Brothel e Schiaffino a favore delle piattaforme
Egr. Dott. Giampiero SAMMURI Presidente dell'Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano
Egr. Dott.ssa Anna Rita BRAMERINI Assessore Ambiente Regione Toscana
e,p.c.
Ill.mo Dott. Gian Luca GALLETTI Ministro dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare
Oggetto: Isola del Giglio - Interventi post-Concordia.
Per una forma di scaramanzia ci eravamo riproposti di non intervenire sui problemi ambientali post-Concordia all'isola del Giglio fino all'arrivo del relitto a Genova e quindi fino al buon fine dell'intera vicenda. Ma la dibattuta questione sull'opportunità di rimuovere le piattaforme sottomarine sembra imporre scadenze a breve termine, con conseguenze irrevocabili almeno sotto il profilo del diritto.
La possibilità della conclusione di una gara d'appalto per la rimessa integrale in pristino stato dei fondali comporterebbe infatti un'azione di rivalsa, da parte della ditta aggiudicataria dei lavori, in caso di possibili successivi ripensamenti, con conseguenze economiche difficilmente gestibili, visto che i lavori comportano un impegno finanziario indicato in decine di milioni di euro.
Non entriamo nel merito di un problema solo apparentemente complesso, ma ci limitiamo a prendere atto che numerosi esperti di biologia marina si sono già dichiarati contrari alla rimozione integrale dei manufatti e che, invece, vari esponenti delle istituzioni locali e nazionali si siano espressi in senso contrario.
E' perfettamente comprensibile che la valenza economica dell'operazione comporti preoccupazioni di carattere amministrativo e solleciti pure interessi privati, presumibilmente legittimi.
E' però altrettanto vero che è specifico compito istituzionale dell'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano prendere, in tempi utili, una precisa posizione a favore della tesi che si riterrà più idonea, motivando la decisione con le sole argomentazioni che gli competono per legge, ovvero quelle derivanti dai criteri delle discipline scientifiche che studiano la salvaguardia dell'ambiente marino, specificando che le suddette condizioni di salvaguardia saranno ritenute vincolanti per ogni autorizzazione successiva e di competenza dell'Ente.
Isola del Giglio, 22 luglio 2014
Attilio Brothel, ex Sindaco dell'Isola del Giglio Armando Schiaffino, ex Sindaco dell'Isola del Giglio
Insomma, Pietro, concludendo per il momento questa mia filippica pro permanenza delle piattaforme al Giglio, qui davanti a Punta Gabbianara, c'era un enorme relitto navale ammalorato e irrecuperabile se non come materiale da cantiere di smaltimento e riciclo ed una poderosa schiera di piattaforme subacquee d'acciaio cementate nella roccia del fondale capace di sostenere un peso di decine e assai probabilmente anche centinaia di migliaia di tonnellate rimasta perfettamente integra. Il triste relitto lo hanno finalmente portato via sgombrando il panorama del Giglio e ora ce la vogliamo prendere anche con quello straordinario pianale artificiale invisibile a 30 mt di profondità che non dà noia a nessuno e anzi farebbe la felicità di pesci alghe molluschi e turisti subacquei? E poi non si sa mai, tanto tanto ci fosse la necessità in futuro di un sostegno d'emergenza per qualcosa di subacqueo pesante nei paraggi da qualche migliaio di tonnellate in su a rischio di affondamento il Giglio sarebbe l'unica isola al mondo che ce l'avrebbe già pronto. Saluti.
E quindi, Pietro, quello che intendo dire è che è mistificatorio ed ipocrita affermare di voler salvare la "faccia" ambientale del fondale del Giglio con la sua rimessa in pristino nell'area del cantiere Concordia, ripulendo un po' dalle porcherie e rimuovendo le piattaforme. Queste piattaforme, oltre tutto di pregevole fattura moderna e estremamente funzionali della ditta "Cimolai" se non sbaglio, fanno un tutt'uno integrato con le loro fondazioni nella roccia da oltre un anno e o si portano via insieme alle loro fondazioni o , cosa senz'altro assai più ragionevole, si lasciano stare lì dove sono state piantate a fare da habitat ai pesci, invisibili in superficie e suscettibili di future possibili applicazioni utili all'isola. Saluti.
