullezza vissuta al Castello. Pochi erano allora gli accadimenti e lo sguardo era rivolto all’avvicendarsi delle stagioni e al calendario liturgico, che scandiva i giorni di festa.
La più bella, la più amata, la più attesa era il Natale.
Noi bambine incominciavamo il primo di dicembre a vivere l’avvento cantando una tiritera che vi dico:
“ Il primo Santo Ansano,
il due Santa Bibbiana,
il quattro Santa Barbara beata,
il sei San Nicolò che va per via,
il sette Sant’Ambrogio da Milano
e l’otto Concezion Santa Maria,
il nove mi cheto
perchè il dieci è la Madonna di Loreto,
il dodici convien che digiuniamo
perchè il tredici ne vien Santa Lucia,
(ma se qualcuno non viene in aiuto
io qualche Santo me lo son perduto),
il ventuno San Tommè la chiesa canta
e il venticinque vien la Pasqua Santa!
Poi ogni giorno staccavamo il foglietto dal calendario quasi a sospingere il tempo perchè ci portasse più presto Gesù Bambino.
Intanto andavamo per boschi a procurarci il muschio più bello: unica cosa abbondante per il nostro povero presepio.
Chi ce l’aveva la carta stagnola per fare il ruscello? E la pecorina di gesso? E il bambinello?
Con la farina facevamo la neve, con le pietre le montagne, ma quanti problemi, ma quanto entusiasmo! E quanta partecipazione, tutti in famiglia ci davano una mano.
Allora anche se la nostra religiosità non era profonda si intrecciava con la tradizione. Nessuno mai avrebbe mangiato carne la vigilia di Natale,“chi mangia carne la vigilia di Natale ha anima di lupo e corpo di cane” si sentenziava convinti.
E tutto doveva essere rispettato e tutti andavamo alla messa di mezzanotte.
Che emozione uscire in gruppo, rischiarata la via da una lanterna. Ci dirigevamo verso la chiesa infreddoliti, imbacuccati, ma con un’ansia che forse solo i bimbi possono provare.
Tra un po’ sarebbe arrivato Gesù bambino.
La chiesa era bellissima, ricca di cera e di parati, scarsa di fiori ma piena di gente.
Sull’altare maggiore un cestino coperto da un panno finissimo.
Io non stavo nella pelle, avevo il timore di non vedere e mi alzavo sulle punte dei piedini gelati. Rivolta alla nonna dicevo:” ma quando, ma quando?” lei rispondeva: “ aspetta ora suona la Gloria”.
E la messa procedeva secondo la liturgia. Poi finalmente il sacerdote pronunciava la “formula”: “gloria in excelsis Deo”, allora lentamente scopriva il cestino e appariva il bimbo più bello del mondo, mentre suonavano le campane del campanile e tutti i campanelli della chiesa, quelli grandi, quelli piccini, quelli d’argento, (ma forse erano solo nella mia testa) quelli d’oro.
Gesù era sceso al freddo e al gelo come diceva la Pastorella.
Finita la messa il sacerdote sedeva ai piedi dell’altare tenendo tra le braccia il bambinello, tutti i fedeli in fila ordinata si avvicinavano per baciare il figlio di Dio e dal coro arrivava il canto “venite adoremus, venite adoremus ...”. La mia emozione era al massimo. Gli occhi mi luccicavano, avrei voluto prenderlo e portarmelo via, ma non era giusto perchè era di tutti e allora, da allora io me lo porto nel cuore.
Caterina Baffigi Ulivi
Un caro augurio di un felice Natale e un felicissimo anno nuovo a tutta la redazione e a tutti i Gigliesi
Fanciulli Riccardo
TANTI CARI ED AFFETTUOSI AUGURI DI FELICE E SERENO NATALE!!!! A TUTTO LO STAFF DEL SITO PIù BELLO DELLA TOSCANA
a presto
Leonilde Fochi
Alla Vostra Redazione e alla comunità gigliese gli auguri di Buon Natale e di
felice Anno Nuovo.
Angela e Bruno Begnotti
E crescendo impari che la felicità non é quella delle grandi cose.
Non é quella che si insegue a vent’anni,
quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
La felicità non é quella che affanosamente si insegue
credendo che l’amore sia tutto o niente,…
non é quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e
che esplodono fuori con tuoni spettacolari…,
la felicità non é quella di grattacieli da scalare,
di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità é fatta di cose piccole
ma preziose….
…e impari che il profumo del caffé al mattino
é un piccolo rituale di felicità,
che bastano le note di una canzone,
le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore,
che bastano gli aromi di una cucina,
la poesia dei pittori della felicità,
che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una
felicità lieve.
E impari che la felicità é fatta di emozioni in punta di piedi,
di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore,
che le stelle ti possono commuovere e il sole far
brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto,
che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e
che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e
libera i pensieri.
E impari che l’amore é fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco,
di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5
minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi,
sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un
libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere
un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo é una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami…
E impari che c’é felicità anche in quella urgenza
di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’é qualcosa di
amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c’é nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità