Riceviamo da un nostro lettore la notizia di un concorso internazionale di architettura che, partendo dall'analisi del relitto Costa Concordia, chiede ai partecipanti di "progettare" il futuro dell'isola che i proponenti, a differenza della maggior parte della popolazione, vedono strettamente legato al ricordo di questa tragedia.
"New Concordia Island Contest è un concorso di idee organizzato dalla piattaforma di ricerca ICSplat per la trasformazione del relitto della Costa Concordia, nave da crociera della compagnia di navigazione genovese Costa Crociere, uscita da regolare servizio dopo il naufragio subito nella notte del 13 gennaio 2012 presso l'Isola del Giglio che ne ha causato il parziale affondamento. Il concorso ha l'obiettivo di stimolare nuove visioni per il futuro dell'Isola del Giglio e della nave come elementi dello stesso paesaggio e che nel tempo si costituiscono come parte unica e identitaria.
La cronaca recente avvisa che l'esplorazione del relitto alla ricerca dei superstiti e le fasi di rimozione del carburante si sono concluse; è in corso la pulizia del fondale intorno alla nave e presto verrà comunicato il piano definitivo per la rimozione del relitto che potrà durare anche più di un anno. Contemporaneamente non vengono riportate anomalie nei movimenti dello scafo, né nei rilevamenti ambientali per la ricerca di eventuali sostanze inquinanti fuoriuscite dal relitto e disperse nel mare circostante.
Come ripensare il futuro di questi luoghi? Cosa potrebbe diventare il relitto della nave se rimanesse incagliata per un periodo più lungo di un anno? Come programmare le fasi di smontaggio e trascinamento dei pezzi? Come lavorare con i resti per costruire una forma di memoria? In che modo riconsiderare l'Isola del Giglio con questa nuova roccia affiorante che ha modificato la linea di costa?
L'iscrizione al concorso è aperta dal 10 agosto al 24 settembre. I progetti dovranno essere inviati entro il 25 settembre. Maggiori informazioni e il bando sul sito di ICSplat.
La giuria sarà composta da: Cristina Díaz Moreno (AMID, cero9, Madrid), Andrea Bartoli (FARM CULTURAL PARK, Favara), Luca Emanueli (SEALINElab, Ferrara), Eva Franch i Gilabert (director of Storefront for Art & Architecture, New York), Joseph Grima (direttore di Domus, Milano), Kamiel Klaasse (NLarchitects, Amsterdam), Geoff Manaugh (BLDGBLOG, Los Angeles), Marco Navarra (NOWA, Caltagirone), Lori Nix (New York), François Roche (R&Sie(n), Parigi), Italo Rota (Milano), Yoshiharu Tsukamoto (Atelier Bow Wow, Tokyo)."
Concorso internazionale: "New Concordia Island"
Autore: Redazione GiglioNews
13 Commenti
Ecco vedi Pietro, è bastato che in qualche modo adombrassi sia pure assai indirettamente con il riferimento al concorso "icsplat" di lasciare la Concordia lì dove è andata a finire davanti a casa dei tuoi nonni, per trasformarti, da ripetuto e convinto mio sostenitore in qualità di attivista Blogger dimostrata in questo oltre anno e mezzo su GiglioNews sempre coerentemente sull'argomento Concordia al Giglio, di trasformarti repentinamente dicevo in un ruvido e quasi violento denigratore di quanto da me civilmente espresso negli ultimi commenti quasi a controcanto delle sprezzanti opinioni d'oltreoceano da "bullshit" del Sig. Harris.
Non ho capito se la “competizione” alla quale si riferisce Harris sia il concorso di architettura o il consueto “diverbio” tra Regolo e Pepe e/o quanti altri vengono coinvolti nei vari Blog di Giglionews.__ Nel primo caso mi sembra giudicabile come una “ESERCITAZIONE” DIDATTICA, PURAMENTE VIRTUALE E FINE A SE STESSA.__ Nel caso “comunque fuori tema” trattato fra Regolo/Pepe, ritengo sia riferibile agli “abituali stimoli” che il Blogger Regolo introduce nella discussione, purchè si parli e non importa di cosa. (basta solo individuarne il valore)…. Harris le ha definite “stronzate” forse non conoscendo il significato un po’ volgare della parola …… ma ha reso bene l’idea !!!
Google traduzione: Politicamente Corret sciocchezze.
