I contenuti dei post nella rubrica "Dite la Vostra" di questo giornale sono opinioni personali ed informazioni non verificate provenienti direttamente dai rispettivi autori che se ne assumono totalmente la propria responsabilità. La redazione GiglioNews si dissocia preventivamente dai contenuti che dovessero offendere o ledere la dignità di soggetti terzi, fermo restando il diritto di rettifica ai sensi della legge n. 47/1948. (n.d.r.)
A “SILVESTRA”, “TONINO”ED ALL’ISOLA DEL GIGLIO,CHE SE LO MERITA
Vorrei aver
l’incanto di Tonino,
e la purezza antica
delle su’ parole,
che, bianche
e fresche,
quali il lino,
lambiscono
di brezze,
come suole,
ogni contrada,
di chi, l’Estate,
a sera,
sta pe’ strada,
o siede
allo scalino
dell’uscio
ove risiede,
a gustar
l’Ansonico
suo vino.
Oppure,
essere Palma,
io vorrei,
Palma “silvestra”,
detta la “cantora”,
che, rossa,
che più rossa
non si “puole”,
siccome è tanto
gialla la ginestra,
“conta”, soprattutto,
quand’è festa,
le su’ fole,
che san di “Saraceno”
e d’altro ancora,
in ogni loco ameno,
alla controra.
Io che,
con gli anni,
ormai declino,
a questi poeti
Maremmani,
bacio le mani
e pur m’inchino,
a questi du’ poeti
di paese,
che, senz’aspetta’
gloria,
o ave’ pretese,
t’avvincono,
presto e volentieri,
scrivendo,
quest’oggi come ieri,
di fatti, di storie
e di misteri,
che, nel tempo,
han reso
bella e “grande”
un’isola deserta
ed “in mutande”,
siccome mi sovviene,
per le scorribande
saracene,
trasformandola
in un leggiadro
“visibiglio”,
qual è, oggi,
il Giglio,
fatto di cose
sane, belle
rare e buone
siccome si compone
e si scompone,
per lo sprone
d’aver vinto, infine,
il duro “agone”,
che, appo il Trione,
discosto dal portone,
fece, appunto, strame,
delle “lunatiche”
marmaglie maomettane.
Facendoti riviver
l’avventure,
di chi, diseredato
ed immigrato,
senza avere paure,
seppe, faticare,
con “allure”,
in mezzo al mare,
su aspre rocce
dai labili declini,
facendone terrazze
e colli opimi,
ricchi di vigne
ed altre culture,
che, dalle rive,
vanno per l’alture.
M’inchino,
quindi, a questi
e non a quelli,
ossia ai poeti,
“stenterelli”,
quanto obsoleti
di città,
che, seppur,
di lingua colta
e assai forbita,
sostanzialmente,
tirano a campa',
prendendo, tosto,
il mondo come va,
ignorando il giusto
senso della vita,
che l’isola, invece,
offre a sazietà,
col mare, il sole,
il cibo, il vino
e … la cordialità,
che sono
dello “Scoglio”
l’”erba voglio”,
in un contesto
di solidarietà,
e di tanti, reiterati,
trullallà,
che, in piazza,
se c’e’ un santo
da onora’,
ti fanno stracanta’
e straballa’,
insieme,
ovviamente,
a stramangia’!
Per commentare occorre accedere con le proprie credenziali al sito www.giglionews.it
Login
Non riesci ad accedere al tuo account? Hai dimenticato la password?