Il vino del Giglio sulle tavole del Real Madrid
Le ferie di Agosto non costituiscono un periodo di riposo per il Maestro orafo Matteo Macallè, colui che forgia il bracciale da bicipite presente sulla drink bottle di PERSEO&MEDUSA il vino dell'Isola del Giglio, creatura di Pier Paolo Giglioni, tutt'oggi il vino più costoso del mondo.
A Settembre infatti saranno consegnate a Florentino Perez presidente del Real Madrid, le confezioni di PERSEO&MEDUSA con cui lo stesso omaggerà i "Galacticos": ogni giocatore del Real riceverà la prestigiosa confezione del vino gigliese corrispondente al suo numero di maglia.
Le fidanzate o mogli di Cristiano Ronaldo e compagni, potranno sfoggiare nelle serate più rappresentative, l'esclusivo bracciale da bicipite PERSEO&MEDUSA: non poca cosa dato che questo vino da viticoltura eroica è prodotto in sole 300 confezioni per annata.
Un successo del design, della creatività e delle eccellenze di una terra che ha saputo ancora una volta dar corpo ai propri sogni.
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A prescindere dal "purtroppo" che lei s'azzarda a "pronunciare", in merito al fatto che il "Socialismo reale", in Italia non si sia mai realizzato, cosa che io, da buon Mazziniano, non mio sarei mai e poi mai, consentito, ho, proprio l'impressione che la "figura meschina" la faccia Lei, mostrando d'essere persona di parte, oltremodo risentita (mentre io ho cercato di fare solo dell'ironia), "attaccandosi" per, gratuitamente, polemizzare ad un "disguido" (confondere Real Madrid con il Barcellona, non e' certo la fine del mondo), che, se, in termini di sostanza del discorso niente cambia, ai fini di quello che ho inteso asserire, dimostra solo, e della cosa sono orgoglioso, che non seguo, più di tanto, il calcio. Quanto alle sue ed alle mie esperienze nel mondo industriale, sappia che il soprascritto, oltre ad essere giornalista da ben 61 anni, giornalista che non ha mai ricevuto querele o minacce di querela, giornalista che, quando ha sbagliato, ha chiesto scusa, mettendo le scuse nero su bianco, ha avuto l'onore e l'onere d'essere stato, non solo, per anni, Responsabile nazionale del settore industriale della Lega nazionale delle Cooperative e Mutue (per quanto riguarda le audizioni parlamentari, addirittura, dell'intero "Movimento" cooperativo, siccome attestano gli atti di Camera e Senato), ma anche d'aver ricoperto per un intero quinquennio, il ruolo di Consigliere Delegato di un' azienda consortile, di natura cooperativa, che, traguardava un bilancio, consolidato, di oltre 2.000 (duemila) miliardi di lire. Quanto, infine, ad alcune cooperative che, secondo lei, avrebbero sfruttato il Pubblico Erario, cosa di cui la storia di questo Paese dimostra che nessun tipo d'impresa può ritenersi immune (FIAT compresa), Lei dice solo una "baggianata", perché, se cooperative di "malaffare" ci sono state anche tra quelle che, aderendo alle Centrali cooperative, adesso unificate, nei loro statuti hanno l'obbligo di non perseguire fini di lucro privato, i reati da loro commessi, colludendo con la "Malavita", sono di bene altro tipo e natura. Tant'è che il patrimonio di tali sodalizi, non solo è indivisibile tra la "compagine sociale", in quanto questa può solo accampare diritti sula parte di capitale che ha sottoscritto e versato, sempreché non venga svalutata da avverse vicende economico-patrimoniali, in cui incorra l' impresa, ovvero rivalutata, in tempi di vacche grasse, fino ad un massimo del 2%, ma il socio, quale compenso per il suo lavoro, percepisce le normali retribuzioni contrattualizzate, piu' un, cosiddetto "soprassoldo", per altro, rarissimamente, corrisposto, fino ad un massimo del 20% della retribuzione , se tutto va bene, mentre s'accontenta d'un salario, ridotto anche del 50%, di "solidarietà", quando le cose vanno male. Abbia, comunque i miei distinti saluti. Di più, esimio signor Giachetti, in caso di liquidazione volontararia o di liquidazione coatto-ammionistrativa dell'impresa, l'eventuale attivo che "residua", mentre, oggi, dopo l'ultima riforma legislativa, e' versato ad un Fondo di promozione per nuove cooperative, fino a pochi anni, finiva nelle "Casse" dello Stato.
Sig. Calchetti, deduco che dare pubblicamente prova della Sua ignoranza, la diverta alquanto: Neymar è stato acquistato dal PSG è vero, ma dal Barcellona non dal Real Madrid... Per il resto le Sue osservazioni sono incommentabili. Si vede che il cooperativismo da cui proviene le ha dato una alterata percezione della realtà di impresa. Quello che predica Lei è affascinante, si chiama socialismo reale.. Purtroppo però in Italia non è mai stato applicato. L' esercizio delle cooperative comunque, spesso vi si avvicinava molto data la mole di pubblico denaro sfrutttata da alcune di esse. Per il resto, nella realta', una attività imprenditoriale si sostiene con mezzi propri. Buona giornata. Si goda il mare invece di fare figure meschine, dato che può disporre di uno degli ambiti più belli del Mediterraneo.
Dopo aver incassato, per Neymar, oltre 200 milioni di Euro dal Paris Saint Germain, chi altro avrebbe potuto permettersi, con quel che costa, questo vino prezioso, che solo ai nababbi, visto il prezzo ed i tempi che "corrono" , e' consentito "onorare"? A parte il fatto che, magari mi sarebbe piaciuto di più che a godersi quel "giulebbe", fossero le famiglie dei giocatori del Giglio e che fossero le moglie o le fidanzate di questi ad esibire il bracciale d'oro, da bicipite, da un orafo che, a quanto sembra, va per la maggiore, anche se non lo conosco, per un momento, avendo letto, troppo in fretta, la notizia, m'era venuto, pensate un po', addirittura, da "commiserare" il portiere del Real, perché avevo capito che ogni giocatore sarebbe stato "omaggiato" da un numero di bottiglie pari al numero di maglia! Poi, però, siccome sarebbe stata una patente ingiustizia, mi sono riletto il "pezzo" ed ho capito.