Potete insultarmi quanto vuoi per beinging un americano. Non mi interessa, Attilio.
Spostare la nave, rottami e andare avanti.
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Politically corret nonsense.
You can insult me all you want for beinging an American. I don't care, Attilio.
Move the ship, scrap it and go forward.
Egregio Sig. Harris.
Sorvolando sulle sue sprezzanti e olezzose espressioni che denotano in modo incontrovertibile tutta la protervia di un tipico modo "americano" di atteggiarsi, le vorrei far notare che il "concorso di idee" cui ho fatto riferimento è stato regolarmente espletato impegnando il fior fiore dell'architettura di idee progettuali mondiale e che le numerose idee prodotte, sia quelle ritenute meritevoli dei primi posti sia quelle suscettibili di particolare menzione, mi risultano tutte assai rispettose della memoria delle vittime del naufragio della Concordia e sono volte a rivedere con positività e costruttività quel povero enorme relitto sfasciato e ammalorato davanti alla nostra bellissima e per millenni immacolata isola del Giglio di una ex grande nave da crociera che se non sbaglio ha come progettista originario proprio una equipe americana.
Google traduione: Questa Competizione è completa stronzata.
Si manca di rispetto alla memoria di coloro che sono morti sulla Concordia. E anche insulti la gente del Giglio, così come coloro che hanno lavorato così duramente per rimuovere la nave.
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This competetion is complete bullshit.
It disrespects the memory of those who died on the Concordia. It also insults the people of Giglio, as well as those who have worked so hard to remove the ship.
Anche se la situazione odierna appare sicuramente orientata, specie dopo il successo nella fase di raddrizzamento, al prosieguo fino al completamento della prevista rimozione del relitto lontano dall'isola, ci sembra comunque utile da un punto di vista di obbiettività intellettuale e completezza d'informazione, richiamare il presente post pubblicato da GiglioNews oltre un anno fa.
Saluti.
Gent.mo Sig Pepe, a parte che siamo fuori tema rispetto all'argomento del blog e che c'è una complessa e delicata procedura giudiziaria che sta occpandosi del caso Concordia e del suo Comandante,sono sostanzialmente d'accordo con quanto da lei espresso,ma una cosa ormai è chiara a tutti, se con una nave di 300 mt con migliaia di persone a bordo stai sulla normale rotta di navigazione tra il Giglio e e il M.Argentario e decidi di fare un brusco accostamento volontario ravvicinato verso il Giglio con pilotaggio "manuale" a vista di notte,(non chiamiamolo più con il grottesco termine "inchino" viste le conseguenze drammatiche da esso provocate) puntando sul faro di Giglio Porto, se sei esperto attento ed edotto sulla situazione dei fondali, anche se commetti una grave trasgressione al regolamento di corretta navigazione, ne puoi uscire con la nave i passeggeri e te stesso indenne,se invece devii bruscamente solo un pò più a sud puntando dritto verso "Le Scole", come pare accerato che sia accaduto nel caso della Concordia, anche se sei bravo a guidare il transatlatico in condizioni estreme, ma non sei stato perfettamente edotto sulla particolare conformazione di quella striscia di fondale, puoi portare te la nave e i passeggeri tutti,inevitabilmente, verso "la rovina".
Gentilissimo Signor Regolo, nelle mie parole non c'era alcuna ironia solo l'amarezza di sapere che sta per riproporsi un "film già visto" dove anni di processi non porteranno ad alcuna condanna.
Nessuno può negare che l'incidente si poteva evitare proprio per le ragioni che Lei illustra: a differenza del comandante dei Titanic che almeno aveva la scusante che gli iceberg si muovono, il Giglio è lì da sempre, gli scogli delle Scole e la loro pericolosità erano arcinoti, lì hanno naufragato Dio solo sa quante imbarcazioni nei millenni solo che ... Concordia non era una nave Etrusca, Romana priva di tecnologia o un moderno yacht condotto da un navigante improvvisato, quella è una nave dotata dei più moderni e sofisticati apparati di navigazione, uno per tutti: il GPS che permette una localizzazione "quasi millimetrica". Se aggiungiamo che le Scole sono un parco dove in teoria non ci potrebbe navigare neppure un pedalò, è difficile trovare delle scusanti per chi aveva il comando di Concordia e l'ha portata deliberatamente a poche decine di metri da terra.
