Dedico questo ricordo alla mia mamma che ha appena compiuto 88 anni:
"La guerra, quella terribile guerra che aveva devastato città e paesi e ridotto alla fame migliaia di persone, stava per finire quando mio padre e mia madre si incontrarono e subito si amarono.
Era il 1945, mio padre, richiamato dal governo alleato con gli americani, si trovava sulle montagne pistoiesi.
Quella sera il caso volle che fosse invitato ad una festa da ballo organizzata nella casa di un militare appena conosciuto.
Naturalmente lui accettò con entusiasmo e ... andò così incontro al suo destino! Non lo sapeva, ma quella sera avrebbe incontrato la donna della sua vita!
Giovane e un po’ scapestrato, Rocco perse la testa per quella giovane e bella montanara dagli occhi blu. Lei se ne innamorò subito.
Dopo un lungo colloquio con i quattro fratelli della ragazza, che vollero conoscere e valutare le vere intenzioni di quel soldato, mio padre e mia madre poterono fidanzarsi.
Lui fu congedato e tornò a casa, all’Isola del Giglio, e lì preparò il loro nido d’amore!
Era la fine di novembre di quell’incredibile 1945, il 24 per la precisione, quando mio padre, Rocco Pellegrini, e mia madre, Anelita Pistorozzi, si sposarono nella piccola chiesa del convento di Sambuca Pistoiese.
Il giorno dopo, in mezzo alle macerie della guerra appena finita, un treno merci, una camionetta militare e una barca di fortuna li condussero, tra avventure e pericoli, all’Isola del Giglio.
Era già buio e con i loro pochi bagagli s'incamminarono dal Porto per la mulattiera che ancora oggi porta al Castello.
Quanta ansia, quanto timore e quanta nostalgia per la famiglia appena lasciata turbinavano nel cuore di mia madre, che aveva per la prima volta abbandonato le sue care montagne per seguire il suo amore!
Accompagnati da una magnifica luna piena che rischiarava il loro cammino, finalmente arrivarono al Castello e lì trovarono una piccola folla che li aspettava per far loro gli auguri, ma soprattutto per vedere la moglie "forestiera" di Rocco.
Ad un certo punto qualcuno puntò in faccia a mia madre una acetilene per vederla bene ed esclamò:
"Però guarda che bella moglie si è preso Rocco!!! Complimenti!!!"
Quello fu davvero un benvenuto per mia madre, che si sentì accolta nella piccola e per lei sconosciuta comunità gigliese!
Da bambina ho sentito così tante volte mio padre raccontare questa storia con grande orgoglio, che alla fine ero convinta che fosse il finale di una bella favola!
E forse non mi sbagliavo ... "
Anna Pellegrini

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