Isola del Giglio, la nuova strada carrabile per il faro del Fenaio, in Zsc – Zps Legambiente scrive al Sindaco: è conforme ai vincoli ambientali e paesaggistici?
Legambiente Arcipelago Toscano nei giorni scorsi ha ricevuto diverse segnalazioni sulla realizzazione di una nuova strada carrabile a doppio senso di marcia nell’area settentrionale dell’Isola del Giglio, destinata a quanto pare a collegare la strada provinciale con il Faro del Fenaio, uno dei fari che il ministero della Difesa ha incluso nel programma di valorizzazione dei fari e segnalamenti della Marina Militare.
Secondo gli ambientalisti, «Si tratta dell’ampliamento con un totale sconvolgimento, di un’antica mulattiera che era stata ricolonizzata dalla macchia mediterranea. Attualmente il transito nell’area interessata dalla costruzione della nuova strada è garantito da una serie di sentieri ben percorribili e periodicamente ripuliti. Si fa presente che per quanto riguarda, ad esempio, la valorizzazione del Faro del Capel Rosso, a sud dell’isola, nel territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è stato previsto l’utilizzo dei sentieri esistenti e non la realizzazione di una nuova strada carrabile».
A quanto pare, la strada in costruzione per raggiungere il Faro del Fenaio dovrebbe essere larga 2.5 metri e lunga circa 1 km, con un forte impatto paesaggistico e ambientale, sia durante la realizzazione che con il successivo utilizzo, visto che si introdurrà il traffico veicolare in un’area dove ciò non era mai avvenuto.
In una lettera inviata al Sindaco del Giglio, alla Soprintendenza e alla Regione Toscana, la presidente di Legambiente Arcipelago Toscano, Maria Frangioni, sottolinea che «La zona dove si sta aprendo la nuova strada è di grande interesse naturalistico, tanto da essere compresa, come tutta l’Isola del Giglio, esclusi i centri abitati, nella Zona speciale di conservazione (Zcs – Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Zps – Direttiva Uccelli) IT51A0023 ed ospita numerose varietà di flora e di fauna protette, con la presenza di falco pellegrino e di altri rapaci diurni e notturni e di berte maggiori. L’area è importante anche dal punto di vista archeologico, con rilevanti testimonianze della presenza umana che risalgono addirittura alla preistoria, e poi successive di epoca romana e del periodo medioevale; oltre a ciò, la zona è caratterizzata dalla presenza di terrazzamenti, contenuti dalle “grappe” (muri a secco), che servivano a coltivare la vite e ortaggi, cereali e legumi: alcuni di questi terrazzamenti sono ancora coltivati. L’area del Fenaio rappresenta quindi un compendio della storia naturale e umana dell’Isola del Giglio, una zona dove ogni intervento dovrebbe puntare ad un’attenta conservazione e valorizzazione di un patrimonio che è anche culturale, storico e paesaggistico. La realizzazione di una strada carrabile non va certo in questa direzione»
Per questo Legambiente chiede al Sindaco e alle altre istituzioni interessate se quanto realizzato e in corso di realizzazione abbia ricevuto le necessarie autorizzazioni, se sia conforme alle eventuali autorizzazioni e se sia conforme ai vigenti strumenti urbanistici del Comune dell’Isola del Giglio; se sia stata presentata la necessaria valutazione di incidenza prevista per un sito Zsc – Zps; se sia conforme ai vincoli paesaggistici, archeologici e ambientali che ricadono sull’area.
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Ci siamo scordati tutti che c'è stato un concorso per ottenere la gestione dei due fari ........... qualcuno al Giglio aveva tentato di raccogliere adesioni per costituire una associazione locale e lanciare un'offerta di partecipazione (non costituita)._ E' stata assegnata la gara a chi "evidentemente" è stato in grado di garantire investimenti._ Non ho visto da vicino il tipo di intervento e ........ ci sarà qualcuno che controllerà i lavori o no ??? Forse qualcosa andrà corretta, ma ci si dovrà pure arrivare a quei fari "senza l'asinello". E poi voglio dire un’altra cosa, che riguarda i proprietari delle numerose particelle interessate e/o servite dalla mulattiera (o meglio asiniera) e non solo quella, ma se volessero accedere alle loro terrazze/poste per piantare un albero da frutta, qualche pomodoro, un ulivo …. qualcos’altro, ma che debbono chiamare un Aborigeno che col macete si fa strada tra le frasche della macchia impenetrabile ? ….. o debbono salutare per sempre la loro proprietà PERCHE’ L’ISOLA E’ INVIOLABILE ??? Oppure lo è solo per alcuni.
Vergogna! E dire che il Parco aveva messo il veto per la semplice pulizia e sistemazione dell'antico sentiero dei Familiari! Questo scempio invece interessa a qualcuno vero? :-/ :-/