SULLE FONTI D'ACQUA STORICHE
E' lodevole l'iniziativa, di cui leggo su GiglioNews, di restaurare le fonti che hanno dato acqua agli abitanti del Castello nel corso dei secoli (VISUALIZZA ARTICOLO). Lodevole non solo perché, come è scritto, può incrementare il turismo di carattere ambientale, ma anche, e a mio parere soprattutto, perché può contribuire al recupero di conoscenze e valori della tradizione locale, oggi qui spesso e diffusamente ignorati o sottostimati.
Maggiore validità avrà l'iniziativa intrapresa se potrà essere estesa alle altre presenze tipiche sul territorio: casotti di scoperta e sanità; costruzioni religiose (cappelle, oratori); annessi agricoli come capannelli, forni, palmenti.
Mi permetto di ricordare anche le altre iniziative che, come più volte è stato detto e scritto, si dovranno assumere per la buona conservazione della memoria storica isolana.
*Dare sistemazione e rendere facilmente consultabile l'Archivio storico comunale (da far conoscere agli alunni delle scuole!), ed unirvi la raccolta (oggi manca!) delle pubblicazioni che trattano del Giglio.
*Creare la Bibliografia gigliese in rete.
*Raccogliere e catalogare le testimonianze esistenti anche presso privati, delle tradizionali attività agro-pastorali, della marineria e della pesca.
*Adattare la Rocca, alle finalità indicate a suo tempo dalla Soprintendenza competente.
*Individuare una sede per incontri (da sollecitare) fra artisti, artigiani, imprenditori e cultori della storia e delle tradizioni locali.
Infine, coinvolgendo anche i più giovani:
*Promuovere, sostenere e diffondere l'iniziativa vivere il territorio: percorsi guidati ai casotti di scoperta e sanità, oppure fra capannelli, palmenti e forni; sulle due piazzole militari, danze, recite, cucina; caccia al tesoro storica; gare di fotografia, pittura, disegno; corsa campestre Capelrosso - Fenaio; Cerca di foglie e fiori; raccolta di storie contadine, di storie di vino.
*Promuovere, sostenere e diffondere l'iniziativa vivere il mare: Lezioni sui pesci locali, sui siti e sui modi di pesca; racconti di pesca e racconti di mare; gare di pesca, da terra, e dalla barca, col bolentino o coi nattelli; pesca alla boga paesana; giro dell'isola per canoe, barche a remi o a vela; caccia al tesoro terra-mare; esibizioni di foto o dipinti o disegni di pesci; gare di nuoto; cucina del pesce locale.
Tutto ciò perchè il Giglio non si riduca, come sembra, soltanto ad uno spot estivo di turismo commercial-balneare.
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