Riceviamo da Guido Cossu a nome di un'Assemblea popolare la lettera che di seguito pubblichiamo indirizzata ai progettisti ed alle società direttamente coinvolte nei lavori di rimozione della Costa Concordia.
"Il sottoscritto Cossu Guido residente a Isola del Giglio, il giorno 9 marzo u.s. ha organizzato, come libero cittadino, un incontro, invitando tutta la popolazione isolana a discutere sul tema “Dopo la Concordia” ovvero “Cosa farne della piattaforma che regge la nave”.
L’intento della riunione era quello di scoprire, attraverso domande precise, quali siano i vantaggi o gli svantaggi ambientali ed economici della rimozione della struttura. La mancanza di un esperto che potesse rispondere a tanti dei nostri quesiti ha fatto sì che molti dubbi siano rimasti irrisolti.
L’assemblea, dopo un’ampia discussione, ha deciso di rivolgere a voi una serie di domande:
1. è una struttura compatibile con l’ambiente marino? 2. quanto tempo ci vorrà per rimuoverla? 3. se, come da progetto, verrà rimossa e verrà bonificato il sito interessato, l’ambiente tornerà come prima del disastro? 4. i sacchi di cemento saranno totalmente rimossi? 5. dal punto di vista economico, sia vostro che dell’Isola, cosa conviene fare?
Siamo pronti, se lo riterrete opportuno, anche ad un sereno confronto con chi sta portando avanti il progetto del recupero della nave in maniera così egregia. Confronto che possa farci prendere la decisione migliore, se dovremo essere noi a farlo.
Certi di un vostro pronto riscontro porgiamo cordiali saluti.
Per l’Assemblea Popolare Guido Cossu"
buon giorno, sono una biologa marina, subacquea e sommozzatore; mi è stato chiesto di lasciare un parere sulla rimozione delle piattaforme servite a reggere la Concordia. Premetto che ho seguito solo in maniera molto indiretta tutta la vicenda, pur conoscendo sia molti dei geologi, biologi e sommozzatori che hanno partecipato ai lavori. vorrei dire che sicuramente il danno c'è stato e la situazione non potrà mai tornare com'era precedentemente, ma la capacità dell'ambiente marino di "recuperare" è notevole, soprattutto in acque pulite come quelle del giglio. i pareri sul recupero o meno di "relitti" di ogni tipo sono discordi. istintivamente verrebbe da preferire un recupero totale, immediato di tutto ciò che è estraneo a un ambiente, ma a volte il recupero porta ulteriori danni, come nel caso di una rete rimasta sul fondale per molto tempo che, salpata, strappa tutto quello che le si era agganciato. nel caso delle strutture di supporto della Concordia non dovrebbe succedere nulla di simile, ma comunque la zona è talmente compromessa (a quanto mi riportano) che forse sarebbe meglio lasciarle in loco per creare qualcosa di facilmente e rapidamente colonizzabile dagli organismi marini. e magari potrebbero anche servire come memoria (negativa) di un disastro probabilmente evitabile. rimango comunque a disposizione per ulteriori approfondimenti, nel caso vi fosse necessario. saluti Letizia Argenti
Ciao Gianni, che piacere leggerti! Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi dato l'autorizzazione ad usare le tue foto per il sito del mio vecchio club subacqueo. Erano le foto del manuale di Biologia Marina della Fipsas, non so se ricordi. Comunque, è un piacere leggerti e un piacere leggere che siamo d'accordo. Al di là di tutte le implicazioni tecniche che disconosco e sulle quali quindi sorvolo perchè sono totalmente ignorante in materia, come te e come ho scritto in uno dei primi interventi sono convinta che le piattaforme vadano lasciate al loro posto. Poi, se vogliamo dire pane al pane e vino al vino, essendo anche io legata all'attività di un diving del Porto, preferirei, egoisticamente, che le strutture fossero lasciate lì, che fosse bonificato il bonificabile e che fosse data possibilità al mare di riprendere il suo ruolo che in questi ultimi due anni è stato un pò messo da parte. Poi, se si decide di lasciarle lì perchè è meglio per il fondale, ma la zona viene interdetta alle immersioni per qualsivoglia motivo, per quanto mi riguarda va bene lo stesso. Quello che importa, e spero di interpretare il pensiero generale, è che il danno da patire da parte del fondale , dal momento della partenza della Concordia, sia il minore possibile, vista già l'entità di quanto subito. Se togliere le strutture significa violentare di nuovo il fondale, allora che le lascino lì! Il mare se le prenderà e le farà sue. La Gabbianara è una bellissima immersione, ma il Giglio è pieno di immersioni altrettanto fantastiche. Se la presenza delle strutture può essere sfruttata senza danno dagli addetti ai lavori (cioè noi Diving), ben venga. Altrimenti, non mancano certo i luoghi dove andare, anche immediatamente fuori dal Porto. Come in tutte le cose, la strada degli interessi economici deve trovare dei paletti che blocchino il cammino laddove incrocia il buonsenso, la coscienza e l'amore per un luogo che si vuole preservare
Frequento il Giglio da alcuni decenni come subacqueo e conosco molto bene la zona interessata. Il danno ambientale, nonostante qualcuno dica il contrario, è stato significativo, e avrà ripercussioni per anni. Credo che questo sia ben chiaro a tutti, in particolare a coloro che scrivono qui. Ora, non entro nel merito delle questioni politiche o di parte, non ho alcun titolo per farlo, dico solo che concordo con coloro che sostengono l'ipotesi di lasciare in loco le strutture. L'amico Angelo Mojetta, al quale avevo chiesto un parere da serio professionista qual'è, ha espresso, così come l'amico Roberto Nistri, un parere che condivido pienamente, come altri di voi, qualunque ne sia la ragione. Il Mare, è a lui che dobbiamo pensare, che dovete pensare, perché è da lì che scaturisce gran parte, se non la totalità dell'economia dell'Isola. Cerchiamo di evitare ulteriori violenze ai suoi fondali.
