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Degrado urbano al Campese
A nome anche di altri villeggianti elenco situazioni di incuria e di pericolo al Campese che ogni anno invece di trovare una sistemazione si moltiplicano. Ci domandiamo: perché? ... ci piacerebbe avere una risposta "concreta" e non le solite scuse. Dopo quarant'anni di soggiorno sull'isola siamo davvero stufi.
1) l'ex campo sportivo nel più totale abbandono e inutilizzabile; 2) gli ex-Bagni pubblici, o cos'altro fossero, crollati, incustoditi, con vetri rotti e aperti alle pericolose scorribande di ragazzini; 3) puzzo di fogne, all'alba e dopo il tramonto, intorno alla Torre del Campese che impedisce qualsiasi voglia di fare due passi nel punto più bello del golfo; 4) alla Marina, la zona ex- miniera che da decenni aspettiamo di veder sistemata come passeggiata a mare; 5) all'ingresso del Campese (zona Isolella) il ciglio della strada è diventato una "steppa di pruni ed erbacce" che costringe i pedoni a camminare occupando parte della sede stradale con grave pericolo; 6) l'edificio della ex-chiesa, lasciato nel più incredibile degrado. 7) la disinfestazione dalle zanzare, che ancora ad oggi, 13 luglio, non è stata fatta con grande disagio di tutti.
Mi fermo qui, facendo presente l'ultima "perla": una piccola "voragine" apertasi da più di dieci giorni nell'asfalto della strada a ridosso della curva che immette nel centro del Campese, transennata approssimativamente, che quotidianamente crea situazioni di pericolo per tutti anche per i pedoni ... speriamo di non trovarla ancora lì il prossimo anno.
Un saluto. Corinna Pieri
Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. I problemi sono tanti e sotto gli occhi di tutti , da decenni. Anche a me piacerebbe sapere il perché di questo degrado, le motivazioni del graduale abbandono del Campese, il perchè del silenzio. Ho come l'impressione che quando le lamentele vengono da un "forestiere" non contino niente. Non è solo lo spreco di certi spazi ma soprattutto il mancato utilizzo e la non valorizzazione che fa arrabbiare. Ad esempio, la passeggiata alla marina che termina con una scala che finisce in mare potrebbe diventare, con un adeguato corridoio di boe, un approdo perfetto per tutti i tender delle grosse barche che sostano nella baia, porterebbero guadagno agli esercizi di Campese. Inoltre manca un approdo per le barche al porticciolo. Per non parlare dell’ex campo da calcio, si potrebbe rivalutare come polisportiva con campo da tennis, beach volley, calcetto, un bar.. E gli ex bagni pubblici..Possibile che non si riescano a demolire una volta per tutte?? Tutto ciò aggravato dal fatto che una ditta seria come la Micoperi che avrebbe mezzi e forze, si sta mettendo a disposizione il più possibile per aiutare l’isola. Perché il Comune non concorda una collaborazione per mettere a posto il Campese?
E’ UN DATO DI FATTO CHE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, PRESE L’UNA PER L’ALTRA, PREFERISCANO GESTIRE LO ”STRAORDINARIO”, PIUTTOSTO CHE OCCUPARSI DI BEN MANUTENERE L’”ORDINARIO” Ben mi ricordo un giorno che, andando a Napoli, da Roma, per lavoro, sbagliai strada, immettendomi per arrivare al Centro, in una strada secondaria. Ricordo ancora che ciò che più mi colpì e mi dette il senso della precarietà e del degrado del Capoluogo partenopeo fu l’impatto visivo con “manufatti” privati e pubblici, di recente costruzione, che svettavano tra vie piene di buche e d’erbacce ai bordi di canali di scolo, ormai diventati pressoché fogne a cielo aperto, ma, soprattutto con veri e propri mucchi di raccolta abusiva d’ogni genere di immondezza, ivi compresi “impianti” sanitari , materassi, reti metalliche e vasche da bagno, che nessuno provvedeva a rimuovere. Visto il rapporto esistente tra Nettezza Urbana e Municipalità partenopee, che, in seguito, la cronaca ebbe più che ampiamente a divulgare, ho voluto ricordare quell’occasionalie esperienza, non tanto per rammentarla quale esempio paradossale relativo alla “tenuta” d’un aggregato urbano, bensì perché mi serve come punto di partenza per commentare quanto ha scritto, sullo “stato dell’arte” di Campese, la signora Pieri, dicendo, anzitutto, che, non solo, condivido, in pieno, le sue considerazioni, ma anche per ribadire un dato di fatto assai evidente ormai da qualche decina d’anni; ovvero che le Amministrazioni locali, ma, in generale, un po’ tutte le amministrazioni di questo nostro sciagurato Paese, sempre pronte alle cerimoniose inaugurazioni di quel poco di “straordinario”, che, di tanto in tanto, viene realizzato (con tanto di forbici, di fusciacca tricolore e di nastro da tagliare), una volta, come si usa dire, “fatta la grazia”, si dimenticano del “favore” del Santo, lasciando opere ed impianti prive d’ordinaria e straordinaria manutenzione, salvo, talvolta, ”rifarsi vive” dietro mirate ed interessate sollecitazioni di chi, “pro tempore”, costituisce un “pondus” significativo in termini di “potere”. Siccome asseriva Napoleone, che, poi, proprio per questo, a Waterloo, perdette definitivamente il suo “primato” e finì a Sant’Elena, i tempi tecnici, utili alla battaglia, non vanno misurata sugli spostamenti delle avanguardie, bensì su quelli delle riserve e delle retroguardie, che, “mutatis mutandis”, ci consente di affermare come il funzionamento di qualsivoglia amministrazione dipenda dal buono o cattivo soddisfacimento delle “cose” ordinarie, non già su quelle straordinarie o sostanzialmente pleonastiche ancorché encomiabili, qual è, ad esempio la replica delle indubbie benemerenze di quello “stradino” che acconcia artisticamente le siepi. Quindi, possiamo ben dire che lo “status” del Campese, come assetto urbanistico e come condizioni generali di vita, per le quali chi lo frequenta da decine d’anni, denuncia le molteplici “carenze” gestionali, nonché l’”inattuazione” di tante cose promesse, è, senz’ombra di dubbio, tale e quale lo denunzia la signora Pieri. Di più , al riguardo, , mi sovviene una malignità che, poi, malignità, forse non lo è affatto!. Dal momento che, prescindendo dal periodo delle vacanze, i residenti del Campese, annoverabili in poche decine di persone, si assottigliano ulteriormente, a motivo di trasferimenti stabili a Grosseto, mentre i non residenti, che non votano per il rinnovo dell’Amministrazione isolana, una volta finita l’Estate, “tornano” alle loro case di città, non è che, per caso, questo stato di cose induca una sostanziale “sinecura” a danno della frazione? Non mi dispiacerebbe che, qualcuno, a livello di chi "conta" in Comune, mi liberasse da questo cruccio, a mio parere, assai “verosimile”. Aggiungo, infine, altre due cose, che starebbero bene a commento di altre lamentazioni, relative ad altre problematiche, ovvero quella della produzione di elettricità, tramite combustione, a Campese, di gasolio, nonché l’eventuale utilizzo della recente fonte d’energia termale, rinvenuta, sempre in quel di Campese. Considerato che le due fattispecie fanno capo alla medesima frazione, preferisco “trattare”, anche di quest’ultime, in questo contesto. Ebbene, chi ha avuto occasione di leggermi, sa bene, quale sia stato il mio impegno di circa 30 anni fa, per far sì che l’Isola del Giglio, potesse fruire di acqua ed elettricità attraverso ipotesi di projet-financing, di cui si sarebbe fatto carico l’allora colosso italiano delle costruzioni, rappresentato dal Consorzio delle Cooperative di Costruzione (C.C.C.) di Bologna. Senza voler, per questo, tornare pretestuosamente, sull’argomento, mi sia consentito dire che l’autorevole onorevole delle “Cinque Stelle”, ha scoperto l’acqua calda e, forse, senza venire occasionalmente all’Isola del Giglio per apprendere quello che tutti sanno, avrebbe ben potuto e dovuto attingere (prima di constatarlo “de visu”) le notizie relative quel che definisce sostanzialmente uno scandalo, già all’inizio della presente Legislatura, se solo i suoi referenti isolani avessero voluto farglielo sapere. Quanto alla fonte geotermica, mi tengo sul generico, anche perché non so quale sia la sua portata e la sua consistenza. Questo, soprattutto perché, se solo fossero di media consistenza, forse, senza pensare a farne un’ appendice turistico-cosmetico-sanitaria, come, del resto, in altre parti d’Italia, con sostanziali buoni profitti, già da molto tempo si fa, varrebbe la pena usarle per la produzione di elettricità e per il riscaldamento domestico, siccome m’è capitato, molti anni fa, di constatare, in quel di Bagno di Romagna.
Gent. Corinna è inutile affannarsi tanto non rispondono. Per un amministratore è importante solo l'elezione e peggio ancora la rielezione. Questo è il messaggio mio al quale si guardano bene di dare spiegazioni: "Mi preme semplicemente ricordare che nei comuni e soprattutto in quelli non grandi il compito primario del Sindaco e della giunta sarebbe quello di provvedere a far chiudere le buche nelle strade di pertinenza, pertanto fare i mega politici è fuori luogo se non dannoso per la collettività, per tale compito bastano i parlamentari regionali o nazionali che siano, per fare danni devastanti alla Nazione. Invece vorrei congratularmi con la giunta comunale per la nuova sorgente termale scoperta a Campese, il classico odore simil acido solfidrico e/o uova marce non lascia dubbi in merito. Chiedo solamente tra quanto tempo sarà previsto lo sfruttamento a scopo terapeutico e come verrà realizzata la struttura, certo se ciò non fosse per una zona votata al turismo non sarebbe un bel biglietto da visita, anzi c'è di che inorridire! Inoltre mai come quest’anno si percepisce il degrado ambientale fatto di incuria di erba non tagliata lungo le strade pericolosissima, tanto da costringere a camminare un metro circa nella gia stretta carreggiata, le spiagge libere sporche e soprattutto cosa grave senza bidoni per l’immondizia, multe a gogo in Via del Gronco per divieto di sosta (non a me) diventata talmente indecente che dovrebbe far vergognare ogni amministratoreper come è malridotta, ma tant'è che giu multe, mentre come sottolineavo in precedenza sarebbe il compito primario del sindaco provvedere a far chiudere le buche". Saluti.