C'era una volta, all'isola del Giglio, un medico condotto di origine veneta che era solito dire “Quando quindici anni fa sono venuto al Giglio mi sono subito detto: ma qui sono tutti pazzi, ostia! Ora, dopo tanti anni, mi sembra tutto normale. Siccome ho buoni motivi per pensare che loro non siano rinsaviti, vuol dire che sono diventato pazzo anch'io!”.

Mi è tornato in mente questo autorevole giudizio guardando le percentuali dei Gigliesi che ha partecipato alla recente consultazione referendaria (il Giglio è l'unico Comune della provincia dove non è stato raggiunto il quorum). Eppure i Gigliesi traggono pane e companatico dall'ambiente e davanti all'ipotesi del nucleare, anzi del nucleare a Montalto di Castro (sito nella rosa dei possibili), davanti al rischio di vedersi arrivare, in caso di incidente e con un po' di vento a favore, in due o tre minuti, le scorie radioattive nei Barraconi e, senza incidente, vedersi comunque aumentare di un grado la temperatura media del mare con tutte le possibili conseguenze sull'ecosistema marino, non si sono “giustamente” preoccupati più di tanto, come se il problema fosse solo del resto del mondo.

Ancora più incredibile la posizione sui referendum sull'acqua. Dopo settimane di talk-shows televisivi e telegiornali in cui molti esponenti favorevoli alla privatizzazione si sforzavano di far capire ai cittadini che questa riguardava soltanto la “gestione e la distribuzione dell'acqua” i Gigliesi, dimentichi di essere l'unico Comune d'Italia (o uno dei pochi) dove il problema è anche nei costi di produzione (dissalazione), non si sono, anche in questo caso, preoccupati più di tanto, anche se, introdurre un criterio di gestione privatistica e di mercato, significherebbe bollette da collasso immediato dell'intera economia isolana. A rigore di logica, avremmo dovuto essere l'unico Comune italiano ad avere il 100% di adesioni con il 100% di SI. Invece neppure il Sindaco, novello Erasmo da Rotterdam, aveva manifestato segni di preoccupazione, anzi prevedeva, con serafica sufficienza, che anche a livello nazionale non sarebbe mai stato raggiunto il quorum.

Davanti a tanta evidenza torna il dubbio che non avesse ragione il vecchio dottore veneto a dire che siamo pazzi (ma non tutti, meno, almeno questa volta, il 42,57%).

Sibilot