Non intendo squalificare una giornata come quella ecologica di Giannutri dello scorso 3 Aprile, desidero solo puntualizzare alcune cose. La necessità di mantenere bello e pulito il nostro piccolo angolo di mondo nasce da esigenze prima personali poi comunitarie, la partecipazione dei subacquei alla pulizia dei fondali chiarisce da sola quale sia il problema, sono i diportisti, le navi da piccola crociera che alla fine riversano in mare i piccoli rifiuti, andiamo a pulire dove loro in realtà sporcano.
Non possiamo certo negare la grande importanza dei circoli nautici e del diporto, questo però deve essere regolamentato. La libera fruizione del mare deve essere garantita a tutti ma con il dovuto rispetto.
Da anni chiediamo boe che diano la possibilità a chiunque va per mare, diving e diportisti, di potersi ancorare senza calare ancore distruggendo spesso il fondale marino. Da anni però troviamo nelle cale barche, sia di diving, di gite turistiche che di diportisti i quali spesso stazionano per ore, senza permettere che altre imbarcazioni si possano accostare: questa non è più libera fruizione ma appropriazione indebita di spazi pubblici.
Tutti abbiamo dei doveri verso il mare che, specie nella nostra zona, è anche la nostra vera fonte di lavoro, ma vedere qualcuno erigersi ad unico responsabile diventa un po’ antipatico d'accettare!
Qui però la polemica, se permettete, è d'obbligo: quando sono state indette le giornate per la pulizia dei fondali di Giannutri, e anche quella del territorio, io ho provato un "leggero nervosismo"! Mi sono chiesta: “ma chi sporca questi posti?”
Quando si portano su di uno scoglio dalle 800 alle 1000 persone al giorno, seppur con navi ecologiche, non credo che il personale di bordo possa seguire passo passo chi scende in terra e possa raccogliere ciò che viene buttato o lasciato dentro sacchetti appoggiati con noncuranza vicino a improbabili bidoncini della nettezza. E’ qui dove deficita il nostro Comune.
Quando le barche fanno lo slalom tra di loro per potersi ancorare, quando tutti entrano in casa degli altri senza chiedere nemmeno il permesso ma addirittura arrogandosi solo diritti e mai nessun dovere, allora mi chiedo: A CHI GIOVA TUTTO QUESTO? Non certo al Giglio!
Concludendo, grazie dell'aiuto alla pulizia ma saremmo ancora più grati se chi viene, sia a Giannutri che al Giglio, per terra o per mare, avesse lo stesso comportamento che ha in casa sua.
franca melis
Chi sporca Giannutri?
Autore: Franca Melis
3 Commenti
Gentile Franca,
ho provato a seguire il suo consiglio e rileggere il suo articolo e sinceramente, sicuramente per difficoltà mie, non capisco dove viene sottolineato l'egregio lavoro fatto dai subacquei e da chi, e ripeto a spese proprie, dedica il suo tempo per far si che quell'angolo di mare non diventi una pattumiera.
Ognuno da il suo contributo nel campo in cui può intervenire, noi subacquei sul fondo marino e si spera qualche altra persona a terra.
Nel suo articolo lei comincia con una "giustificazione" :"Non intendo squalificare una giornata come quella ecologica di Giannutri dello scorso 3 Aprile, desidero solo puntualizzare alcune cose".... cosa a mio avviso poco simpatica per chi quel giorno ha lavorato ore per gli altri. Si dice che non si critica per criticare e questo a me da molto fastidio.
Cara sig.ra MELIS i subacquei intervenuti il 3 aprile arrivavano da tutta italia e i locali erano pochissimi.
L'esempio che quel pezzo di mare interessa forse di più a chi non può averlo costantemente.
Sarò prevenuto, avrò difficoltà di interpretazione del suo scritto non lo so... ma nel mio piccolo ho dedicato il mio tempo, in questi anni, in modo attivo....e purtroppo attorno da tante persone sento solo tante belle parole....poi quando bisogna agire siamo i soliti 4 suonati che ci credono davvero.
