Al terzo tempo il PD ed il suo segretario abbandonano finalmente la strada della delegittimazione, da cui hanno avuto origine le nostre necessarie difese, per passare a riconoscere che la nostra iniziativa era tesa a stimolare la discussione. Molto bene, anche se rimane lo sconcerto per i tentativi sottesi ai precedenti interventi.

Ciò posto, non abbiamo difficoltà ad entrare nel merito con una precisazione, e cioè che non può ora il PD cercare di metterci in mora come se la nostra associazione fosse tenuta a rispettare termini temporali nel promuovere una discussione o a formulare proposte. E’ la politica che è tenuta a trovare soluzione ai problemi di una comunità e decidere di conseguenza; se poi, nel corso delle sue procedure lo reputa utile, può chiedere ai cittadini un confronto. Certo, si può fare anche il contrario, anche se non come regola; noi abbiamo provato a farlo. Lo abbiamo già scritto; la nostra associazione, e non già comitato come erroneamente affermato dal Sig. Feri (c’è parecchia differenza dal punto di vista giuridico), fin dai primi momenti della sua costituzione ha cercato di avere ascolto da parte dell’amministrazione su proposte, alcune anche di facile attuazione e di scarso valore economico, tese a migliorare “l’ambiente” del Castello; l’accoglienza è stata sconfortante. L’atteggiamento sta cambiando? Siamo i primi ad esserne lieti.

Ex scuole medie. Nel programma dell’attuale amministrazione sul punto era stato scritto: “da adibire a polo scolastico con palestra e aula polivalente per conferenze”. Ora l’orientamento del PD sembrerebbe diverso. Sul fatto che il Castello, così come il Porto ed il Campese, abbiano bisogno di parcheggi credo siano tutti d’accordo. Se per il Castello sia meglio un parcheggio multipiano o all’aperto è una questione che, mi pare, sia stata già posta anche in passato. A nostro parere la volumetria dell’attuale immobile non dovrebbe andare persa (è pur sempre un patrimonio comunale) e un multipiano sarebbe preferibile ad un piazzale, proprio per “nascondere” il più possibile le automobili. Le dimensioni dovrebbero tenere conto delle esigenze e però anche dell’ambiente circostante. Le risorse da reperire (se in proprio dal Comune ricorrendo al project financing o a privati)  così come la gestione (se in proprio o affidandola a privati o congiunta) sono decisioni che spetteranno alla prossima amministrazione; un nostro parere in proposito, che pure abbiamo discusso, in questa fase sarebbe un puro esercizio dialettico.

Ex Fracco. Per l’intera area, se non ricordiamo male, anche da parte di una precedente amministrazione si era ritenuto di variarne la destinazione a turistico-alberghiera. L’ipotesi ci vede favorevoli sia per dotare il Castello di una struttura che manca sia per valorizzare una zona di pregio da dove si gode un panorama impareggiabile ma che oggi è altamente degradata. In questo caso c’è da considerare che l’attuale volumetria non sembra sufficiente per un utilizzo serio e tale da attirare l’interesse di qualche operatore del settore o di un investitore. Questo presuppone sia un aumento di volumetria che un’analisi dei costi e dei benefici, cioè un business plan tipico di ogni intrapresa che voglia attirare investimenti di terzi.

Ex bagni pubblici. Viste le condizioni del manufatto e la sua incoerenza con le costruzioni vicine, si potrebbe procedere alla sua demolizione. I servizi igienici pubblici sono però necessari in tutti i centri e a maggior ragione in quelli a vocazione turistica. Per questo motivo dei nuovi servizi potrebbero essere ubicati in altra zona, meglio se fuori dal centro abitato (ad esempio, nella zona del parcheggio come è in molte città o paesi). Gli attuali potrebbero avere ancora una loro utilità temporanea ma questo presuppone un loro ripristino e soprattutto un’attenta gestione per evitare che, proprio per la loro posizione, costituiscano motivo di disagio o di turbativa per chi abita nelle vicinanze.

Questo in breve il nostro parere sperando di non aver abusato troppo della pazienza del giornale e dei suoi lettori che non intendevamo annoiare con le polemiche seguite alla pubblicazione delle fotografie iniziali. Ci dispiace se sono stati necessari tre tempi (una volta si usavano nei film lunghi) per riuscire a portare ad una discussione che avremmo voluto, magari accesa, ma fin dall’inizio rispettosa verso una parte della società civile gigliese. Alla fine speriamo di esserci riusciti.

Associazione IL CASTELLO
Il Presidente
Sergio Forelli