Spett. Sindaco,
le spediamo copia della lettera che abbiamo voluto inviare a tutti i giornali del Trentino-Alto Adige.

Mi chiamo Renzo Roncher ed anche a nome di mia moglie Wilma Cattoi, premettendo che siamo due “miracolati” della nave Concordia della Costa Crociere ed aggiungendo che non vogliamo rivangare o commentare nulla per quanto concerne salvataggi o aiuti a bordo durante il naufragio perché ci sembra se ne sia discusso anche troppo sia in positivo che no, volevamo innanzitutto ringraziare le centinaia di persone che con le loro telefonate e/o srns ci hanno dato un grande aiuto morale e ci hanno fatto sentire veramente il calore e la vicinanza di amici e conoscenti.

Ci sentiamo in obbligo di testimoniare, invece, che cosa è successo pochi minuti dopo lo sbarco dalle scialuppe sull'Isola del Giglio: la popolazione intera di questa piccola ma graziosa isola, si è trovata nell’arco di pochi minuti qualche migliaio di persone sul pontile, nella piazzetta del porto, nell’unico bar aperto, nella rivendita tabacchi, e nel breve lasso di tempo che può servire ad un allestimento veloce, queste persone hanno messo a disposizione dei naufraghi la chiesa, le scuole elementari (nelle quali eravamo noi), i feriti hanno trovato un pronto soccorso, una farmacia, ma quello che ci ha commosso di più è stato vedere la celerità nel portare agli infreddoliti “ospiti” bottiglie d’acqua, carta igienica, nel vestire le signore ancora in abito da sera dei loro jeans, delle loro felpe ed ancor di più è stato commovente vedere dei ragazzi che ci donavano i loro biscotti per la loro colazione, nel vederli portare fuori dalle loro case le loro coperte, le loro lenzuola, ho visto personalmente isolani ospitare dei nuovi arrivati nelle proprie case; la signora della rivendita tabacchi ha dato a tutti la possibilità di servirsi, ed alla partenza con i traghetti all'alba, visto che tutti i soldi ognuno di noi li aveva in cassaforte sulla nave sulla quale si pagava esclusivamente con tessere Costa, i partenti hanno lasciato scritto l'elenco di quello che avevano preso con la promessa di ritornare e di pagare i prodotti presi.

All'imbarco sui traghetti per Porto S. Stefano altri volontari prendevano i dati di tutti per conoscere l’effettivo numero dei superstiti, e, vi assicuriamo, che alle cinque, le sei, le sette del mattino prendere i dati di migliaia di persone impaurito, arrabbiato, tremanti, non è stato sicuramente facile per loro.

Per tutto questo e per tutto quello che ci è stato raccontato sulla solidarietà di questa meravigliosa gente, un solo pensiero ci sovviene: non sarà una nave mastodontica a salutarvi di tanto in tanto con le proprie sirene, ma sentirete il silenzio dei nostri cuori che sarà per sempre con voi come un rombo tonante.

GRAZIE BELLA GENTE DELL'ISOLA DEL GIGLIO !

Renzo Roncher e Wilma Cattoi