BIGLIETTERIE: si avvera l’ ossessione di Cerulli, via le biglietterie. La maregiglio si sposta all’ ex ristorante il Delfino, mentre Toremar e Veganavi all’ ex asilo Cuniberti.

Ecco la “degna” conclusione di un anno fatto di decisioni sbagliate, di posizioni non prese, di silenzi assordanti e di arroganze a cui nessuno ha mai voluto rispondere.

Non serve ormai più a niente chiamare il Prefetto a tempo scaduto, dopo mesi di nulla; mesi nei quali poteva essere fatto valere sia il peso politico di altre decisioni che il Giglio avrebbe potuto prendere e che non ha preso, ma anche l’ attivazione di meccanismi di tipo legale per confutare le procedure seguite dal Comune di Monte Argentario sia sulle biglietterie che per la questione dei parcheggi. Mesi in cui si poteva far ricorso a quella tanto rodata macchina della protesta che proprio il Sindaco usava quando era all’ opposizione. Ma che siamo bòni a protestare solo contro il parco?Facile eh?

A sentire gli operatori del settore, oltre che la gente comune, c’è da rabbrividire: praticamente cacciati a pedate nel sedere. E questo sarebbe in linea con la “libertà”? Farebbe fede al principio politico della libera imprenditoria? Avrebbe a che fare con un paese democratico? Aziende cacciate a calci nel didietro nel momento di maggior lavoro stagionale!!! Cittadini che sono giunti alle biglietterie vedendole recintate e non sapendo dove andare a fare il biglietto; e vogliamo il turismo? In questa storia è tutto brutto, non c’è un aspetto positivo che sia uno. Non migliorerà nulla, non si è seguito un filo logico, non siamo stati rappresentati.

Il punto non è fare guerra o polemica, ma farsi rispettare come cittadini e come isolani e noi non siamo stati capaci di farlo, forse in modo calcolato oppure più semplicemente perché chi ci rappresenta non ha la forza di farlo; e non basta dire “ho telefonato”, “mi sono fatto sentire”; nessun risultato, nessuna iniziativa di protesta, niente di niente. Siamo l’ unico Comune in grado di subire tutto, supinamente.

E qui non c’ entra nulla essere di destra o di sinistra, c’entra solo rappresentare i propri cittadini e le esigenze del territorio. C’entra più che altro che qualche volta bisogna anche sporcarsi le mani e farsi sentire; non ci si può astenere da tutto o nicchiare in continuazione. Specialmente se dall’ altra parte c’è una scheggia impazzita, arrogante e determinata.

Questa è la triste presa d’atto di quello che è successo. La speranza è morta qualche mese addietro. Quello che segue è invece quello che è apparso ieri sulla stampa locale a maggior riprova che chi oggi fa più “casino”, nonostante tutto, non è nessuno dei nostri. Non serve nemmeno a niente dire che l’ avevamo detto perché il disagio c’è per tutti, e forte, ma fa un certo effetto leggere certe affermazioni, che vengono fatte da un ex-supporter di eccellenza di Cerulli. E noi, nonostante tutto, ancora zitti. Avrei voluto leggere, almeno, la firma del mio sindaco, sotto quelle dichiarazioni.

Stefano Feri  

IL TIRRENO DEL 14.7.2011
«Ho querelato Cerulli». Il titolare della Veganave: mi ha insultato in municipio
PORTO S. STEFANO. Qualche parola di troppo volata in Comune, nervi a fior di pelle e il sindaco Arturo Cerulli finisce con una denuncia ai carabinieri per ingiuria. Durante un’accalorata assemblea in municipio a Porto santo Stefano, martedì mattina, Cerulli avrebbe insultato il titolare della Veganave, Paolo Loffredo, mentre facevano il punto sullo sgombero delle biglietterie da piazzale Candi. Casus belli il braccio di ferro tra i tre ticket office gestiti da Vegastar, Maregiglio e Toremar, di cui il Comune stesso ha ordinato lo sgombero/demolizione per riqualificare l’area. Martedì mattina Cerulli ha convocato i gestori per decidere le modalità degli spostamenti. «Noi pensavamo che ci desse tempo fino al 30 settembre - dice Loffredo - ma non solo non ci ha dato alcun margine per sgombrare, ma ci ha pure trattato male». Davanti a testimoni sarebbero volate parole grosse. «A questo punto abbiamo messo tutto in mano alla giustizia, le carte all’avvocato». Il sindaco è stato denunciato ai carabinieri di Orbetello per ingiurie. Ieri, in conferenza sulla motonave Revenge (unica nave ecologica d’Europa), il 52enne comandante col passato da amministratore si è sfogato. «Mi sono pentito di aver creduto in Cerulli. Il sindaco sta portando l’Argentario sull’orlo del fallimento. Non abbiamo più una lira, le aziende chiudono per colpa sua. Io sono costretto a licenziare i dipendenti. Domani (stamani, ndr) sarà il Comune stesso a sdraiare le biglietterie di piazzale Candi con le ruspe», facendo seguito alla sua ordinanza. Una decisione a cui l’imprenditore si era opposto chiedendo una sospensiva al Tar, che però l’ha negata dando ragione al Comune. Dunque via libera alla rimozione, programmata per oggi, mentre l’imprenditore promette battaglia al Consiglio di Stato. L’ufficio si sposterà a 300 metri, coperto dai palazzi e condannato, secondo Loffredo, a morte sicura. Sono 7 anni che «siamo in causa col Comune. Il sindaco sta portando l’Argentario sull’orlo del fallimento, togliendo le biglietterie dal punto in cui partono le navi. Il suo comportamento sta provocando il caos. Moriamo di fame, non c’è una lira, c’è una crisi generalizzata incredibile: poteva aspettare a settembre a chiudere, a quel punto la stagione sarebbe finita. E invece no: non solo non ha voluto dare una proroga, ma con atto di forza ci toglie tutto e subito. Così ci uccide».