Caro Pietro, sono sicuro che tra quegli "alcuni" partecipanti al blog di GiglioNews presunti esorcizzanti la permanenza della Concordia davanti a Punta Gabbianara anche se non lo dici esplicitamente hai pensato anche al mio nome. Ebbene si, hai ragione, sono tra quelli che, pur non augurandosi né tantomeno addirittura "esorcizzando", pensano sia molto ma molto difficile che la Concordia venga portata via dal Giglio per un mucchio di validi motivi molti dei quali sono stati già evidenziati e dibattuti in questo giornale on-line ed altri sono in divenire ( l'abnorme dimensione e complessità della struttura in questione, la sua stabilizzazione sul fondale artificiale con impiego finanziario stratosferico, l'oggettiva configurazione di grande "attrazione mediatica" assunta da quella enorme ex-nave, etc, etc). E bada bene, Pietro, tutto questo non per mancanza di fiducia nell'adeguatezza ed efficacia del progetto tecnico alla base del rigalleggiamento e trasporto a destinazione del grande relitto. Tutt'altro. Chi può mettere in dubbio infatti che siamo di fronte ad un dispiegamento di forze materiali e intellettuali senza precedenti al mondo e nella storia nell'operazione di salvage della Costa-T/M? E sono convinto, al contrario di ciò che pensa e manifesta a livello internazionale il "collega" Bjorkman, che quel progetto possiede tutti i presupposti per una buona riuscita finale della grande operazione. Il fatto è che in questi eventi giocano fattori umani speculativi del tutto sotterranei e imprevedibili che possono orientare in direzione totalmente diversa il corso razionale e prevedibile degli eventi stessi. E comunque, come dice anche Anders Bjorkman, staremo a vedere. Cordiali saluti.
Da semplice cittadino inesperto di caratura locale e, per quanto poco considerato e assai discusso da “alcuni” compagni di Blog, dico che oggi l’unica preoccupazione che mi assale, per il futuro del progetto di rimozione della Concordia dal Giglio, è che troppe persone esorcizzano la permanenza della nave a punta Gabbianara.
Se un esperto di caratura internazionale per quanto criticato e discusso quale Anders Bjorkman dice le cose che ha detto c'è davvero di che preoccuparsi per il futuro del progetto di rimozione della Concordia dal Giglio. Saluti.
Che cosa dobbiamo fare con le sei piattaforme sul fondo del mare al di fuori Porto Giglio? Una soluzione è quella di sollevare dalle loro posizioni attuali e ad affondare le 1 000 metri in acque più profonde. Ma per farlo, è necessario rimuovere il relitto di riposo M/S Costa Concordia in cima alle piattaforme. E non è possibile. Il relitto è talmente danneggiato che non può essere spostato affatto. Se si tenta di sollevare il relitto, che cadrà a pezzi. Spiego perché a http://heiwaco.tripod.com/news811.htm.
Nelle situazioni più ingarbugliate e apparentemente inestricabili spesso aiutano i motti e proverbi più popolari. Nel caso che stiamo vivendo qui in Provincia di Grosseto , per esempio, con la Concordia naufragata e ancora lì davanti alla costa del Giglio dopo oltre due anni, con Presidenze Regionali importanti che stanno "accapigliandosi" per prenotare "le spoglie" di quella grande e bella ex-nave , mi sembra utile ricordare il vecchio e sempre valido motto : " non vendere la pelle dell' orso prima di averlo ucciso" ( e spero di non urtare la suscettibilità degli animalisti perché sono il primo ad essere contrario all'uccisione a scopo speculativo di quegli splendidi animali selvatici nel loro habitat). Nel senso che, e qui intendo rispondere in qualche modo a Pietro Rinaldi, in questo post stiamo dibattendo e divagando sul futuro del falso fondale una volta rimosso il gigantesco relitto, quando l'operazione criticissima del rigalleggiamento e della rimozione dopo il faticosissimo e dispendiosissimo raddrizzamento deve ancora essere avviata e portata a conclusione e per di più senza ancora alcuna certezza sui tempi e modi della destinazione finale. E allora lasciamo per ora, caro Pietro, che le piattaforme e il letto di cemento che il Sig. Roberto Scotto nel suo articolato interessante e approfondito intervento ci conferma essere esenti da effetti di inquinamento ambientale marino continuino a svolgere il loro fondamentale compito di sostegno della Concordia con tutti i suoi cassoni già attaccati e quelli ancora numerosi da attaccare e ricominciamo a parlare del futuro degli stessi nel momento in cui fossimo davvero sicuri che il mastodontico bastimento sia scomparso dall'orizzonte di Punta Gabbianara. Saluti.
