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ONORE AI “LUNA CHIARA” ED A GIUSEPPE ULIVI
Che bella questa storia sull’ultimo dei “Luna Chiara” (grazie Brandaglia!) bella quanto quello che, sul marito, m’ha scritto, la vedova del vecchio sindaco Giuseppe Ulivi, ch’è scomparso.
Due mondi convergenti. Meglio, un solo mondo, quello d’un Paese che ha bisogno di crescere, evolvendo, per uscire da un isolamento ancestrale, che lo tiene ai margini della civiltà e del progresso.
Ricordo ancora con sgomento, la prima volta che venni al Giglio, in gita premio, con i miei compagni di Ginnasio, nel ‘57, accompagnati da Preside e Professore, quale ricompensa, per aver ben interpretato, per le scuole, “Giorni Felici” di Puget.
Eravamo giovani quell’Estate e, femmine e maschi, indossavamo maglietta e calzoncini quando, a fatica, salimmo, per un viottolo, denso di gelsi rossi, al borgo del Castello. Ed eravamo appena “rivati”, quando, tra i vicoli antichi, ci si parò davanti un Maresciallo della Benemerita, che, con garbo ma pure con fermezza, ci pregò di tornare al Porto, ove alloggiavamo, al Demo’s Hotel, e rivestirci, ché le nostre membra seminude, agli occhi delle donne, dal capo ricoperto di cupi fazzoletti neri, davano scandalo.
Poi, piano piano, con gli anni, le cose cominciarono ad andar meglio Sempre meglio, grazie a gente come Angiolino ed un sindaco d’anni ventisei, Giuseppe Ulivi, che “trasformarono” l’isola …il paese e la sua gente, con la musica “nuova” ed il Turismo.
Bravi i “Luna Chiara”, quindi,e intraprendente il Sindaco più giovane d’Italia, che, ben fiutando il futuro, andarono avanti, per la loro strada, e furono d’esempio.
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