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Una vita con la terra
In paese lo chiamavano tutti “il Panza”, affettuosa abbreviazione di “Panzallegra”, soprannome invece, del suo babbo Salvatore. Generalmente in seno a una stessa famiglia si sviluppano caratteri e personalità diverse tra figlio e figlio, pure cresciute con la stessa minestra, gli stessi rimbrotti, la stessa semplice e onesta educazione alla terra, al lavoro.
Tra i quattro figli maschi di Salvatore e Libera (i Danei), Giuseppe detto Peppe - il nostro Panza - è quello che ha assorbito di più l’eredità paterna, di quella semplice e onesta educazione, facendo sua la cultura e lo stile dell’eco-tipo gigliese attaccato alla terra all’orto e alla vigna. Identico al padre anche nell’incedere garbato e pacato e nel proporsi nella sua cantina di via Bianchi con la famiglia e gli immancabili amici.
Peppe aveva un amico speciale che lo seguiva come un’ombra nell’ora della merenda. Non molte parole: l’attesa davanti al ferracchione dell’antica porta e il bicchiere ansonaco da bere e commentare seduti tra damigiane e bottiglioni. L’amico si chiamava Adone.
“Il Panza” era cugino di mia madre; io avevo più confidenza con i fratelli: Ilo, Nanni e Attilio, ma quando lo incontravo, spesso, perché nella buona stagione, rientrando dalla campagna passava sempre dal fondo delle mie scale, mi affacciavo alla finestra per salutarlo e notavo che mancavano sempre pochi minuti a mezzogiorno.
Al tempo delle mugnache era lui a darmi una voce: Oh Palma, vai al Vernaccio, nell’orto l'albicocco è zeppo!
Grazie Peppe e un mesto abbraccio affettuoso alla tua famiglia. Palma
P.s. mugnaca = albicocca
Con Peppe di Panzallegra se ne va una straordinaria persona, intelligente e sensibile ma soprattutto un Giglese vero, un Gigliese vecchio stampo. Se penso a Peppe mi vengono in mente le "passatelle" dove come padrone o sotto agli altri lasciava solo le gocce di quell'ansonaco che gli piaceva tanto. Ma finita la passatella veniva fuori il suo animo generoso e invitava tutti in cantina, soprattutto quelli che aveva mandato all'olmo, e la serata finiva tra scherzi e risate. Riposa in pace caro Peppe. Pietro di Pierina
Ai figli Katiuscia e Vittorio, ai miei cugini Peppina, Nanni e Ilo, ai nipoti, a Patrizia la mia più sentita partecipazione al vostro dolore. Vostro cugino Andrea di zi' Dina.
......Una cara e una... Bellissima Persona,cordiale e Gentile...un abbraccio ai familiari tutti...ci mancherà..Ancora sentite condoglianze...Salvatore e Famiglia..