Negli ultimi giorni leggiamo e riceviamo i punti di vista di tanti cittadini che criticano e nutrono forti perplessità sul progetto del recupero del relitto Costa Concordia presentato dal consorzio italo-americano Micoperi-Titan.
Vorremmo ricordare a tutti che il video da noi pubblicato nelle settimane scorse e su cui si basano tutte le critiche che stanno pervenendo è solo un semplicistico rendering video di un progetto molto più complesso e particolareggiato che sarà pubblicato dal nostro giornale non appena riusciremo ad entrarne in possesso.
Solo su quello riteniamo che sia utile e soprattutto costruttivo discutere e ragionare. Non per questo smetteremo di dare voce anche a chi esprime pareri diversi dalla maggioranza; eccone 2 che di seguito pubblichiamo:
"Spett.le Redazione,
ho avuto modo di vedere il filmato TITAN – MICOPERI per il recupero del relitto della COSTA CONCORDIA ed in particolare sono rimasto stupito degli interventi che a breve verranno autorizzati dalle Autorità Italiane.
Non ci vuole molto a capire che produrranno un danno ambientale incredibile, epocale ed irreversibile. Mi piacerebbe sapere quale sia stato il criterio di scelta del progetto vincitore. Ma le Autorità Italiane hanno avuto un ruolo?
Ho letto su qualsiasi testata giornalistica ed internet che sarebbero arrivati più progetti (short list) da sottoporre al vaglio delle Autorità Italiane, almeno per un confronto.
Inoltre mi piacerebbe vedere quali sarebbero state le soluzioni delle più famose società al mondo, per quanto riguarda il Salvage, MAMMOET e SMIT INTERNATIONAL.
Sarebbe possibile vedere i loro progetti? A chi bisognerebbe eventualmente richiederli?
In ultimo. La soluzione scelta è stata l’unica ad arrivare in Italia. Perché abbiamo come al solito subito supinamente la volontà americana?
Spero in un riscontro di questa nota, essendo un amante del mare e del mondo subacqueo, che il Dott. Otelli, Sindaco della più bella isola del Mediterraneo
si erga a paladino degli splendidi fondali dell’isola.
Marcello Sortino – amante del mare"
"Carissimi di Giglio News,
visto quanto a noi tutti in Italia sta a cuore la vicenda della Costa Concordia, mi permetto segnalarvi questi due video realizzati su quello che succederebbe qualora entrasse in azione la Titan-Micoperi.
Video STRAORDINARIO sulla Costa Concordia realizzato dal sottoscritto in DUE PARTI !!!!
Questo l'indirizzo della prima parte :
http://www.youtube.com/watch?v=p5KcuqZm_is&feature=youtu.be
mentre questo e' quello della seconda parte:
http://www.youtube.com/watch?v=3X20h_owv3I&feature=relmfu
Forza ragazzi e buon lavoro!!!Per pubblicazione. Grazie
Dott. Arch. Ettore Lazzarotto - Roma"
I contrari al progetto Titan-Micoperi
Autore: Ettore Lazzarotto e Marcello Sortino
980 Commenti
C'erano altezzosi Soloni, o pseudo-ingegneri, che nell'ultimo anno si sono spesi nel pontificare sciagure e fallimenti del progetto T/M? Dove sono adesso?
Qualcuno in particolare sosteneva che la nave sarebbe sprofondata nel momento del brillamento di micro-cariche per la rimozione dello scoglio e poi che sarebbe collassata nel momento delle trivellazioni ... addirittura che i gigliesi sarebbero dovuti scappare per il frastuono delle trivelle!
E poi ancora che i cassoni l'avrebbero schiacciata, che si sarebbe spezzata nella fase di rotazione ... che il ginocchio non avrebbe retto ed i sacchi di cemento sarebbero esplosi!
Potrei continuare per ore ma per ora mi fermo qui per evitare che a sprofondare (dalla vergogna però) siano i ridicoli ed italioti commentatori di vari blog!!!
Complimenti invece ai veri professionisti che hanno risposto alle sterili provocazioni con la professionalità e la bontà delle loro geniali ed ingegneristiche intuizioni!
[quote name="Attilio Regolo"]Eppure, caro Franco, in tutta questa storia della Concordia c'è qualcosa di fondo che ancora non mi convince. ...[/quote]
2014 - Concordia rimossa dal Giglio attende a ... (Piombino ? Livorno ? Civitavecchia ? boh ?) che sia finalmente deciso il porto dove sarà smantellato.
2015 - il relitto di Concordia sempre più degradato è ancora lì in attesa della fine dei lavori di adeguamento del porto di ?
2016 - Mentre Concordia è ormai ridotta a un ammasso di ruggine, i lavori di adeguamento del porto di ? sono fermi, i soldi stanziati sono finiti, la ditta incaricata dei lavori è fallita e si attendono nuovi finanziamenti e una nuova gara d'appalto.
2017 - Indagini della magistratura hanno evidenziato il solito giro di tangenti e malaffare dietro le opere propedeutiche alla demolizione di Concordia.
2018 - Finalmente avviati i lavori di demolizione di Concordia
2019 - Quasi terminato lo smantellamento di Concordia, da indagini del nucleo tutela ambiente è emerso che gran parte dei rifiuti speciali derivati dallo smantellamento di Concordia con il solito giro di false fatture è stato smaltito in modo non conforme.
2020 - Clamorosa scoperta da parte di ? ? : parti del relitto di Concordia riciclati come nuovi per la costruzione della nave Xxxx -
aprile 2020 - Francesco Schettino nuovo presidente della Repubblica Italiana, Titolo dei sui giornali: L'Italia ha scelto l'uomo giusto per affondare ogni speranza.
Carissimo Prof. Regolo, tenga a mente le assurdità scritte sopra, magari non corrisponderanno le date ma i fatti quelli si ... purtroppo siamo in Italia.
Saluti, F.P.
Eppure, caro Franco, in tutta questa storia della Concordia c'è qualcosa di fondo che ancora non mi convince.
Poichè di fronte ad un evento di questa portata, che appunto è sotto gli occhi mediatici di ogni angolo della terra, nella prospettiva ormai sempre più consolidatasi di successo nell'impresa di radrizzare e sollevare l'enorme nave rovesciata davanti alle coste del Giglio in tutto il suo ancora quasi intatto splendido fulgore, come si può accettare l'idea che quasi a offendere e per così dire violentare l'opinione pubblica mondiale che ha seguito magari passo passo l'evento facendo il tifo appassionato per la rinascita sopra il livello del mare e sotto la luce del sole di quella straordinaria creatura del mare costituita dalla ex ammiraglia della flotta Costa Crociere, come si può accettare l'idea dicevo dopo tante tribolazioni e spese per ottenere questo straordinario risultato che quella bellissima nave appena rimessa miracolosamente in piedi per la gioia di tutti venga subito dopo presa al cappio e portata al cimitero di demolizione solo quattro passi di mare più in là non nella lontana Turchia dove occhio non vede e cuore non duole bensì nella vicinissima toscanissima e visibilissima Piombino?
[quote name="Attilio Regolo"]Ecco appunto, ...
Ma a Piombino, dove sembra certo che la Concordia sia destinata, si e' capaci solo di demolirla una nave cosi' oppure si puo'anche pensare di poterla restaurare?
Saluti cordiali.[/quote]
Gentilissimo Prof. Regolo, è chiaro che Concordia non ha futuro; Costa/Carnival i soldi dell'assicurazione li ha già presi, di fatto la nave è di proprietà delle assicurazioni e solo queste potrebbero cambiarne i destini. Sarei però pronto a scommettere che sia stato messo nero su bianco che il destino di Concordia debba essere la fonderia, a prescindere dalle condizioni reali e della fattibilità tecnica ed economica del ripristino. Nel 1946 qualcuno aveva pensato di convertire le corazzate Littorio e Vittorio Veneto in transatlantici, oggi si buttano via scorte di articoli nuovi di qualsiasi genere se solo mancano le certificazioni tecniche, facile immaginare quali interessi ci siano a demolire e non recuperare Concordia, basta immaginare quali costi colossali comporta la demolizione di una nave così, con tutto quello che c'è da smaltire; non per nulla le demolizioni navali sono da decenni concentrate in paesi senza vincoli ambientali e di tutela della sicurezza del lavoro.
Contro il business non c'è cuore che tenga, per questo Concordia non ha futuro.
Stimati Saluti, F.P.
Il secondo cassone (corto, quello di ieri era lungo)è stato posizionato in mattinata. Dal piano lavori si evince però che per fissarlo ci vogliono 10 giorni, il che mi fa pensare ad una saldatura più che ad una giunzione meccanica...
Ecco appunto, Franco,e' proprio come tu dici, basta guardare l'ultimo post di immagini di GiglioNews sull'argomento.
Il primo cassone /condominio per il raddrizzamento/galleggiamento e' stato agganciato sulla murata della Concordia e il secondo ci dicono sia in procinto di agganciamento.
Ma allora il metodo di applicazione e' un agganciamento meccanico e non una saldatura diffusa o mi sono perso qualche passaggio?
Perche' se cosi' fosse allora la fasciatura esterna della nave rimarrebbe praticamente integra e la nave in teoria porebbe essere restaurata anziche' demolita una volta raddrizzata e sollevata.
Ma a Piombino, dove sembra certo che la Concordia sia destinata, si e' capaci solo di demolirla una nave cosi' oppure si puo'anche pensare di poterla restaurare?
Saluti cordiali.
E uno ! Finalmente è arrivato il primo "condominio" ed è stato agganciato alla fiancata di Concordia. Ci vorrà ancora molto tempo però il progetto procede e con esso la fine di un incubo per il Giglio e si avvicina l'ora del giudizio finale per Concordia.
http://www.ogginotizie.it/221377-concordia-la-fiera-del-non-detto/
certo che veramente siamo un paese di "mappini" e non credo che questa testata sia composta da persone lunatiche, chiaroveggenti e prevenute!
Qualcosa di strano da qualche parte dovrà pur esserci!
Saluti
Maurizio se ti iscrivi al Comitato Gabbianara Libera ....subito, siamo nel numero rappresentabile dalle dita di una mano !!! Però mi dispiace sempre per A.R.. Voglio rappresentare che l'incontro di ieri è stato interessante ... La presentazione "sotto forma di conferenza" con tanto di slides mi ha consentito di avere informazioni dal vivo.__ Direi pure che, siccome era mancato il riferimento ai tempi , mi sono permesso di sollecitarli in un mio breve intervento ...poi quello che scrivono altri lo andrò a leggere .... ieri non ho potuto vedere la TV .... ma la meravigliosa giornata Gigliese ... Ed ho potuto anche scambiare due parole col Sindaco Ortelli ..... Saluti
[quote name="Franco Pepe"][quote name="Paolo Poli"]Ciao Ermanno
.... saluti curiosi
Paolo[/quote]
Nella mia idea i cuscini dovrebbero così essere stratificati:
LAMIERE
_________________(materiale plastico)
xx cm di schiuma
_________________
aria (o acqua)
_________________
xx cm di schiuma
_________________
FONDO MARINO
Casi facendo, gli strati a contatto con lamiere e fondo sarebbero pieni di schiuma, insensibile alle forature.
I cuscini dovrebbero essere contenutei
dentro una retinatura stratificata meccanicamente più resistente del materiale plastico con cui dovrebbero essere realizzati i cuscini.
Le retinature dovrebbero essere fatte con corde di nylon (del tipo con cui sono fatte le cime).
Più si approfondiscono le spiegazioni e più mi pare che la mia idea e il progetto dell,Ing. Mancini abbiano molti punti in comune.
Saluti, Franco Pepe
http://littorina.net[/quote]
Molto pochi e dire il vero, però tanto di cappello all'altrui ingegno, se non altro, muovere il cervello fa bene alla salute sempre e comunque.
Salutoni cordiali :-)
[quote name="Mirko Scotto"]Leggendo il resoconto odierno di GiglioNews, che probabilmente era presente al consiglio comunale, appare evidente che quella del tg2 è la stessa notizia palesemente e forzatamente distorta!
Voi fate quello che volete ma io, sig. Maurizio, mi fido più della gente dell'isola!!![/quote]
Toh chi si rivede! Sig. Skotto come va?
Forzata o non nessuno mette in dubbio la bontà e la sincerità dei gigliesi, il problema è altrove e non è tra la gente del giglio. In altre parole si stanno raccogliendo i frutti di una procedura scellerata i cui esiti sono stati abbondantemente previsti senza neanche vedere vedere mezza pagina di progetto, ma solo a "fiutarne" il contenuto per sentito dire!
Saluti sig.skotto,stia bene :P
Leggendo il resoconto odierno di GiglioNews, che probabilmente era presente al consiglio comunale, appare evidente che quella del tg2 è la stessa notizia palesemente e forzatamente distorta!
Voi fate quello che volete ma io, sig. Maurizio, mi fido più della gente dell'isola!!!
Cohug..cough...cough...scusate, un attacco di tosse :-x
notizia fresca fresca trasmessa dal Tg2... nessuna data possibile per ipotizzare il radrizzamento della Concordia. Troppe difficoltà nelle perforazioni. Sversamento di minima quantità di idrocarburi prontamente risolta. Consiglio comunale convocato d'urgenza..cohug...
Io non gioisco a notizie del genere e vorrei tanto iscrivermi al gruppo " Gabbianara Libera Subito" di Pietro (Rinaldi).
Preoccupazioni già lette su questo forum da almeno 10 mesi.
Cohug..cohug...scusate è influenza. Quasi quasi vado a gomitare :-x
Per la prossima settimana il meteo,previsto dalla relazione settimanale di M/T non promette nulla di buono. Tutto fermo. Mai una Gioia in questo Paese, Mai una Gioia.....
[quote name="Paolo Poli"]Ciao Ermanno
.... saluti curiosi
Paolo[/quote]
Nella mia idea i cuscini dovrebbero così essere stratificati:
LAMIERE
_________________(materiale plastico)
xx cm di schiuma
_________________
aria (o acqua)
_________________
xx cm di schiuma
_________________
FONDO MARINO
Casi facendo, gli strati a contatto con lamiere e fondo sarebbero pieni di schiuma, insensibile alle forature.
I cuscini dovrebbero essere contenutei
dentro una retinatura stratificata meccanicamente più resistente del materiale plastico con cui dovrebbero essere realizzati i cuscini.
Le retinature dovrebbero essere fatte con corde di nylon (del tipo con cui sono fatte le cime).
Più si approfondiscono le spiegazioni e più mi pare che la mia idea e il progetto dell,Ing. Mancini abbiano molti punti in comune.
Saluti, Franco Pepe
http://littorina.net
[quote name="Paolo Poli"]Ciao Ermanno
Naturalmente mi riferivo all'esempio sviluppato in piscina con le schiume, dicevo che è tutto da verificare sia per le difficoltà di posizionamento di migliaia di tubi gas/schiuma, sia per il fatto che a 30 metri di profondità la schiuma potrebbe espandersi e poi, prima di solidificarsi, potrebbe collassare, per la pressione dell'acqua, sia per le perdite di carico lungo tutti i tubi che probabilmente potrebbero essere molto superiori alle pressioni di insufflazione, considerando anche che le resine espanse sono parecchio viscose.
Riguardo al tuo sistema ogni tanto esci con qualche dettaglio in più, fino ad adesso parlavi di spinta idrostatica, adesso parli di una spinta che non ha nulla a che fare con l'idrostatica, giusto? Allora andiamo verso una soluzione simile a quella prospettata da Franco Pepe, o meglio, una soluzione idrostatica con valenza di spinta meccanica sul fondo?
E come la mettiamo con le asperità del fondo? non bucherebbero questa struttura che ha uno spessore, sgonfia, di 15 cm?
Come dice Attilio, saluti curiosi
Paolo[/quote]
Niente da fare non riesco a farmi capire. Le zone attualmente a contatto "non vengono interessate" da nessun tipo di azione sia essa meccanica che idrostatica, non è necessario fintanto che la nave non si solleva quel tanto da poter azionare "anche" gli elementi che potenzialmente, gonfiandosi, potrebbero interagire con il fondale. La spinta di cui parlo, quella non idrostatica, è riferita alle prove a terra esclusivamente destinate a verificare la bontà dei materiali per il solo aspetto "strutturale". Insomma per capire se a fronte di certi sforzi scoppiano oppure no. Comunque non si buca nulla proprio perché il materiale,le mescole, e l'armatura sono tali da resistere anche fenomeni di punzonamento localizzato.Tutto quà.
Saluti
Ciao Ermanno
Naturalmente mi riferivo all'esempio sviluppato in piscina con le schiume, dicevo che è tutto da verificare sia per le difficoltà di posizionamento di migliaia di tubi gas/schiuma, sia per il fatto che a 30 metri di profondità la schiuma potrebbe espandersi e poi, prima di solidificarsi, potrebbe collassare, per la pressione dell'acqua, sia per le perdite di carico lungo tutti i tubi che probabilmente potrebbero essere molto superiori alle pressioni di insufflazione, considerando anche che le resine espanse sono parecchio viscose.
Riguardo al tuo sistema ogni tanto esci con qualche dettaglio in più, fino ad adesso parlavi di spinta idrostatica, adesso parli di una spinta che non ha nulla a che fare con l'idrostatica, giusto? Allora andiamo verso una soluzione simile a quella prospettata da Franco Pepe, o meglio, una soluzione idrostatica con valenza di spinta meccanica sul fondo?
E come la mettiamo con le asperità del fondo? non bucherebbero questa struttura che ha uno spessore, sgonfia, di 15 cm?
Come dice Attilio, saluti curiosi
Paolo
E scusatemi per "talvolta" queste mie presenze ripetute sul blog, ma quando mi "ronza" un pensiero in testa lo devo esprimere.
Lontanissima da me l'intenzione di creare allarmismo aggiuntivo in una situazione già tanto difficile e di cui siamo tutti più o meno cosapevoli, ma non mi risulta da alcuna parte che sia stato dichiarata con precisione quanta e quale acqua sta ristagnando nel fondo dello scafo del relitto Concordia o almeno se è stato detto mi è sfuggito.
Non so nemmeno se sia o sia stato possibile effettuare una capillare e approfondita indagine tecnica a proposito.
Certo è che nell'eventualità di una ancora mancanza di conoscenze esatte su questo particolare e fondamentale aspetto del problema sarebbero comprensibili tutte la cautele e circospezioni con cui si stanno portando avanti i lavori nel cantiere Concordia.
Perchè quando ho definito la situazione una vera e propria "bomba ecologica innescata" non ho voluto fare una frase ad effetto da "blogger incallito" come affettuosanente spero mi definisce l'amico Pietro Rinaldi, che davanti a quella "bomba" ci ha la casa dei suoi nonni e presumibilmente della sua infanzia.
Ho desiderato invece focalizzare con più attenzione la situazione reale in quell'area specialissima del nostro Mar Tirreno e della nostra costa.
Perchè non oso neanche immaginare cosa potrebbe accadere se alla mancanza effettiva di dati esatti su quantità e qualità dei fluidi presumibilmente inquinanti e tossici presenti nel fondo della nave dovesse poi aggiungersi un imprevisto grave incidente in corso d'opera che dovesse provocare il repentino e inarrestabile sversamento di quei fludi nel mare circostante.
E comunque, Ermanno, lungi da me l'intenzione di fare ironia sui tuoi fantasiosi metodi sperimentali a base di bottiglioni in vasca per simulare le tue idee progettuali, peraltro anch'io ad esempio ho usato scolapaste e colabrodi in lavelli o lavabi per dimostrare le mie.
D'atra parte, Ermanno, più volte in questo blog ti ho espresso stima e simpatia per la tua inventiva e caparbietà nel portare avanti le tue idee innovative ma sopratutto per la sensibilità che hai mostrato nell'interessarti in modo tanto intenso e approfondito e senza il minimo tornaconto al grande problema della Concordia al Giglio.
Sensibilità mostrata d'altra parte anche da tanti altri partecipanti spontanei e disinteressati al dibattito sull'argomento su Giglionews e che meriterebbero tutti una medaglia al valor civile per il loro impegno che ne sono certo ha contribuito a rendere più serio e attento l'operato dei vari soggetti pubblici e privati responsabili preposti alla soluzione dell'enorme problema causato al Giglio e potenzialmente a tutta la costa tirrenica antistante a cominciare dalla costa d'Argento dall'incredibile naufragio all'ex ammiraglia della flotta di Costa-Crociere.
Un problema enorme, sopratutto per le potenziali e ancora intatte pesantissime implicazioni di carattere ambientale ( non esito infatti a definire il relitto Concordia che ancora giace lì davanti al Giglio una vera e propria "bomba ecologica innescata"), che nonostante il grande impegno profuso a cominciare dal megaprogetto in atto da parte di T/M è ancora assai lontano dall'essere risolto e che presenta ancora incognite e dubbi gravi che nessuno può al momento dissipare del tutto.
Cordiali saluti, Ermanno, e buon fin settimana.
[quote name="Attilio Regolo"]Scusa Ermanno, ma che vuol dire "sono state eseguite delle prove con prototipi reali in un cava di marmo con un sistema terrestre staticamente del tutto equivalente a quello marino"?
Almeno quando facevi le prove con il bottiglione di vino nella vasca da bagno c'era l'acqua della vasca con un pò di spinta di Archimede, ma nella cava?
Saluti curiosi.[/quote]
Vuol dire che abbiamo testato la bontà dei materiali costituenti gli elementi per verificarne la resistenza e la capacità di mobilitare le sollecitazioni necessarie al sollevamento della nave per le quali non è necessaria alcuna prova in mare.Staticamente si tratta della identica medesima situazione. Inoltre sono stati verificati e testati i dispositivi di innesto delle condotte dell'aria e al contempo il corretto funzionamento delle valvole di sovrappressione, che in acqua fanno in modo di rispondere alla legge dei gas.
Tutto perfettamente funzionante e rispondente alle aspettative poste a base degli studi e delle prove. Gli elementi non si rompono, non si lacerano ed hanno svolto la loro funzione egregiamente senza intoppi di sorta.
Saluti "elettricista" :P
Scusa Ermanno, ma che vuol dire "sono state eseguite delle prove con prototipi reali in un cava di marmo con un sistema terrestre staticamente del tutto equivalente a quello marino"?
Almeno quando facevi le prove con il bottiglione di vino nella vasca da bagno c'era l'acqua della vasca con un pò di spinta di Archimede, ma nella cava?
Saluti curiosi.
[quote name="Paolo Poli"]Sig. Giunti le banalità se le tenga per lei
..........rovinato dalla banalità della prova in piscina, è tutto da dimostrare che riuscirebbe a riempire tutti i locali in modo soddisfacente a dare una spinta positiva alla nave, con tutti i rischi che correrebbero gli operatori e con le difficoltà insite a portare la schiuma nella ragnatela di tutti i locali, sotto una pressione di almeno 5 o 6 bar per contrastare la pressione dell'acqua e delle perdite di carico per la lunghezza dei tubi.
.......
Saluti
Paolo Poli[/quote]
Forse ho capito male nel leggere, devo precisare che non ho nulla a che vedere con la piscina e con le schiume per le quali ebbi già modo di sottolineare che il sistema è privo di controllo una volta che le schiume iniziano la fase di espansione che tradotto vuol dire nessun controllo sulla velocità di risalita, necessariamente bassa, e nessuna possibilità di recedere o reiterare il processo. Quanto agli spazi sotto il ginocchio inizialmente si aggiravano sui 5/8 metri, oggi non saprei ma certamente vi sono state delle deformazioni per cui saranno meno. Detto questo lo spazio necessario minimo per passare il pacchetto di sollevamento è di circa 15 cm,con il che una volta sistemato, è il sistema stesso che,ripeto azionato nel modo giusto, solleva lo scafo a prescindere dal franco minimo sotto al ginocchio che è irrilevante ai fini idrostatici visto che lo spunto iniziale lo si trae da altre zone dello scafo e non dal ginocchio se questo è troppo vicino al fondo. Quanto alle prove sono state eseguite con dei prototipi reali in una cava di marmo realizzando un sistema terrestre staticamente del tutto equivalente a quello marino.Si sono mobilitate delle azioni in grado di ribaltare centinaia di tonnellate con pochi metri cubi di volume confinati tra due pareti incastrate.Funziona tutto come da calcoli nessun problema di nessun tipo. C'è poco da collaudare si può fare eccome.
Saluti
[quote name="Franco Pepe"]Quando devo posizionare qualche fischer nel robusto cemento del mio box, per forare prima uso la punta da 4 mm, poi quella da 6 e via così fino al diametro occorrente. Non potrebbero operare analogamente per fare sti benedetti buchi per salvare Concordia ? Un buco da 30 centimetri, poi uno da 70 e così via fino ai 2 metri necessari. Certo le misure sono di ben altra grandezza ma potrebbe funzionare.
Qualche esperto minerario può fare chiarezza ?[/quote]
E' proprio il sistema che non va con quel materiale, è il concetto di fondo che proprio non è quello giusto. Bucare quella roba è già complicato sulla terra figuriamoci in mare con 30 metri e più d'acqua di mezzo!
Saluti
[quote name="Pietro Rinaldi"]E come te la mando la mia e-mail se non ho il tuo indirizzo ? AUTORIZZO LA REDAZIONE A FARLO !![/quote]
certo autorizza tu oppure ,redazione autorizzo io fin da subito.
Saluti
Ermanno
Anch'io autorizzo Giglio News a fornirti la mail per i filmati
Ciao e grazie
Paolo
Sig. Giunti le banalità se le tenga per lei
Una volta per tirare su un relitto uno aveva proposto di riempirlo di palline da ping pong, ottima idea con qualche controindicazione.
Che il sistema funzioni e tutto da dimostrare, allora con questo concetto si poteva fasciare tutto lo scafo e pompare fuori l'acqua.
Le strade per evitare la demolizione in loco sono chiare, sistema pesante e sistema leggero, il sistema pesante lo stanno provando con tutte le problematiche ed i rischi che abbiamo visto e che comunque si incontreranno.
Per il sistema di Ermanno non siamo in grado di sapere se sarebbe potuto essere attuato dato che non sappiamo si lo scafo è adagiato sul fondo o ci sono quei 5/8 metri per gonfiare i galleggianti, per quanto riguarda il suo sistema, rovinato dalla banalità della prova in piscina, è tutto da dimostrare che riuscirebbe a riempire tutti i locali in modo soddisfacente a dare una spinta positiva alla nave, con tutti i rischi che correrebbero gli operatori e con le difficoltà insite a portare la schiuma nella ragnatela di tutti i locali, sotto una pressione di almeno 5 o 6 bar per contrastare la pressione dell'acqua e delle perdite di carico per la lunghezza dei tubi.
I conteggi esposti sono frutto di regole fisiche non contestabili
Quindi le banalità se le tenga per lei e non le rispondo neanche più
Saluti
Paolo Poli
E come te la mando la mia e-mail se non ho il tuo indirizzo ? AUTORIZZO LA REDAZIONE A FARLO !!
[quote name="Pietro Rinaldi"]A Ermanno_________ Ma quali filmati ?[/quote]
Fammi avere l'email che te li mando
[quote name="Paolo Poli"]Saluti
Io vorrei sapere dal sig. Giunti come pensa di poter portare, in ogni locale della Concordia, o almeno nell'80% dei locali allagati e non, almeno un tubo per la resina alla profondità di 60/70 metri? Credo che i locali siano diverse migliaia (solo le cabine sono 1500) distribuiti su 13 ponti in una situazione in cui i sub non possono certo accedere in sicurezza.
Quante dovrebbero essere le stazioni di pompaggio?
Data la lunghezza di ogni tubo (centinaia di metri ciascuno) quali pressioni sarebbero necessarie per far giungere la resina a 70 metri sott'acqua?
Che diametro dovrebbero avere i tubi per non strozzarsi e per consentire il passaggio della resina?
La resina non intaserebbe il tubo, data la notevole distanza dalla pompa, durante l'iniezione?
Come giocherebbe la pressione dell'acqua alla espansione della resina a 70 metri di profondità?
Non è che diminuirebbe l'espansione tanto da non dare la spinta di galleggiamento necessaria?
Grazie e cordiali saluti
Paolo Poli[/quote]
Caro Sig. Poli, il problema Concordia è già abbastanza grave ed impegnativo, non c'è bisogno che Lei lo esageri con percentuali, pesi e misure fasulle. La pregherei di mostrare un po' meno leggerezza e, forse, senza voler essere polemico, un po' più di rispetto. Dietro la lettera aperta c'è un progetto di circa cento pagine! Certo, qualcosa potrà esserci sfuggito, ma sicuramente non (perdoni il termine) le banalità di cui parla. Pensi solo che tutta la resina bicomponente prevista, le pompe, i sacchi in tessuto acrilico, i miscelatori statici, le valvole di non ritorno (ecc.), ovvero il cantiere al completo,è previsto su di una nave cargo di medie dimensioni.
Cordiali Saluti
[quote name="Attilio Regolo"]Sig. Giunti, lei aveva già presentato lo scorso anno la sua interessante idea progettuale innovativa su questo post per il risollevamento della Concordia.
All'epoca non fu presa troppo in considerazione un pò perchè era in piena fase di avvio il progetto ufficiale Titan-Micoperi, e un pò perchèl'idea appariva un pò stravagante e poco praticabile.
Inoltre mi pare di ricordare che le rivolgemmo un quesito circa la riutilizzabilità del relitto una volta recuperato con le sue schiume sintetiche al fine di un riciclo materiali o anche una rifusione delle parti metalliche come sembra destinato per esempio nel porto-cantiere di Piombino, un quesito cui lei non mi pare abbia risposto.
Lo potrebbe gentilmente fare oggi che un'idea come la sua potrebbe essere più compatibile nella situazione attuale che vede grandi difficoltà operative e di avanzamento lavori del progetto ufficiale originariamente scelto?
Cordiali saluti.[/quote]
Mi scusi sig. Regolo, mi devo esser perso la domanda per strada. Comunque, in ambienti saturi d'acqua la resina NON "APPICCICA", come risulta chiaro dall'esperimento che può visionare nella parte finale del video "come riportare a galla la Concordia". In qualsiasi situazione di recupero materiali, le parti metalliche dovranno essere ridotte di dimensione e separate dalla plastica, dal finto legno, dalla vetro-resina, dallo stesso poliuretano espanso già presente nelle intercapedini della struttura della nave, dai finti tappeti orientali, dalla moquette, dall'enorme quantità di finta pelle (detta anche "vilpelle"), eccetera. Quindi, al lavoro di "scarnicciamento" (parola dialettale che a mio avviso rende particolarmente l'idea) di tutto questo materiale, si aggiunge l'eliminazione del poliuretano.
Saluti
Quando devo posizionare qualche fischer nel robusto cemento del mio box, per forare prima uso la punta da 4 mm, poi quella da 6 e via così fino al diametro occorrente. Non potrebbero operare analogamente per fare sti benedetti buchi per salvare Concordia ? Un buco da 30 centimetri, poi uno da 70 e così via fino ai 2 metri necessari. Certo le misure sono di ben altra grandezza ma potrebbe funzionare.
Qualche esperto minerario può fare chiarezza ?
A Ermanno_________ Ma quali filmati ?
[quote name="Attilio Regolo"]Ecco, lo vedi Ermanno?
......più fiducia per un caso del tutto anomalo ed eccezionale di salvage marittimo quale la rimozione del relitto Concordia dal Giglio?[/quote]
Non alzo nessuna bandiera bianca. Se tu fossi un pò ferrato con la geotecnica capiresti da solo che è impossibile fare conti e considerazioni di questo genere senza dati. Lo sconforto assale quando leggi che si erano previsti circa 26 pali da 2200 mm e ne hanno tolti fino ad ora almeno cinque,salvo altri per complicazioni, ferme restando le medesime ipotesi di carico,quando a pag 22 della relazione settimanale dal 16 al 22, si vede la distribuzione degli sponsos che per numero e posizione fanno accapponare la pelle e solo a guardare i P1/P2/P3 (condomini in acciaio) che gravano nel nulla sulla zona a sbalzo di prua e sulla zona d'incaglio sempre a prua per migliaia di tonnellate, quando si è abbondantemente evidenziato che i carichi nella prima fase di rotazione sono fortemente eccentrici, in corrispondenza dei falsi fondali per i quali rtiesce difficile pensare a strutture così bene ancorate e robuste tali da sopportare delle eccentricità di questo ordine.A quanto sembra l'onere della rotazione sembra sia stata, affidata alla reazione del ginocchio sui sacchetti di cemento disposti, si vede benissimo nei filmati,con un disordine caotico visto tutto questo ..beh penso che anche un "puffo" semi analfabeta si porrebbe delle domande a rigor di logica fondate sul buon senso!
Quanto al T/M, ho avuto giusto oggi autorevole conferma a quanto è stato fin qua ipotizzato:"non è un progetto valido da nessun punto di vista", hai voglia ad imbastire lodi,manca proprio la sostanza basilare, ma proprio non c'è! Ci troviamo in presenza non di un progetto esecutivo ma ad un "concetto" che va ben oltre il principio della buona regola.
Saluti attilione :P
Ecco perche Concordia va ripristinata:
http://www.repubblica.it/viaggi/2013/02/27/foto/ecco_il_titanic_ii-53504888/1/
Loro fanno una (brutta) copia, non può essere una replica (ovvero una copia esatta) perche non avrebbe mai i certificati di navigazione, Costa/Carnival ha l'originale, "solo" da far galleggiare e rimettere in ordine. Mandare Concordia al cannello senza valutare la fattibilità del recupero è pura follia.
Saluti, Franco Pepe
Ecco, lo vedi Ermanno?
E' un anno che ti affanni a dire "peste e corna" sul progetto T/M e poi di fronte ad una richiesta d'opinione più circostanziata e precisa di carattere tecnico di base alzi le mani e la bandiera bianca perchè non hai elementi di base per rispondere.
Ma allora mi chiedo e ti chiedo: ma non può essere che il progetto T/M nonostante le apparenze che giocano a sfavore ( massività, invasività ambientale, lentezza opeative, costo, incertezza informativa,etc..) sia in realtà un progetto valido a tutti gli effetti e per il quale bisognerebbe mostrare assai più fiducia per un caso del tutto anomalo ed eccezionale di salvage marittimo quale la rimozione del relitto Concordia dal Giglio?
[quote name="Attilio Regolo"]Ah, scusami Ermanno , stavo seguendo le proiezioni eletorali e mi sono distratto.
Volevo dire ovviamente un carico di 300-400 "mila" tonnellate.
Saluti[/quote]
Non conosco i dati geotecnici quindi non posso verificare nulla. L'unica cosa che so e che ho già avuto modo di trattare molto tempo fa è che, siamo in presenza di un carico dinamico che da una certa posizione si muove, volente o nolente per atterrare sulle piattaforme con una certa velocità che calcolai in circa 13,7 m/sec, non pochi. Questo indurrà inevitabilmente la trasformazione di energia potenziale prima in energia cinetica poi e per finire in lavoro di deformazione che qualcuno dovrà inevitabilmente sopportare. Lo scafo? I falsi fondali? Entrambi? E in che misura non è dato sapere. Certo è che le tonnellate di energia cinetica finale da smaltire sono molte,moltissime.
Detto questo, su come si possano ridurre dalla sera alla mattina pali in numero consistente dio solo sa come sia possibile. Ebbi modo di far rilevare che :
o hanno esagerato prima (della serie butto le mani avanti per....) , o stanno esagerando ora per abbreviare i tempi ( tappiamoci il naso e che dio la mandi buona, possibilmente bionda!!).
Ai posteri l'ardua sentenza. Alzo le mani, non ho dati per poter avvalorare l'una o l'altra tesi. Spero solo di aver,a suo tempo, sbagliato ipotesi e conti, ma se li ho azzeccati, caro mio ne vedremo delle belle.
Saluti attilione
Ah, scusami Ermanno , stavo seguendo le proiezioni eletorali e mi sono distratto.
Volevo dire ovviamente un carico di 300-400 "mila" tonnellate.
Saluti
Caro Ermanno, nonostante le tue recenti "piccate e maleodoranti risposte" nei confronti delle mie critiche alla tua idea-progetto rivoluzionaria non ce l'ho affatto con te che resti, data la tua indubbia professionalità e inventiva, un prezioso interlocutore di questo blog in particolare per questioni di carattere tecnico-ingegneristico di un certo rilievo.
E a questo proposito ti vorrei chiedere un'opinione su un certo aspetto tecnico di base che non mi è affatto chiaro circa il progetto T/M.
Mi sai dire perchè secondo te è stata progettata e proposta una importante struttura subacquea quale l'insieme delle piattaforme artificiali destinate all'appoggio finale solo provvisorio prima del sollevamento del relitto Concordia del peso finale a secco + cassoni e piattaforme di circa 75.000 tonnellate prevedendo per le loro fondazioni un numero di pali di fondazione profondamente infissi, cosa che ha reso oltremodo oneroso il regolare avanzamento dei lavori per irregolarità geologiche del fondale roccioso dell'isola, un numero dicevo che inizialmene si aggirava su quasi 30 pali di cemento (ridotti di recente e improvisamente a poco più di 20) di ben 2 mt di diametro che da manuale di costruzioni di cemento armato dovrebbero essere capaci di sostenere tutti insieme , ma correggemi se sbaglio, un carico perlomeno di 4-5 volte quello finale previsto, cioè 300-400 tonnellate?
Grazie e saluti.
Atteso che nessuno è depositario del "Credo" men che mai il sottoscritto. Non per alimentare polemiche sterili ed inutile torno a dire. La geologia del giglio è stata studiata da decenni in lungo ed in largo. Le risultanze fanno capo ad una letteratura a dir poco sterminata,senza nulla togliere a chi sta lavorando vorrei togliere,al contrario qualche indovinello che alimenta stranamente la mente di chi legge sistematicamente questi interventi.
La domanda è questa: atteso che nel granito non può esservi sabbia per ovvi motivi di orogenesi del granito stesso, mi si spieghi per quale motivo si continua ad imputare alla sabbia (che non c'è) la difficoltà di perforare?
Allora due son le cose, o la letteratura raccontano stronzate, oppure le racconta qualcun altro a ragion veduta! Delle due l'una. Ci vuole tanto a dire ufficialmente >
Non è mica un peccato mortale ammettere quali siano le "vere" difficoltà. Personalissima impressione è che questo progetto nato misterioso (inviti, aggiudicazione e consorzio fantasma) sta procedendo come fosse un segreto di stato a protezione di chissà quali segreti industriali al pari dell'invenzione dell'acqua calda. Giustamente afferma l'ing.rinaldi, non si tratta di segreti di nessun tipo per nessuno, è un normalissimo cantiere che impiega tecniche e materiali fritti e rifritti senza nessuna novità particolare, in tema di recupero, risalente agli anni '40 per cui del tutto nota al mondo. Non si comprende il motivo di tanti misteri tenuto conto che siamo in territorio Italiano, in acque Italiane con tanto di sovranità nazionale sulla quale c'è poco da discutere. Per dire che alla fine a casa mia fai come dico io e come dici tu!
Saluti
[quote name="Pietro Rinaldi"]Signor Giulio..__ Prendo atto della sua aspettativa di vedere liberata l'Isola dalla nave, ma non riesco a capire se Lei desideri che questo avvenga subito oppure .....più in là possibile.__ In altre parole, forse più chiare, i suoi commenti si inseriscono quasi sempre per "smontare le teorie altrui che “cozzano” contro quelle della T/M, e quindi in particolare per mettere in dubbio ciò che afferma l’Ing. Mancini.__ [/quote]
Gent.mo Sig. Rinaldi,
la mia aspettativa, che credo sia poi la stessa di tutti coloro che per un motivo o per un altro hanno a cuore l’Isola del Giglio e la sua gente, è quella di vedere quanto prima il relitto della Concordia andare via tutto intero da Punta della Gabbianara.
Se questo potesse avvenire domani sarei la persona più felice di questo mondo, ma sono noti a tutti noi i ritardi nel progetto di rimozione e posso lo sperareo con tutto il cuore che questi non si allunghino ulteriormente e soprattutto che tutto si concluda positivamente.
Non mi sembra di aver smontato le teorie di nessuno (non avrei le capacità in materia per farlo), ma di aver solo chiesto un chiarimento.
Mi sembrava strano infatti che il Sig. Mancini chiedesse conferme o smentite vista la sua certezza di aver scoperto la verità riguardo i problemi che si stanno riscontrando nelle trivellazioni lato mare.
Il Sig. Mancini mi ha poi risposto dichiarando di aver fatto uno studio geologico sull’area del relitto e non credo di averlo successivamente contraddetto.
Spero che i tecnici e gli operai del Consorzio T/M riescano a trovare la soluzione a questi problemi e preciso di non essere un loro ambasciatore, ma solo ed esclusivamente un loro “tifoso” visto che hanno vinto l’appalto e stanno lavorando per l’unica cosa che mi interessa e che mi sta particolarmente a cuore: la rimozione per intero del relitto.
Cordiali saluti.
Giulio Poladas
[quote name="Pietro Rinaldi"]Signor Giulio..__ Prendo atto della sua aspettativa di vedere liberata l'Isola dalla nave, ma non riesco a capire se Lei desideri che questo avvenga subito oppure .....più in là possibile.__ In altre parole, forse più chiare, i suoi commenti si inseriscono quasi sempre per "smontare le teorie altrui che “cozzano” contro quelle della T/M, e quindi in particolare per mettere in dubbio ciò che afferma l’Ing. Mancini.__ Ma come mai non sottolinea una volta i problemi che ci sono su quel cantiere ??? Ora che anche Il Sindaco del Giglio ha cominciato, giustamente, a preoccuparsi ed a fare pubblici comunicati ?[/quote]
Storia vecchia questa. come già scrissi ebbe modo di mettere dell'avviso per iscritto e verbalmente il sindaco sui pericoli insiti nel progetto. Naturalmente non sono stato creduto e naturalmente nessuno ha mai pensato di verificare quanto dissi.E questo è il risultato, adesso si preoccupa!
cordialità
Qua non si tratta di scaldarsi o meno,tanto non mi scaldo mai per così poco. La questione è posta in termini ovvero, ogni volta che si è arrivati a delle conclusioni a fronte di ragionamenti sensati e difendibili, si è avuto di ritorno il commentaccio di squadra senza ne capo ne coda. Questa delle sabbie è solo l'ultima di una lunga serie che iniziò molti mesi fa con il famoso dossier riguardante l'intero progetto nelle sue fasi salienti e, guarda caso, si venne tacciati per jettatori visionari e rompi balle a gratis.Sempre guarda caso uno dopo l'altro i punti critici rilevati si sono presentati puntuali e circostanziati. In sostanza si può pensare di mettere su una 500 un motore da 500 cv e sperare che la buona sorte faccia in modo che a 300 all'ora non voli prima la cappottina in tela poi tutta la macchina?
saluti
Signor Giulio..__ Prendo atto della sua aspettativa di vedere liberata l'Isola dalla nave, ma non riesco a capire se Lei desideri che questo avvenga subito oppure .....più in là possibile.__ In altre parole, forse più chiare, i suoi commenti si inseriscono quasi sempre per "smontare le teorie altrui che “cozzano” contro quelle della T/M, e quindi in particolare per mettere in dubbio ciò che afferma l’Ing. Mancini.__ Ma come mai non sottolinea una volta i problemi che ci sono su quel cantiere ??? Ora che anche Il Sindaco del Giglio ha cominciato, giustamente, a preoccuparsi ed a fare pubblici comunicati ?
[quote name="Ermanno Mancini"]
Sig. poladas non so dove vuole andare a parare ma non mi interessa. Ho eseguito un studio geologico circa la geologia dei luoghi giungendo, con l'ausilio di un geologo, alla conclusione che nei graniti non può trovarsi nessun tipo di sabbia così come stanno sostenendo quelli del T/M. Contrariamente è possibile avere tutta un'altra serie di anomalie stratigrafiche circa la caratterizzazione del sottosuolo che stride con quanto riportano gli organi ufficiali. Se lei riesce a farsi dare le stratigrafie dal consorzio e ce le fa avere, volentieri possiamo ragionare. Le prose sono oggettive,nel granito non può esserci nessuna sabbia o materiale a ad essa riconducibile. Quindi se le anomalie che stanno rallentando,come previsto, le perforazioni, non sono la sabbia è qualcos'altro che non si vuol dire o non si può dire. Cosa certa è che l'impiego di waterglass presuppone una instabilità delle pareti del foro tale da impedire la corretta esecuzione dello stesso, e non è sabbia!
Saluti e si documenti prima di scrivere. :P[/quote]
Sig. Mancini anche se non le interessa le rispondo che io voglio andare a parare dov`è la verità, perchè a me interessa e sta a cuore solo il fatto che l'Isola del Giglio venga liberata dal relitto della Costa Concordia.
Le ho fatto una semplice domanda di chiarimento e non capisco perchè si sia tanto "scaldato".
Se ha fatto, come afferma, degli studi geologici sul luogo del relitto e se questi hanno dato i risultati di cui parla non mi resta che crederle e sperare che i tecnici del consorzio T/M riescano a trovare il modo di risolvere il problema.
[quote name="Maurizio Scholl"]I carotaggi sono stati eseguiti ed analizzati. A meno che i dati non siano stati alterati, mi viene da pensare che i responsabili del progetto sapevano della estrema difficoltà nel piazzare quei benedetti pali. Eppure sono andati avanti lo stesso. Tanto vengono pagati a giornata e non a stadi di avanzamento lavori.
Tragga lei le conclusioni :-*[/quote]
Ipotesi più che verosimile tenuto conto che a valle di tutto questo si è poi avuta un'impennata dei costi e dei tempi. Ovvio che chi lavora a giornata (fugro) abbia tutto l'interesse ad andar piano.Come già detto riesce difficile pensare che nonostante la campagna di sondaggi in almeno uno non sia stata rilevata una caratterizzazione anomala tale da far supporre difficoltà e/o impossibilità materiale di perforare.
Strano quantomeno singolare che siano stati così jellati da non beccare nessuna anomalia.
Cià
[quote name="Giulio Poladas"][quote
Gent.mo Sig. Scholl,
forse mi sono spiegato male.
Io non metto in dubbio nè la scienza ne tantomeno le varie ipotesi avanzate nell'articolo in questione. Ho solo chiesto al Sig. Mancini se avesse anche le prove dei "fatti", perchè se non ci sono prove certe e documentate credo si debba parlare di ipotesi.
Cordiali saluti.
Giulio Poladas[/quote]
Sig. poladas non so dove vuole andare a parare ma non mi interessa. Ho eseguito un studio geologico circa la geologia dei luoghi giungendo, con l'ausilio di un geologo, alla conclusione che nei graniti non può trovarsi nessun tipo di sabbia così come stanno sostenendo quelli del T/M. Contrariamente è possibile avere tutta un'altra serie di anomalie stratigrafiche circa la caratterizzazione del sottosuolo che stride con quanto riportano gli organi ufficiali. Se lei riesce a farsi dare le stratigrafie dal consorzio e ce le fa avere, volentieri possiamo ragionare. Le prose sono oggettive,nel granito non può esserci nessuna sabbia o materiale a ad essa riconducibile. Quindi se le anomalie che stanno rallentando,come previsto, le perforazioni, non sono la sabbia è qualcos'altro che non si vuol dire o non si può dire. Cosa certa è che l'impiego di waterglass presuppone una instabilità delle pareti del foro tale da impedire la corretta esecuzione dello stesso, e non è sabbia!
Saluti e si documenti prima di scrivere. :P
I carotaggi sono stati eseguiti ed analizzati. A meno che i dati non siano stati alterati, mi viene da pensare che i responsabili del progetto sapevano della estrema difficoltà nel piazzare quei benedetti pali. Eppure sono andati avanti lo stesso. Tanto vengono pagati a giornata e non a stadi di avanzamento lavori.
Tragga lei le conclusioni :-*
[quote name="Maurizio Scholl"][quote]Giulio Poladas 2013-02-22 17:21 Citazione Ermanno Mancini: Citazione Ermanno Mancini: forse ho scoperto l'arcano delle sabbie che stanno facendo incaxxare come anguille quelli della Fugro!! E udite udite... non è sabbia !!!! Saluti gente E questo è quanto è stato scoperto, qualcuno smentisca e dica che non è così! www.ogginotizie.it/.../ Saluti Buongiorno Sig. Mancini, ho letto l'articolo da Lei postato e pur trovandolo interessante mi sembra che si parli di ipotesi più che di scoperte. Sbaglio? Cordiali saluti. Giulio Poladas[/quote]
Ma quali ipotesi! Si chiama Scienza, nello specifico di Scienze della Geologia. Se ricordo bene ha riportato anche la bibliografia. Fatti e non cassate (Spero che i potenti server di Giglionews concordino sul fatto che la cassata è un tipico dolce siciliano) :P[/quote]
Gent.mo Sig. Scholl,
forse mi sono spiegato male.
Io non metto in dubbio nè la scienza ne tantomeno le varie ipotesi avanzate nell'articolo in questione. Ho solo chiesto al Sig. Mancini se avesse anche le prove dei "fatti", perchè se non ci sono prove certe e documentate credo si debba parlare di ipotesi.
Cordiali saluti.
Giulio Poladas
[quote]Giulio Poladas 2013-02-22 17:21 Citazione Ermanno Mancini: Citazione Ermanno Mancini: forse ho scoperto l'arcano delle sabbie che stanno facendo incaxxare come anguille quelli della Fugro!! E udite udite... non è sabbia !!!! Saluti gente E questo è quanto è stato scoperto, qualcuno smentisca e dica che non è così! www.ogginotizie.it/.../ Saluti Buongiorno Sig. Mancini, ho letto l'articolo da Lei postato e pur trovandolo interessante mi sembra che si parli di ipotesi più che di scoperte. Sbaglio? Cordiali saluti. Giulio Poladas[/quote]
Ma quali ipotesi! Si chiama Scienza, nello specifico di Scienze della Geologia. Se ricordo bene ha riportato anche la bibliografia. Fatti e non cassate (Spero che i potenti server di Giglionews concordino sul fatto che la cassata è un tipico dolce siciliano) :P
[quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Ermanno Mancini"]forse ho scoperto l'arcano delle sabbie che stanno facendo incaxxare come anguille quelli della Fugro!! E udite udite... non è sabbia !!!!
Saluti gente[/quote]
E questo è quanto è stato scoperto, qualcuno smentisca e dica che non è così!
http://www.ogginotizie.it/217117-concordia-ancora-bugie-sull-operazione-recupero/
Saluti[/quote]
Buongiorno Sig. Mancini,
ho letto l'articolo da Lei postato e pur trovandolo interessante mi sembra che si parli di ipotesi più che di scoperte. Sbaglio?
Cordiali saluti.
Giulio Poladas
E ciò che intendo significare con più precisione nel mio ultimo commento, scandendo bene le parole, è che pur nella fiduciosa attesa che qualche raggio di sole si possa cominciare ad intravedere nella attuale grigia e gonfia nuvolaglia che persiste sul progetto in atto nel cantiere Concordia al Giglio, sarebbe opportuno predisporre un piano cosidetto "B" di riserva, che potrebbe essere appunto un piano di smaltimento controllato e intelligente in loco del relitto, nella malaugurata ipotesi che il piano "A" previsto si rivelasse in corso d'opera troppo oneroso e rischioso per l'incolumità della nave e sopratutto dell'ambiente ad essa circostante.
Se infatti suddetto piano primario "A", come d'altra parte non ci auguriamo, si rivelasse tale ( ma dovrebbe essere un'apposita Commissione Tecnica specializzata a poterlo stabilire con ragionevole grado di attendibilità), sarebbe un'autentica iattura per il Giglio non avere a disposizione un immediato piano di riserva che però ritengo opportuno che nella sua predisposizione non sia affidato pure esso in modo esclusivo e passivo all'azienda responsabile del piano principale "A".
E comunque, cercando di non continuare a nasconderci reciprocamente i problemi per ipocrisia o per riservatezza o per timore, e non perdendo affatto la speranza che il progetto T/M vada prima o poi finalmente in porto, così, "pour parler", incuriosito anche da quanto espresso dal figlio di Paolo Poli ma anche mi pare da Pietro Rinaldi in un suo recente commento, perchè non cominciare a pensare in modo più concreto e possibilista anche all'ipotesi fino ad oggi esclusa tassativamente e considerata forse a torto catastrofica di uno smantellamento controllato in loco della Concordia?
Perchè non aprire una finestra di dibattito su GiglioNews anche su tale ipotesi?
Non è forse da sempre desiderio prioritario di tutta la comunità del Giglio sgombrare finalmente il mare antistante Punta Gabbianara dalla visione dell'immenso e rattristante relitto?
E tutto sommato, se alla fine dovesse risultare in piena evidenza che il sistema di rimozione T/M , progettato a condizione che si verificassero alcune condizioni preventive essenziali praticabili che si stanno invece tuttaltro rivelando come tali quali ad esempio una sufficiente consistenza del fondale per le grandi perforazioni, dicevo appunto che se il progetto T/M dovesse risultare inadeguato a garantire i fondamentali obbiettivi prefissati, che male ci sarebbe a provare a pensare di proporre un piano di emergenza sulla base di uno smantellamento della nave nell'attuale cantiere della Concordia al Giglio?
Chiaro esaustivo e condivisibile questo commento riassuntivo della situazione Concordia da parte di Paolo Poli e indirettamente di suo figlio laureando in ingegneria erospaziale.
E aggiungo qialcosa di più: per quanto i più incalliti e del tutto disinteressati sostenitori del progetto T/M, come ad esempio chi sta commentando, si siano dati da fare e continuino a farlo sorretti da un inguaribile ottimismo della volontà, di fronte alla situazione inoppugnabile sotto gli occhi di tutti e alle prese di posizione di queste ultimi giorni niente affatto confortanti e precise di tutti i principali soggetti preposti al grande problema della rimozione del relitto dalla costa del Giglio, il buon senso e il ragionamento e dispiace profondamente doverlo ammettere non possono che cominciare a portare necessariamente a fare considerazioni piuttosto pessimistiche sui tempi e gli esiti definitivi e ultimi di questa difficilissima impresa.
Cordiali saluti a tutti e proviamo comunque ad andare avanti prima di arrendersi di fronte all'evidenza.
Ermanno Ciao
Sono perfettamente d'accordo con te circa le questioni di spinta, è Franco Pepe che vorrebbe seguire l'ipotesi di spinte meccaniche con il gonfiaggio dei cuscini di sollevmento unitamente ai palloni idrostatici.
Francamente non credo che, in un progetto così complesso, sia ragionevolmente possibile utilizzare contemporaneamente tecniche diverse per giunta sperimentali.
Si sommerebbero tutte le incognite dei vari sistemi con il rischio che, se qualche cosa non dovesse andare per il verso giusto, i problemi potrebbero moltiplicarsi in modo esponenziale ed anche irreversibile.
Quindi il sistema misto secondo me è da escludere a priori.
Per quanto riguarda l'acqua sotto il ginocchio e la fiancata di dritta se non è sufficiente a dare spazio al gonfiaggio dei galleggianti non consentirebbe di fatto il sollevamento, giusto? O no?
Mio figlio, spinto da me, mi ha ricalcolato i grafici con i dati che ha evidenziato Ermanno
Di seguito trovate le tabelle ed i grafici di dimensionamento e spessore dei galleggianti, con nave inclinata a 65° per le ipotesi di 150m lineari e di 83m lineari di scafo libero.
Tn 50.225
Nel primo caso abbiamo un dimensionamento in diminuzione che si avvicina ai 5m di spessore, nel secondo caso si arriva a 8m, per contenere questo dimensionamento si dovrebbe sopperire con un sostegno a poppa dove probabilmete si concetra buona parte del peso, in modo da equilibrare meglio la risalita considerando che 83m su 292, indipendentemente dalla spinta positiva, potrebbero non garantire l'orizzontalità della risalita della nave.
Per quanto concerne l'invito di Ermanno a mio figlio lo ringrazio ma dovrebbe convincerlo lui perchè non è che sia proprio convinto del discorso, anzi secondo lui l'unico modo per portare a casa un risultato positivo, qualora non funzionasse il sistema T/M, sarebbe quello di smantellare il tutto sul posto, anzi forase avrebbero dovuto farlo subito visto quello che sta succedendo là sotto.
Saluti a tutti
Paolo
http://www.ogginotizie.it/217014-la-imo-attende-ancora-ma-dalla-039-italia-scena-muta/
tanto per cambiare i nostri vertici designati alla questione sono,tanto per restare in tema, latitanti su tutta la linea. Che figura!
Saluti
[quote name="Ermanno Mancini"]forse ho scoperto l'arcano delle sabbie che stanno facendo incaxxare come anguille quelli della Fugro!! E udite udite... non è sabbia !!!!
Saluti gente[/quote]
E questo è quanto è stato scoperto, qualcuno smentisca e dica che non è così!
http://www.ogginotizie.it/217117-concordia-ancora-bugie-sull-operazione-recupero/
Saluti
forse ho scoperto l'arcano delle sabbie che stanno facendo incaxxare come anguille quelli della Fugro!! E udite udite... non è sabbia !!!!
Saluti gente
[quote name="Paolo Poli"]Buon giorno a tutti
Non mi pare il caso di indispettirsi a vicenda, sappiamo bene che Attilio tende comunque a difendere a.....
Appena ho gli schemi manderò la mail alla redazione[/quote]
I dati che potevo fornire li ho forniti ma non mi aspetto di certo che il giovane volenteroso possa arrivare a definire in lungo ed in largo le caratteristiche tecniche e meccaniche dell'intero progetto semplicemente perché non lo conosce.Se vuole lo invito personalmente alla conferenza stampa non appena verrà convocata. la potrà prendere totale ed ampia visione del progetto. Quanto allo spazio sotto chiglia di cui tanto si parla devo ribadire un concetto fondamentale dell'idrostatica a fronte del quale qualsiasi oggetto immerso in un fluido, e più leggero del fluido stesso, è in grado di attivare la relativa spinta dipendenza del peso del fluido spostato che prescinde dalla quantità di fluido in cui il medesimo oggetto è immerso. Questo per dire che "nessuna" azione meccanica, legata al gonfiaggio materiale degli elementi, è demandata agli elementi stessi ai quali è delegata semplicemente l'azione idrostatica che essi generano per effetto della variazione di volume e quindi del peso del fluido spostato. Nessuno, e sarebbe impossibile farlo, vuole sollevare la nave facendo affidamento sull'azione di divaricazione di un oggetto che si gonfia. Ma siamo fuori di testa?
Saluti :-*
Buon giorno a tutti
Non mi pare il caso di indispettirsi a vicenda, sappiamo bene che Attilio tende comunque a difendere a tutti i costi il progetto T/M, certamente pesante e non rispettoso dell'ambiente nonotante le dichiarazioni di facciata, per contro Ermanno giustamente difende un progetto assolutamente rispettoso dei fondali e della costa, ma di mezzo ci sta la Concordia che pesa, appoggia, non ruota e non scivola per ora.
Il mio intervento in questo argomento era indirizzato ad una valutazione teorica sulla fattibilità di una operazione del genere.
Seguento l'ipotesi Mancini, che non ci forniva un dato preciso sul dimensionamento del sistema, Matteo mi ha calcolato, con un programmino, il dimensionamento dei cuscini di galleggiamento, ora inserendo i nuovi dati saremo in grado di dare una dimensione sia nell'ipotesi iniziale di 150 metri di lunghezza che quella relativa agli 83 metri liberi disponibili sotto lo scafo.
Tutto questo però si scontra con il fatto che, probabilmente, sotto il ginocchio di dritta dello scafo e sotto tutta la fiancata non ci sia acqua sufficiente a raggiungere le dimensioni e la spinta necessaria.
Ecco che Franco ha suggerito un supporto al sistema Mancine per quelle aree dove non c'è sufficiente spazio per gonfiare i galleggianti.
Tutte queste ipotesi si scontrano sul fatto che non conosciamo la situazione reale in cui si trova lo scafo.
Le nostre interessanti discussioni sono quindi un po' fini a se stesse e ci servono a portarci avanti in attesa che accada quello che dovrà accadere nella speranza che abbia torto l'amico Ermanno e che tutto si risolva senza ulteriori danni e drammi.
Secondo me, prima di lanciarsi in questa operazione fondata sulla massività delle perforazioni, piattaforme, cassoni, argani, cavi, verricelli, catene ecc. ecc. sarebbe stato meglio mettere appunto qualche cosa di diverso.
Appena ho gli schemi manderò la mail alla redazione
[quote name="Pietro Rinaldi"]Scrivo con il sottofondo musicale del ritornello che anche Mancini ormai conosce bene e non sto qui a rinominarlo, per non cadere nelle “simpatiche” ire di un certo A.R. (Blogger a tutto tondo) . ___Mi faccio leggermente coinvolgere da questa discussione un po’ accademica e che potrebbe tradursi in realtà solo se accadesse (purtroppo non so se, come e quando) malauguratamente un grave insuccesso dell’intervento T/M. ___ Posso immaginare che Ermanno, pur smentendolo nei suoi post, esprima sotto sotto il suo esorcismo “benevolo” a che tutto vada a carte 48 e si possa prendere in considerazione finalmente il suo progetto…....... cavi già applicati (i 24 Strandjacks ancorati sulle cime delle 12 torrette posizionate lato scogli) l’unica possibilità rimarrà quella di demolire in loco la nave, ovviamente con tutte le salvaguardie necessarie .__Tu stesso, caro Ermanno hai affermato (in un post dei tuoi) che il tuo metodo di Soft Salvage (che pure avrei preferito), non sarebbe più applicabile tenendo conto di tutto quell’ambaradam, cicci, coccò, che hanno applicato su quella martoriata Concordia.__Al momento non mi rimane che pregare___GABBIANARA LIBERA …E SUBITO !![/quote]
Nessun esorcismo, caro pietro, mi auguro veramente che vada tutto bene, e lo dico contro ogni logica scientificamente sostenibile. Naturalmente quali che siano le risultanze delle operazioni, non mi sognerei minimamente di metter mano ad un potenziale "post tonf" proprio per questioni legate,a quel punto alla assoluta impossibilità materiale di intervenire in qualche modo a cose fatte. A quel punto, si è auspicabile un qualcosa di diverso che può essere demolizione il loco o affondamento in acqua internazionali. Ritengo che una volta tentato e malauguratamente fallito il tentativo non vi siano più i presupposti per tentare altro.
Saluti
Scrivo con il sottofondo musicale del ritornello che anche Mancini ormai conosce bene e non sto qui a rinominarlo, per non cadere nelle “simpatiche” ire di un certo A.R. (Blogger a tutto tondo) . ___Mi faccio leggermente coinvolgere da questa discussione un po’ accademica e che potrebbe tradursi in realtà solo se accadesse (purtroppo non so se, come e quando) malauguratamente un grave insuccesso dell’intervento T/M. ___ Posso immaginare che Ermanno, pur smentendolo nei suoi post, esprima sotto sotto il suo esorcismo “benevolo” a che tutto vada a carte 48 e si possa prendere in considerazione finalmente il suo progetto…__ Caro Ermanno,_ devo purtroppo prendere atto che ci piace navigare in un mare di pura accademia tecnologica !!__ E dico perché, sempre a mio umile avviso…_ Perché se fallisse la fase di raddrizzamento della Concordia e il relitto ritornasse, con un tonfo, nella sua posizione “dormiente”, pur non scivolando nella fossa profonda perché trattenuto dai cavi già applicati (i 24 Strandjacks ancorati sulle cime delle 12 torrette posizionate lato scogli) l’unica possibilità rimarrà quella di demolire in loco la nave, ovviamente con tutte le salvaguardie necessarie .__Tu stesso, caro Ermanno hai affermato (in un post dei tuoi) che il tuo metodo di Soft Salvage (che pure avrei preferito), non sarebbe più applicabile tenendo conto di tutto quell’ambaradam, cicci, coccò, che hanno applicato su quella martoriata Concordia.__Al momento non mi rimane che pregare___GABBIANARA LIBERA …E SUBITO !!
No Franco, temo non sia possibile effettuare un sollevamento-rotazione con il sistema di cuscini d'aria o d'acqua frapposti tra la chiglia e il fondale come da te indicato.
Sempre a causa del principio di Pascal infatti, anche ammesso di avere un sistema di gonfiaggio sufficienemente potente,la pressione si esercita ugualmene dappertutto e quindi tenderebbe a gonfiare in modo abnorme quelle pareti o quelle aree del cuscino non contrastate da contropareti rigide resistenti quale il fianco metallico della nave o la roccia del fondale e cioè quelle libere di espandersi verso l'acqua fino a far scoppiare il cuscino.
Almeno è questo quello he penso.
Sul fatto poi che nel "salvage" attuale si usano ancora sistemi tradizionali pesanti e invasivi che ricordano le operazioni sui relitti del dopoguerra purtroppo dipende proprio dalla particolare natura fisica di queste operazioni che si basano sullo sfruttamento quando si può per ragioni di sicurezza e stabilità complessiva della stessa forza di gravità che tiene ancorati i relitti sui bassi fondali per le prime operazioni di raddrizzamento e sulle forze di spinta idrostatica di sollevamento da farsi con cautela e lentamente sempre per motivi di sicuezza e stabilità appunto per esempio con contenitori robusti e pesanti indeformabili come i cassoni del caso Concordia.
E non credo che ci possano essere almeno per ora grossi cambiamenti futuri nelle tecniche di salvage su descritti.
Saluti cordiali.
[quote name="Attilio Regolo"]Ciao Franco Pepe, non ho avuto tempo di consultare il file pdf su argomenti di aerofisica da te suggerito, lo farò appena possibile, ma intanto cos'è questa storia della spinta meccanica aggiuntiva a quella di Archimede nei contenitori gonfiati sommersi?
Sinceramente è la prima volta che ne sento parlare, ho sempre saputo che in un contenitore gonfio di aeriforme in pressione sommerso oltre alla spinta idrostatica verticale di Archimede dal basso verso l'alto che dipende dal volume del contenitore esiste la pressione uniformemente distribuita su tutte le pareti interne del contenitore a causa del principio di Pascal e che pertanto non si sviluppa una particolare spinta meccanica preferenziale ne' tantomeno dal basso verso l'alto ad aiutare la spinta di Archimede.
Saluti.[/quote]
Certamente non mi sono espresso nel modo corretto: quello che voglio dire è che se gonfiamo un cuscino d'aria sotto Concordia, quando le sue pareti lambiscono la fiancata nella parte superiore e il fondo marino il quella inferiore, aumentando la pressione si genera una spinta che inevitabilmente causererebbe il sollevamento/raddrizzamento di Concordia. Al limite sarebbe da valutare se non sia preferibile riempire i cuscini d'acqua, rinunciando alla spinta d'Archimede, per avere solo la spinta "meccanica" generata dall'aumento di volume dei cuscini.
Pur nella certezza che T/M sa quello che fa, restano in me dubbi e perplessità sui loro metodi, certo efficaci e collaudati, ma vecchi almeno di 70 anni, visto che a parte cassoni e basamento (questo necessario per la conformazione morfologica) il metodo di raddrizzamento non è dissimile a quello usato nel 1943 per la oklahoma.
Possibile che nessuno abbia proposto e valutato un progetto più moderno e meno invasivo ?
Saluti da Savona, F.P.
[quote name="Attilio Regolo"]Ermanno, certo che ho da ridire su quanto da te iteratamente e direi ostinatamente espresso anche con il tuo ultimo commento nonostante la stima e la simpatia personale che provo nei tuoi confronti.
E questo anche per evitare che sia fuorviato un pur bravo e speranzoso studente laureando quale appare il figlio del nostro comune amico Paolo Poli.
Ti ho espresso tante volte la mia convinzione che per ideare il tuo sistema "extra-leggero" per rimuovere la Concordia dal Giglio tu sia stato mosso più da un invincibile per quanto apprezzabile impulso interiore di estrema contrarietà a progetti pesanti tradizionali tipo T/M che da una vera approfondita misurata e ragionata motivazione di carattere logico e tecnico.
...
Chi fosse interessato ad approfondire faccia una rapida scorsa a suddetti post e se ne renderebbe conto.
Voglio solo qui ribadire un concetto di fondo: non si può pensare di sostituire di punto in bianco un progetto di salvage tradizionale cha fa riferimento a tecniche e tecnologie di base sperimenate e collaudate nel corso di oltre 50 anni tutte basate su un rapporto prudenziale tra peso delle strutture impiegate e spinte di movimentazione subacquea di circa 1:3 con un sistema totalmente innovativo che presenti un rapporto di circa 1:300 cioè "cento volte" inferiore senza andare incontro a rischi elevatissimi per non dire certi di labilità e instabilità rovinosa.
Saluti con stima comunque.[/quote]
Hai rimesso su il solito disco.Senti chiudiamo l'argomento tanto a te l'unica cosa che piace è il super per niente affatto collaudato sistema barbaro e arcaico messo in atto. Parliamo d'altro,non posso ripetere ste stesse cose all'infinito, comincio a seccarmi.
Saluti
Ciao Franco Pepe, non ho avuto tempo di consultare il file pdf su argomenti di aerofisica da te suggerito, lo farò appena possibile, ma intanto cos'è questa storia della spinta meccanica aggiuntiva a quella di Archimede nei contenitori gonfiati sommersi?
Sinceramente è la prima volta che ne sento parlare, ho sempre saputo che in un contenitore gonfio di aeriforme in pressione sommerso oltre alla spinta idrostatica verticale di Archimede dal basso verso l'alto che dipende dal volume del contenitore esiste la pressione uniformemente distribuita su tutte le pareti interne del contenitore a causa del principio di Pascal e che pertanto non si sviluppa una particolare spinta meccanica preferenziale ne' tantomeno dal basso verso l'alto ad aiutare la spinta di Archimede.
Saluti.
Ermanno, certo che ho da ridire su quanto da te iteratamente e direi ostinatamente espresso anche con il tuo ultimo commento nonostante la stima e la simpatia personale che provo nei tuoi confronti.
E questo anche per evitare che sia fuorviato un pur bravo e speranzoso studente laureando quale appare il figlio del nostro comune amico Paolo Poli.
Ti ho espresso tante volte la mia convinzione che per ideare il tuo sistema "extra-leggero" per rimuovere la Concordia dal Giglio tu sia stato mosso più da un invincibile per quanto apprezzabile impulso interiore di estrema contrarietà a progetti pesanti tradizionali tipo T/M che da una vera approfondita misurata e ragionata motivazione di carattere logico e tecnico.
Sarebbe troppo lungo riassumere i contorni e i dettagli di un dibattito sull'argomento che si è sviluppato in questo e altri post similari su GiglioNews tramite centinaia e anzi ormai migliaia di interventi nel corso di tutto quest'ultimo anno.
Chi fosse interessato ad approfondire faccia una rapida scorsa a suddetti post e se ne renderebbe conto.
Voglio solo qui ribadire un concetto di fondo: non si può pensare di sostituire di punto in bianco un progetto di salvage tradizionale cha fa riferimento a tecniche e tecnologie di base sperimenate e collaudate nel corso di oltre 50 anni tutte basate su un rapporto prudenziale tra peso delle strutture impiegate e spinte di movimentazione subacquea di circa 1:3 con un sistema totalmente innovativo che presenti un rapporto di circa 1:300 cioè "cento volte" inferiore senza andare incontro a rischi elevatissimi per non dire certi di labilità e instabilità rovinosa.
Saluti con stima comunque.
[quote name="Paolo Poli"]Eccomi salve a tutti
...
Incerta è anche la quantità di acqua libera, sia sotto la chiglia che sul fianco dritto della nave, spazio fondamentale per la riuscita di un eventuale tentativo di raddrizzamento; se non c'è acqua sufficiente non è possibile creare la spinta necessaria al galleggiamento ed al raddrizzamento
...
[/quote]
La spinta per il radrizzamento può e deve essere data in qualunque punto della fiancata sommersa quindi si può usare tutta la fiancata e non solo 83 metri. Usando cuscini gonfiabili, oltre alla spinta di Archimede (o spinta idrostatica) si ha il non trascurabile aiuto della spinta meccanica dovuta al gonfiamento.
(vedi link)http://it.aerofilmsystems.com/system/files/brochure-TLB-Liftcushions-it.pdf
Quelli illustrati nel pdf possono meglio spiegare il principio, il tipo a cui penso io sarebbe alquanto differente e di misure tali da coprire la maggior superficie possibile così da avere oltre la spinta meccanica anche quella di Archimede.
Ovviamente lo spazio d'acqua libera sotto il fianco sommerso andrebbe aumentando con il procedere del raddrizzamento e oltre un certo punto la spinta meccanica sarebbe superflua.
Aggiungo ancora che ho visto la relazione settimanale e mi lascia alquanto perplesso la collocazione prevista dei cassoni: in particolare quelli posti a prua sono alquanto alti; messi così non vedo che utilità possano avere sia pieni come contropeso che vuoti per il galleggiamento. Mi domando se T/M conosca il principio di Archimede, perche la spinta di galleggiamento è data non dal volume complessivo dei cassoni, ma dalla parte che finisce sott'acqua che genera la spinta.
Saluti, F.P.
[quote name="Paolo Poli"]
Bravo il ragazzo! E' esattamente quello che ho grosso modo ipotizzato e messo nero su bianco in 77 pagine di progetto e 7 minuti di rendering video.(vedi grafici schematici sul blog n.680 Il principio è il medesimo con la differenza che le riserve di spinta lato destro nel nostro progetto sono molto poderose e tengono conto appunto del maggior peso da sostenere.Inoltre si sono studiati materiali idonei per poter avere il minor peso possibile delle strutture di sollevamento al pari della massima potenza. La riserva di spinta si è ottenuta raddoppiando i volumi con una seconda fila di elementi collocati ad incastro su quelli a contatto con lo scafo. In tal modo all'aumento del carico aumenta l'attrito elementi/scafo in modo tale da avere il massimo contatto tra il sistema e la nave stessa ed evitare che gli elementi stessi si spostino dalla loro posizione stabilita.
Complessivamente si sino impiegati volumi tali da avere 69.223,10 tonn di spinta al netto del peso proprio delle strutture un peso aggiunto di 260.9 tonn ed un rapporto potenza/peso pari 265,32/1 cioè 265,32 tonnellate di spinta per ogni tonnellata di peso.Non male ci sembra.
Come giustamente riportato dal laureando, la questione si gioca tutta sulla coppia indotta dagli elementi sul peso applicato al baricentro delle masse della nave. Essendo tale baricentro individuato e determinato, riesce facile fare in modo che il baricentro delle spinte generi proprio la coppia cercata modulando opportunamente pressioni e posizioni.Per attilio, che avrà da dire, diciamo subito che la fase iniziale è quella che prevede la coincidenza dei baricentri per ottenere il semplice sollevamento dal fondo senza alcuna rotazione del resto impedita dagli incastri dello scafo sul fondo. Bravo ragazzo!
Saluti ;-)
Complimenti a questo bravo studente laureando di ingegneria che sponsorizzato da un padre orgoglioso si inserisce nel dibattito sulla Concordia.
Uno schema chiaro anche se un pò scolastico quello di Matteo Poli a confronto con il dispositivo ingegneristico assai più avanzato del nostro amico Mancini.
Purtroppo lo stesso Ermanno Mancini qualche mese fa ci ha privato di ben 174 dei suoi commenti sul problema su questo post probabilmente per timore di plagio e ci manca la possibilità di fare un congruo confronto di base con l'impostazione dello studente Poli.
Certo è che le proposte alternative per il sollevamento-raddrizzamento di una struttura navale affondata con sistemi gonfiabili "leggeri" innovativi cominciano a destare un interesse crescente specie se posti a confronto con la onerosa lentezza e massività invasiva degli sistemi tradizionali del tipo T/M.
Saluti
Eccomi salve a tutti
Premetto che quanto troverete è frutto dei conti sviluppati da mio figlio Matteo laureando in Ingegneria Aerospaziale presso l'Università di Padova
Di seguito trovate i dati relativi ai conteggi effettuati nell'ipotesi si volesse attuare un progetto di sollevamento con casse di galleggiamento gonfiabili
I risultati sono esclusivamente finalizzati alla valutazione fisica della fattibilità, senza affrontare problemi di tecnologia applicativa
dei materiali da utilizzare.
Come potrete notare nei grafici allegati lo spessore delle casse è ipotizzato sulla lunghezza per l'applicazione degli stessi di m 150, mentre risulterebbero liberi sotto lo scafo solo 83 metri, ma queste informazioni purtroppo sono frammentarie ed incerte.
Incerta è anche la quantità di acqua libera, sia sotto la chiglia che sul fianco dritto della nave, spazio fondamentale per la riuscita di un eventuale tentativo di raddrizzamento; se non c'è acqua sufficiente non è possibile creare la spinta necessaria al galleggiamento ed al raddrizzamento
Resto a vostra disposizione per eventuali approfondimenti facendo anche da tramite con mio figlio il quale mi sostiene (sopporta) in queste argomentazioni.
M=55000 t (tonnellate massa nave)
L= 150 m (lunghezza delle casse in direzione assiale allo scafo)
b=35.5 m (larghezza nave)
h=38 m (altezza nave)
f=28 m (altezza considerate delle casse laterali)
I) caso iniziale con nave inclinata di 65°
II) caso finale con nave inclinata a 0° in condizioni di
galleggiamento standard (immersione massima della linea di chiglia) di 8.5m
Si è calcolato tramite principio di archimede
quale debba essere lo spessore delle casse di galleggiamento affinchè la nave sia in galleggiamento neutro.
La nave e le casse sono state considerate a sezione rettangolare.
Si sono trascurate:
- la massa del sistema di galleggiamento (=casse gonfiabili)
- la spinta idrostatica dovuta al volume delle strutture immerse (non è conosciuto infatti il volume di tutte le strutture al di sotto del livello del mare) questo porta ad un sovredimensionamento dello spessore delle casse.
- non è stato analizzato il caso di una rotazione. Essa porterebbe ad un aumento di volume delle casse di sinistra (guardando la figura) e ad una diminuzione di quelle di destra per generare un momento raddrizzante. Deve essere però sempre garantito il galleggiamento neutro per cui il parametro di spessore delle casse indicato, durante la manovra di rotazione, rappresenta un valor medio dello spessore stesso.
E' chiaro quindi che le casse di sinistra dovranno avere la possibilità di aumentare ulteriormente di spessore per garantire la rotazione.
Caro Franco Pepe, lei è ammirevole nella sua difesa della "dignità" del Giglio e dei Gigliesi e della stessa nave Concordia "abbattuta" e spiaggiata sull'isola da oltre un anno, ma bisogna anche essere pragmatici perchè dalle nostre parti si dice che "per forza non si fa nemmeno l'aceto".
E' un fatto che è stato affidato il tentativo di rimozione della nave naufragata al Giglio tutta insieme e tutta intera per motivazioni ambientali sacrosante alla massima azienda specializzata del mondo nel settore del "salvage" marittimo.
Ed è anche un fatto penso indiscutiile che questo tentativo sta presentando imprevisti seri ritardi operativi connessi sopratutto alle difficoltà di realizzazione delle fondamentali operazioni preliminari di base del progetto di rimozione e cioè le fondazioni delle piattaforme subacquee destinate al sostegno esercizio e appoggio sia delle strutture che dei meccanismi essenziali preposti alla fase cruciale di raddrizzamento e al successivo sollevamento dell'enorme relitto dal fondale su cui è affondato.
E allora pur continuanto a sperare che infine tutto si aggiusti e si trovi il modo di andare in porto come previsto e desiderato, è forse proibito pensare a qualche prospettiva alternativa che ci permetta comunque di cascare in piedi qualora le cose, vista la caducità e l'imprevedibilità delle cose del mondo, non si mettano per il verso giusto?
Saluti con stima.
[quote name="Attilio Regolo"]E comunque caro Franco Pepe, vorrai pur ammettere che nel caso speriamo solo ipotetico che il progetto T/M di rimozione e allontanamento della Concordia dal Giglio risultasse impossibile condurlo a buon fine per al momento imprecisabili e insormontabili future difficoltà tecnico-economico-operative, rimarrebbe ancora la prospettiva ultima di una qualche forma di utilizzazione-ripristino del grande relitto lasciandolo però sul posto dove è andato a finire per eccezionali e irripetibili circostanze del destino.
Saluti cordiali.[/quote]
Fiducioso che T/M riuscirà a portare a termine il suo progetto, certo che se qualcosa non dovesse funzionare ci sarebbe il progetto Mancini sempre pronto all'uso e che in estrema ipotesi se non gli fa schifo possono usare il mio suggerimento, escludo nella maniera più assoluta che Concordia possa restare in eterno al Giglio.
I Gigliesi hanno dato all'Italia un fulgido esempio di come sono il 99% degli Italiani, questo in un momento (inizio 2012) in cui, per colpa di pochi cialtroni, eravamo in tanti a provare vergogna della nostra Patria. Oggi TUTTI abbiamo un debito di riconoscenza verso i Gigliesi la cui amirevole pazienza non può e sopratutto NON DEVE essere assolutamente tradita. Costi quel che costi, se finiscono i soldi degli attuali "pagatori" TUTTI gli Italiani hanno il dovere morale di PAGARE per liberare i Gigliesi dalla Concordia.
Quindi dal mio punto di vista non esiste nessuna ipotesi da prendere in considerazione per lasciare Concordia al Giglio, sopra o sotto acqua che sia.
Rispettosamente saluto. F.P.
