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56° Palio Marinaro, che emozione!

A distanza di giorni, approfitto per fare delle considerazioni e dei ringraziamenti. Come ogni anno la magia del palio mi avvolge di emozioni ma quest'anno è stato particolarmente speciale. Non posso che iniziare ringraziando i miei compagni di avventura: Andre, Fede, Vale e Luca ... ragazzi fantastici con i quali ho condiviso questo percorso, ragazzi genuini con i quali ho stretto subito una forte amicizia nonostante la differenza di età, campioni a cui la mia esperienza ha trasmesso ben poco perché non ne avevano bisogno, anzi sono loro che hanno trasmesso a me qualcosa, di vivere il Palio più serenamente di come sono sempre stato abituato. Mi hanno dato un'opportunità quando ne avevano bisogno e sono contento di non averli delusi. E' stato tutto bellissimo, gli allenamenti e le risate, e con l'armonia e sicurezza a bordo, abbiamo creato un equipaggio perfettamente sincronizzato e lo abbiamo dimostrato facendo una gara superlativa, vogando in tranquillità e sottosoglia. Grazie ancora ragazzi!

Un ringraziamento a chi lavora per fare sì che questa festa venga svolta, il Comitato San Lorenzo, il Comitato Palio e i mitici boari. Persone che si adoperano affinché tutto venga organizzato al meglio, senza palcoscenici, mosse solo dall'amore per la tradizione e il rispetto verso il nostro Santo Patrono affrontando a volte difficoltà o critiche. Gareggiare ed essere protagonisti è bello ma senza queste persone non ci sarebbe il Palio. A nome di tutti i partecipanti e della popolazione un grazie per quello che fate!

Una menzione agli altri partecipanti, tutti ragazzi eccezionali che, come noi, hanno questa passione, che ogni anno ci mettono il cuore, con rispetto, amicizia e sportività.

Non saranno mai abbastanza i ringraziamenti ad Ansaldo Antonio o meglio "Tonino" che probabilmente è la persona al Giglio che sente di più questa tradizione. Per me è sempre stato un colonna portante nel mio percorso di crescita da vogatore. Ha cresciuto gli attuali partecipanti al Palio fin da quando erano bambini in un periodo dove il Palio soffriva la carenza di vogatori, lui si è adoperato affinché la tradizione continuasse puntando sui giovani. Una scelta saggia che ha dimostrato di essere giusta, visto che tutti gli attuali partecipanti vengono dalla sua "scuola". Adesso continua in silenzio ad adoperarsi con i giovani del mini palio e del palio femminile perché come dice lui ... "la sorgente deve sempre buttare", grazie Toni.

Chi mi conosce sa che sono (e sarò sempre) tifoso del mio rione, il rione Saraceno al quale ho dato il cuore fin da quando ero piccolo. Gareggiare per il proprio rione ha sempre quel qualcosa in più è innegabile, però amo il Palio in ogni sua forma ed è capitato che ho gareggiato, come quest'anno, in un rione diverso. E devo essere onesto: un'accoglienza e un supporto così non mi era mai capitato in tanti anni di palii, sia prima, durante e soprattutto dopo. Il rione Moletto si è dimostrato nei miei confronti sportivo e molto rispettoso, simpaticamente goliardico: cori, striscioni, tributi ecc... è stata un'emozione bellissima. Ovviamente la ciliegina sulla torta è stata la vittoria che ha portato a dei festeggiamenti insieme agli "ultras" lungo tutto il porto, trasformando l'emozione in un delirio. Continuando nei giorni successivi, con i tifosi che fermandomi si complimentavano e volevano garanzie sull'anno prossimo. Chiudendo la stagione remiera con una bellissima festa del rione. Quindi grazie di cuore rione Moletto, grazie tifosi e ultras, la sorridente madrina e l'immancabile Dodo pronto a immortalare questi momenti. Per le emozioni che mi avete fatto provare ai limiti della commozione perché gran parte dei festeggiamenti era una lode personale. Non avevo mai festeggiato cosi...