Anche la storia dell'inchino "imposto" dalla società Costa non regge: di sera in pieno inverno sull'isola non c'erano turisti che la potevano vedere mentre sulla nave vista l'oscurità pochi si sarebbero accorti di passare accanto al Giglio.
Concordia è una nave splendida solo bisognosa di amorevoli cure e di un Comandante con la "C" maiuscola, proprio come quella che porta sulla ciminiera.
Sig.Pepe,premesso che con il senno del poi siamo tutti più bravi,non credo però che ci sia troppo spazio per le battute umoristiche in questa vicenda.
La zona di secche e scogli denominata "le Scole" è nota fin dall'antichità, e in particolare è nota ai Gigliesi, per la sua pericolosità nei confronti dei naviganti, qualunque fosse stata nel passato o possa essere oggi il tipo di imbarcazione a disposizione.
Non per niente pare che l'etimologia latina de "Le Scole" sia "ad scolum" che può essere tradotto "andare verso la rovina".
I fondali de "Le scole" sono un vero e proprio cimitero navale con presenza di relitti navali di tutte le epoche storiche, a partire da quelli degli Etruschi del primo millennio A.C.
Anche la mastodontica e modernissima Concordia, se non fosse stato per una serie miracolosa di eventi fortunosi che l'hanno portata quasi integra ad adagiarsi sulla riva di Punta Gabbianara o Gabbianella, sarebbe potuta andare ad accrescere gli innumerevoli esemplari che giacciono là sotto.
La particolare pericolosità de "Le Scole" è che presenta, invisibile ad occhio nudo, estensione di secche inferiori a 10 mt fin quasi ad una distanza di 400 mt dalla riva.
Un caso unico lungo tutto il perimetro dell'isola.
Per quello che è successo viene spontaneo pensare, che a parte la "scelleratezza" della manovra del Comandante della Concordia quella maledetta sera del 13 gennaio, lo stesso Comandante non fosse stato minimamente messo in guardia della eccezionale pericolosità di quella particolare zona di fondale dell'isola.
[quote name="Patrizia Tievoli"]Inutile discutere ... [i]ne ha provocato [/i]il parziale affondamento." Mi sembra veramente un'espressione alquanto inadeguata...diciamo così...[/quote]
Purtroppo molto italicamente, dopo un processo che durerà 10 o più anni, alla fine tra scadenze dei termini, prescrizioni, non luogo a procedere ecc. ecc. il vero colpevole risulterà lo scoglio che non si è scansato, sempre che qualcuno Giudice non incrimini i Gigliesi, che certamente sapevano dello scoglio e del potenziale pericolo, di non aver provveduto a rimuoverlo ... prima dell'arrivo di Schettino.
Inutile discutere sull'opportunità di sfruttare il relitto in qualsiasi modo... ognuno resta della sua idea, e i Gigliesi si sono già espressi in merito... l'unico punto su cui si potrebbe discutere è quel trafiletto che dice: "...presso l'Isola del Giglio che [i]ne ha provocato [/i]il parziale affondamento." Mi sembra veramente un'espressione alquanto inadeguata...diciamo così...
Interessante e originale questa proposta di concorso di idee internazionale sul Giglio e la nave Concordia.
Ma anche un pò provocatoria.
Perchè si fonda sui presupposti che il relitto della Concordia rimanga a lungo lì dove sta e che al limite venga portata via a pezzi.
Entrambi i presupposti appaiono in evidente contrasto con l'obbiettivo generale e quello specifico del progetto Titan-Micoperi della rimozione della nave tutta intera il più presto possibile, massimo entro la primavera del 2013.
E allora, quale è il significato vero della proposta del concorso internazionale di Architettura organizzatodalla ICSplat?
Forse si pensa o si spera o addirittura si prefigura cercando di fare pressione psicologica in tal senso sull'opinione pubblica e sulla stessa popolazione del Giglio affichè in realtà la nave, opportunamente raddrizzata rinnovata o comunque rivalorizzata, non venga rimossa dall'isola, in quanto ormai inserita in modo indissolubile dal suo contesto paesaggistico e nell'immaginario collettivo?
La lente d'ingrandimento del mondo sta focalizzandosi sul Giglio e la "sua" Concordia.
L'Isola e la sua popolazione dovranno abituarsi ad una rinomanza sempre più internazionale e qualificata.