Caro Roberto …. Non so se sei figlio di Giuseppe (che come classe d’età … saremo lì, ed è certo che ci conosceremo) essere un Gigliese “ interessato” all’evoluzione del dopo vicenda rimozione Concordia non mi sembra un peccato, anzi sarebbe proprio il caso di parlare più liberamente ed apertamente di queste problematiche “economiche” sulle quali “il silenzio” non produce niente di buono, anzi, fa pensare tanto al “furbismo” italiano !!.... Come si dice “il tempo è denaro” e già, di tempo, se ne sta perdendo troppo ….. intendo sul come procedere dopo che la Concordia sarà sollevata e portata via ( potrebbe essere fra tre mesi)…. Aspettare le elezioni amministrative ????.. Possibile mai che su un problema come questo al Giglio non si possa trovare una unanimità di intenti ??? E l’ho già scritto nei precedenti commenti !!
Ciao Guido, mi dispiace molto non essere riuscito ad essere presente alla tua riunione, non mi piace molto scrivere su web, perché trovo che molto spesso si fraintende quello che uno scrive, ma questo argomento mi interessa molto. Se posso dare un mio piccolo parere, vorrei rispondere punto per punto ai quesiti : 1. Le piattaforme di ferro utilizzate, non sono trattate con vernici o sostanze inquinati perciò risulterebbero compatibilissime con l'ambiente, ci sono addirittura studi che dimostrano tutto questo, esistono reef artificiali fatti con navi bonificate e affondate e dopo periodicamente vengono fatti studi per vedere in quanto tempo inizia il ripopolamento, sempre con ottimi risultati... 2. Penso che il tempo per rimuoverle sarà lunghissimo perché le strutture come tutti ben sappiamo sono inglomerate tra sacchi di cemento che al momento della posa si sono inglobati tra loro formando quasi un'unico blocco. Certo che fare si può fare tutto, hanno raddrizzato una nave di trecento metri... Ricordiamoci comunque che il cemento usato è un cemento non inquinante ed eco compatibile, almeno così ci hanno sempre detto, e spero sia la verità. 3. Purtroppo quell'ambiente non tornerà più come era prima, pur non essendo un biologo come il Sig. Roberto Nistri, sfido chiunque a dichiarare che sarebbe in grado di ricostruirmi lo stesso habitat, intendo idee concrete no fantascienza.. Anche il modo ondoso in quella zona una volta rimossa la nave cambierà, già adesso è cambiato, per via della mancanza di poseidonia e rocce che prima facevano girare le correnti in un verso e adesso gireranno in un altro e tutto questo sta già cambiando la morfologia del fondale. Io sono un semplice subacqueo che ha trasformato questa passione in lavoro, a parere mio quella parte di mare è ormai compromessa per sempre. 4. Ricollegandomi al punto 2 tutto si può fare con i soldi, ma bisogna vedere se questo continuare i lavori porterà giovamento a qualcuno. Bisognerebbe sapere con certezza il rapporto economico tra rimuoverle (costi) e guadagno del materiale rivenduto. 5. Sarei un ipocrita a non ammetterlo, so di essere di parte, ma comunque vorrei dire la mia opinione...Tutti sanno benissimo quale è il mio lavoro e a dire che non sono favorevole sarei bugiardo, però vorrei provare spiegare le mie ragioni e magari riuscire a far cambiare opinione alle persone, la mia non è ipocrisia ma la pura e semplice verità. Lasciare quelle piattaforme potrebbe portare più lavoro a tutte le attività dell'isola, come titolare di un Diving Center so benissimo che questo porterebbe molti più subacquei per quasi tutto l'anno ,perciò più lavoro per me e colleghi, ma il subacqueo che viene al Giglio non è un turista mordi e fuggi, ma un turista che pernotta e vive l'isola. Il subacqueo che viene fa girare l'economia di tutte le attività, dall'alimentari al negozio di souvenir, all'affitta camere, all'albergo, al bar , al ristorante ecc ecc.... insomma vengono si per le immersioni ma portano benessere a tutti noi nessuno escluso. Ormai è andata come è andata e purtroppo indietro non possiamo tornare, anche se a parer mio (e ripeto è solo il mio), credo che lasciarle li potrebbe essere un bene non un male....Creare una piccola Oasi in questo tratto di mare ormai sfruttato e deturpato non sarebbe una cosa sbagliata...Non un'area marina protetta ma qualcosa da poter gestire a livello comunale...e regolamentare...in modo da poter poi reinvestire i soldi che ne uscirebbero fuori nelle strutture comunali e nei servizi. Mi piacerebbe esprimere inoltre un mio pensiero su ciò che scrive Franca Melis. Vorrei che la finisse di firmare i suoi articoli come colei che parla a nome della popolazione gigliese. "Lasciare le piattaforme all’Isola potrebbe essere molto meglio che non una funicolare di cui in molti se non quasi l’intera popolazione non vede nessun ritorno sia economico che turistico ", lo hai fatto in tante altre sedi senza che nessuno te lo abbia mai chiesto, se devi parlare parla per te e non a nome degli altri, sennò metti nome e cognome di quelli che vogliono essere rappresentati da te negli articoli... Mi aspetto qualsiasi risposta, ma ho le spalle larghe.
