In un silenzio che pare tombale, non arrivano risposte da parte di nessuno sulla questione molo di levante, più facilmente indicato come Molo Rosso.
Anche se di certo uno sblocco (mi auguro) ci sarà, questo silenzio preoccupa non poco i commercianti, facendo dei conti molto veloci mancano poco più di 2 mesi alla Pasqua aggiungendo un altro mese siamo già alla metà di maggio, mese molto amato dai velisti e dai proprietari di barche, i quali, dopo mesi di astinenza dall’aria di mare, quasi tutti i fine settimana riprendono a navigare scegliendo anche la nostra isola come punto di approdo.
Insomma ad oggi, non ci sono state indicazioni o garanzie che avremo nuovamente un porto funzionante e economicamente produttivo in un arco di tempo breve, la chiusura della zona rende ancora più preoccupante la situazione.
Di sicuro è stato chiuso per la sicurezza e questo credo sia un atto dovuto, ma quanto resterà chiuso?
Se in questo fine settimana o nel prossimo qualche velista decidesse di arrivare al Giglio potrebbe attraccare?
Se pensiamo al costo della concessione demaniale per la catenaria, potremmo temere che diventi una ennesima perdita di denaro pubblico, perché è vero che l’intestatario è il Comune, ma chi la paga in fondo sono coloro che ne usufruiscono, meno posti più costi.
Senza niente togliere all’annoso problema dei parcheggi “ho già detto come la penso precedentemente” una nota che chiarisca come affrontare la prossima stagione sarebbe gradita, i tempi incominciano ad essere stretti, bisogna incominciare a preoccuparsi ora della preparazione della stagione, questo vuol dire che la ricerca del personale si rallenta se non addirittura si riduce a fronte del rischio di non lavorare, perdita di posti di lavoro.
Riduzione degli acquisti da parte dei commercianti, non si compra 10 se c'è il rischio che la metà rimanga inutilizzata, affitti di appartamenti che spesso coincidono col posto barca, vengono rimandati, fino a quando?
Un rischio per la nostra economia basata sul turismo, hanno parlato di rilancio dell’economia del Giglio ma non vedo la volontà di un rilancio accompagnato a nuove proposte.
Cui prodest?
Non certo ai gigliesi che lavorano.

franca melis