Sig.ra MELIS se crede che siano le istituzioni ad intervenire di loro spontanea volontà forse è una delle poche persone che crede ancora nei miracoli qui in Italia. Purtroppo sono necessari segnali forti e manifestazioni come quella del 3 aprile per dare alle istituzioni un segnale forte di come stanno le cose.
A presto....
Mario Fedele
buongiorno sig. Fedele, scusi se inizierò con una piccola polemica, ma lei ha frainteso il mio discorso.
se lei rileggesse attentamente ciò che ho scritto sottolineavo che proprio grazie ai subacquei può essere effettuata la pulizia di fondali, non solo ma oltretutto i sub spesso attaccati da associazioni diportiste, non mi riferisco a quelle della zona, sono quelli che per primi danno il loro contributo nel tenere pulito il mare.
1° non sporcano 2° puliscono dove gli altri passano e per 3° ma non certo per ultimo sono sempre i primi a dare il loro aiuto.
in relazione alle boe anche qui fraintendimento totale, mi riferisco a boe di un genere diverso da quelle da lei posizionate, sono boe che permettono l'attracco a tre barche simultaneamnete senza dover calare ancore ancoroni e ancorotti, che come lei ben sà devastano i fondali e in molte situazioni hanno permesso ad alghe dannose di diffondersi peggio della gramigna.
per divertirmi in fondo le dico una cosa in gran segreto, il mio compagno è un subacqueo come lei, che come lei ama questo mare lo rispetta e quando scende in immersione sembra sempre che preghi perche tiene le mani giunte, per non toccare e non rompere niente, solo gli occhi si muovono freneticamente per cercare il piccolo nudibranco, che oltretutto sono la sua passione,
perciò pensi che il suo commento, e qui faccio un bel copia incolla "Nessuno, gentile Franca, è perfetto ma un detto dice: "CHI FA SBAGLIA, CHI NON FA NON SBAGLIA MAI!" almeno nei miei confronti e leggermente sbagliato.
le chiedo solo cortesemente di rileggere l'articolo e forse capirà che il mio sfogo non era indirizzato a chi fà, ma a chi sporca e non pulisce e oltretutto pretende, e mi creda che qui qualcuno di esterno spesso usa questo comportamento nei confronti sia di giglio che di giannutri.
la saluto cordialmente
franca melis.
Gentile sig.ra MELIS,
ho letto l'articolo e non le nascono un profondo fastidio nel leggere le sue parole segno di quell'italia che spesso giudica l'operato di altri e ne trova i difetti e basta.
Sono almeno 2 anni che da PADOVA, 480KM di distanza, partecipo come subacqueo attivo e sensibile all'ambiente, alla pulizia dei fondali di Giannutri.
Siamo partiti in 40 e l'ultima volta eravamo molti di più e la logistica si è perfezionata.
Se pensa un po' allo stato dell'isola di Giannutri nei periodi dove non c'è turismo si accorge che lo stato di degrado in cui si trova non è legato a "TURISTI POCO ECOLOGICI" ma all'assenza di amore per quel posto.
Un esempio banale può essere il fatto che si trovano resti di ritrutturaizoni edilizie gettati qui e lì, (anche in mare), non imputabili a diportisti o turisti.
Altra cosa è la mancanza segnalazione da parte dei locali quando si vedono barche in pesca nelle zone protette. Che sono, haimè. ricche di reti.
Questo è il rispetto che c'è verso il mare e l'isola e lei si innervosisce verso chi è venuto a spese proprie per pulire quella fetta di mare che ama e frequenta.
Relativamente alle boe posso dirle che ho aiutato a sitemare, personalmente, alcune di quelle esistenti. Chissà come mai ho trovato una sola persona realmente sensibile a tale necessità e l'aiuto arriva sempre da persone non locali.
Certo siamo tutti responsabili del degrado, se arrivano 1000 persone su uno "scoglio" l'inquinamento è sicuro ma forse sarebbe meglio analizzare il lavoro svolto nella sua totalità guardando i risultati e non solo il lato negativo.
Nessuno, gentile Franca, è perfetto ma un detto dice: "CHI FA SBAGLIA, CHI NON FA NON SBAGLIA MAI!".
Nulla di personale, capisco il suo sfogo e sono sicuro che capirà anche il mio.
A presto