Attilio, tanto per capirci...rimozione o no degli inerti subacquei. Io credo che Costa /Carnival farebbe un figurone a sponsorizzare, nei limiti del possibile, una iniziativa nobile per la conservazione/restauro di uno dei borghi più belli d'Italia e della sua storia. Il risarcimento, come lo chiami tu, lo si discute nelle aule di tribunale. Se non vado errato un gruppo di cittadini o comune in prima persona, non ricordo, ha già dato ad uno studio legale mandato esplorativo per accertare, valutare, quantificare il danno e se vale la pena procedere a fare causa alla compagnia...il Quantibus, insomma! Campese, frazione di Giglio Castello, principale serbatoio di turisti, prima o poi dichiarerà l'indipendenza.
Non ho ben capito il tuo commento, Attilio, potresti spiegare e descrivere meglio cosa preferiresti che fosse fatto, sopra a quelle piattaforme ??
E già Maurizio, ora che a quanto pare sei diventato un "campesino" nel lato opposto e intonso dell'isola ti importa il giusto se lì davanti ad una volta immacolata Punta Gabbianara e a Giglio Porto rimane anche se coperto da qualche metro d'acqua lo "scheletrone" con annessi e connessi del falso fondale del cantiere Concordia a compromettere per sempre qualche ettaro di costa rocciosa del Giglio in cambio del finanziamento da parte di Costa di qualche opera pia sull'isola che il Comune non può al momento realizzare per mancanza di soldi. Secondo me invece la comunità del Giglio deve rendere carissima la propria pelle e chiedere a gran voce non un semplice risarcimento o aggiustamento ma un vero e proprio sostanzioso progetto di risanamento recupero e riutilizzazione di quelle grandi strutture ancora seminuove che possa tramutare in bene il gran male che è stato perpetrato ai suoi danni dalla incredibile e tristissima vicenda del naufragio Concordia. Saluti e grazie del "Bello" (forse una volta da giovane).
Ribadisco che si tratta di zona in cui ancoraggio e pesca sono vietati. Basta visionare una qualsiasi carta nautica. E non capisco come possono essere permesse le immersioni sportive a cento metri dalla rotta dei traghetti in entrata. Per quanto riguarda gli ancoraggi in rada giustamente la CP (Capitanerie di Porto) lascia correre trattandosi di imbarcazioni da diporto e non di navi. Basta buttare giù una cartina da google. Il corridoio va' dalle Cannelle fino all'Arenella. Il comune non ha alcuna giurisdizione su quello che è in mare. La decisione di cosa fare delle strutture in acqua spetta solo alle autorità demaniali e marittime. E per rispondere ad Attilio...io non ci vedrei nulla di scandaloso a monetizzare un eventuale scambio. Le strutture restano in mare, Costa con parte di quello che risparmia potrebbe Sponsorizzare opere urgenti di recupero o restauro suggerite dal comune sotto il controllo degli enti istituzionali preposti (che non hanno il becco di un quattrino e chi sa perchè spesso remano contro). E' solo un suggerimento Belli.
Perché sarebbe grottesco e inaccettabile lasciare lì sotto la costa del Giglio una megastruttura d'acciaio impiantata per sostenere un carico di 100.000 tonnellate per vederla finire i suoi giorni in un lontanissimo futuro a fare esclusivamente da albergo ad alghe e crostacei.
Caro Pietro, per realizzare quel fondale artificiale la Costa-T/M hanno impiegato diversi mesi con l'impiego di centinaia di operatori e decine e forse centinaia di Milioni di Euro. E' vero che quella è stata un'opera specificatamente finalizzata per il raddrizzamento l'appoggio e il rigalleggiamento del relitto Concordia ma presenta tutta la consistenza di una infrastruttura importante stabile e durevole nel tempo con un potenziale valore economico ancora considerevole anche dopo la conclusione della fase per cui era stata realizzata e finalizzata. Non credo sia razionale ed utile a nessuno considerarla come mera merce di scambio per un finanziamento di una sia pur socialmente importante ristrutturazione di una "casa dei poveri" cui dovrebbero provvedere altri soggetti istituzionali e pubblici specificatamente preposti. Si tratta, secondo me, di aguzzare meglio la fantasia e l'ingegno che non mancano davvero agli architetti e agli ingegneri italici e cercare una possibile riutilizzazione di quelle piattaforme, una volta rimossa la nave, veramente vantaggiosa per tutti ma soprattutto per il Giglio e la sua Comunità e formulare le relative proposte. Saluti.
