Dovrebbe essere una “disciplina generale delle funzioni amministrative e dei compiti in materia di urbanistica e pianificazione territoriale” per quanto attiene i porti della Toscana con funzione commerciale. Una disciplina che, di fatto, tende ad istituire una Autorità portuale regionale con “capacità programmatorie, gestione e programmazione dei lavori, supero dei limiti nei rapporti tra enti in un’ottica di collaborazione”.

Su questo punto le commissioni Ambiente e Mobilità presiedute rispettivamente da Vincenzo Ceccarelli (Pd) e Fabrizio Mattei (Pd), si sono riunite in seduta congiunta martedì 19 aprile. Seduta che ha visto la partecipazione dell’assessore regionale ai Trasporti Luca Ceccobao, chiamato ad illustrare una prima scheda di valutazione alla futura proposta di legge per l’istituzione dell’Authority.

Uno strumento legislativo che, ha evidenziato l’assessore, tende a disciplinare “in maniera più efficace ed efficiente, l’esercizio di funzioni” quali quella di
“pianificazione delle aree portuali, programmazione dei lavori pubblici, progettazione ed esecuzione dei lavori programmati, rilascio e gestione di concessioni demaniali”.

Nelle intenzioni della Giunta, insomma, una “assunzione di responsabilità rispetto ad esigenze avanzate dai territori” con uno specifico occhio di riguardo per il porto di Viareggio che ha “caratteristiche e peculiarità evidenti”. “Intendiamo – ha detto chiaramente l’assessore – rispondere ad una esigenza di pianificazione più efficace individuando strategie migliori di programmazione delle opere portuali e una loro più celere realizzazione”. I porti, definiti “realtà produttive fondamentali” ed “elementi di indirizzo strategico” devono essere percepiti e vissuti all’interno di un “sistema da valorizzare”. Da qui l’intenzione ad una “sburocratizzazione e snellimento delle procedure”, ad una “maggiore sinergia tra tutti i soggetti che a vario titolo entrano in campo” e ad una “capacità di ascolto dell’ente regione” che a detta di Ceccobao è “alta e attenta”.

Una linea condivisa solo in parte dal vicepresidente della commissione Mobilità Giovanni Santini (PdL), secondo il quale la futura Autorità dovrebbe essere “cabina di regia” con compiti di “coordinamento e mediazione tra enti e competenze”. Concezione che, sempre a detta del vicepresidente, è “ben lontana da quella della proposta di legge che la Giunta ha messo a punto, nella quale è chiaro come l’Authority sia il solo organo di governo in materia”. Se, quindi, non è in discussione il “fare o non fare l’Autorità” per Santini è invece tutta aperta la discussione su “quale Authority fare”. “Il sopralluogo che ho sollecitato e che abbiamo fatto lo scorso 10 marzo – ha detto Santini – è servito per toccare con mano una realtà complessa come è quella di Viareggio e del suo porto”. Il riferimento del consigliere era alla “conformità territoriale” che vede lo scalo “incunearsi direttamente nella città”. Da Santini anche l’appunto a rivedere il “ruolo della Provincia che non ha compiti specifici in materia. Meglio sarebbe – ha continuato il consigliere – prevedere invece un ruolo attivo delle categorie economiche”.

La proposta di legge che interessa non solo il porto di Viareggio ma anche Porto Santo Stefano, Isola del Giglio e Marina di Campo, quelli cioè individuati dal Piano indirizzo territoriale (Pit) come porti di interesse regionale con funzione commerciale, “non convince” molto la consigliera Monica Sgherri (Fed.Sinistra/Verdi) soprattutto per la “forte presenza nel nuovo organismo del presidente della Regione” e per la “commistione tra parte politica e parte tecnica”.

Forte sostegno è stato invece espresso da Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd): “Sono convinto dell’esigenza di una Autorità regionale che vede l’impegno in prima persona del governatore”. Per il consigliere, è “necessario dotarsi di questo organismo” anche per ovviare al problema dell’inevitabile “blocco della politica ad ogni cambio di guardia”.

Sostegno alla proposta della Giunta è arrivato anche dalla consigliera Idv Marta Gazzarri: “Nel provvedimento – ha detto – riscontro quella visione unitaria della Toscana che è auspicabile seguire”. Per Gazzarri, inoltre, il provvedimento risponde ad esigenze di “valorizzazione territoriale e velocizzazione di processi che in certi casi risultano rallentati”.

Perplessità sono state avanzate dal consigliere Paolo Marcheschi (PdL) preoccupato che la “creazione di un nuovo livello di governo possa appesantire ancora di più il carico burocratico già notevole”. Da Marcheschi anche l’appunto lanciato dal vicepresidente Santini di un ruolo della Provincia “superfluo e inappropriato” e sostegno alla richiesta di allargare la “partecipazione alle diverse categorie economiche”.

Di “importanza evidente del porto di Viareggio” ha parlato Marco Ruggeri (Pd) pure esortando a ragionare in termini di “equilibrio tra tutte le realtà”. Dal consigliere il sostegno alla proposta di istituzione dell’Autorità vista come elemento di “velocizzazione di processi importanti quali il piano regolatore portuale”. Altro punto fondamentale individuato da Ruggeri quello del tentativo di “normare il demanio marittimo”, questione definita “molto complessa”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere Paolo Bambagioni (Pd) che vede nell’Autorità portuale uno “strumento efficace per risolvere i problemi”. “L’assunzione di responsabilità della Regione – ha detto – è evidente e si manifesta nell’intenzione di non sovrapporsi agli enti locali quanto piuttosto di affiancarsi”.

Federica Cioni