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Il giorno 11 di Aprile ho scritto un appello su questo stesso giornale per chi avesse notizie di un mio gatto che non faceva ritorno a casa dal 7 di Aprile.
Essendo un gatto libero ma molto costante nei suoi ritorni, mi sono preoccupata e, a dire il vero non riuscivo a pensare niente di buono per lui. Una così lunga distrazione, molto improbabile, una malattia, pure: era giovane e in ottima salute. E anche il fatto che qualcuno lo avesse preso, mi giungeva strano dal momento che, ogni qualvolta si vuol far adottare un gatto, risulta piuttosto difficile.
Dunque quello che immaginavo era che fosse finito sotto un’auto, dentro un laccio oppure avvelenato. Tutte ipotesi che comportavano sofferenze prolungate; vorrei qui chiarire a chi coltiva che i gatti VIVI possono rendere lo stesso servizio del veleno o del laccio senza far loro correre alcun rischio e senza dover adottare campagne di sterminio o eradicazione sempre difficili da digerire.
Poi sono venuta a conoscenza che il giorno 12/4, il gatto di una signora che abita al Castello, come me, è tornato a casa gravemente ferito. C’è stato bisogno di intervento chirurgico del veterinario che ha ipotizzato che il gatto fosse stato aggredito da una “bestia selvaggia”; sappiamo tutti che al Giglio di bestie selvagge che possano aggredire e ferire gravemente un gatto, non ce ne sono, quindi sembra probabile che la “bestia selvaggia” in questione possa essere un cane incustodito.
Successivamente (poteva essere il 16 o 17) un altro gatto è stato scoperto - vivo per fortuna - infilato in un tubo di scarico, terrorizzato ed era sparito da 4 giorni. Sembra evidente che in un periodo tra il 7 e il 17 sia successo a Giglio Castello qualcosa di straordinario che ha avuto effetti negativi sui gatti che vi abitano.
CHI ha un cane sa bene quanto ci si può affezionare a un animale - anche se gatto - e può facilmente immaginare quanto risulti raccapricciante pensarlo sbranato da una “bestia selvaggia”. E magari non muore neanche subito.
FACCIO perciò appello ai proprietari di cani a non lasciarli liberi in giro perché, anche se non cattivi, rispondono a un loro istinto secondo il quale quando qualcosa si muove lo inseguono e aggrediscono. Possono essere imprevedibili anche con gli umani: pure loro hanno simpatie e antipatie.
Non nascondo che questa sparizione - probabilmente violenta - mi sta creando un grande dispiacere proprio perché penso che si poteva evitare. Il mio gatto non tornerà ma voglio qui dare un piccolissimo contributo a che questo non si ripeta.
Grazie a tutti coloro che si adopereranno in tal senso, ciascuno nel proprio ruolo.
Gina Magnani
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