Maurizio, Tu, assiduo frequentatore dell’Amata Isola, dovresti sapere che, d’estate, ogni giorno e credo anche più di una volta, si immergono gruppi di sub “accompagnati” per fare immersioni proprio lì, intorno alla Gabbianara, evidentemente per la bellezza e praticabilità dei fondali… Questo accade da tempo “immemore” …… lo so, ti capisco, sei un Campesano !!_ Nella cala del Lazzaretto, specie con venti di maestrale hanno sempre ancorato tutti …. Forse l’interdizione è valida per il tratto di costa che dal porto va fino alle Scole !.__ Gabbianara fuori dalla giurisdizione del Comune Isolano ??_ Ci mancherebbe ora che gli Amm.ri locali facciano decidere il loro futuro turistico a “estranei”, dopo tutto il casino che è stato combinato con il naufragio Concordia e che è ancora in corso.__ Per Attilio….. Titan-Micoperi e Costa ?_ La prima è interessata dai lavori e, secondo contratto dovrebbe ripristinare lo status ambientale preesistente nei fondali (????? Se mai ciò fosse attuabile ..), Costa risparmierebbe bei milioni di euro per lasciare quelle strutture sul fondale ( ma che ci potrebbero mai fare e dove le conserverebbero ?) , anzi, su questo credo che Il Comune del Giglio avrebbe il diritto ad usufruire di un consistente risarcimento da impiegare per lavori di utilità pubblica._ Penso, oltre che al Comune, anche alla chiesa del porto di San e Don Lorenzo, quest’ultimo impegnato con una pubblica questua a racimolare contributi da impegnare per i necessari lavori di ristrutturazione della “casa dei poveri”, in una situazione precaria da oltre un anno e mezzo, diciamo proprio dopo che sono iniziati i lavori per il recupero della Concordia.
Concordo, in via di massima, con l'intervento di Pietro Rinaldi, Il fatto è che l'incidente Concordia è al di fuori della giurisdizione del Comune di Isola del Giglio. Mi sembra normale che nessun amministratore di maggioranza o minoranza evitano di intervenire sull'argomento. Nel mio piccolo penso che tutto che non puo' interferire nel microsistema ambientale possa rimanere tranquillamente a mare. Che possa diventare una attrazione turistica ho i miei dubbi. Se non erro la zona che va' dalle Scole alla Gabbianara è interdetta all'acoraggio e pesca. E tanto più alle immersioni subacquee. Certo che se la non rimozione delle strutture possa in qualche modo costituire un vantaggio economico per le casse del comune...io voterei per la non rimozione.
Un intervento assai articolato e significativo il tuo, Pietro, e largamente condivisibile. D'altra parte anche se il sindaco come comprensibile non si è espresso al riguardo mi pare che la stragrande maggioranza degli intervenuti nel post sarebbe come te favorevole alla permanenza sul fondale marino naturale del Giglio della parte più consistente della struttura artificiale d'appoggio della Concordia una volta che questa sia stata rimossa. Non vorrei dire però una banalità ma nessuno si è chiesto fino ad ora se l'azienda proprietaria responsabile del progetto e delle strutture del falso fondale non possa essere eventualmente interessata, dato il loro costo e la loro particolare morfologia, a recuperare quelle piattaforme per altre possibili utilizzazioni. Saluti.
Chi ha buona memoria ricorderà che l’idea, oggi dibattuta nel blog, viaggia da oltre un anno, ovvero lasciare dove è stato collocato ciò che è fortemente vincolato al fondale profondo (anchor blocks, piattaforme e quant’altro non meglio identificato da chi attende ancora che vengano rese pubbliche foto o riprese subacquee delle zone sotto la nave)._ E’ sicuro che il pensiero, a livello politico locale, sia stato già assimilato ma, evidentemente, qualcuno pensa che sia meglio non parlarne ora._ Non so come giudicare questo atteggiamento però, temporeggiare non mi pare una buona idea …. Attendere le elezioni amministrative ??._ E che l’iniziativa deve avere un colore politico ??? Neanche su questo argomento si costruisce una unità di intenti ?_ LASCIARE IN SITO CIO’ CHE E’ FORTEMENTE VINCOLATO AL FONDALE PROFONDO e ripulire puntigliosamente il tratto di costa interessato dai lavori e dalla permanenza di imbarcazioni da lavoro nell’area, OFFRIRA’ CERTAMENTE DEGLI EVIDENTI VANTAGGI: mi limito a ricordarne 3, (1) liberare in tempi più brevi il tratto di mare davanti al porto dalle note servitù legate ai lavori (presidi ispettivi, panne galleggianti fino al molo verde, impossibilità di usufruire a pieno della costa (scalettino, cala del Lazzaretto, cala di mezzo, fondali della Gabbianara per i sub etc.), riconsegnare la maggiori libertà di manovra per i traghetti, migliore utilizzo del porto e della rada per imbarcazioni da diporto e, via dicendo._ (2) Eviterebbe altri lavori assai complessi e sporcanti sui fondali (penso al taglio dei montanti delle piattaforme (tre grandi e tre piccole per un totale di circa 25) che hanno un diametro di 2 metri._(3) Lascerebbe alla intrinseca capacità rigeneratrice del mare di creare una zona auto protetta molto interessante ed attrattiva dal punto di vista turistico e sub-escurzionistico.
Rispondo all'amico e fotografo subacqueo Gianni Neto che mi ha chiesto un parere. Ciao Gianni, grazie della segnalazione e per avermi pensato. Visto che, a quanto si può leggere, la zona interessata dai lavori è stata rimaneggiata parecchio penso che non sia da scartare l'idea di lasciare sul fondo tutti i manufatti costruiti per il recupero della nave. Una volta eliminato tutto ciò che potrebbe essere potenzialmente dannoso (si parla di sacchi di cemento, per esempiom e forse c'è altro che andrebbe recuperato), le parti più grosse e robuste potrebbero rapidamente diventare il substrato per lo sviluppo di nuove coperture algali e organismi incrostanti che favorirebbero il ripopolamento ittico. E' chiaro che se si arriva a questa decisione, l'area andrà gestita se non come un'area protetta almeno come zona di tutela biologica con regole molto chiare in termini di prelievo (e non prima di 2-3 anni almeno). > Da sub e da biologo spero che si riesca a fare. Vale la pena di approfittare di queste occasioni. Il mare sa bene come utilizzare ciò che gli viene donato. Ciao.
