monumento_faretti_diurno020824_rit
"Monumento ai Caduti e faretti"
I contenuti dei post nella rubrica "Dite la Vostra" di questo giornale sono opinioni personali ed informazioni non verificate provenienti direttamente dai rispettivi autori che se ne assumono totalmente la propria responsabilità. La redazione GiglioNews si dissocia preventivamente dai contenuti che dovessero offendere o ledere la dignità di soggetti terzi, fermo restando il diritto di rettifica ai sensi della legge n. 47/1948. (n.d.r.)

"Monumento ai Caduti e faretti"

Carissimi Cittadini dell'Isola del Giglio,

per alcune riflessioni e valutazioni ritorno sull'argomento "Chi ha autorizzato quei faretti sul Monumento ai Caduti?", pubblicato di recente sui giornali online dell'Isola.

Il volontariato, "Prestazione volontaria e gratuita della propria opera, e dei mezzi di cui si dispone, a favore di categorie di persone che hanno gravi necessità e assoluto e urgente bisogno di aiuto e di assistenza, esplicata per far fronte a emergenze occasionali oppure come servizio continuo (come attività individuale o di gruppi e associazioni), che rispetto e ritengo fonte indispensabile di valori e leva aggregante all'interno delle comunità, ma che deve però perseguire gli scopi prefissati, sempre nel rispetto delle regole vigenti.

La mia comunicazione verbale prima alle Autorità Locali Militari e poi successivamente sia alla maggioranza che alla minoranza, fu lungimirante per quanto vado ad analizzare.

Sembrerebbe che nella stessa mattinata in cui ho espresso il mio dissenso riguardo a ciò che ho sopra detto, "gli ignoti" ricevettero l'ordine di togliere quanto da me denunciato, ma nel contempo riuscirono a dimostrare di essere impossibilitati a cambiare il sito dell'illuminazione della piazza Gloriosa in poco tempo, perché il giorno seguente ci sarebbe stata la sagra e pertanto beneficiarono della "decisione politica" di mantenere ancora per alcuni giorni (fino al lunedì successivo) la postazione dei fari sull'obelisco: decisione inopportuna che anche oggi sono a contestare.

Alcuni giorni prima della seconda serata, gli "ignoti" hanno installato con circa mezz'ora di lavoro gli stessi faretti sui lampioni comunali (ero presente in piazza Gloriosa), certamente con l'autorizzazione dovuta e rispettando quanto previsto dalle normative vigenti, considerato il precedente episodio dell'obelisco….Ma allora mi chiedo: la richiesta di non spostare i faretti era forse una forzatura o solo una bufala, non ben valutate dall'Amministrazione Comunale?

Neanche la minoranza comunque è intervenuta sull'argomento forse per opportunità politica o per altri motivi. Pertantomi chiedo: qualorafosserostati ancora loroAmministratori, chissà quale decisione avrebbero preso???.

"Pochi amici, ma più conoscenti di terzo grado" ripeteva un mio ex capo ufficio, io non sono un giudice od un commissario del popolo, ma quando si oltrepassa il confine occorre fare sempre chiarezza sui comportamenti tenuti; in questa mia battaglia per la conferma dei valori nazionali che il "Monumento ai Caduti" rappresenta, non si è sentita la voce della locale Associazione Marinai d'Italia, che forse si occupa solo dei Caduti del Mare o per qualsiasi altro motivo.

Ultimamente in piazza Gloriosa al Giglio Castello, si sono svolte tre serate di sagre, generando grande partecipazione di pubblico, musica e ballo ed a tale proposito ringrazio gli addetti per il lavoro effettuato e per la riuscita della manifestazione, questo infatti è stato il compenso per le loro fatiche; altresì estendo il riconoscimento a tutti coloro che svolgono giornalmente attività di volontariato nell'Isola … Ma ritorno al giorno della mia denuncia: da voce di popolo, sembra che un responsabile degli "ignoti" recitò in piazza queste parole: "Quando ci mettiamo a fare qualcosa, c'è sempre qualcuno che ci mette i bastoni tra le ruote". Se ciò è vero, devo dire che questo è un commento proprio inopportuno e privo di senso civico.

Per fare le cose in regola occorrono preventivi contatti con le Amministrazioni Locali e poi, in seguito, procedere con le autorizzazioni ricevute non dimenticando il buon senso civico della gestione. Io come sempre ci metto la faccia e la firma, pertanto il rammarico è che il mio nome sia stato fatto prima ancora che il mio scritto fosse "pubblicato": è proprio vero che le notizie volano anche senza le ali! In ogni caso confermo e ribadisco che l'articolo l'avrei scritto comunque, per rispetto ai Caduti che quel Monumento rappresenta.

Voglio aggiungere che in nessun'altra città, paese, frazione, insomma in qualsiasi altro luogo d'Italia dove esiste un "Monumento ai Caduti" che li ricorda, le Autorità Militari e le Amministrazioni Locali non avrebbero mai permesso una così totale mancanza di rispetto verso coloro che hanno dato la vita per la democrazia, ma evidentemente all'Isola del Giglio c'è poca memoria del SACRIFICIO ALTRUI.

Ho un'altra cosa da aggiungere e qui mi rivolgo al Comitato Festeggiamenti San Mamiliano. Dopo avere tolto le bandierine della festa, sull'obelisco rimane un'armatura in ferro che serve per appoggiare i fili portanti delle bandierine stesse che adornano Piazza Gloriosa; una volta però, terminata la festa, l'armatura va tolta e conservata per l'anno seguente in modo da potere finalmente guardare la struttura del Monumento nel suo stato originale.

Altresì il "Monumento ai Caduti" non può essere un ricovero di scale, scope o di altro materiale; il mio non è un monito, ma prendiamo coscienza di cosa veramente rappresenta questo nostro "Monumento ai Caduti" prima che la barbarie che sta impazzando anche in Italia, atterri sul territorio locale. Non pensiamo di essere immuni da quanto accade fuori dall'Isola: frequenti accoltellamenti tra giovani per futili motivi, bullismo, stupri e per finire le guerre che sono ai nostri confini. Ultimamente sono stato in Romania al confine con l'Ucraina, è palpabile nelle popolazioni locali la paura che il conflitto degeneri; vogliamo vivere così senza ricordare quale sono i veri valori della vita???.

Spero che questo mio pensiero sia uno spunto non per far indignare qualcuno, ma per riflettere su quello che si chiama RISPETTO per i veri valori della vita.

Allego una foto della Commemorazione degli anni 1930, in cui sono presenti donne che hanno perso i loro cari nella Prima Grande Guerra Mondiale.

Ci ritroveremo nel posto della memoria il prossimo IV Novembre Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

Cordialmente saluto
Argentino Stefanini di Ottavio e Maria Bancalà

bernardina_pini_commemorazione caduti_anno_1930

monumenti_faretti_sera020824

monumento_faretti_diurno020824