E comunque e lo ripeto anche per cercare di tranquillizzare un pò l'amico Rinaldi che vede nemici dappertutto pronti a oscurare per sempre con la lugubre sagoma della Concordia l'orizzonte della sua infanzia davanti a Punta Gabbianara, si spieghi con più chiarezza da chi di dovere perchè c'è tanto bisogno di ricorrere a quelle megatrivellazioni e a quei megapilastri nel fondale del Giglio la cui difficoltà di realizzazione sta facendo diventare estremamente problematico il regolare avanzamento dei lavori di rimozione nel cantiere della Concordia e sta alimentando nell'opinione pubblica forti dubbi sulla reale possibilità di condurre in porto il progetto d'impresa.
E allora caro Ermanno, cominciamo a togliercele dalla testa queste megatrivellazioni "a casaccio" che stanno sconvolgendo il fondale immacolato del Giglio e che oltretutto potrebbero essere grottescamene proprio loro la causa primaria del fallimento del'intero progetto di rimozione perchè capaci di innescare alla lunga possibili rovinosi crolli e cedimenti dell'attuale basamento già incerto e critico della Concordia.
Ovviamente insieme alle trivellazioni bisognerebbe toglierci di mente anche la possibilità di poter raddrizzare come previsto e desiderato tutta insieme e tutta intera la nave stessa.
Saluti Ermanno.
Caro Marcus A.__ Ritengo il Tuo post 905#, e lo dico in particolare per gli altri lettori, un tentativo “maldestro” di scatenare (Tu diresti alimentare) una discussione di merito su questo BLOG.___E’ pur vero che sei un Blogger specializzato (come più volte ti ho definito), ma PERBACCO trattieniti dal riproporre la stessa frittata bruciata e ribruciata…….E poi mi sembra di averlo già detto: se con quell’esercito di uomini e mezzi avessero attaccato da subito a smontare la Concordia, punta Gabbianara sarebbe da mesi già “libera”, senza massacrare fondali e anime, con il porto affrancato dall’assedio ….anche mediatico.
[quote name="Attilio Regolo"]Ma poi, Ermanno, ed era parecchio che ti volevo rivolgere questa domanda, tu che come ci hai ricordato in un recente commento hai trascorso 40 anni di vita professionale occupandoti in gran parte di problemi di trivellazioni e fondazioni per acquedotti e ponti, tra mille peripezie, per quale diavolo di motivo te la stai prendendo tanto con le trivellazioni della Micoperi-Titan sul fondale del Giglio per le fondazioni delle piattaforme artificiali con grandi difficoltà tecniche e relative sperimentazioni ingegneristiche per superare i problemi via via emergenti?
Saluti curiosi.[/quote]
Beh proprio per questo ho imparato che ci sono cosa da fare e cose che non si devono fare. Se avessi visto crollare le cose proprio per uno smodato uso di "buchi" allora mi daresti ragione. Quelle trivellazioni sono tra le cose da non fare non portano da nessuna parte mi si creda o no.
Saluti Attilione
E comunque caro Franco Pepe, vorrai pur ammettere che nel caso speriamo solo ipotetico che il progetto T/M di rimozione e allontanamento della Concordia dal Giglio risultasse impossibile condurlo a buon fine per al momento imprecisabili e insormontabili future difficoltà tecnico-economico-operative, rimarrebbe ancora la prospettiva ultima di una qualche forma di utilizzazione-ripristino del grande relitto lasciandolo però sul posto dove è andato a finire per eccezionali e irripetibili circostanze del destino.
Saluti cordiali.
Diciamoci la verità.
Il Sig. Menegollo ha proposto, sotto forma di una "idea presumibilmente balzana" come lui stesso premette al suo intervento, una soluzione al problema Concordia al Giglio di tipo drastico paradossale spregiudicato e opportunistico quanto si vuole ma che può costituire comunque una base di partenza per possibili successivi commenti su questo blog di GiglioNews.
Tanto è vero che una persona generalmente misurata preparata e corretta come Fanco Pepe si è sentito in dovere di commentare suito senza andare in escandescenze spiegando tranquillamente perchè l'ipotesi Menegollo non è praticabile
e ribadendo infine qauli siano secondo lui le sole strade possibili da intrapredere per la nave naufragata e cioè il ripristino oppure la demolizione oppure ancora l'affondamento in alti fondali, sottintendendo ovvviamente per tutte e tre le ipotesi la preventiva rimozione tutta insieme e tutta intera della nave e il suo allontanameto dall'isola del Giglio.
Mi pare che ci sia già a questo punto molta materia da dibattere sull'argomento.
Saluti a Franco Pepe.
[quote name="Carlo Menegollo"]Sara' anche un'idea balzana, ma girando il mondo ho notato che quando una nave si incaglia la lasciano dov'e !
Per cui, una volta svuotata di tutti gli agenti inquinanti, invece di far spendere 300 milioni alla Costa Spa per la sua rimozione, io le farei pagare una multa di 200 milioni (cosi' risparmia!) e darei come risarcimento ai capo-famiglia residenti all'isola del Giglio (mi risulta circa 490) come risarcimento la bellezza di 400.000 euri cadauno. Poi tanto la carcassa della nave in 20-30 anni si squaglia e secondo me piu' che un danno per il turismo lo vedo come un incentivo. Ditemi dove sbaglio....[/quote]
Che in giro per il mondo ci siano migliaia di relitti abbandonati è innegabile, questo è però quasi sempre dovuto alla tolleranza che c'è nei confronti di chi abbandona la propria spazzatura, poco importa se si tratta di una banale lattina o di una superpetroliera da 200mila ton. Nel caso di Concordia, fino a prova contraria siamo davanti a una nave incagliata da recuperare, portare in cantiere e ripristinare. In ogni caso la sua proposta è impraticabile sotto il profilo ambientale. Se un mercantile vuoto, tolti carburante e lubrificanti, è quasi al 100% composto di metalli e altri materiali degradabili in ambiente marino, in una nave da crociera c'è tanta di quella plastica e altri materiali non degradabili che se il Giglio sarebbe orrendamente deturpato da un relitto in disfacimento, tutto il medio Tirreno sarebbe per anni invaso da ogni genere di materiale proveniente dal Concordia. Quindi ogni proposta diversa dalla rimozione di Concordia, preferibilmente intera, è da escludere, ivi compreso l'affondamento in un basso fondale, farlo equivarrebbe a dare in fututo morte certa a numerosi sub esploratori. Ripristino, demolizione, affondamento in alti fondali sono le uniche strade percorribili.
Che succede Sig. Scotto, neanche lei interviene più sull'argomento?
Guardi che questo silenzio generale che sta calando sulla Concordia non può fare bene al Giglio e alla sua gente.
Perchè i responsabili della soluzione del grande problema si sentiranno sempre meno pressati e meno sotto osservazione e quasi autorizzati a mollare un pò le redini e a procedere con più calma con i lavori di rimozione.
E può accadere che qualcuno, in numero crescente, si può anche convincere che tutto sommato avere davanti a Giglio Porto quell'emblema mondiale del "disastro in mare" può essere per il momento perfino un vantaggio per il traffico turistico e commerciale non solo stagionale dell'isola.
E quindi perchè affrettare la rimozione anzi tempo di questo grande oggetto di curiosità?
Sara' anche un'idea balzana, ma girando il mondo ho notato che quando una nave si incaglia la lasciano dov'e !
Per cui, una volta svuotata di tutti gli agenti inquinanti, invece di far spendere 300 milioni alla Costa Spa per la sua rimozione, io le farei pagare una multa di 200 milioni (cosi' risparmia!) e darei come risarcimento ai capo-famiglia residenti all'isola del Giglio (mi risulta circa 490) come risarcimento la bellezza di 400.000 euri cadauno. Poi tanto la carcassa della nave in 20-30 anni si squaglia e secondo me piu' che un danno per il turismo lo vedo come un incentivo. Ditemi dove sbaglio....
Sig. Scotto, anche se l'articolo di OggiNotizie-Firenze ricorda non solo lo stile ma anche i contenuti di quanto il Mancini va esprimendo da mesi anche su GiglioNews, non si può non riconoscere che suddetto articolo se pure in un quadro di pessimismo impietoso malevolo e catastrofico pone delle questioni e dei dubbi che non si possono eludere, tantomeno da parte dei soggetti pubblici e privati richiamati dall'articolo stesso.
Comunque da Grossetano simpatizzante del Giglio e dei suoi abitanti, cerco di vedere come sempre il bicchiere se non mezzo pieno almeno con un inizio di riempimento.
E' un fatto che la situazione geologica e geofisica subacquea di quel cantiere marino ha rivelato difficoltà abnormi e non prevedibili sulla base delle analisi preventive teoriche e necessariamente limitate e generiche.
Se si fosse dovuta espletare infatti una campagna veramente approfondita capillare ed esauriente di sondaggi su quel fondale prima di predisporre il cantiere dei lavori e di avviare le operazioni di fabbrica dei manufatti (cassoni, elementi di piattaforme,etc) sarebbero occorsi troppi mesi e risorse troppo ingenti rispetto all'impegno urgente preso e al cronoprogramma proposto.
E comunque non è che siamo già al fallimento del progetto avviato come lascia presupporre l'articolo di OggiNotizie poichè la nave è stata messa in sicurezza e appare ancora solida e integra, i primi 7-8 pilastri delle fondazioni subcquee lato piattaforme sono stati installati, le piattaforme e la prima serie di cassoni sono stati fabbricati e parte di questi manufatti è arrivata o è stata già installata sul cantiere o è in procinto di esservi spedita.
Insomma tutto l'insieme delle operazioni preliminari alla fase cruciale del raddrizzamento è in stato di netto e percepibile avanzamento.
E prima di alzare "bandiera bianca" e dichiarare "forfait" come vorrebbe dimostrare l'articolista di OggiNotizie-Firenze ce ne corre!
Saluti.
[quote name="Mirko Scotto"]OggiNotizie ... ??? Strano ... !!! Quello dell'articolo mi sembra uno stile già visto proprio qui su GiglioNews!!! :D :lol: :oops:[/quote]
Vero,infatti in redazione gli articoli sulla nave li scrive sempre lo stesso giornalista.Bravo! :P
OggiNotizie ... ??? Strano ... !!! Quello dell'articolo mi sembra uno stile già visto proprio qui su GiglioNews!!! :D :lol: :oops:
evvai con le news
http://www.ogginotizie.it/213930-operazioni-recupero-le-giustificazioni-di-franco-gabrielli/#.URku4aWCCzk
[quote name="Mirko Scotto"]Parole, parole, parole ... caro sig. Mancini ... ma se il suo progetto fosse così mirabolante e geniale ... perché non è riuscito a VENDERLO a qualche grande società di salvage?
Non ci dica che c'è un complotto internazionale contro di lei o che lei è un povero cristo che non conta niente. I più grandi esperti al mondo nelle società di salvage intuirebbero subito se il suo progetto è veramente rivoluzionario ... a quanto pare ... :lol:[/quote]
Ah la volta scorsa avevo dimenticato di dirle che il progetto in questione è sotto esame da alcune società di salvage, meno una!
saluti :P
[quote name="Paolo Poli"]Segue dal precedente
Se consideriamo che per disincagliare la nave, che in questo momento pesa sui suoi appoggi, dovrà essere sollevata dal fondo di qualche metro, facendo aumentare enormemente il peso per l'emersione dello scafo di due metri e rendendo inefficaci tutti quei materassi di spinta che andrebbero in emersione.
Quanto grandi, o meglio che volume dovrebbero raggiungere,o meglio ancora che spessore dovrebbero avere intorno alla parte sommersa della nave, per dare la spinta al galleggiamento? Singolarmente e complessivamente?
Non so se queste domande escano troppo da seminato oppure se puoi accennare
delle risposte in questa sede.
Ciao e grazie
Paolo[/quote]
Il numero di elementi necessari per il sollevamento è tale da equilibrare il peso della nave quindi staccarla da fondo per il suo intero peso stimato in 55.500 tonnellate.
Gli elementi di destra e quelli di chiglia sono più che sufficienti a realizzare ciò. Quelli di sinistra entrano in funzione al momento in cui la nave inizia a raddrizzare andando a costituire,ad operazione conclusa l'intero sistema di sostentamento in attesa di collocare il bacino affondabile che sarà quello definitivo per il trasferimento. Tieni conto che lo stesso può anche essere impiegato come bacino offshore per l'eventuale demolizione in mare, con opportune modifiche.
Il volume degli elementi non posso dirlo, sono grandi e robusti abbastanza da fare il loro lavoro. L'unica cosa che posso dire è che il pacchetto passa sotto ad una macchina in sosta,poi acquista volume con il gonfiaggio.
Inoltre ciò che va in emersione viene compensato con ciò che va in immersione per effetto di due questioni. Prima rotazione dello scafo, seconda il peso dell'acqua confinata che affonda la parte bassa della nave.Per cui non ci si troverà mai con deficit di spinta che è comunque molto superiore alle effettive necessità.
Saluti
Segue dal precedente
Se consideriamo che per disincagliare la nave, che in questo momento pesa sui suoi appoggi, dovrà essere sollevata dal fondo di qualche metro, facendo aumentare enormemente il peso per l'emersione dello scafo di due metri e rendendo inefficaci tutti quei materassi di spinta che andrebbero in emersione.
Quanto grandi, o meglio che volume dovrebbero raggiungere,o meglio ancora che spessore dovrebbero avere intorno alla parte sommersa della nave, per dare la spinta al galleggiamento? Singolarmente e complessivamente?
Non so se queste domande escano troppo da seminato oppure se puoi accennare
delle risposte in questa sede.
Ciao e grazie
Paolo
Ciao Ermanno
Io non vorrei entrare nelle polemiche che si stanno sviluppando sui due blog
Capisco che per l'intero mondo del salvage questa è una operazione mai tentata ma evidentemente ci sono, o ci potrebbero essere, molti sistemi anche da sviluppare, tutti con molte incognite e con molte problematiche da risolvere.
Nel caso che abbiamo sotto gli occhi i problemi intanto sono sottoterra oltre che sott'acqua, poi diventeranno solo sott'acqua e poi, forse, di superficie.
Nel tuo progetto volevo capire un dettaglio che riguarda la parte iniziale dell'operazione; in pratica tutte le fasce che avvolgono lo scafo sono disposte su una lunghezza grossomodo di 150/180 metri di scafo, il sollevamento dal fondo porterebbe comunque a dover sostenere, oltre la parte immersa dello scafo, cui possiamo sottrarre al peso dell'acciaio il peso dell'acqua spostata,
anche tutta la parte emersa che graverebbe per intero sui cuscini di galleggiamento, giusto?
In questo caso quanto dovrebbero diventare di spessore queste fasce che al momento in cui vengono posizionate, dici essere di uno spessore di 15 cm?
Inoltre le fasce utili sono praticamente tutte quelle del lato dritto mentre quelle di sinistra avranno solo pochi metri di lunghezza utile per dare il loro contributo di spinta positiva.
Segue
[quote name="Pietro Rinaldi"]Caro Attilius (vedo che hai saltato il commento alla mia sottileatura "canterina" e continui sempre nel ritornello della IMMENSITA' del problema.__ Sulla Tua affermazione "tutti dovremmo spingere e fare il tifo per un esito alfine positivo", posso pure essere d'accordo nello sperare che abbia successo...... ma di certo essere addirittura tifoso è troppo.....MANCINI sostiene una proposta molto interessante, che in verità avevo sognato subito dopo la tragedia ___ intendo un intervento soft per il sollevamento ed il trasporto a destino.__ Ora però il ballo è in fase avanzata e tutti quelli che stanno in pista dovranno ballare e cavarsela al meglio…Infine debbo dire che non ritengo accettabili gli attacchi personali che, normalmente vengono effettuati da chi non ha argomenti validi da inserire.[/quote]
Ed infatti hai detto bene, pochezza di pensiero ed argomenti da trattare pochi.
Diceva mio padre "chi ha più cervello lo usi per il buon senso" in questo caso io.
saluti :lol:
Caro Attilius (vedo che hai saltato il commento alla mia sottileatura "canterina" e continui sempre nel ritornello della IMMENSITA' del problema.__ Sulla Tua affermazione "tutti dovremmo spingere e fare il tifo per un esito alfine positivo", posso pure essere d'accordo nello sperare che abbia successo...... ma di certo essere addirittura tifoso è troppo.....MANCINI sostiene una proposta molto interessante, che in verità avevo sognato subito dopo la tragedia ___ intendo un intervento soft per il sollevamento ed il trasporto a destino.__ Ora però il ballo è in fase avanzata e tutti quelli che stanno in pista dovranno ballare e cavarsela al meglio…Infine debbo dire che non ritengo accettabili gli attacchi personali che, normalmente vengono effettuati da chi non ha argomenti validi da inserire.
[quote name="Mirko Scotto"]Parole, parole, parole ... caro sig. Mancini ... ma se il suo progetto fosse così mirabolante e geniale ... perché non è riuscito a VENDERLO a qualche grande società di salvage?
Non ci dica che c'è un complotto internazionale contro di lei o che lei è un povero cristo che non conta niente. I più grandi esperti al mondo nelle società di salvage intuirebbero subito se il suo progetto è veramente rivoluzionario ... a quanto pare ... :lol:[/quote]
Sig skotto la sua osservazione non merita risposta,anzi ne meriterebbe alcune, ma essendo dotato di bon ton ed educazione le ometto!
saluti :P
Eh no, Sig. Scotto.
Il suo malcelato sarcasmo al limite della derisione dell'amico Mancini e del suo progetto non è accettabile e per primo dal sottoscritto che pure è stato il principale oppositore del Mancini su questo blog a proposito non tanto del tentativo dello stesso di porre in risalto la sua idea alternativa per la rimozione della Concordia quanto per l'eccesso di negatività e contrarietà che ha continuamente espresso nei confronti del progetto in atto T/M.
Vede Sig.Scotto, Ermanno Mancini non ha affatto torto, secondo me, quando afferma che il progetto T/M è quanto di più ridondante massiccio e costoso si potesse congegnare per tentare di smuovere il grande relitto possibilmente tutto insieme e tutto intero anche se giustificabile dalla complessità del caso e dalla necessità della massima sicurezza sia nell'esito finale che per il possibile impatto ambientale.
Diventa però assai criticabile il Mancini quando pronostica un sicuro insuccesso per non dire un esito catastrofico della vicenda T/M-Concordia per la quale invece se vogliamo bene al Giglio tutti dovremmo spingere e fare il tifo per un esito alfine positivo.
E certamente diventa ancora più criticabile quando sponsorizza in modo eccessivo il suo progetto alternativo che se pure estremamente innovativo e suggestivo non ha però il conforto ne della acquisità sperimentabilità ne della effettiva fattibilità sul campo rimanendo ancora nella dimensione di una sia pure ingegnosa ma del tutto teorica ipotesi.
Saluti cordiali.
Parole, parole, parole ... caro sig. Mancini ... ma se il suo progetto fosse così mirabolante e geniale ... perché non è riuscito a VENDERLO a qualche grande società di salvage?
Non ci dica che c'è un complotto internazionale contro di lei o che lei è un povero cristo che non conta niente. I più grandi esperti al mondo nelle società di salvage intuirebbero subito se il suo progetto è veramente rivoluzionario ... a quanto pare ... :lol:
Qualcuno dirà che l'ho scritto io,accetto scommesse!
http://www.ogginotizie.it/212691-il-recupero-rallenta-anzi-si-ferma/#.URZpZqWCCzk
[quote name="Attilio Regolo"]Strano che Ermanno Mancini non abbia ancora risposto alle osservazioni tecniche e alle domande di altri vari interlocutori del blog circa il suo progetto alternativo a quello T/M ( anche se forse è ormai un pò tardi per proporlo al posto di quello in atto).
E comunque in attesa delle sue risposte chiarificatrici voglio ricordare che nel dibattito pregresso su GiglioNews molte di queste questioni furono già affrontate e approfondite, basta avere la pazienza di "sfogliare" i post relativi all'argomento per rendersene conto.
Vorrei solo qui ribadire un aspetto che ritengo centrale per chiarirsi qualche dubbio e cioè che il "metodo Mancini" si basa in particolare sul preciso e rigoroso controllo dei movimenti subacquei del relitto e in particolare dei suoi baricentri distribuiti lungo l'asse della cosidetta "trave-nave" mediante la regolazione del gonfiaggio-sgonfiaggio di un sistema di contenitori speciali appunto gonfiabili o sgonfiabili che fasciano i fianchi e la carena della nave.
Ma questo controllo, assai critico per pericolosità di sbandamenti e rovesciamenti in mancanza di una piattaforma dì emergenza subacquea come prevede invece il metopdo T/M, è tanto più fattibile quanto più è garantito un volume ed una massa costantemente noti e regolabili dell'acqua interna allo scafo e da qui la necessità di una sigillatura stagna preventiva dello stesso.[/quote]
Bravo attilio hai studiato. A parte qualche comprensibile imprecisione circa la criticità relativa a "sbandamente" e/o rovesciamenti che non esite in nessun caso essendo stato previsto negli studi anche il caso si un tentativo di rovesciamento e/o di ribaltamento.
Ciao professò!
Appunto, mi sembrava strano che Ermanno Mancini non avesse già risposto a Polodas e Paoli ed in effetti aveva risposto pochi minuti prima delle mie osservazioni pubblicate sul blog solo con lieve ritardo in contemporanea alle mie che confermo comunque.
Anzi ribadisco, dopo aver preso visione delle risposte di Mancini, che il sistema da lui congegnato, per quanto apprezzabile per innovazione e fantasia ingegegneristica, rimane alquanto labile per quanto riguarda la sicurezza generale di fondo.
Chi e cosa salverebbe infatti il relitto e l'ambiente dell'isola da un malfunzionamento imprevisto serio del sistema in mancanza di una base di salvaguardia d'appoggio quale il fondale artificiale come previsto invece dal progetto T/M?
Ed inoltre, le presumibili anche se ancora incerte e non perfettamente note a detta dello stesso Mancini falle e vie d'acqua sul lato sommerso come si fa a quantificarle e qualificarle e poi a ripararle e sigillarle per permettere l'operatività del suo sistema di gonfiabili e valvole speciali regolabili?
Strano che Ermanno Mancini non abbia ancora risposto alle osservazioni tecniche e alle domande di altri vari interlocutori del blog circa il suo progetto alternativo a quello T/M ( anche se forse è ormai un pò tardi per proporlo al posto di quello in atto).
E comunque in attesa delle sue risposte chiarificatrici voglio ricordare che nel dibattito pregresso su GiglioNews molte di queste questioni furono già affrontate e approfondite, basta avere la pazienza di "sfogliare" i post relativi all'argomento per rendersene conto.
Vorrei solo qui ribadire un aspetto che ritengo centrale per chiarirsi qualche dubbio e cioè che il "metodo Mancini" si basa in particolare sul preciso e rigoroso controllo dei movimenti subacquei del relitto e in particolare dei suoi baricentri distribuiti lungo l'asse della cosidetta "trave-nave" mediante la regolazione del gonfiaggio-sgonfiaggio di un sistema di contenitori speciali appunto gonfiabili o sgonfiabili che fasciano i fianchi e la carena della nave.
Ma questo controllo, assai critico per pericolosità di sbandamenti e rovesciamenti in mancanza di una piattaforma dì emergenza subacquea come prevede invece il metopdo T/M, è tanto più fattibile quanto più è garantito un volume ed una massa costantemente noti e regolabili dell'acqua interna allo scafo e da qui la necessità di una sigillatura stagna preventiva dello stesso.
[quote name="Giulio Poladas"][quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Pietro Rinaldi"]Non sarebbe il caso di dare qualche risposta “tecnica” e convincente almeno ad alcuni interrogativi riportati nel comunicato stampa ???[/quote]
..................
Buongiorno Sig. Mancini,
leggendo la tempistica del suo interessante progetto di salvage mi chiedevo se la chiusura delle falle (vedi punto 4) sia fondamentale per il buon esito della rimozione della nave e se per falle intende quelle sul lato sinistro della Concordia o anche quelle che verosimilmente sono presenti sul suo lato destro.
La ringrazio per una sua risposta.
Un caro saluto.
Giulio Poladas[/quote]
Quante e quali ve ne siano sul lato destro non è dato sapere (cioè in effetti lo sappiamo). Ovviamente quella di sinistra è la principale da chiudere. Per le altre una semplice considerazione da fare è questa.
Tutto ciò che di aperto è collocato al di sotto del ponte "zero" va chiuso (ove possibile accedervi dall'esterno) se la via d'acqua è importante altrimenti non è necessario. Tutto ciò che si trova al di sopra del ponte "zero" può anche restare aperto anzi per certi versi facilita la fuoriuscita dell'acqua interna durante la fase di rotazione.
Al di sotto del ponte zero, per quel che riguarda la nostra procedura è prevista la creazione di serie di vie d'acqua, controllate e valvolate, dalle quali,una volta raddrizzato lo scafo, si aspira l'acqua interna dirigendola in navi cisterna. Questa operazione è consentita in quanto il galleggiamento a quota - 8,20 è garantito dagli elementi pneumatici prima ancora di inserire il bacino per il trasferimento a destinazione.
Saluti e.m.
Ermanno Ciao
Avevo inviato un messaggio di risposta ma non è stato pubblicato o ho sbagliato a cliccare, Bho !!!!
In sostanza so bene che TSL non è il peso che invece è indicato dal dislocamento, ma al momento non ci avevo pensato e comunque non credevo che i due dati fossero completamente scollegati tanto da essere uno la metà dell'altro.
Per le domande avevo intuito che stavo sconfinando in terreno riservato.
Vedo anche che Legambiente si è mossa con una serie di dieci domande cui pare nessuno abbia intenzione di rispondere, già si vede una risposta molto politica del Sindaco.
Quando si intende acquisire maggiori informazioni? Quando sarà troppo tardi?
Per il fondale troppo tardi lo è già mi pare, lo hanno sforacchiato in modo indecente, riemito di materiale come cemento acciaio e prodotti chimici, lubrificanti, indurenti ecc..
Sbaglio ????
Saluti a tutti
Paolo
[quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Pietro Rinaldi"]Non sarebbe il caso di dare qualche risposta “tecnica” e convincente almeno ad alcuni interrogativi riportati nel comunicato stampa ???[/quote]
Per i tempi tanto per essere chiari e lineari questo è quanto previsto nel progetto "definitivo", fanno 107 giorni se vogliamo esagerare mettiamo anche un 20% di margine e si arriva a 128 giorni di cui 90 per la produzione dei galleggianti e dei loro contenitori in carbonio annodato in contemporanea con le altre lavorazioni.
Arriviamo a dire con serenità che dal primo giugno "posa della prima pietra" la nave il 30 novembre sarebbe stata ricoverata abbondantemente e traquillamente se non a livorno in altro porto toscano. E se qualcuno degli addetti ai lavori se la sente di guardarmi in faccia e smentire si faccia avanti lo invito a pranzo offro io.
Naturalmente questo non l'ho scritto stamattina per l'occorrenza.
Fasi di lavoro principali e tempistiche sommarie:
1) posa in opera argani di terra 10 gg;
2) contemporanea sistemazione delle fasce di tenuta intorno alla nave; sistemazione piattaforme inerziali e relativi collegamenti radio;
3) messa in sicurezza della nave con tiro dinamometrico da terra delle gomene di attracco 1 gg;
4) chiusura falle e rimozione masso in contemporanea con il punto 5) 30 gg.
Buongiorno Sig. Mancini,
leggendo la tempistica del suo interessante progetto di salvage mi chiedevo se la chiusura delle falle (vedi punto 4) sia fondamentale per il buon esito della rimozione della nave e se per falle intende quelle sul lato sinistro della Concordia o anche quelle che verosimilmente sono presenti sul suo lato destro.
La ringrazio per una sua risposta.
Un caro saluto.
Giulio Poladas
Ciao Ermanno
Perdonami se sono stato troppo curioso, ovviamente mi aspettavo, ad un certo punto, di toccare qualche tasto vietato.
Relativamente alla questione TSL sapevo bene che non corrispondeva al peso effettivo ma è una risultante di una serie di dati e misure dello scafo.
Dovevo andarmi a vedere il dislocamento ma sul momento non ci avevo pensato, comunque i due dati sono veramente molto più distanti di quanto pensassi.
Per il resto mi dispiace solo che non sia stato possibile mettere in atto questa soluzione, certamente all'avanguardia ma forse troppo economica e sbrigativa rispetto ad una bella e grande quantità di acciaio e cemento, che ne dici? (non è necessario che rispondi a questa ultima domanda, credo di sapere abbastanza bene cosa ne pensi)
Grazie ancora
Paolo
[quote name="Paolo Poli"]Grazie Ermanno
Solo due dubbi; ...........?
Dove sbaglio o dove non ho capito?
Trainarla immersa è una cosa abnorme chi ne ferma l'abbrivio? chi riesce a farla muovere anche con tre rimorchiatori (due spingono e uno tira)?
Non parliamo di noccioline se vogliamo muovere tutta la nave piena non credo che ci possano essere cavi abbastanza grossi per muoverla, per questo secondo me occorre chiudere tutte le vie d'acqua dell'opera viva e anche delle murate, giusto?
Grazie Ermanno spero che possa chiarire le problematiche anche agli amici del blog.
Ciao a tutti
Paolo[/quote]
Sono domande troppo specifiche alle quali non posso rispondere in questa sede.La stazza lorda è un valore commerciale non effettivo per cui non è idoneo per calcoli sul galleggiamento.Ti posso solo dire che nave asciutta e scarica pesa 44.500 tonnellate, più tutto il resto si arriva a circa 55.500 tonnellate che è il nostro carico di progetto. Con gli elementi viene dapprima sollevata di circa 5 metri dal fondo, poi nuovamente affondata lato mare per raddrizzarla con l'ausilio minimo di 1.800 tonnellate di trazione meccanica operata sia da mare che da terra.
Fatto questo viene collocato, per emersione, il bacino in compositi per il trasferimento.Tenuto conto che l'operazione si svolge a falla chiusa, l'esaurimento della sentina, unitamente all'apporto del bacino consente di ottenere un galleggiamento di 8,70 metri ed una larghezza di convoglio pari a 45,50 metri.Ottimale per qualsiasi bacino in qualsiasi porto.
Saluti
Grazie Ermanno
Solo due dubbio; quanti litri sono previsti per rendere neutra la nave? sottratta quindi l'acqua all'interno?
Capacità che dovranno avere i cuscini di mutanda da gonfiare di aria per far sollevare la nave?
Poi tu dici 88.000 tonnellate ma la nave la danno per 114.000 TSL, fammi capire perché le cose sono poche ma devono essere chiare, per poter capire il meccanismo.
Diciamo che con 50.000 tons di spinta la tieni a "galleggio" (mio figlio diceva così quando era piccolo ma rende l'idea molto bene) ma non la sollevi più di qualche metro sopra il pelo dell'acqua, giusto?
Sbaglio io? perdonami ma certo non la puoi sollevare, oppure la demolisci man mano alleggerendola e quindi facendola emergere?
Dove sbaglio o dove non ho capito?
Trainarla immersa è una cosa abnorme chi ne ferma l'abbrivio? chi riesce a farla muovere anche con tre rimorchiatori (due spingono e uno tira)?
Non parliamo di noccioline se vogliamo muovere tutta la nave piena non credo che ci possano essere cavi abbastanza grossi per muoverla, per questo secondo me occorre chiudere tutte le vie d'acqua dell'opera viva e anche delle murate, giusto?
Grazie Ermanno spero che possa chiarire le problematiche anche agli amici del blog.
Ciao a tutti
Paolo
[quote name="Paolo Poli"]Grazie Ermanno
Gli attacchi servono solo per posizionare le fasce perché la spinta viene distribuita per attrito sulle due fiancate ed una tiene giù l'altra, giusto?
Raddrizzata a mezz'acqua, flottante come una balena, la si deve far entrare nel bacino, anzi si traina il bacino immerso lungo i fianchi, giusto? Bacino completamente sommergibile? perché si deve scendere di una trentina di metri o forse più? Almeno sotto il gomito dello scafo, giusto?
Ma il bacino è con il fondo come da disegni, oppure è solo un salvagente ad "U"? ed il fondo si aggiunge dopo con elementi da agganciare sotto?
Con il fondo si potrebbe addirittura fare la carena e togliere tutte le cozze di un anno, o no !!! he he hi hi !!!
Ciao e grazie
Paolo[/quote]
Grosso modo tutto giusto, il bacino è totalmente affondabile , totalmente intero e strutturalmente idoneo a portare 88.000 tonnellate, più o meno il doppio della nave.
Ciao paolo
Grazie Ermanno
Gli attacchi servono solo per posizionare le fasce perché la spinta viene distribuita per attrito sulle due fiancate ed una tiene giù l'altra, giusto?
Raddrizzata a mezz'acqua, flottante come una balena, la si deve far entrare nel bacino, anzi si traina il bacino immerso lungo i fianchi, giusto? Bacino completamente sommergibile? perché si deve scendere di una trentina di metri o forse più? Almeno sotto il gomito dello scafo, giusto?
Ma il bacino è con il fondo come da disegni, oppure è solo un salvagente ad "U"? ed il fondo si aggiunge dopo con elementi da agganciare sotto?
Con il fondo si potrebbe addirittura fare la carena e togliere tutte le cozze di un anno, o no !!! he he hi hi !!!
Ciao e grazie
Paolo
[quote name="Paolo Poli"]Grazie Ermanno
Ma ovviamente non si capisce tutto, il bacino di cui hai accennato, che dovrebbe essere quello nero (in carbonio?) viene infilato dopo che si è provveduto alla rotazione dello scafo che, galleggiando a mezz'acqua, richiede poco sforzo per la rotazione intorno al suo baricentro.
Penso che il problema principale sia quello di posizionare tutti gli elementi, tratteggiati in giallo, intorno allo scafo,prima vuoti poi riempiti di...???
Schiume espandibili??? Uno strato protettivo ingloba tutti gli elementi e quindi entra in contatto con lo scafo ???
Certamente una distanza siderale dai danni e dagli interventi sul fondo di perforazione, spianamento per i blocchi di ancoraggio, posizionamento di sacchi di cemento e chi più ne ha più ne metta, tanto sott'acqua non si vede nulla.
Ciao e grazie
Paolo[/quote]
Yes paolo le hai azzeccate quasi tutte, nessuna schiuma solo semplice aria compressa adeguatamente modulata per ottenere ciò che si vuole ovvero prima il sollevamento poi la rotazione senza trazione alcuna sullo scafo. Gli elementi sono preassemblati in fabbrica e contenuti un una rete annodata di FRC ad alte prestazioni e bassissimo peso le fasce contenenti gli elementi sotto passano lo scafo (sono spesse in tutto 150 millimetri) e vanno ad agganciarsi in appositi punti di presa sul ponte d'imbarco sui due lati della nave a mò di "mutanda" necessari per la sola tenuta in posizione e non per sottostare a sforzi particolari che sono demandati interamente alle strutture miste galleggianti/rete in carbonio.
Grosso modo semplicisticamente parlando è questo il concetto.
Saluti
Grazie Ermanno
Ma ovviamente non si capisce tutto, il bacino di cui hai accennato, che dovrebbe essere quello nero (in carbonio?) viene infilato dopo che si è provveduto alla rotazione dello scafo che, galleggiando a mezz'acqua, richiede poco sforzo per la rotazione intorno al suo baricentro.
Penso che il problema principale sia quello di posizionare tutti gli elementi, tratteggiati in giallo, intorno allo scafo,prima vuoti poi riempiti di...???
Schiume espandibili??? Uno strato protettivo ingloba tutti gli elementi e quindi entra in contatto con lo scafo ???
Certamente una distanza siderale dai danni e dagli interventi sul fondo di perforazione, spianamento per i blocchi di ancoraggio, posizionamento di sacchi di cemento e chi più ne ha più ne metta, tanto sott'acqua non si vede nulla.
Ciao e grazie
Paolo
[quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Maurizio Scholl"]Linck: http://www.greenbreaktechnology.it/
Con queste i pallini rossi sconpariranno ben presto in maniera ecosostenibile :-x
OT I primi anni che sono andato al Giglio si usava la dinamite per frantumare il granito. C'era da allargare l'area della centrale elettrica e da allargare la strada per l'Allume. Me lo ricordo bene il suono del corno ed il boom pochi secondi dopo....altri tempi.[/quote]
Dottore le voglio consigliare al mio dentista per le canalari ecosostenibili. Ma t'immagini a 30/40 metri mettersi a trafficare con i buchetti, mettere giù 10/15 cariche, fili,filetti, stoppaccioli, maglia anti scheggia sulla zona..etc..etc, poveri cristi i sub!
Ecosostenibile..tsè!
Cià :-x[/quote]
[quote name="Paolo Poli"]Ermanno
Compositi??? Io mi sono perso tutti quei commenti che sono stati cancellati, quindi sapevo ben poco.
In casa da un anno si parla molto di compositi
Se vai su "Nautica" di gennaio c'è un articolo su barche in composito, ho seguito da vicino quella costruzione e se leggi bene puoi capire anche il perché.
Quindi per il bacino parliamo di costruzione di grandi dimensioni sottovuoto suppongo?
Resta comunque la vulnerabilità agli urti, trattandosi di volumi notevoli e anche di pesi notevoli, parliamo di contenitori di acqua, suppongo che le strutture siano ampiamente protette dagli urti?
La leggerezza è il grande vantaggio ma resta una certa vulnerabilità rispetto all'acciaio che può resistere meglio agli urti, deformandosi, giusto?
Ma non ti chiedo altro
Ciao e grazie
Paolo[/quote]
vai al blog 680 a pag 4 e capirai di che si tratta,ciao
Ermanno
Compositi??? Io mi sono perso tutti quei commenti che sono stati cancellati, quindi sapevo ben poco.
In casa da un anno si parla molto di compositi
Se vai su "Nautica" di gennaio c'è un articolo su barche in composito, ho seguito da vicino quella costruzione e se leggi bene puoi capire anche il perché.
Quindi per il bacino parliamo di costruzione di grandi dimensioni sottovuoto suppongo?
Resta comunque la vulnerabilità agli urti, trattandosi di volumi notevoli e anche di pesi notevoli, parliamo di contenitori di acqua, suppongo che le strutture siano ampiamente protette dagli urti?
La leggerezza è il grande vantaggio ma resta una certa vulnerabilità rispetto all'acciaio che può resistere meglio agli urti, deformandosi, giusto?
Ma non ti chiedo altro
Ciao e grazie
Paolo
[quote name="Pietro Rinaldi"]Non sarebbe il caso di dare qualche risposta “tecnica” e convincente almeno ad alcuni interrogativi riportati nel comunicato stampa ???[/quote]
Per i tempi tanto per essere chiari e lineari questo è quanto previsto nel progetto "definitivo", fanno 107 giorni se vogliamo esagerare mettiamo anche un 20% di margine e si arriva a 128 giorni di cui 90 per la produzione dei galleggianti e dei loro contenitori in carbonio annodato in contemporanea con le altre lavorazioni.
Arriviamo a dire con serenità che dal primo giugno "posa della prima pietra" la nave il 30 novembre sarebbe stata ricoverata abbondantemente e traquillamente se non a livorno in altro porto toscano. E se qualcuno degli addetti ai lavori se la sente di guardarmi in faccia e smentire si faccia avanti lo invito a pranzo offro io.
Naturalmente questo non l'ho scritto stamattina per l'occorrenza.
Fasi di lavoro principali e tempistiche sommarie:
1) posa in opera argani di terra 10 gg;
2) contemporanea sistemazione delle fasce di tenuta intorno alla nave; sistemazione piattaforme inerziali e relativi collegamenti radio;
3) messa in sicurezza della nave con tiro dinamometrico da terra delle gomene di attracco 1 gg;
4) chiusura falle e rimozione masso in contemporanea con il punto 5) 30 gg.
5) varo dei sistemi esterni e totale fissaggio sui punti predisposti , 15 gg.
6) sistemazione e collegamenti pneumatici dei galleggianti 15 gg;
7) verifica sistematica dei collegamenti e funzionalità di tutti i sistemi operativi e di controllo, 5 gg; contemporaneo approntamento in zona operazione del bacino affondabile;
8 ) modifica degli schemi di attracco da terra e da mare 2 gg;
9) operazioni di messa a pressione di profondità di tutti gli elementi galleggianti fino a comportamento neutro di tutti gli elementi stessi, 2 gg;
10) operazioni di sollevamento nave con azionamento simmetrico degli elementi, 2 gg;
11) stabilizzazione a quota + 5 dal fondo dello scafo,disamina dati telemetrici, studio strategie per la rotazione, 1 gg;
12) fase di rotazione con attivazione simultanea e coordinata dei dispositivi pneumatici e meccanici per la rotazione dello scafo, 2 gg;
13) stabilizzazione a quota galleggiamento e contemporaneo esaurimento delle sentine direttamente in navi cisterna, 2 gg;
14) avvicinamento bacino affondabile da poppa ed inserimento in opera, previa rimozione e/o sgonfiaggio degli elementi di carena, 2 gg;
15) ancoraggio definitivo bacino sommergibile in carena 3 gg;
16) esaurimento totale acque di sentina ispezione interna dello scafo varie ed eventuali per sanare deficit strutturali e/o di tenuta idraulica della carena, verifica e valutazione dell’opportunità di rimuovere totalmente idrocarburi confinati, sostanze chimiche pericolose, sostanze detergenti facilmente disperdibili, 5 gg;
17) preparazione al trasferimento in porto attrezzato per le successive operazioni,1 gg;
18) verifica stabilità statica sistema scafo/bacino e organi di tenuta in carena 2gg;
19) approntamento rimorchiatori e prove di navigabilità e manovrabilità in acque calme a scafo galleggiante, 2 gg;
20) trasferimento convoglio a Livorno velocità 2 nodi, 1 gg;
21) rimozione bacino galleggiante 2 gg;
22) attracco in banchina 1 gg;
[quote name="Pietro Rinaldi"]Cari interlocutori del Blog, non voglio sembrare scortese....[/quote]
28 maggio quasi al "buio" per intuizione su le scarse, scarsissime informazioni progettuali rese note.
[url]http://www.linkiesta.it/recupero-costa-concordia-relitto-dubbi-ecosostenibilita-isola-giglio[/url].
4 giugno
[url]http://facttvuk.wordpress.com/?s=ermanno+mancini[/url]
26 giugno
"Pur ammettendo che si effettui il lavoro a “regola d’arte”, rimane valido il concetto per il quale qualsiasi tipo di perforazione presenta numerosissimi aspetti variabili ai quali è impossibile sottrarsi anche quando si opera sulla terra ferma. In altri termini qualsiasi anomalia possa verificarsi alle teste di perforazione, alle aste e ad uno qualsiasi dei meccanismi del sistema di perforazione adottato, darà innegabili complicazioni ancor più gravose nei lavori marittimi. Ad esempio potrebbe incepparsi la testa di perforazione e, ove non si riuscisse a liberarla, si deve abbandonare il foro e passare oltre!"
E molto altro questo per dire che le difficoltà erano state intuite, pur in mancanza di dati oggettivi, da persone che il cantiere lo vivono tutti i giorni ancorché, a differenza d'altri se ne sta comodamente spalmato sulla poltrona a disegnare fumetti e pedalò avveniristici spacciando per geniale un progetto incasinatissimo, pesantissimo, abbondantemente esagerato pensato,come di solito avviene, da chi non sa dove mettere le mani per sui si para il culo con il "meglio abbondare piuttosto che deficere" alla totò, punto, punto e virgola, due punti, punto esclamativo!
Adesso sono alla frutta, che non è neanche di stagione. Per i gigliesi....avevo avvertito più volte il sindaco dei pericoli insiti in quella procedura,per iscritto, telefonicamente e più volte concludendo uno dei tanti scritti con una frase bonariamente confidenziale cioè
A Pietro Rinaldi vorrei dire che qualcosa di "più tecnico" circa l'andamento effettivo dei lavori nel cantiere subacqueo della Concordia mi pare stia emergendo proprio dagli ultimi commenti di Maurizio Sholl ed Ermanno Mancini circa le difficoltà più o meno ipotizzabilmente nascoste all'opinione pubblica derivanti dalle analisi (carotaggi) del sottofondale.
E d'altra parte agli "amici" Scholl e Mancini vorrei far osservare che se spesso è impresa improba "carotare trivellare e fondare" sulla terraferma e a cielo aperto per le costruzioni civili complesse specie in aree nuove sconosciute e irregolari, figuriamoci a quali insidie si può andare incontro in un "territorio subacqueo" come quello di un'isola intonsa come il Giglio.
Io sono convinto per esempio che i carotaggi preventivi effettuati dalla T/M per le fondazioni delle piattaforme abbiano certificato la estrema difficoltà dell'impresa, ma è non solo per mero desiderio di confermare il grande profitto d'impresa programmato ma piuttosto per serio e orgoglioso impegno preso di fronte al mondo che si è deciso di andare comunque avanti nella linea progettuale originaria cercando di provvedere con sistemi innovativi alle imprevedibili e onerose nuove difficoltà emerse in corso d'opera come quella di assicurare con quelle miscele speciali sperimentali capaci di assumere la consistenza di un "gel" un baluardo preventivo localizzato alla penetrazione di acqua sabbiosa all'interno dei fori trivellati destinati ad essere riempiti di cemento per i pali di fondazione delle piattaforme.
Saluti
Cari interlocutori del Blog, non voglio sembrare scortese, ma mi pare che la discussione stia trasformandosi in accademica e ripetitiva (da cui, poco interessante da seguire per chi legge) e quindi fine a se stessa…. Fra poco, quando arriveranno le prime piattaforme ed i primi cassoni i Gigliesi residenti si renderanno meglio conto di cosa significa l’intervento T/M di rimozione della Concordia….. Avrete letto, spero, dai media Gigliesi on line: una interrogazione al Sindaco da parte della minoranza che, finalmente, illumina il senso di preoccupazione della popolazione……Non sarebbe il caso di dare qualche risposta “tecnica” e convincente almeno ad alcuni interrogativi riportati nel comunicato stampa ???
Maurizio, se fai una rapida scorsa alle centinaia e ormai forse migliaia di commenti sulla vicenda Concordia su GiglioNews ti potrai rendere conto che il problema del raddrizzamento riassetto prima del galleggiamento è sempre stato considerato il problema prioritario, il problema dei problemi, quello con insite le maggiori difficoltà e insidie dell'impresa, e tra queste certamente le incognite e gli imprevisti legati alla trivellazione e realizzazione delle fondazioni delle piattaforme subacquee su un fondale granitico sconosciuto e irregolare.
Saluti.
[quote name="Maurizio Scholl"][quote]#862 Attilio Regolo 2013-02-05 18:16 Ma poi, Ermanno, ed era parecchio che ti volevo rivolgere questa domanda, tu che come ci hai ricordato in un recente commento hai trascorso 40 anni di vita professionale occupandoti in gran parte di problemi di trivellazioni e fondazioni per acquedotti e ponti, tra mille peripezie, per quale diavolo di motivo te la stai prendendo tanto con le trivellazioni della Micoperi-Titan sul fondale del Giglio per le fondazioni delle piattaforme artificiali con grandi difficoltà tecniche e relative sperimentazioni ingegneristiche per superare i problemi via via emergenti? Saluti curiosi.[/quote]
E' solo un mio pensiero....i carotaggi li hanno fatti. Se ora incontrano sabbia al posto del granito...o i carotaggi li hanno fatti a vanvera, oppure il boccone era troppo grosso per lasciarselo sfuggire. Se non erro le trivellazioni sono a carico della Trevi, una delle aziende con più esperienza al mondo, magari hanno subappaltato. Problemi loro. Leggo di gel e miscele cementizie al limite della fantascienza. Se prima il problema sembrava come fare ad assicurare galleggiabilità al relitto adesso sembra come radrizzare la nave. Un bel passo indietro. Auguri.[/quote]
In un area cosi ristretta con almeno 12 o forse più carote non si è riusciti a "beccare" situazioni geologiche compromettenti importantissime per i criteri di fattibilità di un'opera? Guarda ma neanche se cala chi ti pare è credibile una cosa del genere. o Hanno fatto finta o hanno fatto o hanno "imbertato" i qualche cassetto ciò che avrebbe praticamente fatto desistere chiunque abbi avuto del buon senso a realizzare un casino di quel genere pur di intascare fiumi di denaro. Del resto non c'è da stupirsi visto l'andazzo di chi muove certe leve. E' tutto in linea con il principio "prima la panza", "poi la verga" "poi ragioniamo", se del caso. Questo è ciò che ci si può aspettare dai "maneggioni del quartierino"
Cià :-*
[quote name="Paolo Poli"]Si Ermanno, certo i bacini galleggianti, ma...[/quote]
Paolo nel nostro progetto, nero su bianco, è prevista l'impiego di un bacino a "C" a struttura alveolare, affondabile in compositi che pesa in tutto 1400 tonnellate e ne porta 85.000, lungo 210 metri con un pescaggio complessivo di 8,70 ed una larghezza di convoglio di soli 45 metri contro gli oltre 70 del T/M con un rapporto peso/spinta impressionate. E' stato infatti previsto che lo scafo comunque, per questioni di sicurezza di manovrabilità e di ingombro per il ricovero, non può per norma circolare senza le dovute assistenze strutturali dalle quali dipenderà il nulla osta al trasferimento da parte del RINA. Sapevano di questi aspetti per cui si e pensato anche a questo. Per quanto riguarda la tecnica da noi studiata nulla che possa destare preoccupazioni circa l'applicabilità e l'efficacia tanto vero che il sistema è stato testato con elementi veri con pesi veri e con criteri rigorosamente scientifici, da me e da alcune aziende del settore che producono veramente e non per gioco simili oggetti.Abbiamo dei prototipi funzionanti. Del resto è noto che l'impiego di fibre strutturali quali il carbonio ed il kevlar49 hanno delle performance complessive che nulla hanno a che vedere con l'acciaio pur sempre rispettabile ma non in questo caso dove la leggerezza,la versatilità,la reiterazione del processo e la sicurezza in generale era e sono basilari per questo recupero.Inutile dire che l'impatto ambientale non è neanche stato preso in considerazione trattandosi di un sistema che prevede esclusivamente operazioni che nulla hanno a che fare con esso. Lo si vedrà in conferenza stampa, poi si faranno i commenti e le critiche del caso.
Torno sempre a dire che purtroppo il "vil denaro" e la "sporca" politica continuano ad imperversare nel nostro bel paese alla faccia degli italiani e di chi tra essi ci mette l'anima e il cuore oltre che un pizzico di cervello.
Saluti :)
[quote]#862 Attilio Regolo 2013-02-05 18:16 Ma poi, Ermanno, ed era parecchio che ti volevo rivolgere questa domanda, tu che come ci hai ricordato in un recente commento hai trascorso 40 anni di vita professionale occupandoti in gran parte di problemi di trivellazioni e fondazioni per acquedotti e ponti, tra mille peripezie, per quale diavolo di motivo te la stai prendendo tanto con le trivellazioni della Micoperi-Titan sul fondale del Giglio per le fondazioni delle piattaforme artificiali con grandi difficoltà tecniche e relative sperimentazioni ingegneristiche per superare i problemi via via emergenti? Saluti curiosi.[/quote]
E' solo un mio pensiero....i carotaggi li hanno fatti. Se ora incontrano sabbia al posto del granito...o i carotaggi li hanno fatti a vanvera, oppure il boccone era troppo grosso per lasciarselo sfuggire. Se non erro le trivellazioni sono a carico della Trevi, una delle aziende con più esperienza al mondo, magari hanno subappaltato. Problemi loro. Leggo di gel e miscele cementizie al limite della fantascienza. Se prima il problema sembrava come fare ad assicurare galleggiabilità al relitto adesso sembra come radrizzare la nave. Un bel passo indietro. Auguri.
Si Ermanno, certo i bacini galleggianti, ma..... qui ce ne voleva uno di trecento metri, anzi mezzo, non uno intero che non serviva a nulla.
Mi dici come si sarebbe potuto rimorchiarlo vuoto e poi pieno per un paio di centinaia di miglia, praticamente immerso, non mi pare che sarebbe stato ragionevolmente fattibile.
Ci sarebbe voluto un mezzo bacino assemblabile sul posto, non credo che esista nulla del genere, probabilmente solo una petroliera di pari lunghezza avrebbe potuto sostenere in parte il relitto, poi lato dritto o cassoni o sacchi a riempimento variabile, ma i conti delle spinte e dei volumi li fanno gli ingegneri.
Se invece si decide di percorrere una strada terricola, che è quello che si sta facendo (buchi di ancoraggio, cuscini di cemento e quant'altro), i problemi che si incontrano sotto terra non sono evidentemente prevedibili, io avrei preferito, come gli altri bloggisti e come sostieni anche tu, una soluzione flottante, meno invasiva anche se probabilmente più complessa dato che avrebbe dovuto mettere in campo valutazioni legate a schiume, cuscini, palloni e situazione meteo.
Cosa ne dite?
Saluti curiosi (come dice Attilio)
Paolo
Ma poi, Ermanno, ed era parecchio che ti volevo rivolgere questa domanda, tu che come ci hai ricordato in un recente commento hai trascorso 40 anni di vita professionale occupandoti in gran parte di problemi di trivellazioni e fondazioni per acquedotti e ponti, tra mille peripezie, per quale diavolo di motivo te la stai prendendo tanto con le trivellazioni della Micoperi-Titan sul fondale del Giglio per le fondazioni delle piattaforme artificiali con grandi difficoltà tecniche e relative sperimentazioni ingegneristiche per superare i problemi via via emergenti?
Saluti curiosi.
[quote name="Paolo Poli"]Si Franco
Io non sono Ing. ma penso che mettendo a punto nei dettagli una soluzione mista, probabilmente si poteva evitare tutto il casino che stanno combinando, come ci ha appena aggiornato Ermanno; come si è detto tirare e spingere è meglio che tirare solo.
Ermanno sicuramente ha una soluzione molto più tecnologica ed innovativa ma forse una vecchia petroliera poteva dare quella spinta, modulabile dallo svuotamento dei serbatoi, in grado di sopportare una buona parte del peso.
Un mezzo bacino pronto e con una spinta più elevata senza bisogno di costruire i cassoni e i complicati attacchi sulla fiancata.
Ermanno spero che ci terrai aggiornato sui pasticci che stanno combinando li sotto, sicuramente pane per i tuoi denti.
Saluti a tutti e buona giornata
Paolo[/quote]
Non entro nel merito, ma i bacini mobili esistono in tutto il mondo vi si costruiscono le navi dentro, qua si trattava solo di farne uno ad hoc molto leggero molto meno costoso delle piattaforme e di tutto il resto , sicuramente efficace ed efficiente.
La questione è che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, questa è la storia.
Saluti :-*
[quote name="Attilio Regolo"]Ma insomma Ermanno, cosa c'è di tanto allucinante e pazzesco nel cercare dei rimedi tecnici e ingegneristici alle difficoltà impreviste che si trovano in corso d'opera in un lavoro di grande difficoltà e complessità?[/quote]
Questi non sono imprevisti tollerabili in un lavoro del genere. Si sta forzando ciò che non è possibile forzare ovvero la onnipresente natura che, piaccia o no, ha sempre ragione. Per dire che alla fin fine si sta cercando di fare ciò che non possibile fare evidentemente per ovvie ragioni geo morfologiche che dovevano essere decisamente note ancor prima di fare il primo buco. E' impensabile non accorgersi che i sottostrati potessero contenere anomalie tali da creare problemi di questo genere. Approssimazione, pressappochismo, negligenza "tuttologia" non sono assolutamente tollerabili.
Saluti Attilio.
Si Franco
Io non sono Ing. ma penso che mettendo a punto nei dettagli una soluzione mista, probabilmente si poteva evitare tutto il casino che stanno combinando, come ci ha appena aggiornato Ermanno; come si è detto tirare e spingere è meglio che tirare solo.
Ermanno sicuramente ha una soluzione molto più tecnologica ed innovativa ma forse una vecchia petroliera poteva dare quella spinta, modulabile dallo svuotamento dei serbatoi, in grado di sopportare una buona parte del peso.
Un mezzo bacino pronto e con una spinta più elevata senza bisogno di costruire i cassoni e i complicati attacchi sulla fiancata.
Ermanno spero che ci terrai aggiornato sui pasticci che stanno combinando li sotto, sicuramente pane per i tuoi denti.
Saluti a tutti e buona giornata
Paolo
Ma insomma Ermanno, cosa c'è di tanto allucinante e pazzesco nel cercare dei rimedi tecnici e ingegneristici alle difficoltà impreviste che si trovano in corso d'opera in un lavoro di grande difficoltà e complessità?
relazione dal 26/1 al 1/2...."Le operazioni di trivellazione della piattaforma 1 continuano lentamente a causa presenza di sabbia in corrispondenza dei punti di trivellazione. Si resta in attesa di conoscere gli esiti definitivi della sperimentazione con il gel solidificante e calcestruzzo". Pazzesco, allucinante, fuori di testa!!!
:P
[quote name="Paolo Poli"]Ciao Franco
Non mi riferivo a te...
[/quote]
I cuscini sarebbero da posizionare vuoti con zavorre esterne da sganciare sul fondo una volta in posizione.
Sulla tecnica di carico della schiuma, che tra l'altro è solo un'ipotesi, i tecnici della materia potrebbero che so, suggerire del polistirolo in forma di palle grandi palloni da calcio. Nelle mie idee la schiuma avrebbe infatti più che altro la funzione di prevenire buchi ai cuscini nello strato a contatto con lo scafo.
Sull'uso di uno scafo "demolendo" da affiancare a Concordia ci avevo pensato pure io ma ora, con i cassoni pronti, sarebbe un doppione.
l'idea primitiva era di ancorare solidamente uno scafo a fianco di Concordia. L'ancoraggio lato "mare" sarebbe stato fatto con pesi morti sul fondo, lato terra ... non ho trovato la risposta. Il primo vantaggio sarebbe stato proteggere Concordia dai marosi, quindi legando in solido i due scafi e "affondando" o piegando di lato quello galleggiante si sarebbe portato appresso Concordia garantendo nel contempo sostentamento. Lato "isola" tutto come già descritto: cuscini per raddrizzare a dare galleggiamento.
Ovviamente chiusura di tutte le falle perche Concordia è una nave e come tale deve galleggiare DA SOLA.
Ciao Franco
Non mi riferivo a te per quanto riguarda l'iniezione all'interno della nave.
Per l'espansione della schiuma sotto pressione, se la pressione dell'acqua ne diminuisce l'espandibilità, diminuisce anche la spinta positiva quindi ne deve necessariamente aumentare la quantità se non il volume, mi sembra alquanto complicato invece far scendere alcunchè sotto prua e sotto poppa, con quei volumi non riesci a far immergere un bel nulla secondo me.
I cuscini, certo di notevoli dimensioni potranno essere posizionati vuoti e poi riempiti lentamente di schiuma poi gli ultimi di aria così da regolare la spinta.
Ma certo parliamo di grandi volumi, un bel salvagente grosso e tondo.
In fondo affiancare due petroliere era come costruire un bacino di carenaggio sul posto ma parliamo sempre di qualche cosa che possa dare una spinta di galleggiamento senza distruggere il fondale, come invece probabilmente sta accadendo.
Secondo me era meglio comunque chiudere più vie d'acqua possibile nello scafo della Concordia, così da poter tentare comunque uno svuotamento, bada bene non parlo di recupero ma solo di minor pescaggio del relitto
Ciao a tutti
Paolo
[quote name="Attilio Regolo"]Mah Paolo, se ti legge Franco Pepe su questa storia della irrimediabile irrecuperabilità della Concordia stai fresco! ...[/quote]
Come ho scritto qualche giorno fa, a me è bastato vedere le prime immagini la mattina del 13 gennaio 2012 per capire che Concordia era perduta. Quello che tuttavia continuo ad auspicare è un atto di giustizia nei confronti di quella nave che è la 33^ vittima di schettino. Alla fine spenderanno un miliardo di euro per toglierla da lì, una anche sommaria valutazione della possibilità di recupero, una settimana in bacino per prendere due misure non cambierebbero significativamente i conti.
Riguardo le schiume che prevedono anche la mia idea:
1) Nessuno dovrebbe entrare a mettere nulla perche la schiuma dovrebbe parzialmente riempire i cuscini TOTALMENTE esterni allo scafo. Al limite, almeno per quelli da collocare 2 a U" sotto le sporgenze di prua e di poppa, non è neppure necessario far scendere un solo palombaro, basta far filare i cuscini da una parte all'altra.
2) la pressione aumenta di un'atmosfera ogni 10 metri, quindi a pelo d'acqua è la pressione è uguale a quella dell'aria, a -5 è 0,5 bar, a -10 è 1 bar e a -50 è 5 bar. La schiuma è leggera e di conseguenza avrà la tendenza a riempire prima le parti in alto, credo che quello che può succedere è l'aumento di densità della schiuma man mano che si scende di quota.
N.B.: come unità di misura della pressione ho usato bar e atmosfere, sono leggermente differenti, la precisione la lascio ai tecnici.
Saluti e alla prossima !
E sempre per cercare di contribuire a tenere viva l'attenzione sul problema Concordia al Giglio che credo sia una questione di grande urgenza e importanza per l'intero contesto tirrenico del nostro territorio grossetano, nell'attesa che qualcosa di definitivo e chiaro venga deciso e fatto nell'ottica del progetto di rimozione T/M, perchè non fare cenno anche all'altra prospettiva del problema emerso fin dall'estate scorsa con il lancio del concorso internazionale architettonico di idee per l'eventuale riutilizzazione del grande relitto nel contesto ambientale del Giglio, anche se i più a cominciare dal Sindaco mi pare si siano dichiarati a suo tempo fermamente contrari a un tale tipo di ipotesi?
Suddetto concorso di idee è stato regolarmente espletato e i vincitori sono stati scelti da una giuria internazionale molto qualificata nel dicembre appena trascorso.
Le idee emerse sono variegate e ritengo tutte meritevoli di attenzione e riflessione senza pregiudizi, magari solo per curiosità informativa e culturale.
Saluti.
E continuando nel ragionamento precedente, Paolo, bisogna ammettere che anche il più ottimista nel buon esito dell'impresa T/M-Concordia oggi sarebbe messo a durissima prova.
Perchè con tutto quel "battage mediatico" mondiale che si scatenò nella primavera dello scorso anno se ce ne fosse stata la reale volontà e sopratutto la possibilità e capacità la Concordia sarebbe stata oggi già rimossa e trasportata via dal Giglio.
E invece quel grande "pallone mediatico" si è ormai sgonfiato e non si comprende oggi quale meccanismo di gonfiaggio lo possa rimettere in tensione.
Quella grande ormai ex-nave sta diventato ogni giorno di più solo un ingombrante e scomodo "corpo estraneo" nel contesto di una delle più belle isole del Mediterraneo che interessa sempre meno alla curiosità della gente e ai meccanismi economici di interesse.
Saluti inquieti.
Sono d'accordo con te Paolo nel provare a portare argomenti un pò provocatori della situazione di apparente stallo del progetto T/M e del cantiere Concordia, ma non precisamente nella linea da te indicata cioè quella dell'indagine tecnica o della denuncia istituzionale o mediatica che sono convinto che lascerebbero il tempo che trovano senza risultati concreti che tanto il pallino della situazione effettiva economica operativa ce l'hanno saldamente loro in mano e finchè trovano il tornaconto per continuare ad alimentare risorse verso uomini mezzi e aziende di contorno alla vicenda Concordia chi glielo fa fare di accelerare e rischiare di far saltare o far finire il tutto troppo presto?
Manderesti al macello una mucca finchè è in grado di dare latte?
E se poi dovessero finire i soldi delle assicurazioni prima di poter completare il lavoro?
Si potrebbe sempre decidere di prendere bagagli e burattini e lasciare il cantiere in mezzo al guado lasciando in impicci enormi l'intera isola e i suoi abitanti.
E allora, Paolo, poichè il rischio c'è eccome, si tratta di pensare fin d'ora , in forma cautelativa, ad un'altra strategia operativa aggiuntiva o alternativa a quella in atto della semplice rimozione che possa costituire un possibile nuovo obbiettivo di utilità economica non solo per l'azienda armatrice proprietaria della nave naufragata ma anche per altri possibili nuovi attori privati o pubblici con nuove idee praticabili.
Saluti
Eccomi
E già !!! Bella domanda e bel problema.
Cerco di lanciare qualche provocazione, chissà che qualche cosa si possa muovere.
Io vedo assente tutte le società ambientaliste, e anche in parlamento, si potrebbe fare una interrogazione sui danni che il cantiere sta provocando; potrebbe servire a qualche cosa? ottenere una verifica con filmati di quello che sta succedendo sotto la Concordia potrebbe fornire qualche informazione in più?
Che che se ne dica stanno distruggendo trecento metri di fondale, bucando e depositando sacchi di cemento.
Dovrebbero dichiarare a che punto sono e se ci sono segnali positivi per risolvere la situazione.
Io sono molto meno informato e non analizzo le settimanali comunicazioni ufficiali, ma mi pare di capire che fanno e abbandonano buchi di qua e di la.
A questo punto non conveniva affiancare una bella vecchia petroliera, di trecento metri, come se fosse essa stessa il salvagente, avrebbe avuto sicuramente ben più spinta di galleggiamento dei cassoni, facile da reperire e pronta subito.
Certamente questo blog è ampiamente monitorizzato da chi di dovere, e sarebbe auspicabile che si abbassasse a darci qualche risposta;
anche gli amici della redazione potrebbero fare qualche pressione,
Si potrebbe provocare un intervento di striscia, ma ci vorrebbe un Capitan Ventosa subacqueo.
Cosa ne pensi?
Ciao, alla prossima
Paolo
E comunque Paolo, vorrei esprimere a te e agli amici del blog una sensazione che mi sta pervadendo e che mi provoca preoccupazione.
Con la cerimonia di commemorazione del 13 Gennaio con il grande triste relitto ancora purtroppo là sotto gli occhi e con la conferma del grave slittamento nel tempo dei lavori di rimozione ho l'impressione che è come se si sia chiusa una fase importante e cioè quella dell'attenzione e della viva tensione morale circa l'eccezionale evento che ha coinvolto la nostra bella isola lo scorso anno.
Al grande relitto là di fianco a Giglio Porto ci si sta facendo pericolosamente l'assuefazione.
Tutto sommato non dà fastidio più di tanto, anzi è diventato una curiosità per il turismo giornaliero di piccolo cabotaggio.
Ma questo stato d'animo inerziale secondo me è estremamente rischioso.
Quanto può durare nel tempo l'integrità di quel grande corpo ammalorato che in ogni momento potrebbe trasformarsi in un drammatico e irrisolvibile problema di carattere ambientale?
E allora guai se scema si di esso l'attenzione mediatica!
E d'altra parte con il rimando dei lavori di disincaglio e riassetto vediamo tutti che il cantiere è diventato sonnacchioso e scarsamente frequentato fin dal natale scorso e con esso le aspettative e la concentrazione di interesse generale.
Come lo riempiamo il recipiente dell'attenzione ormai quasi vuoto per i prossimi lunghi mesi anche per esempio su questo dinamico blog di Giglionews?
Abbiamo già detto tutto e di più sull'argomento e ora con il rimndo lavori tutto è stato messo quasi a tacere con probabile silenziosa soddisfazione di quanti ad alto livello responsabilmente preposti a risolvere il grande problema ora possono cominciare a tirare il fiato con minor pressione mediatica addosso decidendo magari di non decidere con grande possibile futuro scorno sopratutto del Giglio e dei Gigliesi.
Saluti pessimistici.
Hai portato una serie di osservazioni, Paolo,logiche e condivisibili.
E d'altra parte siamo qui in tanti in questo blog e in questo post , da quasi un anno, a cercare, chi più chi meno, a tentare di "esorcizzare" quel "diavolo" di un progetto della Titan-Micoperi, giudicato eccessivamente ridondante e invasivo, con critiche perfino catastrofiste o con proposte alternative e sostitutive di ogni tipo.
Ma il problema della rimozione della Concordia dal Giglio è troppo complesso e legato ad un'infinità di variabili imprevedibili per poter pensare di trovare il rimedio panacea di tutti i mali.
Ed hai piena ragione nel giudicare assolutamente non attendibile quel filmatino nella piscinetta con il modellino in plastica fatto galleggiare con l'iniezione di modeste quantità di schiumogeno.
Può essere un'idea di principio da sviluppare per alcuni casi specifici di salvage nei prossimi anni ma non è certamente proponibile oggi su un caso concreto urgente ed eccezionnale quale il relitto Concordia.
E sono d'accordo con te che sarà molto problematico una volta riusciti a recuperare il relitto tutto intero poterlo ricostruire per ripristinarne la funzionalità originaria.
Occorrerebbe una buona dose di straordinaria volontà da parte della società armatrice proprietaria che al momento non si vede minimamente all'orizzonte.
Insomma, e si torna al punto di partenza, al momento non ci resta che sperare che il progetto T/M vada comunque avanti anche se più lentamente e faticosamente rispetto alle previsioni iniziali.
Saluti.
Eccomi
direi che, con le norme attuali riportare in navigazione una nave naufragata e danneggiata in quel modo e riutilizzarla come nave da crociera non sia ragionevolmente possibile, indipendentemente dai costi.
Se dovesse succedere un qualunque altro avvenimento la responsabilità di chi ha attuato questo progetto sarebbe tale da segnare la fine di qualunque compagnia di navigazione, quindi direi che oltre a non essere attuabile per una questione di costi non lo è neanche per una questione di rischio di impossibilità di assicurare nuovamente quello scafo.
Salvo non si proceda ad una completa ricostruzione ma allora conviene farne un'altra e chiamarla Concordia, con la speranza che al varo la bottiglia si rompa.
Passi per i 30 metri ma forse sono un po' di più; ma per riempire lo scafo si deve partire dal basso in tutti i locali e mi pare veramente una cosa impossibile per i rischi cui andrebbero incontro i sommozzatori, come pensi di riempire i locali dall'alto? chi si avventura sotto a posizionare i tubi di iniezione? la nave prima di andare in galleggiamento dovrebbe essere riempita almeno per metà
Cosa facciamo lasciamo i corridoi senza schiuma, mi sembra veramente una ipotesi impraticabile per una questione di sicurezza e rischi notevoli per gli operatori.
Probabilmente operare all'esterno è l'unica soluzione ragionevole, ma io mi limito a leggere, non voglio esprimermi con questioni di cui non ho conoscenza.
Sott'acqua ci so andare ed un relitto di queste dimensioni con un dedalo di corridoi e locali può comportare rischi tali da sconsigliarne ragionevolmente l'accesso.
Ma poi questa schiuma quanto resiste sotto pressione senza permearsi di acqua?
Non ha mica dei palloni di contenimento.
Attendo commenti
Ciao
Paolo
[quote name="Paolo Poli"]B
Avevo fatto delle domande nell'altro post su come si poteva pompare la schiuma poliuretanica a 60 metri di profondit.................
Saluti a tutti
Paolo Poli[/quote]
Ho già espresso una personalissima opinione sulle schiume. ne conosco il comportamento in aria ma non in acqua. L'unica considerazione che posso aggiungere è che mi riesce difficile pensare a collocare in profondità un numero consistente di contenitori da riempire e superare la pressione di profondità che va da circa 6 bar a 50 metri ad 1 bar a pelo d'acqua. Un'altra considerazione, che feci, è l'assoluta incontrollabilita della fase di espansione che una volta innescata procede autonomamente. Qualora quindi si abbia la necessità di modulare la spinta con le schiume innescate non è possibile farlo. Nel filmato le cose funzionano ma siamo in una piscina comodi tranquilli senza rischi di sorta.
Per quanto mi riguarda al contrario abbiamo provato dal vero i gonfiabili in un contesto molto gravoso e reale. Nessuna sorpresa da quanto ottenuto, funziona decisamente bene.
Saluti franco
A integrazione correttiva di quanto espresso nell'ultimo commento c'è da dire che sollevandosi lo scafo con 10-15 mt di schiumogeno dosati in modo da provocarne anche un parziale riassetto raddrizzamento l'acqua sottostante rimarrebbe comunque nella quantità originaria senza possibilità di scaricarsi e il suo peso viene compensato dalla spinta esterna.
Mah Paolo, se ti legge Franco Pepe su questa storia della irrimediabile irrecuperabilità della Concordia stai fresco!
Nella storia del "salvage" mondiale si sono visti recuperi strutturali e funzionali che hanno dell'incredibile, chiedilo apppunto a Pepe che è un appassionato di questo argomento.
E' solo una questione di volontà e risorse messe a disposizione.
Per quanto riguarda la questione dell'insufflaggio dello schiumogeno sintetico a 60mt non capisco, forse mi sono perso qualche passaggio, perchè 60 mt quando al massimo la Concordia è affondata a 30mt?
Inoltre, che bisogno ci sarebbe di andare a inserire forzosamente schiuma fino in fondo alla carena?
Non ci si potrebbe limitare partendo dal pelo dell'acqua a riempire di schiuma diciamo circa i primi 10-15 mt che già farebbero circa 100.000 mc di scafo e quindi circa 100.000 tn di spinta di galleggiamento più che sufficienti per sollevare il tutto dato che il peso della rimanente acqua sottostante interna allo scafo sarebbe compensato dalla spinta idrostatica del mare circostante e che mano mano che la nave si solleva suddetta acqua interna residua verrebbe gradualmente scaricata dai numerosi pertugi esistenti a cominciare dalla grande falla di sinistra?
Saluti.
Buon giorno a tutti
Concordo con Ermanno
nel mio post 827 ho espresso, con parole molto meno tecniche, lo stesso concetto.
Impensabile far navigare nuovamente uno scafo così danneggiato, indipendentemente dai costi spropositati, probabilmente non terrebbe neanche la rotta e si sarebbe sempre costretti a dare timone per tenerla in linea navigazione (il timone è un freno!!!!), lascio a voi tutte le considerazioni; non vi è mai capitato di camminare dietro ad una vettura incidentata che cammina di traverso perchè mal riparata, pensate ad una carena non raddrizzabile che fa la biscia anche per pochi centimetri su trecento metri ????
Saluti ossequiosi, continuate a parlarne che io ci sono a leggere.
Avevo fatto delle domande nell'altro post su come si poteva pompare la schiuma poliuretanica a 60 metri di profondità, come si sarebbe espansa sotto quella pressione e quale spinta avrebbe potuto dare, nessuno mi ha risposto; magari Ermanno potrebbe darci qualche delucidazione. Perdonami se ti chiamo in ballo ma quel bel filmatino, fatto in piscina, non mi pare possa essere portato quale seria proposta per il galleggiamento, cosa ne pensi tu ed anche gli altri
Saluti a tutti
Paolo Poli
Tecnicamente la nave E' AFFONDATA. Sempre tecnicamente è medesimamente irreparabilmente deformata lungo l'asse longitudinale. E' devastata da numerosi e gravi danni strutturali che interessano sia le aste portanti che quelle secondarie ancorché il fasciame in varie estese zone.
Inoltre [u]tutti[/u] gli impianti e gli allestimenti interni sono irrecuperabili se non a costi esageratamente alti.
Il recupero funzionale è da escludere per motivi sia tecnici che economici superando di gran lunga il costo della medesima nave costruita ex novo.
Detto questo inutile fasi illusioni su una eventuale, ed auspicata da tutti, messa in esercizio come nave passeggeri.
Non so valutare, per mancanza di dati, ma al massimo potrebbe essere ridotta ad una porta container fatte le debite verifiche ammesso e non concesso che arrivi da qualche parte dove poter appunto valutare e fare.
L'enigma sta proprio qua, va da qualche parte o resta definitivamente al giglio?
I beati "paoli" interpellati riferiscono che le possibilità di rimuovere l'oggetto dal sito è molto ma molto remota.
A disposizione per chiarimenti si mostrano disponibili gli stessi "beati paoli" e qualche ingegnere buontempone in vena di "stronzeggiare" con favolette di cappuccetto rosso e il lupo cattivo con tanto slides alla mano!!
Saluti e.m.
[quote name="Attilio Regolo"]Scusa Franco, e per rendere la Concordia galleggiante per il test definitivo a scopo di eventuale recupero come penseresti italianamente di fare?
Saluti ammirati.[/quote]
E' difficile spiegare cosa mi frulla in testa con i pochi caratteri del blog.
Ad esempio: i cuscini dovrebbero avere una stuttura composita molto complessa per renderli in grado di svolgere bene il lavoro richiesto; come lo spiego qui ?
Cerco quindi di sintettizzare: il raddrizzamento e galleggiamento di Concordia lo realizzerei così:
cuscini avvolgenti (a U intorno allo scafo) sotto la prua e sotto la poppa che sono "scoperte"; un cuscino da applicare vuoto sotto la chiglia( lato mare), questo dovrebbe essere riempito dopo che la rotazione ha raggiunto il punto di non ritorno.
Un cuscino sotto la fiancata sommersa per favorire il raddrizzamento.
La parte dei cuscini a contatto col lo scafo dovrebbe essere riempita di schiuma per:
1) avere un volume (il calcolo lo lascio agli ingegneri) di galleggiamento stabile
2) Minimizzare i rischi di forature causate da parti sporgenti dello scafo.
La parte di cuscini gonfiati con aria il cui volume sarebbe facilmente regolabile darebbero la restante spinta.
Una volta raddrizzata e portata più alta possibile, comunque con il ponte zero sopra il livello dell'acqua, si dovrebbero tappare le eventuali falle sotto il galleggiamento lato "isola" (quella lato mare non capisco perche è ancora aperta), a questo punto si svuota lo scafo. Concordia va in bacino, tecnici competenti valutano le condizioni dello scafo (in pratica se è buono o da buttare).Fiducioso che Concordia non è un relitto, Italianamente accetterei anche qualche porcata politica (una più una meno ...) per favorire questo o quel cantiere per il ripristino, tanto alla fine si darebbe tanto lavoro e questo non sarebbe certo uno scandalo.
Scusa Franco, e per rendere la Concordia galleggiante per il test definitivo a scopo di eventuale recupero come penseresti italianamente di fare?
Saluti ammirati.
Dovessi decidere io cercherei in ogni modo di rendere Concordia galleggiante (ovvero scafo vuoto), quindi la porterei in cantiere per una attenta valutazione tecnica. Se lo scafo, e solo quello, è sano allora via al recupero, quella nave è famosa come il Titanic, con tutto il batage mediatico che c'è stato e quello che ci sarà al recupero, la gente farebbe la coda per una crociera. Una curiosità: a bordo traccerei una linea che divida la parte ora sott'acqua da quella non allagata e dipingerei le due parti con colori differenti.
A differenza di altri io sono molto ottimista sulle condizioni dello scafo, a me pare che proprio la posizione in cui Concordia si è messa opponga la massima resistenza possibile ai marosi. Certo a bordo è tutto da buttare, in pratica dovrebbe essere completamente smontata e rifatta, forse i motori potranno essere revisionati ma per tutto il resto non vedo altro che la totale sostituzione.
Assurdo pensare di smantellarla in parte in loco, si farebbe solo un gran casino per nulla. Tra l'altro gran parte della robba a bordo si è depositata sul fondo ovvero sul fianco sommerso, quindi inevitabilmente il peso è sbilanciato da quella parte, pertanto sarebbe da fare a pezzi più sotto che sopra l'acqua ... qualcuno ha pensato che al minimo i bagagli di 4300 persone sono pronti ad andare a spasso per il Tirreno ?
Temo che Italianamente la lasceranno a + 18 quindi e dragheranno Piombino per poterci mangiare sopra e alla fine ... la lasceranno là a marcire.
Saluti amareggiati, Franco Pepe
[quote name="Attilio Regolo"]E infine Franco, una volta che la Titan-Micoperi fosse riuscita a ...[/quote]
Premesso che se T/M applicasse la mia idea al loro progetto, Concordia sarebbe contemporaneamente raddrizzata e sollevata, quando lo scafo sarà in grado di muovere bisogna vedere in quali condizioni si trova. Con + 18 ovvero totalmente allagato varrebbe la pena di arrivare in un porto solo se si vuol tentare il recupero, diversamente meglio portarla su una fossa e lasciarla andare giù per sempre. (segue)
E infine Franco, una volta che la Titan-Micoperi fosse riuscita a raddrizzare la nave sulla piattaforma subacquea a 30 mt di profondità con i cassoni saldati sul lato sinistro (e data l'sperienza e l'impegno profusi da quelle aziende non ho motivi di dubitare che ci riescano), che faresti a quel punto tu se fossi al posto di Costa?
Ti posso dire che farei io senza indugi, caro Pepe: salderei subito come previsto anche i cassoni sul lato destro ora sommerso, farei galleggiare al minimo sufficiente il convoglio, lo attraccherei alla nave motrice e lo porterei subito verso il porto italiano, anche se non vicinissimo, con fondale e banchine più capienti, dove sia possibile farlo stazionare in attesa di decidere cosa e come lavorarci sopra.
Salutoni.
E comunque ancora, caro Franco, se pure condizionata e compressa dalla dabbenaggine e dal cinico e avido opportunismo degli umani, non poniamo limiti alla Provvidenza.
Metti caso che, nonostante tutti gli agguerriti "contrari" di questo post, il progetto T/M riesca ad andare avanti e sopratutto superi indenne la fase "crucialissima" del raddrizzamento della Concordia tutta insieme e tutta intera sul fondale artificiale, ebbene a quel punto non possiamo, almeno oggi, escludere niente a livello decisionale, tante possono essere le ipotesi ancora plausibili di evoluzione del progetto in atto.
Cordiali saluti.
