Nella mattinata di giovedì 14 maggio 2009, la Scuola Media di Isola del Giglio, accompagnata dalla Guida Parco Marina Aldi, ha effettuato la visita guidata nella Rocca Pisana di Giglio Castello per l’occasione gentilmente aperta dall’Amministrazione Comunale che l’ha in consegna dalla Soprintendenza ai Beni Monumentali ed Artistici.

Con enorme sorpresa, una volta arrivati nel cortile della Rocca, i presenti si sono resi conto che qualcosa mancava: il Pozzo!

Tutta la muratura in alzato, compresa la parte di ferro dove si trovava la carrucola per tirare su l’acqua, completamente sparita, rasa al suolo; adesso esiste solo il tappo che chiude la cisterna sottostante a livello del piano di calpestio del cortile. L’incaricato del Comune presente sul posto a cui è stata chiesta spiegazione, ha risposto dicendo che era crollato e che "tanto non era antico!"

A tal proposito, la Soprintendenza ha lavorato per 20 anni nella Rocca e non l’ha toccato, l’ha lasciato al suo posto: siamo sicuri che era proprio così insignificante?

Probabilmente la persona che ha dato la risposta, se fosse stata del Castello, se fosse cresciuta nella Rocca e vi avesse passato tutta l’infanzia giocando con i figli dei militari che vi abitavano fino agli anni '80, e se avesse avuto quell’attaccamento al territorio che sempre dimostra la nostra referente sull'isola Marina Aldi, probabilmente avrebbe risposto in un altro modo; non ha avuto neppure la sensibilità di spiegare che qualcosa nel piazzale purtroppo non c’era più per motivi accidentali (pare da informazioni avute, che questa persona fosse stata presente al momento dell’accaduto!).

In tal modo lo shock agli occhi esterrefatti di sorpresa di Marina Aldi sarebbe stato meno forte: invece con molta "nonchalance", è stata data quella risposta, quasi bisbigliando, quasi avendo paura di dirlo, o di farlo sapere ...

Fatto sta che, se il gruppo non fosse andato a visitare la Rocca, la comunità gigliese, quando e come avrebbe saputo dell’accaduto? Pare che tra avere creato l’incidente e radere al suolo il pozzo, sia passato pochissimo tempo, forse troppo poco; il tempo giusto per lasciare una marea di domande con risposte irrisolte, per lo meno fino ad oggi, a chi ha a cuore la faccenda.

La prima domanda è questa: ma non è la Soprintendenza che sovrintende e quindi che decide il da farsi su tutto quello che riguarda la Rocca e non solo, a Giglio Castello?

Chi è che ha preso la decisione di radere al suolo il Pozzo?

Non dovrebbero essere gli operai della Soprintendenza a fare i lavori di restauro in tutte le strutture murarie della Rocca, e non gli operai del Comune (si presuppone), che tra l’altro hanno lasciato due belle strisce di cemento ai 2 lati dell’ex Pozzo?

Perché l’ufficio tecnico non sapeva nulla della rimozione del pozzo (testimonianza resaci)?

Non sarebbe stata miglior prassi transennare tutto e aspettare che la soprintendenza venisse a fare opera di ripristino come succede di solito?

E perché poi tutta questa solerzia da parte del Comune?

A tutt’oggi la priorità per l'Amministrazione è rappresentata dalle manifestazioni che dovranno essere svolte nella Rocca come sembra di evincere dalla versione data dal Sindaco?

Ma era davvero pericolante e in cattive condizioni questo pozzo? Dalla foto riportata e scattata nel Maggio 2007, sembra essere in buone condizioni; che cosa e chi ha danneggiato nei successivi 2 anni questa solida struttura, tanto da essere costretti a demolirla?

Queste e altre domande vengono spontanee a chiunque abbia a cuore, come noi di ITALIA NOSTRA SEZ.ELBA-GIGLIO, il nostro patrimonio STORICO, CULTURALE, ARCHEOLOGICO E AMBIENTALE.

Nel concludere infine ci chiediamo per quale motivo l'Amministrazione non abbia agito con eguale solerzia, nonostante i nostri ripetuti solleciti, nel tutelare con una lastra di plexiglass il pavimento di coccio-pesto originale (anno 1000-1100) nella chiesetta romanica della Rocca, esposto alla rovina totale sotto il bancone di legno del consiglio comunale.

Oppure parimenti non abbia fatto niente per tutelare il pavimento in mattoni di epoca medicea nella sala superiore della Rocca; sarebbe stata sufficiente una passerella in legno per i visitatori, onde evitare il consumo ed il deterioramento a cui è già soggetto il pavimento dalla data di apertura al pubblico ad oggi.

Ci chiediamo dunque perchè non si sia profuso lo stesso impegno per tutelare la manutenzione della Rocca in generale, in completo stato di abbandono nella totale noncuranza fino ad arrivare a non accorgersi che la luce pubblica rimane spesso accesa, in assenza di manifestazioni,  per dimenticanza e menefreghismo; come è successo la scorsa settimana nella Chiesetta della Rocca che, dopo diverse segnalazioni dei cittadini del Castello, dopo una settimana finalmente è stata spenta.

Come ultima cosa vorremmo chiedere anche a nome di tanti Castellani che ce lo hanno chiesto:
potrebbe questa Amministrazione con altrettanta solerzia, far sapere pubblicamente le motivazioni urgenti e peculiari che hanno portato al taglio indiscriminato degli alberi sani, utili e belli che si trovavano fino a qualche mese fa intorno alle mura di Giglio Castello?

Sono previsti altri scellerati tagli dei restanti 2 alberi che abbelliscono le mura del Borgo Medievale?

Riportiamo le 3 foto del prima e del dopo taglio del più bell’albero che circondava le mura, un vero EX-capolavoro di EX-bellezza della natura.

ITALIA NOSTRA
SEZIONE ELBA-GIGLIO


Isola del Giglio A PROPOSITO DEL POZZO NELLA ROCCA PISANA ... 1

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