Per le Piattaforme Tutto deve rimanere integro altrimenti svanisce ogni significato dell’iniziativa “petizione” per conservarle a futura memoria del disastro Concordia vissuto dall’Isola del Giglio e dell’interesse per lo sviluppo turistico “di nicchia” legato al mondo subacqueo che, a mio modesto avviso, potrebbe diventare di notevole interesse, oltre ovviamente a quello che già i fondali isolani offrono di propria meravigliosa natura._ Ieri sera ho visto in TV alcune immagini del fondale fornite ai cronisti dai sub dei Vigili del fuoco._ Sono assai localizzate e mostrano comunque un bel disastro, in particolare per i sacchi di cemento sconquassati e dispersi sul fondale …. Dicono che “stanno discutendo su quale sia la metodica migliore per rimuoverli (ancora non l’avevano considerata ?)._ Si annunciava altresì come un anno e mezzo la durata dei lavori di bonifica, pur non specificando se fosse stata considerata la rimozione delle piattaforme !!! _ Mi piacerebbe leggere su questo forum anche qualche commento degli estensori dell’articolo e dei promotori della petizione.
Ecco appunto, Pietro, sarà bene continuare a parlarne di queste benedette piattaforme, per capirci qualcosa e più in profondità. Anche perché trovo contraddittorio per non usare qualche termine meno rispettoso quello che dichiarano associazioni ambientaliste e lo stesso ministro dell'ambiente quando continuano a pretendere la integrale messa in pristino del fondale davanti a Punta Gabbianara in particolare con la rimozione delle piattaforme subacquee che sono servite per il raddrizzamento sostegno e il trattenimento della Concordia. E che vuol dire questo ? Perché, quando hai tagliato alla base le gambe delle piattaforme e le hai portate via e lo hai ripulito ben bene hai forse rimesso in pristino il fondale? E allora quegli oltre 500 mc di calcestruzzo dei pozzi di fondazione con i quali è stata sconquassata e profanata l'intima natura del granito millenario del fondal , anche quelli vengono portati via e come? E con che cosa si pensa di sostituirli per rimettere appunto in "integrale pristino" quasi un ettaro di roccia subacquea originaria irreversibilmente compromessa? Saluti.
Dico che vorrei avere una visione particolareggiata dei fondali ed in particolare delle piattaforme, altrimenti si deve sempre commentare su "Ipotesi"._ Si ho letto le dichiarazioni di Bortolotti è non ho ben capito, come Te del resto, la sua posizione sul mantenimento delle piattaforme integre - così - come sono adesso - compresa la parte delle fondazioni in calcestruzzo sulle quali sono installati.._ Anche l'articolo di giglionews ha riportato il resoconto dell'incontro col Presidente della Regione Toscana Rossi._ Risulterebbe che, sulle domande dei presenti all'incontro, non si sia chiaramente espresso, ma abbia dichiarato "parliamone".
Una cosa poi, Pietro, che mi stupì alquanto a suo tempo e che ancora oggi mi sconcerta è la dimensione e il numero di quei circa 20 pilastri-fondamenta (24 inizialmente previsti se ricordo bene) di cemento armato profondamente infissi a fare praticamente un tutt'unico nel granito uniforme ed esteso del fondale di Punta Gabbianara per sostenere la Concordia raddrizzata e che fece tribolare grandemente la Micoperi per realizzarli proprio per la difficoltà di penetrazione del fondale. Quella stesa di pilastri contornati da granito, secondo me, di Concordie ne avrebbe potuto sostenere almeno 10 una sopra all'altra senza problemi. Mah! Tu che ne dici, Pietro?
Mah, Pietro, aspettiamo l'esito del bando di gara per il ripristino dei fondali e poi ne riparliamo. Anche l'intervista del patron di Micoperi riportata in altro post di GiglioNews non mi è molto chiara. Parla di essere a favore della permanenza delle strutture verticali delle piattaforme per la ripopolazione della fauna marina ma poi riferisce della necessità di tagliare i pilastri perché non siano più visibili in futuro. Tu ci hai capito qualcosa? Saluti
Attilio, non credo sia ne possibile ne opportuno introdurre elementi di variazione dal tema, col rischio di generare complicazioni e fraintendimenti._ Le piattaforme, eventualmente private di cavi, catene, grout bags e quant’altro (speriamo che finalmente ci mostreranno qualche ripresa subacquea …. Adesso che Concordia è partita), debbono restare tal quali ed essere colonizzate dalle vita acquatica, come succede con un relitto e restare una testimonianza sottomarina di quanto è accaduto dal 13 febbraio 2012 a qualche giorno fa._ Credo che questo sia anche il senso della petizione in corso.