E comunque, al momento, senza farsi prendere da soverchie illusioni,caro Pepe, la eventualtà di un pieno recupero della Concordia appare piuttosto incompatibile rispetto alla decisione originaria sia aziendale che politica di destinare la nave ad un cantiere di smantellamento e demolizione come ad esempio quello di Piombino.
Di nuovo cordiali saluti.
Caro Sig. Franco Pepe, lei definisce in modo lusinghiero "splendide" le mie poche parole a favore della Concordia.
Ma sono parole pensate con la testa e "condite" solo con un pizzico di sentimento, perchè tendo per carattere a razionalizzare e non sono un appassionato di barche o navi come Lei invece, che, pur disponendo di vaste conoscenze in materia, tende a parlare sopratutto con il cuore e in modo assolutamente semplice e toccante.
Vede, Sig. Pepe, io non riesco a comprendere perchè molti anche in questo blog si fanno prendere da una specie di "cupio dissolvi", pensando automaticamente allo smantellamento in un cantiere di demolizione e riciclo, nei confronti di quella straordinaria e disgraziata nave,
un mezzo marino eccezionale per dimensione e brillantezza che dopo aver fatto divertire per mare e per anni mezzo mondo è riuscito a reagire in modo esemplare ad una terribile prova distruttiva quale l'impatto quasi frontale in velocità con una punta di scogliera, senza rompersi, senza affondare repentinamente, accompagnando dolcemente i naufraghi fin quasi a riva, permettendo la salvezza delle loro vite quasi a tutti.
Le dico con franchezza una cosa, Sig. Pepe, di cui sono convinto fin nell'intimo: se c'è qualche persona nell'alta dirigenza di Carnival-Costa dotata non solo di vera intelligenza e sensibilità manageriale, ma di istinto e talento commerciale e pubblicitario di primissimo livello, e certamente ce ne sarà in quella grande azienda armatoriale navale, non potrà non afferrare l'occasione che si è presentata di tramutare l'"orrore mediatico" e la conseguente caduta d'immagine suscitati dall'incredibile naufragio della Concordia al Giglio in una "scenografia risorgimentale" della stessa zienda qualora riuscisse non solo a rimettere in piedi quella "bellissima creatura" navale ma anche ad esprimere la precisa e determinata volontà di restituirla al suo originario splendore.
Sentitissimi saluti e ringraziamenti.
L’affetto che Franco Pepe esprime nelle sue righe, direi reitera nel segno di coerenza sempre manifestata nei suoi commenti per il salvataggio della Concordia, ci può stare ……., anzi da un po’ di pepe alla discussione !! Non sto scherzando, perché si percepisce chiaramente il sentimento vero, direi “quasi amore” , verso questa nave sfortunata, tenendo viva l’immagine del suo ritorno alla vera navigazione….. Io credo difficile tale futuro per la Concordia, ma perché abortire questa Sua speranza ?? .. Immagino infine che con le sue frasi e le sue proposte, Pepe, voglia dire anche: vi prego, non traccheggiate, non temporeggiate e non tirate per le lunghe “questo salvataggio” …. E’ cosi ??
[quote name="Attilio Regolo"]E poi Paolo, detta così d'impulso, con il sentimento piuttosto che con la ragione, con che cuore ... [/quote]
Gentilissimo Prof. Regolo, Le sono infinitamente grato per le splendide parole che ha profuso per Concordia.
Che la nave era perduta l'ho detto in lacrime a chi mi era accanto, appena ho visto le prime immagini del 13 gennaio 2012 (i TG parlavano di incaglio). Tuttavia, come ho più volte espresso, credo che pur essendo solo un apparente ammasso inanimato di qualche decina di migliaia di tonnellate di metalli vari, plastica, vetro, gomma ecc., Concordia meriti almeno la speranza di una anche superficiale visita tecnica in un bacino prima di dare il via allo smantellamento. I più credenti diranno che è stato Dio a mettere due scogli sotto Concordia per permettere il salvataggio di tante vite, i tecnici asseriranno che è stato il vento a spingerla fin lì; io nel cuore sento che Concordia,pur offesa a morte da chi avrebbe dovuto amarla più di se stesso, abbia scelto di arenarsi lì, salvando tante vite e, cosa che nessuno ha mai notato, senza rendere tutti prigionieri del Giglio, in fondo bastavano poche decine di metri per bloccare il porto. Spenderanno molto più del suo valore a nuovo per spostarla da quell'infelice approdo: cosa sono pochi giorni in un bacino prima di accendere i cannelli ? Quanti umani arrivano in ospedale spacciati ed escono vivi ? Sono tante le navi affondate (spesso per cause belliche) che dopo il recupero hanno navigato ancora a lungo, cito la Cariddi delle FS, affondata a Messina nel 1943, recuperata dopo il conflitto, riparata (è stata anche allungata) ha navigato fino al 1990. Dal 2006 giace affondata a Messina per incuria. Per curiosità: l'incrociatore che portava il Suo nome ha subito l'asportazione della prua a causa di un siluro. Riparato con il trapianto di quella dell'incompleto Caio Mario, ha navigato sotto bandiera Francese ancora fino al 1962.
- Rispettosi Saluti -
Mah !! Perdonami Attilio non credo che sarebbe una fine gloriosa, mi pare che la Raffaello e la Michelangelo vennero vendute allo Scià di Persia ed adibite a caserma galleggianti.
La Raffaello fu affondata poi durante la guerra del Golfo mentre la Michelangelo venne demolita nel 1991 ma non era più in grado di navigare.
Navi bellissime ma non adatte alle crociere, erano le ultime liner che segnarono la fine delle navi di linea.
Quelle di oggi sono più degli alberghi sull'acqua, grandi come un intero paese.
Devono navigare solo in certe situazioni dato che non sopporterebbero burrasche di forte entità.
Non credo che si possa dire che sono belle, sono funzionali a far scorazzare per mare una moltitudine di persone che spesso del mare non sa nulla, sicuramente sono l'orgoglio della nostra cantieristica, tecnologicamente avanzate, abbaglianti negli arredi ed anche nella luminaria, ma sono certamente fini a se stesse, servono per le crociere, per farle funzionare ci vogliono un migliaio di persone e se non ce ne sono tremila da portare a spasso il meccanismo si ferma.
Penso che dovremmo essere orgogliosi di ben altro, della storia, della scienza, della natura.
Nessun rimpianto, secondo me, se la nave va' alla demolizione, spiace certo, ma così com'è è molto peggio
Io penso, e so che vengo sicuramente approvato dai marinai che "andar per mare" è un'altra cosa
Paolo Poli
E poi Paolo, detta così d'impulso, con il sentimento piuttosto che con la ragione, con che cuore si può pensare che una così bella "creatura" del mare come la Concordia, frutto dell'ingegno e della passione dell'Italia marinara migliore, con quello staordinario nome che evoca gioiosa fraternizzazione tra popoli diversi per razza lingua e religione, finita tragicamente là dove si trova ancora oggi a causa dell'incuria e della superficialità degli uomini, sia destinata alfine al macero o all'altoforno?
Paolo, non è affatto detto che il recupero di un relitto navale sia per forza finalizzato al completo ripristino strutturale e/o funzionale originario.
E d'altra parte con la Concordia non siamo di fronte ad un caso di relitto sommerso o disperso e frantumato.
Insomma, anche se un pò deformata e corrosa la Concordia, dato l'enorme impatto mediatico che ha provocato in tutto il mondo, una volta raddrizzata tutta intera potrebbe essere ancora oggetto di forte interesse per un eventuale recupero finalizzato.
Cordiali saluti.
Debbo condividere in toto le considerazioni di Poli, nel Suo ultimo post.......Alla REDAZIONE chiedo, ma quando li unifichiamo questi BLOGS ? Sotto il nome "dite la vostra sul recupero della Concordia" ? Ovvero senza menzionare il progetto T/M ?
Perdonatemi se mi intrometto:
La Concoridia, anche se dispiace, non è recuperabile, le deformazioni strutturali non sono riparabili a condizione di non mettere nuove sezioni complete della nave, macchine, impianti, motori di automatismi, arredamento, e tutto quanto contenuto va' buttato e rifatto (doppio lavoro; smontare e rimontare) inoltre ci saranno migliaia di zone con sottofondi, doppifondi ecc pieni di salsedine dove l'erosione porterebbe a compimento quel lavoro che ormai è ben iniziato in ogni anfratto della nave.
Recuperarla costerebbe molto di più che farne una nuova, con il rischio di avere uno scafo rabberciato con potenziali danni di sviluppo per le traversie subite dallo scafo.
Ditemi cosa ne pensate perchè a me è parsa evidente l'irrecuperabilità della nave già nelle prime fasi del recupero quando si cominciava a delineare la situazione dello scafo e soprattutto dopo quella forte mareggiata che certamente ha piegato ulteriormente la carena.
La carena deformata per me non può essere raddrizzata, indipendentemente dai costi.
Attendo il punto di vista di chi ha maggiori competenze tecniche
Cordialità
Paolo Poli
Scusandomi perche la sequenza di scrittura del precedente testo è uscita un pò strana (boh?), aggiungo che nella mia idea si lavora solo all'esterno di Concordia. Eventuale schiuma all'interno, in funzione sigillante, potrebbe essere usata solo nel caso in cui non fosse possibile turare eventuali falle sul lato ora sommerso, quindi limitatamente a questo scopo che tuttavia ritengo non necessario in quanto una volta raddrizzata e portata in galleggiamento con i cuscini, le falle si troverebbero "scoperte" perche ovviamente non è possbile posizionare i cuscini in corrispondenza degli scogli.
Come ho scritto solo una parte del volume dei cuscini dovrebbe essere riempita di schiuma per avere una stabilità di galleggiabilità garantita (ls schiuma non si può sgonfiare), un'altra parte deve invece essere gonfiata con aria proprio per poter regolare la spinta; io ho idea di come fare i cuscini, i calcoli dei volumi li lascio a persone compententi. Con il mio metodo Concordia verrebbe sollevata e resa autonoma nel galleggiamento sul posto, quindi una volta tappate le falle (non importa se la fiancata è sfondata, basta che sia stagna sotto la linea di galleggiamento) si svuota l'acqua dai compartimenti stagni e, con un prevedibile sbandamento dovuto a tutti gli oggetti ora appoggiati sul lato destro e pescaggio come in origine, si potrebbe trasferire in un porto dove fare la valutazione dei danni e decidere se ripristinarla.
Le metodologie sono analoghe in quanto entrambe si basano sullo stesso principio. Le differenze sostanziali sono dovute al sistema di sollevamento. Il problema fondamentale non è quindi ottenere il sollevamento ma regolare adeguatamente la velocità di rotazione e si risalita con relativo controllo dei movimenti.
Ora un espanso una volta fuoriuscito dalle bombole si aziona ,per effetto di particolari reazioni chimiche, il meccanismo espansivo.
Il problema è controllare tale meccanismo che,una volta innescato è irreversibile. Qua nasce quindi il problema di come controllare questi meccanismi necessariamente importanti.Qualsiasi anomalia non può essere controllata. Inoltre l'introduzione negli spazi interni di oggetti atti a contenere le schiume riesce difficile e molto pericolosa, ragion per cui non è percorribile in tal senso. Tale impedimento costretti infatti a rivedere in parte la nostra tecnica potenziando adeguatamente l'impianto esterno in modo tale da sopperire a quanto non è possibile collocare all'interno, ciò non di meno si è comunque riusciti ad ottenere una notevole azione di sollevamento e rotazione pari a circa 70.000 tonnellate a fronte di 260 tonn. di peso complessivo dei dispositivi.
Saluti e.m.
Alto che darle del matto Sig. Pepe.
La sua idea di risollevamento della Concordia appare logica e praticabile.
Innanzitutto perchè tecnica e tecnologia di base esistono già e sono praticate anche se in ambito diverso da quello marittimo subacqueo come quello terrestre ferroviario o geologico-minerario.
Ha delle analogie con il metodo Mancini anche se appare più stabile e sicuro.
E poi la sua idea mi sembra ancora più apprezzabile perchè sorretta da quella formidabile spinta morale costituita dal grande desiderio di volerla ancora salvare quella nave e non trattarla ormai come un rifiuto industriale irrecuperabile da cercare di riciclare solo come "ferro vecchio".
Cordiali saluti.
Per cortesia, non prendentemi per matto !
La mia idea è simile a quella del Sign. costruiti con la tecnica dei giochi gonfiabili. Posizionati vuoti Giunti, solo che la mia prevede di operare all'esterno, riempendo di schiuma adeguati "cuscini" di plastica da far filare vuoti sotto la nave (Concordia è un caso credo unico di scafo affondato quasi completamente sospeso nel vuoto) e quindi gonfiati con schiuma per avere stabilità nel volume di galleggiamento. Per aiutare lo strappo dello scafo dagli scogli, ipotizzerei uno strato di cuscino vuoto da gonfiare con aria compressa. In ferrovia cuscini d'aria, non più grandi di quelli usati per dormire, sono usati per sollevare locomotive sviate, nelle cave staccano i blocchi di marmo con sistemi analoghi. Nel caso di Concordia il volume di aria (e schiuma) uniscono la forza della pressione a quella della spinta di galleggiamento. Spero di aver reso l'idea, volendo questo sistema è applicabile anche ora, almeno per quanto riguarda gli sbalzi di prua e poppa.
Comunque non importa il metodo, per me è fondamentale che Concordia sia sollevata e riportata in cantiere il prima possibile per sperare nella sua ricostruzione.
Saluti
Io vorrei sapere dal sig. Giunti come pensa di poter portare, in ogni locale della Concordia, o almeno nell'80% dei locali allagati e non, almeno un tubo per la resina alla profondità di 60/70 metri? Credo che i locali siano diverse migliaia (solo le cabine sono 1500) distribuiti su 13 ponti in una situazione in cui i sub non possono certo accedere in sicurezza.
Quante dovrebbero essere le stazioni di pompaggio?
Data la lunghezza di ogni tubo (centinaia di metri ciascuno) quali pressioni sarebbero necessarie per far giungere la resina a 70 metri sott'acqua?
Che diametro dovrebbero avere i tubi per non strozzarsi e per consentire il passaggio della resina?
La resina non intaserebbe il tubo, data la notevole distanza dalla pompa, durante l'iniezione?
Come giocherebbe la pressione dell'acqua alla espansione della resina a 70 metri di profondità?
Non è che diminuirebbe l'espansione tanto da non dare la spinta di galleggiamento necessaria?
Grazie e cordiali saluti
Paolo Poli
Sig. Giunti, lei aveva già presentato lo scorso anno la sua interessante idea progettuale innovativa su questo post per il risollevamento della Concordia.
All'epoca non fu presa troppo in considerazione un pò perchè era in piena fase di avvio il progetto ufficiale Titan-Micoperi, e un pò perchèl'idea appariva un pò stravagante e poco praticabile.
Inoltre mi pare di ricordare che le rivolgemmo un quesito circa la riutilizzabilità del relitto una volta recuperato con le sue schiume sintetiche al fine di un riciclo materiali o anche una rifusione delle parti metalliche come sembra destinato per esempio nel porto-cantiere di Piombino, un quesito cui lei non mi pare abbia risposto.
Lo potrebbe gentilmente fare oggi che un'idea come la sua potrebbe essere più compatibile nella situazione attuale che vede grandi difficoltà operative e di avanzamento lavori del progetto ufficiale originariamente scelto?
Cordiali saluti.
http://www.youtube.com/watch?v=sQYzLWpqTrM
http://www.youtube.com/watch?v=UV0A4E6VmUw
( parte seconda)
Con l’utilizzo corretto di resine poliuretaniche speciali è possibile riportare in superficie tutto, senza rilascio in acqua di alcuna sostanza inquinante.
In qualità di Autorità italiane chiamate a tutelare l’ambiente in cui si svolgeranno le operazioni sul relitto e alle quali spetta l’ultima parola per l’approvazione del progetto, chiediamo a Voi di poter collaborare con le Aziende incaricate della rimozione della Concordia fino alla fase di rimessa in galleggiamento, supportandole con questa tecnica .
Scongiurare preventivamente l’ipotesi che l’area marina dell’Isola del Giglio, patrimonio di tutti, possa essere deturpata per sempre è un dovere di tutti .
Poiché esiste un’alternativa certa, efficace e non invasiva per far galleggiare la Concordia e renderla inaffondabile è un dovere adottarla .
Per la realizzazione di questo metodo non chiedo alcun compenso.
Ringrazio e attendo fiducioso un vostro riscontro.
Distinti saluti.
Con stima,
Giuliano Giunti
Solo per informare.
Questa è la lettera che ho inviato.
( parte prima)
Firenze, 24 aprile 2012
LETTERA APERTA
AL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DEL MARE CORRADO CLINI
AL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE PREFETTO FRANCO GABRIELLI
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA ENRICO ROSSI
In data 2 marzo e 20 marzo scorso Vi ho inviato lettere contenenti il Progetto e il Video che mostra come il relitto della Concordia può essere riportato in galleggiamento spontaneo e diventare inaffondabile utilizzando la resina poliuretanica espandente.
Vi prego di visionare di nuovo e di far esaminare a tecnici esperti il Video pubblicato negli articoli di cui allego i link. Non temiamo confronti. Il documento video è il frutto di due mesi di riunioni oceaniche con fisici, ingegneri, geologi del mare, etc. durante le quali è stato messo a punto, in collaborazione con la multinazionale BASF, un piano molto articolato e complesso al fine di recuperare il relitto della Concordia senza sfiorare i fondali dell’Isola del Giglio e senza rilasciare alcun residuo in mare. Le Certificazioni di ecocompatibilità della resina, allegate, ci dicono che questa lascia inalterata anche l’acqua potabile. BASF, la più grande multinazionale chimica al mondo produttrice della materia base, con la quale ho preso contatto subito dopo il naufragio preferendola ad altre, é l’unica non solo in grado di produrre la quantità necessaria, ma anche di modulare la qualità della resina secondo le specifiche zone della nave su cui intervenire. In particolare per la chiusura delle falle è stata prevista una resina mai realizzata prima. Come si può vedere nel Video, non ho presentato un disegno animato, come hanno fatto tutti gli altri nel tentativo di dimostrare possibile l’impossibile, ma ho riprodotto in pratica il metodo con successo. Chiedo agli esperti, qualora scettici, di dimostrare il contrario con analoga prova pratica.
(segue parte seconda)
[quote name="Giulio Poladas"][quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Giulio Poladas"][quote name="Ermanno Mancini"]torniamo a parlare di questioni navali nella sede naturale di questo giornale in questo blog. Ultime dal mondo della carta telematica. Niente di nuovo dirà qualcuno ma c'è ancora qualcuno che si "permette" di dissentire.
http://www.ogginotizie.it/205670-costa-concordia-a-un-anno-dal-disastro-ancora-troppi-misteri/
http://www.ogginotizie.it/206090-concordia-ma-quanto-mi-aquot-costaaquot/#.UPWQtyeCAhI
Saluti.[/quote]
Gent.mo Sig. Mancini, conosce per caso il nome dell'inviato di questo giornale?[/quote]
Non ne ho la più pallida idea,scriva al giornale e se lo faccia dire. Se sta facendo il "vago" le posso assicurare che mi occupo d'altro lavoro altrove e non faccio l'inviato speciale di nessun giornale.
Saluti :P[/quote]
Gent.mo Sig. Mancini, mi sono permesso di farle questa domanda perchè ho visto il suo nome su un altro articolo dello stesso giornale e pensavo collaborasse con questa testata giornalistica e conoscesse pertanto l'inviato che ha scritto l'articolo da Lei citato in questo blog. L'articolo in questione riporta non poche notizie allarmanti e preoccupanti che non avevo finora letto o sentito in altri organi d'informazione e per quanto mi riguarda, quando si fanno tali "scoop", per essere credibili, si dovrebbe anche avere l'accortezza di firmarsi con nome e cognome.
Forse per il Sig. Regolo questa non è una cosa importante mentre per me lo è non poco.
Cordiali saluti a Tutti.[/quote]
c'era il mio nome perchè io avevo scritto quell'articolo ma non sono inviato di nessun giornale, forse un errore di usuale modo di dire di chi fa questo mestiere. Nulla di grave è un peccatuccio veniale credo.
saluti sig .poladas
[quote name="Maurizio Scholl"]Ermanno non sapevo che scrivessi anche per la Nazione. L'autore di questo articolo pecca di pessimismo. Deve essere un disfattista
http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2013/01/15/830176-parla-la-proprietaria-degli-scogli-sui-quali-ha-sbattuto-la-concordia.shtm[/quote]
E infatti non scrivo per la nazione e non sono un disfattista. Oggi in una riunione informale alla quale ero presente quasi per caso l'argomento ad un certo punto è divenuta una domanda che è questa: "chi ha approvato con delibera il progetto in essere?" In altre parole al di là della tacita accettazione delle decisioni anglo sassoni e della proprietà quale autorità italiana a ciò preposta ha autorizzato con carta scritta l'esecuzione di questo progetto declassato il 15 maggio da progetto definitivo a progetto di massima?
qualcuno lo sa chi è?
devo dire che i miei occasionali interlocutori si sono guardati in faccia sgomenti!
Cià :-*
[quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Giulio Poladas"][quote name="Ermanno Mancini"]torniamo a parlare di questioni navali nella sede naturale di questo giornale in questo blog. Ultime dal mondo della carta telematica. Niente di nuovo dirà qualcuno ma c'è ancora qualcuno che si "permette" di dissentire.
http://www.ogginotizie.it/205670-costa-concordia-a-un-anno-dal-disastro-ancora-troppi-misteri/
http://www.ogginotizie.it/206090-concordia-ma-quanto-mi-aquot-costaaquot/#.UPWQtyeCAhI
Saluti.[/quote]
Gent.mo Sig. Mancini, conosce per caso il nome dell'inviato di questo giornale?[/quote]
Non ne ho la più pallida idea,scriva al giornale e se lo faccia dire. Se sta facendo il "vago" le posso assicurare che mi occupo d'altro lavoro altrove e non faccio l'inviato speciale di nessun giornale.
Saluti :P[/quote]
Gent.mo Sig. Mancini, mi sono permesso di farle questa domanda perchè ho visto il suo nome su un altro articolo dello stesso giornale e pensavo collaborasse con questa testata giornalistica e conoscesse pertanto l'inviato che ha scritto l'articolo da Lei citato in questo blog. L'articolo in questione riporta non poche notizie allarmanti e preoccupanti che non avevo finora letto o sentito in altri organi d'informazione e per quanto mi riguarda, quando si fanno tali "scoop", per essere credibili, si dovrebbe anche avere l'accortezza di firmarsi con nome e cognome.
Forse per il Sig. Regolo questa non è una cosa importante mentre per me lo è non poco.
Cordiali saluti a Tutti.
Ermanno non sapevo che scrivessi anche per la Nazione. L'autore di questo articolo pecca di pessimismo. Deve essere un disfattista
http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2013/01/15/830176-parla-la-proprietaria-degli-scogli-sui-quali-ha-sbattuto-la-concordia.shtm
[quote name="Attilio Regolo"]E che importanza ha, Sig. Poladas, il nome dell'inviato di OggiNotizie?
E se fosse il Mancini in persona che cosa cambierebbe nella sostanza?
Che oltre un fantasioso e coraggioso tecnico oltre che a quanto pare anche un valente utilizzatore di strumenti musicali e chissà quanto altro ancora il Mancini è in grado di cimentarsi pure in attività giornalistica di un certo spessore.
Importante è il contenuto degli articoli, che può essere opinabile quanto si vuole ma che va considerato come merita con la dovuta attenzione.
Se non ci fossero stati e non continuassero ad esserci infatti i commenti fortemente critici e avversi a tenere desta e vigile l'attenzione sull'argomento del tipo di quelli proposti da OggiNotizie il progetto T/M di recupero e rimozione del grande relitto navale spiaggiato sulle coste dell'isola del Giglio probabilmente andrebbe avanti in modo ancora più a rilento e assai meno chiaro di quanto non sia apparso fino ad oggi e per di più senza il necessario controllo critico dell'opinione pubblica.
Cordiali saluti.[/quote]
Poladas cerca il pelo nell'uovo ed un paracadute, non sono al giglio non vivo al giglio e non sono inviato di nessun giornale o testata che dir si voglia. Non mi presto facilmente a strumentalizzazioni di questo genere. Per essere più circostanziati ho rifiutato una intervista che tempo fa mi venne proposta dalla CBS per un documentario, poi fatto, sulla vicenda,stessa cosa per numerose altre testate giornalistiche e scientifiche piuttosto note.
Saluti
E che importanza ha, Sig. Poladas, il nome dell'inviato di OggiNotizie?
E se fosse il Mancini in persona che cosa cambierebbe nella sostanza?
Che oltre un fantasioso e coraggioso tecnico oltre che a quanto pare anche un valente utilizzatore di strumenti musicali e chissà quanto altro ancora il Mancini è in grado di cimentarsi pure in attività giornalistica di un certo spessore.
Importante è il contenuto degli articoli, che può essere opinabile quanto si vuole ma che va considerato come merita con la dovuta attenzione.
Se non ci fossero stati e non continuassero ad esserci infatti i commenti fortemente critici e avversi a tenere desta e vigile l'attenzione sull'argomento del tipo di quelli proposti da OggiNotizie il progetto T/M di recupero e rimozione del grande relitto navale spiaggiato sulle coste dell'isola del Giglio probabilmente andrebbe avanti in modo ancora più a rilento e assai meno chiaro di quanto non sia apparso fino ad oggi e per di più senza il necessario controllo critico dell'opinione pubblica.
Cordiali saluti.
[quote name="Giulio Poladas"][quote name="Ermanno Mancini"]torniamo a parlare di questioni navali nella sede naturale di questo giornale in questo blog. Ultime dal mondo della carta telematica. Niente di nuovo dirà qualcuno ma c'è ancora qualcuno che si "permette" di dissentire.
http://www.ogginotizie.it/205670-costa-concordia-a-un-anno-dal-disastro-ancora-troppi-misteri/
http://www.ogginotizie.it/206090-concordia-ma-quanto-mi-aquot-costaaquot/#.UPWQtyeCAhI
Saluti.[/quote]
Gent.mo Sig. Mancini, conosce per caso il nome dell'inviato di questo giornale?[/quote]
Non ne ho la più pallida idea,scriva al giornale e se lo faccia dire. Se sta facendo il "vago" le posso assicurare che mi occupo d'altro lavoro altrove e non faccio l'inviato speciale di nessun giornale.
Saluti :P
[quote name="Ermanno Mancini"]torniamo a parlare di questioni navali nella sede naturale di questo giornale in questo blog. Ultime dal mondo della carta telematica. Niente di nuovo dirà qualcuno ma c'è ancora qualcuno che si "permette" di dissentire.
http://www.ogginotizie.it/205670-costa-concordia-a-un-anno-dal-disastro-ancora-troppi-misteri/
http://www.ogginotizie.it/206090-concordia-ma-quanto-mi-aquot-costaaquot/#.UPWQtyeCAhI
Saluti.[/quote]
Gent.mo Sig. Mancini, conosce per caso il nome dell'inviato di questo giornale?
torniamo a parlare di questioni navali nella sede naturale di questo giornale in questo blog. Ultime dal mondo della carta telematica. Niente di nuovo dirà qualcuno ma c'è ancora qualcuno che si "permette" di dissentire.
http://www.ogginotizie.it/205670-costa-concordia-a-un-anno-dal-disastro-ancora-troppi-misteri/
http://www.ogginotizie.it/206090-concordia-ma-quanto-mi-aquot-costaaquot/#.UPWQtyeCAhI
Saluti.
Basta postare i contributi alla redazione di Giglionews con preghiera di accluderli al tuo commento :-)
Comunque il mio indirizzo pubblico è:
maurizio.scholl@libero.it
[quote name="Franco Pepe"][quote name="Maurizio Scholl"]
Vabbe' Franco, sul fatto storico hai ragione tu. Ti devo un caffè.
Hai modo di postare le foto del libro.[/quote]
Potrei fare molto di più ;-) ma qui non si può postare nulla, non c'è modo di contattare direttamente gli altri ... come si fa ?[/quote]
Basta chiedere di farsi dare la e mail dalla redazione previa autorizzazione dell'interessato, mi pare d'aver già fatto questa proposta,ma al momento nessuno s'è fatto avanti nelle richieste.
Su ragazzi coraggio mica mordiamo eh1
saluti :-*
Comunque un'altra trivella potrebbero metterla per fare prima ,chiedo scusa ma non era mio intento offendere nessuno degli auguri ,io non sono contrario al progetto tm ma leggo tutto!!
[quote name="Maurizio Scholl"]
Vabbe' Franco, sul fatto storico hai ragione tu. Ti devo un caffè.
Hai modo di postare le foto del libro.[/quote]
Potrei fare molto di più ;-) ma qui non si può postare nulla, non c'è modo di contattare direttamente gli altri ... come si fa ?
Citazione Franco Pepe
[quote]La mia fonte informativa è la monografia Incrociatori Leggeri classe "Capitani Romani" di Elio Andò, edito da Ermanno Albertelli Editore nel 1994. Oltre al testo ci sono le immagini: in particolare a pag. 93 si vede lo scafo semisommerso coricato sul fianco destro, pag. 94 radrizzato e pag. 100 dove lo scafo si mostra privo di sovrastrutture e con due vistose toppe in corrispondenza delle falle, segno che la nave andò giù per almeno due esplosioni sulla fiancata destra. Aggiungo infine che di solito le navi riprodotte in più unità assumono il nome di classe dalla prima unità entrata in servizio, effettivamente nel caso dei Regolo è più frequente trovare la classificazione "Capitani Romani". [/quote]
Vabbe' Franco, sul fatto storico hai ragione tu. Ti devo un caffè.
Hai modo di postare le foto del libro.
Non sono sicuro di trovarlo nella biblioteca della Marina.
Le mie informazioni le ho trovate sul web... e si parlava di autoaffondamento..praticamente avrebbero aperto qualche valvola a mare per allagare lo scafo senza prenderlo a cannonate.
Ciao e grazie per aver riportato queste notizie storiche.
Quei caccia potevano raggiungere i 40 nodi, incredibile! Un classe Sparviero raggiunge a stento i 50 nodi, e si tratta di aliscafi.
L'Attilio Regolo fu ceduta alla Francia nell'immediato dopo guerra.
[quote name="Maurizio Scholl"][quote
Una piccola precisazione. Nave Giulio Germanico apparteneva alla classe " Imperatori Romani" di cui la Attilio Regolo fu la prima ad entrare in servizio.
La Giulio Germanico fu autoaffondata per allagamento in basso fondale nella darsena dei cantieri di Castellamare e non subi alcun danno strutturale. Per questa ragione fu possibile recuperarla per farla rientrare in servizio nel '56 con il nome di Nave San Marco.
VISUALIZZA.[/quote]
La mia fonte informativa è la monografia Incrociatori Leggeri classe "Capitani Romani" di Elio Andò, edito da Ermanno Albertelli Editore nel 1994. Oltre al testo ci sono le immagini: in particolare a pag. 93 si vede lo scafo semisommerso coricato sul fianco destro, pag. 94 radrizzato e pag. 100 dove lo scafo si mostra privo di sovrastrutture e con due vistose toppe in corrispondenza delle falle, segno che la nave andò giù per almeno due esplosioni sulla fiancata destra.
Aggiungo infine che di solito le navi riprodotte in più unità assumono il nome di classe dalla prima unità entrata in servizio, effettivamente nel caso dei Regolo è più frequente trovare la classificazione "Capitani Romani". Teoricamente Costa Concordia, Pacifica, Serena, Favolosa e Fascinosa appartengono tutte alla stessa classe di cui Concordia è stata la prima a prendere il mare.
[quote name="Maurizio Scholl"]continuo....
Per quanto riguarda la Concordia, credo, che l'impatto contro le roccie abbia slaminato l'acciaio delle ordinate
rendendo più rapidi i processi degenerativi di ossidazione,snervamento, incrudimento e quant' altro del materiale.
Non mi sembra che sia stato il solo Mancini a preoccuparsi della "ruggine"...se non ricordo male anche il prefetto Gabrielli ed il ministro Clini ne hanno fatto accenno.[/quote]
Maurì a sentir dire sembra che l'elettrolisi l'abbia inventata io, che gli effetti delle sollecitazioni violente sugli acciai anche, che le ordinate demolite e danneggiate le abbia danneggiate io, e che,non ci vuole grande maestria, l'effetto delle sollecitazioni di trazione su aste saldate l'abbia anche brevettato io.
Quel progetto l'ho studiato a fondo,ho rifatto i conti, ho rivisto tutte le ipotesi statiche assunte a base. ebbene messe per come sono messe tutto funziona, ma se si sposta mezza virgola, perchè alla fine la virgola si sposta viene fuori un casotto al quale francamente mi rifiuto solo a pensare.
Cià
Sig. pepe le riporto per comodità l'elenco dei danni certi presenti sullo scafo rilevati tra marzo d aprile 2012.
A parte questi ed altri in itinere da un anno a questa parte, non mi sembra che questo sia uno scafo da maltrattare più di tanto e continuare a lasciare in acqua per almeno altri nove mesi.
saluti
continuo....
Per quanto riguarda la Concordia, credo, che l'impatto contro le roccie abbia slaminato l'acciaio delle ordinate
rendendo più rapidi i processi degenerativi di ossidazione,snervamento, incrudimento e quant' altro del materiale.
Non mi sembra che sia stato il solo Mancini a preoccuparsi della "ruggine"...se non ricordo male anche il prefetto Gabrielli ed il ministro Clini ne hanno fatto accenno.
[quote]#797 Franco Pepe 2013-01-06 11:31 A leggere gli interventi dell'Ing Mancini si ha l'impressione che per costruire Concordia abbiano usato cartone al posto dell'acciaio. Pur consapevole che l'erosione causata dalla salsedine e dall'elettrolisi, nel tempo portano alle conseguenze da Lui indicate, è altamente improbabile che ciò sia così compromissivo dopo un solo anno sott'acqua, per giunta ampiamente protetta da un strato di pittura. Vorrei qui ricordare che il caccia D563 San Marco della MM (1956-1971) era stato costruito sullo scafo dell'incrociatore leggero Giulio Germanico (classe Attilio Regolo),affonda to sul fianco destro dai Tedeschi nel 1943 nel porto di Castemmare di Stabia, raddrizzato e rimesso in galleggiamento nel settembre 1945. Rimase in abbandono fino al 1950 quando fu decisa la ricostruizione come caccia. I lavori procedettero molto a rilento e solo nel 1956, 13 anni dopo l'affondamento, rientrò in servizio totalmente ristrutturato. Di originale era rimasto scafo e apparato motore. Aggiungo una considerazione personale: a differenza di Concordia, queste navi erano costruite con il "ferro per la Patria" ovvero recuperato da ringhiere,cance llate, coperture metalliche ecc. e questo fa supporre non trattavasi di acciaio di prima qualità.[/quote]
Una piccola precisazione. Nave Giulio Germanico apparteneva alla classe " Imperatori Romani" di cui la Attilio Regolo fu la prima ad entrare in servizio.
La Giulio Germanico fu autoaffondata per allagamento in basso fondale nella darsena dei cantieri di Castellamare e non subi alcun danno strutturale. Per questa ragione fu possibile recuperarla per farla rientrare in servizio nel '56 con il nome di Nave San Marco.
VISUALIZZA.
[quote name="Franco Pepe"]A leggere gli interventi dell'Ing Mancini si ha l'impressione che per costruire Concordia abbiano usato cartone al posto dell'acciaio. Pur consapevole che l'erosione causata dalla salsedine e dall'elettrolisi, nel tempo portano alle conseguenze da Lui indicate, è altamente improbabile che ciò sia così compromissivo dopo un solo anno sott'acqua, per giunta ampiamente protetta da un strato di pittura.
Vorrei qui ricordare che il caccia D563 San Marco della MM (1956-1971) era stato costruito sullo scafo dell'incrociatore leggero Giulio Germanico (classe Attilio Regolo),affondato sul fianco destro dai Tedeschi nel 1943 nel porto di Castemmare di Stabia, raddrizzato e rimesso in galleggiamento nel settembre 1945. Rimase in abbandono fino al 1950 quando fu decisa la ricostruizione come caccia. I lavori procedettero molto a rilento e solo nel 1956, 13 anni dopo l'affondamento, rientrò in servizio totalmente ristrutturato. Di originale era rimasto scafo e apparato motore.
Aggiungo una considerazione personale: a differenza di Concordia, queste navi erano costruite con il "ferro per la Patria" ovvero recuperato da ringhiere,cancellate, coperture metalliche ecc. e questo fa supporre non trattavasi di acciaio di prima qualità.[/quote]
Sig.pepe, stiamo parlando di uno scafo che non è una nave guerra. Oramai la vernice per le parti danneggiate ha smesso da tempo di fare la sua funzione. Per giunta è deformato in malo modo e dovrà subire ancora notevoli "disagi". Si legga la relazione sull'altro blog circa i danni accertati e ne riparliamo con cognizione di causa.
E' più che evidente che più permane in acqua più danni riporta.
Saluti
A leggere gli interventi dell'Ing Mancini si ha l'impressione che per costruire Concordia abbiano usato cartone al posto dell'acciaio. Pur consapevole che l'erosione causata dalla salsedine e dall'elettrolisi, nel tempo portano alle conseguenze da Lui indicate, è altamente improbabile che ciò sia così compromissivo dopo un solo anno sott'acqua, per giunta ampiamente protetta da un strato di pittura.
Vorrei qui ricordare che il caccia D563 San Marco della MM (1956-1971) era stato costruito sullo scafo dell'incrociatore leggero Giulio Germanico (classe Attilio Regolo),affondato sul fianco destro dai Tedeschi nel 1943 nel porto di Castemmare di Stabia, raddrizzato e rimesso in galleggiamento nel settembre 1945. Rimase in abbandono fino al 1950 quando fu decisa la ricostruizione come caccia. I lavori procedettero molto a rilento e solo nel 1956, 13 anni dopo l'affondamento, rientrò in servizio totalmente ristrutturato. Di originale era rimasto scafo e apparato motore.
Aggiungo una considerazione personale: a differenza di Concordia, queste navi erano costruite con il "ferro per la Patria" ovvero recuperato da ringhiere,cancellate, coperture metalliche ecc. e questo fa supporre non trattavasi di acciaio di prima qualità.
Al Sig Giulio Posadas
Quella di dormire poco è una mia abitudine, anche perchè la mattina presto a casa posso colloquiare senza rubare tempo al mio lavoro. Mangiare pesante o meno non è un problema per me il Signore mi ha regalato (se regalo può definirsi) questa fisiologia (75 kg x 1.95 di altezza) da molti lustri. A PARTE LE BATTUTE .... che ci possono anche stare, ma potrebbe "argomentare" le sue idee ??? Credo che sia questo che chi legge i post vuole leggere. Cordialità
[quote name="Attilio Regolo"]Non si capisce bene se secondo la assai poco confortante ipotesi di Ermanno Mancini la nave verrà tagliata sul posto cassoni compresi dopo il tentativo fallito di raddrizzamento sul fondale artificiale o cos'altro.
Saluti a tutti e al 2013 che inizia.[/quote]
E' molto verosimile che le cosa vadano così per tutta una serie di motivi dei quali abbiamo dato ampio e dettagliato conto.
C'è da aggiungere che, ma è stato già detto, a tutte le complicazioni insite nel progetto si deve sempre aggiungere lo scafo, il suo comportamento, la sua resistenza alle sollecitazioni imposte, la durata delle strutture sottoposte ad elettrolisi continua e costante.
La natura mio caro non chiede permesso a nessuno e sarebbe bene rispettarla ed ascoltarla quanto più possibile.
Noi siamo dei piccoli moscerini presuntuosi, distratti, pieni di se, padroni di nulla.
Come vedi attilio supporre certi esiti non è poi così complicato. La nave andava tolta di la velocemente al massimo in 3/4 mesi approfittando delle buone condizioni meteo, del breve tempo di esposizione alle corrosione e al moto ondoso.
Basta una mareggiata un po più forte del solito e potrebbe accadere di tutto vanificando quanto fatto e rendendo inutili il da farsi.
Questo è il fondamentale motivo delle perplessità che si aggiunge alla pessima scelta della tecnica adottata. E non venirmi dire ancora una voltaa che è sperimentata, perche stavolta litighiamo sul serio. NESSUNA tecnica è stata mai adottata per un recupero del genere quindi al pari delle altre sarebbe stato preferibile impiegare quella più veloce e più leggera. Questo è quanto.
Saluti :sad:
[quote name="Pietro Rinaldi"]PENSIERO DEL MATTINO___Ho visto la foto della Gru Micoperi che sposta un settore del camino della Concordia, dopo essere stato imbracato. Con operazioni simili, eseguite giorno per giorno e 365 volte, pergiunta di bassa e media difficoltà operativa, avrebbero potuto svuotare quasi completamente la nave pezzo per pezzo (diciamo circa 20.000 tonnellate). Con buona pace dei 40 mezzi nautici e dei 400 addetti che vengono dichiarati come costituenti l’organizzazione lavorativa per la rimozione del relitto.
Raddrizzare lo scafo e portarselo via sarebbe stato un gioco da bambini, oppure spostarlo nella fossa profonda e lasciarlo all’Isola del Giglio come monumento a memoria e testimonianza della “Umana Imbecillità”. E la prossima estate l’Isola sarebbe ritornata libera.[/quote]
Signor Rinaldi ieri sera ha per caso mangiato pesante e questa notte dormito poco?
PENSIERO DEL MATTINO___Ho visto la foto della Gru Micoperi che sposta un settore del camino della Concordia, dopo essere stato imbracato. Con operazioni simili, eseguite giorno per giorno e 365 volte, pergiunta di bassa e media difficoltà operativa, avrebbero potuto svuotare quasi completamente la nave pezzo per pezzo (diciamo circa 20.000 tonnellate). Con buona pace dei 40 mezzi nautici e dei 400 addetti che vengono dichiarati come costituenti l’organizzazione lavorativa per la rimozione del relitto.
Raddrizzare lo scafo e portarselo via sarebbe stato un gioco da bambini, oppure spostarlo nella fossa profonda e lasciarlo all’Isola del Giglio come monumento a memoria e testimonianza della “Umana Imbecillità”. E la prossima estate l’Isola sarebbe ritornata libera.
[quote name="Attilio Regolo"]Non si capisce bene se secondo la assai poco confortante ipotesi di Ermanno Mancini la nave verrà tagliata sul posto cassoni compresi dopo il tentativo fallito di raddrizzamento sul fondale artificiale o cos'altro.
Saluti a tutti e al 2013 che inizia.[/quote]
Se non riescono a sollevare e raddrizzare Concordia con gli imponenti progetti T/M, possono sempre contattarmi, al prezzo di una telefonata sicuramente si farebbero 4 risate, ma c'è una possibilità su 100mila che le mie idee possano tornare utili a risolvere la situazione.
Non si capisce bene se secondo la assai poco confortante ipotesi di Ermanno Mancini la nave verrà tagliata sul posto cassoni compresi dopo il tentativo fallito di raddrizzamento sul fondale artificiale o cos'altro.
Saluti a tutti e al 2013 che inizia.
[quote name="Giulio Poladas"][quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Giulio Poladas"]Buon Anno a tutto il Team Titan/Micoperi che nel 2013 porterà via la Costa Concordia dall'Isola del Giglio![/quote]
...quanto al portare via avrei qualche serio e fondato dubbio,caro sig. Poladas!
Saluti[/quote]
Io invece sono convinto che ci riusciranno entro il 2013!
Saluti[/quote]
Punti di vista, per me la tagliano sul posto!
Saluti :-*
[quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Giulio Poladas"]Buon Anno a tutto il Team Titan/Micoperi che nel 2013 porterà via la Costa Concordia dall'Isola del Giglio![/quote]
...quanto al portare via avrei qualche serio e fondato dubbio,caro sig. Poladas!
Saluti[/quote]
Io invece sono convinto che ci riusciranno entro il 2013!
Saluti
[quote name="Giulio Poladas"]Buon Anno a tutto il Team Titan/Micoperi che nel 2013 porterà via la Costa Concordia dall'Isola del Giglio![/quote]
...quanto al portare via avrei qualche serio e fondato dubbio,caro sig. Poladas!
Saluti
[quote name="Ermanno Mancini"][quote name="Giulio Poladas"]Buon Anno a tutto il Team Titan/Micoperi che nel 2013 porterà via la Costa Concordia dall'Isola del Giglio![/quote]
Identicamente identico anche per lei sig. Poladas:
>
Saluti sig. Poladas :P[/quote]
Buon anno anche a Lei Sig. Mancini!
[quote name="Giulio Poladas"]Buon Anno a tutto il Team Titan/Micoperi che nel 2013 porterà via la Costa Concordia dall'Isola del Giglio![/quote]
Identicamente identico anche per lei sig. Poladas:
>
Saluti sig. Poladas :P
Buon Anno a tutto il Team Titan/Micoperi che nel 2013 porterà via la Costa Concordia dall'Isola del Giglio!
[quote name="Pietro Rinaldi"]BENTROVATI NEL 2013. ¬¬¬¬___ Nel leggere gli ultimi post capisco che il costo dell’appalto T/M, che sembrava già lievitato da 300 a 400 milioni di dollari, è passato magicamente da 400 a 500 milioni …… come fossero noccioline piovute dal cielo come manna. Leggo altresì che l’esercito di uomini e mezzi, indicato (secondo gli ultimi comunicati) rispettivamente in 400 uomini e 40 mezzi navali è “sempre magicamente” passato a 500 uomini e 50 mezzi navali. Sono in verità un po’ disorientato da queste cifre e forse dovrò leggere meglio ….. per capire !!__ Poi mi soffermo sul dato di 50.000 tonnellate di acciaio e cemento in fase di installazione nel cantiere Concordia (forse queste già previste in precedenza). ERGO: sono dati reali che indicano una potenza di fuoco tale da garantire il successo dell’intervento o servono solo per giustificare una sorta di “argomentazione” da portare avanti su questo BLOG ??[/quote]
Per completare l'argomento,a me sembra proprio un "toto acciaio" e se il teorema funziona più ne metto più incasso. A 3,50 al kilo si fa presto a fare i conti. Un bel business non c'è che dire. Completato l'argomento, ci dovrebbe essere anche una buina dose di "lievita soldo" nel senso che ad ogni aggiustamento del progetto corrisponde un salto di ordine 100 (milioni), messa cosi conviene costruire un bacino sul posto, metterci dentro i cocci e costruirne una ex novo direttamente a piazza castello, da far scendere naturalmente a mare dalla parte del campese. Si spenderebbge meno!
Ma qua siamo in italia naturalmente,altrove penso sarebbe intervenuto l'esercito con dei capienti "cellulari" galleggianti e tutti al "gabbio", nessuno escluso. Ma che schifo! Si stanno mangiando l'inimmaginabile.
Saluti rinaldi
[quote name="Attilio Regolo"]Ecco appunto, 500 uomini a turno impegnati anche nel giorno di Natale, 50 mezzi navali di varia stazza e funzione impiegati in ogni condizione meteo, 50.000 tonnellate di acciaio e cemento in fase di installazione in cantiere, 500 Milioni di dollari di spesa previsti, tutto questo per portare a compimento il progetto Titan-Micoperi di rimozione della Concordia e c'è ancora qualcuno che non riesce a credere al buon esito finale dell'impresa.
Al pessimismo congenito non c'è proprio rimedio, caro Franco Pepe. Auguri sinceri anche a te.[/quote]
Salveeeeeeeee Attilio. Ancora convinto che la "ciccia" o "carne da cannone" se prefersci, sia la chiave di volta del problema? Sei ancora convinto che il catorcio possa essere tolto a forza di braccia? Sei ancora convinto che con i quattrini si possa far tutto se non riempire le tasche di qualche maneggione dell'ultima ora? Sei ancora convinto che con le tonnellate di acciaio, a questo punto più pesanti della stessa nave e i metri cibi di cemento sia possibile far tutto?
Eh povero illuso che sei ragazzo mio.
saluti :P
[quote name="Oliviero Marongiu"]Buon anno a tutti quelli che credono nel progetto titan Micoperi ,,[/quote]
Beh messa così merita una risposta molto particolare:
" buon anno a tutti quelli che credono nel progetto T/M"...suona un pò da razzista irrispettoso delle altrui idee ed oltremodo offensivo per gli intellettualmente onesti,e mi pare che in questa vicenda ve ne siano pochi pochi.
Mi verrebbe spontaneo darle del "tu" ma date le circostanze, il bon ton ed il contesto glielo risparmio sig. Marongiu!
Saluti :P
BENTROVATI NEL 2013. ¬¬¬¬___ Nel leggere gli ultimi post capisco che il costo dell’appalto T/M, che sembrava già lievitato da 300 a 400 milioni di dollari, è passato magicamente da 400 a 500 milioni …… come fossero noccioline piovute dal cielo come manna. Leggo altresì che l’esercito di uomini e mezzi, indicato (secondo gli ultimi comunicati) rispettivamente in 400 uomini e 40 mezzi navali è “sempre magicamente” passato a 500 uomini e 50 mezzi navali. Sono in verità un po’ disorientato da queste cifre e forse dovrò leggere meglio ….. per capire !!__ Poi mi soffermo sul dato di 50.000 tonnellate di acciaio e cemento in fase di installazione nel cantiere Concordia (forse queste già previste in precedenza). ERGO: sono dati reali che indicano una potenza di fuoco tale da garantire il successo dell’intervento o servono solo per giustificare una sorta di “argomentazione” da portare avanti su questo BLOG ??
Buon anno a tutti quelli che credono nel progetto titan Micoperi ,,
Ecco appunto, 500 uomini a turno impegnati anche nel giorno di Natale, 50 mezzi navali di varia stazza e funzione impiegati in ogni condizione meteo, 50.000 tonnellate di acciaio e cemento in fase di installazione in cantiere, 500 Milioni di dollari di spesa previsti, tutto questo per portare a compimento il progetto Titan-Micoperi di rimozione della Concordia e c'è ancora qualcuno che non riesce a credere al buon esito finale dell'impresa.
Al pessimismo congenito non c'è proprio rimedio, caro Franco Pepe. Auguri sinceri anche a te.
Ecco la conferma che stavo aspettando:
Dalla relazione settimanale 22/28-12
[i]25/12/2012:
Cantieristica
Continuano attività di caretaking[/i]
Possibile che davvero il giorno di Natale abbiano lavorato tutti senza sosta ? Francamente ne dubito, umanamente spero che almeno a Natale i lavoratori abbiano potuto passare in libertà una giornata; 24 ore in più o in meno non cambiano certo i termini del rigalleggiamento di Concordia.
Buon Anno a Tutti !
[quote name="Attilio Regolo"]Insomma, ci viene confermato dai nostri interlocutori del blog che oltre le già preventivate 20.000 tonnellate di materiale acciaioso per cassoni e fondali e cavi di ritenuta con l'impiego di decine di mezzi navali di piccola media e grande taglia e di centinaia di operatori e tecnici, sono ora previsti dopo le centinaia di cuscini di polvere cementizia per il sottofondo della chiglia anche ulteriori 20.000 tonnellate di materiale cementizio speciale sotto forma di centinaia di megablocchi da sistemare a riempitivo e rinforzo di base del piano metallico del fondale artificiale.
E siamo ormai all'impiego di circa 50.000 tonnellate di materiale fisso acciaioso-cementizio da disporre in cantiere addosso e attorno alla nave, una quantità cioè equivalente all'incirca al peso della nave stessa.
E qualcuno vorrebbe ancora provare a convincerci a questo punto che tutto questo sia una "bufala" inutile e scenografica montata ad arte solo per far girare quattrini per confondere l'opinione pubblica nella perfetta consapevolezza che l'impresa di rimozione della Concordia sia in realtà una cosa impossibile da portare a buon fine?
Ma per favore!
Facciamoci in pace questo Capodanno, vah![/quote]
E' il semplice fare di chi non sa cosa fare,per cui per ammazzare una mosca prende e spara con il cannone, così bene o male con una palla tanto la mosca la prende e la disintegra,capito mò?
Buon fine d'anno.
saluti :P
Insomma, ci viene confermato dai nostri interlocutori del blog che oltre le già preventivate 20.000 tonnellate di materiale acciaioso per cassoni e fondali e cavi di ritenuta con l'impiego di decine di mezzi navali di piccola media e grande taglia e di centinaia di operatori e tecnici, sono ora previsti dopo le centinaia di cuscini di polvere cementizia per il sottofondo della chiglia anche ulteriori 20.000 tonnellate di materiale cementizio speciale sotto forma di centinaia di megablocchi da sistemare a riempitivo e rinforzo di base del piano metallico del fondale artificiale.
E siamo ormai all'impiego di circa 50.000 tonnellate di materiale fisso acciaioso-cementizio da disporre in cantiere addosso e attorno alla nave, una quantità cioè equivalente all'incirca al peso della nave stessa.
E qualcuno vorrebbe ancora provare a convincerci a questo punto che tutto questo sia una "bufala" inutile e scenografica montata ad arte solo per far girare quattrini per confondere l'opinione pubblica nella perfetta consapevolezza che l'impresa di rimozione della Concordia sia in realtà una cosa impossibile da portare a buon fine?
Ma per favore!
Facciamoci in pace questo Capodanno, vah!
[quote name="Maurizio Scholl"]Un paio di link, non di primissima mano per la verità....giusto perchè manco al caro Attilio.
http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/index.html?pg=1&idart=7890&idcat=1
http://www.ecodibergamo.it/stories/Economia/728689/
Beato te che continui ad essere ottimista. Sul successo della rotazione in verticale hanno dubbi anche gli ingegneri T/M, pensa come siamo messi.
Comunque, sereno 2013 a tutti quelli che ci leggono e che ci sopportano. Auguri anche a chi non ci sopporta proprio :P
Auguri al Giglio :-)[/quote]
Auguri a tutti voi dottò.
Ho letto gli articoli che non conoscevo, e si tratta esattamente di quanto scrissi,nero su bianco, molti mesi or sono. se non ricordo male ebbi anche a rappresentare personalmente la cosa ad alcuni esponenti coinvolti, i quali poco ci mancava mi facessero ricoverare per demenza senile.
E siamo alla frutta. Lo scafo sta andando in malora, e s'era detto anche questo, i pali non si possono fare, i serbatoi chissà quando saranno pronti...e la nave va a fondo.
Ma tanto insistono con quel casotto di progetto fatto a braccio con una accozzaglia terrificante di pezzi e pezzettini e di soluzioni "tappa buchi" alla giornata.
Mah...la magistratura che dice?
Saluti dottò
:-*
Non sono Ingegnere e non mi occupo di recuperi sommersi, non mi piace il mare e so a mala pena nuotare, ciò nonostante se mi chiamassero a recuperare Concordia non mi sentirei affatto con il cerino e il candelotto im mano (questi lasciamoli a Willy Coyote), sarebbe un onore e un'occasione senza eguali poter dimostrare che, a dispetto della mancanza di titoli, le mie idee in proposito sono valide; al momento nonostante gli interventi fatti, l'idea sarebbe ancora sviluppabile.
La fuga dalle responsabilità è la soluzione più facile per chi non ha gli attributi necessari a portare a termine i compiti assegnati.
Alla prossima !
Citazione Attilio Regolo
[quote]E se poi al momento del primo tiro massimo si dovesse temere il cedimento o il collasso di qualche parte della naveo delle strutture ausiliarie ci saranno i tecnici esperti e gli ingegneri della T/M che provvederanno a dare l'opportuno "stop" a tutta l'operazione per riflettere sul da farsi.[/quote]
Atti' ma che stai a di'...per stessa ammissione dei cervelloni di T/M, l'operazione è irreversibile. O la va' o si passa al piano B, ovvero alla demolizione in loco. Scenario peggiore, a mio avviso. Si sega con catene diamantate le sovrastrutture e forse anche lo scafo.
Se tu che hai mangiato troppo panettone. In cosa lo hai intinto? Nel Morellino o nel vin santo?
Se il piano A non funziona tutti a casa! L'assicurazione chiude i rubinetti con tutto quello che ne consegue. Capito??
[quote name="Attilio Regolo"]Ben tornato Ermanno, ma ti trovo sempre più tenebroso e pessimista rispetto al progetto T/M.
Hai forse fatto indigestione di panettone a Natale?
Addirittura a me che difendo ancora quel progetto mi vedi con un candelotto di dinamite in mano nella fase ultima prima dell'esplosione!
Ma che diamine!
Male che vada quella nave se si rivelerà al momento troppo difficile e rischioso raddrizzarla e sollevarla tutta insieme nonostante i cassoni e le piattaforme ormai quasi completate in fabbrica, anche se si dovesse certificare il fallimento del progetto iniziale, rimarrà lì dove si trova in attesa di prendere le decisioni opportune alternative.
Non drammatizziamo troppo la situazione.
Intanto l'asportazione del fumaiolo renderebbe non dico più facile ma almeno un pò meno difficile il tentativo di disincaglio e di primo raddrizzamento dell'intera struttura, beninteso nel caso che si riveli possibile e fattibile la preliminare saldatura dei cassoni sul fianco della nave e il fissaggio della piattaforme subacquea sul fondale.
E se poi al momento del primo tiro massimo si dovesse temere il cedimento o il collasso di qualche parte della naveo delle strutture ausiliarie ci saranno i tecnici esperti e gli ingegneri della T/M che provvederanno a dare l'opportuno "stop" a tutta l'operazione per riflettere sul da farsi.
Insomma tutto questo candelotto di dinamite in procinto di scoppiare, caro Ermanno, non riesco proprio a vederlo.
Suvvia, stasera andiamo a cena dagli amici e poi giochiamo a carte senza barare e poi prepariamoci spiritualmente all'ultimo dell'anno.
Saluti e auguri.[/quote]
Caro attilio premesso che a me il panettone non piace, l'ingegnere delle navi cui mi riferivo non sei tu, ma altri! Hai frainteso, colpa mia,ma non posso fare espliciti riferimenti per ovvi motivi, lui sa che io so.
Saluti :)
Un paio di link, non di primissima mano per la verità....giusto perchè manco al caro Attilio.
http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/index.html?pg=1&idart=7890&idcat=1
http://www.ecodibergamo.it/stories/Economia/728689/
Beato te che continui ad essere ottimista. Sul successo della rotazione in verticale hanno dubbi anche gli ingegneri T/M, pensa come siamo messi.
Comunque, sereno 2013 a tutti quelli che ci leggono e che ci sopportano. Auguri anche a chi non ci sopporta proprio :P
Auguri al Giglio :-)
Ben tornato Ermanno, ma ti trovo sempre più tenebroso e pessimista rispetto al progetto T/M.
Hai forse fatto indigestione di panettone a Natale?
Addirittura a me che difendo ancora quel progetto mi vedi con un candelotto di dinamite in mano nella fase ultima prima dell'esplosione!
Ma che diamine!
Male che vada quella nave se si rivelerà al momento troppo difficile e rischioso raddrizzarla e sollevarla tutta insieme nonostante i cassoni e le piattaforme ormai quasi completate in fabbrica, anche se si dovesse certificare il fallimento del progetto iniziale, rimarrà lì dove si trova in attesa di prendere le decisioni opportune alternative.
Non drammatizziamo troppo la situazione.
Intanto l'asportazione del fumaiolo renderebbe non dico più facile ma almeno un pò meno difficile il tentativo di disincaglio e di primo raddrizzamento dell'intera struttura, beninteso nel caso che si riveli possibile e fattibile la preliminare saldatura dei cassoni sul fianco della nave e il fissaggio della piattaforme subacquea sul fondale.
E se poi al momento del primo tiro massimo si dovesse temere il cedimento o il collasso di qualche parte della naveo delle strutture ausiliarie ci saranno i tecnici esperti e gli ingegneri della T/M che provvederanno a dare l'opportuno "stop" a tutta l'operazione per riflettere sul da farsi.
Insomma tutto questo candelotto di dinamite in procinto di scoppiare, caro Ermanno, non riesco proprio a vederlo.
Suvvia, stasera andiamo a cena dagli amici e poi giochiamo a carte senza barare e poi prepariamoci spiritualmente all'ultimo dell'anno.
Saluti e auguri.
Già adesso la prendiamo con il fumaiolo! Quisquiglie avrebbe detto Totò. Lo tolgono? Bene vuol dire che da fastidio a qualche mezzo che deve transitare da quelle parti. Lo rimettono? Bene, vuol dire che non gli piace vedere la nave senza fumaiolo, del resto c'è da capirli: è deprimente e antiestetico vedere una nave senza fumaiolo! Non lo rimettono? Bene, vorrà dire che avranno finito il soldo per rimetterlo o magari non c'è tempo per farlo,ma in fondo qual'è il problema del "fumaiolo non fumaiolo?". Aria fritta in bomboletta. I problemi sono ben altri e di altra portata, caro amico e collega, ingegnere delle navi, che ti sei ritrovato con un cerino....no, direi un candelotto di dinamite acceso tra le mani e non sai più a chi farlo custodire prima che esploda.E già, perché se andate di questo passo, prima o poi esplode è matematica.
Ti confesso che al tuo posto avrei preso la strada del pensionamento anticipato pur di non trovarmi in braghe di tela a sbrogliare un simile incasinamento incasinato da altri e nel bel mezzo di un incasinatissimo "impiccio internazionale". E' un po presto per lasciare, ma insomma qualche risparmio con il quale godersi la vita suppongo ci sia, sicchè, chi te lo fa fare a metterci l'osso del tuo collo per i caxxi degli altri?
Tanto di la quel catorcio, oramai è tale, non si muove e lo sappiamo ben bene.
Saluti e buon anno, almeno lo spero caldamente.
ermanno mancini
Cro Sig. Pepe, innanzitutto un particolare e personale augurio di buone feste a lei.
Per quanto riguarda gli aspetti ancora dubbi sul recupero della Concordia è evidente che la stessa Costa ce li ha questi dubbi perchè niente ha chiarito e precisato pubblicamene a tale proposito fino ad oggi.
Per la cancellatura dei loghi il caso Allegra è assai diverso dal caso Concordia essendosi verificata una grave avaria in seguito ad un incendio a bordo avvenuto al largo, senza vittime e con un finale tutto sommato controllato con ritorno a traino in porto-cantiere di demolizione sotto la completa giurisdizione di Costa.
Per la Concordia la dimensione e la visibilità mediatica della tragedia navale è stata assai superiore.
La nave è ancora lì sulla costa del Giglio, mediaticamente esposta agli occhi di tutto il mondo, tutta intera metà sott'acqua e metà fuori, con tutti i loghi in evidenza e soggetta a operazione di sequestro giudiziario senza possibilità di alcuna manomissione importante che non sia strettamente programmata e connessa al progetto di rimozione approvato.
Certo che la questione del grande fumaiolo giallo con la grande "C" che verrebbe smontato con il proposito di rimontarlo a nave raddrizzata come dichiarato nella relazione settimanale sui lavori di cantiere lascia pensare e genera ulteriori dubbi che Costa farebbe bene a chiarire al più presto alla pubblica opinione.
Saluti e auguri.
[quote name="Attilio Regolo"]E comunque a...[/quote]
Gentilissimo Prof. Regolo, la cosa è ancora più curiosa se si guardano le foto di Costa Allegra in demolizione http://www.shipspotting.com/gallery/photo.php?lid=1704840 dove si nota come si sono preoccupati di cancellare la "C" dalla ciminiera e non escluderei neppure che avessero fatto altrettanto con il nome. A quale pro lasciare in opera, senza neppure mascherare la "C", la grande ciminiera gialla di Concordia ? Si pensi che quando capita un incidente aereo una delle prime preoccupazioni delle compagnie è proprio far sparire i loghi dai rottami.
Sulla superficialità dei comunicati aspetto una conferma a giorni, certo mi pare assurdo che continuino a ripetere su tutti e per tutti i giorni molti degli interventi, farebbero più bella figura a sintetizzare tutto poche parole (in Italiano): continua vigilanza e, quando necessario, pulizia interna alla falla e esterna allo scafo.
Io spero per i Gigliesi che non sia mai permesso di "fermare per sempre" Concordia davanti alla loro isola, non c'è bisogno di questo fardello per essere un posto attraente per passarci una vacanza.
Il futuro di Concordia deve essere la rimozione, se poi risulta tecnicamente possibile è auspicabile il ripristino, quella è la nave più famosa dei XXI° secolo, se le condizioni non lo permettono beh, affondata in una fossa o demolita non fa alcuna differenza.
E comunque a completamento e chiarimento dei commenti precedenti, quando Costa-T/M nella relazione settimanale sui lavori di rimozione scrivono che verrà smontato in via preliminare il fumaiolo della nave per rimontarlo successivamente, o siamo di fronte all'evidenza che la nave verrà comunque recuperata e ricostruita e non demolita o smantellata come nelle previsioni fino ad oggi oppure siamo dinanzi a un banale e superficiale errore di comunicazione che la direbbe lunga, se fosse davvero così, sulla effettiva serietà e attendibilità dell'intera impresa e di chi ne sta al vertice e la dirige.
Lo sapevo che ti avrei stanato con il "fantasma" della Concordia-albergo galleggiante, caro Pietro, tra i tortellini e il Panettone di questo Natale un pò austero e ti faccio anch'io i miei migliori uguri.
Io" blogger" un pò provocatorio e suscitatore di dibattito?
Perchè no?
E d'altra parte in assenza spero temporanea dell'accoppiata Maurizio Scholl-Ermanno Mancini che mi hanno fatto da controbloggers fino ad oggi non posso che ringraziare te Pietro Rinaldi che ci aiuti a far star su la baracca sotto le feste.
La vita è sempre un pò realtà e un po' recitazione.
E poi vaglielo a dire a quei bravi e simpatici ragazzi di GiglioNews che "attilio regolo" abbandona il blog un pò per esaurimento dell'argomento e un pò per stanchezza psicologica.
Per quanto riguarda l'aspetto specifico del fumaiolo e dell'albergo galleggiante io comunque non ci riderei troppo sopra.
Non c'è niente di particolarmente cervellotico o ridicolo in quell'idea e i cassoni come si possono applicare si potrebbero poi disapplicare.
Saluti a tutti.
Visto che è sparito il BLOG dite la vostra sul Recupero Concordia ………………. La dico qui…………….
BRAVO ATTILIO: __ Ecco stamani mi hai dato un pensiero in più, dopo aver letto la riesumazione della idea “potenziale” di lasciare la Concordia dov’è, una volta raddrizzata (magari con tutti i cassoni belli e installati) e trasformarla in albergo galleggiante._Hai sempre l’efficacia di proporre argomenti che possono fare discutere, sei un vero Blogger !!. La voglio mettere così, sulla risatela, senza inquietarmi più di tanto !!! E poi vorrei darti un consiglio (da ½ Gigliese quale sono) non chiamare più gabbianella (piccola femmina di gabbiano), quella che abbiamo sempre chiamato punta gabbianara (scoglio dove si riposano i gabbiani ….). AUGURO A TUTTI UN FELICE 2013 e senza quel relitto (scusa Franco Pepe) al Giglio.
Nel contracambiare gli auguri di buon anno con Franco Pepe osservo che ha ragione a dubitare della procedura annunciata dalla T/M circa il fumaiolo della Concordia.
Perchè se ha una sua logica utilità smontare suddeto fumaiolo prima del raddrizzamento sul posto della nave per alleggerirla e ridurne il momento attivo da applicare per il disincaglio, non si vede poi la necessità di reistallarlo a raddrizzamento avvenuto.
A meno che appunto, come sogna Franco Pepe, suddetto fumaiolo si decida di ripristinarlo successivamente nel cantiere di destinazione non per uno smantellamento bensì per un recupero completo della nave, recupero comprensivo del fumaiolo che al limite potrebbeanche far pensare alla trasformazione della stessa come struttura albergo-museo da erigere e lasciare sul posto là dove si trova adesso al Giglio davanti a Punta Gabbianella.
Saluti e auguri cordiali a tutti i Gigliesi compresi quelli cui rimanessi evntualmene antipatico.
DALLA RELAZIONE SUI LAVORI 15 - 21 DICEMBRE
[i]Per agevolare la movimentazione dei mezzi impiegati nelle operazioni di rimozione,
durante la prossima settimana verrà avviata la rimozione del fumaiolo della Costa
Concordia, che sarà reinstallato sulla nave al termine della fase di parbuckling.[/i]
Nulla da eccepire sul fatto che sia tolto il fumaiolo, ma a che pro rimetterlo dopo il ... raddrizzamento (e che scrivessero in Italiano !), se non farmi sognare che Concordia sarà ripristinata ?
Lo prendo come un regalo di Babbo Natale !
Buon Anno a Tutti
E siamo al pettine ... !
[url]www.giglionews.it/images/stories/allegati/art_lloyds.pdf[/url]
Ho appena visionato la relazione 8-14/12, noto che hanno fatto due mezzi buchi 8 e 9, hanno fatto il buco DH 20 e sono "spariti" i buchi DH 21 e 22.
Sono io che non la trovo o manca la relazione 1-7/12 ?
Illustre Ing Regolo, le do del Lei perchè ho visto che lo preferisce. Mi può spiegare perchè Lei parla in plurale magistralis ?? Sulla questione Civitavecchia Le rispondo sull'altro BLOG, dove ho almeno la sensazione di dire la Mia senza essere favorevole, o "pregiudizialmente" o "sostanzialmente" contrario al progetto T/M.
[quote name="Maurizio Scholl"]Link: http://www.ogginotizie.it/198398-costa-concordia-un-ritardo-che-preannuncia-clamorosi-fallimenti/#.UMzm47ZqzgU
Appena pubblicato!! Io non c'entro nulla :-
Saluti
OT ma Lazzarotto, che e l'unico a presentarsi con il suo titolo di studio, che fine ha fatto? 2righe sul suo megaprogetto non guasterebbero. Tanto per sapere se il suo vecchio ha fatto bene a mandarlo all'università.[/quote]
Ma neanche io....!!! è da mezzo secolo che vado "predicando" che quel progetto era una scelleratezza tra le peggiori che si potessero pensare ed attuare!
Adesso cercano l'ingegneria conto terzi. Che si facessero avanti che glielo diamo noi un po di "grano salis",ed un pacchetto di ingegneria con le "palle", che gliene manca un quintale a questi cervelloni di mezzo mondo riuniti in consesso a contar quattrini e a far altro che casini su casini. Mò mettono già le dime e la cosa è risolta, che ci vuole!
Pazzesco.
saluti :cry:
Link: http://www.ogginotizie.it/198398-costa-concordia-un-ritardo-che-preannuncia-clamorosi-fallimenti/#.UMzm47ZqzgU
Appena pubblicato!! Io non c'entro nulla :-|
OT ma Lazzarotto, che e l'unico a presentarsi con il suo titolo di studio, che fine ha fatto? 2righe sul suo megaprogetto non guasterebbero. Tanto per sapere se il suo vecchio ha fatto bene a mandarlo all'università.
Suggestive fantasiose e anche divertenti le invettive mediaticoterroristiche audiovideo e scritte dell'Arch. Lazzarotto, che peraltro essendo uno dei presentatori e intestatari di questo dibattutissimo post di Giglionews per la qual cosa dobbiamo ringraziarlo ha tutto il diritto di esprimersi come quanto e quando vuole.
Molte asserzioni e immagini però,troppo distanti dalla realtà e dai normali fondamenti della fisica e della tecnica di base, prodotte solo per impressionare in negativo l'opinione pubblica, sperando che non siano sintomo di scarsa serietà di studi effettuati o lacunosa conoscenza di base, ne inficiano fortemente l'attendibilità.
Non c'è secondo noi nessun "allarme rosso" nel cantiere della Concordia al Giglio, ma solo una fase di stallo dovuta sia al periodo natalizio e alle condizioni meteomarine invernali che alla necessità di attendere l'ultimazione di alcune opere infrastruttuali e il completamento in fabbrica di alcuni manufatti essenziali.
Se mai qualche ulteriore ritardo può essere determinato dalla ancora permanente difficoltà nel decidere il sito portuale di destinazione data la grande larghezza del relitto sostenuto diai cassoni laterali di galleggiamento e stabilizzazione e dall'elevato pescaggio della nave previsto a fine lavori.
Certo che le bordate dell’Architetto sono assai forti e fragorose, direi anche tali da non poter essere trascurate da chi le riceve o viene da esse “rasentato”.
Nel merito dico di aver già al tempo visionato quei video sui link riportati nel commento e letto anche le feroci critiche mosse al progetto T/M.
Ci trovo qualcosa di condivisibile, ma non mi sento di sostenere tutte le opinioni espresse, poiché non ho a disposizione le informazioni che ritengo necessarie per esprime giudizi definitivi.
Di sicuro, come stanno andando le cose in campo, o meglio in acqua, all’Isola che svisceratamente amo, e anche fuori dall’isola, le preoccupazioni sulla attuazione del progetto T/M sembrano assai fondate e, molti se ne stanno accorgendo, anche i non addetti ai lavori !!
Nei giudizi negativi ….. lascerei stare le maestranze, poiché chi opera lo fa su commissione e ordine dei datori di lavoro e non si pone altri problemi, al di fuori del giusto corrispettivo o stipendio.
[quote name="Maurizio Scholl"]Hai capito sto' Ettore...lancia il sasso e non si fa vivo per mesi. Furbo il ragazzo.
Che dici Erma' ci deve una cena? Io direi di si. Facciamo alla Rosetta al Pantheon?
Attilio è invitato, ovviamente. Doppia pagata all'hotel De Russie per lui e signora...sempre a carico del caro Ettore,s'intende.
Ma chi è Ettore Lazzarotto? CV please!
Io non lo conosco e per quanto ne so nemmeno Ermanno.[/quote]
Assolutamente mai visto ne sentito in alcun modo.anche perchè non ho la più pallida idea di cosa abbia inventato.
Comunque per il giro di forchetta ci sto, bisogna vedere se ci sta lui però!
cià :eek:
[quote]Toh guarda guarda chi si rivede! Era in letargo in attesa di eventi propizi architetto? Saluti :P[/quote]
Secondo me SI! 8)
Aspettiamo che si presenti. Apettiamo che ci dica come nasce. Sarà un Nerd, un furbacchione, un genio...bohh :-*
Hai capito sto' Ettore...lancia il sasso e non si fa vivo per mesi. Furbo il ragazzo.
Che dici Erma' ci deve una cena? Io direi di si. Facciamo alla Rosetta al Pantheon?
Attilio è invitato, ovviamente. Doppia pagata all'hotel De Russie per lui e signora...sempre a carico del caro Ettore,s'intende.
Ma chi è Ettore Lazzarotto? CV please!
Io non lo conosco e per quanto ne so nemmeno Ermanno.
[quote name="Ettore arch. Lazzarotto"]ALLARME ROSSO !!!
AGGIORNAMENTI Costa Concordia – Dicembre 2012
Qualora si desiderasse approfondire i tanti come ed i perché dell'inattuabilità del progetto Titan Salvage- Micoperi e perché tale idiozia sia da considerarsi solo ed unicamente come una colossale truffa, sarà bene guardare i video prodotti dallo stesso gruppo di italiani che hanno proposto anche la soluzione di recupero ad un prezzo nettamente inferiore a quello dei 300 milioni di euro (ma già si parla di 600 milioni per un lavoro che non verrà mai concluso !!!), ma soprattutto di sicura attuazione e di rapido successo e che per di più non avrebbe assoggettato gli uomini agli infiniti pericoli che stanno inutilmente vivendo (sia perché stanno realizzando cose totalmente inutili e sia per il rischio della propria vita ad ogni immersione). Il tutto ovviamente, non impattante per il delicato eco-sistema della riserva naturale dell'Isola del Giglio, cosa che invece non è stata tenuta nella ben più minima considerazione dalla triade "Titan-Micoperi-Governo italiano-golpista" che sta trivellando il sottosuolo con ogni tipo di trivella esistente al mondo (fino a DUE METRI di diametro!!!), guardando i video delle operazioni in corso!!!
Il titolo del video inerente la nostra denuncia è stato pubblicato su You Tube (in due parti) già da marzo/aprile 2012 è quello che in forma molto semplice descrive: COME AFFONDARE LA COSTA CONCORDIA (affidando l'opera alla Titan Salvage- Micoperi), questo l'indirizzo della prima parte:
http://www.youtube.com/watch?v=p5KcuqZm_is&feature=youtu.be
mentre questo e' quello della seconda parte:
http://www.youtube.com/watch?v=3X20h_owv3I&feature=relmfu
Buona visione a tutti nella speranza di riuscire a fermare questi irresponsabili LADRI !!!
Dott. arch. Ettore Lazzarotto - Roma[/quote]
Toh guarda guarda chi si rivede! Era in letargo in attesa di eventi propizi architetto?
Saluti :P
ALLARME ROSSO !!!
AGGIORNAMENTI Costa Concordia – Dicembre 2012
Qualora si desiderasse approfondire i tanti come ed i perché dell'inattuabilità del progetto Titan Salvage- Micoperi e perché tale idiozia sia da considerarsi solo ed unicamente come una colossale truffa, sarà bene guardare i video prodotti dallo stesso gruppo di italiani che hanno proposto anche la soluzione di recupero ad un prezzo nettamente inferiore a quello dei 300 milioni di euro (ma già si parla di 600 milioni per un lavoro che non verrà mai concluso !!!), ma soprattutto di sicura attuazione e di rapido successo e che per di più non avrebbe assoggettato gli uomini agli infiniti pericoli che stanno inutilmente vivendo (sia perché stanno realizzando cose totalmente inutili e sia per il rischio della propria vita ad ogni immersione). Il tutto ovviamente, non impattante per il delicato eco-sistema della riserva naturale dell'Isola del Giglio, cosa che invece non è stata tenuta nella ben più minima considerazione dalla triade "Titan-Micoperi-Governo italiano-golpista" che sta trivellando il sottosuolo con ogni tipo di trivella esistente al mondo (fino a DUE METRI di diametro!!!), guardando i video delle operazioni in corso!!!
Il titolo del video inerente la nostra denuncia è stato pubblicato su You Tube (in due parti) già da marzo/aprile 2012 è quello che in forma molto semplice descrive: COME AFFONDARE LA COSTA CONCORDIA (affidando l'opera alla Titan Salvage- Micoperi), questo l'indirizzo della prima parte:
http://www.youtube.com/watch?v=p5KcuqZm_is&feature=youtu.be
mentre questo e' quello della seconda parte:
http://www.youtube.com/watch?v=3X20h_owv3I&feature=relmfu
Buona visione a tutti nella speranza di riuscire a fermare questi irresponsabili LADRI !!!
Dott. arch. Ettore Lazzarotto - Roma
ALLARME ROSSO !!!
AGGIORNAMENTI Costa Concordia – Dicembre 2012
Desidero ricordare che come gruppo di tecnici italiani abbiamo più volte inviato richiesta di audizione alla Costa/Carnival,alla Presidenza del Consiglio, a tutti i ministri, alla Protezione Civile (lettere A/R e centinaia di e-mail inviate personalmente a Gabrielli), all'ARPA Toscana e pure al sindaco del Giglio, ma nessuno ha voluto o vuole starci a sentire, pur sapendo bene del disastro ambientale criminalmente premeditato che sta per compiersi!!
A tutt'oggi le sole operazioni sul relitto si sono limitate al disimbarco del carburante, alla rimozione dello scoglio e ad una ciclopica quanto inverosimile logistica truffaldina di inutili gru, di superflue trivelle, di migliaia e migliaia di tonnellate di ferro, di ridicoli sub-tuffatori, di uomini usati come passacarte e passa-cassette degli attrezzi, di patetici cantieri disseminati ai quattro angoli dell'Italia tanto per far lievitare a dismisura i costi dei trasporti e proprio a dimostrazione di quanto la sceneggiata sia ben organizzata e ben sorvegliata, qualche "bontempone" , sotto gli occhi delle autorità disposte in loco a comparse gregarie del malaffare, si è rubato pure la campana della Costa Concordia!!
ALLARME ROSSO !!!
AGGIORNAMENTI Costa Concordia – Dicembre 2012
Avete visto gli ultimi video sul procedere dei lavori?? Questo del "piano di smaltimento" è solo uno dei tanti !!
Una barbarie demenziale, frutto delle più deliranti stupidità umane acquisite e maturate con ultracinquantennali esperienze fallimentari in ogni angolo del mondo(!!!), è questo in una sola frase il contenuto di ciò che si sta compiendo all'Isola del Giglio sul relitto della Costa Concordia!
Se questo esempio di cialtroneria di recupero industriale si ha pure il coraggio di identificarlo come "progetto" significa che non è mai esistita in Italia e nel mondo la coscienza costruttiva di saper analizzare ed approntare un qualsivoglia piano di recupero dei natanti sinistrati. Considerato inoltre che nessuno degli addetti ai lavori ha un minimo di autostima per poter manifestare la propria opinione davanti a tanta stupidità, è facile dedurre che le maestranze sono integralmente colluse e complici di quel malaffare imperante che vede nella struttura Titan-Micoperi e nei gregari del governuccolo golpista italiano, il solo interesse del proprio tornaconto del blando stipendiuccio mensile o della mega tangente milionaria per gli artefici di tale macroscopico crimine. Il tutto a solo discapito dell'Italia e delle nostre più vive tradizioni marinaresche!!!
[quote name="Attilio Regolo"]
..........
Anche la famosa questione più volte sbndierata del grave presunto errore di progetto T/M sul calcolo dei "baricentri" che porterebbe ad un insopportabile aggravio degli sforzi di movimentazione del grande relitto dal fondale del Giglio è rimasta ad un livello del tutto fumoso e indistinto.
