Forza Nuova ricorda il bombardamento di Grosseto
Questa notte, i militanti di Forza Nuova Isola del Giglio hanno affisso uno striscione con scritto “26/4/43: noi non scordiamo le bombe democratiche”.
"Il bombardamento di Grosseto rappresenta appieno il famoso 'moral bombing' teorizzato dagli inglesi negli anni ‘20 del ‘900, il cui obiettivo era quello di colpire con le bombe obiettivi civili, ma anche zone rappresentative del Sentimento Nazionale quali, ad esempio, musei e quant’altro, allo scopo di destabilizzare una Nazione nel suo interno" - commenta così Giulio Cavero, Segretario Territoriale di Forza Nuova Isola del Giglio.
"Gli americani dichiararono di aver commesso un errore nell’aver colpito le zone limitrofe del Centro Storico di Grosseto, dove le famiglie stavano festeggiando gioiosamente i giorni della Santa Pasqua, al posto dell’aeroporto. In realtà, riteniamo sia evidente - continua Cavero - che l’obiettivo erano proprio i civili, anche solo per il nome dell’operazione: Uovo di Pasqua".
"D’altra parte, gli americani continuano, anche oggi, a condurre guerre in questo modo: ed è il caso, non ultimo, dei fantomatici attacchi chimici di Assad. Per questo - conclude Cavero - l’Italia e l’Europa saranno veramente libere quando avranno la propria Sovranità e saranno svincolate dai tentacoli dello zio Sam"
Giulio Cavero, Segretario Territoriale di Forza Nuova Isola del Giglio
Caro “camerata”, Giulio Cavero, Segretario territoriale di “Forza Nuova”, nel vedere, con estremo piacere e pari sorpresa, che, finalmente, ti fai vivo e, quindi, esisti, in quanto, considerata la tua totale “latitanza”, rispetto ai molteplici appelli rivoltiti, perché, oltre a, giustamente ed encomiabilmente, commemorare le migliaia di vittime delle Foibe titine, ti decidessi, una buona volta, quantomeno per coerenza, a commemorare anche i milioni di vittime dei lager nazisti, nonché’ quelle del “Campo di sterminio” fascista, della “Risiera di San Sabba”, presso Trieste, in cui, per conto terzi, furono trucidate, in vario modo, dalle tremila alle cinquemila persone, credevo non fossi una persona reale, bensì il muto fantasma d’un’Italia nostalgica ed irriducibile del Fascismo . E siccome, pur non rispondendo, comunque, esisti, alla luce del fatto che hai voluto, più che lodevolmente, “rimembrare”, con uno striscione commemorativo, le vittime del bombardamento americano della città di Grosseto, avvenuto il 26 Aprile del 1943, bombardamento in cui, tra gli altri, perirono molti bambini, che festeggiavano la festività pasquale, all’interno d’uno spazio ludico, prossimo al centro storico, in cui era sta allestita una giostra, aggiungo io alcune cose a quelle che, in passato, più volte, senza ricevere risposta, ho scritto in merito al tuo pregresso comportamento. Ebbene, nel mentre, dal comunicato d’accompagnamento, si evince un rancore viscerale, tutt’ora persistente, contro gli Americani, cui non riuscite a perdonare d’aver vinto la guerra contro il Nazismo ed il Fascismo, aggressori del resto d’Europa, che ne aveva invocato il soccorso, v’intestardite, per spirito preso, a, farisaicamente sostenere, insieme alla patente menzogna, che attribuisce agli, sempre esecrati, Yankees il bombardamento, con l’uso di gas in Siria, effettuato, invece, da Assad, che, appunto, quello della Giostra di Grosseto fosse stato proditorio e premeditato, in base all’estrema risibilità del fatto che la missione, in quanto “battezzata”, “Uovo di Pasqua”, avesse, come obiettivo quello di far strage di civili, grandi e piccini, ignorando affatto, sia l’abitudine dei piloti americani a chiamare le loro missioni nel modi più dissacranti, fantasiosi ed ironici possibili (la prima bomba atomica fu chiamata “Fat boy”, ossia “Ragazzo grasso”, e l’aereo che la portò su Hiroshima, “Enola Gay”, nome della madre del pilota), sia che le bombe, ossia l’“Uovo di Pasqua”, costituissero, invece, il “regalo” per l’aeroporto militare. Trascurando, inoltre, l’eventualità, che, nella fattispecie, possa essersi verificato un tragico errore, non raro in questo tipo di missioni, del pilota o del puntatore del bombardiere, come ha sempre sostenuto il Comando alleato, che, in volo da ore ed ore, in quanto partiti da un aeroporto, ubicato in Nordafrica, si trovavano, ormai, al limite dell’ operatività, ossia a rischio di non riuscire a ritornare alla base, per esaurimento del carburante. Adombrare, poi, che, i bombardamenti a tappeto, senza distinguo tra obiettivi militari e civili, preconizzato dagli Inglesi e fatto loro dagli Americani, siccome l’accusa d’aver usato il gas , è, del tutto, fuorviante, nonché frutto di evidente “partigianeria”, perché non bisogna dimenticare che, come Assad l’ha, più volte, usato contro i nemici del suo regime, ed alla stregua di quanto, a suo tempo, ebbe a fare, per altro, massicciamente, Erdogan, contro la popolazione curda, già nel corso della Prima guerra Mondiale, i Tedeschi usarono l’Iprite sul fronte belga, contro il nemico trincerato e contro la popolazione dei paesi viciniori, in quanto investite direttamente, a motivo del vento, dalle micidiali nuvole di quel gas che, allo stato solido, si chiamava e si chiama, tutt’ora “Mostarda”. Mostarda di cui fece, poi, largo uso, in Nordafrica, contro le popolazioni abissine e marmariche, l’aviazione fascista. Infine, caro Camerata Cavero, prima di prendere posizione a favore di questo o di quello, non solo bisogna, prima, contestualizzare gli accadimenti, ivi compresi quelli più cruenti, valutando lo “speciale” clima in cui ebbero a svolgersi, e mettendo in conto che possono anche produrre danni collaterali e reciprocità d’offese, ma pure considerare, che, nella fattispecie, aerei italiani e tedeschi, a loro volta, nella Primavera del 1943, bombardavano, senza tregua, popolazioni inermi, di tante e tante città nemiche. Al riguardo, val bene tenere, altresì, presente , per rendersi ben conto di cos’era e che cosa comportasse la guerra, la pressoché totale distruzione della città inglese di Coventry, sostanzialmente insignificante dal punto di vista strategico, per la quale, Winston Churchill, dopo aver urlato “Dobbiamo coventrizzare la Germania!”, in seguito, ordinò ai bombardieri inglesi contro il parere degli Americani, che s’accodarono “obtorto collo”, di mettere, letteralmente, a ferro e fuoco Dresda, citta che, pur del tutto smilitarizzata, patiì centinaia di migliaia di morti.