Era Palio pensare che il palio marinaro è prima di tutto una festa e una tradizione e POI una gara

Era Palio pensare che il tempo sufficiente ad allenarsi è un mese di impegno serio e sudore

Era Palio quando non ci si allenava per fare 3000 metri, ci si allenava per Il Palio

Era Palio quando il 10 sera fuori da Scipione si creavano almeno una decina di equipaggi nel giro di 3 ore (e altrettanto velocemente venivano disfatti)

Era Palio quando se c’era mare grosso il massimo che potevi fare era una corsetta fino al bivio

Era Palio quando l’equipaggio lo facevi con i tuoi amici di sempre e se perdevi: pazienza! Ma vuoi mettere il divertimento…

Era Palio quando gli allenamenti si facevano fuori il porto, senza nascondersi dagli avversari… e magari c’usciva fuori pure un bello “scozzo”!!!

Era Palio quando potevi dire: “gli altri saranno pure più grandi, forti e allenati di noi, ma se in gara troviamo “Il Colpo” e il mare è dalla nostra…”

Era Palio quando lo strumento più tecnologico che si utilizzava negli allenamenti era il cronometro che trovavi nei fusti del dash, non cardiofrequenzimetri e misuratori di velocità vari

Era Palio quando se a 20 giorni da San Lorenzo mancava il terzo equipaggio un timoniere di sessant’anni prendeva per le orecchie ragazzetti di 20 anni e li diceva : “Domani s’esce.” (Grazie Tarcio)

Era Palio quando i ragazzi del minipalio non si facevano problemi ad allenarsi sotto il sole delle 3 e a “scartavetrare” e ripitturare le barche

Era Palio quando le barche si mettevano “a stagnare”…

Era Palio quando le barche non erano tutte uguali, ma tutti cercavano di curarle TUTTE al meglio, e alla fine si sorteggiavano

Era Palio quando: “Eh ma che culo!! T’è toccato il reme nuovo!!!”

Era Palio quando gli allementi più moderni erano quelli “all’olandese” di Costanzo, con sfida finale ai rigori sulla spiaggia

 

Era Palio quando: “Porta 32 colpi e vinci sicuro!!” - “Porta 36 la prima e l’ultima e 34 nelle corsie centrali e arrivi primo!!” – “Porta 33 colpi e na ‘nticchia e la coppa è tua”

Era Palio quando le boe si mettevano “a occhio”, e andavano bene a tutti.

Era Palio quando c’era la “vogata alla gigliese”

Questo lungo elenco è solo per far capire quanto questa gara agonistica di voga a panca fissa sia distante dal Palio Marinaro del Giglio. Equipaggi costruiti a tavolino, barche modificate, odi personali, autoproclamazioni di garanti e custodi della sportività e via discorrendo. Si parla di competizione agonistica, quando manca tutto per essere una competizione agonistica: arbitri imparziali, pene severe in caso di irregolarità, barche perfettamente identiche in peso e caratteristiche, BACINO D’UTENZA per cui riuscire a trovare 12 persone disposte ad allenarsi per tutto l’anno (come accade a livorno e santo stefano)… Per cui non meravigliomoci se sempre più persone smettono di emozionarsi per il palio. Ma soprattutto non venitemi a dire che questo è il Palio: il Palio del Porto è morto con le barche di legno. Questo al massimo è la brutta copia del palio di Livorno…