Insomma noi "favorevoli" A
al progetto T/M continuiamo invece ad esserlo con convinzione e fiducia mentre si accrescono in noi i dubbi su "fantasiosi" progetti alternativi che appaiono poco solidi nelle fondamenta e un pò "campati in aria".[/quote]
.........
A quanto mi risulta i dubbi li hai solo che che continui a far finta di non capire. Il progetto c'è nero su bianco, ed anche a colori,se per per te è indistinto, pur avendo spiegato più volte non è un nostro problema Attilio. Devi rivedere i blog precedenti prendere appunti e ragionare, vedrai che la risposta ai tuoi dubbi la trovi.
Salutoni ragazzo e buon lavoro.
[quote name="Attilio Regolo"]Abbiamo passato mesi a dibattere su questo blog di Giglionews tra "favorevoli" e "contrari" al progetto Titan-Micoperi per cercare di sviscerare per quanto era nelle nostre conoscenze e possibilità le problematiche relative a quel progetto, in particolare riguardo le modalità tecniche e tecnologiche scelte e programmate per portarlo a buon fine, concludendo che secondo noi "favorevoli" lo schema di progetto era congruo e fattibile e che nonostante i tempi prolungati e i costi accresciuti fosse giusto e doveroso proseguirlo fino a compimento, ed ecco che oggi si afferma ancora una volta perentoriamente da parte dei "contrari al progetto T/M" che è inutile dannoso e praticamente impossibile il tentativo di portarlo avanti con la minima probabilità di successo senza peraltro suffragare quanto dichiarato con ulteriori prove dimostrate a sostegno e preannunciando una prossima conferenza satmpa per presentare pubblicamente al mondo addirittura un progetto totalmente alternativo a quello in itinere nel cantiere Concordia al Giglio, un progetto alternativo mai sperimentato prima la cui funzionalità ed efficienza sono ancora tutte da dimostrare.
Anche la famosa questione più volte sbndierata del grave presunto errore di progetto T/M sul calcolo dei "baricentri" che porterebbe ad un insopportabile aggravio degli sforzi di movimentazione del grande relitto dal fondale del Giglio è rimasta ad un livello del tutto fumoso e indistinto.
Insomma noi "favorevoli" A
al progetto T/M continuiamo invece ad esserlo con convinzione e fiducia mentre si accrescono in noi i dubbi su "fantasiosi" progetti alternativi che appaiono poco solidi nelle fondamenta e un pò "campati in aria".[/quote]
Se vabbè, inutile disquisire oltre il disquisito, tanto sempre le stesse cose bisogna dire che, a quanto pare, si fa finta di non recepire!
saluti :P
Abbiamo passato mesi a dibattere su questo blog di Giglionews tra "favorevoli" e "contrari" al progetto Titan-Micoperi per cercare di sviscerare per quanto era nelle nostre conoscenze e possibilità le problematiche relative a quel progetto, in particolare riguardo le modalità tecniche e tecnologiche scelte e programmate per portarlo a buon fine, concludendo che secondo noi "favorevoli" lo schema di progetto era congruo e fattibile e che nonostante i tempi prolungati e i costi accresciuti fosse giusto e doveroso proseguirlo fino a compimento, ed ecco che oggi si afferma ancora una volta perentoriamente da parte dei "contrari al progetto T/M" che è inutile dannoso e praticamente impossibile il tentativo di portarlo avanti con la minima probabilità di successo senza peraltro suffragare quanto dichiarato con ulteriori prove dimostrate a sostegno e preannunciando una prossima conferenza satmpa per presentare pubblicamente al mondo addirittura un progetto totalmente alternativo a quello in itinere nel cantiere Concordia al Giglio, un progetto alternativo mai sperimentato prima la cui funzionalità ed efficienza sono ancora tutte da dimostrare.
Anche la famosa questione più volte sbndierata del grave presunto errore di progetto T/M sul calcolo dei "baricentri" che porterebbe ad un insopportabile aggravio degli sforzi di movimentazione del grande relitto dal fondale del Giglio è rimasta ad un livello del tutto fumoso e indistinto.
Insomma noi "favorevoli" A
al progetto T/M continuiamo invece ad esserlo con convinzione e fiducia mentre si accrescono in noi i dubbi su "fantasiosi" progetti alternativi che appaiono poco solidi nelle fondamenta e un pò "campati in aria".
Io ci vengo volentieri! Spero che la organizzi in in orari che non cozzino con il mio lavoro.
Prenoto un posto in 2° fila lato corridoio.
Il LOC di Londra consentirà la partecipazione, a titolo personale, di esperti di Salvage di altre ditte o gli farà il solito ricatto? Per chi no se ne fosse accorto...in questa lunga discussione abbiamo avuto l'onore di accogliere qualche commento da persone qualificate in salvage. Sono state ricattate e costrette al silenzio. :-x
OT Ieri ho conosciuto uno dei massimi Fisici italiani. Un tizio che arrivava all'università con la Jaguar targata Ginevra.... un esperto in fisica delle particelle...quello che ha scavato il tunnel che da sotto casa della Gelmini arriva a Ginevra passando per il Gran Sasso. Capito! Pensare che gli curavo il nipote da 12 anni e non lo sapevo. Mi sono emozionato un po', lo ammetto.
Oggi abbiamo tenuto un piccolo "summit" argomento naturalmente "recupero nave concordia".
Abbiamo fatto il punto ed un giro d'orizzonte che ha tenuto conto dei molteplici aspetti riguardanti la vicenda. Le risultanze sono state decisamente scoraggianti per quanto riguarda l'avanzamento dei lavori,soprattutto la tecnica scelta e le modalità di affidamento. La conclusione è stata che non riteniamo in alcun modo possibile rimuovere quell'oggetto da qual sito con quella metodologia. Le ulteriori determinazioni hanno portato a conclusioni per le quali, qualora non fosse una violenta mareggiata a distruggerlo, difficilmente quel relitto potrà essere rimesso in piedi e portato via.
Pertanto si è addivenuti alla conclusione che non appena possibile verrà indetta una conferenza stampa pubblica nella quale verranno invitati a partecipare tutti i più importanti protagonisti della vicenda "recupero", istituzioni, organi della carta stampata e non,quanti volessero prtecipare di loro iniziativa ed ovviamente la proprietà o chi per essa. L'argomento non sarà ,come si potrebbe pensare, il T/M del quale sinceramente non abbiamo più nulla da dire oltre il detto, ma il progetto alternativo che verrà presentato in via ufficiale.
Questo è tutto.
Saluti
Va bene Ermanno, ho esagerato e ho "scatenato" la tua reazione un pò scomposta per la verità e non logica e coerente come il più delle volte sai dimostrare.
E' evidente che se la movimentione del grande relitto nel tuo innovativo progetto fosse affidata esclusivamente a quelle sia pure rintelligenti poche centinaia di tonnellate di materiale composito gonfiabile e cordame speciale leggeri il sistema nel suo complesso sarebbe a rischio di stabilità e controllabilità.
Ma se al sistema di movimentazione leggero si aggiungono le decine di migliaa di tonnellate di acqua confinata all'interno dello scafo mediante chiusura completa delle vie d'acqua allora il sistema nave * acqua + materiale leggero avrebbe caratteristiche di autocontrollo e stabiità più rassicuranti.
Saluti
[quote name="Attilio Regolo"]Ermanno, è troppo" esplosiva" e incontrollabile la spinta di movimentazione subacquea della tua tonnellata di materiale leggero.
Permangono gravi rischi di instabilità ribaltamento e rovesciamento proprio a causa della scarsa massa del sistema controllante (la rete di conenitori gonfiabili) rispetto a quella del sistema controllato (la nave).
Al contrario di quello che si riscontra invece nel progetto T/M dove è proprio la consistente massa del sistema controllante (i cassoni d'acciaio) sia a vuoto (circa 20.000 tonns) sia a pieno (oltre il triplo) a costituire una importante e irrinunciabile garanzia per la stabilità e la sicurezza operativa.[/quote]
Ma si faccia il piacere..questo è un delirio da milioni di dollari , migliaia di tonnellate e basta! Ma quale consistenza da tonnellate di acciaio, ma stiamo veramente scherzando? Il fatto che il materiale sia leggero non stà a significare che sia instabile,incontrollabile e possa generare rovesciamenti o ribaltamenti incontrollati. ma per cortesia! Sicurezza operativa! ma insomma smettiamo di prendere per il culo l'intelligenza umana per favore!
:o
Ermanno, è troppo" esplosiva" e incontrollabile la spinta di movimentazione subacquea della tua tonnellata di materiale leggero.
Permangono gravi rischi di instabilità ribaltamento e rovesciamento proprio a causa della scarsa massa del sistema controllante (la rete di conenitori gonfiabili) rispetto a quella del sistema controllato (la nave).
Al contrario di quello che si riscontra invece nel progetto T/M dove è proprio la consistente massa del sistema controllante (i cassoni d'acciaio) sia a vuoto (circa 20.000 tonns) sia a pieno (oltre il triplo) a costituire una importante e irrinunciabile garanzia per la stabilità e la sicurezza operativa.
[quote name="Attilio Regolo"]Si ma le 18.000 tonn aggiuntive (essenzialmente i cassoni laterali), applicate metà alla volta in due fasi distinte, sono necessarie, la prima metà per agevolare il primo raddrizzamento in quanto grava sul lato mare della nave rispetto al ginocchio di rotazione e per impedire con il suo effetto galleggiante il ribaltamento dalla stessa parte e la seconda metà sul lato terra per completare il sistema complessivo di stabilizzazione dell'assetto sul fondale naturale e artificiale e il successivo sollevamento graduato finale essendo capace suddetto sistema di far produrre con il suo volume interno svuotabile una spinta idrostatica ben superiore alle 18.000 tonn del suo peso a secco.[/quote]
..e resta sempre valido ed inoppugnabile il fatto che noi con 1 tonnellata di peso ne solleviamo 270 al galleggiamento originario il T/M con 18.0000 ne solleva molto meno a 18 metri di pescaggio...c'è differenza o no?
saluti
[quote name="Attilio Regolo"]Si ma le 18.000 tonn aggiuntive (essenzialmente i cassoni laterali), applicate metà alla volta in due fasi distinte, sono necessarie, la prima metà per agevolare il primo raddrizzamento in quanto grava sul lato mare della nave rispetto al ginocchio di rotazione e per impedire con il suo effetto galleggiante il ribaltamento dalla stessa parte e la seconda metà sul lato terra per completare il sistema complessivo di stabilizzazione dell'assetto sul fondale naturale e artificiale e il successivo sollevamento graduato finale essendo capace suddetto sistema di far produrre con il suo volume interno svuotabile una spinta idrostatica ben superiore alle 18.000 tonn del suo peso a secco.[/quote]
Possono anche servire a salavre l'umanità,ma sono pur sempre 18.000 tonellate...abbondanti che aumentano il peso della nave. Mettila un pò come ti pare ma questo è caro attilio,inutili che fai voli pindarici per alleggerire i cassoni e tutto il resto. 18.000 tonn. e oltre non sono 260 tonn. ben altra cosa non trovi?
Saluti e buona domenica, mò vado in montagna a farmi un sgambettata di 20 Km.
8)
Si ma le 18.000 tonn aggiuntive (essenzialmente i cassoni laterali), applicate metà alla volta in due fasi distinte, sono necessarie, la prima metà per agevolare il primo raddrizzamento in quanto grava sul lato mare della nave rispetto al ginocchio di rotazione e per impedire con il suo effetto galleggiante il ribaltamento dalla stessa parte e la seconda metà sul lato terra per completare il sistema complessivo di stabilizzazione dell'assetto sul fondale naturale e artificiale e il successivo sollevamento graduato finale essendo capace suddetto sistema di far produrre con il suo volume interno svuotabile una spinta idrostatica ben superiore alle 18.000 tonn del suo peso a secco.
[quote name="Attilio Regolo"]Ma è semplice Ermanno, qui si tratta di combattere ad armi pari con un relitto gigantesco di 50.000 tonnellate di acciaio affondato e semiaffiorante, e i "canoni tradizionali" suggeriscono di usare "armi" adatte alla bisogna, cioè acciaio e cemento armato anche per il sollevamento dopo il fondamentale e criciale primo raddrizzamento, perchè quando usi sistemi galleggianti a quote di profondità che variano in corso d'opera tra i 30mt fino in superficie ed oltre è opportuno e prudenziale utilizzare un numero limitato di grandi contenitori robusti e rigidi saldamente applicabili alla grande struttura da movimentare, quindi preferibilmente di ferro acciaioso e riempibili d'acqua sfruttando la loro notevole naturale forza di gravità per la stabilità e l'assetto del relitto sul fondale una volta raddrizzato, per poi svuotarli in modo perfettamente controllabile in regime quasi-stazionario quando debbono funzionare da volumi galleggianti utilizzando questa volta le naturali spinte idrostatiche di Archimede.[/quote]
Proprio perche è semplice e pesa 50.000 tonnellate è meglio non metterne altre 18.000 e tirare da "bestia"...o no?
saluti :-)
Caro Sig. Franco Pepe, non si perda d'animo.
Se per essere più sicuri che quella nave possa essere perlomeno rimessa in piedi tutta intera anche se appoggiata sul basso fondale del Giglio occorre ancora pazientare un anno e forse più ed è meglio farla riposare così com'è con tanta gente intorno che si adopra per quello scopo finale.
Poi non dimentichiamoci che sarà necessaria un'altra laboriosa fase per il galleggiamento definitivo.
E comunque sarà un emozionante spettacolo vederla finalmente raddrizzata e poi rivederla riemergere.
Saremo tutti lì al Giglio ad applaudire e a partecipare anche noi idealmente a quella ciclopica impresa.
E poi, sul destino finale della nave si vedrà, la speranza è sempre l'ultima a morire.
La tristezza solca il mio volto in forma di lacrime. La "mia" Concordia dovrà soffrire un altro anno in quella infelice posizione certo da Lei cercata ma non voluta.
Altri 365 giorni che potrebbero segnare definitivamente il destino di Concordia, perche se non saranno gli eventi meteorologici a spezzare il robusto scafo, provvederà la salsedine a deteriorare irreversibilmente le lamiere.
Concordia resisti !
Ma è semplice Ermanno, qui si tratta di combattere ad armi pari con un relitto gigantesco di 50.000 tonnellate di acciaio affondato e semiaffiorante, e i "canoni tradizionali" suggeriscono di usare "armi" adatte alla bisogna, cioè acciaio e cemento armato anche per il sollevamento dopo il fondamentale e criciale primo raddrizzamento, perchè quando usi sistemi galleggianti a quote di profondità che variano in corso d'opera tra i 30mt fino in superficie ed oltre è opportuno e prudenziale utilizzare un numero limitato di grandi contenitori robusti e rigidi saldamente applicabili alla grande struttura da movimentare, quindi preferibilmente di ferro acciaioso e riempibili d'acqua sfruttando la loro notevole naturale forza di gravità per la stabilità e l'assetto del relitto sul fondale una volta raddrizzato, per poi svuotarli in modo perfettamente controllabile in regime quasi-stazionario quando debbono funzionare da volumi galleggianti utilizzando questa volta le naturali spinte idrostatiche di Archimede.
[quote name="Attilio Regolo"]Quando saranno ultimate le strutture del progetto T/M ?
Penso entro i prossimi mesi per cercare poi di rispettare il nuovo cronoprogramma che prevede la fase cruciale del raddrizzamento in primavera inoltrata.
Tanto la nave è dimostrato che nel frattempo niente e nessuno la smuove di li dove si trova, e questa è già una confortevole base di sicurezza.
Ma anche tutto il resto del progetto è stato ideato secondo canoni tradizionali collaudati del "Salvage" che prevedono massima sicurezza operativa proprio mediante la notevole ridondanza di mezzi uomini e strutture che presuppongono quindi tempi lunghi e lentezza procedurale.
L'importante è arrivare prima o poi in fondo al tunnel e rivedere la luce.[/quote]
Mi resta ancora da capire quali sono i canoni tradizionali e collaudati se,a quanto mi risulta, mai al mondo è naufragata una siffatta nave in siffatte condizioni di giacitura di peso e di mole.Qualcuno mi spiega cortesemente?
Saluti :cry:
Quando saranno ultimate le strutture del progetto T/M ?
Penso entro i prossimi mesi per cercare poi di rispettare il nuovo cronoprogramma che prevede la fase cruciale del raddrizzamento in primavera inoltrata.
Tanto la nave è dimostrato che nel frattempo niente e nessuno la smuove di li dove si trova, e questa è già una confortevole base di sicurezza.
Ma anche tutto il resto del progetto è stato ideato secondo canoni tradizionali collaudati del "Salvage" che prevedono massima sicurezza operativa proprio mediante la notevole ridondanza di mezzi uomini e strutture che presuppongono quindi tempi lunghi e lentezza procedurale.
L'importante è arrivare prima o poi in fondo al tunnel e rivedere la luce.
[quote name="Attilio Regolo"]beh, meno male he la nave sta ancora lì nella stessa posizione e tutta intera.
Speriamo nel frattempo che vengano finalmente ultimate le necessarie strutture ausiliarie per le operazioni di disincaglio rddrizzamento e sollevamento, quali la piattaforma artificiale,il letto di cemento,i cassoni di galleggiamento etc.[/quote]
Ma certo che verranno ultimate bisogna solo capire......Quando?
This is the question!
saluti :P
beh, meno male he la nave sta ancora lì nella stessa posizione e tutta intera.
Speriamo nel frattempo che vengano finalmente ultimate le necessarie strutture ausiliarie per le operazioni di disincaglio rddrizzamento e sollevamento, quali la piattaforma artificiale,il letto di cemento,i cassoni di galleggiamento etc.
Per rispondere nel merito. Siamo lontani anni luce dalla conclusione della vicenda e alla sparizione della nave da qual sito. La strada intrapresa è lunga e tutta in salito. Con buona pace dei signorotti del palazzo, dei ben pensanti addomesticati, dei "maneggioni" costi quel che costi, dei traffichini in cerca di facili guadagni.
Che dire la nave sta là vediamo se riescono a spostarla intera e farla entrare in qualche specialissimo bacino ancora nelle palle di qualche arguto progettista.
Saluti :sad:
[quote name="Attilio Regolo"]Un aspetto saliente della ipercritica portata da Ermanno Mancini sul progetto Titan-Micoperi si basa sul fatto che in fase di prima rotazione per disincaglio il "ginocchio" principale di appoggio della chiglia della Concordia sul fondale, quello di dritta su cui grava la maggior parte del peso della nave, schiaccerebbe e penetrerebbe in modo anomalo nel letto di appoggio artificiale fatto da sacchi di cemento facendo incastrare il fondo dello scafo tra lo sperone di roccia granitica del fondale di appoggio naturale e la trave di bordo della piattaforma d'acciaio artificiale (vedasi lo schema statico illustrativo disegnato e firmato EM), rendendo impossibile qualsiasi altro movimento di raddrizzamento e obbligando alla devastante demolizione sul posto della nave stessa.
Tutto il ragionamento si basa però su uno schema di calcolo che è solo approssimato, con un angolo acuto di circa 80-90° che è assai lontano dalla geometria vera del ginocchio della nave che presenta in realtà una curvatura dolce e progressiva che lascia pensare a pressioni di fondo sul letto di cuscini di cemento in fase di rotazione assai meno intense e pericolose di quelle desunte da Mancini.[/quote]
Al di la dei graficismi ho ben tenuto conto che il ginocchio non è a spigolo vivo ma a quarto di cerchio e si evince dal quel 3,14 che si legge in giro da qualche parte. Ho anche tenuto conto che siffatta conformazione agevola lo scarico della nave sui sacchi ma non basta.Ad un certo punto la nave è tutta sui sacchi e per disgraziata ipotesi dovessero cedere, caro Attilio di la la nave non si muove mai più!
Saluti senza :P !
Un aspetto saliente della ipercritica portata da Ermanno Mancini sul progetto Titan-Micoperi si basa sul fatto che in fase di prima rotazione per disincaglio il "ginocchio" principale di appoggio della chiglia della Concordia sul fondale, quello di dritta su cui grava la maggior parte del peso della nave, schiaccerebbe e penetrerebbe in modo anomalo nel letto di appoggio artificiale fatto da sacchi di cemento facendo incastrare il fondo dello scafo tra lo sperone di roccia granitica del fondale di appoggio naturale e la trave di bordo della piattaforma d'acciaio artificiale (vedasi lo schema statico illustrativo disegnato e firmato EM), rendendo impossibile qualsiasi altro movimento di raddrizzamento e obbligando alla devastante demolizione sul posto della nave stessa.
Tutto il ragionamento si basa però su uno schema di calcolo che è solo approssimato, con un angolo acuto di circa 80-90° che è assai lontano dalla geometria vera del ginocchio della nave che presenta in realtà una curvatura dolce e progressiva che lascia pensare a pressioni di fondo sul letto di cuscini di cemento in fase di rotazione assai meno intense e pericolose di quelle desunte da Mancini.
Allora il trucco sta nello scrivere "t r o i a i o" in questo modo.
Simpatici saluti alla Redazione di Giglionews.
[quote name="Maurizio Scholl"]Cavoli!! mi hanno censurato Non posso scrivere Trxxiao ;-)
Eppure si tratta di espressione comune in Toscana :sad:[/quote]
Eh si Maurizio ... il sistema in automatico censura alcune parole: in questo caso la parola t r o i a e tutti i suoi derivati!!!
Linck: http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20121122_162745.shtml
Un signore scampato al naufragio ha scelto una vita da eremita. Il kevlar sembra sia di moda
Cavoli!! mi hanno censurato Non posso scrivere Trxxiao ;-)
Eppure si tratta di espressione comune in Toscana :sad:
[quote]Per il resto vedo un progetto (T/M) che voi considerate il peggio che ci possa essere comunque ben spiegato e palese nelle sue modalità operative. Dall'altro leggo di un progetto mirabolante che però viene solo annunciato ma mai presentato ufficialmente. Quindi del primo posso discutere ed eventualmente obiettare dell'altro non posso dir nulla perché fumoso e misterioso![/quote]
La Titan ha vinto l'appalto con un progetto ben diverso da quanto sta' attualmente attuando. Il progetto presentato prevedeva la chiusura della falla e la messa in galleggiamento a 8.5 metri. Con l'ausilio di un falso fondale di 40 x 40 metri. Di quel progetto non è rimasto nulla. La falla non la chiudono. Il falso fondale è diventato un campo di calcio. Messa in radrizzamento il relitto avrà una immersione di 18 metri. la larghezza finale del relitto supera di molto qualsiasi bacino di carenaggio presente nel mediterraneo. Infine, la responsabilità della Titan si ferma al radrizzamento del relitto e alla sua messa in galleggiabilità. Il contratto affidato a Titan non prevede il rimorchio. Chi si farà carico della responsabilità del rimorchio? Te lo sei chiesto?
Più che un progetto a me sembra un troiaio. E poi ci sarebbe la questione della Micoperi che non si capisce come sia entrata in consorzio con Titan.
Tu sei liberissimo di crederci, ci mancherebbe altro. Ermanno ti ha offerto il video del suo progetto. Guardatelo. Sull'Isola c'è chi lo custodisce. Basta chiedere.
Infine, tanto per scherzare, ma mica hai sangue Pisano? :-) perchè se così fosse ti regalo un abbonamento al Vernacoliere ... si scherza Mirko ... il tuo cognome è chiaramente ligure, Gente tosta.
Stammi bene
[quote name="Mirko Scotto"]Mamma mia quanta agitazione nelle vostre risposte! :eek:
Non ho il vostro calibro culturale e tecnico ... quindi prendo per buono il leggere fischi per fiaschi ma resto comunque convinto (e come me credo tantissimi altri) che qualcuno non stia attendendo altro che un evento nefasto per poi poter dire "io l'avevo detto!" ... magari mi sbaglio ma consentitemi dall'alto del vostro buon cuore democratico di esprimere liberamente la mia opinione!
Per il resto vedo un progetto (T/M) che voi considerate il peggio che ci possa essere comunque ben spiegato e palese nelle sue modalità operative. Dall'altro leggo di un progetto mirabolante che però viene solo annunciato ma mai presentato ufficialmente.
Quindi del primo posso discutere ed eventualmente obiettare dell'altro non posso dir nulla perché fumoso e misterioso!
E comunque, come afferma qualcuno, non avrei le competenze per giudicare né il progetto reale né quello fantomatico! :-)[/quote]
Sig.scotto,non c'è nulla di mirabolante,si guardi attentamente le immagini pubblicate,LEGGA LE SPIEGAZIONI, dalle quali si capisce perfettamente il principio sul quale fonda l'intero progetto.
Lamenta delle spiegazioni palesi, ma non è certo in questa sede che si possono dare spiegazioni palesi che nessuno ha mai fino ad ora pubblicato.
Quello che lei legge del progetto in essere è accuratamente filtrato e stabilito in separata sede. Ad esempio lei ha mai letto qualcosa su quali siano le dimensioni delle aste del falso fondale o magari la profondità di infissione dei pali a monte sugli anchor block oppure dei pali offshore? Non mi pare si sia letto su questo od altro nei dettagli. Quindi cosa chiede a fare e definisce mirabolante ciò che non si può per ovvi motivi pubblicare?
saluti :P
Mamma mia quanta agitazione nelle vostre risposte! :eek:
Non ho il vostro calibro culturale e tecnico ... quindi prendo per buono il leggere fischi per fiaschi ma resto comunque convinto (e come me credo tantissimi altri) che qualcuno non stia attendendo altro che un evento nefasto per poi poter dire "io l'avevo detto!" ... magari mi sbaglio ma consentitemi dall'alto del vostro buon cuore democratico di esprimere liberamente la mia opinione!
Per il resto vedo un progetto (T/M) che voi considerate il peggio che ci possa essere comunque ben spiegato e palese nelle sue modalità operative. Dall'altro leggo di un progetto mirabolante che però viene solo annunciato ma mai presentato ufficialmente.
Quindi del primo posso discutere ed eventualmente obiettare dell'altro non posso dir nulla perché fumoso e misterioso!
E comunque, come afferma qualcuno, non avrei le competenze per giudicare né il progetto reale né quello fantomatico! :-)
[quote name="Maurizio Scholl"][quote]#710 Mirko Scotto 2012-11-22 09:38
Citazione Maurizio Scholl:
Link: thalassa.blog.rainews24.it/.../...
Domani si rimuove la mina subacquea trovata qualche mese fa'e pericolosissima mente vicina alla Concordia. Auguri di buon lavoro agli artificieri della MM.
Ecco signor Mancini: perché il signor Scholl avrebbe scritto "pericolosissima nte vicino alla Concordia"?[/quote]
Perchè in effetti la mina era troppo vicino alla Concordia. Io ho solo riportato un link. Non ho mai detto che l'ordigno sarebbe stato brillare sul posto. :P
Buona Giornata[/quote]
E' un po come scrivere fischi e leggere fiaschi!!! Visto che stiamo in zona ,il chianti si sposa bene col fiasco evidentemente!
:-x
[quote name="Attilio Regolo"]Ermanno, i ragionamenti del Sig. Scotto non avranno profondo contenuto ingegneristico ma sono ragionamenti logici e sinceri, come dovrebbero essere tutti quelli di un blog come questo e non è affatto simpatico nè corretto che tu gli dia l'appellativo di "Attilio2" in modo astioso e quasi dispregiativo.
E poi chiamare i cassoni di stabilizzazione e galleggiamento "una macabra visione di acciaio accatastato sulla nave"!
Non ti sembra di esgerare nella tua persistente prefigurazione di prossime funeree sciagure ?[/quote]
Dico la mia per come la vedo, nessuno è obbligato ad essere daccordo con me,ma quantomeno si rispetti l'atrui opinione o ancor maglio la si contesti a ragion veduta: questa è la democrazia signori.
Fino ad ora ho letto tante chiacchiere dai correttori di bozze ,ma nessuna bozza ex novo sulla quale ragionare. O sbaglio?
saluti Attì :lol:
[quote name="Attilio Regolo"]Ermanno, i ragionamenti del Sig. Scotto non avranno profondo contenuto ingegneristico ma sono ragionamenti logici e sinceri, come dovrebbero essere tutti quelli di un blog come questo e non è affatto simpatico nè corretto che tu gli dia l'appellativo di "Attilio2" in modo astioso e quasi dispregiativo.
E poi chiamare i cassoni di stabilizzazione e galleggiamento "una macabra visione di acciaio accatastato sulla nave"!
Non ti sembra di esgerare nella tua persistente prefigurazione di prossime funeree sciagure ?[/quote]
Non prevederò più nulla,ci pensa madre natura a fare di suo, va meglio così?
Salutoni attilione :zzz
[quote name="Mirko Scotto"][quote name="Maurizio Scholl"]Link: http://thalassa.blog.rainews24.it/2012/11/19/costa-concordia-ritrovato-ordigno-bellico-sui-fondali-del-giglio/
Domani si rimuove la mina subacquea trovata qualche mese fa'e pericolosissimamente vicina alla Concordia. Auguri di buon lavoro agli artificieri della MM.[/quote]
Ecco signor Mancini: perché il signor Scholl avrebbe scritto "pericolosissimante vicino alla Concordia"?
Riguardo al discorso più ampio, anch'io ho dei naturali dubbi sul progetto T/M ma come pretende che mi possa fidare del suo che neanche conosco?
Non si rende conto che sono mesi che ammorba questo blog profetizzando sventura e proponendo un suo fantomatico progetto che, forse non a caso, si guarda bene dal mostrare?
Chi glielo dovrebbe rubare, non ho capito? :o[/quote]
Ma nessuno ha mica chiesto la sua fiducia sig.scotto! Ma neanche nessuno è tenuto a sottoporre al suo illuminato parere quanto di alternativo in termini progettuali è stato redatto.Detto questo ci sembra che colui che ammorba sia lei, visto che non ha nulla di serio su cui ragionare tantomeno su cui disquisire.
Il dott.school aveva semplicemente fatto notare che la posizione dell'ordigno era molto prossima alla nave e che poteva rappresentava potenziale pericolo in caso di deflagrazione accidentale.Ma lei,sig. scotto legge bene quando legge?
Tanto vero che l'hanno caricata e fatta brillare logicamente altrove!
Quanto ai suoi dubbi egregio signore,qualora ne sia in grado, li esponga invece di fare filippiche fuori luogo e fuori posto.
Quanto al nostro progetto ne vuole una copia? Se mi da il suo indirizzo e-mail gliela mando in via confidenziale unitamente al rendering logicamente.
Cordialità
e.m.
[quote]#710 Mirko Scotto 2012-11-22 09:38
Citazione Maurizio Scholl:
Link: thalassa.blog.rainews24.it/.../...
Domani si rimuove la mina subacquea trovata qualche mese fa'e pericolosissima mente vicina alla Concordia. Auguri di buon lavoro agli artificieri della MM.
Ecco signor Mancini: perché il signor Scholl avrebbe scritto "pericolosissima nte vicino alla Concordia"?[/quote]
Perchè in effetti la mina era troppo vicino alla Concordia. Io ho solo riportato un link. Non ho mai detto che l'ordigno sarebbe stato brillare sul posto. :P
Buona Giornata
Ermanno, i ragionamenti del Sig. Scotto non avranno profondo contenuto ingegneristico ma sono ragionamenti logici e sinceri, come dovrebbero essere tutti quelli di un blog come questo e non è affatto simpatico nè corretto che tu gli dia l'appellativo di "Attilio2" in modo astioso e quasi dispregiativo.
E poi chiamare i cassoni di stabilizzazione e galleggiamento "una macabra visione di acciaio accatastato sulla nave"!
Non ti sembra di esgerare nella tua persistente prefigurazione di prossime funeree sciagure ?
[quote name="Maurizio Scholl"]Link: http://thalassa.blog.rainews24.it/2012/11/19/costa-concordia-ritrovato-ordigno-bellico-sui-fondali-del-giglio/
Domani si rimuove la mina subacquea trovata qualche mese fa'e pericolosissimamente vicina alla Concordia. Auguri di buon lavoro agli artificieri della MM.[/quote]
Ecco signor Mancini: perché il signor Scholl avrebbe scritto "pericolosissimante vicino alla Concordia"?
Riguardo al discorso più ampio, anch'io ho dei naturali dubbi sul progetto T/M ma come pretende che mi possa fidare del suo che neanche conosco?
Non si rende conto che sono mesi che ammorba questo blog profetizzando sventura e proponendo un suo fantomatico progetto che, forse non a caso, si guarda bene dal mostrare?
Chi glielo dovrebbe rubare, non ho capito? :o
[quote name="Mirko Scotto"]L'ordigno bellico è stato fatto brillare senza alcun problema, con buona pace dei sig.ri Mancini, Scholl & Co. ... con loro sommo dispiacere la Concordia è sempre lì ed i lavori per il recupero procedono regolarmente! :D :lol: :P[/quote]
QUalcuno pensava l'avessoro fatta brillare sotto la pancia della nave? Dove hai letto questa scemenza?
Saluti :cry:
[quote name="Maurizio Scholl"]Si, Mirko. ..-----.....-----....
[/quote]
...Ecco Attilio2,la vendetta, che associa la tangibilità e l'efficacia con la macabra visione delle tonnellate di acciaio accatastate sulla nave!Povero illuso.
Saluti :eek:
[quote name="Mirko Scotto"]Spero che tu sappia che le mine vengono fatte esplodere SEMPRE lontano dalla costa (almeno qui all'Argentario, fin da bambino, ho visto fare così!) e non in questo caso perché c'è la Concordia! :-)
E poi sorrido perché in questi mesi ne ho lette tante ... il Mancini disse addirittura che la nave sarebbe sprofondata nel momento in cui toglievano lo scoglio dalla falla ... invece è sempre là!
Non vi siete mai chiesti perché di cugini gigliesi non vi risponde mai nessuno? Non potrebbe essere che con le mezze frasi, gli "annunci" di progetti mirabolanti e dati tecnici non suffragati da elementi tangibili ... i gigliesi possano pensare che se c'è qualcuno che sta coglionando ... non sono certo quelli di T/M? :oops:[/quote]
....Eccone un'altro che, grande e grosso, crede ancora alla befana!Forse ti confondi con altro Mancini?
Saluti :P
Spero che tu sappia che le mine vengono fatte esplodere SEMPRE lontano dalla costa (almeno qui all'Argentario, fin da bambino, ho visto fare così!) e non in questo caso perché c'è la Concordia! :-)
E poi sorrido perché in questi mesi ne ho lette tante ... il Mancini disse addirittura che la nave sarebbe sprofondata nel momento in cui toglievano lo scoglio dalla falla ... invece è sempre là!
Non vi siete mai chiesti perché di cugini gigliesi non vi risponde mai nessuno? Non potrebbe essere che con le mezze frasi, gli "annunci" di progetti mirabolanti e dati tecnici non suffragati da elementi tangibili ... i gigliesi possano pensare che se c'è qualcuno che sta coglionando ... non sono certo quelli di T/M? :oops:
Si, Mirko. La mina è stata fatta brillare a 3 miglia dlla costa...più o meno fanno 5-6 km...stavo per rispondere all'articolo di giglionews quando mi sono inbattuto in questo sfotto'. E' chiaro che ad una distanza tale l'esplosione non avrebbe avuto nessuun efffetto su Concordia.
Ridi pure se ti fa' piacere...ma l'intera operazione M/T è una grande messa in scena.
Ridi pure ma stanno xxglionando Voi e Noi!
Good luck :P
L'ordigno bellico è stato fatto brillare senza alcun problema, con buona pace dei sig.ri Mancini, Scholl & Co. ... con loro sommo dispiacere la Concordia è sempre lì ed i lavori per il recupero procedono regolarmente! :D :lol: :P
Link: http://thalassa.blog.rainews24.it/2012/11/19/costa-concordia-ritrovato-ordigno-bellico-sui-fondali-del-giglio/
Domani si rimuove la mina subacquea trovata qualche mese fa'e pericolosissimamente vicina alla Concordia. Auguri di buon lavoro agli artificieri della MM.
[quote name="Attilio Regolo"]E a precisazione del mio commento predente, francamente, non sono in grado di affermare che il progetto proposto dal gruppo Mancini per il recupero della Concordia, così come presentato su Giglionews, sia in grado di funzionare realmente.
Mancanotroppi riscontri e sopratutto casi di riferimento e applicazione effettivi già sperimentati con successo.
Sulla carta sembra tutto logico e funzionale, poi bisogna vedere cosa succede nella realtà.
Però una cosa va detta, il progetto Mancini presenta due grandi vantaggi rispetto a quello messo faticosamente in atto da T/M:
1)La minimizzazzione dell'impatto ambientale di cantiere specie nei confronti del fondale subacqueo.
2)La possibilità di un recupero pressochè integrale e senza danni e trasformazioni irreversibili di una nave gigantesca e moderna che potrebbe essere ancora ripristinata nella sua configurazione originaria e rimessa di nuovo in navigazione.[/quote]
Premesso che nessuno di costoro a riscontri di nessun tipo con quella nave ed in quelle condizioni. Ciò premesso,se le leggi dell'idrostatica non sono cambiate a mia insaputa, per quale motivo non dovrebbe funzionare? Ed anche ammesso che non funzioni, alla fine dei conti niente danni, niente buchi,niente di niente, tutto resta com'è! Mettiamola sul filosofico,prso per perso quale conviene di fare sotto tutti punti di vista T/M o M/B? Immagina se l'oggetto scatafascia malamente che casino di pezzi ferro da togliere di mezzo,altro che dinamite, ci vogliono gli F-16 attrezzati molto bene e cannoni d'artiglieria per togliere di mezzo quel macello! Ma vogliamo ragionare una volta tanto seriamente o no?
Saluti :-|
E a precisazione del mio commento predente, francamente, non sono in grado di affermare che il progetto proposto dal gruppo Mancini per il recupero della Concordia, così come presentato su Giglionews, sia in grado di funzionare realmente.
Mancanotroppi riscontri e sopratutto casi di riferimento e applicazione effettivi già sperimentati con successo.
Sulla carta sembra tutto logico e funzionale, poi bisogna vedere cosa succede nella realtà.
Però una cosa va detta, il progetto Mancini presenta due grandi vantaggi rispetto a quello messo faticosamente in atto da T/M:
1)La minimizzazzione dell'impatto ambientale di cantiere specie nei confronti del fondale subacqueo.
2)La possibilità di un recupero pressochè integrale e senza danni e trasformazioni irreversibili di una nave gigantesca e moderna che potrebbe essere ancora ripristinata nella sua configurazione originaria e rimessa di nuovo in navigazione.
[quote name="Attilio Regolo"]La descrizione e gli schemi grafici di cui al N.678 con la precisazione del N.691 relativi al progetto Mancini per il recupero della nave Concordia al Giglio rendono abbastanza bene l'idea che sta alla base del progetto anche se mancano legende dettagli grafici e alfanumerici che possano aiutare una comprensione più approfondita e consapevole del progetto stesso.
Poco o nulla si evince infatti con chiarezza, da descizione e schemi, per esempio, sulle modalità applicative della fascia di gonfiabili e sul sistema di gonfiaggio e regolazione.
Altrettanto si può dire sul sistema di carenaggio per il successivo trasporto.
Insomma, l'idea Mancini appare a prima vista senzaltro ingegnosa e innovativa rispetto a quella in fase di effettiva realizzazione in cantiere da parte del Consorzio T/M ma mancano ancora troppi elementi di riscontro per poter fornire un giudizio congruo e appropriato.
Saluti cordiali.[/quote]
E non si può mica pubblicare tutto no? E siamo alle solite 700 volte che lo scrivo!
Saluti scocciati :P
La descrizione e gli schemi grafici di cui al N.678 con la precisazione del N.691 relativi al progetto Mancini per il recupero della nave Concordia al Giglio rendono abbastanza bene l'idea che sta alla base del progetto anche se mancano legende dettagli grafici e alfanumerici che possano aiutare una comprensione più approfondita e consapevole del progetto stesso.
Poco o nulla si evince infatti con chiarezza, da descizione e schemi, per esempio, sulle modalità applicative della fascia di gonfiabili e sul sistema di gonfiaggio e regolazione.
Altrettanto si può dire sul sistema di carenaggio per il successivo trasporto.
Insomma, l'idea Mancini appare a prima vista senzaltro ingegnosa e innovativa rispetto a quella in fase di effettiva realizzazione in cantiere da parte del Consorzio T/M ma mancano ancora troppi elementi di riscontro per poter fornire un giudizio congruo e appropriato.
Saluti cordiali.
[quote name="Maurizio Scholl"]La, anzi le difficoltà, delle trivellazioni per impiantare quei maledetti pali eranano state ampiamente previste dagli interventi di Ermanno Mancini (in gran parte cancellati, giusto per dovere di cronaca). Siamo arrivati al punto di dovere usare gli esplosivi per frantumare il granito per consentire alle trivelle di raggiungerre la giusta profondità per impiantare le fondamenta di questi pali da 2 metri di diametro. Dove sono finiti i degrinatori? Quelli che affermavano che tutto era sotto controllo? In questo mega progetto si naviga a vista.[/quote]
Guarda di questi tempi stiamo lavorando alle fondazioni di un viadotto con micropali da 250mm, non hai idea dei guai che si stanno passando con dei trovanti di tufo all'interno di alluvioni! E' un continuo di fermare sfilare le aste e cambiare l'utensile,una palla fantastica!
Ne sono ottanta da fare e tutto sommato si va anche veloci nonostante il gran bordello.Figurati questi la sotto che casino dovranno fare per finire malamente di fare quelle bestie di buchi!
Va bè,non pago io non li devo neanche fare per cui va bene così,problemi loro e di chi il cantiere nn sa neanche dove sta di casa.
Cià ;-)
[quote name="Ermanno Mancini"][quote
.......
Detto questo, a me pare che non ci sia più nulla da scrivere a proposito della Concordia e del consorzio T/M. Facessero come gli pare. Spero che gli vada bene. Per me la possono pure prendere a cannonate come la New Carissa (Oregon 1999 recuperata dalla Titan nel 2008)
E poi, mi sono un po' disamorato del Giglio. La Concordia non c'entra nulla, sia chiaro. E' una questione di cuore :cry:
Se la salute mi assiste magari l'anno prossimo vado a Pantelleria xchè delle isole non posso farne a meno.
Bye Bye[/quote]
Pantelleria è magnifica.Adesso ho capito dove sta la nostra affinità ragazzo, la polvere da sparo! Un giorno di questi ti racconto cosa ci facevo da fanciullo con i tubi zincati trasformati in cannoncini! Ah c'ho anche lo sparapatate all'attivo!
Cià :lol:
La, anzi le difficoltà, delle trivellazioni per impiantare quei maledetti pali eranano state ampiamente previste dagli interventi di Ermanno Mancini (in gran parte cancellati, giusto per dovere di cronaca). Siamo arrivati al punto di dovere usare gli esplosivi per frantumare il granito per consentire alle trivelle di raggiungerre la giusta profondità per impiantare le fondamenta di questi pali da 2 metri di diametro. Dove sono finiti i degrinatori? Quelli che affermavano che tutto era sotto controllo? In questo mega progetto si naviga a vista.
Io non ho bisogno del corso :-)
Da ragazzino facevamo cilindri contenitori per polvere pirica.
Occorrente il cilindro su cui è avvolta la carta igienica. Il cilindro và rivestito con pagine di riviste da incollare con la colla di pesce..quella che una volta usavano i falegnami..quella che sembrava caramello e che si scioglieva in una buatta (lattina).
Ottenuto un bel cilindro abbastanza resistente lo si riempiva di polvere pirica...comprata a Napoli da fabbricanti di fuochi pirotecnici....tutto illegale, s'intende...per i botti più piccoli la miccia era fatta da una girandola. Per i botti maggiori l'innesco era elettrico comandato a distanza. Volendo si potevano aggiungere bulloni, ghiaia e quant'altro.
Bei tempi 8)
Detto questo, a me pare che non ci sia più nulla da scrivere a proposito della Concordia e del consorzio T/M. Facessero come gli pare. Spero che gli vada bene. Per me la possono pure prendere a cannonate come la New Carissa (Oregon 1999 recuperata dalla Titan nel 2008)
E poi, mi sono un po' disamorato del Giglio. La Concordia non c'entra nulla, sia chiaro. E' una questione di cuore :cry:
Se la salute mi assiste magari l'anno prossimo vado a Pantelleria xchè delle isole non posso farne a meno.
Bye Bye
[quote name="Maurizio Scholl"]Linck: http://www.greenbreaktechnology.it/
Con queste i pallini rossi sconpariranno ben presto in maniera ecosostenibile :-x
OT I primi anni che sono andato al Giglio si usava la dinamite per frantumare il granito. C'era da allargare l'area della centrale elettrica e da allargare la strada per l'Allume. Me lo ricordo bene il suono del corno ed il boom pochi secondi dopo....altri tempi.[/quote]
Mi sono iscritto al corso ci vieni dottore così impariamo qualcosa di utile e non tutte le caxxate che abbiamo imparato e che non servono a nulla? Dai ci mettiamo a fare gli scassatutto e anche divertente credo!
Sgrunth! :o
[quote name="Maurizio Scholl"]Linck: http://www.greenbreaktechnology.it/
Con queste i pallini rossi sconpariranno ben presto in maniera ecosostenibile :-x
OT I primi anni che sono andato al Giglio si usava la dinamite per frantumare il granito. C'era da allargare l'area della centrale elettrica e da allargare la strada per l'Allume. Me lo ricordo bene il suono del corno ed il boom pochi secondi dopo....altri tempi.[/quote]
Dottore le voglio consigliare al mio dentista per le canalari ecosostenibili. Ma t'immagini a 30/40 metri mettersi a trafficare con i buchetti, mettere giù 10/15 cariche, fili,filetti, stoppaccioli, maglia anti scheggia sulla zona..etc..etc, poveri cristi i sub!
Ecosostenibile..tsè!
Cià :-x
Linck: http://www.greenbreaktechnology.it/
Con queste i pallini rossi sconpariranno ben presto in maniera ecosostenibile :-x
OT I primi anni che sono andato al Giglio si usava la dinamite per frantumare il granito. C'era da allargare l'area della centrale elettrica e da allargare la strada per l'Allume. Me lo ricordo bene il suono del corno ed il boom pochi secondi dopo....altri tempi.
Nel post # 678 ho dimenticato di aggiungere una piccola nota extra.
Il sistema prescinde sostanzialmente dalla posizione del baricentro nave tenuto conto che la rilevazione dei movimenti è in tempo reale e molto precisa, (avete notato che sulla pancia della nave sono stati aggiunti dei sensori di movimento?) tal ché ogni movimento viene immediatamente rilevato e corretto con le regolazioni previste nel quadro sinottico su cui sono rappresentate le posizioni schematiche dei galleggianti, la loro pressione interna, la pressione di profondità entro la quale si trova ciascun elemento della tale o tal'altra fila, i comandi per le regolazioni conseguenziali +/-.
Qualsiasi cosa faccia la nave la si conosce immediatamente e si agisce di conseguenza.
E' così difficile da capire?
A conti fatti a quest'ora mezza sarebbe già stata demolita e/o riparata nel cantiere di Livorno o Piombino fate voi!
Saluti :eek:
[quote name="Maurizio Scholl"]A parte le bischerate, ma lo hai capito il progetto Mancini & Co?
Io lo trovo niente affatto male. :-)[/quote]
Secondo me no, la qual cosa non è poi così grave. Quella un pò più grave è che non l'hanno capito gli attori!
Cià :-*
da Pag.8 "Dalla giornata di mercoledì 14 novembre, il miglioramento delle condizioni meteo ha permesso la ripresa delle operazioni di rimozione, tra cui anche [i]il ritensionamento degli anchor blocks 1 e 2, resosi necessario a seguito dell’allentamento di alcuni pali dovuto
alla forte mareggiata dello scorso 31 ottobre[/i]".
.......????
"Considerate le difficoltà precedentemente riscontrate durante le trivellazioni dei fori di
largo diametro sul lato mare, è stato autorizzata la prova per l’utilizzo della tecnologia
“green break”, che si avvale di [u][i]microcariche ecosostenibili[/i][/u] di lieve potenza, al fine di
permettere il livellamento del fondale ed il posizionamento della dima su cui fissare la
trivella. "
........????
All.4 pag.17 "...tre pallini verdi,uno giallo, diciotto rossi.." ?
Saluti :-x
[quote name="Maurizio Scholl"]Spiacente, sono un libero professionista con una laurea, due specializzazioni, un paio di anni di perfezionamento post laurea....membro di 2-3 società scientifiche... ma non ho Principali :P[/quote]
Ahahahahahahhaa ,bravo dottò,ben detto!
A parte le bischerate, ma lo hai capito il progetto Mancini & Co?
Io lo trovo niente affatto male. :-)
Spiacente, sono un libero professionista con una laurea, due specializzazioni, un paio di anni di perfezionamento post laurea....membro di 2-3 società scientifiche... ma non ho Principali :P
[quote name="Attilio Regolo"]Beh, Maurizio, s'era capito da un pezzo che "OggiNotizie.it= ManciniNotizie.it"
Saluti deferenti al tuo Principale.[/quote]
Magari Attilio, ma ti sbagli di molto anzi no, moltissimo direi!
Salutissimi :P
Beh, Maurizio, s'era capito da un pezzo che "OggiNotizie.it= ManciniNotizie.it"
Saluti deferenti al tuo Principale.
Link: http://www.ogginotizie.it/189507-costa-concordia-uno-studio-di-modellazione-statica/#.UKe8soXirgU
Visto il servizio di qusta sera su TG1 sulla M/T. Lavorano giorno e notte. Una immagine subacquea dei piloni appena installati....
strana coincidenza con i contributi di Mancini su questo forum...ci spiano? :P
[quote name="Maurizio Scholl"]BRAVO' ....alla francese con l'accento :-)
Però non capisco, tanto valeva pubblicare il video IMHO
Queste slide faranno il giro del mondo, con il logo Giglionews ;-)[/quote]
Ma no dai da qui a copiare il progetto e metterlo in atto ce ne corre,neanche tra 50 anni riuscirebbero a farlo, manca in ingrediente fondamentale e sai qual'è? L'entusiasmo e la genialità nel fare senza pretendere,hai voglia tu a pubblicare cose, ma quando mai?
Per il giro,tanto meglio per il giglionews, sono contento se accade, se non altro,forse, può darsi che... cominceranno a capire che a volte è meglio piccolo cervello che una montagna di muscoli palestrati (acciaio e tirate da morire),e pensare che per 20 anni ho fatto ginnastica artistica e detestavo i palestrati!!
Cià ;-)
BRAVO' ....alla francese con l'accento :-)
Però non capisco, tanto valeva pubblicare il video IMHO
Queste slide faranno il giro del mondo, con il logo Giglionews ;-)
[quote name="Ermanno Mancini"]Questa è la parte descrittiva a pag.45 del progetto.......e relative immagini di sintesi
[/quote]
Credo di essere stato più che esaustivo, provare per credere, più di questo non posso dire ne dirò.
Caro attilio vedi cose in acqua, fuori e addosso alla nave sotto forma di ferraglia?No,eppure si solleva,gira e galleggia.
Saluti :-*
Questa è la parte descrittiva a pag pag.45 del progetto.
"Descrizione sommaria procedura di attivazione elementi di spinta"
La prima fase prevede vengano attivati esclusivamente gli elementi necessari al sollevamento della nave senza operare rotazioni, quindi senza attivare coppie con spinte perfettamente allineate alle resistenze (baricentri centrati). Tale operazione consente, una volta raggiunta la quantità di spinta applicata strettamente necessaria per disincagliare lo scafo, di avere un sollevamento dal fondo marino di circa 3/5 metri (velocità ascensionale fissata in 0,05-0.1 m/sec). Ad emersione stabilizzata (nave in equilibrio a “mezz’acqua” proporzionale al differenziale peso/spinte) , si attiveranno gli elementi di spinta per mezzo dei quali si ottiene la traslazione del baricentro delle spinte verso il “fumaiolo” della nave. La traslazione fa si che la risultante delle azioni sia eccentrica rispetto alla risultante dei pesi nave attivando per conseguenza una coppia antioraria dalla quale si otterrà il momento necessario a far raddrizzare la nave. Per agevolare questa manovra , che si dovrà compiere autonomamente senza apporti esterni è stato dimostrato che, si dovranno attivare delle riduzioni di portanza nella parte “bassa” dello scafo tali da consentire il parziale affondamento del ginocchio di dritta (con il contributo del peso dell'acqua interna confinata, falla chiusa) mantenendo contemporaneamente il normale valore di spinta nelle zone in corrispondenza del baricentro nave. Questo comporterà un ulteriore miglioramento delle condizioni di coppia che sono attrici della rotazione dello scafo . I sistemi di ritenuta a terra nel contempo esplicheranno la loro azione con il minimo contributo possibile all'azione di rotazione ma solo impedendo allo scafo di compiere qualsiasi movimento longitudinale e/o trasversale. Tale funzione è ottenuta con l'azione combiata ed invertita degli organi di tenuta facenti capo agli argani di terra e a quello sui pontoni a mare. Ottenuto quindi il voluto galleggiamento e il totale assetto verticale, (a meno di qualche grado di sbandamento verso dritta imputabile presumibmente alla notevole quantità di oggetti "scarrocciati" a dritta) , dello scafo, si potrà procedere alle fasi successive.
ooopppssss guardate che ho trovato nascosto nei meandri dei post del giglionwes?
http://www.giglionews.it/2012111659212/dite-la-vostra/isola-del-giglio/dite-la-vostra-sul-progetto-tm.html
[quote name="Attilio Regolo"]Non c'è bisogno, caro Ermanno, di "minacciarmi" di farmi "trangugiare" a tavola, oltre alla tagliata di 5cm, anche ben "77(settantasette)" pagine video del tuo progetto.
Mi basta solo sapere al momento se fra queste 77 pagine ce n'è almeno una che fa riferimento preciso e circostanziato al problema "CRUCIALE" del preliminare "disincaglio" della nave.[/quote]
Ovvio che c'è attilio, anche perche, forse non lo sai, la nave NON E' INCAGLIATA, ma semplicemente "poggiata" su due protuberanze rocciose cuneiformi. Va da se che non occorrono particolari maestrie o accorgimenti per sollevarla dagli appoggi.
Detto questo, va a comprà ste bistecche e due fiaschi di chianti che io e il dottore s'arriva al più più presto.
saluti :P
Non c'è bisogno, caro Ermanno, di "minacciarmi" di farmi "trangugiare" a tavola, oltre alla tagliata di 5cm, anche ben "77(settantasette)" pagine video del tuo progetto.
Mi basta solo sapere al momento se fra queste 77 pagine ce n'è almeno una che fa riferimento preciso e circostanziato al problema "CRUCIALE" del preliminare "disincaglio" della nave.
[quote name="Attilio Regolo"]Piacerebbe molto anche a me la tagliata con il buon vino rosso, cari Ermanno e Maurizio.
Ma è inutile che cerchiate di "corrompermi", se prima non mi spiegate in maniera convincente e incontrovertibile che con il metodo Mancini& C. viene garantito il disincaglio preliminare della nave anche in presenza di probabili falle sul fianco sommerso, falle presumibilmente riempite da "arpioni di roccia e lamiere contorte " che renderebbero assai problematico il distacco dal fondale dello scafo mediante sola spinta idrostatica dal basso verso l'alto.
Comunque ricambio i saluti e se proprio dovesse capitare di incontrarsi a tavola ringrazio dell'offerta ma preferirei, dato il mio nome, fare alla "romana".[/quote]
Attiliooooooooooooooo ma sei di uno "spilorcio" pazzesco. T'ho detto che la tagliata laoffriamo noi il vino anche cos'altro vuoi?
Porto io il pc super caxxuto con il video sopra ti illustro personalmente 77 pagine di progetto e vedrai che ti farai convinto benedett'omo!
"eeehhh maremma 'ncoronata" Ahahahahaha :P
saluti :lol:
[quote name="Riccardo Fanciulli"]Queste sono le misure ufficiali .....
VISUALIZZA[/quote]
e infatti non c'entra neanche la combinata com'è combinata.
Saluti :oops:
Queste sono le misure ufficiali .....
http://www.fincantieri.it/cms/data/pages/files/000027_resource1_orig.pdf
Piacerebbe molto anche a me la tagliata con il buon vino rosso, cari Ermanno e Maurizio.
Ma è inutile che cerchiate di "corrompermi", se prima non mi spiegate in maniera convincente e incontrovertibile che con il metodo Mancini& C. viene garantito il disincaglio preliminare della nave anche in presenza di probabili falle sul fianco sommerso, falle presumibilmente riempite da "arpioni di roccia e lamiere contorte " che renderebbero assai problematico il distacco dal fondale dello scafo mediante sola spinta idrostatica dal basso verso l'alto.
Comunque ricambio i saluti e se proprio dovesse capitare di incontrarsi a tavola ringrazio dell'offerta ma preferirei, dato il mio nome, fare alla "romana".
[quote name="Franco Pepe"]Con il metro in mano ho fatto due conti: larghezza di costruzione di Concordia 35,5 metri, larghezza del bacino di carenaggio di Palermo 65/66 metri (misurati da google Earth, misure ufficiali non ne ho trovate). A questo punto sarebbe necessario sapere le misure dei cassoni: se superano i 14,5 metri, compresi i rinforzi saldati allo scafo, Concordia non entrerà mai nel bacino di carenaggio. C'è poi un'altra misura fondamentale del bacino che non so dove trovare: la profondità ! Dubito che possa essere di 18 metri visto che le navi vengono immesse in bacino scariche. Se qualcuno ha i dati mancanti (larghezza dei cassoni e profondità del bacino di Palermo), possiamo fare chiarezza sui destini della nave una volta raddrizzata.[/quote]
taranto 250x40.80x13
napoli 321x40x13.60
genova 280x40x13
livorno 350x56x10
palermo 370x68x13
Saluti :-*
[quote name="Maurizio Scholl"]News: http://www.romagnanoi.it/news/ravenna/738482/Concordia-100-milioni-in-più-per-il-recupero.html
Sono certo che il papà dell'ing. Ceccarelli, Epaminonda Ceccarelli, non sarebbe d'accordo con il figiolo. Lui si era un vero Genio![/quote]
DOTTORE ABBIAMO SCOPERTO CHE ATTILIO è UN TACCAGNO. FACCIAMO CHE LE BISTECCHE ED IL VINO CE LI PAGHIAMO DA SOLI,ANZI OFFRIAMO UN LAUTO PASTO ANCHE AD ATTILIO CHE DICI?
Cià :lol:
[quote name="Maurizio Scholl"]News: http://www.romagnanoi.it/news/ravenna/738482/Concordia-100-milioni-in-più-per-il-recupero.html
Sono certo che il papà dell'ing. Ceccarelli, Epaminonda Ceccarelli, non sarebbe d'accordo con il figiolo. Lui si era un vero Genio![/quote]
Vero ho letto delle cose affascinati su quel gran "signore" Epaminonda un genio.
saluti
News: http://www.romagnanoi.it/news/ravenna/738482/Concordia-100-milioni-in-più-per-il-recupero.html
Sono certo che il papà dell'ing. Ceccarelli, Epaminonda Ceccarelli, non sarebbe d'accordo con il figiolo. Lui si era un vero Genio!
[quote name="Attilio Regolo"]Perchè , Ermanno, prendendo per buoni i tuoi dati,se la superficie di "speronamento" graduale da appoggio è di 500/700 mq X 2 = 1200 mq per 5mt di "incasso" non basterebbero certo quelle poche decine di migliaia di tonnellate di peso gravante a poterlo provocare.
A meno che la superficie effettiva di penetrazione senza sfondamento non sia in realtà molto più ridotta, rimanendo comunque inspiegabile l'assenza di perforazione e di falle sul fasciame di acciaio di alta resistenza oltretutto irrigidito dalle nervature trasversali sempre di acciaio.
E non credo proprio che il "rendering video" che ci proponi davanti ad una bella bistecca possa spiegare tutto questo.[/quote]
Ehehehehe Attilio non hai la benchè minima e pallida idea di quante cose posso spiegare che tu neanche ti sogni... Ma non sarà che sei "spilorcio" e ti pesa la saccoccia per acquistare 4 chili di tagliata e un paio di fiaschi di chianti? Ahahahahaha
saluti Attì :P
Ringrazio il Sig. Regolo per le delucidazioni, ma ho ancora dubbi su questo colossale recupero.
La grande falla a cielo aperto non è stata chiusa perché ritenuta un operazione troppo onerosa? oppure è un operazione quasi inutile se non è prevista una riparazione temporanea della nave? spiego meglio; se le varie vie d'acqua, come le falle, finestroni, i fori praticati dai sommozzatori per accedere dentro lo scafo, sono impossibili da sigillare rendendo a dir poco problematico un eventuale svuotamento della Concordia, perché chiudere la grande falla a cielo aperto? Ma questo significa che non è previsto un piano B? SE si riuscirà a roteare e sollevare la nave con i cassoni, quest'ultima non sarà più in "sicurezza", perché se per qualsiasi motivo i cassoni non dovessero reggere, la Concordia potrebbe inabissarsi non solo durante il viaggio verso il bacino, ma anche prima, cioè vicino alla costa del Giglio.
Quello che sto cercando di dire, è che questo recupero sembra sia fatto in sicurezza solo fino al momento del rigalleggiamento, e dopo? dubito che i rischi di uno "sgancio" dei cassoni sia minimo.
Non sarebbe possibile implementare l'attuale progetto in questo modo? riparare la grande falla a cielo aperto, procedere alla rotazione e sollevamento tramite cassoni, a questo punto le vie d'acqua sarebbero notevolmente ridotte, e si potrebbe procedere con riparazioni temporanee delle falle (dato che lo scafo sommerso risulterebbe sufficientemente distante dal fondale), poi si procederebbe allo svuotamento della nave, che resa di nuovo galleggiante sarebbe più sicura da rimorchiare, in pratica nave galleggiante + cassoni = trasporto più sicuro.
Ovviamente sono solo teorie di un profano.
Oramai hanno "azzannato" la mucca caroline dalle belle zizze gonfie e ricche!!
http://www.romagnanoi.it/news/ravenna/738482/Concordia-100-milioni-in-pi%C3%B9-per-il-recupero.html
[quote name="Franco Pepe"]Con il metro in mano ho fatto due conti: larghezza di costruzione di Concordia 35,5 metri, larghezza del bacino di carenaggio di Palermo 65/66 metri (misurati da google Earth, misure ufficiali non ne ho trovate). A questo punto sarebbe necessario sapere le misure dei cassoni: se superano i 14,5 metri, compresi i rinforzi saldati allo scafo, Concordia non entrerà mai nel bacino di carenaggio. C'è poi un'altra misura fondamentale del bacino che non so dove trovare: la profondità ! Dubito che possa essere di 18 metri visto che le navi vengono immesse in bacino scariche. Se qualcuno ha i dati mancanti (larghezza dei cassoni e profondità del bacino di Palermo), possiamo fare chiarezza sui destini della nave una volta raddrizzata.[/quote]
localita lung. largh. prof
Taranto 250 40.80 13.00
Napoli 321 40.00 13.60
Genova 280 40.00 13.00
Livorno 350 56.00 10.00
Palermo 370 68.00 13.00
Questo mi hanno passato questo riporto.
Come vedi il tanto auspicato Livorno non ha assoltamente le dimensioni adatte ad un convoglio largo non meno di 56.00 metri e che pesca non meno di 12/15 metri. Dove finirà la concordia? In chissà quale porto per la demolizione o in fondo a qualche fossa a nord ovest del giglio?
Bella domanda
Saluti :roll:
Perchè , Ermanno, prendendo per buoni i tuoi dati,se la superficie di "speronamento" graduale da appoggio è di 500/700 mq X 2 = 1200 mq per 5mt di "incasso" non basterebbero certo quelle poche decine di migliaia di tonnellate di peso gravante a poterlo provocare.
A meno che la superficie effettiva di penetrazione senza sfondamento non sia in realtà molto più ridotta, rimanendo comunque inspiegabile l'assenza di perforazione e di falle sul fasciame di acciaio di alta resistenza oltretutto irrigidito dalle nervature trasversali sempre di acciaio.
E non credo proprio che il "rendering video" che ci proponi davanti ad una bella bistecca possa spiegare tutto questo.
[quote name="Pietro Rinaldi"]A Mancini ….Ecco, finalmente una proposta “incontestabile” !!!! Mostrare il video …… prima o dopo la tavolata ?? Perché se è dopo … le menti forse saranno un pochino annebbiate !!! Ditemi giorno e ora …. per il luogo però, sarebbe appropriato, L’isola del Giglio ! Se così sarà vi porterò anche qualche bottiglia di vino rosso (produzione famigliare).
Prima del pranzo …. Giro di perlustrazione in mattinata (a distanza di sicurezza) del cantiere Concordia, ritorno a casa pomeridiano.[/quote]
Prima, prima aspettiamo che migliorino le condizioni meteo e lo stato dei luoghi però, state proprio rovinati lassù eh! Naturalmente è tutto a carico di Attilo, bistecche e vino.
Saluti :roll:
[quote name="Attilio Regolo"]Ma com'è possibile Ermanno, "5 mt di incasso" degli speroni di roccia nel fianco sommerso della nave e nessuna falla?
Ma di che materiae sarebbe fatta la fiancata della nave?[/quote]
Possibilissimo Attilio specialmente nella zona di prua in corrispondenza del teatro che è stato ricavato togliendo la parte centrale dei ponti 4 e 5, si estende in corrispondenza dei compartimenti 13 e 14 ed è lungo 40.687,00 mm. Quindi può flettersi all'inverosimile senza che il fasciame si danneggi più di tanto.Prepara le bistecche e i due litri di rosso.
C'è altro?
Saluti ;-)
A Mancini ….Ecco, finalmente una proposta “incontestabile” !!!! Mostrare il video …… prima o dopo la tavolata ?? Perché se è dopo … le menti forse saranno un pochino annebbiate !!! Ditemi giorno e ora …. per il luogo però, sarebbe appropriato, L’isola del Giglio ! Se così sarà vi porterò anche qualche bottiglia di vino rosso (produzione famigliare).
Prima del pranzo …. Giro di perlustrazione in mattinata (a distanza di sicurezza) del cantiere Concordia, ritorno a casa pomeridiano.
Ma com'è possibile Ermanno, "5 mt di incasso" degli speroni di roccia nel fianco sommerso della nave e nessuna falla?
Ma di che materiae sarebbe fatta la fiancata della nave?
Vi siete accorti che la prua della nave è ulteriormente scesa verso il basso da un po di tempo a questa parte?
Occhio gente!
saluti :o
[quote name="Attilio Regolo"]Ecco vedi Ermanno, ancora una volta fai affermazioni dogmatiche di principio senza chiarire i dubbi. "Basta applicare tutte insieme le 68.000 tonnellate di spinta idrostatica e la nave si disincaglia da sola" affermi. E continui "anche un bambino capirebbe che poi a nave liberata dall'incaglio può ruotare dosando la spinta in particolari zone" e questa ultima affermazione la posso anche condividere, ma è la prima che ancora non è chiara,Ermanno.
Innanzitutto, perchè hai bisogno di tutta la potenza di spinta per il disincaglio quando invece al sistema T/M è sufficiente per poterlo fare una trazione rotazionale assai più limitata di tonnellate di applicazione mirata?
E poi, lo ripeto, nonostante tutta quella potenza di spinta , una spinta idrostatica che agisce dal basso verso l'alto in direzione perpendicolare al livello del mare,come si fa a vincere l'ostacolo frapposto a suddetto movimento di sollevamento verticale dagli speroni rocciosi che sono penetrati grosso modo perpendicolarmente nel fianco sommerso della nave quindi lungo una direzione che rispetto alla verticale forma un angolo di circa 30°?[/quote]
Attilio ti faccio una proposta. Invitaci a cena a me e al dottore e ti faccio vedere il video, Oh ti avverto che a forchetta andiamo forte quindi prepara un 4 chili di tagliata chianina come si deve e un paio di litri di rosso. Ci stai? 8)
[quote name="Attilio Regolo"]Ecco vedi Ermanno, ancora una volta fai affermazioni dogmatiche di principio senza chiarire i dubbi. "Basta applicare tutte insieme le 68.000 tonnellate di spinta idrostatica e la nave si disincaglia da sola" affermi. E continui "anche un bambino capirebbe che poi a nave liberata dall'incaglio può ruotare dosando la spinta in particolari zone" e questa ultima affermazione la posso anche condividere, ma è la prima che ancora non è chiara,Ermanno.
Innanzitutto, perchè hai bisogno di tutta la potenza di spinta per il disincaglio quando invece al sistema T/M è sufficiente per poterlo fare una trazione rotazionale assai più limitata di tonnellate di applicazione mirata?
E poi, lo ripeto, nonostante tutta quella potenza di spinta , una spinta idrostatica che agisce dal basso verso l'alto in direzione perpendicolare al livello del mare,come si fa a vincere l'ostacolo frapposto a suddetto movimento di sollevamento verticale dagli speroni rocciosi che sono penetrati grosso modo perpendicolarmente nel fianco sommerso della nave quindi lungo una direzione che rispetto alla verticale forma un angolo di circa 30°?[/quote]
Attilio la nave NON E' incastrata e solo poggiata su due sperono con un incasso di circa 5 metri per circa 500/700 metri quadri per parte,basta sollevare e si alza come un palloncino da giostra.L'angolo di sbandata è di 65° per essere precisi. Niente di che basta fare niente altro.
Saluti :-*
[quote name="Franco Pepe"]Con il metro in mano ho fatto due conti: larghezza di costruzione di Concordia 35,5 metri, larghezza del bacino di carenaggio di Palermo 65/66 metri (misurati da google Earth, misure ufficiali non ne ho trovate). A questo punto sarebbe necessario sapere le misure dei cassoni: se superano i 14,5 metri, compresi i rinforzi saldati allo scafo, Concordia non entrerà mai nel bacino di carenaggio. C'è poi un'altra misura fondamentale del bacino che non so dove trovare: la profondità ! Dubito che possa essere di 18 metri visto che le navi vengono immesse in bacino scariche. Se qualcuno ha i dati mancanti (larghezza dei cassoni e profondità del bacino di Palermo), possiamo fare chiarezza sui destini della nave una volta raddrizzata.[/quote]
I dati di palermo li troviamo rapidamente franco, domani faccio qualche telefonata ad un paio di amici palermitani e ti saprò dire.I cassoni sono da 10 metri per parte quindi fanno 55,50 in tutto,sono alti 31 metri e lunghi 11,50 cadauno,pesano circa 530 tonnellate ciascuno. Enormi,pazzeschi!
La concordia non andrà mai in nessun bacino,accetto scommesse pago 10:1! :P
A breve pubblicherò una relazione "pesantissima" sulla quale sto lavorando da qualche giorno dopo aver visionato con attenzione il sito ufficiale delle aziende.
saluti ;-)
Con il metro in mano ho fatto due conti: larghezza di costruzione di Concordia 35,5 metri, larghezza del bacino di carenaggio di Palermo 65/66 metri (misurati da google Earth, misure ufficiali non ne ho trovate). A questo punto sarebbe necessario sapere le misure dei cassoni: se superano i 14,5 metri, compresi i rinforzi saldati allo scafo, Concordia non entrerà mai nel bacino di carenaggio. C'è poi un'altra misura fondamentale del bacino che non so dove trovare: la profondità ! Dubito che possa essere di 18 metri visto che le navi vengono immesse in bacino scariche. Se qualcuno ha i dati mancanti (larghezza dei cassoni e profondità del bacino di Palermo), possiamo fare chiarezza sui destini della nave una volta raddrizzata.
Ecco vedi Ermanno, ancora una volta fai affermazioni dogmatiche di principio senza chiarire i dubbi. "Basta applicare tutte insieme le 68.000 tonnellate di spinta idrostatica e la nave si disincaglia da sola" affermi. E continui "anche un bambino capirebbe che poi a nave liberata dall'incaglio può ruotare dosando la spinta in particolari zone" e questa ultima affermazione la posso anche condividere, ma è la prima che ancora non è chiara,Ermanno.
Innanzitutto, perchè hai bisogno di tutta la potenza di spinta per il disincaglio quando invece al sistema T/M è sufficiente per poterlo fare una trazione rotazionale assai più limitata di tonnellate di applicazione mirata?
E poi, lo ripeto, nonostante tutta quella potenza di spinta , una spinta idrostatica che agisce dal basso verso l'alto in direzione perpendicolare al livello del mare,come si fa a vincere l'ostacolo frapposto a suddetto movimento di sollevamento verticale dagli speroni rocciosi che sono penetrati grosso modo perpendicolarmente nel fianco sommerso della nave quindi lungo una direzione che rispetto alla verticale forma un angolo di circa 30°?
Citazione di Ermanno:
[quote]Domandate al dottore lui ha visto,e non solo lui sia chiaro, come si alza e gira la baracca intera e senza un bullone fuori posto. Volavano i cappelli,tante scuse e tante strette di mano! saluti Attilio :-*[/quote]
Avevo mandato un commento al riguardo ma deve essersi perso nei meandri della rete... Il processo di radrizzamento e rotazione controllata nel progetto Mancini c'è eccome!
Basta sollevare la nave appena appena...
Fai questo esperimento: ti occorre una matita, un mezzo metro di spago da cucina da avvolgere sulla matita stessa e due cavalletti dove appoggiare la matita.
La matita è la Concordia, i cavalletti simulano il galleggiamento.
A questo punto se metti in tensione le estremità dello spago puoi fare ruotare la matita in senso orario o antiorario a tuo piacimento. Capito?
Con la metà dei cavi utilizzati per la messa in sicurezza della nave si poteva creare il sistema di rotazione.
Di una semplicità straordinaria
Cari saluti
[quote name="Attilio Regolo"]Ma dai Ermanno, lo sai che mi sei simpatico e hai la mia stima, ma non consumare altro tempo penna e inchiostro per sparlare dell'operazione T/M che tanto andrà avanti comunque a prescindere da quello che possiamo pensare e dire sia tu che io.
Piuttosto perchè non rispondi ai dubbi da me chiaramente espressi sulla fattibilità e funzionalità di fondo della tua idea-progetto alternativa e in particolare su quel problema "CRUCIALE" come l'ha dfinito Pietro Rinaldi del primo raddrizazmento per disincaglio della Concordia che francamente ancora non si è capito come possa essere effettuato con efficacia e in sicurezza operando fin dall'inizio con un sistema di contenitori gonfiabili, come previsto dal tuo progetto, Ermanno, contenitori gonfiabili che possono esercitare solo una spinta idrostatica in verticale e non anche la necessaria spinta o trazione rotazionale necessaria appunto per il preliminare e indispensabile disincaglio.[/quote]
Molto semplice attilio basta applicare tutte le 68.000 tonnellate e la nave si disincaglia sola.Fatto questo si differenziano le spinte ed anche un bambino capisce che spostando idrostaticamente i punti di applicazione delle spinte si riesce tranquillamente ad ottenere la cercata rotazione. L'ho già detto falla chiusa e acqua in loco, fa comodo anche l'acqua interna per la bisogna. Non c'è altro attilio spiegalo ai signori li al Giglio.
Saluti :cry:
[quote name="Attilio Regolo"]Ma dai Ermanno, lo sai che mi sei simpatico e hai la mia stima, ma non consumare altro tempo penna e inchiostro per sparlare dell'operazione T/M che tanto andrà avanti comunque a prescindere da quello che possiamo pensare e dire sia tu che io.
Piuttosto perchè non rispondi ai dubbi da me chiaramente espressi sulla fattibilità e funzionalità di fondo della tua idea-progetto alternativa e in particolare su quel problema "CRUCIALE" come l'ha dfinito Pietro Rinaldi del primo raddrizazmento per disincaglio della Concordia che francamente ancora non si è capito come possa essere effettuato con efficacia e in sicurezza operando fin dall'inizio con un sistema di contenitori gonfiabili, come previsto dal tuo progetto, Ermanno, contenitori gonfiabili che possono esercitare solo una spinta idrostatica in verticale e non anche la necessaria spinta o trazione rotazionale necessaria appunto per il preliminare e indispensabile disincaglio.[/quote]
Grazie per la tua stima che contraccambio, che andassero pure avanti vediamo fin dove.
Il sistema fa tutto quello che occorre fare,senza tirare nulla e senza appesantire nulla. Morite dalla curiosità tu e gli amici del T/M eh? Domandate al dottore lui ha visto,e non solo lui sia chiaro, come si alza e gira la baracca intera e senza un bullone fuori posto.
Volavano i cappelli,tante scuse e tante strette di mano!
saluti Attilio :-*
Ma dai Ermanno, lo sai che mi sei simpatico e hai la mia stima, ma non consumare altro tempo penna e inchiostro per sparlare dell'operazione T/M che tanto andrà avanti comunque a prescindere da quello che possiamo pensare e dire sia tu che io.
Piuttosto perchè non rispondi ai dubbi da me chiaramente espressi sulla fattibilità e funzionalità di fondo della tua idea-progetto alternativa e in particolare su quel problema "CRUCIALE" come l'ha dfinito Pietro Rinaldi del primo raddrizazmento per disincaglio della Concordia che francamente ancora non si è capito come possa essere effettuato con efficacia e in sicurezza operando fin dall'inizio con un sistema di contenitori gonfiabili, come previsto dal tuo progetto, Ermanno, contenitori gonfiabili che possono esercitare solo una spinta idrostatica in verticale e non anche la necessaria spinta o trazione rotazionale necessaria appunto per il preliminare e indispensabile disincaglio.
.....Dalle ultime foto del “Cantiere Concordia” e ringrazio chi li ha segnalati
http://www.ilpost.it/2012/11/12/costa-concordia-foto-lavori-rimozione/continuano-i-lavori-per-la-rimozione-della-costa-concordia-2/
Sono in evidenza particolari costruttivi dell’intervento in corso, ma mi devo sforzare per capirne il significato fino in fondo.
Certamente l’intervento è consistente e se si pensa (come si discute anche qui nel Blog) alla falla … sarebbe uno scherzo “rattopparla”, se è vero che si costruirà lo scafo di una nave intorno alla Concordia (come un salvagente).
In questo caso, dire che il progetto è Faraonico è poco.
Pensare al recupero e al restauro (chiamiamolo così) della Concordia è affascinante e avvincente, o un sogno come qualcuno ha affermato, potrebbe anche essere una “trovata” promozionale di successo per la Carnival-Costa ma ……., ma ….. credere che si traduca in realtà è veramente un’altra cosa !!
Continuando a leggere i link proposti gentilmente
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=18885&mod=greentoscana
riscontro che le analisi .. anche sul DNA dei prodotti prelevati (Idrocarburi) sono molto dettagliati.
Non ho capito però quanto prodotto è stato sversato in mare e quanto ne è sfuggito al recupero, forse la cosiddetta “gente” comune interessata (Gigliesi in particolare) avrebbe avuto il piacere di saperlo.
Il mistero degli idrocarburi persi in mare. Le analisi:
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=18885&mod=greentoscana
Se a "sognare" la stessa cosa già siamo in due, caro Sig.Pepe, la realtà potrebbe essere assai meno brutta delle apparenze.
E poi dove sta scritto che un'assicurazione spinga per la demolizione cioè in definitiva per la "scomparsa" del bene assicurato, piuttosto che per il possibile recupero strutturale e funzionale per ancora 20 anni come si augura lei, Sig.Pepe?
Caro attilio, pervaso dal pianto accorato che si leva dal tuo animo, mi sono messo carta penna e calamaio a fare i disegnetti e i conticini per dimostrare,qualora non lo abbia già fatto abbondantemente, che tutta questa operazione origina da presupposti aleatori non verificabili quindi fanificabili. Devo anticiparti,caro attilio che questa volta avrai tutti i riscontri della terra così ti lascerai ad un pjanto accorato per aver sostenuto l'insostenibile.
Salutissimo Attilio :P
[quote name="Franco Pepe"
A sognare sono in due; sono mesi che lo scrivo: Concordia è solo ferita, se la società vuole potrà guarire e tornare a navigare, se ragioni diverse dai problemi tecnici (es. assicurazioni) suggeriranno di demolirla, Costa/Carnival avrà perso l'occasione di poter sfruttare per almeno altri 20 anni la nave più famosa di questo secolo.[/quote]
A chi non piacerebbe a che venisse rimessa in navigazione? Ma dopo i danni subiti nell'incidente, quelli da eccessiva permanenza in mare e quelli che avrà subito dopo la "cura" in preparazione nella "nursery del Giglio", francamente mi riesce difficile pensare ad un restauro e rimessa in ordine di marcia. E questo mi dispiace veramente.
Saluti :sad:
[quote name="Attilio Regolo"]Bellissime foto quelle del "post.it" proposto da Maurizio Scholl e Ermanno Mancini.
E quando parlo di recupero e restauro di quanto raffigurato nelle foto non credo di essere preda di un "sogno" come dice Ermanno, cerco solo di essere razionale e conseguente.
E poi, appunto, che senso avrebbero quei chilometri di saldature se poi tutto dovesse essere destinato all'abisso o al macero di un cimitero di smaltimento del terzo mondo?[/quote]
A sognare sono in due; sono mesi che lo scrivo: Concordia è solo ferita, se la società vuole potrà guarire e tornare a navigare, se ragioni diverse dai problemi tecnici (es. assicurazioni) suggeriranno di demolirla, Costa/Carnival avrà perso l'occasione di poter sfruttare per almeno altri 20 anni la nave più famosa di questo secolo.
