Sono abbastanza soddisfatto del livello di discussione sul degrado isolano ma l’intervento del capogruppo di maggioranza, a mio parere, è senz’altro gravido di allusioni fuorvianti: gira solitamente attorno ai problemi e non si esprime mai nel concreto. Mi si perdoni la sincerità, ma avevamo aperto un dibattito sulle questioni poste dall’assessore Feri e non ci si può ridurre a presentare il tema del parco come unica ricetta a tutti i nostri mali. Lui che è medico lo sa meglio di noi.

Temo che il mio caro cugino (permettetemi questa sincera espressione) abbia avuto una ricaduta in quella terribile malattia che è la sindrome da parco: lo vede dappertutto come unica soluzione ai nostri problemi. Le comunità sono costituite da persone e le persone si scelgono i loro rappresentanti deputati ad amministrare e tra questi ci sono i politici inconcludenti che fanno la differenza. Il vero male di un comune è l’immobilismo e la scarsa volontà a metter mano ai casi irrisolti della nostra vita quotidiana.

Diciamoci la verità, prendere di riferimento il caso della Val D’Orcia va pure bene ma potremmo citare altri casi come S. Marino o S. Gimignano, ecc. Abbiamo tanto da imparare dagli altri ma quando l’esempio altrui si trasformerà in fatti utili alla nostra comunità e non rimarrà lettera morta o pura demagogia?

Ritengo infine doveroso porre una domanda al nostro attento capogruppo perché io sono molto interessato al “sapere”: spieghi senza giri di parole ai suoi amministrati se è interessato ai parcheggi del Castello od ai parcheggi del Porto. Esponga chiaramente, in qualità di capogruppo, cioè la massima figura rappresentativa della politica di maggioranza, quali sono le sue posizioni in merito. Dica inoltre ai lettori, dopo la maldestra chiusura del Fracco, opera del suo governo, quale dovrebbe essere la sua destinazione oltre a spiegare ai lettori il modo per arrivarci.

La parco...nditio le consente di dire la sua su tutti i temi di questo mondo, ma sia più chiaro ed esprima il suo pensiero senza nascondersi dietro ad un dito.

Chiarezza, mi raccomando!

P.S.: penso di non essere fuori tema se, scorrendo il testo del signor Galileo Doni su Ditelavostra, mi è venuto in mente un articolo di questi giorni su un quotidiano nazionale sui Pensieri Liberi (di Montesquieu ed altri) che vorrei riportare a piè di pagina. In un saggio del sedicesimo secolo Michel De Montagne scriveva: … sono così assetato di libertà che mi sentirei a disagio anche se mi venisse vietato l’accesso ad un qualsiasi angolo sperduto dell’India. Il secolo successivo Charles de Montesquieu, scriveva invece che “... tocca alle istituzioni preservare questa libertà: i cittadini sono liberi quando li guidano governi moderati …”.
Dopo 4 secoli siamo ancora qui ad arrovellarci il nostro stomaco ...