Non posso certamente ritornare sulle questioni in modo ridondante e ripetitivo perché questo non è possibile in quanto un amministratore deve svolgere anche altri compiti oltre a quelli di politica (o polemica) più stretta.

Se i Consiglieri del Gruppo di Minoranza Consiliare non hanno doverosamente riferito quanto hanno udito nelle Comunicazioni del Sindaco nel corso dell’ultima sessione consiliare, in merito ai lavori della Delegazione Comunale, sinceramente non so cosa farci.

Comunque, armandomi della memorabile pazienza, ribadirò ancora una volta ciò che è stato riferito in merito alla vicenda, aggiungendo altri particolari che avrei fornito doverosamente nel prossimo Consiglio Comunale previsto per il giorno 4 gennaio alle ore 17,00:

1. E’ intenzione di questa amministrazione procedere all’appalto diretto dei lavori nei confronti della società che prima del fallimento ICOR risultava essere la società sub-appaltatrice;

2. Questa decisione è stata presa dopo aver attentamente studiato la questione (abbastanza disordinata e complessa) con il nostro legale di fiducia;

3. Il legale invece della società interessata, che ha trattato il riavvio della pratica, ci ha informato che entro la data del 20 dicembre avrebbe consegnato i documenti necessari alla ripresa dei lavori. Ci ha riferito inoltre che “..le cause dei ritardi sono imputabili ai tempi burocratici necessari al rilascio del DURC” (Documento Unico di Regolarità Contributiva che rappresenta l'attestazione dell'assolvimento, da parte dell'impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile. Senza questa certificazione non è possibile redigere un contratto ed affidare i lavori).

4. Contestualmente lo stesso legale, scusandosi per il ritardo sulle formalità, ci forniva una serie di assicurazioni sugli adempimenti formali da parte della società appaltatrice e in data 23 dicembre 2009 venivano consegnati e protocollati una serie di documenti;

5. Fermo restando l’impossibilità di riprendere i lavori durante il periodo natalizio, l’Ufficio Tecnico peraltro accertava che l’insieme degli atti presentati non erano sufficienti ed idonei a garantire la ripresa dei lavori e quindi si è impegnato ancora una volta a richiedere il completamento di importanti documenti imprescindibili per un percorso giuridicamente valido di un appalto pubblico.

Nella fase attuale sarà cura dell’Ufficio Tecnico, che vive da mesi di pregresso inaudito e che sta smaltendo giorno per giorno (basti pensare ad una rendicontazione chiesta dalla Regione Toscana dal 2007 e che, dati i solleciti, dopo due mesi di lavoro, si è conclusa da qualche giorno), procederà nel mese di Gennaio alla definizione del contratto di appalto e conseguentemente all’inizio dei lavori, chiudendo così una tragica pagina della storia gigliese iniziata nel lontano 2003).

Sempre se la società a cui dovranno essere affidati i lavori completerà la necessaria documentazione, che mai era stata presentata nonostante i lavori fossero già iniziati da tempo.

Questo è quanto. Cordiali saluti.

Per tornare al titolo della presente nota: il fidarsi è riferito ad una procedura seguita per l’appalto che era in violazione di ogni minimo (mancanza di un contratto, mancanza del DURC, mancanza dei requisiti) ecc. ecc.

Nel prossimo consiglio del 4 Gennaio, consiglio che riprende i lavori dopo l’interruzione del 19 scorso, ribadirò quanto sostenuto adesso affinché l’attività politica non diventi logorroica ma semplice e comprensibile alla portata di tutti.