[quote name="Attilio Regolo"]Bellissime foto quelle del "post.it" proposto da Maurizio Scholl e Ermanno Mancini.
E quando parlo di recupero e restauro di quanto raffigurato nelle foto non credo di essere preda di un "sogno" come dice Ermanno, cerco solo di essere razionale e conseguente.
E poi, appunto, che senso avrebbero quei chilometri di saldature se poi tutto dovesse essere destinato all'abisso o al macero di un cimitero di smaltimento del terzo mondo?[/quote]
Appunto ha il senso di dover attaccare qualcosa alla nave altrimenti i milioni sborsati in serbatoi a cosa sono serviti se poi non li si attaccano da qualche parte? Tu ancora sei convinto che la nave si giri e galleggi eh! Vuoi che ti faccia un po di conti così ti fai convinto carte alla mano?
La nave è "storta" o "piegata" o "deformata malamente" se prefersci , oltre che sfondata in più parti,ma quello è il meno. Quindi scordati che possa essere restaurata, almeno questo non è nelle mire della proprietà proprio perche non si può fare e non conviene farlo.
Saluti :-*
Bellissime foto quelle del "post.it" proposto da Maurizio Scholl e Ermanno Mancini.
E quando parlo di recupero e restauro di quanto raffigurato nelle foto non credo di essere preda di un "sogno" come dice Ermanno, cerco solo di essere razionale e conseguente.
E poi, appunto, che senso avrebbero quei chilometri di saldature se poi tutto dovesse essere destinato all'abisso o al macero di un cimitero di smaltimento del terzo mondo?
[quote name="Attilio Regolo"]Ecco qualche buona motivazione politico-economica per il recupero quanto più integrale possibile e il successivo restauro della Concordia nei cantieri navali di Fincantieri.[/quote]
http://www.ilpost.it/2012/11/12/costa-concordia-foto-lavori-rimozione/continuano-i-lavori-per-la-rimozione-della-costa-concordia-2/
E questo è solo l'inizio, osservate e fate un conto di quanti chilometri di saldatura dovranno fare. E attilio ancora sogna il restauro e messa in servizio!!!!!
Saluti :P
Ecco qualche buona motivazione politico-economica per il recupero quanto più integrale possibile e il successivo restauro della Concordia nei cantieri navali di Fincantieri.
http://www.ilpost.it/2012/11/12/costa-concordia-foto-lavori-rimozione/continuano-i-lavori-per-la-rimozione-della-costa-concordia/
Qualche foto inedita.......
e a Fincantieri la "festa " è già finita
http://www.ilmessaggero.it/marche/lavoro_ancona/notizie/231304.shtml
[quote name="Pietro Rinaldi"].....La descrizione della fase di raddrizzamento, visibile sul sito del parbuckling, appare semplice ma viene giustamente affermato che durerà circa due giorni, essendo estremamente delicata. DIREI CRUCIALE.
....Nel merito di questo Blog riscontro (sempre con la cortesia del caso) che spesso rimangono senza risposta/commento alcuni interrogativi proposti e, a parte il costante “diverbio” fra i due principali attori, questo un po’ mi sorprende, così come alcune personali interpretazioni di quanto trascritto chiaramente nei post.[/quote]
Non è un diverbio ma divergenza di opinioni nel merito.Comunque non è mai scortesia nel non rispondere ma a volte pura mancanza di tempo o sviste nel leggere i quesiti. Detto questo, la prima domanda che pongo è:
- per quale motivo si sta attuando un progetto del quale non si ha la minima percezione di quali possano essere gli sviluppi e soprattutto se funzionerà?
-Seconda domanda: per 400 milioni come minimo ci si aspetta che funzioni senza le troppe incognite che ad oggi aleggiano sulla questione.
- Terza domanda: ancora nessuno ha mai spiegato con chiarezza per quale motivo non si sono prese in considerazione ipotesi alternative pur essendo dimostrato che le alternative ci sono ed hanno margini di incertezza notevolmente inferiori a quelle del T/M.
- quarta domanda: si può accettare ed è accettabile per il nostro paese, il solo pensare che tutto questo ha, ed è oramai ben chiaro e delineato, come sottofondo , solo e solamente interesse politico?
Ecco quando qualcuno risponderà allora,forse,cercheremo di ragionare sulla bontà o meno del progetto in essere.
Saluti :eek:
.....La descrizione della fase di raddrizzamento, visibile sul sito del parbuckling, appare semplice ma viene giustamente affermato che durerà circa due giorni, essendo estremamente delicata. DIREI CRUCIALE.
Non trovo tanti dettagli esecutivi, in particolare dell’ancoraggio dei cassoni sul lato emerso della Concordia, che potrebbero togliere dubbi a chi li pone in questo blog (per es. il Sig. Murgia).
Sembrerebbe, dalla visione del rendering grafico, che i cassoni poppa via vadano proprio a coprire lo squarcio esistente e non capisco perché lo stesso dovrebbe essere lasciato aperto ….. chi l’ha detto e/o dove è scritto ?
Altro particolare che non riesco a vedere è se i cassoni di dritta e quelli di sinistra saranno uniti con dei cavi che fasciano l’opera viva della nave e la sorreggeranno in fase di sollevamento.
Sul fatto poi che una % delle infrastrutture interne (e credo superiori) vengano demolite …. per alleggerire la nave… debbo dire che già in parte è successo, ma che non è stato mai programmato o previsto nelle tante comunicazioni ufficiali che vengono sottoposte alla pubblica attenzione e tantomeno che tali interventi sono la causa dei ritardi che si stanno accumulando nella realizzazione del progetto di recupero.
Nel merito di questo Blog riscontro (sempre con la cortesia del caso) che spesso rimangono senza risposta/commento alcuni interrogativi proposti e, a parte il costante “diverbio” fra i due principali attori, questo un po’ mi sorprende, così come alcune personali interpretazioni di quanto trascritto chiaramente nei post.
Sig. Pepe, anche lei per la falla non tappata tende a fare un processo alle intenzioni malevolo e ad attribuire finalità ultime nascoste e un pò subdole cui personalmente non credo affatto.
Non dovremmo mai dimenticare che con la vicenda Concordia miseramente e banalmente naufragata al Giglio, con tanto di conseguenze tragiche, ha perso completamete la "faccia" l'intero sistema Paese e il comparto della Marineria Commerciale Nazionale di fronte a tutto il mondo e che pertanto è vivissimo il desiderio e l'intenzione di recuperare almeno in parte il prestigio perduto appunto con lo spettacolare anche se difficilissimo recupero di quella nave naufragata.
Per questo che prima di farla deliberatamente affondare definitivamente dopo essere riusciti a rimuoverla e a trasportarla per mezzo Mediterraneo fino alla sede di destinazione ci si penserà non una ma cento volte prima di riempire di nuovo i cassoni di galleggiamento per inabissarla per sempre nella disapprovazione del mondo intero.
Per quanto riguarda jnoltre la sua fugace osservazione sulla indifferenza della sequenza scelta per la rimozione mi permetto di insistere che solo la sequenza naturale di disincaglio-raddrizzamento-sollevamento può garantire la probabilità di riuscita dell'impresa perchè costituisce esattamente il percorso inverso effettuato dalla nave nella fase ultima del suo affondamento prima e del suo sbandamento finale dopo fino all'incaglio sul basso fondale roccioso della costa dell'isola.
[quote name="Franco Pepe"]La decisione di non tappare la falla deliberatamente causata da Schettino fa pensare che una volta raddrizzata/sollevata (non importa in quale sequenza) e resa rimovibile grazie ai cassoni, Concordia non andrà tanto lontano, solo alla fossa più vicina dove per un "casuale incidente" sarà fatta sprofondare.
Con i cassoni non è infatti possibile farla entrare nel bacino di Sestri Ponente e dubito anche in quello di Palermo, quindi non potendo farla galleggiare per ripararla, giocoforza sarà fatta sprofondare.[/quote]
E infatti non va da nessuna parte! E mi pare giusto no? Siamo perfettamente in sintonia io e lei sig.Pepe.
[quote name="Attilio Regolo"]E in trepida attesa dell'ennesima "bomba al napalm" di controrisposta di Ermanno Mancini alle mie precedenti dichiarazioni, proviamo anche a rispondere alla circostanziata richiesta di chiarimenti del Sig. Murgia circa la grande falla a cielo aperto della Concordia.
C'è stato un momento ,mesi fa, che sembrava che i progettisti del consorzio Titan-Micoperi avessero deciso di tappare preventivamente la falla prima di effettuare le operazioni fondamentali di rotazione-disincaglio e successivo sollevamento idrostatico.
Poi si è invece deciso di soprassedere, sia per l'onerosità dell'operazione, ma io ritengo anche per la sostanziale sua inutilità.
Perchè quella sul fianco sinistro emerso ,se pure enorme, non è la sola falla presente sullo scafo.
Ce ne sono altre e anche presumibilmente vaste oltre ad un numero imprecisato di altre vie d'acqua minori sul fianco destro sommerso della nave attraverso le quali il "risciacquo" dall'interno all'esterno della nave è già abbondantemente avvenuto nel corso di quasi un anno di stazionamento in mare in qualsiasi condizione meteomarina.
Pertanto credo che si pensi che una volta raddrizzata la nave nulla di eccezionalmente grave e inquinante possa verificarsi attraverso la grande falla di sinistra quando venisse di nuovo sommersa.
E inoltre, non può rientrare da questa falla più acqua di quanta ce ne può entrare per il principio dei vasi comunicanti allo stesso livello del mare.
Tanto ci pensano i cassoni svuotati dell'acqua ad assicurare il galleggiamneto minimo necessario per il tasporto del relitto, anche se pieno di buchi a destra e a sinistra.[/quote]
Infatti a questo serve il bacino affondabile a trasportare la nave falla chiusa e a compensazione di quelle aperte ed impossibili da chiudere.
Ma tu guarda se ne avessimo sbagliata una,roba da non credere!
Saluti Attilio :P
[quote name="Franco Pepe"]La decisione di non tappare la falla deliberatamente causata da Schettino fa pensare che una volta raddrizzata/sollevata (non importa in quale sequenza) e resa rimovibile grazie ai cassoni, Concordia non andrà tanto lontano, solo alla fossa più vicina dove per un "casuale incidente" sarà fatta sprofondare.
Con i cassoni non è infatti possibile farla entrare nel bacino di Sestri Ponente e dubito anche in quello di Palermo, quindi non potendo farla galleggiare per ripararla, giocoforza sarà fatta sprofondare.[/quote]
E pensare sig.pepe che quando questa cosa la disse maurizio scholl poco ci mancava che gli facessero un TSO seduta stante! E per fortuna che non l'ho detta io che di navi non ci capisco nulla!
Saluti :roll:
La decisione di non tappare la falla deliberatamente causata da Schettino fa pensare che una volta raddrizzata/sollevata (non importa in quale sequenza) e resa rimovibile grazie ai cassoni, Concordia non andrà tanto lontano, solo alla fossa più vicina dove per un "casuale incidente" sarà fatta sprofondare.
Con i cassoni non è infatti possibile farla entrare nel bacino di Sestri Ponente e dubito anche in quello di Palermo, quindi non potendo farla galleggiare per ripararla, giocoforza sarà fatta sprofondare.
E in trepida attesa dell'ennesima "bomba al napalm" di controrisposta di Ermanno Mancini alle mie precedenti dichiarazioni, proviamo anche a rispondere alla circostanziata richiesta di chiarimenti del Sig. Murgia circa la grande falla a cielo aperto della Concordia.
C'è stato un momento ,mesi fa, che sembrava che i progettisti del consorzio Titan-Micoperi avessero deciso di tappare preventivamente la falla prima di effettuare le operazioni fondamentali di rotazione-disincaglio e successivo sollevamento idrostatico.
Poi si è invece deciso di soprassedere, sia per l'onerosità dell'operazione, ma io ritengo anche per la sostanziale sua inutilità.
Perchè quella sul fianco sinistro emerso ,se pure enorme, non è la sola falla presente sullo scafo.
Ce ne sono altre e anche presumibilmente vaste oltre ad un numero imprecisato di altre vie d'acqua minori sul fianco destro sommerso della nave attraverso le quali il "risciacquo" dall'interno all'esterno della nave è già abbondantemente avvenuto nel corso di quasi un anno di stazionamento in mare in qualsiasi condizione meteomarina.
Pertanto credo che si pensi che una volta raddrizzata la nave nulla di eccezionalmente grave e inquinante possa verificarsi attraverso la grande falla di sinistra quando venisse di nuovo sommersa.
E inoltre, non può rientrare da questa falla più acqua di quanta ce ne può entrare per il principio dei vasi comunicanti allo stesso livello del mare.
Tanto ci pensano i cassoni svuotati dell'acqua ad assicurare il galleggiamneto minimo necessario per il tasporto del relitto, anche se pieno di buchi a destra e a sinistra.
Ermanno, è proprio vero, come dici tu, che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e aggiungo io che l'esagerato orgoglio a volte ci rende così ciechi da farci commettere errori madornali e irrimediabili.
E stai attento che il sordo e il cieco in questione non è detto che sia io.
Già di recente in un mio commento avevo espresso la convinzione che nel caso della rimozione del relitto della Concordia stabilmente affondato sul fondale di 30 mt della costa del Giglio fosse necessaria un'operazione con la seguente inevitabile sequenza: prima la rotazione di raddrizzamento necessaria con la minima forza di trazione rotatoria possibile per "disincagliare" il fianco sinisro sommerso dalle protuberanze rocciose penetrativi, e poi il sollevamento con un adeguato sistema di spinta idrostatica.
Al contrario tu, Ermanno, hai da sempre perorato con il tuo progetto alternativo la sequenza opposta: prima il sollevamento e poi il raddrizzamento.
Ebbene, sarò io il sordo e il cieco, e non voglio avere ragione per forza,ma te l'ho già detto e qui te lo ripeto con più fermezza: la sequenza da te prospettata, prima il sollevamento del relitto nelle condizioni in cui si trova attualmente, e poi il raddrizzamento, nel caso specifico della Concordia, "non può funzionare" nel senso che è impossibile che possa funzionare, perchè va decisamente contro le più elementari norme della fisica e della tecnica, e ammesso e non concesso che si possa applicare la metodologia e la tecnologia innovativa da te proposta sempre nel caso particolare del relitto Concordia e che si riuscisse poi ad attivarla effettivamente per il sollevamento preliminare previsto, suddetto sollevamento purtroppo non potrebbe avvenire inficiando drammaticamente l'intera operazione.
Per quanto riguarda infine il concetto di "tutto intero" a proposito del relitto da rimuovere fai un'affermazione dogmatica senza alcuna spiegazione e quindi inaccettabile così com'è.
Salve, chiedo scusa in anticipo se le mie domande sono già state fatte.
Vorrei esporvi alcuni dubbi e domande su questo recupero.
Non sono un esperto in materia, ma dato che ho seguito fin dall’inizio l’evolversi dei lavori, grazie alle webcam di questo sito, e altri media, mi chiedo e vi chiedo, come mai
oltre alla necessaria messa in sicurezza della nave, non si è ancora provveduto a “tappare” la falla? ho capito che la nave non verrà svuotata
dall’acqua, ma una volta che i cassoni sui due lati del relitto verranno progressivamente svuotati dall'acqua e spingeranno il relitto verso l'alto (la parte sommersa
sarà di circa 18 metri), parte dell’'acqua contenuta all’interno della nave uscirà fuori, e dubito che sarà pulita e cristallina, stesso discorso per quando
la nave verrà rimorchiata.. Durante il tragitto la falla scoperta permetterà l’ingresso di altra acqua, che passatemi il termine “sciacquerà” linterno della sala motori.
Vi ringrazio per qualsiasi chiarimento potrete darmi.
[quote name="Attilio Regolo"]E a chiarimento di quanto detto nel precedente commento, bisogna precisare meglio su cosa si intenda per "rimozione della nave tutta insieme e tutta intera".
Perchè se ormai siamo di fronte, con la Concordia al Giglio, irreversibilmente, ad un relitto di nave che è in fase di logoramento e alterazione progressiva rispetto alla configurazione originaria, c'è da chiedersi se non convenga prima di arrivare alla fase "clou" dello stress massimo per il disincaglio-raddrizzamento, non "alleggerire" in modo programmato e controllato quanto più è possibile il relitto delle sovrastrutture inutili alla resistenza strutturale principale complessiva, prima che ci pensino ad alleggerirla, con evidenti conseguenze ambientali e difficoltà aggiuntive di recupero frammentario, il tempo il mare il vento e appunto sopratutto l'operazione critica del disincaglio.
Perchè se si "alleggerisce " preliminarmente e opportunamente la nave-relitto di tutto ciò che non costituisce e non contribuisce all'ossatura e al fasciame di resistente, non per questo cessa di essere un relitto navale da rimuovere tutto insieme e tutto intero.
Con evidenti notevoli vantaggi per la riduzione degli sforzi di trazione di rimozione e dei rischi di inquinamenti da "rilasci" indesiderati e incontrollabili.[/quote]
Il relitto può e deve essere recuperato intero, resta solo da vedere,chi e come! Bella domanda eh Attilio!
saluti :-*
[quote name="Attilio Regolo"]E a chiarimento di quanto detto nel precedente commento, bisogna precisare meglio su cosa si intenda per "rimozione della nave tutta insieme e tutta intera"..
.[/quote]
Signori inizia l'arrampicata sugli specchi detta anche "butto le mani avanti così con cado indietro" traduzione:
- si è scelto di adottare un progetto lungo,pesantissimo,complicato, pericoloso ed irreversibile;
- si è scientemente scartato per "decreto" tutto ciò che potesse,in alternativa, dare risultati migliori (e non parliamo dei palloncini gomma-kevlar e dei laccetti in carbonio)ma dei legittimi concorrenti a gara,sol perche si doveva assegnare a chi si è assegnato volente o nolente;
- si è intrapresa la strada più lunga tra tutte quelle possibili a dispetto di altre più corte e sostanzialmente più efficaci,sperando che madre terra stia buona per almeno altri sei mesi e che la nave faccia altrettanto.
Ora si sostiene che forse è meglio alleggerire un "tantino" le strutture così da agevolare l'impossibile rotazione con sistemi meccanici.
La nave si disincaglia prima sollevandola così come si trova,per poi poterla girare in tutta calma e con tutto comodo senza creare nessun tipo di stress in nessuna struttura. Inutile stare a dire che un oggetto "sospeso" nell'acqua è molto più maneggevole dello stesso oggetto "affondato",tanto da un orecchio entra e dall'altro esce. Niente da fare,non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Signori sarebbe ora di far pace con il cervello!
Saluti :P
E a chiarimento di quanto detto nel precedente commento, bisogna precisare meglio su cosa si intenda per "rimozione della nave tutta insieme e tutta intera".
Perchè se ormai siamo di fronte, con la Concordia al Giglio, irreversibilmente, ad un relitto di nave che è in fase di logoramento e alterazione progressiva rispetto alla configurazione originaria, c'è da chiedersi se non convenga prima di arrivare alla fase "clou" dello stress massimo per il disincaglio-raddrizzamento, non "alleggerire" in modo programmato e controllato quanto più è possibile il relitto delle sovrastrutture inutili alla resistenza strutturale principale complessiva, prima che ci pensino ad alleggerirla, con evidenti conseguenze ambientali e difficoltà aggiuntive di recupero frammentario, il tempo il mare il vento e appunto sopratutto l'operazione critica del disincaglio.
Perchè se si "alleggerisce " preliminarmente e opportunamente la nave-relitto di tutto ciò che non costituisce e non contribuisce all'ossatura e al fasciame di resistente, non per questo cessa di essere un relitto navale da rimuovere tutto insieme e tutto intero.
Con evidenti notevoli vantaggi per la riduzione degli sforzi di trazione di rimozione e dei rischi di inquinamenti da "rilasci" indesiderati e incontrollabili.
Per cortesia, abbiate fiducia, Concordia è molto più robusta di quanto si possa immaginare. Se Costa/Carnival avrà il coraggio di investire per rimetterla in ordine, questa meravigliosa nave sarà in grado di navigare ancora per molti decenni.
Concordia è solo ferita, solo una scelta armatoriale ne può decretare la fine.
Ciao Andrea, è ovvio che la nave o se si preferisce il relitto della Concordia è in grado di sostenere lo stress per il suo recupero, altrimenti per che cosa è stato allestito quel megaprogetto e che cosa ci stanno a fare quelle centinaia di uomini in cantiere e tutti quei mezzi e quei materiali, e che cosa stanno lavorando a fare quei cantieri navali e quelle fabbriche sparse un pò in tutta la Penisola per realizzare i manufatti di galleggiamento e le strutture di supporto, per gioco o per spettacolo? E'altrettanto ovvio che il recupero del relitto tutto insieme e tutto intero non potrà essere esente da qualche imprevisto che non permetterà probabilmente il recupero "integrale" ideale al 100% della grande struttura così com'era in origine.
Ma perchè, se la rimozione tutta insieme de relitto riguarderà il 90% oppure anche l'80% dell'intera struttura originaria non si potrà dire che l'impresa sia riuscita?
[quote name="Andrea Rossi"][quote name="Attilio Regolo"]Caro Maurizio, ho già espresso il"tanto di cappello" a proposito del CV del perito-comandante Barbini.
Ma quanto da lui dichiarato è troppo intriso d "pessimismo della ragione" è oggi, al punto in cui sono giunte le cose, per la Concordia al Giglio serve invece tanto "ottimismo della volontà".[/quote]
Salve Attilio.
Presumo che il Comandante in questione abbia dei forti dubbi (leciti) sulla consistenza di Costa Concordia dopo 10 mesi in mare.
In questi 10 mesi,oltre all'impatto con lo scoglio,lo scafo ha dovuto subire sull'intero lato destro tutto il peso della nave...per non parlare dell'immersione costante nell'acqua marina che di certo non fa bene alle lamiere.
Il lato sinistro,invece,ha subito prima le temperature rigide dell'inverno,il caldo estivo ed ora si accinge ad affrontare un altro inverno...per non parlare di intemperie,salsedine,mareggiate ecc.
Ok,la nave e' ancora li,ma e' resistente per effettuare questa manovra seppur legata/imbragata/allacciata ???
Saluti[/quote]
NO non è in grado, visto che è già abbondantemente lesionata in modo serio in più punti ovviamente non a vista!
Saluti :-*
[quote name="Attilio Regolo"]Caro Maurizio, ho già espresso il"tanto di cappello" a proposito del CV del perito-comandante Barbini.
Ma quanto da lui dichiarato è troppo intriso d "pessimismo della ragione" è oggi, al punto in cui sono giunte le cose, per la Concordia al Giglio serve invece tanto "ottimismo della volontà".[/quote]
Salve Attilio.
Presumo che il Comandante in questione abbia dei forti dubbi (leciti) sulla consistenza di Costa Concordia dopo 10 mesi in mare.
In questi 10 mesi,oltre all'impatto con lo scoglio,lo scafo ha dovuto subire sull'intero lato destro tutto il peso della nave...per non parlare dell'immersione costante nell'acqua marina che di certo non fa bene alle lamiere.
Il lato sinistro,invece,ha subito prima le temperature rigide dell'inverno,il caldo estivo ed ora si accinge ad affrontare un altro inverno...per non parlare di intemperie,salsedine,mareggiate ecc.
Ok,la nave e' ancora li,ma e' resistente per effettuare questa manovra seppur legata/imbragata/allacciata ???
Saluti
Caro Maurizio, ho già espresso il"tanto di cappello" a proposito del CV del perito-comandante Barbini.
Ma quanto da lui dichiarato è troppo intriso d "pessimismo della ragione" è oggi, al punto in cui sono giunte le cose, per la Concordia al Giglio serve invece tanto "ottimismo della volontà".
[quote name="Attilio Regolo"]E allora, caro Ermanno, se così deve essere e sarà, perchè invece di continuare a fare l'imbronciato contrariato rassegnato, non provi a mettere a disposizione del blog il tuo indubbio talento ingegneristico per dare qualche suggerimento costruttivo allo scopo di aiutare a "tener su di morale" questa storica impresa "Concordia-T/M".
Tutto il Giglio penso che te ne sarebbe infinitamente grato.[/quote]
Quello che dovevo fare l'ho fatto.Vuoi che ripata lo sterminato elenco di persone e d istituzioni alle quali mi sono rivolto immediatamente dopo l'incidente? Il primo cittadino dei gigliesi in testa, mi disse al telefono che la cosa era sotto controllo e che sicuramente il progetto sarebbe stato tra i migliori in assoluto! Sigh! Ecco che i gigliesi ringraziassero il loro primo cittadino. Non capisco cosa altro debba fare su un progetto che non approvo per nessun motivo perche non v'è motivo plausiblie al quale ci si possa appigliare per essere daccordo anche in minima parte con l'indice degli argomenti! Niente neanche su quelli ci troviamo. Ahò e mica si può andare in paradiso a distetto dei santi eh! Ci sono delle scale di responsabilità, ognuno prenda le proprie e ne risponda!
Saluti :sad:
[quote]Attilio Regolo 2012-11-08 18:24 Con tutto il rispetto che merita l'ex-comandante perito Barbini, ma come fa a dare un giudizio così totalmente e drasticamente negativo sulle possibilità di recupero della Concordia,[/quote]
Evidentemente è un uomo di esperienza come emerge dal suo CV riassunto dal giornalista.
La rotazione sarà fatta con tiranti (strand jack) posizionati sia sullo scafo che sulle sovrastrutture. Queste ultime dovrebbero essere fatte di acciaio molto più sottile e sicuramente si deformeranno.
Infine, raggiunta una inclinazione di circa 40°, la nave si autoradrizzerà bruscamente andando ad impattare sul falso fondale con tutte le sue 60.000 tonnellate di ferro e le altre forze cinetiche in gioco (ignorantamente parlando). Più che un recupero sembra una costosa scommessa...ma non vedo altre soluzioni purtroppo.
E allora, caro Ermanno, se così deve essere e sarà, perchè invece di continuare a fare l'imbronciato contrariato rassegnato, non provi a mettere a disposizione del blog il tuo indubbio talento ingegneristico per dare qualche suggerimento costruttivo allo scopo di aiutare a "tener su di morale" questa storica impresa "Concordia-T/M".
Tutto il Giglio penso che te ne sarebbe infinitamente grato.
[quote name="Attilio Regolo"]Con tutto il rispetto che merita l'ex-comandante perito Barbini, ma come fa a dare un giudizio così totalmente e drasticamente negativo sulle possibilità di recupero della Concordia, un caso mai sperimentato prima per dimensione e complessità e men che mai dallo stesso perito?
E poi, se il suo pensiero è stato correttamente interpretato da chi ha riportato il resoconto della sua intervista, che cosa mai è quella "spinta idrostatica" iniziale che farebbe collassare la struttura della nave?
All'inizio non può che esserci una "forza" distribuita lungo l'asse longitudinale della trave nave impressa con sistemi di trazione per effettuare la prima rotazione sul ginocchio di appoggio inferiore allo scopo di provocare il distacco-disincaglio della fiancata a dritta attualmente appoggiata sul fondale di 30 mt.
La spinta idrostatica sarà esercitata successivamente, a raddrizzamento avvenuto, mediante lo svuotamento dei cassoni aggiuntivi applicati sul fianco emerso di sinistra per il galleggiamento.
E le schiere di cassoni sulla fiancata di sinistra inizialmente e anche su quella di destra appena possibile saranno applicate non solo per il galleggiamento ma anche per realizzare una specie di megafasciatura di stabilizzazione e irrigidimento delle strutture sia per agevolarne l'azione simultanea di trazione rotatoria suddetta sia per evitarne il collasso.[/quote]
A dai che insisti nel negare l'evidenza più lampante e palese. Niente da fare l'hai presa così e così sia.
Saluti
"Insomma, Barbini sostiene che gli elementi strutturali costituenti lo scafo, nonchè gli elementi di rinforzo sui quali sono saldate le lamiere, al presente, sono oggettivamente quasi totalmente compromessi. È quindi imponderabile stabilire quale potrà essere il comportamento dei suddetti elementi che assemblano e compongono il relitto quando questo accennerà a muoversi sotto la spinta idrostatica dei dispositivi che verranno realizzati per produrre la forza necessaria affinchè si possa portare la nave in galleggiamento." Questo è quello che si è sempre sostenuto e su cui si è lavorato sa vasta scala per progettare un sistema che tenesse conto delle mutate condizioni statiche della nave, non più nave ma altro oggetto immerso. Inutile girarci intorno,la forza bruta applicata come è stato previsto applicare altro non causerà che enormi disturbi alle geometrie complessive del sistema iperstatico intelaiato della nave.
Saluti
Con tutto il rispetto che merita l'ex-comandante perito Barbini, ma come fa a dare un giudizio così totalmente e drasticamente negativo sulle possibilità di recupero della Concordia, un caso mai sperimentato prima per dimensione e complessità e men che mai dallo stesso perito?
E poi, se il suo pensiero è stato correttamente interpretato da chi ha riportato il resoconto della sua intervista, che cosa mai è quella "spinta idrostatica" iniziale che farebbe collassare la struttura della nave?
All'inizio non può che esserci una "forza" distribuita lungo l'asse longitudinale della trave nave impressa con sistemi di trazione per effettuare la prima rotazione sul ginocchio di appoggio inferiore allo scopo di provocare il distacco-disincaglio della fiancata a dritta attualmente appoggiata sul fondale di 30 mt.
La spinta idrostatica sarà esercitata successivamente, a raddrizzamento avvenuto, mediante lo svuotamento dei cassoni aggiuntivi applicati sul fianco emerso di sinistra per il galleggiamento.
E le schiere di cassoni sulla fiancata di sinistra inizialmente e anche su quella di destra appena possibile saranno applicate non solo per il galleggiamento ma anche per realizzare una specie di megafasciatura di stabilizzazione e irrigidimento delle strutture sia per agevolarne l'azione simultanea di trazione rotatoria suddetta sia per evitarne il collasso.
Io sono sostanzialmente d'accordo con questo signore :cry:
http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2012/08/09/news/l-ex-comandante-e-perito-recupero-impossibile-1.5525587
Non si può prima pretendere che si porti via tutta intera una nave da crociera grande come la Concordia naufragata al Giglio e lamentarsi se un'impresa così ciclopica e unica al mondo e nella storia presenti poi delle difficoltà e dei ritardi.
[quote name="Pietro Rinaldi"]...Sig. Mancini, le Sue Ipotesi riportate in premessa mi appaiono tutte plausibili e anche il vocabolo “sottaciute” riferito a qualche strana fuoriuscita di sostanze dal relitto, mi sembra appropriato e condivisibile.
Ma mi vorrei concentrare sui ritardi che si stanno accumulando ….
Proteggere lo scafo dai marosi, sarebbe stata una cosa Buona e Giusta, ma la “protezione” più efficace rimane, a mio avviso, quella di intervenire alla fonte …. Portare via al più presto quel relitto e LIBERARE l’Isola del Giglio da questo incubo......[/quote]
Purtroppo nessuno ha la sfera di cristallo con la quale prevedere il futuro. Le previsioni, sono tali e al netto degli imprevisti. Gli imprevisti purtroppo ci saranno primi fra tutti quelli meteo. Le operazioni intraprese,come più volte sottolineato, sono per loro stessa natura lunghe, elaborate e intimamente legate alla buona sorte. Nessuno sa quanto la nave possa reggere ancora in quella posizione, come nessuno può dire quando e come sarà la prossima mareggiata, come nessuno può dire quanto tempo si impiegherà a trivellare offshore quei pali mostruosi che si devono trivellare e così via. Insomma è tutto un complesso di operazioni che esaminate nel loro complesso non lasciano molto spazio ai tempi brevi. Del resto,è stato detto anche questo, si sono scartate metodologie molto più speditive ed efficaci, per far posto a quelle più complicate e lunghe ma molto più convenienti per i signori del “palazzo” . Non è colpa di nessuno se l’andazzo “dell’italietta” è questo, e ne subiremo le conseguenze tutti, e non solo i gigliesi, qualora qualcosa andasse di traverso. E non è da escludere che ci vada sul serio qualcosa di traverso. Disse la Gabanelli tempo fa >
La classaction? Si sarebbe dovuta fare fin dal 4 marzo.
Saluti
...Sig. Mancini, le Sue Ipotesi riportate in premessa mi appaiono tutte plausibili e anche il vocabolo “sottaciute” riferito a qualche strana fuoriuscita di sostanze dal relitto, mi sembra appropriato e condivisibile.
Ma mi vorrei concentrare sui ritardi che si stanno accumulando ….
Proteggere lo scafo dai marosi, sarebbe stata una cosa Buona e Giusta, ma la “protezione” più efficace rimane, a mio avviso, quella di intervenire alla fonte …. Portare via al più presto quel relitto e LIBERARE l’Isola del Giglio da questo incubo.
Allo stato dei fatti, gioco-forza, debbo credere ed accettare con un po’ di titubanza, come molti Gigliesi (forse non tutti) che la Concordia venga rimossa per intero entro la prossima primavera.
Altrimenti o se così non sarà, iniziare a pensare di proporre una CLASS ACTION nei confronti di “tout le monde” coinvolto a vario livello, dopo il naufragio, in questa vicenda: Responsabili, Osservatori, Commissioni, Imprese , Controllori a vario titolo e …… lo stormo di gabbiani che cominceranno a nidificare sulla parte emersa del relitto….
E le cose serie sono:
Durante la mareggiata si sono avuti movimenti di circa 3 gradi, fisiologici tutto sommato. Cosa poco pubblicizzata e molto sottesa la fuoriuscita di idrocarburi.Nuove falle, ampliamento delle esistenti, qualche bidone di grasso che si è rotto, qualche latta di gasolio scaraventata chissa dove? Non lo sappiamo. Per certo è che le onde descritte vanno dai 2,50 ai 4 metri e chi più ne ha più ne metta. Quanto potrà resistere uno scafo in siffatte condizioni agli eventi naturali del tutto inarrestabili ed incontrollabili?
Una cosa che è apparsa immediatamente importa nel nostro progetto è stata quella di proteggere il relitto dai marosi. Cosa affrontata con estrema decisione e determinazione dal mago elle maree. In sostanza impedire che le onde vadano a frangersi direttamente sullo scafo. A quanto pare nessuno dei mega progettisti ha ipotizzato una situazione di pericolo derivante dai flutti tanto da ignorare totalmente il problema. Questo egregi signori prima o poi si sconta.
La natura non soggiace agli umani comodi,rispetto innanzi tutto per il mare
Saluti 8)
[quote name="Maurizio Scholl"][quote]Per esempio, in questa fase dei lavori, mi piacerebbe conoscere “altre opinioni” sulla bontà o meno della scelta che fu fatta all’origine di portare via la Concordia per Intero anziché smembrarla, spezzettarla e “smaltirla” recuperando il riciclabile. Malgrado io personalmente sia stato all’inizio un sostenitore del “subito via per intero” . Ed è quel “subito” che mi lascia un po’ “sbigottito” oggi nel verificare quello che sta accadendo, nonché il pensiero che anche la prossima estate vedrà il relitto intonso, semisommerso e in brutta mostra di sé, insieme allo strascico di tutte le situazioni connesse e inerenti.[/quote]
Caro Rinaldi, io sono sbigottito quanto lei, sulla scarsa trasparenza che ruota attorno all'Affaire Concordia.
http://www.maremmanews.tv/it/index.php/notizie-locali/attualita/24074-luca-sani-chiede-spiegazioni-su-ritardi-rimozione-concordia
Sarebbe ora che qualcuno si sbilaciasse sulla riuscita dell' operato T/M senza affidarsi alla Divina Provvidenza.[/quote]
Seeeeeeeeeeeee campa cavallo che l'erba cresce! Ma quante ne vuoi sapere tu!
Saluti :-*
[quote]Per esempio, in questa fase dei lavori, mi piacerebbe conoscere “altre opinioni” sulla bontà o meno della scelta che fu fatta all’origine di portare via la Concordia per Intero anziché smembrarla, spezzettarla e “smaltirla” recuperando il riciclabile. Malgrado io personalmente sia stato all’inizio un sostenitore del “subito via per intero” . Ed è quel “subito” che mi lascia un po’ “sbigottito” oggi nel verificare quello che sta accadendo, nonché il pensiero che anche la prossima estate vedrà il relitto intonso, semisommerso e in brutta mostra di sé, insieme allo strascico di tutte le situazioni connesse e inerenti.[/quote]
Caro Rinaldi, io sono sbigottito quanto lei, sulla scarsa trasparenza che ruota attorno all'Affaire Concordia.
http://www.maremmanews.tv/it/index.php/notizie-locali/attualita/24074-luca-sani-chiede-spiegazioni-su-ritardi-rimozione-concordia
Sarebbe ora che qualcuno si sbilaciasse sulla riuscita dell' operato T/M senza affidarsi alla Divina Provvidenza.
Mi scuso con la redazione. In realtà volevo scrivere 10000...se son di più meglio per voi...non male davvero :-)
..... Illustri Sig.ri del Blog contrari, favorevoli o indifferenti al progetto Titan-Micoperi
In particolare ai più assidui : Regolo, Mancini, Scholl.
Avrete capito che molti, tra quelli che seguono Giglionews, leggono chi più chi meno i vostri Post, spesso con scambio di “complimenti” anche poco “tecnici” e altre volte per approfondimenti anche interessanti su questioni legate al recupero della Concordia.
Io sono tra quelli che ha saltato la lettura di pochi di quei circa 800 commenti, anche intervenendo una o due volte in relazione a quel poco di conoscenza che ho dei fatti, specie quando coinvolgevano la città dove vivo (Civitavecchia) o più precisamente il Porto e il traffico croceristico.
Vi chiedo : ma sarebbe possibile restare all’interno del tema che forse è meglio ribattezzare (come ho scritto in premessa), e dedicare le vostre capacità intellettive e anche professionali sull’approfondimento di tematiche che avete, per lo più, mostrato di conoscere e sapere affrontare con competenza e pervicacia ?
Lontano da me dimostrare con questo consiglio … di essere saccente e presuntuoso, ma credo che il “dialogo” sul Blog potrebbe raccogliere una più ampia messe di commenti e forse essere anche un pò più mirato a circostanze concrete, tralasciando le sottigliezze meramente verbali.
Per esempio, in questa fase dei lavori, mi piacerebbe conoscere “altre opinioni” sulla bontà o meno della scelta che fu fatta all’origine di portare via la Concordia per Intero anziché smembrarla, spezzettarla e “smaltirla” recuperando il riciclabile.
Malgrado io personalmente sia stato all’inizio un sostenitore del “subito via per intero” .
Ed è quel “subito” che mi lascia un po’ “sbigottito” oggi nel verificare quello che sta accadendo, nonché il pensiero che anche la prossima estate vedrà il relitto intonso, semisommerso e in brutta mostra di sé, insieme allo strascico di tutte le situazioni connesse e inerenti.
[quote name="Maurizio Scholl"][quote]#601 Attilio Regolo 2012-11-05 06:26 Ciao Maurizio, complimenti per il tuo traguardo della montagna del commento N.600 del post. Ricordavo perfettamente il tuo disappunto per averti soffiato quello del N.500 e ti abbiamo lasciato fare insieme ad Ermanno sicuri che stavi in agguato nascosto ta i cespugli e che ti saresti fatto vivo con la tua "zampata mediatica". Pensa che se Ermanno non si fosse fatto cancellare quasi 200 dei suoi precedenti interventi staremmo vicini al traguardo degli 800 commenti, un vero record mondiale di tutti i post di tutti i blog del mondo di cui Giglionews dovrebbe andare orgoglioso e che secondo me dovrebbe pubblicizzare in modo adeguato[/quote]
Infatti, Giglionews conta circa 1000 contatti al giorno, non male per un giornale insulare ;-)[/quote]
Bisogna essere precisi Maurizio. GiglioNews conta circa 15000 visite giornaliere ma prima del naufragio "campava" con le sue 3000/4000 visite ... non male per un giornale insulare, aldilà del tragico evento!
[quote]#601 Attilio Regolo 2012-11-05 06:26 Ciao Maurizio, complimenti per il tuo traguardo della montagna del commento N.600 del post. Ricordavo perfettamente il tuo disappunto per averti soffiato quello del N.500 e ti abbiamo lasciato fare insieme ad Ermanno sicuri che stavi in agguato nascosto ta i cespugli e che ti saresti fatto vivo con la tua "zampata mediatica". Pensa che se Ermanno non si fosse fatto cancellare quasi 200 dei suoi precedenti interventi staremmo vicini al traguardo degli 800 commenti, un vero record mondiale di tutti i post di tutti i blog del mondo di cui Giglionews dovrebbe andare orgoglioso e che secondo me dovrebbe pubblicizzare in modo adeguato[/quote]
Infatti, Giglionews conta circa 1000 contatti al giorno, non male per un giornale insulare ;-)
IV° ed ultima puntata sulla Concordia Connetion, se gia' pubblicata me ne scuso:
http://www.ogginotizie.it/185644-costa-concordia-o-aquot-concordia-connectionaquot-parte-4a/#.UJg9NoXirgU
[quote name="Alessandro Maggi"][quote name="Maurizio Scholl"]Link: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/11/03/Costa-Concordia-sversamento-idrocarburi_7735485.html
questa volta la fonte non è Ogginotizie nè Panorama.
.......
Ennesiam riprova di quanto vado dicendo da mesi: si nota chiaramente sia il tono, sia il contenuto dell'articolo, che non è stato evidentemente scritto per screditare a priori ma per infomrare, nel bene e nel male.
Saluti.[/quote]
Ennesima riprova che a quanto pare solo chi scrive ogni bene e perfezione è depositario della verità e del credo. Non per niente questo blog si intitola " i contrari" ma a quanto pare è vietato essere contrari!
Saluti ;-)
Ciao Maurizio, complimenti per il tuo traguardo della montagna del commento N.600 del post.
Ricordavo perfettamente il tuo disappunto per averti soffiato quello del N.500 e ti abbiamo lasciato fare insieme ad Ermanno sicuri che stavi in agguato nascosto ta i cespugli e che ti saresti fatto vivo con la tua "zampata mediatica".
Pensa che se Ermanno non si fosse fatto cancellare quasi 200 dei suoi precedenti interventi staremmo vicini al traguardo degli 800 commenti, un vero record mondiale di tutti i post di tutti i blog del mondo di cui Giglionews dovrebbe andare orgoglioso e che secondo me dovrebbe pubblicizzare in modo adeguato.
599° post?
Non ho nulla da scrivere ma siccome Attilio mi ha rubato
il 500° fate mio il prossimo record.
Che posso dire???
Obama for President 8)
Determination And Love! :-)
Mi hanno appena fatto omaggio della nuova T-Shirt che il consorzio T/M distribuisce in questi giorni. Si vede che nonostante le critiche da me espresse, sempre in maniera educata e rispettosa, T/M crede fortemente nel suo operato.
Sul pettorale " Costa Concordia Titan Micoperi removal project " " Determinazione e Amore"
. Su Manica destra il logo della Titan Salvage e su manica sinistra il logo della Micoperi. Sul dorso " Costa Concordia Removal Project" " Titan Micoperi" e a seguire "Determination & Love"
Insomma grazie mille a chi me l'ha procurata...erano tre mesi che l'aspettavo ;-)
[quote name="Maurizio Scholl"]Link: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/11/03/Costa-Concordia-sversamento-idrocarburi_7735485.html
questa volta la fonte non è Ogginotizie nè Panorama.
Certo che di bocca in bocca la mareggiata ha prodotto onde sempre più alte. Qui si parla di 4 mt.....improbabile.
2.5 metri, come riportato dalla redazione di giglionews. La foto allegata è di Modesti.....certo uno bello zoom 400 mm f 2.8 non dovrebbe mancare al tuo corredo...peccato che costi un botto..si scherza ovviamente.
Buona piovosa domenica a tutti[/quote]
Ennesiam riprova di quanto vado dicendo da mesi: si nota chiaramente sia il tono, sia il contenuto dell'articolo, che non è stato evidentemente scritto per screditare a priori ma per infomrare, nel bene e nel male.
Saluti.
[quote name="Attilio Regolo"]Ermanno, mi sai dire perchè quando per un pò non intervengo io in questo post, anche tu "sonnecchi" e poi improvvisamente "riscateni" le tue invettive e le tue ossessioni da "fantasiosissimo predicatore nel deserto"o da "geniale profeta di sventure" non appena mi rifaccio vivo, come tuo unico ascoltatore interlocutore nel deserto suddetto con qualche intervento più consistente?
Ti rendi conto che con questo post Giglionews e in particolare io e te , Ermanno, abbiamo il record mondiale di interventi sul tema Concordia al Giglio (considerato che un paio di centinaia di interventi tuoi li hai fatti cancellare via, via)?
Che significa tutto questo?
Siamo caduti in un gioco perverso e folle di chi vuole per forza e presuntuosamente dire l'ultima parola in un pazzesco duello mediatico da vecchi folli visionari o davvero sentiamo profondamente la necessità di dire la nostra su un argomento di eccezionale complessità e importanza convinti e consapevoli a torto o a ragione di essere tra i pochissimi a poterlo fare?
Ti rendi conto che quando parli di "bufala totale" o di messinscena progammata" a proposito del "finto " megaprogetto T/M potresti anche diventare immediatamente suscettibile di calunnia per diffamazione grave verso un potentato politico-tecnico-finanziario in grado di mettere a tacere chiunque gli si pari di fronte?
E chi sarebbe tanto pazzo o in grado di aiutarti a difenderti in quel caso?
Attilio Regolo forse?[/quote]
Nessuno caro Attilio,"carta canta villan dorme"
saluti :P
Tanto per restare in tema....!
http://www.ogginotizie.it/184428-costa-concordia-o-aquot-concordia-connectionaquot-parte-3a/#.UJa3fcWCDLo
Ermanno, mi sai dire perchè quando per un pò non intervengo io in questo post, anche tu "sonnecchi" e poi improvvisamente "riscateni" le tue invettive e le tue ossessioni da "fantasiosissimo predicatore nel deserto"o da "geniale profeta di sventure" non appena mi rifaccio vivo, come tuo unico ascoltatore interlocutore nel deserto suddetto con qualche intervento più consistente?
Ti rendi conto che con questo post Giglionews e in particolare io e te , Ermanno, abbiamo il record mondiale di interventi sul tema Concordia al Giglio (considerato che un paio di centinaia di interventi tuoi li hai fatti cancellare via, via)?
Che significa tutto questo?
Siamo caduti in un gioco perverso e folle di chi vuole per forza e presuntuosamente dire l'ultima parola in un pazzesco duello mediatico da vecchi folli visionari o davvero sentiamo profondamente la necessità di dire la nostra su un argomento di eccezionale complessità e importanza convinti e consapevoli a torto o a ragione di essere tra i pochissimi a poterlo fare?
Ti rendi conto che quando parli di "bufala totale" o di messinscena progammata" a proposito del "finto " megaprogetto T/M potresti anche diventare immediatamente suscettibile di calunnia per diffamazione grave verso un potentato politico-tecnico-finanziario in grado di mettere a tacere chiunque gli si pari di fronte?
E chi sarebbe tanto pazzo o in grado di aiutarti a difenderti in quel caso?
Attilio Regolo forse?
[quote name="Attilio Regolo"]Ma benedetto Ermanno!
.[/quote]
Vogliamo aspettare che accada qualcosa di poco piacevole Attilio? Ma si può sapere di cosa state parlando? Volevi che scivolasse? O forse stai sostenendo che non è scivolata per via dei cavi? Lo capite che se qualcosa si mette di traverso non c'è più niente da fare e la nave resta li per "sempre"?
Lo capite che se la nave prende galleggiamento a prua e si solleva un po dallo sperone ruota su se stessa e si rovescia? Per come è trattenuta non può far altro che ruotare,ma vi ci vuole il buon vecchio maestro "manzi",de "non è mai troppo tardi, corso di alfabetizzazione per le elementari" per farvelo capire?
Trattenere lo scivolamento non basta anzi potrebbe essere peggio che non trattenerlo.
Mah..parole inutili, peggio che parlare ad un muro di gomma.
Saluti :sad:
[quote name="Maurizio Scholl"]Link: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/11/03/Costa-Concordia-sversamento-idrocarburi_7735485.html
questa volta la fonte non è Ogginotizie nè Panorama.
Certo che di bocca in bocca la mareggiata ha prodotto onde sempre più alte. Qui si parla di 4 mt.....improbabile.
2.5 metri, come riportato dalla redazione di giglionews. La foto allegata è di Modesti.....certo uno bello zoom 400 mm f 2.8 non dovrebbe mancare al tuo corredo...peccato che costi un botto..si scherza ovviamente.
Buona piovosa domenica a tutti[/quote]
Leggendo questi comunicati viene da pensare che questi signori stiano veramente "giocherellando" prendendo tempo in attesa di.....?
saluti :-*
[quote name="Attilio Regolo"]Ma benedetto Ermanno!
Ti vuoi convincere ( Maurizio diglielo anche tu per favore) che quello in atto al Giglio è un cantiere di recupero navale vero, reale, concreto, fatto di uomini con braccia gambe e cervello, di macchinari e strutture effettivamente operanti e non un mero laboratorio di esercitazione sperimentale come dici tu?
Certo, molte delle principali operazioni progredisono lentamente perchè è la prima volta che si effettuano di quel tipo e di quella dimensione e la cautela è d'obbligo, ma anche se lentamente, forse troppo lentamente,tali operazioni proseguono e arrivati a questo punto non dico a metà del guado ma comunque un bel pezzo avanti non è nella logica ingegneristica fermarsi e decidere di tornare indietro anche perchè tutto sommato non è ancora accaduto niente di così grave e irreversibile da suggerirlo o imporlo.
Anzi, un passo alla volta, il cantiere e la nave stanno superando tutti gli esami preliminari, compreso le mareggiate di notevole intensità che hanno provocato non il tanto paventato scivolamento verso l'inabissamento o la rottura in più pezzi o il ribaltamento ma solo uno sversamento assai limitato e conrollato di idrocarburi, e non si capisce pertanto perchè ci si debba fermare e rinunciare per prendere altre strade piene di nuove incognite.[/quote]
Benedetto Attilio ti vuoi far convinto che quella in atto è una "bufala" colossale che non porterà da nessuna parte?
Il "tutto sotto controllo" è un fraseggio usuale vecchio e stantio emesso da chi non sa che pesci pigliare, Roba vecchia caro Attilio.
Sorvolo sulle nuove strade tanto oramai neanche a pagamento renderemmo disponibili per nessun motivo. Che si arrangino!
saluti :P
Ma benedetto Ermanno!
Ti vuoi convincere ( Maurizio diglielo anche tu per favore) che quello in atto al Giglio è un cantiere di recupero navale vero, reale, concreto, fatto di uomini con braccia gambe e cervello, di macchinari e strutture effettivamente operanti e non un mero laboratorio di esercitazione sperimentale come dici tu?
Certo, molte delle principali operazioni progredisono lentamente perchè è la prima volta che si effettuano di quel tipo e di quella dimensione e la cautela è d'obbligo, ma anche se lentamente, forse troppo lentamente,tali operazioni proseguono e arrivati a questo punto non dico a metà del guado ma comunque un bel pezzo avanti non è nella logica ingegneristica fermarsi e decidere di tornare indietro anche perchè tutto sommato non è ancora accaduto niente di così grave e irreversibile da suggerirlo o imporlo.
Anzi, un passo alla volta, il cantiere e la nave stanno superando tutti gli esami preliminari, compreso le mareggiate di notevole intensità che hanno provocato non il tanto paventato scivolamento verso l'inabissamento o la rottura in più pezzi o il ribaltamento ma solo uno sversamento assai limitato e conrollato di idrocarburi, e non si capisce pertanto perchè ci si debba fermare e rinunciare per prendere altre strade piene di nuove incognite.
Link: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/11/03/Costa-Concordia-sversamento-idrocarburi_7735485.html
questa volta la fonte non è Ogginotizie nè Panorama.
Certo che di bocca in bocca la mareggiata ha prodotto onde sempre più alte. Qui si parla di 4 mt.....improbabile.
2.5 metri, come riportato dalla redazione di giglionews. La foto allegata è di Modesti.....certo uno bello zoom 400 mm f 2.8 non dovrebbe mancare al tuo corredo...peccato che costi un botto..si scherza ovviamente.
Buona piovosa domenica a tutti
[quote name="Attilio Regolo"]Ma quale follia.
L'impresa oltre che ciclopica è unica nel suo genere.
Niente di strano pertanto che occorrano oltre che abbondanza di mezzi, uomini, materiali e strutture anche tempo, pazienza, cautela, riflessione, ripensamenti,correzioni,etc,etc,etc...[/quote]
Attilio ,hai detto tu stesso, è un progetto che va ripensato,corretto,riflettuto,adattato, non è un progetto ma una esercitazione di laboratorio. Prova ne è che ad oggi nessuno sa se e quando l'operazione verrà conclusa.
E' inutile quindi che continui a ravanare sulla maestosità, ciclopicità ed abbondanza di uomini e mezzi ,quando sai benissimo che si poteva fare diversamente in tutti i sensi. Sai anche che la complessità di quanto in atto è semplicemente dovuta ad incertezze progettuali volte ad imbastire una grandissimo incasinatissimo metodo tanto più complesso e arzigogolato tanto più incerto ed pericoloso. Quindi per cortesia evita di essere monotono e ripetitivo invano.
saluti :P
Ma quale follia.
L'impresa oltre che ciclopica è unica nel suo genere.
Niente di strano pertanto che occorrano oltre che abbondanza di mezzi, uomini, materiali e strutture anche tempo, pazienza, cautela, riflessione, ripensamenti,correzioni,etc,etc,etc...
[quote name="Maurizio Scholl"]Più o meno, volendo essere ottimisti, per maggio dovremmo assistere alla rotazione in verticale. Con o senza cassoni ancora non si è capito. Cambiano continuamente progetto quelli della T/M.
Aspettiamo il report settimanale per sapere se la prima burrasca di stagione ha modificato la posizione del relitto.....stai a vede' che devono ricalcolare i baricentri longitudinali, trasversali e quant'altro.[/quote]
E' tutta una follia sta faccenda!
cià :sad:
E' stato pubblicato a pezzi forse non proprio in sequenza,con qualche involontaria ripetizione da errata impaginazione e ce ne scusiamo, restano in ogni caso ben chiari i concetti espressi pur nel disordine della pubblicazione.
saluti.
Più o meno, volendo essere ottimisti, per maggio dovremmo assistere alla rotazione in verticale. Con o senza cassoni ancora non si è capito. Cambiano continuamente progetto quelli della T/M.
Aspettiamo il report settimanale per sapere se la prima burrasca di stagione ha modificato la posizione del relitto.....stai a vede' che devono ricalcolare i baricentri longitudinali, trasversali e quant'altro.
Visto che si continua a fare illazioni su il tale o tal altro interesse personale o aziendale di qual si voglia genere riteniamo necessario quanto utile dare alcune definizioni basilari e chiare circa i molteplici aspetti della vicenda.
Sgombriamo quindi definitivamente il campo da illazioni,incomprensioni , maldicenze e supposizioni.
E dunque,era il 28 di febbraio 2012 quando abbiamo ultimato la progettazione definitiva (in verità esecutiva, tenuto conto del dettaglio operativo previsto negli elaborati fino all'ultima vite) del progetto di recupero alternativo a quelli presentati e valutati al LOC. Immediatamente sono state inviate e-mail a tutti i soggetti interessati (DPC,M.M.,Ambiente,Trasporti,Navigazione,Regione Toscana,et altri) con tanto di relazioni tecniche esplicative mirate ad illustrare il contenuto del progetto stesso .
Caratteristiche salienti del progetto, le conoscete tutti,le riassumiamo e sono:
1) nessuna opera in mare;
2) nessuna opera sullo scafo;
3) peso limitatissimo,notevole potenza di sollevamento estremamente modulare e modulabile;
4) costi ridotti a meno di un terzo di quelli preventivati per il T/M;
5)sistema di messa in sicurezza che inibisce tre gradi di libertà della nave e non uno come l'attuale,pur non prevedendo opere in mare ed opere sullo scafo;
6)sistema di protezione a mare dalle mareggiate ,come la recente occorsa, costituito da dighe mobili modulabili tali da impedire di fatto che i flutti raggiungano lo scafo direttamente così come è avvenuto ed avverrà ancora;
7) tempi di realizzazione e messa in funzione pari a 90 giorni che vanno dalla posa del primo elemento di sollevamento alla esecuzione del recupero stesso;
8) assoluta reversibilità e possibilità di reiterazione del sistema all'infinito;
9) controllo assolutamente preciso e infallibile delle procedure di sollevamento
10) nessun tipo di sforzo di trazione,ripartito o concentrato, su nessun elemento strutturale dello scafo.
11) resa al galleggiamento pari a 8,20/8,70 max raddrizzata ed in grado di consentire al convoglio di navigare autonomamente nel rispetto delle norme RINA;
Ve ne sono altre ma queste sono le più importanti e determinanti
Nessuno dei soggetti sopra menzionati ha mai risposto ne ha mai avanzato l'intenzione di valutare nei dettagli quanto progettato. Scelta questa che ad oggi appare dettata da questioni prettamente politiche e d'interesse aziendale aziende e non di quello nazionale.
Detto questo il contenuto tecnico del progetto è stato successivamente valutato e visionato, anche attraverso la visione un rendering video, direttamente da numerose imprese operanti nel settore del salvage le quali hanno espresso vivo interesse per la procedura che di fatto e per definizione stravolge tutte le metodologie "classiche" di recupero poste in essere e conosciute da oltre mezzo secolo in tutto il mondo.
....Ve ne sono molte altre ma queste sono le più importanti e determinanti.
Nessuno dei soggetti sopra menzionati ha mai risposto ne ha mai avanzato l'intenzione di valutare nei dettagli quanto progettato. Scelta questa che ad oggi appare dettata da questioni prettamente politiche e d'interesse aziendale e non di quello nazionale,come sarebbe logico e normale fosse.
Si continua a parlare di soggetto privato, ma in realtà ci troviamo in acque territoriali Italiane dove, se non ricordiamo male, vige la sovranità nazionale dell' Italia e non quella del codice di Navigazione Internazionale.
Qualcuno corregga e mi dica se sbagliamo!
Detto questo il contenuto tecnico del progetto è stato successivamente valutato e visionato, tramite un rendering video, direttamente da numerose imprese operanti nel settore del salvage le quali hanno espresso vivo interesse per la procedura che di fatto stravolge tutte le metodologie "classiche" di recupero in essere da oltre mezzo secolo in tutto il mondo.
..segue
Importante è sottolineare che non lavoriamo per nessuna di queste imprese e che nessuna di queste ha fatto e sta facendo alcun tipo di pressioni per contrastare quanto adottato. E' stata una scelta operata a palazzo dalla quale ci dissociamo non già per pure questioni tecniche o magari economiche personali,ma per pure questioni politiche che hanno di fatto azzerato qualsiasi tipo di competizione sostanziale.
Le molte osservazioni pubblicate da testate riviste ed altre organizzazioni non hanno nulla a che fare con il nostro operato da sempre scevro da influenze e pressioni terze.Evidentemente c'è chi ha da dire con cognizione di causa e chi al contrario pur avendo da dire,non dice per cognizione di comodo.
Concludiamo affermando che il nostro progetto non ha, per sua stessa natura concettuale, nulla a che vedere con quello adottato e non ha nulla da invidiare ne da temere rispetto alle procedure invasive,lunghe, irreversibili e pericolose che si stanno attuando.
Ciò che ha escluso l'adozione di progetti alternativi nulla ha a che vedere con questioni di carattere tecnico, economico, finanziario o di maniera. Sia questo un concetto chiaro e ben definito.
Detto questo ci piace affermare che non è nel nostro animo augurare nessun tipo di "sventura" tale da poter far affermare, come qualcuno pensa, "io l'avevo detto", ciascuno si assuma le proprie responsabilità per le proprie competenze senza neanche provare a nascondersi dietro "fato avverso" la "mala sorte" o magari augurando il buon viso e la benevolenza della "dea bendata" circa l'esito finale della operazione in corso che è, e rimane, la più "perigliosa" tra quelle possibili.
Saluti. e.m.
Visto che ora ci sono i documenti ufficiali a disposizione, proviamo a ragionare sulla base di quelli (e chi è più esperto di me si senta in dovere di correggere eventuali mie castronerie).
Micropali a monte: realizzati 5 su 11, uno in itinere, già ancorati ed in tensione 4 su 5;
Pali offshore: 26 previsti, 2 completati, uno in itinere. Anche con condizioni meteomarine ottime (cosa rara vista la cattiva stagione alle porte), credo che occorreranno diverse settimane per completarli. Supponiamo che le piattaforme siano pronte non prima di 4 mesi: vorrebbe dire fare tre pali ogni due settimane circa (per la precisione, 1,44 pali/settimana), credo che con condizioni non eccessivamente brutte sia un obiettivo sostenibile. Il trasporto da Ravenna non è un problema, potrebbe incidere per circa 10-15 di giorni. Poi mancano i cassoni: la fila sul lato fuori acqua mi pare vada fissata prima del tentativo di rotazione, o sbaglio? I cassoni sono in avanzata fase di costruzione in Liguria, mi pare... Poi vanno saldati. Con ottimismo si potrebbe ipotizzare il tutto pronto per la rotazione intorno a marzo-aprile. O esagero?
[quote name="Mirko Scotto"][quote name="Maurizio Scholl"]Mi sono quasi stufato di raccoglere notizie sulla Concordia....cmq questo è l'ennesimo link:
http://www.ogginotizie.it/182839-costa-concordia-o-concordia-connection/#.UIxbMoWlfgU[/quote]
Signor Maurizio,
si rende conto che riporta sempre e solo link di panorama.it ed ogginotizie.it? Non si è chiesto perchè, di tutta la stampa italiana, solo queste testate propinano sempre pseudo-tesi complottistiche? Avranno forse qualche interesse?
Non si è invece reso conto che, alla fine, la testata più precisa sulla vicenda è proprio questa su cui cui scriviamo? Notizie reali, sul posto e sempre veritiere con tanto di report e foto precise di quello che realmente sta accadendo?
Poi è chiaro ... si può credere a tutto ... anche che l'attentato del 11 settembre l'abbia voluto Bush e la sua Amministrazione .... :D :lol:[/quote]
Parole sante, sig. Scotto, non avrei potuto scrivere di meglio. Lo vado dicendo da mesi di fare mooooolta attenzione alle fonti dei vari articoli. E l'esempio "11 settembre" è perfetto: con il revisionismo si fa scomparire l'olocausto, l'uomo non è andato sulla Luna e Moggi era un santo, figuriamoci se non si può fare sciacallaggio mediatico su un caso del genere.....
E' stata proprio una bella mareggiata e la Concordia è ancora li per fortuna. Aspettiamo i dati che Unifi avrebbe dovuto registrare sui movimenti dello scafo, speriamo che li rendano noti
http://www.geo.unifi.it/CMpro-v-p-152.html
Non è il link che avevo trovato questa mattina ma accontentatevi ;-)
Caro Attilio, che io sappia sui frequentatori di questo 3D non c'è nessuno che si augura l'inabbissamento della Concordia a pochi centinaia di metri dalla Gabbianara. Abbiamo discusso su tutto ed anche di più.
Per cui, per favore, non scrivere quello che non abbiamo mai detto. Abbiamo proposto un progetto alternativo e messo in evidenza le criticità del progetto T/M.
Le modalità di appalato restano un mistero...se vuoi ti allego la terza e quarta puntata :lol:
Questa sera il TG ha detto che si è verificata una perdita di materiali dal relitto. Questo vuol dire che la nave non è ancora in sicurezza. Rolla e Beccheggia ad ogni onda ed a ogni movimento si registra, suppongo, un ulteriore danno allo scafo.
Per fortuna è stata annunciata la messa in tensione del primo gruppo di cavi di trattenuta. Spero che la notizia sia vera.
dal tg...sembra che le piattaforme siano pronte tra 4 mesi,più trasporto,più montaggio, collaudo ,facciamo 6 mesi? E siamo a aprile/maggio 2013? Tutti d'accordo? Orbene una è passata e va bene siamo tutti contenti, qualche altra da qui ad aprile si farà avanti?Passera anche quella? Speriamo di si! Tocca poi ai serbatoi, alle migliaia di sacchetti di cemento, ai tiranti, ai chilometri di saldatura, la sostanza è: quanto pensate,onestamente e realisticamente parlando, possa andare tutto bene fino a ribaltamento avvenuto,ammesso che tutta la nave salga o magari mezza resti in acqua, o magari toccando con violenza ,si accorci di un paio di metri o magari giri troppo e finisca dalla parte opposta, o magari si strappi qualche saldatura e per effetto domino vengano dietro le altre, o magari da una parte si tira e dalla parte opposta si laceri o magari scivoli e rimanga incastrata tra fondo e bordo mensola? Ed allora chi la toglie più di la se si sta imbastendo una operazione senza ritorno?Non ci sono vie d'uscita possibili ne percorribili. Un solo tentativo come va va senza appello. Tutto calcolato vero, tranne una cosa: IL TEMPO enorme, abnorme, assolutamente lungo, imprevedibile, incommensurabile. Si fa presto a dire pensiamo, crediamo che in un certo numero mesi la cosa si risolva e magari se accade qualcosa di strano procediamo al momento. Bel modo di ragionare no?
Complimenti signori!
Saluti :-*
Caro Attilio, mi ha di nuovo sbagliato il cognome a metà post :-) Mi chiami Giovanni, che è più semplice. Mi spiego meglio: non mi sembra che tutti i commenti a questo originario post siano di persone contrarie ai lavori in corso. C'è stato un dibattito a tratti serrato tra favorevoli e contrari, che per molto tempo ho seguito con interesse e poi ad un certo punto ho iniziato anch'io ad intervenire. Non sono certo gigliese: abito nel profondo Nord e al Giglio son stato una settimana nel 2006. Tornato a casa ho scoperto Giglionews e poi di tanto in tanto riguardavo le webcam e "cosa c'era di nuovo". Poi da che è successa la vicenda della Concordia l'appuntamento con Giglionews è diventato quotidiano...
Sig. Zardoni.
Secondo me lei si sbaglia.
Questo post, anche se correttamente pubblicato da Giglionews, ma che non è produzione autonoma e originaria di Giglionews, rappresenta su questo giornale online locale ma ormai di notorietà assai più vasta la voce più o meno interessata , e gli interessi in gioco sono grandi, proprio di chi in vario modo e misura è contrario al progetto Titan-Micoperi.
Vada a rileggersi gli intestatari originari e che cosa dicono e come si presentano per convincersi.
Quindi non è mai stato e non è affatto diventato il post di chi, come dice lei, Sig.Zanardi, segue in modo disinteressato i lavori del cantiere della Concordia.
Mettiamo infatti per mera ipotesi che qualcosa di grave vada storto nei lavori suddetti e vedrà che "cagnara politico-mediatica" si scatenerebbe sul progetto e su chi l'ha commissionato e approvato.
Quindi non facciamo gli ingenui o gli sprovveduti: o si è a favore o si è contro a questa che è la più grande e complessa opeazione di recupero navale della storia e del mondo e per la quale un incredibile destino ha riservato il ruolo di protagonisti ad una nave italiana quale la Costa Concordia e ad un'isola italiana quale la tirrenica e immacolata isola del Giglio.
Beh ma ormai questo di fatto non è il post dei "contrari" ma il post che segue i lavori. Io sono ottimista: l'unico mio dubbio di fondo è la condizione del lato immerso che da mesi abbraccia gli scogli. Intanto, vista la quiete dopo la tempesta di ieri, dalla webcam è visibile che è in corso il riposizionamento di Micoperi 30, che da traccia AIS pare fosse andato a ripararsi dalla tempesta di scirocco a Porto Santo Stefano: vedremo il report della settimana cosa ci dirà.
Mi scusi Sig.Zardoni per l'involontario errore nello scrivere il suo cognome, e sono d'accordo con lei, specialmente oggi nel rispettoso ricordo delle vittime, quando invita ad una maggiore fiducia sul futuro della Concordia e di chi ci sta lavorando rischiando ogni giorno l'incolumità per tentarne il recupero.
Va bene che siamo nel post dei "contrari al progetto Titan-Micoperi" ormai da molti mesi e gli intrusi saremmo persone come lei e me che tendono a vedere "più positivo", ma se lo immagina che angosciosa ansia sarà per i "contrari" vivere ancora per molti altri mesi nell'attesa e nella speranza spero sinceramente vana che qualcosa di grave,dopo tutto quello che è già avvnuto, possa ancora accadere alla nave per poter alla fine affermare orgogliasamente "visto? avevo ragione io!".
Zardoni, non Zanardi :-) La mia era una pura considerazione: avranno legato il relitto per contrastare lo scenario più probabile, o stanno giocando? Ci vorrebbe un pò più di fiducia accidenti...
[quote name="Attilio Regolo"]Beh, Sig Zanardi, se la Concordia dovesse resistere bene al suo posto nonostante questa tempesta di Hallowen in arrivo, i profeti di sventura che hanno spopolato finora su questo blog dovrebbero cominciare a pensare di cambiare bersaglio o addirittura mestiere.[/quote]
Beh attilio tu dovresti cambiare le cartucce allo skioppo, visto che quelle che hai spadellano alla grande e visto anche che l'orso non l'hai ancora akkoppato e visto pure che già stai vendendo la pelle del medesimo al mercato nero! edè severamente vietato akkoppare animali protetti Ahahahahaha
Saluti 8)
[quote name="Attilio Regolo"]Beh, Sig Zanardi, se la Concordia dovesse resistere bene al suo posto nonostante questa tempesta di Hallowen in arrivo, i profeti di sventura che hanno spopolato finora su questo blog dovrebbero cominciare a pensare di cambiare bersaglio o addirittura mestiere.[/quote]
Stai sereno Attilio, vedrai che se si "scassa" qualcosa in settimana lo vengono a dire a te. Tsè!
saluti :P
[quote name="Giovanni Zardoni"]Pare in atto (almeno dalla webcam)la mareggiata più tosta da quando la Costa Concordia è in quella posizione. Micoperi 30 già ieri sera è sparita, penso sia riparata dall'altra parte dell'isola anche se l'AIS non sembrerebbe attivo, vien da dire: l'han legata in tempo :-)[/quote]
Legata si fa per dire! Per come è legata, ammesso che lo sia stabilmente, l'unica componente annullata,staticamente parlando, è che potrebbe causare lo scivolamento.I molti altri movimenti sono del tutto possibili e, come esercizio per domani, trovate quali "non sono" stati contrastati in un contesto complesso soggetto al moto ondoso!
Saluti :P
Beh, Sig Zanardi, se la Concordia dovesse resistere bene al suo posto nonostante questa tempesta di Hallowen in arrivo, i profeti di sventura che hanno spopolato finora su questo blog dovrebbero cominciare a pensare di cambiare bersaglio o addirittura mestiere.
Pare in atto (almeno dalla webcam)la mareggiata più tosta da quando la Costa Concordia è in quella posizione. Micoperi 30 già ieri sera è sparita, penso sia riparata dall'altra parte dell'isola anche se l'AIS non sembrerebbe attivo, vien da dire: l'han legata in tempo :-)
[quote name="Attilio Regolo"]Che dire Ermanno, le apparenze sembrano darti ragione, ma io preferisco "pensare positivo" come il cantante Jovanotti.
E poi Ermanno, dimmi, che senso ha spendere oltre 400 milioni di euro per raddrizzare quella grande nave per pensare alla fine di mandarla al macero.[/quote]
Infatto non ha senso, bastava spendere meno di un terzo per ottenere lo stesso identico risultato e magari dare la differenza a qualche paese africano dove i bimbi ancora muoiono per dissenteria, fame e stenti. Questo è uno schiaffo alla più miserrima delle miserie! E' una vergogna tutta italiana, mu duole dirlo ma è questa l'opinione generalizzata tra le persone di buon senso.
Saluti
Che dire Ermanno, le apparenze sembrano darti ragione, ma io preferisco "pensare positivo" come il cantante Jovanotti.
E poi Ermanno, dimmi, che senso ha spendere oltre 400 milioni di euro per raddrizzare quella grande nave per pensare alla fine di mandarla al macero.
[quote name="Attilio Regolo"]La Costa Allegra è nata nel 1969 come nave portacontainer, poi è stata trasformata in nave da crociera e più volte restaurata.
Dopo varie peripezie e il recente incendio subito a bordo con perdita di propulsione motori è stata venduta per la demolizione.
Niente a che vedere con un "fenomeno" di tecnologia moderna come la Concordia, che sebbene sia stata come colpita da un meteorite o da un siluro nelle parti vitali non solo non si è spezzata nè è affondata rapidamente ma mantenendo a lungo sostanzialmente l'assetto e il galleggiamento è andata ad adagiarsi pr
A questo punto non penso sia un'idea peregrina quella di chi "sogna" un suo eventuale completo recupero, anche per una questione di immagine, beninteso dopo essere riusciti nell'impresa di disincagliarla e raddrizzarla senza troppi danni dal letto subacqueo di roccia dove si è addormentata.[/quote]
..idea molto peregrina attilio,uno scafo piegato, lesionato, praticamente distrutto e, alla fine dei giochi, molto verosimilmente, massacrato dalle operazioni di recupero, può essere solo che demolito, nella migliore delle ipotesi trasformato in qualcos'altro,ma l'idea è anch'essa molto peregrina.
Saluti. :-*
La Costa Allegra è nata nel 1969 come nave portacontainer, poi è stata trasformata in nave da crociera e più volte restaurata.
Dopo varie peripezie e il recente incendio subito a bordo con perdita di propulsione motori è stata venduta per la demolizione.
Niente a che vedere con un "fenomeno" di tecnologia moderna come la Concordia, che sebbene sia stata come colpita da un meteorite o da un siluro nelle parti vitali non solo non si è spezzata nè è affondata rapidamente ma mantenendo a lungo sostanzialmente l'assetto e il galleggiamento è andata ad adagiarsi praticamente tutta intera sulla riva rocciosa del Giglio permettendo la salvezza della quasi totalità dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio.
E inoltre dopo quasi un anno dall'incidente è ancora lì, dove era finita il 13 Gennaio, praticamente integra dimostrando un'eccezionale tempra e resistenza.
A questo punto non penso sia un'idea peregrina quella di chi "sogna" un suo eventuale completo recupero, anche per una questione di immagine, beninteso dopo essere riusciti nell'impresa di disincagliarla e raddrizzarla senza troppi danni dal letto subacqueo di roccia dove si è addormentata.
[quote name="Franco Pepe"]Sarà questa la destinazione finale di Concordia ?
http://www.shipspotting.com/gallery/photo.php?lid=1673020
In cuor mio spero ancora di vederla tornare al massimo splendore.[/quote]
Una tra le tante ma credo di no. Troppo facile e utopistica una "cotal fine".
Saluti
Sarà questa la destinazione finale di Concordia ?
http://www.shipspotting.com/gallery/photo.php?lid=1673020
In cuor mio spero ancora di vederla tornare al massimo splendore.
[quote name="Maurizio Scholl"]Mirko, ma ti sei mai chiesto perchè ogni qualvolta su questo 3D viene immessa una "notizia" puntualmente viene pubblicata una replica da organi regionali o nazionali? A volte anche un servizio dei TG nazionali
Io non ho un QI eccezionale, ma qualcosa mi puzza.
Un caro saluto.[/quote]
Già ma come sarà?
http://www.ogginotizie.it/183645-costa-concordia-o-concordia-connection/
Mirko, ma ti sei mai chiesto perchè ogni qualvolta su questo 3D viene immessa una "notizia" puntualmente viene pubblicata una replica da organi regionali o nazionali? A volte anche un servizio dei TG nazionali
Io non ho un QI eccezionale, ma qualcosa mi puzza.
Un caro saluto.
[quote name="Attilio Regolo"]Mah Ermanno, di ingegnosi innovatori agli albori del '900 ce ne furono un'infiità, ma per rimanere nello specifico delle tecnoloie belliche un personaggio speciale mi sembra l'inglese Henry Bessemer un tecnico estremamente fantasioso che scoprì fra le varie altre cose, anche di carattere navale, il principio della trasformazione della ghisa in accaio e del cannone in mitragliatrice automatica.[/quote]
Giusto ma non era quello il tizio in questione caro Attilio sei un maestro nel rigirare le "frittate" nella padella anti aderente!
Saluti :P
[quote name="Maurizio Scholl"]Mi sono quasi stufato di raccoglere notizie sulla Concordia....cmq questo è l'ennesimo link:
http://www.ogginotizie.it/182839-costa-concordia-o-concordia-connection/#.UIxbMoWlfgU[/quote]
Signor Maurizio,
si rende conto che riporta sempre e solo link di panorama.it ed ogginotizie.it? Non si è chiesto perchè, di tutta la stampa italiana, solo queste testate propinano sempre pseudo-tesi complottistiche? Avranno forse qualche interesse?
Non si è invece reso conto che, alla fine, la testata più precisa sulla vicenda è proprio questa su cui cui scriviamo? Notizie reali, sul posto e sempre veritiere con tanto di report e foto precise di quello che realmente sta accadendo?
Poi è chiaro ... si può credere a tutto ... anche che l'attentato del 11 settembre l'abbia voluto Bush e la sua Amministrazione .... :D :lol:
Mah Ermanno, di ingegnosi innovatori agli albori del '900 ce ne furono un'infiità, ma per rimanere nello specifico delle tecnoloie belliche un personaggio speciale mi sembra l'inglese Henry Bessemer un tecnico estremamente fantasioso che scoprì fra le varie altre cose, anche di carattere navale, il principio della trasformazione della ghisa in accaio e del cannone in mitragliatrice automatica.
Mi sono quasi stufato di raccoglere notizie sulla Concordia....cmq questo è l'ennesimo link:
http://www.ogginotizie.it/182839-costa-concordia-o-concordia-connection/#.UIxbMoWlfgU
[quote name="Maurizio Scholl"][quote]Beh Maurizio, con questo po' po' di mezzi uomini e soldi stai a vedere che gli italo-americani della T/M alla fine ci riescono davvero a rimettere in piedi la Concordia.[/quote]
Questo non lo so, pur non avendo alcuna competenza tecnica, ho sempre il timore che si possa controribaltare...
400 uomini al lavoro. Praticamente tutta la popolazione attiva del Giglio :o
Una bella impresa anche solo sfamare 400 uomini che lavorano duramente h24.[/quote]
Film già visto molti anni or sono. Sembra quasi di essere agli albori del secolo scorso quando le battaglie e le guerre si vincevano con la "carne da cannone", poi arrivo un certo ...... il quale al contrario impiegò tecnologie belliche avanzatissime, in sostanza poca "ciccia" e tanto cervello.Domanda: era il tizio? :-*
saluti :P
[quote]Beh Maurizio, con questo po' po' di mezzi uomini e soldi stai a vedere che gli italo-americani della T/M alla fine ci riescono davvero a rimettere in piedi la Concordia.[/quote]
Questo non lo so, pur non avendo alcuna competenza tecnica, ho sempre il timore che si possa controribaltare...
400 uomini al lavoro. Praticamente tutta la popolazione attiva del Giglio :o
Una bella impresa anche solo sfamare 400 uomini che lavorano duramente h24.
Beh Maurizio, con questo po' po' di mezzi uomini e soldi stai a vedere che gli italo-americani della T/M alla fine ci riescono davvero a rimettere in piedi la Concordia.
E siamo a 400 milioni di dollari destinati,probabilmente a salire:
http://italia.panorama.it/costa-concordia2/Rimozione-Costa-Concordia-cifre-capogiro
[quote]A parte questa ironia: possibile che al Giglio in questa stagione gli alberghi siano tutti così pieni da non poter dare ospitalità ? O non sono stati "invitati" a mangiare una fetta della torta ?[/quote]
Che io sappia la T/M ha prenotato il Demo's per tutto il 2013. Probabilmente vi alloggiano i capoccia e la Security :P
Gli altri "Grandi Alberghi" del Giglio hanno scelto la politica di conservare la clientela degli affezionati. Punto!!
Se poi ci sono ripicche personali...non so'...anche se mi sembra che i rapporti tra T/M ed il comune del Giglio si siano raffreddati un pochino....ma queste sono solo mie congiutture, ne parlerò con il mio psicoanalista ;-)
[quote name="Franco Pepe"][quote name="Ermanno Mancini]
Come diceva de coubertin "l'importante è partecipare" più sono meglio è no?
saluti :P[/quote]
Mi sorge il sospetto che si stia attuando un nuovo progetto che preveda di raddrizzare Concordia e poi vuotarla con il secchio. Nel caso spero che Schettino sia condannato a partecipare all'opera, a lui il secchio più grande !
A parte questa ironia: possibile che al Giglio in questa stagione gli alberghi siano tutti così pieni da non poter dare ospitalità ? O non sono stati "invitati" a mangiare una fetta della torta ?[/quote]
Alla fine di un certo salmo della liturgia il consesso risponde all'officiante."mistero della fede"..etc.etc... quante cose vuol sapere lei sig.Pepe e che piacerebbe sapere a molti!
Saluti
[quote name="Ermanno Mancini]
Come diceva de coubertin "l'importante è partecipare" più sono meglio è no?
saluti :P[/quote]
Mi sorge il sospetto che si stia attuando un nuovo progetto che preveda di raddrizzare Concordia e poi vuotarla con il secchio. Nel caso spero che Schettino sia condannato a partecipare all'opera, a lui il secchio più grande !
A parte questa ironia: possibile che al Giglio in questa stagione gli alberghi siano tutti così pieni da non poter dare ospitalità ? O non sono stati "invitati" a mangiare una fetta della torta ?
