"Un coro di si" quello dei sindaci delle piccole isole alla tassa da sbarco per i turisti "mordi e fuggi", quelli che sbarcano la mattina e ripartono la sera, e nessuno ipotizza un loro calo. "Stiamo preparando il regolamento attuativo per poter applicare insieme ad Anacapri, la tassa il più presto possibile - afferma il sindaco di Capri, Ciro Lembo - che noi abbiamo quantificato in 1 euro, una piccola partecipazione alla ricchezza dell'isola azzurra. Stimiamo per l'estate 2012 di incassare dalla nuova tassa intorno ai tre milioni di euro, perché Capri non conosce crisi", aggiunge.

L'imposta, che potra' essere al massimo di 1,50 euro, servirà a finanziare interventi in materia di turismo, beni ambientali e culturali, e servizi pubblici locali. 

“In questa difficile congiuntura economica, la nostra amministrazione comunale non intende aggiungere alcun tipo di balzello che possa colpire il mercato turistico di Capoliveri”, spiega il sindaco. La legge istitutiva della tassa di sbarco prevede che i comuni delle isole minori possano adottare, in alternativa all’imposta di soggiorno, una imposta di sbarco da applicare fino ad un massimo di 1,50 euro, da riscuotere unitamente al prezzo del biglietto da parte delle compagnie di navigazione che forniscono collegamenti marittimi di linea. Questo, possono starne certi gli ospiti, non avverrà a Capoliveri, almeno per quest’anno, che nella logica di non imporre nuovi balzelli al turista, non adotterà né la tassa di soggiorno né la tassa di sbarco. “Auspichiamo – conclude Barbetti - che anche gli altri comuni dell’Elba facciano propria questa scelta”.

Il Codacons critica l'emendamento al dl fiscale approvato dalla Commissione Finanze della Camera, che istituisce una tassa da 1,50 euro a passeggero per lo sbarco nelle isole minori, da aggiungere al normale costo dei traghetti. 

"Siamo nettamente contrari a questo nuovo balzello - spiega il presidente, Carlo Rienzi -. Ci sono migliaia e migliaia di cittadini che, non potendosi permettere vacanze all'estero, decidono di passare qualche giorno sulle nostre isole. Tassarli perche' "turisti mordi e fuggi" e' una ingiustizia, soprattutto se si considerano le tariffe gia' salatissime dei traghetti italiani. L'imposta di sbarco poi - prosegue Rienzi - rischia di avere ripercussioni negative sul turismo locale, portando i cittadini a scegliere altre mete non gravate da inutili balzelli. Per questo invitiamo i sindaci delle isole minori a non adottare la tassa di sbarco".