E quando parlo di "utilizzo produttivo ed efficiente" delle piattaforme non intendo certo una qualche cattedrale da erigere alla memoria, magari con risvolti ludici o spettacolari, di quella che è stata soprattutto una tragedia che ha investito il Giglio, ma piuttosto una qualche applicazione sobria moderna ad alta tecnologia non impattante sia il paesaggio che il fondale e davvero utile per la gente dell'Isola e per la quale possa ritenersi indispensabile il vasto piano d'appoggio di quelle importanti strutture subacquee costate tanta fatica e tante risorse finanziarie. Saluti.
E fanno benissimo gli ex-sindaci del Giglio a porre pressantemente il problema delle piattaforme anche se è ancora fresca la partenza della Concordia verso Genova poiché per ogni miglio in più che percorrerà il relitto-convoglio esso riguarderà sempre meno direttamente l'Isola che dovrà invece affrontare da subito le conseguenze post-Concordia ed in primis appunto la questione piattaforme.
Assai ragionevole e totalmente condivisibile la posizione assunta da Pietro Rinaldi sul problema emergente delle piattaforme subacquee destinate fino a ieri a sostenere e trattenere il relitto Concordia. Ma di fronte al cieco integralismo di un certo iperambientalismo di casa nostra credo che i suoi sforzi saranno inutili. A meno che non si trovi una motivazione nuova e concreta, al di là del pur apprezzabile desiderio di non disturbare ulteriormente la natura nella sua azione di riappropriazione di tale nuovo habitat artificiale, per poter riutilizzare in loco tali poderose e costosissime strutture in modo produttivo ed efficiente per l'Isola e i suoi abitanti. Saluti.
Avrei voluto aspettare che partisse la Concordia, ma a commento si risponde con commento, nel momento che potrebbe influenzare menti impreparate o sensibili._ Del problema si sta parlando da più di un anno anche se ci sono stati SILENZI secondo me assai ingiustificati._ Oggi Concordia sarà finalmente tirata via e questa sarà, a parte i sentimenti, una grossa LIBERAZIONE per il porto e per l'Isola._ Le piattaforme sono mega strutture metalliche messe in opera dopo aver effettuato rilevanti lavori specifici (metalmeccanica, trivellazioni per le fondazioni delle dimensioni di due metri di diametro (nel granito), trasporti via mare e non voglio farla lunga ….. niente può essere ripristinato come prima._ Le PTF sono collocate a circa 30 metri di profondità e non costituiscono “pericolo” per nessuno, ma possono costituire interesse per escursioni turistiche subacquee, fotografie e quant’altro oltre che costituire una zona ripariale per la fauna ittica._ Ci sono tantissimi esempi in giro per il mondo che dimostrano come queste zone artificiali vengono create anche con l’affondamento pilotato di vecchie navi e nel contempo per dissuadere la pesca a strascico con reti sui fondali._ Rimuovere quelle PTF significa, occupare il porto e lavorare ancora per mesi e mesi su punta gabbianara, oltre a quelli che saranno necessari per ripulire tutte le schifezze (queste sì) che stanno sui fondali (grout bags, catene, cavi, rifiuti ….) che spero finalmente possano essere visionati con qualche video subacqueo da rendere di pubblica evidenza._ Ho letto che Legambiente e Greenpeace si augurano soprattutto che non ci siano pericoli per l’ecosistema marino e sono favorevoli alla rimozione delle PTF, è il loro mestiere che, anche sottoponendosi talvolta a critiche, esercitano con grandi sacrifici e volontarismo._ In questo caso li invito a valutare bene la loro posizione e a non “essere frettolosi” nel giudizio favorevole alla rimozione delle PTF che sottoporrebbe i fondali di punta Gabbianara ad un altro stress ecologico dopo che il mare ha già iniziato (da oltre due anni) a colonizzare quelle strutture._ Impegnarsi invece agli interventi di “pulizia e raccolta rifiuti” questo sì …….. magari lasciando vivere un attimo liberi da servitù “lavorative” questo pezzo di estate che è rimasto a Gigliesi e turisti._ INTANTO, dopo aver salutato la Concordia, ANDRO’ A FIRMARE LA PETIZIONE A FAVORE DEL MANTENIMENTO DELLE PIATTAFORME.
Ma per favore! Non posso credere che i gigliesi accettino che i loro fondali siano violentati ulteriormente da questo ammasso di ferraglie. Fatevi sentire isolani, non permettete che gli interessi di alcune categorie abbiano la meglio sull'immagine di tutta la popolazione. Quelle piattaforme non c'erano e dovrebbero esser rimosse subito! Il Giglio non ha bisogno di quelle schifezze, deve esser capace di andare avanti con quello che era. E' la sfida più grande che vi attende. Non sporcate la vostra immagine con bieche finalità di lucro, vi prego!