[quote name="Giovanni Zardoni"][quote name="Giovanni Zardoni"][quote name="Franco Pepe"]Intanto è arrivata questa:
http://www.marinetraffic.com/ais/it/showallphotos.aspx?mmsi=563017250#top_photo
Non ho idea di quale sia la sua utilità.[/quote]
Sembrerebbe semplicemente un grande hotel galleggiante con 220 camere oltre ad un ponte di appoggio per le altre unità in funzione. Certo che di notte fa un certo effetto scenografico: quando l'ho vista con il buio ieri sera dalla webcam mi era venuto un colpo :-)[/quote]
Errata corrige: ovviamente 220 posti, non 220 cabine...[/quote]
Come diceva de coubertin "l'importante è partecipare" più sono meglio è no?
saluti :P
[quote name="Giovanni Zardoni"][quote name="Franco Pepe"]Intanto è arrivata questa:
http://www.marinetraffic.com/ais/it/showallphotos.aspx?mmsi=563017250#top_photo
Non ho idea di quale sia la sua utilità.[/quote]
Sembrerebbe semplicemente un grande hotel galleggiante con 220 camere oltre ad un ponte di appoggio per le altre unità in funzione. Certo che di notte fa un certo effetto scenografico: quando l'ho vista con il buio ieri sera dalla webcam mi era venuto un colpo :-)[/quote]
Errata corrige: ovviamente 220 posti, non 220 cabine...
[quote name="Franco Pepe"]Intanto è arrivata questa:
http://www.marinetraffic.com/ais/it/showallphotos.aspx?mmsi=563017250#top_photo
Non ho idea di quale sia la sua utilità.[/quote]
Sembrerebbe semplicemente un grande hotel galleggiante con 220 camere oltre ad un ponte di appoggio per le altre unità in funzione. Certo che di notte fa un certo effetto scenografico: quando l'ho vista con il buoi ieri sera dalla webcam mi era venuto un colpo :-)
Intanto è arrivata questa:
http://www.marinetraffic.com/ais/it/showallphotos.aspx?mmsi=563017250#top_photo
Non ho idea di quale sia la sua utilità.
[quote name="Maurizio Scholl"]News: http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20121020_00030.shtml
Devo dire che leggendo questa notizia sono rimasto sorpreso. La T/M ha "vinto" l'appalto per il recupero del relitto e la rimessa in galleggiabilità....ma non ha nessuna responsabilità, ne onere, sul trasferimento del relitto da Giglio a porto di destinazione.
Smit/Neri hanno agito sull'emergenza per scongiurare una apocalisse ambientale recuperando tutto il carburante pombabile ( Bravissimi !!!). T/M recupera, mette in galleggiabilità quel che resta della Concordia (vedremo :o )...e poi? Chi si fa' garante del trasferimento? Chi avrà il coraggio di aggiudicarsi il terzo appalto :-?[/quote]
Se i corsi ed i ricorsi storici sono,come qualcuno afferma, ripetitivi, riepiloghiamo semplicemente immaginando un dialogo"
Io ho tolto il carburante, io invece ho rimesso in galleggiamento lo scafo ed il terzo che deve trasferire, e chi mi dice che galleggia? Ed il primo: ah non chiedete a me io non c'entro nulla il carburante è stato tolto. Il secondo replica,:no non è proprio così c'è ancora del carburante in giro, mentre il trasportatore aggiunge: sapete che vi dico? Se qualcuno non mi dice come stanno le cose, non trasporto nulla" e andò a finire così:
http://it.wikipedia.org/wiki/USS_Oklahoma_(BB-37)
Film già visto questo! :P
News: http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20121020_00030.shtml
Devo dire che leggendo questa notizia sono rimasto sorpreso. La T/M ha "vinto" l'appalto per il recupero del relitto e la rimessa in galleggiabilità....ma non ha nessuna responsabilità, ne onere, sul trasferimento del relitto da Giglio a porto di destinazione.
Smit/Neri hanno agito sull'emergenza per scongiurare una apocalisse ambientale recuperando tutto il carburante pombabile ( Bravissimi !!!). T/M recupera, mette in galleggiabilità quel che resta della Concordia (vedremo :o )...e poi? Chi si fa' garante del trasferimento? Chi avrà il coraggio di aggiudicarsi il terzo appalto :-?
La Gabanelli? Cercheranno di zittire anche lei:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/18/diffamazione-a-mezzo-stampa-in-senato-lemendamento-anti-gabanelli/386635/
fresca di stampa!
preparare i denari signori
http://www.ogginotizie.it/180238-costa-concordia-un-passo-avanti-quattro-indietro/#.UIHZc8V96oU
[quote name="Maurizio Scholl"]Finalmente il sindaco Ortelli "Batte i pugni" ....come richiesto dalla minoranza consiliare mesi fa!!!
Ma insomma questo Comitato della Cronoqualchecosa controlla o si è ridotto a fare Pubbliche Relazioni per il consorzio M/T?
E non mi venite a dire che io non vivo la quotidianità dell'Isola. Qui ci stanno prendendo per i fondelli e le preoccupazioni sulla ricaduta economica, riportate dal sindaco, sono più che fondate.
Sono in OT ma non volevo "invadere" il privato dei gigliesi rispondendo al comunicato del sindaco. Scusate.
Richiamate gli Olandesi, sono persone serie :-)[/quote]
E' proprio vero che il buongiorno si vede dal mattino!
saluti
Finalmente il sindaco Ortelli "Batte i pugni" ....come richiesto dalla minoranza consiliare mesi fa!!!
Ma insomma questo Comitato della Cronoqualchecosa controlla o si è ridotto a fare Pubbliche Relazioni per il consorzio M/T?
E non mi venite a dire che io non vivo la quotidianità dell'Isola. Qui ci stanno prendendo per i fondelli e le preoccupazioni sulla ricaduta economica, riportate dal sindaco, sono più che fondate.
Sono in OT ma non volevo "invadere" il privato dei gigliesi rispondendo al comunicato del sindaco. Scusate.
Richiamate gli Olandesi, sono persone serie :-)
[quote name="Maurizio Scholl"]Grazie Franco (Pepe) per le notizie storiche. Io Apprezzo :-)
Che si fa' di questo pietrisco??. Riporto dalle agenzie di stampa: “E’ stato posta attenzione all’uso dei materiali di riporto della perforazione – sottolinea la presidente Maria Sargentini -, peraltro pietrisco sabbioso di ottima qualità con diverse possibilità di riutilizzo.
Che vuol dire questa frase?? E di quanti metri cubi parliamo? Ampliamo le spiagge?
Barak is back :-)[/quote]
Ci stiamo lavorando maurizio c'è qualche evidente stridore in termini che ci sta facendo diventare calvi per il troppo grattarsi la testa del prurito.
Sigh! :sad:
saluti
Grazie Franco (Pepe) per le notizie storiche. Io Apprezzo :-)
Che si fa' di questo pietrisco??. Riporto dalle agenzie di stampa: “E’ stato posta attenzione all’uso dei materiali di riporto della perforazione – sottolinea la presidente Maria Sargentini -, peraltro pietrisco sabbioso di ottima qualità con diverse possibilità di riutilizzo.
Che vuol dire questa frase?? E di quanti metri cubi parliamo? Ampliamo le spiagge?
Barak is back :-)
Visto che la divagazione ha portato ad altre epoche e a navi altre per altri fini che non portare pacifici crocieristi:
12 agosto 1910, dopo una giornata di esercitazioni nel golfo di Napoli il Regio Incrociatore San Giorgio incaglia sulla secca della Gaiola, circa 6 metri sotto il livello del mare. Alla velocità di 13 nodi la nave percorre quasi tutta la scogliera sommersa squarciando e deformando gran parte della carena. In pochi attimi tutta la parte prodiera dello scafo è invaso da 4300 ton di acqua, poco meno della metà dell dislocamento. La nave non è affondata solo perche rimasta in bilico sulla scogliera. I lavori di recupero sono durati fino al 15 settembre e hanno richiesto la rimozione di tutto quello che era smontabile, il posizionamento di cilindri di spinta, la riparazione di fortuna delle falle più importanti e la messa in opera di potenti pompe. Per disincagliare la San Giorgio è stato necessario utilizzare la corazzata Sicilia in funzione di potente rimorchiatore. Dopo le riparazioni la nave torna in squadra per finire, il 21 novembre 1913 nuovamente incagliata, questa volta su una spiaggia sabbiosa di S. Agata (ME). Disincagliata il 10 dicembre torna a navigare per diventare una leggenda nell'ambito della difesa di Tobruk.
Autoaffondata per evitare la cattura da parte Inglese, ripresa e poi ripersa definitivamente rimase sommersa fino al 1951 quando il relitto viene recuperato ma durante il tentativo di rimorchio in Italia è definitivamente affondata 100 miglia al largo di Tobruk.
Dai disegni in mio possesso la chiglia era fatta con lamiere chiodate dello spessore di 14 mm, 13 sui fianchi che diventano 200 nella parte corazzata.
E le agenzie di stampa già annunciano l'ennesimo ritardo per la messa in sicurezza. Non più il 31 di ottobre ma una decina di giorni in più....meteo permettendo.
KO per Romney. Obama is the winner ;-)
citazione di Angelo Gentili
[i]“I lavori di messa in sicurezza della nave hanno subito un ritardo dovuto anche – continua Gentili – alla presenza di forti irregolarità degli strati superficiali del granito sul fondo marino e di fessurazioni nella roccia sottostante, come ha fatto sapere la Protezione Civile"[/i]
Con le moderne ed avanzatissime tecniche di prospezione geologica tali a tante da permettere la perfetta ampia ed asaustiva caratterizzazione geologica di tutto ciò che è suolo e stottosuolo, solo ora si scoprono inculsi di sabbiosi, irregolarita degli stati superficiali, fessurazioni più o meno importanti...ciò nonostante si persegue una linea progettuale tra le più impattanti mai pensate da mente umana!
saluti
[quote name="Maurizio Scholl"]Ringrazio Ermanno per i riferimenti storici e benedico i genitori della bellissima co-protagonista di Pearl Harbur
http://it.wikipedia.org/wiki/Kate_Beckinsale
Quasi quasi mi sfidanzo da Megane Fox e mi fidanzo con Kate
Scherzi a parte, se la Concordia radrizzata e a cassoni applicati avrà il gallegiamento visto sui video diffusi da M/T di certo non andrà molto lontano da dove sta e affonderà non appena il comando dei rimorchiatori si accorgereà del pericolo e filerà i cavi di rimorchio.[/quote]
mi viene in mente un vecchio adagio dei padri che recitava così "Errare humanum est, perseverare diabolicum", e insistono con le cose impossibili, lunghe e fastidiose all'inverosimile.
Mah!
Saluti
Ringrazio Ermanno per i riferimenti storici e benedico i genitori della bellissima co-protagonista di Pearl Harbur
http://it.wikipedia.org/wiki/Kate_Beckinsale
Quasi quasi mi sfidanzo da Megane Fox e mi fidanzo con Kate
Scherzi a parte, se la Concordia radrizzata e a cassoni applicati avrà il gallegiamento visto sui video diffusi da M/T di certo non andrà molto lontano da dove sta e affonderà non appena il comando dei rimorchiatori si accorgereà del pericolo e filerà i cavi di rimorchio.
[quote name="Maurizio Scholl"]la USS Oklahoma non rientrò mai più in servizio. Affondò durante il rimorchio verso il porto di demolizione nel 1947
http://it.wikipedia.org/wiki/USS_Oklahoma_(BB-37)[/quote]
...Le autorità della base di Pearl Harbor diedero il via al recupero della nave il 15 luglio 1942. Al comando della difficile operazione fu messo il Captain F.H. Whitaker. Dopo più di un anno di lavoro, il 28 novembre 1943 la nave poté essere rimorchiata in un bacino di carenaggio.....
Nel 1947 i rimorchiatori Hercules e Monarch erano pronti a trasportare l'ex nave da battaglia in California, ma il 17 maggio, a circa 805 km dalle Hawaii, si accorsero che il loro carico imbarcava acqua. Avvisata la base delle Hawaii, ricevettero l'ordine di ritornare indietro, ma la pesante Oklahoma li stava trascinando con lei verso il fondo marino. Grazie all'accorgimento che i capitani dei due rimorchiatori, Kelly Sprague e George Anderson, avevano preso prima della partenza allentando i cavi da rimorchio, questi poterono essere rilasciati permettendo sia all'Hercules che al Monarch di evitare l'affondamento.[15]
[quote name="Andrea Rossi"][quote name="Ermanno Mancini"]Leggo dal rapporto periodico. Produzione in pali molto scarsa, guasto al sistema di trivellazione offshore dopo mezzo giro, rumore oltre la soglia in mare per eccesso di natanti in movimento,continue sospensioni causa meteo! Quando è stato detto che avrebbero finito? E ancora insistono con tecniche vecchie obosolete pesanti pericolose di scarsa efficacia, ma soprattutto inutili: Oklaoma docet!
Tutto bene come da programma.
saluti[/quote]
Fonte ?
Grazie[/quote]
Questa: http://www.giglionews.it/2012101559120/news/isola-del-giglio/concordia-relazione-settimanale-sui-lavori-di-recupero.html
saluti
[quote name="Ermanno Mancini"]Leggo dal rapporto periodico. Produzione in pali molto scarsa, guasto al sistema di trivellazione offshore dopo mezzo giro, rumore oltre la soglia in mare per eccesso di natanti in movimento,continue sospensioni causa meteo! Quando è stato detto che avrebbero finito? E ancora insistono con tecniche vecchie obosolete pesanti pericolose di scarsa efficacia, ma soprattutto inutili: Oklaoma docet!
Tutto bene come da programma.
saluti[/quote]
Fonte ?
Grazie
Leggo dal rapporto periodico. Produzione in pali molto scarsa, guasto al sistema di trivellazione offshore dopo mezzo giro, rumore oltre la soglia in mare per eccesso di natanti in movimento,continue sospensioni causa meteo! Quando è stato detto che avrebbero finito? E ancora insistono con tecniche vecchie obosolete pesanti pericolose di scarsa efficacia, ma soprattutto inutili: Oklaoma docet!
Tutto bene come da programma.
saluti
[quote name="Maurizio Scholl"]la USS Oklahoma non rientrò mai più in servizio. Affondò durante il rimorchio verso il porto di demolizione nel 1947
http://it.wikipedia.org/wiki/USS_Oklahoma_(BB-37)[/quote]
Tanto per restare in tema di trasferimenti di scafi semi affondati è esattamente quell che dici, anche in galleggiamento è più che instabile e alla prima anomalia si gira è cola a picco: matematica non filosofia!
saluti :-*
la USS Oklahoma non rientrò mai più in servizio. Affondò durante il rimorchio verso il porto di demolizione nel 1947
http://it.wikipedia.org/wiki/USS_Oklahoma_(BB-37)
[quote name="Ermanno Mancini"]http://www.history.navy.mil/photos/events/wwii-pac/pearlhbr/ph-ok9.htm
Visto che novità?
:-*[/quote]
Alta tecnologia degli anni 2000 :lol:
Certo e' che nel giro 70 anni in questo campo non ci siamo poi evoluti cosi tanto...
Giusto per sapere...alla fine quella nave l'hanno recuperata o no ?!? :o
http://www.history.navy.mil/photos/events/wwii-pac/pearlhbr/ph-ok9.htm
Visto che novità?
:-*
Ooooooohhhhh issa..oohhhh issa.. oooohhh issaaaaaa!
:P
Chi paga il recupero della Concordia? Oggi dopo un ennesimo servizio della Gabanelli su Report mi è venuto il dubbio chi siamo tutti noi attraverso la Cassa depositi e prestiti... :-x Spero di di sbagliarmi. Già ho dovuto salvare Alitalia, ma salvare Carnival mi sembra eccessivo!
[quote name="Franco Pepe"]Oggi passando in treno da Sestri Ponente ho visto i cassoni per Concordia in costruzione, che tristezza pensare che è lo stesso cantiere dove Concordia è nata. In ogni caso a vederli dal treno (per pochi secondi) sono davvero imponenti.[/quote]
ma soprattutto..molto ma molto pesanti!
saluti
Oggi passando in treno da Sestri Ponente ho visto i cassoni per Concordia in costruzione, che tristezza pensare che è lo stesso cantiere dove Concordia è nata. In ogni caso a vederli dal treno (per pochi secondi) sono davvero imponenti.
[quote]Meglio rischiare e anticipare le piattaforme a valle che se va tutto bene con un pò di fortuna si avrebbe l'unico mezzo efficace per evitare un plateale fallimento di tutta l'operazione con l'inabissamento della nave tutta intera o a pezzi[/quote]
Tutto sommato sono d'accordo.
Mal che vada si fa una bel monumento con su scritto:
"Manco' la Fortuna non il Valore"
Con tutto il rispetto per i nostri militari periti nella II°WW ed inchiodati a soli 111 km da Alessandria d'Egitto.Pochi gg fa si è svolta una commemorazione ad El Alamein per ricordare i nostri caduti. Ricordo al quale mi associo!
E comunque,non vorrei dare l'impressione di voler scacciare per forza i cattivi pensieri e le preoccupazioni sul problema relitto Concordia al Giglio, solo per orgogliosa reazione dialettica verso gli altri interlocutori del blog.
Una parte di verità in realtà compete a ciscuno di noi partecipanti al post, e nessuno può arrogarsi la pretesa della verità assoluta.
Sono per esempio da rispettare pienamente i dubbi e le critiche espressi negli ultimi commenti da Alberto Marchesi, Maurizio Scholl ed Ermanno Mancini.
Chi dovesse pensare che il problema Concordia sia stato ormai risolto almeno a tavolino in sede di progetto,o si illude o è in mala fede.
Grandi e numerose sono ancora le incognite e i rischi da affrontare, e i primi a saperlo, ne sono convinto, sono proprio quelli della Titan-Micoperi.
Ha ragione per esempio Ermanno Mancini quando paventa seri rischi di cedimento delle rocce di appoggio della nave e delle stesse strutture della nave specialmente in fase di tiro per il primo disincaglio.
E d'altra parte non si possono perdere mesi e soldi per realizzare un sistema di messa in sicureza probabilmente ridondante e inutile.
Meglio rischiare e anticipare le piattaforme a valle che se va tutto bene con un pò di fortuna si avrebbe l'unico mezzo efficace per evitare un plateale fallimento di tutta l'operazione con l'inabissamento della nave tutta intera o a pezzi.
Appunto Ermanno, se la forza antiscivolamento è stata calcolata in 18.000 tonns, quella necessaria per sostenere la nave in caso di cedimento rovinoso degli appoggi del ginocchio principale inferiore sarebbe perlomeno il doppio.
E allora è meglio accelerare ora, accettando i relativi rischi legati alle trivellazioni, la realizzazione del fondale artificiale,assolutamente necessario quando dopo il disincaglio tutto il peso della nave graverà su quell'unico appoggio costituente il bordo che si affaccia sul fondale più profondo.
[quote name="Attilio Regolo"]Ma c'è anche un'altra ipotesi da fare: che mentre si lavora sul lato terra per fissare i pali e i cavi di sicurezza, nulla impedisce di affrettare la realizzazione anche dei sostegni per le piattaforme offshore.
Se infatti dovesse verificarsi davvero l'improbabile e catastrofico smottamento e crollo totale degli speroni di appoggio del relitto non sarebbero certo comunque sufficienti i vincoli di sicurezza antiscivolamento a monte a impedire l'inabissamento della nave a valle.[/quote]
Versioni antitetiche e contrastanti. Da un lato si sostiene la assoluta necessità di sostenere lo scafo per 18.000 tonnellate dall'altro si soprassiede ed in corso d'opera si decide di perforare a mare. Sono due condizioni che,se permetti Attilio, stridono e si elidono a vicenda.Se crolla qualcosa sul fondo la situazione si complica.Non sarebbe possibile neanche intervenire con il sollevamento alternativo tenuto conto che in tale evenienza lo scafo tocca fondo e amen, sotto non ci passa più neanche uno spillo. Quindi che si fà? Tagliamo evvia.
Saluti
Ma c'è anche un'altra ipotesi da fare: che mentre si lavora sul lato terra per fissare i pali e i cavi di sicurezza, nulla impedisce di affrettare la realizzazione anche dei sostegni per le piattaforme offshore.
Se infatti dovesse verificarsi davvero l'improbabile e catastrofico smottamento e crollo totale degli speroni di appoggio del relitto non sarebbero certo comunque sufficienti i vincoli di sicurezza antiscivolamento a monte a impedire l'inabissamento della nave a valle.
Leggo: iniziano le trivellazioni offshore! La nave non è in sicurezza e si trivella,questa volta sul serio con attrezzature decisamente pesanti,se è ancora vero che si dovranno fare pali da 2.000.
Due son le cose, o non è vero che la nave ha bisogno di sicurezze particolari,ed allora direi che siamo in presenza di un bluf colossale oppure ne ha di gran bisogno ma ciò nonostante qualcuno se la rischia a mettere in azioni strumenti di perforazione che non sono certamente delicati mettendo a rischio in maniera decisamente pesante la stabilità del relitto. Non oso pensare alla soluzione finale causata da vibrazioni ed eventuali smottamenti della coltre granitica superficiale, a quanto pare piuttosto fratturata ed instabile, con particolare riferimento agli speroni su cui al momento poggia la nave. E' questo il dilemma! Personalmente,se fossi stato il direttore dei lavori, non avrei dato nessun ordine in tal senso se non a fronte della certezza di avere la nave sistemata a dovere ed in sicurezza.
Forse non si sa molto sull'argomento ,ma quel genere di trivelle picchiano sodo.
Chi vivrà vedrà.
saluti :-*
Per Giulio Poladas...nessun video del progetto Mancini è mai stato pubblicato anche se è mancato poco ;-)
Per il sig. Marchesi:
non riesco a capire la sua acredine. Perchè non si qualifica? Lei è un militare della MM? Un capitano di LC un semplice appassionato o cosa? Non concordo con i toni usati da Ermanno Mancini e da Attilio Regolo nelle risposte date in risposta ai suoi post.
Quello che io penso di sapere è che il relitto della Concordia rischia di fare la fine dell'autostrada Salerno Reggio Calabria. Un cantiere infinito....50 milioni già spesi per i famosi cassoni. Il costo del falso fondale è protetto da segreto di stato...Appalto concesso con criteri quantomeno dubbi...Progetto cambiato più e più volte...Ritardi inspiegabili nelle trivellazioni affidate alla Trevi che certo non è l'ultima ditta al mondo....insomma qualcuno certamente qualcosa nasconde. Non escluderei una fuoriuscita del consorzio M/T a breve termine con un ascusa qualsiasi :-*
Chiacchere da pensionati, di quelli che fanno i buchi nelle reti di protezione dei cantieri.
Peccato che mi mancano una 15ina d'anni prima della pensione :-)
Insomma non ci abbandoni Marchesi...e comunque grazie per aver partecipato al blog.
Scusate, ho perso qualche messaggio della discussione e vorrei sapere il link con il video del progetto proposto dall'Ing. Ermanno Mancini per la rimozione della Concordia.
Qualcuno lo può gentilmente ripubblicare?
Grazie!
Un caro saluto a tutti gli amanti dell'Isola del Giglio.
Giulio Poladas
[quote name="Attilio Regolo"]Questa volta sono completamente d'accordo con te Ermanno.
Siamo qui da mesi a metterci il nome e cognome e quasi la faccia anche in modo animoso e contrastato in questo blog di Giglionews per dire la nostra su un problema enorme che riguarda l'isola del Giglio e la nave da crociera che le è andata a sbattere contro e i signori alla "Alberto Marchesi", dopo essere stati per tutto questo tempo nascosti con il loro sorrisetto di scherno e di superiorità improvvisamene si fanno vivi e ci fanno la filippica scaricandoci addosso ogni sorta di critiche dall'alto della loro presunta superiorità morale e intellettuale elencando in diligente ordine 8-10 affermazioni prive totalmente di connessione logica e di contenuto comprensibile.[/quote]
Eh bè,si fa presto a mettersi in cattedra no? E pensare che prima durante e mentre faccio il lavoro che faccio, ho sempre pensato,prima di pensare e decidere cosa fare e come farlo, a chi poi avrebbe dovuto farlo,e prima ancora di farlo fare il più delle volte l'ho fatto di persona per capire se veramente si poteva fare, proprio per evitare che qualcuno si facesse male,lavorasse male a rischio anche della pelle. E' questo uno dei motivi che mi ha sempre guidato anche nel caso dei criteri di progettazione che ho usato nel recupero. Niente cose pesanti, pochissima gente in acqua, zero di niente dentro la nave,se non lo stretto necessario ed indispensabile. Questo è il ringraziamento! Ma, non importa, sig. Marchesi di ringraziamenti, complimenti e levate di cappello ne sto ricevendo da persone che di salvage ne hanno fatto una ragione di vita.
Saluti e baci :P
Questa volta sono completamente d'accordo con te Ermanno.
Siamo qui da mesi a metterci il nome e cognome e quasi la faccia anche in modo animoso e contrastato in questo blog di Giglionews per dire la nostra su un problema enorme che riguarda l'isola del Giglio e la nave da crociera che le è andata a sbattere contro e i signori alla "Alberto Marchesi", dopo essere stati per tutto questo tempo nascosti con il loro sorrisetto di scherno e di superiorità improvvisamene si fanno vivi e ci fanno la filippica scaricandoci addosso ogni sorta di critiche dall'alto della loro presunta superiorità morale e intellettuale elencando in diligente ordine 8-10 affermazioni prive totalmente di connessione logica e di contenuto comprensibile.
[quote name="Alberto Marchesi"]Io pongo piena fiducia nei confronti delle persone che sono state chiamate ad operare al Giglio. Questi lavoratori mettono a repentaglio la loro sicurezza ogni giorno, a prescindere dal fatto che qualcuno abbia scelto un progetto o un'altro.
Sarebbe bello leggere una parola di conforto nei loro confronti, almeno ogni tanto. Siete riusciti a passare i 500 interventi (sarebbero stati di più)senza concludere niente altro se non inculcare un sacco di insicurezza nelle persone che vi leggono. Anzi dirò di più mi sembrano i commenti dei pensionati che assistono ai lavori lungo la strada per passare la giornata.
Senza voler offendere nessuno![/quote]
Bene bravi bis...clap clap clap,ecco questo è un plauso per dare conforto non a chi lavora,non ne ha bisogno, ma a chi ha scelto su come farli lavorare e a far cosa. Piccola leggera differenza.
Quanto al concludere qualcosa,ci indichi lei cosa concludere e come colcluderlo, forse ne ha la capacità, la voglia, ed anche la giusta "chiave di lettura". Si è vero in realtà, parlo per me, sono un vecchio pensionato che non ha un caxxio da fare se non sbirciare nei forellini della rete e sparare sentenze su cosa fare e come farlo.
Saluti
[quote name="Alberto Marchesi"]La Sua risposta invece dimostra che:
1-Non si sa perchè lei si è eletto a moderatore di questa discussione.
2-Ho letto tutti gli interventi sull'argomento Concordia da quando il 14/01/2012 mi son messo a guardare quotidianamente l'evolversi della situazione sulla webcam.
3-Volevo rispondere già ai primi post, ma mi ero giudicato superiore alle vostre chiacchere.
4-Non avete alba di cosa significhi passare ore, giorni mesi e anni su un ponte di comando a governare una nave, prepararsi continuamente per un evento che probabilmente non si verificherà mai, ma che poi quando arriva è totalmente diverso da quello che ci si aspettava.
5-Non avete idea di come si possa lavorare sott'acqua.
6-Non potete neanche lontanamente immaginare a che tipo di ricatti morali bisogna sottostare per comandare una nave.
7-Non avete mai fatto nessuna richesta alla Capitaneria di Porto.
8-Non sono uno della Titan-Micoperi.
9-"Semplice osservatore commentaatore esterno" non mi sembra visto che qualcuno dei partecipanti non ha fatto altro che vantarsi delle sue capacità e di dare automaticamente del deficente a quelli che non la pensano come lui.
Comunque visto che si suol dire:"Chi sta in mare naviga, chi sta a terra giudica"
Vi lascio tutti gli altri 500 (o più) post per i vostri interessantissimi interventi.
Non vedo l'ora di vedere la Concordia libera dai fondali della Vostra isola.
Gli incidenti succedono continuamente, dopo il duro lavoro di qualcuno i rottami chissà come spariscono e rimangono solo le foto a testimonianza dell'avvenimento.
Buone critiche a tutti[/quote]
Non è nulla di cui sopra, sig.Marchesi, quiondi cos'è se ha tanto di farsi girare le palle in questo modo?
Saluti
La Sua risposta invece dimostra che:
1-Non si sa perchè lei si è eletto a moderatore di questa discussione.
2-Ho letto tutti gli interventi sull'argomento Concordia da quando il 14/01/2012 mi son messo a guardare quotidianamente l'evolversi della situazione sulla webcam.
3-Volevo rispondere già ai primi post, ma mi ero giudicato superiore alle vostre chiacchere.
4-Non avete alba di cosa significhi passare ore, giorni mesi e anni su un ponte di comando a governare una nave, prepararsi continuamente per un evento che probabilmente non si verificherà mai, ma che poi quando arriva è totalmente diverso da quello che ci si aspettava.
5-Non avete idea di come si possa lavorare sott'acqua.
6-Non potete neanche lontanamente immaginare a che tipo di ricatti morali bisogna sottostare per comandare una nave.
7-Non avete mai fatto nessuna richesta alla Capitaneria di Porto.
8-Non sono uno della Titan-Micoperi.
9-"Semplice osservatore commentaatore esterno" non mi sembra visto che qualcuno dei partecipanti non ha fatto altro che vantarsi delle sue capacità e di dare automaticamente del deficente a quelli che non la pensano come lui.
Comunque visto che si suol dire:"Chi sta in mare naviga, chi sta a terra giudica"
Vi lascio tutti gli altri 500 (o più) post per i vostri interessantissimi interventi.
Non vedo l'ora di vedere la Concordia libera dai fondali della Vostra isola.
Gli incidenti succedono continuamente, dopo il duro lavoro di qualcuno i rottami chissà come spariscono e rimangono solo le foto a testimonianza dell'avvenimento.
Buone critiche a tutti
Gent. Sig. Marchesi.
Il suo intervento dimostra due cose.
La prima è che lei, nonostante non si premuri di dare un giudizio negativo generalizzante ai 500 e passa commenti relativi a questo post, non li ha letti nemmeno a campione, concludendo sprezzantemente che suddetti commenti siano opera di pensionati sfaccendati che passano la giornata a criticare lungo i moli di Giglio Porto sia i lavori che i lavoratori di T/M.
La seconda è che se i lavoratori di T/M fossero immodesti e superficiali come appare lei( penso da come si esprime risenito che lei sia uno di loro e non un semplice osservatore commentaatore esterno come noi), ciò non contribuirebbe affatto a rafforzare la nostra fiducia e quella dei nostri lettori su Giglionews sia nel progetto che nella esecuzione dello stesso, anzi al contrario alimenterebbe ulteriori dubbi e incertezze sull'intera vicenda della Concordia e del problema della sua rimozione dalle coste della nostra splendida isola.
Io pongo piena fiducia nei confronti delle persone che sono state chiamate ad operare al Giglio. Questi lavoratori mettono a repentaglio la loro sicurezza ogni giorno, a prescindere dal fatto che qualcuno abbia scelto un progetto o un'altro.
Sarebbe bello leggere una parola di conforto nei loro confronti, almeno ogni tanto. Siete riusciti a passare i 500 interventi (sarebbero stati di più)senza concludere niente altro se non inculcare un sacco di insicurezza nelle persone che vi leggono. Anzi dirò di più mi sembrano i commenti dei pensionati che assistono ai lavori lungo la strada per passare la giornata.
Senza voler offendere nessuno!
Mi sembra che qualche corsivista di OggiNotizie.it ha preso un brutto granchio, confondendo il 31 Agosto appena scorso e la fine d'Ottobre prossima di quest'anno, il 2012, con l'Agosto e l'Ottobre del futuro anno 2013.
E qualcun altro del blog gli è andato distrattamente dietro.
http://www.ogginotizie.it/175558-costa-concordia-comitato-ammette-ritardi-nelle-operazioni/#.UHGzJU1961c
http://firenze.ogginotizie.it/175492-costa-concordia-messa-in-sicurezza-slitta-a-fine-ottobre/
Ecco appunto che stavamo dicendo poc'anzi?
Prima dicembre 2012,poi febbraio2013 , poi aprile,poi maggio, poi fine agosto, poi fine ottobre,poi ..poi..poi? In pratica un processo senza termini certi o meglio ancora noti và!
Saluti
[quote name="Attilio Regolo"]Anche la più modesta realizzazione o costruzione quando rasppresenta una novità e non fa parte di un'operazione ripetitiva già sperimentata parte con un idea e un progetto iniziale di massima che pure il più delle volte necessita di miglioramenti modifiche e varianti in corso d'opera.
Compreso il misterioso progetto Mancini.
Come si può pretendere allora che in un caso unico al mondo come quello del tentativo del recupero e rimozione tutto intero del più grande relitto navale della storia non ci possano essere riflessioni modifiche e varianti sul progetto di massima iniziale e conseguenti contrattempi, ritardi etc.? L'importante dovrà essere il risultato finale dell'operazione, il cui successo sarà tanto più probabile quanto più oculata e ponderata sarà la sua realizzazione.[/quote]
Ancora con il misterioso? Sei lievemente ripetitivo, e provocatorio attilio. Il mistero è un progetto che "NON PUO' ESSERE DIVULGATO E RESO NOTO" in quanto contiene soluzioni e tecnologie rigorosamente coperte dal segreto industriale e che è oggetto di brevetto industriale,per l'appunto. Quindi non insistere in tal senso, il progetto non lo pubblicherò mai su canali telematici ordinari se non dietro specifiche e necessarie autorizzazioni.
Per definizione un progetto che dir si voglia è "l'insieme delle operazioni,quali che siano, che vanno dall'idea progettuale alla sua definizione dettagliata e funzionale avente come scopo la risoluzione, (nel nostro caso ingegneristica) di una problema. La differenza fondamentale e sostanziale tra i due: tempi e modi. l'uno prevede tempi riferiti alle quotidiane scoperte, quotidiani aggiustamenti,invasione dei fondali con operazioni estremamente ardue legate all'orografia e alla geomorfologia tutt'altro che "benigna", attività di carpenteria metallica pesante e complessa, pesi enormi, volumi colossali.
L'altro 90 giorni di tempo, nessun intervento in mare, nessun tipo di carpenteria pesante e voluminosa, nessun adattamento in corso d'opera data la estrema,incredibile versatilità del sistema. Materiali leggerissimi allo stesso tempo 10 volte più resistenti dell'acciaio. Metodologia di attivazione e controllo di una semplicità estrema senza lasciare nulla al caso. Orbene le scelte non le ho fatte io caro attilio ,e di solito chi sceglie a sua volta pone e dispone le sue responsabilità sul piatto e la propria testa sul "ciocchetto" di Mastro Titta. Se ha scelto bene Mastro Titta ripone la scure e va alla più vicina "osteria" a fasi mezzo litro bianco, viceversa se non si è scelto bene il buon Mastro Titta cala il ferro sul candido collo e la testa scende nel cestino di vimini. Morale del ragionamento, la testa non è la mia le scelte non le ho fatte io.Qualcuno dia un valido motivo per il quale si dovebbe rendere noto un progetto fin qua totalmente ignorato dalle parti attrici?
Saluti
Anche la più modesta realizzazione o costruzione quando rasppresenta una novità e non fa parte di un'operazione ripetitiva già sperimentata parte con un idea e un progetto iniziale di massima che pure il più delle volte necessita di miglioramenti modifiche e varianti in corso d'opera.
Compreso il misterioso progetto Mancini.
Come si può pretendere allora che in un caso unico al mondo come quello del tentativo del recupero e rimozione tutto intero del più grande relitto navale della storia non ci possano essere riflessioni modifiche e varianti sul progetto di massima iniziale e conseguenti contrattempi, ritardi etc.? L'importante dovrà essere il risultato finale dell'operazione, il cui successo sarà tanto più probabile quanto più oculata e ponderata sarà la sua realizzazione.
[quote name="Giovanni Zardoni"]Premetto che quel che mi capiterà di scrivere commentando lo farò da "non tecnico". Sicuramente i rapporti settimanali aiuteranno a capire l'andamento delle opere, ben vengono. L'impressione è che il lavoro stia assumendo contorni ancora più grandi di quelli che inizialmente forse sono stati presunti. Da quel che si vede dalla webcam (e poi leggeremo anche dai rapporti) pare quasi che le perforazioni offshore stiano procedendo dalla Micoperi30 anche nottetempo. Quel che non capisco è questa acredine nei confronti del progetto scelto: non dovremmo tifare tutti che vada a buon fine?[/quote]
Ovvio, ma la dea bendata non si progetta,un progetto si! Nulla ha che fare l'acredine, inesistente e frutto di mera fantasia, con il salvage,egregio sig Zardoni. E siccome gli italiani non hanno, per definizione gli orecchini al naso ,molto verosimilmente hanno capito che un progetto non c'è!
Saluti
Premetto che quel che mi capiterà di scrivere commentando lo farò da "non tecnico". Sicuramente i rapporti settimanali aiuteranno a capire l'andamento delle opere, ben vengono. L'impressione è che il lavoro stia assumendo contorni ancora più grandi di quelli che inizialmente forse sono stati presunti. Da quel che si vede dalla webcam (e poi leggeremo anche dai rapporti) pare quasi che le perforazioni offshore stiano procedendo dalla Micoperi30 anche nottetempo. Quel che non capisco è questa acredine nei confronti del progetto scelto: non dovremmo tifare tutti che vada a buon fine?
Ragazzi, vi voglio bene ma mi congedo da questo post..magari farò un copia ed incolla di qualche news..troppi controlli da parte di soggetti sconosciuti che hanno tentato di accedere a miei dati personali.
Insomma.... mi sento controllato. Bye Bye :-?
Ps: io voto per Obama :-)
[quote name="Attilio Regolo"]Beh, Ermanno, con tutte le palesi difficoltà e i suoi ritardi ormai acclarati perlomeno il progetto Titan-Micoperi, a prescindere se arriverà fino in fondo con successo, è in fase di realizzazione sotto gli occhi di tutti.
Il tuo progetto invece, da te tanto conclamato tanto da autogiudicarlo 1000 volte superiore a quello in atto T/M, l'hai fatto sparire di imperio anche dal post di Giglionews dove pure avevi trovato spazio con centinaia di interventi, che però nessuno oggi può visionare o rileggere per un minimo di riscontro.[/quote]
NOn ho auto giudicato nulla e torno a ripetere, le procedure di affidamentp e scansione dei progetti, mio compreso, non sono state consone alle regole deontologiche avendo avuto,cosa ben chiara anche questa, evidenti e determinanti interferenza. Ciò detto non è il blog luogo e metodo per valutare un progetto. Del resto non si può pensare e pretendere di vedere un progetto pubblicato su un blog o on line su yoo tube. Un progetto è un progetto non una cartolina a colori, solo per soddisfare le tue o terze voglie di scoprire cosa c'è sotto e magari dargli anche una bella scopiazzata a costo zero!
Inutile che butto l'esca cato Attilio, permane sotto gli occhi di tutti una accozzaglia di pezzi di ferro tonnellate di roba e chilometri di buchi da fare senza sapere come andrà a finire. E questo è quanto.
Beh, Ermanno, con tutte le palesi difficoltà e i suoi ritardi ormai acclarati perlomeno il progetto Titan-Micoperi, a prescindere se arriverà fino in fondo con successo, è in fase di realizzazione sotto gli occhi di tutti.
Il tuo progetto invece, da te tanto conclamato tanto da autogiudicarlo 1000 volte superiore a quello in atto T/M, l'hai fatto sparire di imperio anche dal post di Giglionews dove pure avevi trovato spazio con centinaia di interventi, che però nessuno oggi può visionare o rileggere per un minimo di riscontro.
Queste lo ho trovate io le pubblico io,anche se non mi dicono nulla in più di quanto già sapevo ed ho scritto riportato e rappresentato da mesi.
E' inconcepibile che agli esordi del terzo millennio si possa ritenere valido e attuale un metodo che risale alla prima metà del millennio scorso perfezionato durante l'ultimo evento mondiale per togliere di mezzo le navi militari sinistrate da porti e rade importanti.
Unutile che si insista nel sostenere che l'evento è unico, che il progetto è complesso, che le cose da fare sono molte che i tempi si allungheranno,ma è comprensibile sia così e bla...bla..bla..bla...Chiacchiere tante,fatti pochi e scarsi!
Oramai è cosa certa e quasi pluricertificata: esiste una metodologia nettamente superiore per qualità,quantità,rapidità ed efficacia che supera di uno a mille quella in atto, fatta solo da migliaia di tonnellate di "pezzi di ferro" già in parte carichi di ruggine in attesa di essere posti, chissa quando e come, in opera tempo e nave permettendo.
E' veramente ridicola una cosa del genere.
Saluti
http://www.ogginotizie.it/175560-costa-concordia-un-recupero-infinito/
http://www.ogginotizie.it/175558-costa-concordia-comitato-ammette-ritardi-nelle-operazioni/
Ancora news :-)
VISUALIZZA
Entro fine ottobre, salvo imprevisti, la nave sarà in sicurezza. Parola di T/M..... che, se non ho capito male, valuterebbe ogni utile soluzione:
" Rimane, comunque, l'impegno del Consorzio Micoperi-Titan, condiviso con Costa Crociere, e il Comitato Consultivo, a perseguire ogni utile soluzione per ridurre i tempi, mantenendo la sicurezza dei lavori, la salvaguardia dell'ambiente e la vita socio-economica dell'isola."
[quote name="Maurizio Scholl"]CAVOLI, appena appreso: http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Toscana/Giglio-Osservatorio-per-i-lavori-di-rimozione-della-Costa-Concordia-incontra-la-popolazione_313753522250.html
Un nuovo incontro tra controllori e popolazione, la democrazia è potente.....Merito di Gabriello?
Ovviamente stampa telecamere e registratori sono esclusi, vero Ermanno? Per la privacy della ovviamente :D[/quote]
Peccato non poter partecipare di persona, non trovo mai nessuno che registri l'evento per poterlo riascoltare con comodo in pantofole maurizio,un vero peccato.
:roll:
CAVOLI, appena appreso: http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Toscana/Giglio-Osservatorio-per-i-lavori-di-rimozione-della-Costa-Concordia-incontra-la-popolazione_313753522250.html
Un nuovo incontro tra controllori e popolazione, la democrazia è potente.....Merito di Gabriello?
Ovviamente stampa telecamere e registratori sono esclusi, vero Ermanno? Per la privacy della ovviamente :D
Grazie Maurizio, per il Tu non ci sono assolutamente problemi. Gabriello
Mi scuso con Gabriello Galli per la risposta veloce data al suo post.
Mi complimento con lei ( ma se vuole diamoci anche del tu) per il lavoro svolto e per aver sollecitato la dott.ssa Sargentini a rispettare gli impegni presi. Complimenti sinceri a lei e a tutto il gruppo di minoranza :-)
Si tratta di atti dovuti. Il comitato di controllo ha il dovere di informare la popolazione...sorvoliamo sulla "dimenticanza"..
Detto questo LA PAROLA AI TECNICI :D
Sono rimasto molto impressionato dalle dimensioni del falso fondale. Dal disegno sembrerebbe che abbiano alzato la sponda di sicurezza per impedire il ribaltamento del relitto sul lato sinistro. Solo tre micropali piantati se ho letto bene. Il maltempo ha contribuito a ritardare il procedere dei lavori...vedremo :sad:
E la richiesta è stata saudita caro Gabriello.
http://www.giglionews.it/2012100259073/news/isola-del-giglio/rimozione-concordia-lo-stato-dei-lavori.html
:-)
"La natura e la tecnologia mal si conciliano nel permettere che l'una possa soccombere o retrocedere a vantaggio dell'altra. La materia è ancora imponderabilmente e inesorabilmente oscura".
Ermanno Mancini 2012
leggevo : "La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica : non c’è niente che funzioni e nessuno sa il perché!"
Albert Einstein
E mi chiedevo :" allora se non si fa nulla che succede?"
saluti
Egregio Sig. Scholl
mi chiamo Gabriello Galli, sono un Consigliere di Minoranza del Comune di isola del Giglio.Ho mandato una mail alla Dr.ssa sargentini in data 25/09/2012 dove La invitavo a rispettare gli accordi presi ai primi di settembre nella riunione pubblica dell'Osservatorio ed a mettere on line sia i lavori effettuati che quelli previsti ogni settimana. Si è scusata dicendo che è stato un errore non pubblicarli sul sito della Regione Toscana e che avrebbe immediatamente provveduto. Ho ripetuto la stessa cosa al Vicesindaco Pellegrini, componente per il Comune del su menzionato Osservatorio. Quindi la richiesta legittima dovrebbe essere esaudita. Cordialmente gabriello Galli
Mi associo anch'io alle accorate e lucide parole di Alessandro Maggi.
Mi auguro però che il terribile evento accaduto alla Concordia inneschi un processo virtuoso teso a migliorare nella sostanza e non solo nella forma il servizio crociere che brilantemente ha visto protagonisti nei mari di tutto il mondo i marchi italiani.
Nella vita si può e si deve sempre migliorare, con umiltà e trasparenza, specie facendo tesoro degli errori commessi.
Ma rimane un dubbio irrisolto che continua a ronzarmi nella testa fin quasi ad ossessionarmi: com'è possibile che giganti navali, autentiche città viaggianti, fatte per la serenità e la gioia di migliaia di inermi e fiduciosi passeggeri, come il Titanic o la Concordia, che danno l'impressione dell'invincibilità e dell' inaffondabilità, in realtà poi, se pur di fronte a prove limite di stress, finiscono per affondare?
Cosa si può e si deve fare di più e di meglio per rimediare almeno in parte a questo autentico assurdo logico fisico e umano?
Oggi è due ottobre, non ho sentito le campane del Castello suonare a festa,ergo la nave ancora naviga in balia del moto ondoso e/o dell'umore del proprio acciaio saldato,credo tra un pò non più di tanto ruggine permettendo. Questa è la realtà signori.
Saluti
[quote name="Alessandro Maggi"]Sig. Mancini,
quando si parla di una compagnia di trasporto su acqua, forse non parliamo della stessa, perchè pensare che Panorama non raccolga soldi dalla compagnia che scarrozza il suo Presidente la sua squadra di calcio, mi pare abbastanza improbabile.
Io da che parte sto? Sto dalla parte di una compagnia che ha tenuto e tiene tuttora altissimo il nome della marina italiana nel mondo, di una proprietà che, pur avendola acquistata, ha lasciato sede in Italia e il tricolore a sventolare a poppa, mentre l'altra compagnia, di proprietà di un italiano, ha la sede in Svizzera, con buona pace della nostra agenzia delle entrate, e batte bandiera panamense. Costruisce le navi in Francia e nonostante ciò sbandiera la sua presunta italianità. Sto dalla parte dell'Isola e dei suoi abitanti, che dall'eventuale messa in discussione, anche formale, delle opere, avrebbe un danno inimmaginabile. Sto dalla parte dell'equipaggio della Concordia, al quale è stata buttata tanta di quella xxx addosso che la metà bastava a concimare la foresta amazzonica per un secolo. Tutto qui, semplicemente. Forse anche con tanta retorica, ma ho detto quello che penso davvero.[/quote]
Risulta a qualcuno che abbia mai detto brutte cose della compagnia,dell'equipaggio e/o o sul comportamento, per le linee generali e commerciali di compagnia? Se poi la vogliamo mettere sul Berlusca si o Berlusca no ancorche su questioni squisitamente tecniche, ebbene mi dissocio fin da ora e torno al più consono silenzio stampa. Su questa strada non seguo neanche me stesso, figuriamo lei sig. Maggi e sig. Pepe ad esso associato.
Saluti.
[quote name="Alessandro Maggi"]Sig. Mancini,
quando si parla di una compagnia di trasporto su acqua, forse non parliamo della stessa, perchè pensare che Panorama non raccolga soldi dalla compagnia che scarrozza il suo Presidente la sua squadra di calcio, mi pare abbastanza improbabile.
Io da che parte sto? Sto dalla parte di una compagnia che ha tenuto e tiene tuttora altissimo il nome della marina italiana nel mondo, di una proprietà che, pur avendola acquistata, ha lasciato sede in Italia e il tricolore a sventolare a poppa, mentre l'altra compagnia, di proprietà di un italiano, ha la sede in Svizzera, con buona pace della nostra agenzia delle entrate, e batte bandiera panamense. Costruisce le navi in Francia e nonostante ciò sbandiera la sua presunta italianità. Sto dalla parte dell'Isola e dei suoi abitanti, che dall'eventuale messa in discussione, anche formale, delle opere, avrebbe un danno inimmaginabile. Sto dalla parte dell'equipaggio della Concordia, al quale è stata buttata tanta di quella xxx addosso che la metà bastava a concimare la foresta amazzonica per un secolo. Tutto qui, semplicemente. Forse anche con tanta retorica, ma ho detto quello che penso davvero.[/quote]
Mi associo al suo pensiero, la penso esattamente come Lei.
Sig. Mancini,
quando si parla di una compagnia di trasporto su acqua, forse non parliamo della stessa, perchè pensare che Panorama non raccolga soldi dalla compagnia che scarrozza il suo Presidente la sua squadra di calcio, mi pare abbastanza improbabile.
Io da che parte sto? Sto dalla parte di una compagnia che ha tenuto e tiene tuttora altissimo il nome della marina italiana nel mondo, di una proprietà che, pur avendola acquistata, ha lasciato sede in Italia e il tricolore a sventolare a poppa, mentre l'altra compagnia, di proprietà di un italiano, ha la sede in Svizzera, con buona pace della nostra agenzia delle entrate, e batte bandiera panamense. Costruisce le navi in Francia e nonostante ciò sbandiera la sua presunta italianità. Sto dalla parte dell'Isola e dei suoi abitanti, che dall'eventuale messa in discussione, anche formale, delle opere, avrebbe un danno inimmaginabile. Sto dalla parte dell'equipaggio della Concordia, al quale è stata buttata tanta di quella merda addosso che la metà bastava a concimare la foresta amazzonica per un secolo. Tutto qui, semplicemente. Forse anche con tanta retorica, ma ho detto quello che penso davvero.
[quote name="Maurizio Scholl"]News: http://www.ogginotizie.it/174436-costa-concordia-chi-ci-crede-e-chi-non-ci-crede/#.UGntQ1SlfgU
Sbaglio oppure oggi è il 1° di ottobre....ma la messa in sicurezza non doveva avvenire 15 gg fa? Il sindaco ha alzato la voce pretendendo report quotidiani, la minoranza ha rinunciato al "lato ambientalistico" ma insomma ???? Che state a fa'?[/quote]
Boh! tergifischiano forse? Ah no ho sbagliato che sbadato .Tergipensano? No neanche questo. Allora tergiforano o magari tergisaldano? Insomma chi lo sa che caxxio ....tergifanno? A detta di certi ben pensanti settoriali il "mancinello projet removal gomma e spaghetti" sarebbe già stato completato chiavi in mano,nave svicolata e ricoverata. Eravamo a maggio compreso+giugno+ luglio+ agosto=festa finita, era già stata data na botta di ramazza, una de mocio, e tutti a castello sotto la pergola del sindaco a dar fondo alle scorte di vino...non mi recuerdo come si chiama quello buono di la! Ansonico forse?
Saluti.
News: http://www.ogginotizie.it/174436-costa-concordia-chi-ci-crede-e-chi-non-ci-crede/#.UGntQ1SlfgU
Sbaglio oppure oggi è il 1° di ottobre....ma la messa in sicurezza non doveva avvenire 15 gg fa? Il sindaco ha alzato la voce pretendendo report quotidiani, la minoranza ha rinunciato al "lato ambientalistico" ma insomma ???? Che state a fa'?
[quote name="Attilio Regolo"]Bentornato Ermanno Mancini!
A volte mi sembri il fantasmino di Walt Disney, che compare e scompare come e quando gli pare.
Comunque, quando scompari, si avverte acuta la mancanza dei tuoi interventi.
Sono abbastanza d'accordo con te che ormai la Concordia è da considerare un relitto stabilmente affondato e come tale oggetto più di un intervento di ingegneria civile-idraulica piuttosto che di scienze nautiche.
Però quando sarà, se ci si riuscirà, raddrizzata tutta intera, e si dovrà farla galleggiare senza farla sbandare o addirittura ribaltare per riportarla in superficie quel tanto necessario per un fattibile trasporto a destinazione, non pensi che tornerà ad essere un oggetto che interessa anche e sopratutto le scienze nautiche?
E d'altra parte, quel progetto innovativo e rivoluzionario da te a lungo e intensamente proposto prima della tua ultima "scomparsa" da questo post e dal blog di Giglionews, basato su un "controscafo pneumatico" e da un bacino di "carenaggio alveolare" non era oggetto più di scienze nautiche che di ingegneria civile?[/quote]
No! Non è un problema di scienze nautiche.
Bentornato Ermanno Mancini!
A volte mi sembri il fantasmino di Walt Disney, che compare e scompare come e quando gli pare.
Comunque, quando scompari, si avverte acuta la mancanza dei tuoi interventi.
Sono abbastanza d'accordo con te che ormai la Concordia è da considerare un relitto stabilmente affondato e come tale oggetto più di un intervento di ingegneria civile-idraulica piuttosto che di scienze nautiche.
Però quando sarà, se ci si riuscirà, raddrizzata tutta intera, e si dovrà farla galleggiare senza farla sbandare o addirittura ribaltare per riportarla in superficie quel tanto necessario per un fattibile trasporto a destinazione, non pensi che tornerà ad essere un oggetto che interessa anche e sopratutto le scienze nautiche?
E d'altra parte, quel progetto innovativo e rivoluzionario da te a lungo e intensamente proposto prima della tua ultima "scomparsa" da questo post e dal blog di Giglionews, basato su un "controscafo pneumatico" e da un bacino di "carenaggio alveolare" non era oggetto più di scienze nautiche che di ingegneria civile?
[quote name="Alessandro Maggi"]Allora,
Come dice il saggio cinese, siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico. E siccome questo atteggiamento, ad oggi, crea danni sia alla Compagnia che all'Isola, per me questo atteggiamento scredita e non poco le due testate, a prescindere dalle ragioni. A meno che su OggiNotizie non mi sbagli, ma su Panorama non ho tema di smentita![/quote]
Mi è mancato spazio nel finale.Cinesi a parte,sig. Maggi, molto probabilmente la Compagnia,per quanto attiene il discredito,farà da sola, non c'è bisogno di nessun atteggiamento terzo, anzi si sta impegnando e sbraciando e gridando a gran voce molto e "di far suo" per voler perifrasare dantescamente.
Per il giglio mi dispiace veramente, ma anche qua c'è poco voglia di prendere una "zappetta" da orto e scavare un po più in giù della quota solita per la posa in opera, o messa a dimora, del pomodoro "sammarzano" della piana campana.
Penso che di cadaveri ne vedrà pochi ma molto pochi, forse, con buona pace del saggio, vedrà una nave che prima o poi sparirà, di par suo (la di lei nave) tra i flutti.
Cordialità
[quote name="Alessandro Maggi"]Allora,
io sarò mosso dal "tifo" che ha caratterizzato l'immediato dopo-Giglio, nella più bieca e becera italica abitudine a schierarsi sempre contro qualcosa o qualcuno, ma sinceramente comincio ad avere dei seri dubbi, almeno quanti ne avete voi sul progetto di rimozione: sono solo due i media che trattano la questione con evidente astio polemico, con frecciatine sparse qua e la e lanciando dubbi e pensieri maligni spesso anche malcelati. Di uno di questi (Panorama) si conosce lo scopo, dell'altro (OggiNotizie) ad oggi ancora no (almeno io) ma credo che non tarderà ad uscire.....
Come dice il saggio cinese, siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico. E siccome questo atteggiamento, ad oggi, crea danni sia alla Compagnia che all'Isola, per me questo atteggiamento scredita e non poco le due testate, a prescindere dalle ragioni. A meno che su OggiNotizie non mi sbagli, ma su Panorama non ho tema di smentita![/quote]
mi scusi, sono un po tardo e in ritardo con l'apprendimento delle arti lessicali, ma non ho capito bene lei da che parte sta. Ovvero ha dubbi sul progetto, su chi pubblica notizie circa i dubbi,su chi lancia frecciatine, o cosa?
Per quanto attiene le due testate citate invece per quanto ne so io non raccolgono un cent in pubblicità per una nota ditta di trasporto su acqua, sarà forse questo che,al contrario trattenga gli altri da pubblicare articoli e far pubblicità su oggetti acuminati quali freccette,balestre, archi da finale, e via discorrendo?
Ho promesso di non entrare nel merito e non entro nel merito.
Cordialità
Allora,
io sarò mosso dal "tifo" che ha caratterizzato l'immediato dopo-Giglio, nella più bieca e becera italica abitudine a schierarsi sempre contro qualcosa o qualcuno, ma sinceramente comincio ad avere dei seri dubbi, almeno quanti ne avete voi sul progetto di rimozione: sono solo due i media che trattano la questione con evidente astio polemico, con frecciatine sparse qua e la e lanciando dubbi e pensieri maligni spesso anche malcelati. Di uno di questi (Panorama) si conosce lo scopo, dell'altro (OggiNotizie) ad oggi ancora no (almeno io) ma credo che non tarderà ad uscire.....
Come dice il saggio cinese, siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico. E siccome questo atteggiamento, ad oggi, crea danni sia alla Compagnia che all'Isola, per me questo atteggiamento scredita e non poco le due testate, a prescindere dalle ragioni. A meno che su OggiNotizie non mi sbagli, ma su Panorama non ho tema di smentita!
[quote name="Maurizio Scholl"]http://www.ogginotizie.it/173786-costa-concordia-recupero-posposto-di-un-anno-poca-fiducia-su-riuscita/#.UGWaA46ZhCU
[/quote]
Un commento è d'obbligo anche se ho deciso di non intervenire,per ovvi motivi deontologici, in maniera specifica e circostanziata.
Certamente compito non facile per nessuno al mondo. Certamente inutile e del tutto accademico pretendere di risolvere o quanto meno "presagire" l'andamento di una operazione del genere in termini di modellazioni matematiche. Certamente inutile disporre di esperti navali e da questi pretendere "la soluzione" per antonomasia. Torno ancora sul concetto di base: questo non è un problema di natura navale,ma di squisita ingegneria civile "allo stato puro" per il quale necessitano risorse progettuali in tal senso, unitamente ad esperienza e genialità di interpretazione.
Inutile lavorare e procedere su una tecnica e con delle tecnologie non idonee al caso. E' un po come pensare di far volare un moderno aereo di linea applicando motori a scoppio. E' più che evidente: entrambi sono classificabili "motori a combustione interna" ma ovviamente con indubbie e sostanziali differenze!!!
Questo per dire che se c'è una idea progettuale concettualmente non idonea è del tutto inutile continuare a studiare il carburante migliore o magari l'aerodinamica migliore se sotto le ali non c'è il motore giusto.
Impensabile procedere con step quasi quotidiani per scoprire ed eventualmente impiegare parametri risolutivi da inserire nei modelli di vario genere alla ricerca della soluzione piuttosto che del soluto per capire "come andrà a finire".
Fatto ancor più importante è che ufficialmente non si dispone ne di un piano "B" , almeno questa è la versione ufficiale fino a prova del contrario, ma neanche di un piano alternativo, ma forse non si vuole un piano alternativo.
Cordialità e.m.
[quote name="Maurizio Scholl"]http://www.ogginotizie.it/173786-costa-concordia-recupero-posposto-di-un-anno-poca-fiducia-su-riuscita/#.UGWaA46ZhCU
Non si preoccupi. Franco, quella nave non arriverà mai a Genova e in nessun altro porto. Ammesso e non concesso che riusciranno a raddrizzarla e ad applicare i cassoni di galleggiamento, avrà una stabilità così precaria da non essere rimorchiabile[/quote]
Oggi leggevo di alcune considerazioni su Genova oggi notizie circa appunto la possibilità di far galleggiare la nave fatte da un paio di tecnici. Ho capito questo. Più la nave pesa più c'è bisogno di accessori per tenerla a galla. Più la su vuole far alzare dall'acqua più c'è necessita di mettere oggetto che galleggiano più si allarga la nave più diventa instabile per la navigazione e meno entra in un bacino di carenaggio. Insomma un cane che si morde la coda a detta dei tipi che scrivevano sul giornale. Ancora ricordo di aver letto che i soccorritori non hanno alcuna intenzione di tappare le falle quindi, la nave verrà spostata completamente allagata,quindi tutto il peso dello scafo deve essere supportato dagli elementi esterni a questo punto necessariamente grandi ed ingombranti.
Ha ragione il sig Scholl ed anche i tecnici di cui ho letto, la nave non entra in nessun porto perché troppo larga.
saluti m.p.
http://www.ogginotizie.it/173786-costa-concordia-recupero-posposto-di-un-anno-poca-fiducia-su-riuscita/#.UGWaA46ZhCU
Non si preoccupi. Franco, quella nave non arriverà mai a Genova e in nessun altro porto. Ammesso e non concesso che riusciranno a raddrizzarla e ad applicare i cassoni di galleggiamento, avrà una stabilità così precaria da non essere rimorchiabile
Tra i cantieri ipotizzati per lo smantellamento della Concordia fin dalle prime ore è stato ventilato quello di Genova Sestri dove la nave è stata costruita. C'è però un problema: forse non ci sono problemi di pescaggio visto che accanto al cantiere c'è il porto petroli di Multedo dove attraccano le superpetroliere di ogni taglia, però con tutti i galleggianti attaccati alle fiancate non entrerebbe mai nel bacino dove è stata costruita come è possibile vedere qui dove (non credo casualmente) si vede Concordia in allestimento e una unità similare in costruzione nel bacino dove teoricamente dovrebbe essere smantellata Concordia.
VISUALIZZA
[quote name="Maurizio Scholl"][quote] I cavi di messa in sicurezza appaiono dalle ultime fotografie posati coi relativi martinetti idraulici, ma non si capisce il destino finale dell'altro capo del cavo...[/quote]
Li puoi vedere meglio su Facebook nel gruppo SOS Concordia....quando li agganceranno stapperanno champagnee rilasceranno fiumi di dichiarazioni stampa. Al momento sono solo posati sul fondo.[/quote]
Ho visto un po di foto, ma hanno e stanno mettendo su tanto di quel ferro che alla fine peserà il doppio del necessario. Povera nave. :cry:
saluti m.p.
[quote name="Maurizio Scholl"][quote] I cavi di messa in sicurezza appaiono dalle ultime fotografie posati coi relativi martinetti idraulici, ma non si capisce il destino finale dell'altro capo del cavo...[/quote]
Li puoi vedere meglio su Facebook nel gruppo SOS Concordia....quando li agganceranno stapperanno champagnee rilasceranno fiumi di dichiarazioni stampa. Al momento sono solo posati sul fondo.[/quote]
Infatti credo stiano bleffando e agevolando una bella antichizzata a base di sale iodato così quando li agganceranno non saranno più buoni e dovranno cambiarli con altri nuovi di pacca " e io pago"
saluti m.p.
[quote name="Franco Pepe"][quote name="Maurizio Scholl"]Nessun piano B...o la va o la spacca
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/concordia-costa-crociere-recupero-relitto-giglio-sloane-titan-salvage-micoperi-1352972/[/quote]
Nulla di nuovo, una delle tante minestre riscaldate dai giornali per riempire spazi vuoti. Quello di cui scrivono altro non è che il programma che stanno portando avanti da mesi, ritardi compresi.[/quote]
Ho letto. Hanno anche un esperto di scienze nautiche ma serve per cosa se quello è un quesito di pura, purissima ingegneria civile?
Non avere un piano "B" significa che tanto come va va la nave o la si toglie o si inabissa ed amen ai 300 milioni di dollaroni, spesi invano.
Non è possibile che si sia arrivati al punto di dire come va và poi vediamo. Siamo stati colonizzati dagli americani anche in casa nostra a quanto pare.
saluti m.p.
[quote name="Maurizio Scholl"]Nessun piano B...o la va o la spacca
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/concordia-costa-crociere-recupero-relitto-giglio-sloane-titan-salvage-micoperi-1352972/[/quote]
Nulla di nuovo, una delle tante minestre riscaldate dai giornali per riempire spazi vuoti. Quello di cui scrivono altro non è che il programma che stanno portando avanti da mesi, ritardi compresi.
Nessun piano B...o la va o la spacca
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/concordia-costa-crociere-recupero-relitto-giglio-sloane-titan-salvage-micoperi-1352972/
Sono giorni e giorni che la Micoperi 30 è inattiva lontana da Concordia,è forse in atto uno sciopero ad oltranza del lavoro sommerso ?
[quote] I cavi di messa in sicurezza appaiono dalle ultime fotografie posati coi relativi martinetti idraulici, ma non si capisce il destino finale dell'altro capo del cavo...[/quote]
Li puoi vedere meglio su Facebook nel gruppo SOS Concordia....quando li agganceranno stapperanno champagnee rilasceranno fiumi di dichiarazioni stampa. Al momento sono solo posati sul fondo.
Non credo che la Micoperi30 si allontani dal relitto temendo uno scivolamento dello stesso, quanto comunque una procedura di sicurezza visto il moto ondoso. Tra l'altro da alcuni giorni la posizione della Micoperi30 è parallela e non più ortogonale al relitto, non so' per quale motivo. Qualcuno ha notizie sui pali a mare? I cavi di messa in sicurezza appaiono dalle ultime fotografie posati coi relativi martinetti idraulici, ma non si capisce il destino finale dell'altro capo del cavo...
Intanto abbiamo un avviso di burrasca forza 7 su Alto Tirreno e Tirreno Centrale...ho visto che qualche cavo lo hanno posato...ma non sono ancora in tiro su famosi pali e torrette che la Trevi sta mettendo in essere.
Ecco appunto, Maurizio, non per fare il solito cinico disfattista all'italiana, ma se vogliamo provare a indovinare come andrà probabilmente a finire questa abnorme vicenda del recupero della Concordia, basta cercare di capire chi e come ci può fare il massimo guadagno o per lo meno ridurre al minimo le perdite.
perchè se no, tutto questo misterioso imperscrutabile traccheggiamento?
Fra poco la povera Concordia, stufa di stare a marcire là sulla spiaggia davanti a Giglio Porto, con il rischio di sprofondare a pezzi per sempre nell'abisso antistante, si metterà a fischiare con la sirena che gli è rimasta, visto che la campana gliel'hanno già rubata, a squarciagola da sola, a monito imperituro di quanti stanno lividamente speculando sulla sua morte.
[quote]Ma poi,dimmi un pò Maurizio, se questa maledetta (o benedetta?) mareggiata si dovesse invece verificare, come d'altra parte già successo al Giglio qualche anno fa, e la nave dovesse sprofondare sul fondale contiguo di cento metri, l'Assicurazione Internazionale LOC pagherebbe lo stesso i famosi 300 Milioni di Euro alla Costa-Carnival?[/quote]
Su questo argomento sono ignorante. So che la Carnival ha già riscosso il premio per la perdita della nave; soldi con i quali sta risarcendoi passeggeri. Il LOC credo sia una assicurazione di "mutuo occorso" tra armatori che ha messo a disposizione i 350 milioni di dollari per le operazioni di recupero...chi ci guadagna dalla perdita o dal recuperoin toto del relitto non saprei...c'era un articolo al proposito su Panorama on line 8)
Maurizio, non ho mai detto che la nave stia in condizioni di sicurezza certa.
Ho solo ipotizzato, ma senza il conforto di adeguate informazioni che nessuno ci ha mai dato, che, data la apparente situazione geometrico-fisica della nave, si può escludere un semplice scivolamento verso il basso.
Ma sono d'accordo con te che di fronte ad una mareggiata eccezionale capace di provocare correnti subacquee di sollevamento e scardinamento dai semincastri di appoggio non ci sarebbe niente da fare: la nave potrebbe perdere la sua stabilità e inabissarsi.
Probabilmente il consorzio T/M, di fronte ai grandi problemi e difficoltà che sta comportando la esecuzione del suo progetto di recupero, sta giocando anche la carta rischiosa attendista fidando sul fatto che questa mareggiata eccezionale possa non esserci almeno per quest'anno.
Ma poi,dimmi un pò Maurizio, se questa maledetta (o benedetta?) mareggiata si dovesse invece verificare, come d'altra parte già successo al Giglio qualche anno fa, e la nave dovesse sprofondare sul fondale contiguo di cento metri, l'Assicurazione Internazionale LOC pagherebbe lo stesso i famosi 300 Milioni di Euro alla Costa-Carnival?
No Attilio, non si può dire che lo scafo della Concordia sia in sicurezza. Poggia su due denti di granito per meno di un terzo della sua lunghezza. Tutto il resto è circondato da acqua. Una mareggiata, forza 5-6, dal II° quadrante potrebbe portarla giù in pochi istanti.
E' molto imbarazzante l'assenza di notizie.
Tace la Protezione Civile, tace il Comune di Isola del Giglio, tace l'ufficio stampa della T/M...
Non si capisce più nulla. Evidentemente ai 56 milioni di italiani non importa assolutamente nulla della Concordia. Se il mare non la porta giù resterà li per i prossimi decenni.
Maurizio, se non ci dicono niente di preciso, continuiamo noi a cercare di capirci qualcosa.
Avevo già espresso in un commento precedente la convinzione che non ci sia tutto quel temuto pericolo di scivolamento per la nave verso il fondale più profondo.
E oggi mi sento di confermare quella convinzione.
A parte il fatto che la nave sta ancora lì precisamente al suo posto dopo quasi 9 mesi nonostante l'assenza di qualsiasi sistema di messa in sicurezza.
La ragione può essere che la nave si è messa in sicurezza da sola, per il tipo di accostamento appoggio e inclinazione con cui si è stabilizzata sul basso fondale.
Mi spiego meglio.
Quando la nave alla deriva il 13 Gennaio sospinta da un vento di 10-15 nodi da Nord nord-est si accostò già fortemente inclinata a Punta Gabbianara, era già in fase di graduale ma lento affondamento a causa dell'acqua entrata dalla grande falla di sinistra.
Tanto è vero che il punto più basso della nave oggi sta a circa 30 mt rispetto ai 8-10 mt di normale galleggiamento originario.
Ma nella fase di ulteriore inclinazione e appoggio finale al fondale è vero che la grande falla è uscita allo scoperto e ha smesso di alimentare acqua all'interno ma sembra altrettanto vero che nell'adagiarsi sulle due aree di appoggio la fiancata di destra abbia subito, per il peso stesso della nave, avvallamenti importanti fino all'apertura di altre falle da cui è continuata l'immissione di acqua che ha contribuito all'affondamento stabile definitivo.
Insomma, siamo oggi in presenza di un corpo pesantissimo, affondato stabilmente, semincastrato su due aree a livello diverso, lungo una direzione inclinata di circa 25°, a prova di scivolamento.
Forse è per questo che da parte dell'impresa non c'è stata quella fretta di realizzare la messa in sicurezza prevista.
Beh, Maurizio, che ti devo dire, che Dio gliela mandi buona all'impresa alla nave e sopratutto al Giglio.
io ancora non ho capito quanti pali ha messo in opera la Trevi, la società scelta da M/T, per operare sulla messa in sicurezza del relitto della Concordia.
Quella nave appoggia su due speroni di roccia per meno di 1/3 della sua lunghezza. Per il resto lo scafo non ha alcun appoggio. Ho notato dalla webcam di GN che non appena si forma un po' di maretta la Micoperi 30 si allontana dal relitto. Quasi temesse un improvviso scivolamento. Non chiedo quanto manca alla rimozione, ma vorrei almeno sapere se e quando la nave si possa ritenere in sicurezza. Relativa, ovviamente, mi rendo conto che nessuno sia in grado di dare sicurezze assolute. Il mare è, e può essere, una brutta bestia.
[quote name="Maurizio Scholl"]Ultimissime: http://www.ogginotizie.it/172342-costa-concordia-ancora-dubbi-e-misteri/#.UGBSH46ZhCU
E con questo siamo a cavallo,visto che alla fine le pentole non hanno poi così tanti e funzionali coperchi?
Questa sarebbe la società "tra le più grandi e quotate nel mondo.lessi mesi fa su un giornale", che dovrebbe sistemare la Concordia? Avete visto che belle facce "rassicuranti" hanno i tipi fotografati?
Bravi questi giornalisti di genova, esattamente contro corrente, visto che la corrente va dove va il denaro e torniamo al ragionamento di prima su panorama. Che schifo,che vergogna assoluta. :sad:
saluti m.p.
[quote name="Alessandro Maggi"]Sig. Attlio,
il mio era un ragionamento inverso: intendevo far notare che Panorama scrive con l'intento di provocare danni a Costa per fare gli interessi della compagnia concorrente, con la quale la famiglia Berlusconi, ha chiaramente intrapreso degli accordi di partnership, resi evidenti dalla crociera rossonera e da quella dell'ex premier per il lancio della campagna elettorale. Accordo che è sicuramente antecedente i fatti del 13 gennaio scorso. Quindi non è per questo che Berlusconi ha scelto MSC ma è per questo che Panorama ha attuato questa campagna di informazione così forte nei contenuti e nella quantità.
Saluti,
A.M.[/quote]
Sig. maggi secondo me è una questione di orientamento giornalistico. Mi spiego.
Costa/carnival spendono un mare di soldi per la pubblicità, ora mi dica lei quale giornale è disposto a perdere quantità di denaro industriali in cambio di una campagna giornalistica seria ed equilibrata che possa in qualche modo ledere gli interessi di Costa/carnival ? Nessuno E' evidente che la cosa si ritorcerebbe immediatamente sul target di raccolta pubblicitaria.E altresi evidente che a Panorama la questione raccolta non interessa quindi propone articoli discordi con l'orientamento generale che non è quello di approvazione del progetto ma di squallido silenzio a fronte di "soldi" e questo come si chiama? Scambio? o cosa?
saluti
m.p.
Sig. Attlio,
il mio era un ragionamento inverso: intendevo far notare che Panorama scrive con l'intento di provocare danni a Costa per fare gli interessi della compagnia concorrente, con la quale la famiglia Berlusconi, ha chiaramente intrapreso degli accordi di partnership, resi evidenti dalla crociera rossonera e da quella dell'ex premier per il lancio della campagna elettorale. Accordo che è sicuramente antecedente i fatti del 13 gennaio scorso. Quindi non è per questo che Berlusconi ha scelto MSC ma è per questo che Panorama ha attuato questa campagna di informazione così forte nei contenuti e nella quantità.
Saluti,
A.M.
Ultimissime: http://www.ogginotizie.it/172342-costa-concordia-ancora-dubbi-e-misteri/#.UGBSH46ZhCU
Però non ho capito cosa centra la Wanna Marchi di Arcore con la MSC...ha azioni anche li?
Caro Maggi, non si può meravigliare se un politico attualmente in declino cerchi di risollevarsi e rilanciarsi salendo sul carro imprenditoriale del presunto nuovo vincente, almeno in campo crocieristico.
Cosa pretendeva, che "sporcasse" la sua immagine con il presunto sconfitto, salendo magari per la crociera dimostrativa di inizio campagna elettorale su una gemella della povera Concordia che sta ancora lì, e chissà quanto ancora ci starà, abbattuta sulla costa del Giglio?
Certo, molto più nobile, per chi ambisce a essere considerato un grande statista, sarebbe stato il gesto di farsi vedere al Giglio a sostenere gli sforzi di risollevamento e recupero della bella e sfortunata nave di Costa Crociere, ma così non è stato
In politica e nell'imprenditoria commerciale concorrenziale vige purtroppo la legge del "mors tua vita mea", la cinica legge del più forte che scavalca e schiaccia il più debole.
Sig. Scholl,
ma lei davvero ancora non ha capito il motivo per il quale legge così tante notizie negative su Costa e su tutto quello che la rigurada su Panorama? Non la vedo persona ingenua, forse è stto poco attento e non ha fatto due più due, ossia Panomarma-Mondadori-Berlusconi-MSC.....
E sinceramente spero che tutte queste illazioni, questi dubbi e questo rischio di mettere in discussione la procedura di assegnazione, si risolva quanto prima in una bolla di sapone, all'italiana o meno, perchè tutto ciò ha un solo potenziale danneggiato: l'Isola del Giglio!
Saluti,
A.M.
Scusami Maurizio, ma il dibattito sulla Concordia deve rimanere rigorosamente pubblico e a disposizione di tutti gli utenti di Giglionews.
Altrimenti si entrerebbe in netta contraddizione con quanto espresso nel mio ultimo commento.
Per il resto piacerebbe anche a me scambiare quattro chiacchiere più in confidenza davanti ad una bistecca e un bicchiere di buon vino.
Chissà, in un prossimo futuro...
Cordiali saluti.
Una news: http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2012/09/20/774717-concordia-costa-naufragio-giglio-schettino-scatola-nera.shtmlù
La seconda News: E' che anche in Russia hanno concesso un premio al Giglio per quella famosa notte. Premio riscosso da Pellegrini e Rossi.... chisà se si sono comprati un colbacco per l'occasione :lol:
naturalmente scherzo....mi viene in mente il viaggio di Don Camillo e Peppone in Russia.
http://www.ilsitodifirenze.it/content/586-naufragio-concordia-pellegrini-e-rossi-premiati-russia-leroismo
Venendo a cose un po' più serie... non so' davvero il perchè sia stato vietato a persone vicino al Salvage di commentare o contribuire a questo blog. Evidentemente sono in gioco fatti economicamente ben più importanti del contratto affidato alla T/M che vale 350 milioni di dollari.
Sono un gran mucchio di soldi, ma non abbastanza per giustificare fatti di cui sono venuto a conoscenza. Spiacente di non poterti dire di più :-? ...magari in privato con una fiorentina nel piatto ed una bottiglia di Morellino potrei essere più loquace....hai un indirizzo?
Ma a chi è perchè, Maurizio, dovrebbe dare fastidio un libero dibattito di opinioni diverse, giuste o errate che siano, espresse in un giornale on line come Giglionews, su un grande problema sotto gli occhi di tutti, specie quelli della popolazione del Giglio, come il naufragio Concordia e il relativo progetto di recupero ?
A qualcuno molto vicino e potente, dici tu.
Ma se è così, questo qualcuno è tuttaltro che amante della libera espressione e ha senzaltro qualcosa di importante da nascondere.
E'un qualcuno che vorrebbe usare il suo potere per coercizzare il dibattito, condizionarlo ai suoi interessi o addirittura censurarlo e spegnerlo.
Ma che potere è quello che invece di accettarlo e di confrontarsi con sincerità e trasparenza cerca di fare violenza al libero e democratico scambio di opinioni?
Un potere presunto ed effimero destinato alla fine a rimanere nudo e in un angolo a leccarsi le ferite.
[quote]Caso strano però è che le maggiori ed importanti testate giornalistiche, escluso panorama e qualche testata minore, non diano alcun tipo di notizia.Ignorano completamente argomenti pur importantissimi che riguardano le metodologie e le modalità di affidamento dei lavori e la nostra nazione in termini di immagine. Volete vedere che alla fine anche qua ci vuole la magistratura per mettere un po d'ordine e fare chiarezza? E così siamo al solito classico italianissimo inciucio. Se fosse vero e dimostrabile ciò che viene scritto veramente domani mattina ci vorrebbe un bel fermo lavori e tutti a casa a ragionare.
Saluti m.p.[/quote]
Hai colto nel segno Mariano.
[quote]Caro Maurizio, vedo che almeno tu non sei sparito dal blog.
Non capisco però a chi tu voglia riferirti quando parli dell'altro personaggio "scomparso", oltre all'Ing. Mancini, per ordine pervenuto perentoriamente da parecchio in "alto" quasi un ordine divino.[/quote]
Gia'...qualcuno di molto vicino e molto potente. Abbiamo dato noia ad un sacco di gente Attilio...chissà quanti interessi ci sono sotto. :-(
Caro Maurizio, vedo che almeno tu non sei sparito dal blog.
Non capisco però a chi tu voglia riferirti quando parli dell'altro personaggio "scomparso", oltre all'Ing. Mancini, per ordine pervenuto perentoriamente da parecchio in "alto" quasi un ordine divino.
D'altra parte qui a dibattere siamo esseri umani terrestri comuni e con i piedi per terra e non abbiamo molta dimestichezza con le cose divine.
Mi chiedi ancora cosa penso del progetto Titan-Micoperi, dopo i vari ritardi e presunte inefficienze dimostrate in questi mesi,oltre alla procedura d'appalto di dubbia correttezza così come ricordatoci dal Sig. Puddu.
Ti rispondo, non perchè sia particolarmente informato o dentro le cose, ma solo per quello che ho visto e sentito sugli organi di informazione pubblica compreso questo blog di Giglionews, e sopratutto per quello che è l'idea e la convinzione che mi sono formato personalmente e intimamente.
Ritengo il progetto Titan-Micoperi, per coraggio di impostazione iniziale, originalità ma al tempo stesso robustezza collaudata di soluzioni scelte, forza economica tecnica e tecnologica delle aziende coinvolte, quanto di meglio potesse essere proposto a livello mondiale per risolvere l'eccezionale problema del recupero e rimozione della Concordia incagliata affondata e reclinata sul basso fondale della costa dell'isola del Giglio.