Non lasciate Costa e il loro assicuratore off-facile ed economico. Il popolo di Costa ha fatto il danno e quindi il letto del mare dovrebbero essere ripristinati il più vicino possibile al suo stato originale dopo che la Concordia è stato rimosso. Lasciando spazzatura della Costa dove è in mare, permette l'assicuratore evitare la propria responsabilità, a spese del popolo del Giglio. Non farti sfondare nuovamente Costa conciere. Don't let Costa and their insurer off easy- and cheap. Costa's people did the damage and therefore the bed of the sea should be restored as closely as possible to its original condition after the Concordia is removed. Leaving Costa's garbage where it is in the sea, lets the insurer avoid its responsibility at the expense of the people of Giglio. Don't get screwed again by Costa Conciere.
Buongiorno, da laureato in biologia marina e per anni frequentatore del Giglio come fotografo subacqueo, vorrei esprimere la mia opinione circa la futura sorte delle piattaforme metalliche attualmente presenti sui fondali della Gabbianara. Premetto che sono totalmente contrario a ogni forma di manomissioni dei fondali marini costieri, anche se operate per più o meno giustificati scopi “ricreativi” e turistici. In questo caso però stiamo parlando di un’area irrimediabilmente compromessa dal punto di vista ambientale, non essendo pensabile un serio ripristino delle zone rocciose, che ne costituivano la sua parte più importante, danneggiate prima dall'urto della Concordia e poi dai lavori atti al recupero del suo relitto. A questo punto lasciare in posa sul fondo le piattaforme rappresenta probabilmente, a mio avviso, la soluzione migliore. Intanto si risparmierebbe ai fondali l’ulteriore stress ambientale causato dagli invasivi lavori necessari alla loro rimozione. Le stesse, inoltre, sarebbero rapidamente colonizzare, un processo probabilmente già iniziato, dagli organismi bentonici, diventando così un potente polo di attrazione per molte specie di pesci pelagiche e stanziali. Pesci che, oltretutto, la presenza delle strutture metalliche proteggerebbe dalla pesca professionale contribuendo, col tempo, alla creazione di una vera e propria oasi sommersa. Un processo interessante anche dal punto di vista strettamente scientifico, poiché la creazione di questo “laboratorio naturale” consentirebbe lo studio delle dinamiche e delle modalità di tale insediamento su strutture quasi totalmente “vergini”. Insomma, dal disastro ambientale causato dall’assurdo incidente della Concordia, potrebbe alla fine uscirne anche qualcosa di positivo per l’ambiente sommerso dell’isola, e non è poco… Roberto Nistri www.robertonistri.com
Gent. Sig. Galli, siamo andati a vedere l'art. da lei riferito ma a parte l'indiscrezione del giornalista de "La Stampa" che descrive l'offerta di Genova per l'accoglimento e lo smantellamento della Concordia per inizio estate non abbiamo trovato alcun elemento certo e rassicurante che la procedura di rigalleggiamento e trasporto si evolva nei tempi e nei modi prefigurati nell'articolo stesso e in altri ad esso connessi. Come ad esempio in quello di "MaremmaNews" dove il Presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Governo avrebbe invitato il Prefetto Commissariale a riferire in Parlamento sulla questione urgente dello "smantellamento" dopo che "rotazione e sollevamento" sono state già "mirabilmente" completate. Ma il Presidente della Commissione Ambiente ha ben presente che il "sollevamento" da lui indicato è stato solo un "raddrizzamento sul posto" e che la fase assai complessa e critica del rigalleggiamento propedeutica alla definitiva rimozione (trasporto dei cassoni dal porto di Livorno al cantiere Concordia, applicazione degli stessi sulle fiancate sommerse , operazione di svuotamento controllato dei cassoni di zavorra per il galleggiamento, etc) è ancora tutta da espletare? Saluti.
Andate sul sito isoladelgiglio.net. Articolo della Stampa che chiarisce con molti particolari dove andrá Concordia e le fasi dello smantellamento. per le piattaforme finora il Sindaco non ha mai voluto affrontare l'argomento. forse é superstizioso.
Attilio, non mi hai convinto neppure un po' col Tuo super commento.__ Vedrai che il Sindaco risponderà, la questione rappresenta un aspetto troppo importante per il dopo Concordia e dovrà assolutamente essere uno dei punti qualificanti della Sua campagna elettorale e anche di quella dei suoi competitors !!