Quando hai una grande passione, quei sacrifici che devo fare non sono mai dei sacrifici... ma crescendo, crescono anche gli impegni e le responsabilità, di conseguenza alcune scelte inevitabilmente si ripercuotono anche su altri.quindi non posso che ringraziare la mia famiglia che mi supporta,  in primis mia moglie Serena per tutto quello che fa per me, e i miei genitori che mi aiutano con mio figlio piccolo. Infine, devo fare i complimenti a me stesso perché con la vittoria del Palio 2024 ho segnato dei record storici, primo vogatore a vincere 4 coppe d'oro, primo vogatore a vincere in ogni ruolo (capovoga, 2 remo, 3 remo e 4 remo) e attualmente vogatore più vincente del Palio. Dopo quest'affermazione potrò risultare egocentrico o come spesso etichettato "voglio solo vincere". Non voglio peccare di boriosità ma a volte è giusto prendersi i propri meriti, negli anni una delle cose che ho sempre fatto è rimanere umile, anche quando avrei potuto riconoscermi i successi, perché sono fatto così e perché per me lo sport è lo specchio della vita, e l'umiltà è uno dei principi su cui bisogna vivere. Ovviamente questo non è uno sport individuale, i risultati si ottengono con il gruppo, con chi insieme a te condivide questo percorso e questi sogni, instaurando dei rapporti profondi che creano il giusto mix per eccellere. Quindi è merito anche di chi negli anni ha gareggiato insieme a me. ma io sono arrivato a questi traguardi anche facendo così tanti sacrifici che solo dio sa, per più di due decenni, costantemente ogni anno.

Visti questi risultati e questa esperienza, che consiglio dare a questi giovani ragazzi? Vedete la voga è uno sport molto duro, ovviamente servono degli attributi caratteriali che un ragazzo ottiene con la crescita personale e vicino a persone che gli trasmettono quella mentalità, il talento, la prestanza fisica, la tecnica di voga ecc sono tutte cose che ognuno può ottenere impegnandosi con disciplina. Certo c'è chi è più "portato" e chi meno, quello in tutto è così, è il bello dell'essere diversi. Io ho sfruttato la mia forza fisica di natura per compensare altre carenze che avevo, ad esempio la tecnica. Ma allora qual'è stata la chiave? La perseveranza! Il fissare un sogno o un obbiettivo, lottare per esso, senza scorciatoie, contro tutto e tutti, senza mai mollare, il non tirarsi mai indietro di fronte alle sfide, avere la forza di rialzarsi quando si cade, quando perdi la motivazione e hai quella reazione che ti scuote, lottare contro le proprie emozioni o pensieri, o contro chi cerca di affossarti. Tu vai avanti, lotti e stringi i denti. E' un percorso faticoso che a volte lascia cicatrici ma la gratificazione che avrai sarà impagabile. Ci vorrà tempo ... ad alcuni più ad alcuni meno. Ma non smettete mai di sognare, non scoraggiatevi, arriverà il vostro momento. Questo è il consiglio che do a voi giovani che siete il futuro del nostro Palio. Non esistono fenomeni in giglio. Se amate la nostra tradizione e mettete il cuore in quello che fate i risultati li otterrete. Ma ricordate sempre per cosa gareggiare, non solo per delle soddisfazioni personali ma per mandare avanti una tradizione centenaria, un omaggio al nostro patrono San Lorenzo, si corre in suo onore, e per il nostro attaccamento al Giglio e alla sua essenza, lo spirito di appartenenza alla nostra comunità e alla sua storia. Rammentate che siamo solo di passaggio ... ma lo spirito gigliese perdura nel tempo ed esserne partecipi è un onore.

Grazie San Lorenzo per tutte le emozioni che ogni anno ci regali! Al prossimo anno!