In epoca pre-turistica esisteva all’isola del Giglio (al Porto) un unico albergo con annesso ristorante: “La Pergola”, di Demo Cavero. I pochi villeggianti dell’epoca venivano chiamati, per antonomasia, “i signori”. La popolazione isolana viveva in condizioni abbastanza indigenti e, per alcuni, era proprio fame nera. Si racconta che una volta un bambino arrivò di corsa a casa urlando: “Mamma! Mamma! Come erano buoni i tordi nel sugo!”. “I tordi nel sugo? E dove li hai mangiati?” chiese incuriosita la madre. “Non li ho mangiati, li ho visti mangiare da Demo!” rispose il bambino sorridente, con il volto illuminato da soddisfatta, ingenua e infantile felicità.

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Quando nel Consiglio Comunale del 27 marzo 2010 la minoranza propose di opporsi allo spostamento delle biglietterie marittime di P.S.Stefano, il sindaco Ortelli e la sua maggioranza rigettarono la proposta perché non coerente con la loro alta strategia politica già annunciata in campagna elettorale: era meglio andare d’accordo con i sindaci della costa, occorreva “fare sistema”: smantellare l’intera filosofia delle aree marine protette elaborata dalla precedente amministrazione in modo che i pescherecci santostefanesi potessero continuare a gettare (legittimamente) chilometri di reti intorno alla nostra isola e potessero (illegittimamente) continuare a raschiare, con lo strascico, anche gli scogli. Era inoltre opportuno che le mini-crociere continuassero la frequentazione dell’isola di Giannutri, magari anche nella zona A di rispetto integrale,  dopo averla derubricata. In cambio i Gigliesi avrebbero avuto una infinità di agevolazioni a P.S.Stefano, anche in tema di possibilità di parcheggi a loro specificatamente riservati.

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Sembrerebbe che qualche giorno fa il sindaco Ortelli sia arrivato di corsa in Giunta annunciando: “Una banchina in zona portuale di poppa ai traghetti esclusivamente riservata alle autovetture in partenza per l’isola e ampi parcheggi contigui con zone riservate ai residenti isolani e ai pendolari!”:
“A Porto Santo Stefano?” avrebbero chiesto speranzosi gli assessori.
“No, ma li ho visti a Piombino, già realizzati, per l’isola d’Elba!” avrebbe risposto il sindaco con il volto sorridente, illuminato di soddisfatta, ingenua e infantile felicità.

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