Carissimo Pietro, sono ormai oltre due anni che ci conosciamo bene attraverso il dibattito infinito sui forum di GiglioNews sulla Concordia e problemi connessi della "tua" amata Isola per cui da non Gigliese ma da Grossetano comunque interessato non posso che cercare di essere più che sincero con te. Tu chiedi insistentemente al Sindaco un parere sul futuro delle piattaforme subacquee che francamente ritengo non possa darti, o meglio, sicuramente la sua opinione personale del tutto privata ce l'avrà senza dubbio, ma da personaggio elettivo rappresentativo di un'intera comunità, quella Gigliese, e per di più in piena campagna elettorale non penso che possa al momento sbilanciarsi più di tanto, come invece possiamo fare noi privati cittadini, su problemi di questa tipo e portata su un forum di un giornale pubblico come GiglioNews. La sola cosa che il Sindaco attuale può fare secondo me è di ascoltare con la massima attenzione e raccogliere le richieste le proposte e le opinioni dei cittadini che provengono dalle diverse direzioni e cercare di effettuarne una sintesi maggioritaria sulla base della quale formulare proposte politico-amministrative a massimo vantaggio possibile della Comunità che rappresenta. Vedi bene che già su un argomento importante ma non da iperspecialisti di tecnica e ingegneria marittima e comunque alla portata della pubblica opinione locale come quella del possibile futuro delle piattaforme che sostengono il relitto Concordia si stanno esprimendo su questo forum a livello individuale e del tutto personale un interessante numero di cittadini o frequentanti del Giglio di varia cultura condizione sociale e provenienza. E sono convinto che sia il Sindaco uscente che gli oppositori che aspirano a prendere il suo posto stanno leggendo con attenzione quanto qui si esprime, senza esprimere per prudenza e opportunità una prematura opinione personale, per affilare meglio le lame della propria iniziativa politica per le prossime caldissime settimane di battaglia preelettorale. Saluti cordiali.
Il tema dell'articolo e della discussione è "Cosa farne delle piattaforme sotto la nave ?"... Caro Attilio, chiedi anche Tu al Sindaco di esprimere la sua opinione e motivarla ..... così potremo avere più argomenti "pertinenti" da approfondire !!!
Gent.ma Sig.a Franca Melis (mi permetta il tono confidenziale ma è ormai oltre due anni che ci conosciamo anche se solo indirettamente via forum GiglioNews), quello che Lei esprime in qualità di Gigliese autentica e innamorata della "sua" Isola a proposito del possibile futuro delle piattaforme subacquee che reggono la Concordia davanti a Punta Gabbianara almeno io (ma vedo he siamo più di uno a pensarla così) lo condivido pienamente sia nella forma che nella sostanza. C'è una sola cosa che mi vede su una posizione diversa dalla Sua ma che non riguarda le piattaforme e cioè quello che Lei afferma sull'idea della funicolare che sarebbe inutile e malvoluta presso i Gigliesi. Mah, io non sarei così sicuro sul giudizio drasticamente negativo da Lei espresso su quell'idea. Una funicolare che da Giglio Castello portasse a Giglio Porto la vedrei una infrastruttura niente affatto inutile o dannosa bensì attraente e spettacolare che porterebbe assai più turisti al Giglio anche se forse non del tipo stanziale ma del tipo "mordi e fuggi" per tutte le stagioni. Ma anche questa cosa andrebbe affidata al giudizio definitivo di un opportuno e specifico referendum popolare locale. Cordiali saluti. Ing. Attilio Regolo-Grosseto
"“La protezione dell’ambiente avrà la massima priorità nel corso di tutta la durata delle operazioni. Una volta completata la rimozione, si provvederà alla pulizia dei fondali e al ripristino della flora marina”: lo ha precisato Costa Crociere ufficializzando che l’incarico per la rimozione della nave è stato affidato a Titan/Micoperi." questo veniva scritto e sottoscritto nel lontano maggio 2012. Mi viene da ridere rileggendolo "AL RIPRISTINO DELLA FLORA MARINA" La Parte sommersa della Gabbianara non esiste più, dove ci sono le piattaforme affinché potessero aderire al terreno il costone di granito è stato spianato, senza offesa ma la flora marina non ha certo bisogno di noi per riformarsi, non è certo un praticello all'inglese che semini annaffi e curi. Le piattaforme hanno per fortuna nel tempo permesso che rinascesse una parte di quella flora distrutta nel tempo, creando un habitat idoneo affinché negli anni quello che è stato distrutto e che naturalmente non potrà più riformarsi, mi riferisco sempre al granito, sia una nuova casa per tutto quello che di norma vive nel mare. Importante e fondamentale sarà la pulizia del fondale, in questo dovremo vigilare, le piattaforme in realtà si sono già integrate nell'ambiente, toglierle sarebbe come provocare un ennesimo trauma a quella parte di mare già tormentata da questi due anni di lavori. Una domanda sorge spontanea, alla fine quanto tempo e quanto costa sradicare le piattaforme?, ci sono voluti mezzi non indifferenti per portarle e posarle, penso che sia per il tempo che per i mezzi, sarebbe abbastanza simile anche nell'asportarle, avremmo sempre un cantiere davanti agli occhi. Chiudiamo questa parte della vita dell'isola in maniera più positiva possibile. Lasciare le piattaforme all'Isola potrebbe essere molto meglio che non una funicolare di cui in molti se non quasi l'intera popolazione non vede nessun ritorno sia economico che turistico. Franca Melis
Caro Sindaco ..... e qui ce la devi dire la tua opinione !!! Su fai un piccolo sforzo.