Ho fatto un po di ricerche sul web circa l'argomento rimozione. Certo che se ne leggono di veramente pesanti e tali da far riflettere.
Caso strano però è che le maggiori ed importanti testate giornalistiche, escluso panorama e qualche testata minore, non diano alcun tipo di notizia.Ignorano completamente argomenti pur importantissimi che riguardano le metodologie e le modalità di affidamento dei lavori e la nostra nazione in termini di immagine. Volete vedere che alla fine anche qua ci vuole la magistratura per mettere un po d'ordine e fare chiarezza? E così siamo al solito classico italianissimo inciucio. Se fosse vero e dimostrabile ciò che viene scritto veramente domani mattina ci vorrebbe un bel fermo lavori e tutti a casa a ragionare.
Saluti m.p.
[quote name="Attilio Regolo"][/quote]
Sig.Attilio non sono un esperto di navi forse lei lo è. Stavo solo notando che la questione è controversa. Si dice che il progetto non va che è stato scelto forse tra i meno efficaci per il recupero del relitto.Forse hanno ragione coloro che sostengono che questo modo di fare non è proprio molto trasparente ed è molto probabilmente dovuto alla grande quantità di denaro in circolazione. Leggo anche che l'ing.mancini ha ritirato i suoi interventi, che naturalmente non ho letto.
Forse avrà avuto i suoi motivi, non so dirle esattamente. Dica lei quello che pensa a riguardo così capiamo tutti meglio.
Saluti
m.p.
E tu, Attilio, che idea ti sei fatta del progetto? Siamo all'ennesimo ritardo giustificato a stento dal comitato per il cronoprogramma. Quanti pali hanno già piantato? Hai visto che bucare il granito non è come bucare il tufo...nonostante sia all'opera la Trevi, una delle maggiori ditte specializzate.
Pensa un po' quando dovranno bucare a mare. Ma forse lì lo strato di granito e meno spesso.
E nel caso non te ne fossi accorto, non è sparito solo l'Ing. Mancini ma anche qualcun'altro. Ordini dall'alto, ma ALTO ALTO.
Gent.Sig. Puddu, non so da quanto e con quale attenzione lei sta seguendo il dibattito su questo blog.
Comunque le vorrei ricordare che se il Sig. Ermanno Mancini non avesse per ben due volte ritirato i suoi interventi per una quota personale di circa "170" interventi su un totale di oltre 600 interventi del post su un argomento di tale complessità e criticità come il Progetto Titan-Micoperi di rimozione della nave Concordia dalle coste del Giglio, un autentico record di partecipazione questo di Giglionews rispetto io credo ai blog di tutto il mondo sull'argomento, probabilmente il dibattito sarebbe proseguito, nonostante l'impegno temporale e intellettuale che implica ai partecipanti.
Ma appunto, l'improvvisa e del tutto ingiustificata defezione con sottrazione di gran parte del dibattito pregresso toglie logicità e casualità all'intero dibattito trascorso che naturalmente si è quasi fermato.
Lei, però, dopo aver "rusticamente" definito "galli che cantano che non fanno mai giorno" quelli che si sono impegnati a tenere vivo il dibattito anche per conto dei lettori non partecipanti direttamente ma comunque interessati come lei, si lamenta oggi che che il dibattito si è bloccato.
Ma mi scusi, dica lei la sua opinione a proposito del progetto T/M e poi vedremo se c'è materia per una eventuale risposta.
non ci sono più interventi su questo argomento?
Adesso che avevo deciso di partecipare nessuno scrive più nulla.
m.p.
E' qualche tempo che sto leggendo i vostri commenti di questo blog,cercando di capirci qualcosa. Non molto in verità. Sembrerebbe che a qualcuno la cosa, il progetto dico, va a genio e qualcun altro no.
Cosi tanti galli a cantare non fanno giorno.Poi mi chiedo e vi chiedo, ma a che serve stare a scrivere miliardi di parole su una questione così complessa relativa a questo naufragio? Ho anche letto molti articoli sulla vicenda e francamente le campane non sono mai accordate. Nei prossimi giorni spero di inquadrare meglio il problema e cercare di capirci qualcosa anch'io.
Grazie m.p.
Snipe e Micoperi 30 hanno lasciato stasera Piombino ed entro domattina alle 8 saranno al Giglio (fonte www.marinetraffic.com): vedremo se Micoperi avrà al seguito del materiale particolare o la sosta in porto a Piombino è servita solo per gestioni/manutenzioni ordinarie...
Scusate se scrivo a pizzichi e bocconi ma ho qualche problema di connessione.
Wake up!! Giglio! LaT/M vi stà colonizzando, nel caso non ve ne fosse accorti. Battete i pugni sul tavolo.
IMHO
http://www.asca.it/news-Costa_Concordia__Clini__dispiace_ritardo_ma_era_prevedibile-1197784-CRO.html
http://www.asca.it/news-Costa_Concordia__Osservatorio__lavori_in_ritardo__Via_libera_22A_tranche-1197658-ATT.html
Ma voi dareste un ennesimo anticipo alla ditta che vi sta ristrutturando la casa prima di aver terminato l'avanzamento lavori concordato? Io no 8)
Notiziola vecchia ripresa da Oggi Notizie e, se non erro riproposta anche da Panorama qualche giorno fa:
http://www.ogginotizie.it/170418-costa-concordia-le-strane-dimissioni-del-presidente-del-rina/#.UFd5f1SlfgU
Ma percè un manager, presumilbilmente ben pagato, si deve dimettere per un evento del genere apochi giorni dall'evento?
Ipotesi 1: è un grullo
Ipotesi 2: ha sentito puzza di losco.
Ipotesi 3: forse è una persona onesta.
Certamente le sue capacità manageriali gli hanno permesso di riciclarsi in un altro campo.
Tra 2-3 giorni dovrebbero scadere i tempi per annunciare la messa in sicurezza del relitto. Io lo champagne l'ho messo in freddo...ma non sento novità ne da parte del consorzio, ne dalla commissione per il rispetto del cronoprogramma. Anche l'amministrazione del Giglio tace, per non parlare del gruppo di minoranza.
Boh!!! :-?
Pongo fine ai vostri dubbi:
Una delle due donne è la Signora Mancini... la quale ha spiegato al marito: " ma ci hai lavorato tanto, perchè buttare tutto al vento...provaci..tanto non hai nulla da perdere". L'altra signora è mia moglie che nella vita "vende" satelliti è che viene continuamente aggiornata in tecniche di comunicazione, marketing e quant'altro.
E poi Ermanno ha mandato mail a tutto il mondo: I politici non hanno risposto. I pochi contattati a voce gli hanno risposto con un "vaffa'".....qualcuno
del Salvage , alla fine si è interessato al progetto. Probabilmente in queste ore stanno verificando la fattibilità del progetto e rifacendo i calcoli,interpellando ditte con credenziali maggiori a quelle proposte dal caro Ermanno. Cose dovute, per carità, ma Ermanno ha visto giusto :-)
La questione è solo politica. Chi oserà mettersi contro il consorzio T/M rischia di restare fuori dai giochi per un millennio
Mi ricorda la storia di un concorso in Ginecologia...la figlia del primario arivò solo 17° ... il padre riuscì in un modo o nell'altro a far rinunciare tutti i candidati che la precedevano in graduatoria e la figliola "vinse" il posto. In sala operatoria si contavano a decine le defezioni quando era di guardia 8) questa è l'Italia :cry:
Nessun goffo errore, Attilio, Ermanno ha avuto una intuizione geniale che era sfuggita agli ingegneri delle grandi società di Salvage. Tutto qui. Se fosse stato per lui avrebbe avrebbe detto e pubblicato ancor di più vanificando il suo lavoro...ma 2 donne gli hanno fatto cambiare idea. Tutto qui ;-)
Ringrazio Giglionews pwe la pronta e cortese risposta. Mi correggo sui numeri della riduzione di interventi : da 559 a 425, quindi ben 135 interventi rimossi dal Sig Ermanno Mancini che si sottrae improvvisamente al dibattito dopo essere stato no dei promotori.
Posso capire che dibattere in un blog come questo implicano impegno e tempo, e chi deve lavorare non può permetterselo più di tanto, ma potrebbe essere anche per altri motivi: per esempio la volontà stizzosa e bizzosa di sottrarre dal web ogni pur piccolo indizio per la comprensione del proprio presunto straordinaio innovativo progetto, per timore di plagio, oppure più semplicemente la presa d'atto dei propri errori macroscopici e il tentativo, un pò goffo per la verità, di nasconderli all'opinione pubblica.
[quote name="Attilio Regolo"]Toh!
Improvvisamente c'è un taglio drastico del numero di interventi, da 459 a 425! Cosa è successo?
Come l'altra volta di questo infinito e martoriato post sono improvvisamente scomparsi tutti gli interventi di Ermanno Mancini, il massimo "contrario al progetto Titan-Micoperi" di questo blog.
Com'è potuto accadere?
Li ha fatti togliere volontariamente lo stesso Mancini o è stato tagliato d'imperio?
Lo vorremmo sapere dalla Direzione di Giglionews.
Anche perchè poichè moltisimi miei interventi sono rivolti allo stesso bloggerista,cioè Ermanno Mancini, non vorrei essere preso per un matto che parla ad un inesistente Ermanno Mancini da chi dovesse entrare nel blog la prima volta senza conoscere i precedenti.[/quote]
Nessun taglio di imperio. Soltanto la richiesta di rimozione da parte dell'interessato. La nostra Redazione, pur accogliendo la richiesta, ha manifestato all'interessato la poca "carineria" del gesto oltre che il danno in termini di indicizzazione sui motori di ricerca per il nostro giornale.
Non potendo fare a meno di cancellare (dietro esplicita richiesta), chiediamo però a tutti di pensar bene prima di intervenire piuttosto che poi chiedere la rimozione di un proprio post!
Toh!
Improvvisamente c'è un taglio drastico del numero di interventi, da 459 a 425! Cosa è successo?
Come l'altra volta di questo infinito e martoriato post sono improvvisamente scomparsi tutti gli interventi di Ermanno Mancini, il massimo "contrario al progetto Titan-Micoperi" di questo blog.
Com'è potuto accadere?
Li ha fatti togliere volontariamente lo stesso Mancini o è stato tagliato d'imperio?
Lo vorremmo sapere dalla Direzione di Giglionews.
Anche perchè poichè moltisimi miei interventi sono rivolti allo stesso bloggerista,cioè Ermanno Mancini, non vorrei essere preso per un matto che parla ad un inesistente Ermanno Mancini da chi dovesse entrare nel blog la prima volta senza conoscere i precedenti.
A Maurizio Scholl che fa finta di non capire e svia l'oggetto del contendere in questo dibattito, ribadisco che per quanto riguarda il rischio da sabotaggio ovviamente non mi riferivo al relitto, a quanto pare poco appetibile dai porti-cantiere italiani anche solo quale oggetto di demolizione e riciclo materiali, ma al sistema di recupero.
Ebbene, ammesso che il rivoluzionario sistema di recupero Mancini trovi adeguati sponsor commerciali e industriali, pensate davvero che il resto del Salvage mondiale, basato essenzialmente su tecniche e tecnologie per quanto avanzate ma provenienti dalle esperienze tradizionali dell'ultimo secolo, se ne starà lì tranquillamente a guardare che il nuovissimo sistema Mancini li sopravanzi e li spiazzi commercialmente e industrialmente?
No, non credo affatto che sia così, anzi sono certo che il sistema di Salvage esistente frapporrà ogni sorta di ostacolo alla nuovissima proposta proveniente dall'esterno del loro ambito di controllo, con le buone ma anche con le cattive se necessario.
Compreso forme limite di sabotaggio tese a dimostrare sul campo la loro indiscutibile leadership.
Ed è per questo che all'amico Mancini, che apprezzo e stimo, pongo mille dubbi anche apparentemente fantasiosi e stravaganti come quello del rischio sabotaggio subacqueo.
E anzichè rispondermi, tu e Ermanno, con cui hai evidentemente costituito un sodalizio robusto ed inossidabile, con stizza e sarcasmo pieni di indignazione, ma il vostro giudizio è troppo di parte per essere veramente credibile, cercate di dissipare con più concretezza e dettaglio i dubbi sulla sicurezza complessiva del sistema "Mancini" di recupero relitti navali da me chiaramente espressi.
Insomma. Alessandro...T/M ha vinto l'appalto per la rimozione della Concordia. Appalto vinto, a quanto si afferma da alcune fonti di stampa, in maniera poco chiara..ma non è questo il problema principale, tanto in un modo o nell'altro quella nave verrà rimossa dalle scogliere del Giglio.
Io mi chiedevo se il governo abbia messo il suo zampino in questo affare e, se lo ha messo, lo ha fatto per salvare una singola ditta o per dare respiro alla cantieristica nazionale in attesa che l'economia riparta?
E dall'altra parte trovo sconcertante accanirsi sulla nautica minore, che dà lavoro a decine di migliaia di lavoratori.
Se io guadagno 100 e pago le mie brave tasse. Sul quel che mi resta dovrei essere libero di spendere i miei soldi in barche cavalli motori senza rendere conto a nessuno e senza essere considerato un potenziale criminale..o no?
Ma sono in OT ;-)
Sig. Attilio,
ad onor del vero (e dubito non lo si sia capito già) io parto da una posizione relativamente obbiettiva, crocierista fedele a Costa con sette crociere negli ultimi nove anni, l'ultima due mesi prima dell'evento, la penultima sulla Concordia, la prossima tra un mese, quindi sono rimasto molto colpito in primo luogo dal fuoco incrociato al quale si è voluta sottoporre una compagnia vanto della marina civile italiana nel mondo, e sempre al solo scopo di raccogliere consenso sotto forma di audience. Allo stesso tempo, non riesco ad essere distaccato nell'affaire-recupero, poichè sono consapevole che il successo dell'operazione garantirebbe un immenso ritorno d'immagine alla compagnia. E forse è per questo che amo condividere notizie positive, senza trascurare i link ai siti di panorama e di ogginotizie, che però leggo con distacco e con il malcelato timore che tanto astio e tanta denigrazione nascondano un interesse di parte, situazione che nella questione Concordia si è ormai manifestata sotto infinite forme, non ultimi gli sciacallaggi del Codacons, secondi solo a quelli del mitico avvocato canzona (minuscola d'obbligo).
Saluti,
A.M.
Ma allora, insomma, cerco di scrivere un commento e all'improvviso si cancella tutto :sad: ho la linea voce fuori uso ma non capisco perchè mi salti anche internet :o
Sig. Scholl,
non so se si riferisce all'aumento dei balzelli fiscali per le imbasrcazioni di lusso, ma quel provvedimento è lo specchio di quanto la politica italian sia vecchia e incapace di ragionare di prospettiva: si aumentano le tasse su un bene mobile, cosicchè il bene si muove (appunto) e le tasse se le va a pagare da qualche altra parte, in misura ovviamente minore. Ho sentito alcuni giorni fa l'intervento di un imprenditore del settore portuale, che faceva notare anche un altro problema, ossia la diminuzione di vendite, con il conseguente calo di indotto diretto e indiretto. Forse dipenderà dai tempi grami, ma il governo ci ha senz'altro messo del suo. La commessa dei cassoni non risolverà sa se il problema della cantieristica, m se si continua a demonizzare le crociere come si sono divertiti a fare media e ambientalisti dalla tessera facile in questi mesi, allora si che il danno sarà irreparabile.
Saluti,
A.M.
Beh,in un post supercommentato come questo, nato per fare il processo mediatico al progetto Titan-Micoperi,fa piacere riscontrare che c'è qualcuno come Alessandro Maggi, che non riporta notizie giornalistiche on line solo a sfavore di Costa Crociere e del consorzio T/M.
Anche se all'apparente solida imponenza della foto dei cassoni di galleggiamento in fase di realizzazione presso la Fincantieri di Genova, speriamo segua una rapida effettiva ed efficace applicazione degli stessi sul grande relitto della Concordia.
Alessandro... Maggi sono al 3° tentativo di risponderti.. mi salta la connessione... volevo solo dirti che Ok , qualcosa si muove! Mi auguro per il bene del Paese! E per la sua cantieristica che è tra le prime al mondo. Mi auguro che non si sia fatto un piacere ad un singolo soggetto ;-)
E mi auguro che il governo ripensi ad alcune norme che hanno messo in difficoltà la nautica minore: Cantieri, motoristi, tappezzieri, ormeggiatori, elettricisti e via dicendo. Migliaia di posti di lavoro e di microimprese. Spero che ci siamo capiti. Adesso ti lascio, prima che risalti la connessione.
Ciao!
[quote]Maurizio, non hai dissipato,anzi li hai indirettamente confermati, i miei dubbi sul grado di resistenza del sistema Mancini rispetto non solo ad avarie accidentali, ma sopratutto rispetto ad atti volontari di sabotaggio. Insomma basterebbe un gruppetto di sub malintenzionati che notte tempo armati, non dico di banali punteruoli e forbici, ma di attrezzature speciali subacquee di perforazione e taglio, magari azionabili anche a distanza, nella fase critica di sollevamento e raddrizzamento della nave, per fare agevolmente danni sufficientement i gravi da compromettere irreversibilmen te il funzionamento dell'intero sistema. Ma di quanti Marines sommozzatori armati si dovrebbe disporre, allora,per tutta la durata delle operazioni,gior no e notte, a guardia dell'intero cantiere subacqueo per impedire simile evenienza?[/quote]
????? :o
Attilio ma che vai dicendo.... stiamo parlando del recupero di un relito commerciale. Per quale ragione qualcuno dovrebbe sabotare un cantiere di recupero navale. Mica stiamo recuperando il Kursk.
Tanto la campana se la sono già bella che fregata.
Il recupero resta saldamente in mano della T/M...per il momento :-)
Probabilmente la security della T/M, quella si, dispone di strumenti di offesa.
Per mandare a fondo il progetto Mancini basterebbe un sub armato di taglierino....da Leroy Merlyn si trovano a basso prezzo.
Ma non ne vedo il motivo francamente. Il target è rimuovere il relitto nel più breve tempo possibile e di consegnarlo intatto nel porto indicato dal committente.
Amazon ci fa' un baffo
Visti?
http://genova.repubblica.it/cronaca/2012/09/14/foto/concordia_cassoni-42538912/1/?ref=fbpr
Beh, se non altro è un cenno che qualcosa si muove.
Saluti,
A.M.
Maurizio, non hai dissipato,anzi li hai indirettamente confermati, i miei dubbi sul grado di resistenza del sistema Mancini rispetto non solo ad avarie accidentali, ma sopratutto rispetto ad atti volontari di sabotaggio.
Insomma basterebbe un gruppetto di sub malintenzionati che notte tempo armati, non dico di banali punteruoli e forbici, ma di attrezzature speciali subacquee di perforazione e taglio, magari azionabili anche a distanza, nella fase critica di sollevamento e raddrizzamento della nave, per fare agevolmente danni sufficientementi gravi da compromettere irreversibilmente il funzionamento dell'intero sistema.
Ma di quanti Marines sommozzatori armati si dovrebbe disporre, allora,per tutta la durata delle operazioni,giorno e notte, a guardia dell'intero cantiere subacqueo per impedire simile evenienza?
Te lo ripeto, Attilio...il sistema è concepito in modo tale che anche l'eventuale avaria di un gruppo di elementi pneumatici non può portare alla improvvisa perdita di migliaia di tonnellate di spinta ma al massimo di qualche centinaio di tonnellate.
Il sistema è di una semplicità estrema. Non si può incendiare nulla, parliamo di aria immersa in acqua. Al limite potrebbero andare a fuoco i compressori dell'aria ma sono stati previsti compressori di rispetto. Potrebbe andare in palla il PC, evento probabile visto che usa win. Vorrà dire che useremo macchine Apple. A ben pensarci si potrebbe sviluppare una App per iphone. Dovrebbe funzionare lo stesso.
In sintesi, caro Attilio, il progetto è infallibile :-) e ha suscitato molto interesse tra gli addetti ai lavori...parlo di Salvage.
Purtroppo al momento Game Is Over o così sembrerebbe.
E comunque Ermanno, non considerare il mio atteggiamento nei confronti tuoi e del tuo progetto un atteggiamento precostituitamente ostile.
Anch'io giudico "fantasiosamente innovativa" la tua idea-progetto rivoluzionaria però per istinto tendo a porre dubbi e ad essere più critico che posso per cercare di migliorare le mie conoscenze prima di impegnarmi in giudizio definitivo.
Ma proprio per questo almeno per ora considero la tua idea più una "follia" parto della fantasia e della volont, che una cosa effettivamente praticabile nella realtà del momento.
Hai fatto l'esempio di Edison e della sua invenzione meravigliosa e apparentemente semplice della lampadina ad incandescenza, che ha illuminato oltre cento anni della nostra storia umana(anche se Edison si occupò di tante altre cose a cominciare dalla generazione e distribuzione in corrente continua dell'energia elettrica)
Ma Edison era si un geniale inventore, ma piuttosto ortodosso.
Cioè lui ragionava ed operava, con il suo genio inventivo, nel solco della tradizione, fatta di tanti tentativi e piccoli passi sperimentali.
E poi arrivò dalla Croazia quel vero mostro di fantasia e volontà di Nikola Tesla, che diversissimo da Edison, stravagante e controcorrente,considerato inizialmente matto e inaffidabile poi impose nel mondo e allo stesso Edison le sue idee rivoluzionarie quali la corrente alternata e le sue straordinarie applicazioni ad iniziare dal trasformatore e la propagazione di energia elettrica attraverso sia i conduttori che l'etere.
Ecco,se posso permettermi un paragone, il tuo assomiglia più all'atteggiamento di Tesla che a quello di Edison.
Per ora non ti capisce nessuno anche se ti danno del "genio" ma tengono chiuso in un cassetto il tuo progetto come si fa ancora da qualche parte con i matti in gabbia.
Un giorno futuro, chissà, se dimostrerai perseveranza senza scoraggiarti, il vento potrebbe cambiare a tuo favore.
Ermanno,l'orgoglio e la smisurata fiducia in te stesso,per quanto apprezzabili in questo Paese pieno di pavidi "quaquaraqua",ti sta giocando,secondo me, un brutto scherzo.
Ma come fai a fidarti del giudizio di "genialità" di due personaggi che dichiarano apertamente di "non averci capito un caxxo" del tuo rivoluzionario progetto?
E poi te lo ripeto ancora una volta, la tecnologia e la tecnica adottate , per quanto suggestive, e ammesso di trovare i fornitori e la mano d'opera ultra specializzata necessari per la realizzazione del progetto, mal si prestano ai numerosi insidiosissimi imprevisti che possono accadere sia in corso d'opera che nelle fasi successive.
I gonfiabili di "aria fritta sterilizzata" come la chiami tu,e sopratutto il reticolo in fibra speciale ultracompatto necessario per il contenimento e il serraggio strettissimi degli stessi, ammesso di riuscire ad azionare come da previsione teorica il sofisticato e complicatissimo sistema di regolazione della pressione di insufflazione, presenta un handicap invalicabile generalizzato:quello dell'incombente incubo di un rovinoso sgonfiamento dell'intero sistema di spinta-galleggiamento per qualche accidente involontario o da sabotaggio volontario causato(volendo trascurare l'evento esplosivo di qualche gonfiabile per superamento della pressione massima di esercizio o quello dell'innesco di incendio) dal cedimento niente affatto improbabile della pressione di gonfiaggio (relativo ai gonfiabili) o dal taglio di qualche corda in trazione (relativo al reticolo di contenimento).
Ermanno,la Micoperi è un'azienda italiana fino a qualche anno fa tra quelle leader nel settore delle infrastrutture subacquee marittime fino a 100 mt di profondità.
Oggi ha bisogno di essere aiutata a rilanciarsi per recuperare la posizione di prestigio del recente passato.
La Titan Salvage è un'azienda americana nota in tutto il mondo per gli innumerevoli interventi di ogni dimensione effettuati nel campo del recupero di relitti navali, anche se questo della Concordia è di gran lunga il più grande e complesso che le sia mai capitato.
Non ci trovo niente di anormale, a parte la procedura di appalto-concorso in qualche modo "agevolata", che un compito quasi sovrumano come quello della rimozione della gigantesca nave naufragata sulla costa del Giglio, sia stata affidata a simili operatori dell'industria marittima.
Un compito che possiede una caratteristica inusuale:non può essere in alcun modo sbagliato.
C'è da perdere la faccia di fronte a tutto il mondo.
Quanti esempi invece puoi enumerare, Ermanno, di esperienze effettuate con la tecnica e la tecnologia del tuo rivoluzionario progetto?
Nessuno, proprio perchè totalmente innovativo e mai sperimentato prima.
E in questo caso così difficile e quasi impossibile da risolvere come si poteva concepire di affidare simile compito ad un metodo progettuale, se pure ben congegnato e calcolato nei dettagli, praticamente sconosciuto e ancora denso di incognite?
http://www.ogginotizie.it/168998-costa-concordia-misteri-e-segreti-sulla-039-assegnazione-della-039-appalto-per-il-recupero/#.UFB5G1SlfgU
provo a rimandare il link :-*
Piombino è stato scelto come base di appoggio. Probabilmente sono andatoi a prendere un po' di materiali.
Attilio questo lungo dibattito viene letto anche dalla security della T/M, oltre che da Carnival, DPC....
L'intervento del Sig.Zardoni dimostra che i partecipanti a questo dibattito sono assai più numerosi di quanto potessimo pensare, anche se pur seguendo con interesse e attenzione preferiscono non intervenire direttamente.
Maggiore deve essere pertanto la responsabilità per quello che dice di chi è intervenuto e interviene più di frequente.
L'articolo web di "Ogginotizie.it" certo non contribuisce a creare attorno al consorzio impegnato nella rimozione della Concordia un clima di fiduciosa e costruttiva attesa.
Intanto però non è vero, come affermjato da "Ogginotizie" che il cantiere è fermo, se come riferisce "Marine traffic.com" il rimorchiatore Snipe e il grande pontone Micoperi 30 si sono mossi verso il Porto di Piombino.
E' da tanto che seguo questo dibattito e non intervengo. Ho visto che qualche minuto fa il rimorchiatore Snipe e Micoperi30 son partiti per Piombino (fonte www.marinetraffic.com): vanno a recuperare materiale particolare od ordinaria gestione o qualcos'altro?
Ancora news:
http://www.ogginotizie.it/168998-costa-concordia-misteri-e-segreti-sulla-039-assegnazione-della-039-appalto-per-il-recupero/#.UFB5G1SlfgU
Ultime news sulla stampa:
http://www.ogginotizie.it/168627-costa-concordia-nuova-micoperi-e-progetto-recupero-qualcosa-non-quadra/#.UFAmAVSlfgV
http://italia.panorama.it/costa-concordia2/Costa-Concordia-il-Registro-Navale-Italiano-tace
Ma ovviamente il Piano "A", che è l'unico piano perseguito e mi meraviglio che ci sia ancora qualcuno che abia dubbi in proposito.
I Piani cosidetti "B" o "C" se davvero esistessero, sarebbero solo piani virtuali di emergenza nll'ipotesi che qualche gravissimo inconveniente renda impossibile portare a compimento il piano primario e originario.
Io son partito in crociera con la costa atlantica tre giorni dopo il naufragio. Nessuno dei turisti ha mai parlato del naufragio ,questa la dice tutta!!!!
Dietro un grade progetto c'è sempre una grande assicurazione . Assicurazione che a volte e' padrona del progetto!!!!
[quote]Io in crociera non ci sono mai stato, ho solo preso due anni fa una nave-traghetto per andare in Sicilia per una settimana di vacanza, ma ora che sono andato in pensione dalla scuola se decido di farmi una crocieretta insieme a mia moglie penso proprio di scegliere una nave gemella della Concordia[/quote]
Ti auguro con tutto il cuore di realizzare questo piccolo sogno, caro Attilio. Io di crociere non le ho mai fatte e mai lo farò su quella tipologia di navi. Soldi permettendo preferirei le piccole navi da crociera di elite.
Mia unica esperienza un trasferimento da Napoli ad Alessandria con la m/n Stelvio della Adriatica Navigazione...era il '64 e la mia famiglia si stava trasferendo in Egitto. Nave cargo/passeggeri che da Genova toccava il medio oriente, le isole greche per arrivare a Venezia. Beccammo un bel libeccio dopo la partenza da Siracusa. La seconda esperienza fu' con L'Esperia, stessa compagnia, era il giugno del '67, pochi giorni dopo l'inizio della guerra arabo-israeliana. Un rientro di emergenza per la comunità italiana che lavorava in quel paese.
Non esistevano tutte le attrazioni presenti attualmente su questi alberghi galleggianti.Però per un ragazzino, ero un ragazzino allora,una bella esperienza.
Di crociere su barche da diporto ne ho fatte a centinaia però..fino a che non sono diventato genitore :-) e di esperienze potenzialmente pericolose ne ho vissuto diverse. Sapessi quante volte abbiamo messo l'albero in acqua...una volta anche un 360°...bei tempi...non c'entra nulla con l'affaire Concordia, ma te lo volevo scrivere ;-) Buona nottata!
Ancora un premio alla popolazione del Giglio
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più che meritato , direi!
E anzi,a precisazione del concetto ultimo abbozzato, azzardando un giudizio che potrebbe sembrare quasi paradossale, il fatto che un'imbarcazione di quel genere, dopo aver subito un incidente gravissimo del tutto inusitato e imprevedibile sia al tavolino di progetto che nella concreta realtà, con uno speronamento di taglio della carena di poppa a tutta velocità che ha provocato uno squarcio impressionante lungo quasi 1/4 dello scafo, proprio nella zona della pancia della nave dove coabitavano l'uno vicino all'altro,in un area concentrata,sotto il pelo dell'acqua, cuore, polmoni,stomaco fegato e intestino,con il risultato che si , la nave ha un pò sbandato da una parte , poi dopo il fermo motori forse anche per una manovra di assoluta emergenza si è girata di 180°, poi si è inclinata dall'altra parte sospinta verso riva dal debole vento ma che sofiava su una superficie di spinta enorme,dove è arrivata finendo di inclinarsi progressivamente dopo l'incaglio , ma che in definitiva non è affondata nè si è spezzata e ha permesso il salvataggio di quasi il 100% degli occupanti a bordo.
Sapete che vi dico?
Io in crociera non ci sono mai stato, ho solo preso due anni fa una nave-traghetto per andare in Sicilia per una settimana di vacanza, ma ora che sono andato in pensione dalla scuola se decido di farmi una crocieretta insieme a mia moglie penso proprio di scegliere una nave gemella della Concordia,ce ne sono due o tre in giro per il mondo, perchè ho avuto la dimostrazione incontrovertibile che una nave del genere non l'affondano nemmeno le cannonate.
[quote]E a Maurizio, che ammette l'errore umano nel naufragio Concordia, ma lascia trasparire forti dubbi sulla conformità progettuale della Nave. [/quote]
Non solo su quella nave ma su una buona serie di navi di quel genere. la via d'acqua e l'incendio a bordo sono gli incidenti più temibili in mare. Queste navi dovrebbero avere un doppio scafo e/o i ponti stagni come nelle navi militari.
E aggiungo anche che l'equipaggio, ufficiali compresi, dovrebbero occuparsi esclusivamente della navigazione sollevandoli da ridicole attività di animazione ed intrattenimento degli ospiti.
In sintesi l'incidente della Concordia dovrebbe obbligare i progettisti a rivedere tutto il comparto sicurezza nella costruzione delle nuove unità.
Mi hai fatto ridere ma non ti posso ringraziare, Ermanno, per il "volpino", un animale selvatico da rispettare ma noto per la sua furbizia e insidiosità, caratteristiche che generalmente non mi riconosco se non nei confronti di persone dichiaratamente ostili.
Per quanto riguarda la nebbiolina in acqua da frantumazione e trivellazione di rocce subacquee, suvvia ma cosa ci si doveva aspettare da operazioni di questo genere e di questa portata, l'acqua "Levissima"?!
E a Maurizio, che ammette l'errore umano nel naufragio Concordia, ma lascia trasparire forti dubbi sulla conformità progettuale della Nave.
A parte che su entrambi gli aspetti è in corso un accertamento giudiziario delle reponsabilità di estrema delicatezza e difficoltà ma come in tutte le vicende di estrema complessità di giudizio come questa della Concordia, la moneta ha sempre due facce , quella negativa e quella positiva a seconda di come la vedi.
Il comandante di quella sciagurata nave ha sempre ammesso di aver fatto un grave errore ma anche di aver manovrato abilmente per salvare nave e naufraghi.
La nave era stata progettata, dato il suo utilizzo, per avere la massima capienza di passeggeri ed equipaggio possibili compatibilmente con il rispetto delle normative e il fatto che, a fronte della gravità straordinaria dell'incidente occorsogli, si sia salvata tutta intera sulla spiaggia rocciosa del Giglio permettendo la salvezza di quasi il 100% dei naviganti a bordo non mi pare proprio che giochi a sfavore del giudizio di sicurezza.
Ma si, caro Oliviero, diamo fiducia ai professionisti... ma di chi parli? Di quelli che si occupano di salvage o di quelli che si occupano dei magheggi di Palazzo? :-)
Diamo fiducia ai professionisti che sanno quello che fanno!!!!
Mi avete fregato il 500° commento, vi odio :-)
[quote]ma credo che le persone che leggono e seguono siano molte di più,esso possa assumere il significato di un utile documento e messaggio mediatico perfino educativo e non solo informativo su argomenti di grande complessità.[/quote]
Ed hai perfettamente ragione caro Attilio! Sono molte le persone che leggono questo blog. L'incidente della Concordia, a mio modesto avviso, presenta numerosi casi oscuri.
Non vi è dubbio che sia stato un caso legato ad un errore umano.
L'operazione di recupero mi lascia perplesso. Hanno chiamato una delle ditte con maggiori esperienza al mondo.
Gli hanno consorziato in maniera dubbia una ditta italiana, la Micoperi. Che guarda caso ha come presidente un tal Monorchio, persona al di sopra di ogni sospetto, ma che è stato per ca 35 anni il ragioniere generale dello Stato.Persona probabilmente in possesso di ogni chiave per tutte le serrature dei palazzi del potere.
La Micoperi nasce come società di recupero ad opera di un ex ufficiale della XMas e nel tempo si è specializzata nell'off shore abbandonando il salvage.
Io continuo a chiedermi per quale ragione il recupero di questa nave continua ad essere avvolto nel mistero. Ragioni politiche? Eppure sembra che i soldi se li siano spartiti.
Ma non è, mio pensiero personale, che queste navi abbiano dei difetti di progettazione? Insomma che si sia sacrificata la sicurezza per far posto a qualche cabina in più?
Se cosi fosse, dopo aver visionato il filmato di Report su Fincantieri, ci sarebbe da preoccuparsi.Se queste navi da 4000 passeggeri più 1000 di equipaggio non sono sicure il recupero dello scafo della Concordia metterebbe in ginocchio l'industria croceristica e la cantieristica mondiale.
Ma è solo un mio pensiero, probabilmente volo troppo con la fantasia ;-)
Finisco qui.
Ecco, giustappunto, Maurizio, con le due
note on line che ci proponi, spieghi benissimo senza tanti giri di parole come mai il progetto T/M deve necessariamente andare avanti, costi quel che costi e a prescindere dalla certezza dei risultati finali: perchè dà ragione di esistere e di sopravvivere ad una miriade di soggetti economici e istituzionali che dalla vicenda e dal "monte finaziario" Concordia possono ricavare e ricevere nuova linfa, da un'azienda privata metalmeccanica del nord in crisi di commesse quale la Cimo di Piacenza, ad un'associazione istituzionalizzata quale Legambiente Toscana in cerca di nuovi obbiettivi critici con cui crescere in visibilità.
Spiegalo anche all'amico Mancini, affinchè si rassegni almeno un pò all'ineluttabile.
Iniettare cemento sotto la pancia della nave?
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E questi che non riescono a capire cos'è la nebbiolina in acqua? Basterebbe portarsi un vecchio barattolo, prendere un campione e mandarlo in laboratorio.
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Se l'Italia non è attrezzata lo si può mandare ad Ebby la scienziata di NCIS a Norfolk
Lungi da me Ermanno l'intenzione di prenderti in giro.
La mia è solo una tattica,quella del "finto tonto", che uso talvolta con gli estranei , ma anche talvolta con familiari e amici, quindi le persone cui tengo di più anche se quando se ne accorgono si "indispettiscono" e mi mandano a quel paese ,proprio come fai anche tu, per capire meglio quello che gli passa veramente per la testa.
Vedi, ancora oggi mi chiedo come mai mi trovo a dibattere in questo blog e in particolare in questo post e in particolare con te, Ermanno, alle soglie del 500esimo commento, record ritengo imbattibile e quasi "folle" per il futuro di Giglionews,
e d'altra parte l'argomento è di carattere eccezionale, e mi sto cominciando a dare una risposta.
Primo per una questione di orgoglio, perchè ritengo di essere una mente pensante di qualità e vorrei alla fine avere ragione io.
Secondo perchè ho trovato in te un "alter ego" interlocutore di grande livello, sia che tu sia una fantasiosissimo burlone del blog sia che tu come credo sia davvero un ingegnoso professionista-inventore che sta disperatamente cercando di urlare al mondo che solo tu hai la ricetta per risolvere in modo rapido e sicuro la "mission impossible" della rimozione della Concordia e che quella della T/M è solo una gigantesca messinscena per far girare in qualche modo uomini macchine e quattrini ma dall'esito scontato finale assolutamente fallimentare.
Ebbene, nonostante mi stia costando grande impiego di tempo e di risorse mentali e dell'attenzione, a questo estenuante dibattito quasi a due continuo a tenerci molto come ritengo stia accadendo anche a te, perchè se solo c'è una terza o quarta persona che non si è stancata di seguirlo,ma credo che le persone che leggono e seguono siano molte di più,esso possa assumere il significato di un utile documento e messaggio mediatico perfino educativo e non solo informativo su argomenti di grande complessità.
O.K. Ermanno, ammettiamo pure che con un sistema specialissimo di cordatura di vincolo e addossamento allo scafo tu riesca a fasciare accuratamente e stabilmente la nave con questo strato di gonfiabili dello spessore di qualche metro,in modo da trasmettere il massimo possibile direttamente sullo scafo la spinta originaria, quel parametro di 0.00495 Kg/mmq rimane pur sempre un valore puramente teorico-medio-indicativo, perchè per quanto tu faccia no riuscirai mai a "spalmare" la spinta idrostatica in modo perfettamente distribuito e omogeneo sul quell'ettaro e mezzo di superficie dello scafo.
Comunque supponiamo di raggiungere un risultato pratico accettabile in termini di sollecitazioni, ammetterai che la trazione è inevitabile perlomeno sulla cordatura, che essendo in fibra di carbonio dovrebbe comunque essere in grado di sostenere.
Ma poi la gonfiatura a 2-3-4 bar e oltre dei "cuscini d'aria" o altro gas sommersi a 10-20-30 mt per un quantitativo di alcune decine di migliaia di metri cubi come hai pensato di effettuarla ed assicurarla?
E la regolazione di pressione?
Insomma, la tua idea copernicana di rimozione del grande relitto è senza dubbio rivoluzionaria e stimolante ma quanti e quali problemi ancora da risolvere!
Intanto, mentre noi novelli "dialoganti dei massimi sistemi" stiamo ad accapigliarci sul come e il quanto, al Giglio la Micoperi 30 ha gettato il primo cavo d'acciaio per la messa a vincolo di sicurezza della grande imbarcazione spiaggiata.
Va bene Ermanno, sembra che tu abbia calcolato proprio tutto fino al millesimo di millimetro e al millesimo di secondo.
Mi spieghi allora se è per eufemismo che qualche commento fa, nel vantare le proprietà del tuo sistema di sollevamento dello scafo della Concordia, parlasti di spinta-compressione perfettamente distribuita su oltre 114.000 mq di scafo sommerso e addirittura calcolasti in 0,00495 Kg/mmq suddetta spinta diffusa quindi grandemente al di sotto delle sollecitazioni ammissibili.
Ma, scusami, così come una semplice ciambella di galleggiamento per bambini e anziani, o un giubbotto di salvataggio per naufraghi,esercitano la loro forza di sollevamento sul corpo da tenere in galleggiamento non per spinta-compressione diffusa ma per semplice trazione di sollevamento su limitate estensioni del corpo da tenere sollevato,non è la stessa cosa anche se in scala enormemente ingrandita,per il tuo apparato di gonfiabili dove un complesso sistema reticolare di cordami speciali deve non solo contenere e trattenere i volumi gonfiabili ma deve anche trasformare trasmettendola allo scafo la spinta idrostatica complessiva, a sezione crescente mano mano che si va più in basso, nella necessaria forza di trazione che deve agire sopratutto sul fondo dello scafo?
In altri termini non è proprio affidata a questa cordatura di fondo che allaccia e riassume tutte le altre la massima trazione di sollevamento che deve agire sullo scafo, cioè le 40 o 50 o 60 mila tonnellate necessarie per il distacco dal fondale?
E se è così questa cordatura dorsale di fondo non deve possedere sezione adeguata addirittura dell'ordine di dmq ed esercitare sollecitazioni di trazione enormi e niente affatto omogeneamente distribuite bensì' necessariamente concentrate sullo scheletro di fondo della nave?
E allora che come fai a parlare. Ermanno, di pressione diffusa di 0,00495 kg/mmq?
Ermanno, Maurizio scrisse qualche commento fa che parlando (eufimisticamente)di cordata Carnival-Costa-LOC-Titan-Micoperi io scrivevo cose pericolose possibile oggetto di attenzione per giornalisti e magistrati.
Ma allora cosa dire di quello che tu Ermanno stai affermando e non da poco tempo.
E cioè che a fronte di una procedura concorsuale e progettuale che sta producendo dubbi e ritardi gravi rispetto anche ai già lunghi tempi e gravi costi previsti in fase di progetto-offerta originaria, tu hai offerto e continui ad offrire l'alternativa di un progetto perfettamente funzionante realizzabile in 1/6 del tempo previsto per quello in atto e con costi decisamente inferiori, progetto però che non sarebbe stato minimamente preso in considerazione fin dal primo momento della sua presentazione dai vari soggetti sia privati che pubblici preposti e responsabili.
Se le cose stessero davvero come tu dici, Ermanno, anche se è assai difficile per non dire praticamente impossibile dimostrarlo, allora l'intero sistema preposto al piano di rimozione della Concordia dal Giglio si sarebbe resa protagonista di una consapevole forma di illegalità procedurale aggravata ogni giorno di più dai ritardi e dalle palesi difficoltà che sta dimostrando la ordinaria evoluzione del piano prescelto.
Ermanno, a quanto pare c'è già in atto un concorso di architettura internazionale sull'eventuale utilizzo della nave nel contesto paesaggistico del Giglio, nel caso di una sua più lunga permanenza lì davanti a Punta Gabbianara.
E d'altra parte rispetto per esempio ai tre mesi previsti dal tuo progetto per la rimozione siamo invece già arrivati a quasi 18 mesi di previsione di massima per l'espletamento del piano T/M.
E io penso che arrivati alle soglie dell'estate del prossimo anno aumenterà il rischio di un ulteriore prolungamento delle operazioni.
Insomma non mi sembra così peregrina l'iniziativa del concorso di idee su accennato.
Perchè parliamoci chiaro, o la nave veniva tolta da dove sta in tre-sei mesi prima dell'estate appena trascorsa o ormai ogni mese in più se ne porta dietro un altro aggiuntivo e così via.
E ogni mese che passa ci si abitua sempre più alla presenza di quel grande oggetto in mare, e diminuisce il pathos e la tensione morale per provvedere alla sua rimozione,e chissà come andrà effettivamente a concludersi tutta questa vicenda.
Scusa Ermanno, ma se alla fine fosse davvero come da te riportato su OggiNotizie,e cioè che la Concordia divenisse metà orto Botanico marino e magari l'altra metà quella emersa museo del mare,dovresti essere soddisfatto almeno a metà.
Perchè significherebbe che il megaprogettone Titan-Micoperi di rimozione della nave, come da te pronosticato e quasi invocato, avrebbe completamente fallito la sua missione.
Maurizio, quando parlo di "cordata" Carnival-Costa-LOC-Titan-Micoperi non intendo dare al nome un significato malizioso o mafioso, voglio solo significare che di fronte ed un fatto straordinario e imprevedibile come quello del naufragio della Concordia al Giglio si è costitutita con procedura di assoluta urgenza una specie di "società di mutuo soccorso" internazionale,l'unica possibile con la esperienza e le risorse tecnico-economiche e la protezione politico-finanziaria necessarie per tentare di risolvere l'abnorme problema.
Insomma una mega-cordata di fatto che, a fronte della urgenza e complessità eccezionale dell'evento, non è stao possibile far rintrare totalmente nella ordinaria procedura formale di costituzione di Associazione Temporanea di Imprese.
Ed è ovvio che in un situazione del genere ci si è dovuti affidare a quanto di più collaudato ed esperto presentasse il mercato internazionale di settore ed il progeto di massima iniziale non poteva non presentre i medesimi requisiti.
Il progetto Mancini, per quanto ben congegnato e funzionante potesse essere sulla carta, è risultato evidentemente troppo innovativo e senza adeguato sostegno tecno-politico-finanziario a monte che ne garantisse sufficientemente la riuscita.
[quote]Anche la grande Mammoet ha "balbettato" per un pò le sue rimostranze e le sue rivendicazioni, ma poi silenzio e "a cuccia" di fronte ballo strapotere della cordata Carnival-Costa-LOC-Titan-Micoperi.[/quote]
COME SAREBBE A DIRE??? Esiste una cordata LOC Carnival T/M? Attilio non le scrivere queste cose sono come il miele per giornalisti e magistrati.
Il LOC ha approvato un progetto e d'accordo con il committente (Carnival) ha dato fiducia al consorzio T/M forte della sua indiscussa esperienza.
Questo bisognerebbe scrivere! :D
Tanto è seria la Titan che ha voluto strafare per non lasciare nulla al caso e portare in porto il progetto. 40 pali a monte, una 60tina a valle, gomene in composito... siamo in una botte di ferro... a maggio la Concordia sarà solo un ricordo.
E per festeggiare io te e Ermanno andiamo da Petronio alla Marsiliana a farci una bella fiorentina. Pago io :-)
Ermanno,so bene che la nuova frontiera delle costruzioni è rappresentata dai materiali plastici le fibre sintetiche e i tessuti relativi.
Si pensi solo alle proprietà straordinarie di un materiale quale il "KEVLAR",invenzione degli anni '60 del genio sperimentale della chimica polacca naturalizzata americana Stephanie L. Kwolek (che detto per inciso grida vendetta che non sia mai stata proposta per il Nobel) , e commercializzato dal colosso industriale americano Du Pont.
O delle grandi capacità di resistenza a trazione assai superiori all'acciaio dei tessuti compositi da fibre sintetiche speciali.
Il fatto è che questa nostra è la civiltà del petrolio dell'acciaio e del cemento armato e per scalzare i colossi economico-industrialibasati sui suddetti è impresa al momento ancora quasi impossibile.
Tu dici che nessuno ha avuto da ridire sulla metodologia scelta dal progetto T/M .
Non è così.
In questo blog, per quello che può valere, ne abbiamo avuto numerosi esempi.
Ma chi può contrastare più di tanto un progetto e una procedura già scritti e decisi, affidata ad un colosso tecno-economico del settore, senza avversari plausibili?
Anche la grande Mammoet ha "balbettato" per un pò le sue rimostranze e le sue rivendicazioni, ma poi silenzio e "a cuccia" di fronte ballo strapotere della cordata Carnival-Costa-LOC-Titan-Micoperi.
Ci sei solo tu che "urli" la tua protesta e la tua proposta rivoluzionaria e innovativa contro tutto e tutti, caro Ermanno.
Forse hai ragione da vendere ma
a questo punto è logico che per il bene del Giglio si deve sperare che ciò che è stato comunque avviato giunga positivamente a conclusione, anche con le molte e grandi ombre che aleggiano, quali i gravi ritardi e le numerose incertezze procedurali e l'atteggiamento ondivago e perfino timoroso per l'esito dell'impresa da parte dei principali soggetti responsabili.
Maurizio, ho letto l'articolo di OggiNotizie, ma non ci ho trovato nulla di nuovo.
Che dubbi e critiche siano all'ordine del giorno sul progetto T/M in esecuzione al Giglio è normale data la dimensione e criticità della situazione.
Dubbi e incertezze che riguardano ovviamente anche e sopratutto la massima dirigenza tecnica della T/M che di tutta l'operazione è la prima responsabile.
Ma delle due l'una o l'altra.
O si spinge comunque a favore del progetto nella speranza che riesca nel suo obbiettivo o si spinge contro per fermarlo e proporre un'alternativa finchè si è in tempo.
Ma a questo punto non credo proprio che si possa fermare, e chi propone un'alternativa, come ad esempio fa il gruppo di Ermanno Mancini, lo può fare solo su un piano accademico.
E comunque, così come permangono dubbi, incertezze, poca chiarezza, sull'evoluzione faticosissima del progetto T/M, non mi si venga a dire che non sia la stessa cosa per il progetto Mancini, che comunque ha il vantaggio non trascurabile di essere approntato solo sulla carta e che, se pure oneroso in termini di energie mentali ed elaborative,non rischia alcun riscontro negativo nella concreta realtà se non quello di essere a sua volta soggetto a critiche di fattibilità come accade in questo blog.
Preoccupante: http://www.ogginotizie.it/166165-costa-concordia-troppi-misteri-sul-progetto-di-recupero/#.UEUmxFSlfgU
ma i video e le slide presentate il 1° settembre sono reperibili da qualche parte?
Grazie
Ma insomma Ermanno.
Nella sostanza sia il progetto T/M che il tuo servono a produrre circa 70.000 tonnellate di spinta di galleggiamento.
Solo che T/M utilizzerebbe qualche decina di grossi contenitori metallici addossati alla nave riempiti d'acqua inizialmente e poi svuotati per l'emersione, oltre a piattaforme subacquee strand-jacks e pontoni-gru per il sollevamento raddrizzamento iniziale , mentre il tuo progetto utilizza qualche centinaio di contenitori di plastica speciale sommersi anch'essi addossati allo scafo da gonfiare e regolare con gas in pressione oltre un non meglio precisato bacino alveolare di carenaggio per l'emersione e la stabilizzazione.
La prima è denominata da te forza bruta concentrata potenzialmente distruttiva e a rischio di rovesciamento, la tua forza leggera distribuita che agisce delicatamente senza rompere nè rovesciare.
Che ti devo dire,Ermanno,mi auguro solo che tu non abbia ragione.
Ehilà Ermanno, non ti arrabbiare, ma se va bene, come dici tu, sono circa 55 mt, quindi non mi dai torto.
E che vuol dire se va male sono oltre 75 mt?
L'ingegnere esperto navale sei tu, spiegacelo meglio.
Semmai, Ermanno, come commenti la notizia fresca di stamani, in un'intervista de "Il Tirreno" al Sindaco del Giglio , che nel riassumere le operazioni prossime e future sulla Concordia relativamente alla fase critica e importantissima della rotazione e sollevamento finale prima del galleggiamento,dopo l'installazione della piattaforma artificiale, fa cenno a due pontoni provvisti di gru che effettueranno suddetta operazione appoggiandosi alla piattaforma stessa,un pò come previsto dal progetto Mammoet Salvage anche se questo fa a meno, non so come faccia, della piattaforma di appoggio.
Ma mi chiedo, e gli strand-jacks di trazione per il raddizzamento dove sono andati a finire?
E perchè nei rendering video finora fatti circolare dalla T/M gli strand-jacks ci sono ma non si era mai fatto cenno a tali pontoni-gru di sollevamento-raddrizzamento?
E infine,e mi scusino i redattori e i lettori di GiglioNews per questa invadenza di commenti, ma quando l'argomento è cruciale mi infervoro come fa Ermanno Mancini, mi è spesso capitato di pensare e mi ci ha fatto riflettere di più proprio Ermanno Mancini nel suo ultimo commento che raccomanda logica e raziocinio, cosa è che ostacola la possibilità di prendere in considerazione anche e sopratutto il porto di Piombino per l'accoglimento del relitto della Concordia una volta riusciti a raddrizzarla e farla galleggiare abbastanza per il trasporto in sicurezza?
In fin dei conti il Porto Toscano di Piombino che, esistente da tempo immemorabile tanto è vero che il grande poeta tardo latino Rutilio Namaziano lo descrisse in una sua famosa opera (de Reditu Suo) dalla sua barca nel ritorno lungo costa nel V° sec.D.C. da Roma al suo paese natio in Gallia, anche se presenta fondali non del tutto rassicuranti per la bisogna (da 7 a 15 mt) li presenta comunque un pò più rassicuranti di quelli del Porto di Livorno (da 7 a 13 mt).
Inoltre è decisamente più vicino al luogo di partenza del relitto.
E infine non è certo trascurabile il fatto che Piombino possiede una realtà industriale storica basata su un'acciaieria-fonderia di livello Europeo e sulle attività minerarie e del ferro.
E se la nave dovesse essere smantellata e i suoi materiali riciclati o rifusi quale luogo più indicato potrebbe esserci qui nelle vicinaze?
E comunque, Ermanno, sei troppo pessimista, come al solito, quando prefiguri per la Concordia un destino inevitabile per qualche cimitero di smaltimento di rifiuti navali del terzo o quarto mondo.
Esageri assai quando parli di "relitto imbelletato da centinaia di migliaia di tonnellate di acciaio".
Tra peso proprio dei cassoni infatti e dell'acqua residua in fase di parziale galleggiamento al massimo si potrà parlare di qualche decina di migliaia di tonnellate.
Ed esageri anche quando parli di battente d'acqua in fase di trasporto tra i 18 e i 25 mt e di larghezza di 70 mt della nave.
Il progetto T/M per quello che si sa in giro parla di 12-18 mt di pescaggio massimo e di 50-55 mt di larghezza della nave + cassoni.
E con i dati geometrico-fisici su riferiti anche qualche porto italiano potrebbe essere preso in considerazione per ospitare e trattare la nave per quanto malconcia.
Caro Ermanno, ti rendi conto che citando l'esempio del "Piano Marshall" è la prima volta che, anche se solo indirettamente, parli in modo positivo dell'intervento italo-americano della T/M al Giglio per la Concordia?
Tutti gli storici e gli economisti occidentali hanno riconosciuto infatti che se rivolto a promuovere anche gli interessi del proprio Paese,gli U.S.A.,il Piano Marshall dette un contributo fondamentale per il risollevamento e il rilancio della distrutta economia europea del dopoguerra.
E allora, con tutte le difficoltà che permangono, perchè non cominciare a vedere più positivo anche nel piano Carnival-Costa-Titan-Micoperi?
Se non altro la incredibile vicenda della Concordia ha messo in moto un meccanismo socio-tecno-economico poderoso che sono convinto sia appena agli inizi.
Con questo,non voglio certo dire che il più grande naufragio navale civile della storia sia da considerare tutto sommato un fatto positivo in se stesso.
Voglio solo significare che un evento di questo genere dovrebbe mettere in moto le migliori forze intellettuali morali e materiali del mondo per rimediare alle conseguenze negative e rivolgerle se possibile in ricadute positive.
E se tutto questo avvenisse davvero, come ci si augura, tutta la nostra Regione a cominciare dal Giglio, potrebbe essere positivamente coinvolta in queto fenomeno.
E d'altra parte, anche tu Ermanno, non sei origimario delle nostre parti che comunque vedo che conosci e frequenti volentieri, e che dichiari orgogliosamente di essere
"Tiburtino e non "Romano", e che abbiamo notato tutti che sei provvisto di ingegno e fantasia da vendere, hai avuto l'occasione di farti conoscere su questo blog e su altri organi di informazione nazionali proprio a seguito della vicenda Concordia.
Insomma, un evento come quello che stiamo vivendo, sempre che ne siamo consapevoli, è un'occasione per tutti per crescere nel nostro impegno sociale e culturale.
Ma questa è proprio bella, Ermanno.
E che siamo una colonia della LOC di Londra o della carnival di Miami?
A nostra completa insaputa prima ci hanno "scaraventato" quel po' po' di cattedrale navale con sopra una intera città di naviganti addosso alla nostra più bella e immacolata isoletta dell'Arcipelago Toscano, quella che il grande poeta greco Esiodo chiamava "l'Isola dei Beati", come ci ricorda nei suoi bei libri il nostro mai troppo compianto concittadino prof.Aldo Mazzolai.
Ed ora sempre a nostra totale e inebetita insaputa, fanno vedere che vogliono toglierla da dov'è finita, quella gigantesca nave diventata ormai solo un povero relitto, ma senza ancora spiegarci quasi nulla del come,del dove e del quando.
Ma come, più un problema è di grande interesse pubblico e più viene tenuto nascosto e impenetrabile alla stessa opinione pubblica?
I colonizzatori spagnoli di Cortez del Messico si comportarono con gli Incas in modo più democratico e civile di quanto stiano facendo gli assicuratori londinesi della LOC e i manager della Carnival nei confronti della popolazione del Giglio e della Maremma.
Accidenti Ermanno!
Sei sempre il solito con le tue "faccine" impertinenti e i tuoi messaggi criptico-distruttivi.
Cos'è aria fritta?
Il progetto T/M e il suo fondale?
Il progetto Mammoet e i suoi pontoni? Qualsiasi altro progetto che non sia il tuo che a questo punto assomiglia sempre più all'"Araba Fenice"?
A me interessa semplicemente sapere un pò più in dettaglio come mai il LOC di Londra ha preferito il progetto T/M a quello Mammoet e a quello degli altri concorrenti.
E poi mi piacerebbe sapere in modo un pò più specificato dall'Ing.Belviso come il progetto Mammoet abbia pensato di raddrizzare e sollevare fino a 9 mt di pescaggio quel bestione di oltre 50.000 tonnellate ripiegato di oltre 60° sul fondale di Punta Gabbianella al Giglio adottando un semplice gioco di pontoni.
Maurizio, se aspettiamo l'autorizzazione del LOC di Londra per sapere come siano andate effettivamente le cose stiamo freschi!
Possiamo chiudere il post e parlare d'altro.
Dalle parole dell'Ing. Belviso comunque, che ci ha gratificato del suo intervento sul questo blog di Giglionews, si può dedurre che avevamo colto nel segno quando chiedevamo maggiore chiarezza sul progetto della Mammoet dichiarato perdente proprio dal LOC di Londra rispetto a quello della Titan che poi si è consorziata con Micoperi.
E allora perchè invece non proviamo intanto a intuire quali possano essere state le motivazioni principali?
Per esempio, per quanto riguarda il rispetto dela salvaguardia ambientale, penso non ci sia nulla da eccepire sulla qualità e la meticolosa cura del progetto di massima della Mammoet presentato a suo tempo proprio dall'Ing. Belviso, anche se il fatto di aver scelto l'opzione delle bitte a terra anzichè quelle invisibili subacquee per la tenuta in sicurezza antiscivolamento da mareggiate o da cedimenti naturali del fondale roccioso dal lato terra della nave potrebbe aver giocato un ruolo non del tutto favorevole alla Mammoet per la scelta finale.
Ma ripeto, secondo me, il fattore determinante per la scelta finale della LOC potrebbe essere invece quello relativo alla messa in sicurezza dal lato mare.
Perchè è proprio al momento di produrre il massimo sforzo per tirare disincagliare e raddrizzare la nave che sopravviene il massimo rischio sia di cedimenti strutturali del relitto sia di cedimento dell'incerto e limitato appoggio attuale della nave e quindi di scivolamento verso l'inabissamento. Deve pertanto esser predisposto un sistema di massima sicurezza per limitare i danni e le conseguenze dei suddetti eventi, e il migior sistema di sicurezza possibile evidentemente è stato ritenuto dal Loc proprio l'ampio e robusto fondale artificiale previsto dal progetto Titan-Micoperi.
Welkom op dit gekkenhuis ingnegnere Belviso ;-)
Ho usato un traduttore online..."Benvenuto in questa gabbia di matti" ingegnere.
Spero che il LOC di Londra autorizzi Mammoet a pubblicare quanto da lei promesso. Sarebbe molto interessante. Così come sarebbe interessante capire perchè il LOC, che a quanto ho capito è un consorzio assicurativo tra compagnie di navigazione, ha cassato i progetti degli altri consorzi prediligendo il team T/M.
Grazie Maurizio, ma il progetto di massima dell'Ing. Belviso della Mammoet Italia l'avevo già letto con attenzione la prima volta che comparve su "IsoladelGiglio.net" e l'avevo già giudicato nel complesso poco convincente perchè sembrava più un piano di salvaguardia ambientale che un'operazione massiccia di recupero della nave.
Comunque rileggendolo vedo che le opere di messa in sicurezza appaiono interessanti anche perchè avrebbero evitato l'impatto ambientale delle palificazioni subacquee, ma quelle successive fondamentali di disincaglio rotazione raddrizzamento e gallegiamento fino ad un pescaggio di 9 mt tale da permettere alla nave di entrare nel porto-cantiere di Livorno, appaiono troppo genericamente delineate e affidate ad una serie di manovre di grandi navi-pontoni a quanto pare a disposizione solo della Mammoet, senza il supporto di fondali artificiali e relative megapalificazioni subacquee, ma senza specificare il come e il quando.
Se si potesse almeno oggi sapere qualcosa di più su questa importante fase progettuale forse non servirebbe a un granchè visto che l'operazione Concordia è già in atto da parte della T/M, ma sarebbe di elevato interesse per chi come i partecipanti a questo blog e i lettori hanno da sempre seguito le alterne e complesse vicende di questo eccezionale caso di recupero navale.
VISUALIZZA
Ti ri-rimando quanto scritto dall'ing. Belvisio della Mammoet
pagg da 3 a 6...
Questo l'ho capito Maurizio, che le "bitte" di tenuta in sicurezza gli olandesi della Mammoet le avevano previste sulla terra ferma di Punta Gabbianara, mentre gli americani della Titan sotto il pelo dell'acqua, ma la questione è un'altra.
I fondamentali martinetti idraulici speciali di trazione per la prima rotazione-disincaglio-raddrizzamento dove erano stati previsti nei due progetti?
La Titan mi risulta,come da video, sul lato mare tant'è vero che hanno pensato di fare il fondale artificiale non solo come appoggio della nave raddrizzata e per emergenza in fase di raddrizzamento,ma anche per rendere possibile il funzionamento efficace dei martinetti stessi.
E la Mammoet?
Non li ha previsti sul lato terra anche per evitare il fondale artificiale?
E se così fosse mi sai dire come può una tale sistemazione dei principali dispositivi di rotazione produrre la necessaria efficacia di trazione stando sul lato terra?
Io ancora non l'ho capito.
Attilio, il progetto degli olandesi l'ho postato più volte. Comunque stai tranquillo, nessun plagio, loro avrebbero ormeggiato la concordia con delle bitte a terra.
Calma, calma ragazzi!
Cosa è questa storia del sistema di rotazione Mammoet copiato in fretta e furia cambiando di notte tempo il suo da parte di T/M ?
Qui si rischiano denunce per plagio o per calunnie per dichiarazione di plagio.
Le parole sono pietre, anzi in questo caso macigni.
Io ero convinto che il sistema di messa in sicurezza di T/M fosse sostanzialmente rimasto lo stesso, cioè affidato ai pali subacquei di diametro contenuto sul lato monte(mentre quelli della mammoet mi risulta che siano sulla terra-ferma) su cui ancorare i cavi di trattenuta con la sola variante che invece di agganciarli a staffe sommerse sul fianco destro dello scafo come originariamente previsto si fa fare ai cavi l'intero giro della chiglia-carena e si vanno ad agganciare alle staffe a cielo aperto montate sul lato sinistro che vediamo nelle immagini forniteci da Giglionews.
Ma sono sempre convinto che a parte la variante rimane sempre un sistema di "semplice" (si fa per dire) "tenuta" antiscivolamento dello scafo e non anche di rotazione come a quanto pare previsto dal progetto Mammoet.
E continuo a ritenere che la rotazione sarebbe impossibile senza un sistema di produzione delle forze necessarie basato sugli strand-jacks, che evidentemente nel progetto Mammoet sono previsti sul lato monte, mentre nel sistema T/M sono sul lato mare agganciati alla piattaforma artificiale.
E allora dove sarebbe il "copia-incolla" o addirittura il "plagio" fra i due sistemi?
Possono chiarirci qualcosa in proposito Maurizio Scholl e Mirko Scotto che sembrano i soli ad essere pervenuti a conoscenza nel dettaglio di entrambi i progetti Mammoet e T/M?
[quote name="Maurizio Scholl"]Lo stesso sistema di tenuta rotazione anticipato da Mammoet...solo che loro avrebbero messo dei cavalletti per preservare il fondale e la chiglia. A furia di copiare non rimarrà più nulla de progettonne T/M presentato a maggio ... [/quote]
Ma quale copiature? Titan-Micoperi presentarono questo sistema il giorno dopo aver vinto la gara, in assemblea pubblica!
Ma come fate a pontificare conoscendo solo parzialmente ciò che sta accadendo? Almeno le sedute pubbliche frequentatele! :D
Lo stesso sistema di tenuta rotazione anticipato da Mammoet...solo che loro avrebbero messo dei cavalletti per preservare il fondale e la chiglia. A furia di copiare non rimarrà più nulla de progettonne T/M presentato a maggio.
Potrebbero farlo telescopico il falso fondale. Così l'estate prossima si alza e si ottiene una bella piattaforma per fare i tuffi. :D
E poi, Ermanno, la T/M sa bene di doversi cimentare nella faccenda Concordia con la "commessa-scommessa" della vita.
Così come sa bene che l'urgenza delle urgenze è mettere in qualche modo in sicurezza la nave, per la quale fase è già in grave ritardo rispetto al cronoprogramma prefissato.
E ragionando pragmaticamente con il buon senso senza tante circonvoluzioni cerebrali, qualè il modo più rapido e semplice di risolvere alla bellemeglio il problema?
Proprio quello che appare si stia predisponeno nel cantiere: pali più piccoli quasi in superficie a monte,e staffe a cielo aperto in prossimità della carena a valle.
Subito dopo ancoraggio dei cavi di trattenuta sia a monte che a valle.
E la nave non va giù!
Ma no, Ermanno, non facciamola più complicata di qianto non lo sia già.
Mirko Scotto potrebbe senzaltro avere ragione, anche perchè dice di averlo sentito direttamente dal Commissario Gabrielli.
E cioè che sono davvero staffe per una prima stabilizzazione della nave antiscivolamento verso fondali profondi nel caso che le mareggiate dovessero tendere a sollevare troppo la stessa rispetto ai punti di appoggio-incaglio.
Solo che per velocizzare e seplificare le operazioni sono state progettate per essere montate sul fianco scoperto e i cavi di trattenuta è prevedibile che vengano fatti passare sotto la nave e ancorati ai pali subacquei di 8/10 pollici che stanno per essere eseguiti sul lato monte.
Non vedo al momento altre funzioni aggiuntive del tipo cerniera d'incastro dei cassoni, per le quali non vedo nè la funzionalità tecnico-costruttiva nè le giuste dimensioni e distanze geometriche fisico-geometriche, e neppure di contributo al tiro di raddrizzamento sotto al baricentro che vedo del tutto superfluo ed inefficace a questo scopo, che ben altri devono essere dimensioni e strutture per questa ciclopica successiva operazione.
Sig. Mancini, ma per favore ... è dal primo giorno di presentazione del progetto che il dott Gabrielli spiega il metodo di ancoraggio con cavi sotto la nave agganciati ai pali a terra ed alle staffe sulla nave.
Non mi dica che in tutto questo tempo ha commentato e dato lezioni senza sapere questo ... mi crollerebbe un mito!
E poi cosa avrebbero dovuto copiare? Un suo progetto? Qual è? Dov'è?
cercate di essere più seri!!! :D
Citazione di Attilio Regolo
[quote]Semmai, visto che ti trovi sull'isola, vedi di capire, se puoi, per favore, a che servono le staffe della "Nuova Ilmec" definite su Giglionews in altro post " per ancoraggio cavi di stabilizzazione " e applicate sul fianco di sinistra emerso della nave. A qale tipo di stabilizzazione ci si riferisce?[/quote]
A me sembrano una sorta di binari/cerniere...probabilmente ancoreranno le casse di zavorra/galleggiamento a quelle staffe. Portano le casse al traverso del relitto con una piattaforma, le infilano nei binari e ci mettono un perno. Poi le ribalteranno sul fianco della Concordia. Spero di essere stato chiaro.
Grazie degli auguri Ermanno, ma non direi che stiamo invecchiando.
Diciamo che stiamo maturando e mettendo a frutto l'esperienza dei decenni passati.
Per quanto riguarda le difficoltà della trivellazione nelle rocce poco compatte del Giglio, questo non dovrebbe essere un grosso problema per le ditte specializzate sul posto.
La prima trivellazione serve come prototipo per le altre che dovrebbero essere più spedite.
Semmai, visto che ti trovi sull'isola, vedi di capire, se puoi, per favore, a che servono le staffe della "Nuova Ilmec" definite su Giglionews in altro post " per ancoraggio cavi di stabilizzazione " e applicate sul fianco di sinistra emerso della nave.
A qale tipo di stabilizzazione ci si riferisce?
Ah, dimenticavo: che cosa intendi più preciamente per "penne di volatile" che mi toccherebbero vista la mia, secondo te, ammirevolmente ostinata e pervicace difesa del progetto Titan-Micoperi?
Saluti-AR
Coraggio Ermanno, nonostante tu continui a mostrare fierezza di comportamento e combattività, noto anche qualche segno di scorata rassegnazione di fronte ad eventi e potenze superiori alla tua e nostra volontà.
Eppure, fossi in Titan-Micoperi, e nel sistema fianziario-politico-burocratico che gli ha dato totale via libera nelle operazioni, non starei tanto tranquillo.
Tutto il mondo e non solo il Giglio sta aspettando con rispetto e attenzione che le operazioni di rimozione della Concordia entrino finalmente nel vivo e non rimangano come apparso fino ad oggi soltanto nella fase delle "scaramucce " iniziali e della mera esibizione dei muscoli.
E come non osservare che rispetto al famoso "cronoprogramma" presentato in pompa magna ben tre mesi fa le operazioni stesse appaiono fortemente in ritardo sui tempi previsti.
Si pensi solo per fare un esempio ma assai significativo alla fondamentale "messa in sicurezza" del relitto che alla voce "WP3" del cronoprogramma doveva essere ultimata il 31 Agosto di quest'anno, cioè fra tre giorni (per inciso il 31 Agosto è anche il mio compleanno e avrei volentieri festeggiato oltre che con la famiglia e gli amici anche simboliamente per questo importante risultato visto che sono stato da sempre uno sponsorizzatore fiducioso del piano T/M).
Ed invece niente messa in sicurezza fino ad oggi!
Eppure ci sono state le precondizioni ideali per il perseguimento di questo primo importante obbiettivo: nessun ostacolo di carattere burocratico, stagione climatica eccezionalmente buona e favorevole.
E allora, come si spiega questo gravissimo ritardo che potrebbe risultare, scongiuri facendo, perfino fatale per il buon esito di tutta l'impresa?
E poi, Ermanno, te l'ho detto tante volte, non siamo qui nè in un'aula scolastica o universitara o ad un esame di fisica geometria e quant'altro, bensì in un blog giornalistico divulgativo e bisogna parlare chiaro e semplice altrimenti rischiamo di annoiare quelli che,se ancora ci sono,continuano a leggerci,e magari diamo l'impressione, con i nostri cavilli analitici circonvolutori, di esser i primi a non aver capito bene le cose come stanno davvero.
Per esempio proprio nel nostro caso della Concordia, pensi davvero che i tecnici e progettisti della Titan-Micoperi, senzaltro tra i migliori al mondo nel caso specifico,abbiano fatto inizialmente chissà quali calcoli di dettaglio preventivi per presentare il loro piano "A" con il rendering video che ha girato il mondo?
Io penso proprio di no.
Penso invece che si siano affidati al genio pratico del loro tecnico più esperto che in base al suo intuito e alla sua esperienza ha formulato un progetto di massima dove "nel più ci stava compreso anche il meno", senza tante formule trigonometriche o vettoriali.
Perchè l'importante non era la veste formale matematico-fisica quanto l'obbiettivo concreto da perseguire: rimuovere tutto intero e tutto insieme quel bestione navale unico al mondo e nella soria.
E da qui la ridondanza e sovrabbondanza di mezzi materiali e quan'altro messi in cantiere, dai pali,i cavi, i cassoni, gli uomini le navi appoggio etc.
Perchè prima di tutto bisognava essere sicuri di vincere la guerra che tanto ad affinare e a ridurre in corso d'opera qualora se ne fosse accertata la opportunità sempre in piena sicurezza si sarebbe stati sempre in tempo.
Ermanno, solo nelle zone del profilo della sezione dello scafo quasi parallele all'asse di sbandamento, praticamente le fiancate, è valido il tuo ragionamento di statica trigonometrica.
Ma nelle altre, quali la chiglia e la carena no.
E comunque non ritengo affatto sia vero che l'efficacia preponderante di rotazione o rotolamento attorno al ginocchio di appoggio della carena sia quella relativa alla componente tangenziale piuttosto che alla componente normale.
Tale efficacia dipende sia dal valore della forza applicata che dalla retta d'applicazione dell'azione, quindi dal suo braccio d'azione e conseguentemente dal momento rotazionale.
No,no, com non detto.
Gli strand-jacks non possono che agire a trazione e non a pressione-spinta.
Ma comunque gli sforzi impressi, con il contributo al raddrizzamento sicuramente importante dei cassoni, non appaiono tali da far temere lo sfascio dello scafo come più volte paventato da Maurizio e Ermanno.
Attilio Rgolo ha detto:
[quote]E comunque giacchè ci siamo vorrei qui esprimere per la prima volta un mio dubbio mai chiaritomi nel lungo dibattito di questo post.
Un dubbio che riguarda il sistema dei cassoni+ strand-jacks che il progetto T/M prevede di posizionare sul lato mare della Concordia.
A forza di riguardare i video della rimozione mi sembra di notare che i cassoni specie se riempiti d'acqua quando ancora la nave è adagiata e sommersa quasi da soli sarebbero già capaci di cominciare a raddrizzare la nave e i martinetti idraulici allora sembrerebbero servire più alla spinta di contenimento che alla trazione di rotazione-raddrizzamento.
E' solo un effetto ottico?[/quote]
Quesito troppo difficile per me, ma ad occhio non direi. Con quell'angolo di sbandamento i cassoni fanno poco. Bisognerebbe raddrizzarla di 5-6° perchè il peso dei cassoni una volta riempiti d'acqua possa influire in maniera efficace...parere di navigante.
Spero anch'io che il piano A vada in porto ;-)
Ciao.
E comunque giacchè ci siamo vorrei qui esprimere per la prima volta un mio dubbio mai chiaritomi nel lungo dibattito di questo post.
Un dubbio che riguarda il sistema dei cassoni+ strand-jacks che il progetto T/M prevede di posizionare sul lato mare della Concordia.
A forza di riguardare i video della rimozione mi sembra di notare che i cassoni specie se riempiti d'acqua quando ancora la nave è adagiata e sommersa quasi da soli sarebbero già capaci di cominciare a raddrizzare la nave e i martinetti idraulici allora sembrerebbero servire più alla spinta di contenimento che alla trazione di rotazione-raddrizzamento.
E' solo un effetto ottico?
Caro Maurizio, io penso che tutti quelli che vogliono davvero bene al Giglio non possono a questo punto che fare il tifo perchè il progetto Titan-Micoperi vada avanti nel modo migliore possibile.
E per progetto T/M intendo quello primario e originario denominato "piano A", cioè il recupero totale della nave tramite raddrizzamento e sollevamento con successivo trasporto al cantiere navale di destinazione.
Perchè il "Piano B" e quello "C",se esistessero davvero, sarebbero da indendersi solo come piani alternativi di emergenza qualora qualcosa di assai grave o importante dovesse impedire il normale proseguimento o completamento del piano A, la qual cosa ovviamente nessuno che sia in buona fede se lo può augurare.
I riflettori si stanno accendendo sul recupero della Concordia.
Questa sera un ennesimo servizio sul TG1 ... sono tornati i sub della Guardia Costiera... dalla webcam ho visto che hanno illuminato il lato a terra del cantiere...insomma sembrerebbe che chi è preposto a vigilare li tiene sotto controllo quei ragazzacci della T/M.
La regia è buona :-)
Speriamo che lo sia anche il progetto, perchè io, se fallisse il piano A (recupero in toto), tra il piano B (demolizione in loco) preferirei il piano C (affondamento pilotato).
Da fonti sicure ho appreso che all'ultima riunione del comitato per il cronoprogramma qualcuno si è espresso chiaramente per il piano C :lol: ...era il responsabile di un diving :-*
Aspettiamo la riunione del 1° settembre qualcuno dovrà pur dirci qualcosa. M/T no di sicuro, loro sono solo la ditta che ha vinto l'appalto, ma Costa/Carnival (committente) o il Sig. Sindaco qualcosa dovranno pur dire..o no? :o
Perche non riempire i palloni con un prodotto chimico (schiuma poliuretanica) che solidifica ? Così i palloni avrebbero solo la funzione di contenere il volume per il tempo necessario alla solidificazione, una volta stabilizzato il contenuto il fatto che si possano accidentalmente bucare (quasi una certezza) diventa ininfluente.
A parte il fatto, caro Ermanno, che i fruttivendoli al Campese penso facciano un servizio benemerito per quella parte dell'isola e a ognuno il suo mestiere, vedo comunque che ancora riesci a conservare il "bon-ton" di fronte alle mie critiche.
Significa che a fronte della tua grande, e forse non immotivata, presunzione ancora tendi a rispettarmi.
E allora cerco di rispettarti anch'io.
Dicendoti per esempio, che nel fare gli esempi di forte instabilità del sistema dei "palloncini gonfiabili regolabili" da te inventato e proposto e che tanto è piaciuto al nosro comune amico Scholl, ho volutamente omesso, per fare un pò di paura a maurizio e ad altri eventuali lettori del blog, la presenza imprescindibile e determinante della nave attaccata ai palloncini stessi, che ovviamente con la sua massa garantisce il margine di stabilità e sicurezza operativa necessario al sistema
E te l'ho detto io prima che me lo dicessi tu, facendomi fare magari la figura dello sprovveduto.
Con questo non c'è lo stesso niente da esultare, il sistema rimane complicato, suscettibile di avarie diverse,difficilmente controllabile anche se comunque teoricamente controllabile.
Diciamo che l'esempio più calzante può essere quello di un reattore nucleare con grande massa di sfogo per il calore residuo da radiazione.
Insomma, caro Maurizio, quello che volevo dirti è che i problemi, assai critici, presentati dal progetto del tuo amico Ermanno, dipendono essenzialmente ,secondo me, da una certa "inconsistenza" di fondo del materiale scelto per i fondamentali moduli gonfiabili, cioè quel tessuto non tessuto di PVC saldato su Polistere, che assume il volume di gonfiaggio giusto di posizione-spinta iniziale quando sta sotto la pancia della nave nella prima fase di disincaglio se sottoposto ad una pressione 1,5 volte quella esterna dell'acqua ma possiede una pressione massima di targa di scoppio di sole 2 Atm, e da una "stabilità critica con strettisimo margine" dell'intero sistema di controllo dovuta al fatto che occorre rirorosamente mantenere il differenziale di pressione tra interno e esterno a 0.5 Atm mentre il gonfiabile risale insieme allo scafo m basta qualche disturbo imprevisto per alterare quel valore provocando il repentino e progressivamene crescente oppure decrescente volume d'ingombro del gonfiabile stesso e conseguentemente della sua capacità di spinta idrostatica con effetti rapidamente rovinosi sull'intero equilbrio del sistema.
Insomma, per usare un linguaggio che forse ti si addice di più, maurizio, in quanto bravo medico anche se con il pallino dell'ingegneria subacquea,qui siamo in un caso di "cuore e cervello" che devono agire sinergicamente e perfettamente ma il cuore scelto è intrinsicamente non sufficientemente forte e il cervello previsto è presuntivamente troppo intelligente e stabile.
Mi dispiace,ma il tutto è troppo rischioso per la Concordia e il Giglio!
[quote]Ciao Maurizio, per essere più precisi nel palloncino a -30mt gonfiato a poco più di 4 Bar ( qualcosa in più rispetto all'ambiente subacqueo esterno) che risale a -20mt, non è che raddoppia la pressione interna, questa resta la stessa finchè il gas interno non esce, succede invece che aumenta nettamente la differenza di pressione tra interno (che resta la stessa) ed esterno (che dimininuisce), per cui il palloncino si gonfia di più e se il fenomeno prosegue alla fine si ha l'esplosione del palloncino, o quando sta ancora sott'acqua, e sicuramente quando esce all'aria aperta. [/quote]
Si, hai ragione, mi sono espresso male...la Legge dei Gas: PV=nRT... se non ricordo male..
Però il fenomeno è stato preso in considerazione. I palloncini sono dotati di valvole di carico e scarico. Le dimensioni sono state studiate anche per evitare che lo scoppio accidentale di un singolo elemento possa causare una improvvisa perdita di spinta pari a diverse migliaia di tonnellate. Ecco perchè non si ricorre a megapalloni come ipotizzato dai primi video messi in rete dai media all'indomani del naufragio.
