L'augurio sincero è che si definisca al più presto almeno l'idea di base per la soluzione del "maestoso relitto" della Costa Concordia sulla riva rocciosa di Punta Gabbianara. Purtroppo fino ad oggi non si è ancora sentito o visto niente di chiaro e definitivo a proposito.
Per me, giunti allo stato delle cose, non è in alcun modo praticabile l'dea di un recupero totale della struttura navale con relativo raddrizzamento galleggiamento e trascinamento a cantiere di demolizione e smaltimento.
Dubbi sul recupero della nave
Autore: Attilio Regolo
7 Commenti
Spett.le Redazione di Giglionews. RinnovandoVi i miei ringraziamenti per lo spazio riservato ai post da me proposti, desidererei tornare, dopo un immersione nel dibattito sul possibile destino del relitto Concordia che ha raccolto molta partecipazione, a questo mio primo post sui "Dubbi circa il recupero del relitto". Ho riflettuto molto infatti mentre dibattevo con gli amici e meno amici che commentavano, in attesa della risoluzione del grande dilemma sul miglior progetto di rimozione, che vede in gara ben sei gruppi di progettazione di caratura mondiale e sto giungendo ad una prima conclusione definitiva. La grande nave aveva già perso completamente stabilità ed assetto prima di adagiarsi sul fondale di Punta Gabbianara. Tanto è vero che se non ci fosse stata quella provvidenziale brezza da nord est che l'ha sospinta a terra sull'isola sarebbe assai probabilmente affondata al largo tra il Giglio e il Monte Argentario con dimensione tragica incommensurabile rispetto a quella in definitiva effettivamente verificatasi. E allora mi chiedo, quanto si dovrebbe spendere in operazioni sia preliminari che esecutive per rimuovere in assetto la nave dopo il raddrizzamento e il galleggiamento? E per fare cosa in seguito del relitto riassettato? E chi pagherebbe le enormi somme necessarie per tutto questo? La Carnival- Costa Crociere che si è già dichiarata parte danneggiata? Oppure il Capitano Schettino e soci che per pagarsi gli avvocati sembra che stia per scrivere un memoriale con editore americano? Glielo dico io chi pagherà le spese e i danni, la Comunità intera Gigliese e provinciale Grossetana, che dopo la perdita di immagine per l'orribile fatto ha già subito un incalcolabile inquinamento ambientale, forse aiutata dallo Stato e dalla Regione Toscana. E allora?
E allora appare sempre più evidente che non si possono fare sogni di gloria. La rimozione sarà necessariamente spartana e drastica. Altro che impossibile raddrizzamento e riassetto. Il relitto si dovrà in qualche modo risollevare il giusto per disincastrarlo e poi sarà affondato o trascinato come un cadavere in barella a qualche obitorio o cimitero navale.
A titolo informativo ho un amico bancario di Milano che si chiama ALESSANDRO MANZONI e non ha nessun grado di parentela con l'omonimo scrittore.Non potete immaginare le battute che ha subìto.
egr. sig.Ing Regolo mi scusi se pensavo che fosse un nick e non un nome reale, penso che di battute ne abbiano fatte anche troppe negli anni , mi scuso e la saluto, le scuse son dovute anche se non è che l'ho offesa ma solo perchè pensavo che si celasse qualcuno dietro questo nome che onestamente conoscevo sia per la storia ma più di tutto per una canzoncina imparata da bambina.
le auguro una buona serata
franca melis
Vorrei precisare quanto espresso in una mia opinione precedente. Quando dico che il recupero complessivo della nave naufragata sulla costa del Giglio,nel senso del suo riassetto in asse e del recupero del galleggiamento necessario per il successivo trasferimento a traino verso la destinazione dello smaltimento, intendo affermare che sarebbe un'operazione oltremodo difficile e costosa, anche perché la nave adagiandosi sul fondale roccioso e irregolare profondo qualche decina di metri dato il suo peso e la sua particolare struttura e vista anche la non eccezionale consistenza e durezza della carena e della fiancata (si veda lo squarcio dovuto all'impatto di striscio con lo scoglio e si ricordi lo strano fenomeno della non rottura della bottiglia di champagne o spumante al momento del varo), sicuramente deve aver subito innumerevoli punti di penetrazione, perforazione e imbozzamento, insieme alla deformazione generale dell'intera struttura e pertanto oltre che essere assai oneroso "disincastrarla" da questa "presa multipla e variamente distribuita" appena disincastrata presenterebbe numerose vie di penetrazione dell'acqua tali da rendere pressoché impossibile il galleggiamento e la stabilizzazione in asse. Quindi si farebbe tantissima fatica e si affronterebbero costi esorbitanti per approdare a risultati di scarsissima praticabilità successiva. E allora? A parte le soluzioni che verranno proposte a breve dai massimi specialisti del mondo e che aspettiamo di conoscere con curiosità e interesse, però nessuno ci proibisce di "dire la nostra" in via preliminare e basandoci solo su qualche intuizione. Ovviamente possiamo sbagliare, ma non è detto che il fatto di non poter raddrizzare e portare via da Punta Gabbianara il grande relitto tutto intero sia poi da considerare una catastrofe da "jellatore" biblico.
Carissimi Sigg.ri Franca Melis e Sergio Centurioni, vorrei contribuire a sgombrare il campo da fantasmi che aleggiano sul relitto della Concordia o, peggio,"jellano".
[b]Attilio Regolo[/b] è un Ingegnere di Grosseto vivo e vegeto che esprime le sue opinioni, discutibili, senza usare "nik name"
Un saluto.
Antonio Malanima
Cara Franca (scusa se mi permetto) , probabilmente questo anonimo si vergogna a pronunciare il suo nome....oppure non ha un briciolo di fegato.....comunque penso che si possa anche intuire chi si nasconde dietro il nome di Attilio Regolo......
Sergio Centurioni detto Bergher o Ghego
cercano su wiki ho trovato questo
[u][u][u]Pare che l'episodio delle torture subite da Regolo, il taglio delle palpebre per l'abbacinamento e l'ancor più famoso rotolamento da una collina dentro la botte irta di chiodi siano, appunto, frutto della propaganda bellica romana e ricordiamo che Lucio Anneo Seneca parla di crocifissione. Sta di fatto che con questa fama Marco Atilio Regolo, da figura storica tutto sommato insipida, passa alla fulgida e forse immeritata leggenda di eroe salvatore della patria, esempio di retta fermezza morale e virtù civiche, epitome di onestà nella parola data, fino alle estreme conseguenze. ora Attilio Regolo a meno che tu non sia un veggente, un'ingegnere 'una qualsiasi altra cosa lascia a casa tutta la tua negatività di cui onestamente in questo momento non ce nè bisoigno, parliamo tutti dopo l'apertura delle buste. poi chi vorrà dire o scrivere io l'avevo detto andrà molto bene e ognuno di quelli fiduciosi come me si coprirà il capo di cenere, ma fino a quel giorno i catastrofismi teneteli per voi. grazie firmato Franca Melis
p.s. ma qual'è il problema di usare il proprio nome e cognome, devo ancora capirlo.