Sono d'accordo con la Sig.ra Cattaneo. Togliere le strutture, da quel che ho sentito dire, vorrebbe dire ridistruggere di nuovo un fondale già altamente provato dal naufragio, dalla presenza della nave e dal posizionamento delle piattaforme stesse. Il mare è la miglior cura per queste cose e riesce a guarire da solo le ferite dei propri fondali. Lo dimostra lo scoglio portato via in parte da Schettino. Il fondale dal quale lo scoglio è stato tragicamente 'prelevato', è già ricoperto totalmente ricoperto da organismi marini, e solo chi sa qual'è il punto preciso è in grado di ritrovarlo, perchè altrimenti, non c'è differenza con lo spazio circostante. Stessa cosa sta avvenendo con le piattaforme. Secondo me la cosa migliore, sia economicamente (per lo sforzo ulteriore, sia umano che di attrezzature e mezzi, che bisognerebbe sopportare per lo smantellamento) che per l'ambiente, a parer mio è lasciarle lì. Il fondale a suo tempo ci ha rimesso molto, ora può tornare a nuova vita proprio grazie alle piattaforme (se non inquinanti). Del resto basta parlare con i sommozzatori che lavorano nella e sotto la Concordia per sapere che vita c'è lì intorno. La Gabbianara sarebbe di nuovo un bellissimo punto di immersione e con qualcosa in più di artificiale ma adottato dal mare come proprio. E il mare, questo lo fa. Lo dimostrano le centinaia e centinaia di relitti sparsi nel mondo ma anche in Italia, o anche, più vicino a noi, la piattaforma dell'Agip che oggi tutti chiamano del 'Paguro' a Ravenna. C'è un intero ecosistema che si è creato e popolato intorno a quei tralicci e fare un'immersioni lì, oggi, vi assicuro che è come entrare in un libro di biologia marina. Claudia
E comunque, i quesiti che l' Assemblea popolare Gigliese rivolge ai responsabili del progetto di rimozione possono già costituire una base preliminare efficace , oltretutto su uno strumento divulgativo libero e aperto a tutti o almeno a chi ha un minimo di dimestichezza con lo strumento informatico quale questo giornale on-line di GiglioNews ormai noto e apprezzato in tutto il mondo a seguito proprio della vicenda Concordia, possono costituire dicevo una base preventiva per un eventuale referendum popolare consultivo sull'Isola. Chi scrive per esempio ai suddetti quesiti risponderebbe all'incirca nel seguente modo: 1- Le piattaforme stanno lì sotto da molto tempo del tutto invisibili in superficie ormai compenetrate e integrate con il fondale roccioso subacqueo e volenti o nolenti sono da considerare di fatto compatibili con l'ambiente circostante. 2-Ammesso che si decida di rimuoverle il tempo è commisurato ai costi e alle modalità di smantellamento che non saranno di certo lievi vista la dimensione e la complessità del loro insediamento avvenuto nel corso di molti mesi on impiego di grandi risorse umane materiali e finanziarie. 3-Vista appunto la suddetta dimensione complessità e prolungata permanenza della loro installazione ritengo una pia illusione quella di una totale bonifica e relativo perfetto ripristino della situazione antecedente ai lavori. 4- Dipende da cosa si decida circa un loro eventuale utilizzo alternativo al completo smantellamento. 5- Bella domanda! E a questo servirebbe appunto un bel referendum generale consultivo propositivo. Di nuovo saluti a tutti.
L'assemblea popolare coordinata da Guido Cossu rivolge in questo post di GiglioNews domande davvero interessanti e fondamentali circa il futuro delle operazioni connesse alla rimozione del relitto Concordia dal Giglio ai progettisti delle Società impegnate nella rimozione ma non credo che possa ricevere risposte puntuali dalla fonte interpellata. Molte delle delle risposte ai quesiti proposti appaiono infatti dipendere più o meno in modo stringente dall'evoluzione degli eventi connessi alla esecuzione stessa e al completamento del progetto di rimozione e dalle conseguenti scelte e decisioni politico-amministrative sia locali che regionali e nazionali. Certo è che appare sempre più importante e dirimente per suddette scelte politiche l'atteggiamento e le richieste proprio della popolazione del Giglio che è quella più direttamente interessata ai problemi. Non vedrei male pertanto l'organizzazione in proposito di un apposito referendum consultivo che possa costituire un allargamento e approfondimento dell'iniziativa di Cossu e popolazione Gigliese per avere un più preciso e vincolante orientamento sulle scelte future da effettuare. Saluti.
Ritengo che si possano lasciare le strutture sommerse principali che verranno ricoperte da nuova vita e diventeranno meta per i sub. Le strutture sotto la nave formeranno una specie di grande grotta che sarà bellissima meta di immersione. Nuova vita in memoria di chi è rimasto vittima di questa tragedia
Gentile Sig. Cossu .... Lei ha colto il più importante dei problemi che dovranno essere affrontati un'ora dopo il fatidico allontanamento della Concordia dall'Isola ed è molto importante discuterne subito affinché .... chi avrà punti per incidere su una chiara decisione si cominci a preparare.._ E' noto che La Costa aveva inserito nel contratto con l'Impresa affidataria dei lavori di recupero, il ripristino totale dei fondali, ne deriva che quello è il punto di partenza di ogni discussione di merito.