Sono ritornato da pochi gg dal Giglio. Vista dall'alto la nave sembra un giocattolino ma vista dal mare fa una certa impressione. Speriamo per il meglio :-)
Ciao Maurizio, per essere più precisi nel palloncino a -30mt gonfiato a poco più di 4 Bar ( qualcosa in più rispetto all'ambiente subacqueo esterno) che risale a -20mt, non è che raddoppia la pressione interna, questa resta la stessa finchè il gas interno non esce, succede invece che aumenta nettamente la differenza di pressione tra interno (che resta la stessa) ed esterno (che dimininuisce), per cui il palloncino si gonfia di più e se il fenomeno prosegue alla fine si ha l'esplosione del palloncino, o quando sta ancora sott'acqua, e sicuramente quando esce all'aria aperta.
Tutto questo a meno che non si scarichi il palloncino di un opportuna quantità di gas mentre risale per mantenere costante la differenza di pressione tra interno e esterno.
Riferendosi ai gonfiabili dell'amico Ermanno per l'operazione di sollevamento della Concordia, che hanno una pressione differenza di pressione di esercizio di 0.5 Bar e di scoppio di circa 2 Bar,ritengo che bisogna assicurare 0.5 bar di d.d.p. quando stanno sul fondo a -30 m per mantenerla scaricando gas via via che risalgono insieme allo scafo evitando assolutamente che nella risalita si arrivi o si oltrepassi questa differenza di pressione per non rischiare la rapidissima e irreversibile perdita di controllo volumetrico dei gonfiabili fino al collasso esplosivo.
Insomma il tutto,chissà perchè, anche se in scala drasticamente ridotta, mi ricorda un pò la perdita di controllo della reazione nucleare a catena nei reattori nucleari o addirittura delle bombe nucleari.
Attilio Regolo ha scritto:
[quote]Ma rispondimi se vuoi ad un mio dubbio divagativo di fisica idraulica elementare: se io gonfio un palloncino vincolato di semplice gomma sottile a 30 mt sott'acqua provvisto di manometro di riscontro, non leggerò qualcosa come circa 4 Bar?[/quote]
Nessuno vuole gonfiare un palloncino a -30 metri a 4 Bar. Se così fosse a -20 metri la sua pressione raddoppierebbe e allora si che scoppierebbe.
Ermanno è un po' rompiballe ma ha calcolato tutto....un tantinello d'aria per staccare la nave dallo scoglio, rotazione di radrizzamento e galleggiamento.
Il risultato è il recupero in toto della Concordia e consegna nel porto di destinazione.
Ma forse a qualcuno non conviene che si esamini ciò che resta della Concordia. :-?
E comunque, immagino che il sistema "Mancini" si basi su un sistema di controllo e regolazione continua che provveda non solo a gonfiare e sgonfiare i vari moduli di sollevamento nella misura opportuna all'effettuazione in gradualità e sicurezza delle varie operazioni ma anche e sopratutto proprio per evitare che il gradiente di pressione tra l'esterno e l'interno dei moduli ai diversi livelli raggiunga e oltrepassi il limite assolutamente invalicabile di soglia relativo allo scoppio.
Certo che se i moduli gonfiabili opportunamente vincolati allo scafo rappresentano il "cuore pulsante" del progetto "Mancini" il sistema di controllo ne costituisce il "cervello intelligente" e cuore e cervello devono necessariamente funzionare perfettamente e sinergicamente per conseguire l'obbiettivo prefissato.
O.K. Ermanno, stai continuando a reagire molto bene e anche con stile ed educazione alle provocazione mediatici.
Fai davvero pensare che sarà molto dura "cestinare" o "tenere chiuso in un cassetto" a tempo indeterminato il tuo progetto.
Ma rispondimi se vuoi ad un mio dubbio divagativo di fisica idraulica elementare: se io gonfio un palloncino vincolato di semplice gomma sottile a 30 mt sott'acqua provvisto di manometro di riscontro, non leggerò qualcosa come circa 4 Bar?
Se poi lascio andare il palloncino così gonfio,libero di risalire, questo risalendo non mi si gonfia sempre di più fino a scoppiare?
E comunque, Ermanno, c'è in generale qualcosa nell'insieme dei tuoi interventi che non mi torna.
Ti eri presentato qualche mese fa con una relazione demolitrice del progetto Titan-Micoperi lasciando trapelare che il progetto veramente risolutivo ce l'avevi tu, basato sulla leggerezza della tecnologia da te proposta a fronte di quella ipetrofica e invasiva della T/M a parità di potenza di spinta-sollevamento-galleggiamento.
In pratica, dicevi,non c'era bisogno di quel megaapparato fatto di pali trivellati di cemento armato e della piattaforma artificiale subacquea per far galleggiare la Concordia.
Bastavano 150 tonnellate di materiale plastico speciale ad alta resistenza gonfiabile e trattenuto da una cordatura di rinforzo attorno allo scafo, regolabile nel gonfiaggio per produrre 150.000 tonns di spinta sufficiente per far "saltare" la nave fuori dall'acqua per diversi metri per farla poi ricadere con minimo pescaggio sul livello del mare.
Non avevi mai menzionato, fino a qualche giorno fa, la necessità nè di tamponamento preventivo delle falle per rendere di nuovo stagno lo scafo nè della necessità di pompaggio per svuotare la nave nè del bacino di carenaggio alveolare di 1400 tonns come recentemente proposto.
Infine le tonnellate di spinta ottenibili sono diventate con i tuoi gonfiabili addossati alla nave la metà di quelli originariamente promessi.
Ma insomma! Se devo fare un lavorone preventivo di tamponatura falle grandi medie e piccole e poi devo svuotare la nave (senza che sia precisato dove e come)delle centinaia di migliaia di metri cubi d'acqua allagante e devo applicare un sistema di carenaggio speciale per l'accoglimento del relitto in fase di sollevamento,mi chiedo a che scopo allora anche quel po' po' di apparato gonfiabile cordato a rischio di abrasione (perchè non è più Kevlar ma PVC )incendio e scoppio?
Caro Ermanno, io non so se dietro l'"user name Ermanno Mancini" ci sia realmente una persona portatrice di precisi interessi culturali o tecncico-economici oppure un semplice per quanto preparato e fantasioso partecipante al blog con il pallino di dire l'ultima parola nel duello mediatico(come d'altra parte mi sento io, finchè non mi stancherò, senza avere alcun legame di qualsivoglia tipo o cointeresse con il consorzio T/M), appollaiato come un gufo notturno sul ciglio del molo di Giglio Porto a spiare le mosse millimetriche della Titan-Micoperi sperando in ogni momento che qualcosa vada storto.
Comunque sia, te lo ripeto ancora una volta: per quanto ingegnosa possa essere la tua creatura progettuale,sempre promessa emai mantenuta, non può avere, secondo me un futuro credibile almeno in questo caso specifico della Concordia.
Perchè in questo caso bisogna avere e mantenere i "piedi per terra" e non solo "la testa rivolta in aria", e il relitto Concordia così come il connesso progetto di rimozione T/M appaiono averli e consistenti,e poi perchè per trattare meccanicamente decine di migliaia di tonnellate di ferro mi sento assai più sicuro utilizzando ferro e cemento armato piuttosto che tessuti e cordami in plastica, troppo leggeri per garantire le costanti di tempo necessarie alla stabilità delle operazioni e troppo suscettibili di cedimenti improvvisi e rovinosi, se non per azioni meccaniche per le quali sembrano garantite le necessarie resistenze tutte peròda verificare in corso d'opera, senza dubbio per possibili o addirittura assai probabili inneschi di incendi e scoppi.
Va bene va bene Ermanno, non dico che hai torto marcio quando affermi che il progetto T/M e le sue prime conseguenze pratiche di questi quasi primi 2/3 di anno appare il risultato della "immeritocrazia progettuale raccomandatoria" che impera ormai in questa nostra Italia da molti lustri, ma con le tue parole tendi ad indurre troppo l'opinione degli eventuali lettori di questo post verso un senso di sfiducia e pessimismo nichilista che non aiuta a risolvere il problema.
Ti stai ripetendo come un mantra da quando sei comparso nel post ( sopratutto per mettere a contrasto e risalto la tua idea-proposta progettuale, peraltro mai chiarita nei dettagli, rispetto a quella in atto) che con il metodo Titan-Micoperi la nave si sfascia in corso d'opera e bene che vada dopo non è possibile portarla(sempre che non affondi o venga deliberatamente affondata durante il trasporto) in nessun porto per trattarla per eccesso di pescaggio.
Ebbene, se come sembra siamo tutti d'accordo, il relitto della Concordia non appare più recuperabile in qualche modo alla sua originaria funzione navigatoria, mi sai dire che senso ha cercare di sollevarla fino al massimo possibile come da te invocato,anzichè cercare di distaccarla dal fondale quel tanto che basti, come previsto dal sistema T/M, per evitare che strusci o si incagli sullo stesso nella prima fase dell'operazione di rimozione?
Ma così dove lo trovi, ti domandi, un porto di accoglimento in Italia di un ammasso di rottami a mala pena assemblato che pesca 20 mt se va bene?
A parte il fatto che con uno sforzo progettuale ed escutivo maggiore il pescaggio si può portare anche a 15 mt, e allora qualche destinazione possibile si comincia a intravedere anche in Italia, se ciò non fosse comunque possibile le soluzioni più drastiche lo sai bene ci sono: o l'affonmdamento volontario su un fondale adeguatamente scelto, o il trasporto in cimiteri di demolizione più lontani.
A proposito delle inesattezze contenute nell'articolo di Panorama vi riporto la composizione dell'Osservatorio smontando alla base le dichiarazioni "ignoranti" del Mazzantini.
I Vigili del Fuoco ci sono, eccome ... enon solo loro!
- DOTT.SSA Maria Sargentini designata dalla Regione Toscana, con funzioni di Presidente;
- DOTT. Siro Corezzi designato dal Min. dell'ambiente e tutela del territorio e del mare;
- AMMIRAGLIO Stefano Tortora, Dipartimento Protezione civile Pres. Consiglio dei ministri;
- ING. Marcello Ceccanti designato dall'ARPAT;
- DOTT. Massimo Luschi, designato dalla Provincia di Grosseto;
- SIG. Mario Pellegrini designato dal comune dell'Isola del Giglio;
- ING. Ennio Aquilino, designato dal Dipartimento dei VV.FF. - Grosseto ;
- ING. Danilo Giaquinto, designato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- DOTT. Luigi Alcaro, designato dall'ISPRA;
- CAP. DI FREGATA Gianluca D'Agostino, designato dal Comando Generale Capitaneria di Porto;
- DOTT. Mauro Dionisio, designato dal Ministero della salute;
- DOTT.SSA Eleonora Soggiu, designata dall'Istituto Superiore di Sanità.
Meditate gente sulla credibilità di certi personaggi ... che si svegliano soltanto alla ricerca del sensazionalismo senza mai esser andati sull'isola a parlare con i gigliesi! :D :oops:
E già che ci siamo,a precisazione della osservazione-domanda rivolta prima all'amico Mancini,senza lasciarci impressionare tanto dall'articolo di "Panorama.it" perche i giornalisti e ambientalisti devono fare giustamente e liberamente il mestiere che si sono scelti, vogliamo dircela fuori dagli schemi e dalle schermaglie dialettiche la verità fino in fondo?
Quel bestione navale ormai spiaggiato davanti a Punta Gabbianara o Gabbianella al Giglio, vogliamo smetterla per favore di chiamarlo capziosamente di fronte all'opinione pubblica " nave affondata da recuperare"?
Quale nave affondata?
E' ormai solo un assemblaggio ammalorato di lamiere a quant'altro addossato alla costa,appoggiato sulla riva scogliosa,già emergente per gran parte per tutta la parte superiore,che ha solo bisogno di essere "scostato" dal suolo subacqueo dove si è appoggiato e raddrizzato giusto un pò per riequilibrarlo allo scopo del trascinamento a rimorchio, e tutto questo insieme si continua a chiamarlo ipocritamente "nave da sollevare e far galleggiare"?
Ma ci vogliamo continuare a coprire di ridicolo o vogliamo continuare a prendere in giro noi stesssi e la gente che ci legge?
Tremendamente e ammirevolmente ostinato appari, Ermanno, nel difendere le tue tesi e offendere quelle degli altri.
Vediamo cosa hai da ridire a quest'altra osservazione: se per la ex-nave Concordia fosse ormai decretato, come sembra da mille indizi, un destino di rottamazione, mi sai dire che senso ha ingegnarsi all'inverosimile, come fai tu con il tuo progetto di "lievitazione controllata, per farla "svettare" 5mt fuori dal mare (come enfaticamente affermasti tu in un ormai lontano post) e per farla poi ricadere perfettamente dritta in piedi, facendola galleggiare con poco più di 8 mt di linea di pescaggio, quasi fosse pronta non al penoso trascinamento verso il cantiere di demolizione ma a salpare di nuovo per lidi esotici?
Andiamo, Ermanno, nessuno,neanche tu, può sapere a priori esattamente come stanno le cose e cosa può accadere specialmente in un caso complesso come quello del relitto Concordia.
Faccio ancora l'esempio dell'uomo ferito in un incidente trovato adagiato di fianco sul ciglio della strada e per il quale viene chiamata la Croce Rosssa.
Se il ferito è assai corpulento , diciamo un omone di 150 chili, secondo te la Croce Rossa manda due crocerossine magroline di 45 chili se pure espertissime e velocissime a prelevarlo e metterlo in barella senza fare ulteriori danni al ferito oppur due o tre volontari robusti con ambulanza e barellone e medico a bordo?
Ed inoltre, se da un esame preliminare sommario sul corpo del ferito si sospettano gravi e diffuse fratture scomposte, prima di ruotarlo e metterlo in barella si prova ad immobilizzare e steccare il corpo nella posizione in cui sitrova o si comincia subito a tirare e spingere così all'imbracciata?
Ecco,ora capisci perchè nel caso della Concordia si deve necessariamente preferire un sistema di rimozione come quello Titan-Micoperi?
La metti sul sarcastico, caro Ermanno,con le botticelle di rovere del galeone affondato,perchè forse sei ormai stanco e sfiduciato e non puoi più negare l'evidenza.
E l'evidenza è che il tuo leggero e sofisticato progetto è nato dall'idea iniziale che è poi diventata un'ossessione di spingere in alto il più possibile per recuperarlo integralmente in perfetto assetto il relitto di una nave che invece nessuno più vuole considerare una nave, bensì solo un grottesco gigantesco ammasso ammalorato di lamiere che sta lì drammaticamente a testimoniare ogni giorno e ogni notte e ogni ora del giorno e della notte il fallimento clamoroso di un'impresa commerciale della marineria turistica dal nome prestigioso nel mondo e che vorrebbe al più presto non solo farla sparire di lì senza ulteriori conseguenze ambientali insopportabili ( e a questo obbiettivo e fondamentalmente finalizzato il progetto T/M) ma anche privarla del tutto,trainandola col minimo galleggiamento possibile senza tanti rattoppi, scassata così come si trova per smantellarla minuziosamente nel cantiere di demolizione, della stessa fisionomia della nave che fu per cancellarne addirittura il ricordo.
E allora, caro amico, perchè tanta faticosa e intelligente ingegneria per fare una cosa che nessuno vuole che si faccia?
E comunque Ermanno, quello che volevo significare nell'ultimo commento è che da quando l'uomo utilizza la via d'acqua per spostarsi,cioè da millenni, ha dovuto sempre fare i conti con la lotta incessante tra la forza di gravità di Newton che tende a capovolgere e affondare i natanti, specie se fatti di materiale più pesante dell'acqua,e la forza di galleggiamento della spinta di Archimede.
Ebbene, il sistema T/M, visto che il natante in questione è affondato e non deve più navigare, cerca di utilizzare al meglio le forze di gravità per ridare assetto al relitto mantenendolo saldamente sul fondale sia naturale che artifificiale prima di farlo galleggiare lo stretto necessario per poterlo trascinare via, mentre il tuo sistema Ermanno tende a utilizzare da subito prevalentemente le forze di spinta idrostatica per poi fare raddrizzare il relitto, reso di nuovo stagno, in corso di galleggiamento fino al massimo galleggiamento possibile quasi che il relitto fosse di nuovo destinato a navigare autonomamente.
Sono due concezioni completamente contrapposte di trattare e rimuovere il relitto e come tali assai difficilmente confrontabili.
Beh,Ermanno, forse ora ho capito un pò meglio le basi del vostro sistema.
Si tratta di un gioco di equilibri e di regolazioni tra le spinte di sollevamento verticale idrostatico dei contenitori di aeriforme esterni allo scafo e la spinta verticale di gravità dell'acqua via via lasciata ad allagare l'interno dello scafo reso praticamente stagno.
Devo dire la verità, questo fatto di utilizzare la pesantezza stabilizzatrice dell'acqua di allagamento mentre si lavora con i leggeri ed instabili contenitori di aeriforme esterni getta una luce nuova nel buio della sfiducia che avevo fino ad ora.
Perchè ero convinto che, a fronte della leggerezza e rapidità del sistema Mancini ma con scarsi margini di stabilità, fosse proprio la pesante invasività e la massiccia ridondanza del sistema T/M a garantire a quest'ultimo assai più ampi margini di stabilità e quindi di sicurezza operativa complessiva.
Cosa vuoi dire con il termine "riciclabili" , Ermanno?
Per quel che so il ferro si può riciclare in fonderia, ma la plastica?
E poi, il problema della "falla".
A parte che di falle ce n'è più di una, sia quella enorme di sinistra a cielo aperto,che quelle presumibilmente più piccole,sul fianco destro sommerso.
E comunque, la decisione di lasciarle aperte o di tapparle con toppe provvisorie, ritengo che dipenda proprio dalla sequenza operativa scelta, sia nel metodo T/M che in quello "Mancini".
Perchè se si decide di tappare subito la falla grande esterna e subito dopo il primo disincaglio le altre sommerse significa che si vuol affidare quasi per intero o almeno in gran parte la fase di sollevamento-galleggiamento ad un sistema interno o esterno di pompaggio dell'acqua che rimarrà imprigionata nello scafo reso di nuovo stagno.
Se invece si decidesse di lasciare aperte le falle, allora significa che si vuol demandare sopratutto ai sistemi di già previsti, cioe i cassoni metallici per il progetto T/M e agli involucri leggeri gonfiabili nel sistema Mancini, la gran parte della fase di sollevamento-galleggiamento.
Morale della favola: per me le falle, a questo punto, possono rimanere come sono, per entrambi i progetti.
Ermanno, io userò troppo condizionale , ma tu usi troppe "o" e punti esclamativi.
E poi sfrutti troppo il mio lavoro nel blog, citandomi spesso e a lungo.
Eppure lo sai come funzionano i media, a forza di citarmi in corsivo e grassetto il lettore alla fine viene convinto da quello che dico io.
Ma a parte le battutelle, andiamo più al sodo senza troppi "se" e proviamo a riassumere.
La differenza sostanziale tra il metodo T/M e quello "Mancini" sta nella sequenza e nella modalità operativa e nella conseguente scelta dei materiali delle strutture e del loro controllo gestionale.
Nel metodo T/M si è scelto prima di distaccare in senso rotazionale e raddrizzare il relitto direttamente sul fondale naturale di appoggio in contiguità fisico-geometrica con il fondale artificiale antiscivolamento utilizzando forze artificiali impresse di trazione mediante sistemi fluidostatici (martinetti idraulici speciali) e poi di sollevare in galleggiamento mediante contenitori volumetrici metallici rigidi strettamente connessi al relitto utilizzando le spinte idrostatiche.
Nel metodo "Mancini", per quello che si è potuto capire dalle ancora frammentarie informazioni messeci a disposizione,si ribalta completamente la sequenza operativa.
Prima si distacca in verticale il relitto da suo fondale naturale e lo si inizia a sollevare, utilizzando le forze più naturali di spinta idrostatica sui volumi artificiali distribuiti e collegati a ridosso del relitto,e poi si raddrizza e si porta al massimo galleggiamento mediante controllo gestionale dei diversi volumi addossati.
Per realizzare suddette sequenze il metodo T/M usa strutture e materiali pesanti tipo cemento armato cavi e strutture d'acciaio, il metodo "Mancini" invece materiali e strutture leggere tipo resine sintetiche e cordami speciali(rimane il dubbio sul materiale costitutivo del bacino di carenaggio alveolare vdel peso di 1400 tonns).
Caro Ermanno, come al solito tendi ad esagerare sa in positivo che in negativo.
Di cose serie in questo blog ritengo siano state espresse, nei limiti delle possibilità di ciascuno, in numero assai più elevato di quanto tu voglia far intendere.
Io credo di capire la tua "incavolatura" per non vedere adeguatamente riconosciuto il prodotto del tuo ingengo e della tua professionalità, ma non è che per caso hai ritenuto di pretendere troppo dall'"ordine precostituito"?
In fin dei conti il progetto Titan-Micoperi, lo hai ammesso anche tu di recente, se pure massiccio invasivo pesante costoso e lento, anche se in fase di affinamento e ottimizzazione, potrebbe alla fine riuscire davvero nel tentativo di raddrizzare e sollevare tutto insieme e tutto intero quell'enorme "cetaceo artificiale" portato a morire chissà come e chissà perchè nel "Santuario dei cetacei naturali" dell'Arcipelago Toscano.
E il solo pensiero che questo possa avvenire ti dà un fastidio grandissimo.
Perchè avevi puntato tutte le tue carte mediatiche, non solo nell'esaltare la straordinaria innovativatività della tua idea progettuale, tenendola però a lungo accuratamente nascosta per timore di plagio, ma anche sopratutto nel tentativo di demolire qualsivoglia attendibilità nel progetto approvato della T/M.
E oggi che quel progetto, anche se faticosamente e lentamente ripetto ai programmi iniziali, sta comunque andando avanti, ti ingenera uno stato di accidiosa rivendicazione che ti fa perdere misura ed equilibrio.
Che succede Maurizio?
Da critico cronicizzato del titanico progetto T/M, tutto cemento armato e acciaio, quale sei sempre stato nel blog, sembra ora che ti stai trasformando nel suo più rispettoso e ammirato mentore.
Non nomini più invece il tuo ex-sodale Ermanno Mancini che si aggira sui moli di Giglio Porto per rimuginare il suo progetto totalmente innovativo tutto plastica e cordame sia pure speciali.
Sono rimasto solo io ad ascoltarlo con attenzione critica e comunque con forte rispetto per il suo coraggioso tentativo di sovvertire l'ordine precostituito?
Attilio Regolo ha scritto
[quote]Si ha sempre più netta l'impressione,inf atti, che il progetto T/M e la sua pianificazione siano statti fatti "a braccio" senza adeguati riscontri,e che di fronte alle sempre crescenti difficoltà esecutive non si trova di meglio che rimandare e promettere approfittando di una posizione di privilegio scaturita da una procedura d'appalto provvista di "corsia preferenziale" e da un apparato protettivo di potere politico-finanziario di prim'ordine. Ma faccia attenzione chi di dovere a non perdere rapidamente tutta la credibilità fin qui comunque faticosamente acquisita.[/quote]
Non sono andato via, state tranquilli :lol: ho grossi problemi di connessione dal Campese.
Adesso sembra che si inizi a fare sul serio. Hanno posizionato una serie di grosse boe a semicerchio a ca 250 metri dal relitto. Praticamente l'area per il cantiere sommerso. Le boe la notte sembrano illuminare il fondo e la sorveglianza attorno allo scafo è ora palpabile. Sia da parte della CP e dei CC ma anche dagli uomini della sicurezza del Consorzio. Come dicevo gli oblò del lato di sinistra sono stati tamponati con compensato marino e lo stesso sembra sia stato fatto per sigillare le entrate aperte dal COMSUBIN. i due terzi anteriori della nave sembrano sospesi in acqua in posizione abbastanza precaria. Il terzo di poppa sembra pesantemente sprofondato. Ci vorrà una forza titanica per sollevarlo perchè sembra inamovibile.
Intanto TM ha prenotato gli alberghi per tutto il 2013. Sarà ancora molto lunga :sad:
Eh no,caro Rossi,non penso che il ritardo nei lavori della T/M sulla Concordia sia addirittura voluto per lasciare l'"attrazione turistica macabra" il più a lungo possibile sulla costa del Giglio.
Il ritardo è dovuto più ragionevolmente,secondo me, al fatto che una volta "vinto" l'appalto e avviato il cantiere di trattamento con l'arrivo di poderose attrezzature come la Micoperi 30, la T/M si sta prendendo qualche pausa di riflessione per ragionare con più calma sul da farsi per un problema di grande complessità che riserva ancora molte incognite.
Insomma la T/M se la sta prendendo un pò più comoda data la sua posizione di forza ormai acquisita sul "campo di battaglia".
L'augurio è che comunque non abbia fatto i conti senza l'"oste".
E l'"oste" in questione è l'"imprevisto" che sta sempre malignamente dietro l'angolo quando si prende troppo tempo pensando che tutto rimanga stabilmente e regolarmente alsuo posto come previsto.
L'imprevisto consistente nella lenta ma inesorabile deformazione strutturale del relitto che renderà sempre più rischiosa la scelta di applicare forze di trazione-torsione su di un lato solo della nave per disincagliarla, come d'altra parte paventato anche dal'amico Mancini, associata al probabile cambiamento del tempo in peggio dopo gli anticicloni torridi e statici della lunga primavera-estate di quest'anno.
Si aggiunga il fatto, inoltre, che come già da me espresso in altri precedenti commenti a cui nessuno ha controbattuto, il progetto T/M è stato predisposto in fretta e furia adottando coefficienti di sicurezza abnormemente alti, determinanti scelte strutturali assai sovradimensionate che avranno bisogno di molto più lavoro e tempo di quello strettamente necessario.
E' un'ipotesi azzardata?
Vedremo cammin facendo.
La pensiamo uguale Sign.Attilio.
Oggi il TG5 ha fatto un servizio al Giglio riguardo la giornata di Ferragosto vissuta da turisti e Gigliesi.
Hanno intervistato il responsabile del progetto T/M e ha dichiarato che la nave verrà rimossa per Aprile 2013 (?!?!?!?)
Sono rimasto un pò attonito,sinceramente.
Vuol dire che questa nave dovrà resistere ancora ad un inverno interno con mareggiate e burrasche ???
Da come dicevano oggi nel servizio dicevano che le presenze al Giglio sono aumentate notevolmente questa estate...e probabilmente uno dei motivi è soprattutto la presenza del relitto dell'ammiraglia Costa Concordia.
Detto questo,voglio chiudere questo intervento con questa frase...a buon intenditor poche parole.
A PENSAR MALE SI FA PECCATO,MA SPESSO CI SI INDOVINA.
Saluti
A.R
E visto che siamo a ferragosto e abbiamo ancora tempo e voglia di scrivere,finchè per bontà di GiglioNews ci viene concesso spazio, permetteteci ancora di dire la nostra.
Chi avesse la pazienza di scorrere rapidamente questo dibattutissimo blog, potrebbe verificare che chi scrive potrebbe essere definito un "intruso" nel blog.
In un post infatti intitolato "I contrari al progetto Titan Micoperi" mi sono sempre erto a paladino del progetto contro tutto e tutti salvo qualche eccezione.
Ma la perdurante lentezza delle operazioni, l'incertezza decisionale, la scarsa imprecisa e spesso contraddittoria informazione progettuale e operativa, una calendarizzazione che si è rivelata fortemente disattesa e quasi uno "specchietto per le allodole", il rimando sine die e generico alla primavera del prossimo anno per la eventuale conclusione dei lavori (ma non doveva essere quasi tutto fatto prima di Natale di quest'anno?),stanno mettendo a dura prova quell'inossidabiule fiducia che avevo sempre espresso fino ad oggi per tale progetto.
Si ha sempre più netta l'impressione,infatti, che il progetto T/M e la sua pianificazione siano statti fatti "a braccio" senza adeguati riscontri,e che di fronte alle sempre crescenti difficoltà esecutive non si trova di meglio che rimandare e promettere approfittando di una posizione di privilegio scaturita da una procedura d'appalto provvista di "corsia preferenziale" e da un apparato protettivo di potere politico-finanziario di prim'ordine.
Ma faccia attenzione chi di dovere a non perdere rapidamente tutta la credibilità fin qui comunque faticosamente acquisita.
Il popolo è buono e paziente ma come si dice nelle nostre campagne " finirono le fave al locco e ne aveva cento magazzini!"
Con riferimento all'ultimo commento di Andrea Rossi sono d'accordo con lui che la grossa incognita, anche per il progetto T/M, è la tenuta dello scafo durante le operazioni di raddrizzamento che si basano essenzialmente su sforzi di trazione che per quanti accorgimenti si facciano restano inevitabilmente piuttosto localizzati e concentrati.
Però ad essere sinceri non tutti i progetti presentati presentano lo stesso problema.
Quello del gruppo Mancini per esempio,se fosse possibile eseguirlo alla lettera,non presenterebbe se non in misura minima suddetto problema.
Se il "controscafo pneumatico" , infatti,fosse fatto gonfiare gradualmente tutto insiemesu ambo i fianchi ma in modo opportunamente differenziato come previsto dal progetto per agevolare il disincaglio del lato sinistro ma nel contempo per evitare il ribaltamento-scivolamento verso il fondale più profondo lo scafo non soffrirebbe più di tanto per sollecitazioni deformanti fino a rottura e la nave riemergerebbe praticamente protetta e intatta.
Ma questo, s'intende, almeno per il momento e nella migliore e più ottimistica ipotesi a tavolino, senza possibilità di riscontro concreto nella realtà.
E comunque, a parte il naturale riserbo per ciò che è ancora ignoto, e la tendenza prudenziale in questo difficile caso ad affidarsi a sistemi più tradizionali e conosciuti, ciononostante rimane profonda la curiosità insoddisfatta di provare anche ciò che è completamente nuovo e non ancora sperimentato.
E il sistema Mancini è senza dubbio nuovo e tutto da sperimentare.
E non possiamo aspettarecerto che si verifichi un nuovo "caso Concordia" per poterlo sperimentare.
Il nostro dinamico e fantasioso Ermanno in fin dei conti promette cose che il progetto ufficiale Titan-Micoperi, ormai è chiaro, non può pronettere.
E cioè la brevità dell'operazione e la minimizzazione dell'impatto ambientale. Oltretutto, non dimentichiamocelo, rimangono ancora intatti i timori di qualche accidente in corso d'opera quale la perdita d'integrità della nave sia per gli sforzi anomali che dovrà presumibilmente subire durante l'operazione che per l'invecchiamento precoce di materiali e strutture per il lungo permanere sott'acqua marina.
Tutto questo a quanto pare sarebbe evitato se si adottasse e se avesse successo il progetto alternativo di Mancini &c.
Un'ultima considerazione, ma non ultima per importanza: è chiaro che il progetto T/M è teso solo a rimuovere con successo la nave o ciò che rimarrà della nave senza alcun rispetto alla sua eventuale successiva recuperabilità.
Il progetto Mancini invece tratterebbe la nave con assai maggiore delicatezza, con quella "culla pneumatica" che la porterebbe dolcemente a galla, senza infierire sulle sue povere membra già abbstanza martoriate.
Il grosso punto interrogativo sia del progetto T/M che di qualsiasi altro è la tenuta dello scafo e la possibile distruzione durante l'applicazione di forze necessarie al raddrizzamento.
Io mi auguro veramente che abbiano controllato nel miglior modo possibile questo fattore.
Detto questo,non perdiamo d'occhio nulla.Rispetto ad un mese fa qualcosa si sta muovendo...era inevitabile...la Costa Concordia è sotto gli occhi di tutto il mondo e finchè sbucherà fuori dall'acqua l'ultimo centimentro di scafo nessuno la perderà di vista...in tutti i sensi.
Saluti
A.R
[quote name="Attilio Regolo"]Insomma, quello che intendo dire è che un relitto di cinquantamila tonnellate e passa e oltretutto sul "ciglio" di un burrone subacqueo, come questo della Concordia affondato sulla costa del Giglio, non può e non deve essere considerato come un oggetto di sperimentazione ingegneristica.
Pertanto, pur rimanendo intatti la stima e l'apprezzamento per l'estro innovativo del progetto Mancini, non trovo elementi sufficienti per proporne l'adozione nel caso in questione.
Una "roba" pesante e pericolosa come quel relitto va trattata con metodi robusti e ipersperimentati adeguati.
E francamente, quando sento parlare di pali di cemento armato, cavi di trattenuta d'acciaio e non di corda, piattaforme d'acciaio per appoggio sia di emergenza che operazionali, cassoni di galleggiamento di ferro e non di plastica, centinaia di uomini dentro al cantiere attorno alla nave affondata, attrezzature navali tra le più poderose e funzionali al mondo, tutte cose che il progetto Titan-Micoperi appare garantire, ebbene mi sento assai più tranquillo circa il fatto che si sta facendo davvero tutto il possibile per la buona riuscita dell'impresa.[/quote]
Quoto Sign.Attilio.
A prescindere da tutti i dubbi che ha fatto sorgere il progetto T/M per quanto riguarda il modo in cui muovere la nave,sotto il punto di vista safety e' chiaramente piu' affidabile rispetto al seppur ottimo progetto Mancini.
Un calcolo matematico è sicuramente tutto ciò di più sicuro che c'è,ma il fatto che qualcosa possa cambiare in corso d'opera in senso negativo bisogna sempre ipotizzarlo.
Il progetto T/M,alla fine,dice che con un "gioco" di pesi e forze esercitate da un lato all'altro della nave quest'ultima si riesce bene o male a raddrizzare e,cosa molto importante,ad appoggiarsi su una piattaforma adeguata.
In supporto a questo c'è niente poco di meno che la Micoperi 30,ulteriore elemento che garantisce sicurezza.
Insomma, quello che intendo dire è che un relitto di cinquantamila tonnellate e passa e oltretutto sul "ciglio" di un burrone subacqueo, come questo della Concordia affondato sulla costa del Giglio, non può e non deve essere considerato come un oggetto di sperimentazione ingegneristica.
Pertanto, pur rimanendo intatti la stima e l'apprezzamento per l'estro innovativo del progetto Mancini, non trovo elementi sufficienti per proporne l'adozione nel caso in questione.
Una "roba" pesante e pericolosa come quel relitto va trattata con metodi robusti e ipersperimentati adeguati.
E francamente, quando sento parlare di pali di cemento armato, cavi di trattenuta d'acciaio e non di corda, piattaforme d'acciaio per appoggio sia di emergenza che operazionali, cassoni di galleggiamento di ferro e non di plastica, centinaia di uomini dentro al cantiere attorno alla nave affondata, attrezzature navali tra le più poderose e funzionali al mondo, tutte cose che il progetto Titan-Micoperi appare garantire, ebbene mi sento assai più tranquillo circa il fatto che si sta facendo davvero tutto il possibile per la buona riuscita dell'impresa.
eh, ora conosciamo qualche dettaglio su tecnologia e tecnica del sistema di controllo e telegestione del progetto Mancini ma manca qualsiasi indicazione sull'intelligenza operativa, la sequenza funzionale, insomma la struttura "software" del sistema di controllo.
E comunque, pur apprezzando il coraggio innovativo e l'originalità della concezione, rimane il dubbio di fondo: dove sta nel progetto Mancini il "paracadute" (che nel progetto T/M è rappresentato dal grande fondale artificiale) in caso di black-out strutturale o funzionale?
Qui non dobbiamo testare un modellino da laboratorio, ma recuperare con il minimo danno strutturale e ambientale il più grande relitto della storia della marineria commerciale.
Un "paracadute" adeguato e sufficiente a rimediare ad un niente affatto improbabile evento incidentale grave in corso d'opera non è solo preferibile bensì assolutamente necessario.
Anche se solo una sintesi appare comunque assai dettagliata la descrizione della struttura di base del progetto Mancini destinata ad agire sullo scafo della Concordia per le fasi di sollevamento-raddrizzamento.
E si conferma l'interesse per questa innovativa proposta che si basa su materiali leggeri agevolmente rimuovibili dal cantiere alla fine delle operazioni al contrario di quelli del progetto ufficiale in atto del consorzio Titan-Micoperi basato su strutture e lavorazioni pesanti a base di cemento armato e acciaio assai invasive del'ambiente subacqueo del Giglio.
C'è inoltre da osservare che mentre la sicurezza del progetto in corso T/M è affidata sopratutto alla realizzazione preventiva oltre che di un robusto sistema di trattenuta subacqueo verso terra anche e sopratutto di un ampio fondale artificiale verso mare antiscivolamento e di appoggio stabile post-raddrizzamento per la sucessiva fase di galleggiamento con cassoni metallici saldati allo scafo, nel progetto Mancini la sicurezza è demandata sopratutto ad un sistema di gestione e controllo del sofisticato gioco di equilibri tra moduli gonfiabili di spinta a destra e a sinistra dello scafo per realizzare contestualmente il sollevamento e il raddrizzamento.
Di questo fondamentale sistema di gestione e controllo però e della relativa sequenza delle fasi operative, nella sintesi del progetto Mancini, non si fa alcun cenno di approfondimento e nulla possiamo quindi osservare al riguardo.
Ringrazio Andrea Rossi per le cortesi parole nei miei confronti, sono d'accordo con lui che purtroppo ogni mese che passa diventa sempre più problematico un recupero integrale della nave e rispondo anche a Ermanno Mancini che comincia a fornire qualche dettaglio anche se frammentario sul suo progetto.
Innanzitutto ha indirettamente confermato o per lo meno non ha smentito, che il sistema ideato da lui e i suoi collaboratori, per quel poco che ancora si può desumere, è una distribuzione di contenitori flessibili e gonfabili gestibili in modo singolo e autonomo di materiale speciale plastico (Kevlar o similari?) applicata sulla superficie sommersa della nave , cioè sul fianco destro,seguendone fedelmente la geometria e capace di esercitare una spinta distribuita complessiva in grado di sollevare raddrizzare e far galleggiare la nave fino al suo massimo grado di galleggiamento.
Ebbene, pur apprezzando in linea di massima l'originalità dell'idea, fin da ora mi permetto di formulare consistenti dubbi sulla sua effettiva realizzabilità.
E questo basandomi su principi di geometria e fisica elementare.
Infatti poichè per sollevare la nave sommersa occorre una forza (di trazione sul lato di sinistra o di spinta sul lato destro) iniziale di rotazione-sollevamento di qualche decina di migliaia di tonnellate, come già anche previsto dal progetto Titan-Micoperi, non si comprende come questo possa essere ottenuto da un sistema gonfiabile che avrà bisogno di produrre a questo scopo,per sfruttare la corrispondente spinta idrostatica di Archimede, qualche decina di migliaia di metricubi di volume confinato sotto il fianco sommerso e appoggiato e che a detta dello stesso Mancini appare seguire fedelmente l'orografia subacquea del fondale d'appoggio.
Pe spiegarsi meglio, ammesso che si possa "infilare" in qualche modo e in ogni dove il materiale speciale gonfiabile sotto la nave com'è possibile poi "gonfiarlo" come necessario?
Notizie a ruota libera:
I traghetti arrivando al Giglio sono tutti sbandati sulla destra tanto è forte la curiosità per il relitto da parte dei passeggeri.
Alcuni non scendono nemmeno a terra. si accontentano di vedere la nave dai ponti più alti dei traghetti per poi fare ritorno in continente.
Della messa in sicurezza della nave nemmeno l'ombra. Lo scafo è impressionante,un po' per le dimensioni e un po' perchè è chiaramente deformato. Si è abbananato e schiacciato. Osservandolo dall'alto si ha l'impressione che il progetto TM potrebbe anche riuscire ma è altrettato chiaro che alla prima seria sciroccata andrà tutto giù.
La Titan ne ha fin sopra i capelli della burocrazia italiana e, fatti due conti, non ci guadagnerà moltissimo, anzi...
Probabilmente hanno eseguito fino ad oggi solo immersioni subacquee per verificare la struttura del relitto. Magari hanno fatto una mappatura con un laser scanner subacqueo.
Credo che alla prima occasione troveranno modo di defilarsi.
Tutto sommato ci sono Gigliesi che pensano che in un modo o nell'altro la TM porterà via il relitto. Altri convinti che si aspetti solo una bella mareggiata.
Un po' di lavoro lo hanno portato...i gommoni per la sorveglianza e un paio di segretarie per la gestione degli uffici.
Naturalmente ristoranti e alberghi che lavorano a pieno ritmo e impiegano lavoratori del posto.
Fino ad ora un gran Troiaio, come si dice qui.
Il comunicato del comitato per la sorveglianza del cronoprogramma lo avrete letto. Non voglio offendere la vostra intelligenza, ognuno lo interpreti a modo suo. :o
E ho visto e sentito ancora poco 8)
[quote name="Attilio Regolo"]Ciao Andrea Rossi, provo io a darti una prima sommaria spiegazione sul tuo dubbio.
Se guardi nei vari video già apparsi la configurazione stilizzata della nave così com'è attualmente posizionata ti rendi conto che per quella chè è l'operazione più delicata e critica e cioè il disincaglio e il primo raddrizzamento occorrono forze di trazione se applicate come nel caso del progetto T/M sul fianco sinistro o di spinta come ritengo per il ventilato progetto Mancini se applicate sul fianco destro verso mare e in entrambi i casi con grande componente orizzontale rispetto al livello del mare e grande braccio rispetto al vertice di rotazione sul fondale d'appoggio per favorire il primo rotolamento.
Ebbene una nave attrezzata come la Saipem 7000 , per quanto poderosa, disponendo di due enormi gru da 7000 tonns ciascuna per un totale di 14000 tonns, è predisposta per esercitare sopratutto forze di sollevamento a prevalente componente verticale ripetto alla superficie del mare e come tali abbastanza inutili per il caso della Concordia.
E d'altra parte alla Micoperi 30 non è affidato un compito di raddrizzamento-sollevamento che è invece affidato ai martinetti idraulici connessi strutturalmente al fondale artificiale, ma solo un compito di supporto alla realizzazione appunto del fondale artificiale.[/quote]
Ciao Attilio.
Grazie per la risposta.
Leggo che è sempre preciso e esauriente nelle spiegazioni.
In effetti molto probabilmente la maestosità della Saipem 7000 avrebbe un uso non specifico per questo tipo di lavorazione.
Son curioso di vedere come si posizionerà la Micoperi 30,ma lo sono ancor di più per vedere come è ridotto il lato dritto della Costa Concordia.
Vedendo il lato emerso non sorgono nella mia mente delle belle immagini di questa nave.
Purtroppo giorno dopo giorno peggiora,e la pazza idea di un suo recupero è sempre più remota.
Saluti
A.R
Ciao Andrea Rossi, provo io a darti una prima sommaria spiegazione sul tuo dubbio.
Se guardi nei vari video già apparsi la configurazione stilizzata della nave così com'è attualmente posizionata ti rendi conto che per quella chè è l'operazione più delicata e critica e cioè il disincaglio e il primo raddrizzamento occorrono forze di trazione se applicate come nel caso del progetto T/M sul fianco sinistro o di spinta come ritengo per il ventilato progetto Mancini se applicate sul fianco destro verso mare e in entrambi i casi con grande componente orizzontale rispetto al livello del mare e grande braccio rispetto al vertice di rotazione sul fondale d'appoggio per favorire il primo rotolamento.
Ebbene una nave attrezzata come la Saipem 7000 , per quanto poderosa, disponendo di due enormi gru da 7000 tonns ciascuna per un totale di 14000 tonns, è predisposta per esercitare sopratutto forze di sollevamento a prevalente componente verticale ripetto alla superficie del mare e come tali abbastanza inutili per il caso della Concordia.
E d'altra parte alla Micoperi 30 non è affidato un compito di raddrizzamento-sollevamento che è invece affidato ai martinetti idraulici connessi strutturalmente al fondale artificiale, ma solo un compito di supporto alla realizzazione appunto del fondale artificiale.
[quote name="Maurizio Scholl"]Finalmente è arrivata!!! Stà aspettando il momento giusto per posizionarsi. Con tutto quel traffico di traghetti che vanno e vengono ci vuole un po' di pazienza. I rimorchiatori sono usciti, manca l'unità maggiore della CP......[/quote]
E' arrivata finalmente !
La Micoperi 30 dovrebbe essere attrezzata a tal punto da eseguire tutti i lavori programmati ma mi e' sorto solo un grande dubbio.
Se questa operazione e' la prima ad essere eseguita su navi di questa tazza perche' gli americani non hanno voluto tutelarsi maggiormente ingaggiando la SAIPEM con la sua Saipem 7000 (nonche' ex Micoperi 7000) ?
Due gru da 7000t di portata l'una potevano garantire forse qualcosa in piu' in termini di sicurezza mantenendo sempre questo progetto di rimozione.
Premetto,la mia non e' una critica ma una semplice curiosita'.
Saluti
A.R
In attesa che l'amico Mancini ci mostri finalmente qualcosa del suo progetto,che comunque pensiamo di aver capito che si tratta un sistema di megacintura distribuita di salvataggio capillarmente telecontrollata realizzata in moduli gonfiabili di materiale plastico sintetico speciale con cui avvolgere completamente la parte sommersa della nave, un progetto altamente innovativo che ricorda lo scudo termico pneumatico con cui la NASA pensa di svolgere le prossime missioni astronautiche, un progetto comunque che giunge ormai a tempo scaduto con quello Titan-Micoperi in fase di avanzata realizzazione, perlomeno in termini di organizzazione del cantiere marino attorno alla Concordia, specie dopo l'arrivo della mega-piattaforma navale Micoperi 30 destinata ad avviare le operazioni di costruzione del basamento del fondale artificiale di appoggio della nave raddrizzata, vorrei portare un ulteriore osservazione a favore del progetto T/M che non mi pare sia ancora emersa nell'ampia discussione su questo blog.
Il tanto vituperato "falso fondale" accusato di devastazione dell'ambiente subacqueo del Giglio, non appare necessario solo per l'appoggio e per impedire lo scivolamento o le conseguenze di un ribaltamento della nave dopo il raddrizzamento prima della fase del galleggiamento, mi sembra invece essenziale in via preliminare come garanzia aggiuntiva preventiva antiscivolamento, oltre i centri di trattenuta verso terra sul fianco destro, verso il fondale profondo, ben prima dell'effettuazione della complessa operazione di raddrizzamento.
Ed è per questo che la ritengo, nonostante la sua massiva invasività ambientale, un'opera urgente importantissima e inevitabile.
Finalmente l'ho vista questa maremma di nave. Poco ma l'ho vista. Sono al Giglio finalmente....è bella grande e talmente sdraiata da dubitare che possa essere radrizzata con argani, strand jack o simili.
Ho visto che tutti gli oblo' del lato sinistro sono stati sigillati. Da lontano sembrano comuni sagome di compensato marino. Mi domando a che pro'.
Sono contento che Ermanno sia entrato un possesso del video del Codacons...io sul sito del TG 1 non sono riuscito a trovarlo. Però ho visto il servizio..la carena di sinistra è in condizioni molto peggiori di quel che credevo. Per quanto riguarda il pulviscolo in sospensione...probabilmente sono gli esiti dei carotaggi fatti alcune settimane fa. Nulla di cui aver paura.
Nei prossimi giorni cercherò di saperne di più.Interrogherò le persone del posto, tanto per avere una loro opinione su quello che si sta facendo e sull'operato di chi li rappresenta.
Saluti ;-)
Non posso che dare ragione al sig. Attilio. Sig. Mancini invece di prevedere puntualmente ed ogni giorno eventi catastrofici su questa ammiraglia di Costa (sulla quale non le do né ragione né torto ma sinceramente non sta a me verificarne la veridicità) inizi un po' a pubblicare il suo progetto, realizzare un video, qualche sequenza altrimenti qua continueremo a parlare ogni volta della stessa cosa, ma senza sapere questo suo progetto innovativo che non sto mettendo in dubbio. Insomma anche noi siamo curiosi !! :-)
Gent.Sig.Ranieri, anch'io avevo esortato Ermanno Mancini a presentarci il rendering promesso del suo più volte sbandierato progetto ultrainnovativo.
Invece eccolo di nuovo a martellare nelle nostre orecchie dubbi catastrofici sull'esito del progetto Titan-Micoperi.
Ammette che la nave si è adagiata morbidamente sul fondale roccioso e ondulato della riva del Giglio ma prefigura una disastrosa "fase plastica ad un soffio della rottura".
Però subito dopo preventivando l'eventuale riuscita del raddrizzamento sul fondale artificiale ( ma la nave già stressata e al limite di rottura,secondo Mancini ,non dovrebbe rompersi definitivamente e rovinosamente al momento dello strappo iniziale?) prevede la necessità di adottare il piano "B" di smantellamento in loco.
A mio modo di vedere, il simpatico e fantasioso Mancini continua a divertirsi nel suo sport preferito: il terrorismo mediatico.
Se la nave è adagiata mollemente e tutta intera sul fondale vuol dire che la sua fase plastica è molto prolungata che è assai lontana dalla rottura e che aumenta di molto la probabilità di farcela a raddrizzarla integra sul fondale artificiale.
Dodichè non capisco perchè si dovrebbe smantellarla sul posto visto che le fasi critiche saranno state già superate con successo e che la riuscita complessiva del piano di rimozione si basa sopratutto sull'effetto scenografico finale dell'allontanamento in galleggiamento della nave verso il più vicino porto di trattamento.
[quote name="Ermanno Mancini"]Sarebbe ed è opportuno che preparassi un bel video rendering per mostrare come funziona l'intero progetto, almeno si mette la parola fine alle tante troppe illazioni, baricentri o non baricentri la nave sale e gira, non ci sono dubbi!
Stiamo lavorando per voi signori.
Cordialità
e.m.[/quote]
Ermanno dai aspettiamo il tuo video :-)
News:
http://www.ilsitodifirenze.it/content/350-costa-concordia-i-dubbi-del-codacons-nel-blitz-subacqueo-che-andrà-onda-su-rai-1
Finalmente è arrivata!!! Stà aspettando il momento giusto per posizionarsi. Con tutto quel traffico di traghetti che vanno e vengono ci vuole un po' di pazienza. I rimorchiatori sono usciti, manca l'unità maggiore della CP......
Oggetto: Micoperi 30
Ma perchè la tengono ferma tra il Giglio e Giannutri...aspettano i pezzi grossi o la fine del Palio?
Forza Ermanno Mancini, spiegaci meglio il tuo progetto di sollevamento e raddrizzamento della Concordia.
Sono convinto che è un progetto innovativo e ingegnoso.
Ma per eventualmente sostenerlo,anche se ormai ritengo solo sul piano accademico, bisogna conoscerlo.
Cordiali saluti.
Attilio Regolo
Non sono ancora al Giglio ma lo farei con immenso piacere. Sono certo che qualcuno al mio posto lo farà sicuramente. Magari il primo traghetto in partenza con qualche colpo di sirena.
Domani è festa al Porto, è S. Lorenzo.
L'Equipaggio avrà di che rilassarsi dopo 10 gg di mare. :-)
[quote name="Andrea Rossi"]Dalla webcam mi sembra che stiano iniziando con la rimozione del fumaiolo.
Qualche ben informato o residente al Giglio mi conferma questa cosa ?
Se cosi fosse il simbolo di questa nave fantastica andra' a far compagnia al "centro rottami Concordia".
Tristezza,tristezza immensa.
Saluti
A.R[/quote]
http://www.giglionews.it/2012080458871/news/isola-del-giglio/concordia-inizia-la-rimozione-del-fumaiolo.html
Ecco, Maurizio, se stai al Giglio, come penso, e vai sul molo del Porto domani mattina presto , ti dispiace salutare anche da parte mia la Micoperi 30 e la Snipe insieme ai loro equipaggi augurando loro buon lavoro e buona fortuna?
Grazie di cuore.
Attilio.
Dimenticavo... domani mattina alle 05:30 arriva la Micoperi 30 ed il rimorchiatore Snipe.
Capito Atti'.... un controscafo pneumatico. Ogni singolo alveolo può essere comandato singolarmente. Pompi dentro x bar di una miscela al 21% di O2 e la nave viene su da sola. Monti 2 bitte a terra 2 in acqua e con l'aiuto di bozzelli ed argani la tonneggi come vuoi. Il tempo di travasare l'acqua di sentina in una cisterna e la Concordia è pronta al rimorchio.
Semplicissimo...unico calcolo sbagliato: non sono state considerate le tonnellate di stoviglie, tavolini e arredi che si sono spostate a dritta. A cose fatte la nave avrà una inclinazione di 5 -7° a dx. Compatibile con la navigazione ;-)
Dalla webcam mi sembra che stiano iniziando con la rimozione del fumaiolo.
Qualche ben informato o residente al Giglio mi conferma questa cosa ?
Se cosi fosse il simbolo di questa nave fantastica andra' a far compagnia al "centro rottami Concordia".
Tristezza,tristezza immensa.
Saluti
A.R
[quote]E' evidente, almeno per me, che se c'è una possibilità di successo nell'impresa questo consorzio con il suo progetto in fase di continuo affinamento ha tutte le carte in regola per riuscirci.[/quote]
Certamente TM ha i titoli per riuscirci ma a quale prezzo? Non si venga a dire che lavorano nel massimo del rispetto ambientale. Il rischio fallimento è purtroppo molto alto e si passerebbe al piano B.
[quote]Che pensavi di raddrizzare e sollevare quel pò pò di "bestione" tutto insieme senza romperlo con i palloncini o infarcendolo di schiuma?[/quote]
Parlare di "palloncini" è alquanto riduttivo, quasi offensivo. Una volta in opera i palloncini, come li chiami tu, si trasformano in una struttura solidissima con ogni singolo elemento perfettamente allineato ed incastrato con gli altri. Il tutto senza rompere alcun che e non toccando il fondale. Ti sembra poco?
Caro Maurizio, quello che è successo al Giglio con la Concordia, anche se dopo 7 mesi il nostro subcoscente ci ha fatto ormai l'abitudine,resta un fatto incredibile per dimensione tecnico-economica e sociale.
Una cosa gravissima, e non basterebb usare tutti gli aggettivi sinonimi per descriverla.
E la responsabilità della Costa-Carnival nell'accaduto, per quanto cercherà di sgravarsela di dosso per quanto possibile con il suo potere politico-giuridico-economico, lo avvertiamo tutti che è stata e resterà grandissima.
Per questo ritengo giusto e opportuno che a sbrogliare la matassona ingarbugliata di quell'ormai enorme relitto abbaccchiato sul fondale del Giglio sul bordo del precipizio subacqueo, siano sopratutto quelli della Costa-Carnival.
E se hanno scelto la Titan e questa ha scelto la Micoperi per realizzare almeno la parte concreta dell'operazione tecnica, non è per caso.
E' evidente, almeno per me, che se c'è una possibilità di successo nell'impresa questo consorzio con il suo progetto in fase di continuo affinamento ha tutte le carte in regola per riuscirci.
Ha sopratutto un insieme di esperienze collaudate e di potenzialità nel settore unico al mondo, commisurato quindi all'unicità dell'evento e del caso.
E se per affrontare il problema hanno ritenuto di dover impiegare massivamente attrezzature uomini e strutture di supporto meglio così!
Che pensavi di raddrizzare e sollevare quel pò pò di "bestione" tutto insieme senza romperlo con i palloncini o infarcendolo di schiuma?
Sulla carta o sul simulatore o nella con il modellino nella piscinetta o con la fantasia, forse.
Ma nella dura e cruda realtà ci vuole ben altro , e questi della Titan-Micoperi, almeno a prima vista,appaiono sufficientemente solidi e capaci di fare le cose che vanno assolutamente fatte.
E almeno per rendersi conto di tutto questo anche un buon vecchio professore di un istituto tecnico grossetano può farcela.
Attilio non vorrei aver commesso un errore, io sono il contrario della diplomazia, ma tu sei ancora il buon caro vecchio professore dal buffo nome di un istituto tecnico del grossetano? ....perchè non ti riconosco più.
O ti sei messo a studiare e rispondi a tono ed in modo più professionale, in tal caso complimenti...o hai ceduto il tuo nickname a qualche uomo della Costa/Carnival...che tra l'altro ha qualche problema. Hanno ingaggiato un tagliatore di teste... tu ti riconosci in uno di questi nomi scritti in grassetto?
VISUALIZZA
Sig. Giunti, pensionato e creativo, la sua idea è interessante sul piano teorico. La sua idea implica lo srotolamento di centinaia di manichette all'interno dello scafo. Lavoro subacqueo troppo pericoloso. Inoltre l'espansione della schiuma non è controllabile. Si rischia di spostare il baricentro dove non si dovrebbe.
Tecnica adatta a navi cargo con grandi spazi a disposizione ma non su una nave passeggeri dagli spazi angusti.
Se siete in vena di aforismi aggiungo la mia:
Dovunque e comunque si manifesti l’eccellenza, subito la generale mediocrità si allea e congiura per soffocarla. Arthur Schopenhauer
o anche
Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
Bertrand Russel.
Il problema è che neanche il progetto TM è mai stato tentato e validato fino ad oggi. Se dice c@@@ la chiglia finirà per poggiarsi sul falso fondale. Ma a che prezzo? La definitiva rottura dello scafo dopo aver perforato il fondale per 3/4 della lunghezza e per la larghezza della nave.
Bel risultato, complimenti.
Intanto 45 milioni di euro se ne sono già andati per la commessa dei cassoni. E ancora litigano su chi dovrà costruirli...Sestri, Stabia, Ancona e ora ci si è messa di mezzo anche Palermo.
Finirete per restare senza soldi a metà cantiere. Siamo in Italia, tutto nella norma. Tanti auguri!
Se si voleva davvero portare via la Concordia sarebbe stato scelto questo metodo, l'unico possibile. Ma non è così. Non l'avete ancora capito ?
Meditate... gente... meditate.. !!
.. e guardate attentamente questi video,
migliori di tante parole , su parole, su parole..... parole..
il vostro Giuliano Giunti
http://www.youtube.com/watch?v=sQYzLWpqTrM
http://www.youtube.com/watch?v=UV0A4E6VmUw
http://italia.panorama.it/costa-concordia2/Costa-Concordia-cosi-ve-la-riporto-a-galla-VIDEO
Caro Ermanno, te lo ripeto, non siamo ad un esame di scienza delle costruzioni a cavillare se una saldatura tra due elementi di ferro regga meglio alla compressione o alla trazione.
Il problema è assai più grande e le variabili sono molto più complesse e aleatorie.
Ed è per questo che, dopo un periodo di riflessione e dubbi ho "sposato" la causa del progetto Titan-Micoperi,senza avere il minimo legame conoscenza o rapporto con quelle aziende, e ponendomi in contrapposizione con molti partecipanti di questo blog e con i suoi stessi estensori contrari come del resto anche tu,Ermanno,a quel progetto.
Il fatto è che di fronte ad un evento unico al mondo e nella storia della marineria ho ritenuto giusto fidarmi di quelle di quel progetto come risultato di un insieme di esperienze pregresse e collaudate.
E anzi bisognerebbe ringraziare ogni giorno quelle aziende e quelle persone che ci stanno mettendo la faccia le braccia e la credibilità personale, dal top manager all'ultimo degli operai, per aver accettato di affrontare un'impresa così ad alto rischio di fallimento.
Un ultima osservazione.
Se tu insieme tuoi collaboratori avessi voluto davvero confrontarti con il progetto Titan-Micoperi avresti dovuto farlo fin da subito dando il massimo risalto pubblicitario-mediatico al tuo progetto iperinnoivativo e alternativo con dovizia di particolari e accettando la critica pubblica così come la sta affrontando il progetto Titan-Micoperi.
Ed invece tu così come gli altri contrari al progetto Titan-Micoperi vi siete limitati ad una critica demolitrice di suddetto progetto senza proporre in modo chiaro e trasparente le vostre proposte alternative.
Ma a questo punto, caro Ermanno, con i problemi che già ci sono a gli altri che potrebbero sopravvenire, come dice il vecchio infallibile proverbio popolare, "chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova".
FINALMENTE!!! Adesso si gioca a carte scoperte.
[quote]Posso avanzare una proposta? Apriamo un tavolo serio a breve scadenza a carte scoperte, un bel consesso numeroso e assortito con gli interlocutori giusti, dove poter discutere e confrontarsi da persone serie lasciando da parte strategie da "politichini" che a me, e credo a te, non sono molto gradite.[/quote]
Straquoto!! Ma fate in fretta. Abbigliamento informale! :lol:
PS: Io non sono tra i soci di Ermanno, ma un semplice amico di penna ;-)
[quote name="Emanuele Bonacchi"]
Mi sto riferendo al Capitano Schettino, persona di elevato livello culturale, molto elegante nei modi di fare e sicuramente dotata di ottime capacità ...[/quote]
Anche qui, parlare dei "modi" di chi, nelle sue funzioni, ha causato un disastro senza precedenti, mi pare francamente scandaloso. Sul *dopo* si sono spese molte parole, ma pochi hanno analizzato il "prima" dell'incidente. Segnalo questo:
https://groups.google.com/forum/?fromgroups#!msg/it.hobby.nautica/2Lvcz0jGeXI/NVc9oIXyO48J
Dall'analisi del tracciato sembra chiaro che Schettino è stato persino fortunato. Quando si è accorto degli scogli mancava ancora molto, e già non poteva fare più nulla. Se si accorgeva solo cinquanta metri più avanti (su circa un miglio) invece di strisciare le Scole non poteva fare altro che finirci sopra di prua, a 15 nodi. In quel caso, altro che 30 morti, sarebbe stata una strage.
[quote name="Emanuele Bonacchi"]
Sign. Ermanno, pur essendo daccordo con Lei in alcune cose 'tecniche' che ha detto, le devo purtroppo dire che i suoi interventi, spesso risultano piuttosto irritanti ed alcune volte perfino quasi maleducati.[/quote]
Le persona hanno i caratteri che hanno, ma gli argomenti di Mancini o si confutano tecnicamente, oppure non ha senso sviare il discorso attaccando uno stile.
Come 'Post scriptum',.......... posso solo dire che anche chi 'ama' davvero il mare, se non è salito su una nave del genere, non può capire realmente di cosa si stia parlando..........
Quella nave è davvero una "regina dei mari"..... quando ci sei a bordo, apprezzi come non mai quello che è la bellezza e la coniugazione dell'uomo e del mare.
Non dimenticherò MAI quando attraversammo lo stretto dei Dardanelli sulla Serena...... c'era un'atmosfera rarefatta e pesante. Il cielo era color rosa a causa dell'umidità e vedevamo bene le luci dela vita che si svolgeva sulla costa sia a destra che a sinistra.......
Quella poderosa nave ci stava davvero regalando il contatto più bello che un uomo possa avere con il mare!
Dalla costa, ci vedevano e sicuramente anche loro potevano apprezzare la magnificenza di una nave così bella che regalava ai suoi occupanti una senzazione unica.......
Chi non ha provato, difficilmente potrà comprendere ciò che sto cercando di dire........
L'ultima parte del mio intervento, riguarda la rimozione della Costa Concordia.
Non essendo un 'tecnico', vi prego di considerare per quello che sono, le considerazioni che scriverò qui sotto.
Per trovarsi nello stato in cui si trova, la nave ha 'fatto un percorso', ossia, si è aperta una falla, è entrata acqua, si è coricata su un fianco e probabilmente alcune 'strutture vitali' si sono danneggiate.
La cosa più 'lineare', suggerirebbe di ripercorrere il percorso in senso inverso ed eventualmente utilizzare qualche supporto di sicurezza nel caso alcuni danni non siano riparabili o non lo siano completamente....... siamo riusciti a mandare alcune sonde su Marte, non credo sia impossibile fare qualche saldatura sott'acqua......
Installare e saldare dei cassoni sui fianchi della nave, cercare di 'tirarla' per poi farla 'poggiare' su un fondale artificiale, secondo il mio modestissimo parere, significa "volutamente" volerla distruggere del tutto mentre ancora distrutta del tutto non lo è.
Perchè?
Secondo il mio modesto parere, per motivi 'assicurativi', una nave persa, sarebbe un rimborso maggiore per la compagnia Costa (ed una operazione gigantesca dotata di 'cassoni', falso fondale eccetera, rientrerebbe nel risarcimento della compagnia assicurativa).
Ed allora mi spiegherei anche il motivo di una tale 'lentezza' nei lavori aspettando magari una mareggiata che la portasse via in fondo al mare.
Se il 14 Gennaio fossi arrivato io, e da solo, in 2 ore avessi raddrizzato la nave, la compagnia assicurativa avrebbe speso molto poco, la Costa non avrebbe avuto il risarcimento per la nave persa, la TM non avrebbe lavorato e adesso la Concordia sarebbe in giro per il Mediterraneo......
La terza parte del mio intervento, in realtà, è una personale e modesta osservazione nei confronti del sign. Ermanno Mancini.
Sign. Ermanno, pur essendo daccordo con Lei in alcune cose 'tecniche' che ha detto, le devo purtroppo dire che i suoi interventi, spesso risultano piuttosto irritanti ed alcune volte perfino quasi maleducati.
Il sign. Attilio Regolo, può dire qualcosa che Lei non condivide, ma non mi sembra il caso di rivolgersi alla sua persona con i toni che lei spesso usa.
Chiudo la mia parentesi personale dicendo che ogni commento o pensiero debba essere controbattuto con il rispetto che si merita.
La seconda parte del mio intervento, ricollegandomi a quanto dicevo prima riguardo all'italiano 'mediocre', vuole criticare la pessima abitudine di quanti vogliano, a seguito di un fatto grave come l'incidente della Concordia, avere "il mostro da sbattere in prima pagina".
Mi sto riferendo al Capitano Schettino, persona di elevato livello culturale, molto elegante nei modi di fare e sicuramente dotata di ottime capacità per quanto riguarda la sua professione che ho avuto il piacere di conoscere in prima persona durante una crociera sulla Costa Serena.
Vorrei sottolineare il fatto che gli 'incidenti', in quanto tali, sono eventi che non devono capitare, ma che avvolte accadono. Spesso consideriamo le 'mura domestiche' come il luogo nel quale siamo più al sicuro, eppure, capitano disgrazie anche al loro interno.
Il Capitano Schettino, ha sicuramente ed innegabilmente la sua parte di colpa in ciò che è accaduto.
E' giusto quindi che 'paghi' il prezzo della sua colpa, ma è del tutto ingiusto e di pessimo gusto, il fatto che "l'italiano'mediocre'" lo voglia 'crocifiggere' mettendo in prima pagina anche le notizie 'pettegolezzo' che nulla hanno a che fare con la vicenda, e considerandolo come unico responsabile, quando una nave come la Concordia, viene manovrata e controllata da un gran numero di persone e di strumenti tecnici.
Buon pomeriggio.
Sono Emanuele da Pistoia e leggo quasi quotidianamente questa pagina internet da quando è accaduto il naufragio della Costa Concordia.
Lo faccio perchè, la cosa, oltre che dal lato umano per le numerose vittime, mi colpisce profondamente anche in quanto amante del mare e di tutto ciò ad esso correlato.
In particolare, avendo passato più di una vacanza al Giglio, ho molto a cuore la vostra isola e le ripercussioni che la vicenda ha avuto e potrebbe avere.
In secondo luogo, essendo stato a bordo di più di una nave Costa (tra cui la Serena, gemella della Concordia),non nego il mio immenso dispiacere nel vedere destinata alla fine, una nave che io considero una grande opera dell'ingegno umano che racchiude in se il gusto, la bellezza e la gioia di vivere che molti di noi purtroppo, visti i ritmi del quotidiano, ritrovano solo quando vanno in vacanza.
Fino ad oggi, mi sono solamente limitato a leggere ciò che voi avete scritto perchè convinto che un mio eventuale intervento, data la mia totale incompetenza tecnica in materia, sarebbe stato del tutto inopportuno.
Adesso, però, ho deciso di dirvi alcune cose a riguardo di come la pensa una persona 'media', ossia di livello culturale 'medio', ma che superficialmente si è fatta un idea.
A volte, le cose viste un po più 'da lontano' (inteso un po più 'dall'esterno'), possono rendere una visione dell'insieme sicuramente più approssimativa, ma forse più ampia.
Vorrei permettermi di terminare la mia 'presentazione' sottolineando il fatto che, con molto rammarico, quest'anno non verrò a far visita al Giglio come spesso io e la mia famiglia facciamo, per non incorrere nel rischio di essere scambiato per uno dei tanti 'turisti dell'orrore' che rappresentano in pieno la morbosità dell'italiano non 'medio', ma 'mediocre' (per usare un aggettivo poco offensivo...).
Finalmente Ermanno si comincia ad individuarti un pò meglio tu e il tuo progetto.
Quindi sei un "tiburtino verace con albero genealogico di quattro secoli".
Complimenti!
Uno dei miei migliori amici è un romano doc di Stazione Termini, è ingegnere delle ferrovie in pensione, ed è un tipico simpatico intelligente "bullo romano " simile a te.
Si comincia anche a capire qualcosa del tuo fantascientifico misterioso progetto alternativo a quello Titan-Micoperi.
Proviamo ad indovinare: la nave non è più una nave ma una sagoma di metallo sommersa da sollevare così com'è, senza tanto rispetto alla sua configurazione di nave.
Quindi non c'è bisogno di raddrizzarla e ridargli l'aspetto originario di nave in assetto di navigazione, cosa che rende necessario appunto il sovrabbondante ciclopico e impattante sistema Titan-Micoperi.
Premesso questo ecco che bisogna solo congegnare un sistema telecontrollato di contenitori flessibili gonfiabili di adeguata resistenza da collocare in modo capillarmente distribuito sotto attorno e dentro lo scafo capace di effettuare il primo distacco dal fondale e di sollevare in modo quasi statico la grande sagoma.
Ed è questo che assai probabilmente tu e i tuoi collaboratori avete congegnato.
Ma c'è una doppia condizione ostativa ai vostri desiderata.
Primo, bisogna che si sia assolutamente sicuri che questo sistema mai sperimentato prima funzioni davvero nella realtà e non solo con i calcoli al tavolino o con le simulazioni al computer.
E di questo manca purtroppo del tutto una plausibile controprova.
Secondo, bisognerebbe appunto demolire inoppugnabilmente l'attendibilità del progetto in atto da parte di Titan-Micoperi sia quello "A" che quello "B".
Tu mi capisci Ermanno, per quanto sia curioso nei confronti del tuo progetto e per quanto ti riconosca fantasia e sfrontatezza, le due suddette condizioni al momento non sono superabili.
Certo Ermanno, se io ho perso , come dici tu,il "bon ton", tu appari aver perso completamente la bussola.
Più che parlare sbraiti e gesticoli.
Sono davvero preoccupato, amichevolmente, per te e per la tua salute, specie quella mentale.
Sempre a proposito della trave-nave.
Non riesco proprio a vedere come una struttura metallica fatta da tanti telai d'acciaio trasversali collegati longitudinalmente tra di loro a formare la struttura complessiva appunto della trave-nave, possa resistere bene alla spinta-pressione e debba invece sfasciarsi se sottoposta a tiro-trazione .
Sto riconsultando a proposito, come da te suggerito, i testi universitari di scienza delle costruzioni ma per ora non riesco a venire a capo dell'enigma da te proposto.
Codiali saluti.
Andiamo Ermanno, quando vieni punto sul vivo,anche rimanendo a me almeno mediamente simpatico, diventi esageratamente aggressivo ed elusivo.
Te la prendi indignato con la mia definizione di trave-scatolare-reticolare e precisi che si tratta di trave-nave.
Dimentichi che siamo in un blog divulgativo popolare e non in un'aula di ingegneria navale.
La nave non è forse una specie di scatolone allungato metallico di sezione irregolare attraversato da numerosi elementi strutturali funzionali che le danno una caratteristica reticolare?
Dai non fare l'ingegnere pignolo e cerca alla sostanza delle cose.
Tu hai capito bene, almeno lo spero, cosa intendevo dire.
Anzi forse proprio perchè l'hai capito e che sai che ho ragione ti sei avventato sulle mie parole con acrimonia scomodando perfino il dialetto di Bossi.
Ma scusa,per curiosità, sei romano o padano?
Quello che intendevo dire e lo ripeto è che se la nave affondando e appoggiandosi quasi a 90° sul fianco destro non si è rotta non vedo perchè si debba rompere se viene risollevata e raddrizzata con tutti gli accorgimenti possibili.
Il fatto è che temi che le cose con l'operazione Titan-Micoperi vadano proprio come sto dicendo io risultandone completamente contraddetta la tua catastrofica teoria.
Ed è per questo che ti agiti tanto.
In attesa che Ermanno Mancini ci illumini sul perchè il come e il quando l'attuale operazione Titan-Micoperi è tutto solo un enorme imbroglio per far girare quattrini, una catastrofe annunciata che va fermata in ogni modo pena la devastazione non solo della nave Concordia ma dell'intero Arcipelago Toscano, mi limito assai più modestamente ad alcune osservazioni.
La prima è che sono d'accordo con il giovane Andrea Rossi che l'operazione è stata studiata nel dettaglio lasciando minimi margini all'errore specialmente nella fase delicatissima del primo disincaglio anche se, lo ripeto, la "Dea bendata" è meglio averla dalla nostra parte che contro.
Che la tanto temuta ipotesi di rottura incontrollabile della struttura navale così come prevista dall'Ing. Martinelli di Terni come riportato dall'art. di "La Nazione.it" posto all'attenzione del blog da Maurizio Scholl, non può avvenire perchè i carichi di trazione previsti sono di gran lunga inferiori a quelli ipotizzati dall'ingegnere suddetto che ha trascurato il principio idraulico dei "vasi comunicanti" ed inoltre saranno resi uniformi e omogeneamente distribuiti lungo la trave-scatolare-reticolare della nave appoggiata.
Gli stessi carichi peraltro che per intensità ma non certo per regolarità di applicazione sono stati già brillantemente sopportati dalla nave affondata e appoggiata sul fianco destro rimanendo sostanzialmente integra anche se sono carichi di compressione-schiacciamento anzichè di trazione-raddrizzamento.
Ancora News...anche se qui siamo in OT
http://iltirreno.gelocal.it/regione/2012/07/03/news/porte-stagne-aperte-e-la-nave-ando-ko-1.5353700?ref=HREC1-6
http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2012/08/06/754533-francesco-schettino-guida-motoscafo-concordia-giglio-naufragio-comandante.shtml
Qualcuno la pensa come me...pero' e' una persona con 35 anni di esperienza.
Principio di Archimede alla base di tutto...tappare la falla principale e quelle probabili del lato dritto,pompare l'acqua presente all'interno della nave e piano piano la Costa Concordia tornera' a galleggiare normalmente.
So che e' una operazione difficile sotto l'aspetto del pompaggio (n.pompe,potenza ecc.)...ma...non ci hanno pensato quelli di TM ?
Saluti
A.R
News: La Concordia potrebbe spezzarsi.
http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2012/08/06/754533-francesco-schettino-guida-motoscafo-concordia-giglio-naufragio-comandante.shtml
Salve Sign.Attilio,
Grazie per le belle parole di stima riposte nei miei confronti.
Anche io,come lei e il Sign.Maurizio,nutro diversi dubbi e,perche' no,paure,riguardo alla prima e fondamentale manovra che verra' eseguita sulla Costa Concordia...il famigerato DISINCAGLIO.
Prima di tutto mi urge dire che durante le fasi di controllo del relitto SI PRESUME che i tecnici di TM abbiano scandagliato per filo e per segno il lato dritto (parte sommersa) della nave,quindi teoricamente loro sanno bene dove e' appoggiata la nave e su quali spuntoni di roccia nel modo piu' preciso possibile.
Con questi dati dovrebbero aver gia' creato su base grafica con programmi e software appositi una situazione uguale alla realta' sulla quale lavorare e ragionare prima di effettuare qualsiasi manovra sul relitto.
Io,personalmente,sono molto fiducioso sulla competitivita' dei tecnici TM...il tempo che passa inesorabile e' cio' che si contrappone alla competenza di questa azienda e all'aspettativa della gente.
Spostare un gigante del genere in quell'area e con uno strapiombo di 80 m vicinissimo implica massima riflessione su qualsiasi operazione da fare.
Se Costa Concordia fosse appoggiata di lato in un'area portuale qualsiasi su un fondale pianeggiante e basso a quest'ora l'avrebbero gia' rimossa da un pezzo nonostante peso e dimensioni importanti.
Il tutto e' estremamente pericoloso...ma ce la faranno.
L'obiettivo principale rimane sempre quello,rimuovere Costa Concordia da li in piena sicurezza e senza affidarsi alla Dea Bendata...bensi' a calcoli matematici...possibilmente.
Saluti
A.R
NO! Attilio, mi hai frainteso :oops: Parole troppo dure le tue.Non le merito :-)
Mi chiedevo la differenza da un punto di vista ambientale ed economico.
Perforare i fondali con enne pozzi da 2 metri di diametro,perchè più o meno questa è la misura per reggere il falso fondale con scafo appoggiato, è più o meno impattante sull'ambiente piuttosto che affondare lo scafo? Dopo avergli dato una buona ripulita ovviamente.
Lo scafo affondato, con i suoi mille anfratti potrebbe costituire un substrato ideale per flora e fauna. Ripeto immersioni sportive vietate per i prossimi decenni. Solo immersioni a scopo scientifico.
Una proposta come tante....forse sono un po' esaurito :-x
Maurizio,c'è una nave straordinaria li' davanti a Giglio Porto, l'ex ammiraglia della Costa Crociera, che è riuscita nonostante la scellerataggine degli uomini preposti al suo comando e controllo a restare disperatamente a galla fino all'ultimo permettendo la salvezza di quasi tutti i suoi oltre 4000 naviganti,accasciandosi sulla riva scogliosa di Punta Gabbianara.
C'è una poderosa operazione di recupero e rimozione della stessa in atto, quello della Titan-Micoperi, per il suo successivo traino ad un idoneo porto-cantiere di trattamento.
C'è un clima di ansiosa attesa di fronte agli occhi mediatici del mondo per la riuscita di un'impresa unica nella storia della marineria.
E tu cosa penseresti di fare per risolvere il problema?
Siccome non è affondata subito la faresti affondare sbrigativamente poco più in là così non darebbe più fastidio ai vip che hanno villa a monte di Punta Gabbianella con vista nave.
Mi sembrerebbe esattamente il comportamento di chi stando sulla propria barca in vacanza e vedendo emergere la testa di un disperato a rischio affogamento che chiede aiuto gli mette una mano sulla testa e spinge verso il basso per agevolarne l'affogamento definitivo e per poter così continuare a pescare indisturbato.
Mi sembra la NOTTE PRIME DEGLI ESAMI...più la Micoperi 30 si avvicina al Giglio e più aumentano i dubbi.
Diciamolo chiaramente, il progetto TM presenta troppe incognite e rischia di distruggere per più di un secolo i fondali della gabbianara. Ma non sarebbe meglio pilotare uno scivolamento del relitto sulla linea dei 90 metri? Gli inquinanti si dissolverebbero nel corso dei prossimi decenni con danni relativi. Il Giglio avrebbe un punto di attrazione in più (VIETATE LE IMMERSIONI PER I PROSSIMI 25 ANNI). Le associazioni ambientalistiche avrebbero da che studiare sulle variazioni di flora e fauna in relazione alla presenza del relitto.
Le compagnie di assicurazioni riconoscono al comune di isola del Giglio una cinquantina di milioni di dollari per il danno subito e non se ne parla più.
Troppo semplice?
Se Ermanno Mancini ha capito tutto a me mancano ancora alcuni elementi...
Giglionews ha dato notizia dell'incontro tra l' Osservatirio e la popolazione ma non ha riportato nulla sull'incontro.
Io apprendo da questo sito:
http://www.asca.it/news-Costa_Concordia__da_osservatorio_piano_prevenzione_rischi_ambientali-1184856-ATT.html
Non mi sembra che si siano raccontati un granche', giusto qualche dichiarazione ufficiosa da TM, ma nessun contradittorio.E' emersa una vaga preoccupazione e presa visione che qualcosa potrebbe andare storto.Tutte cose che già sapevamo.
Poi mi sono accorto che nessuno ha pubblicato grafici sul reale appoggio che la grande nave ha sulla scogliera. Tutte proiezioni in AP (trasversale) ma nessuna immagine laterale. Di quanto appoggia la Concordia sugli scogli? per la sua intera lunghezza o solo per 3/4 1/3 2/3....
Sarebbe importante saperlo perchè se la famosa piattaforma sottomarina è stata progettata per sorreggere solo parte dello scafo..ci sarebbe da ripensarci.
Insomma l'intera vicenda continua ad essere avvolta nel mistero più assoluto. Ma forse sono io che me la prendo troppo. Di fatto si tratta solo di uno dei tanti relitti dei nostri mari. L'importante, a quanto ho capito è quella di nasconderlo alla vista....
Ben tornato Ermanno Mancini!
Si sentiva la tua mancanza.
Se non eri sparito con tutti i tuoi circa 35 interventi eravamo già oltre i 300 commenti sul blog di Giglionews, un record insuperabile.
Comunque non ti smentisci, il tuo breve commento è criptico e catastrofico più o meno come tutti gli altri tuoi precedenti che sono scomparsi dal blog.
E come al solito "spari" cifre impressionanti come queste 396 tonnellate del primo "giro di trivella" e meno male che non ci metti qualche cifra decimale!
A parte le battute, sto riflettendo su queste tue ultime preoccupanti osservazioni per cercare di rendermele più chiare e per poterti rispondere a ragion veduta.
A presto.
attilio regulus.
Maurizio, ho sempre parlato del progetto Titan-Micoperi con rispetto a fronte delle grandi difficoltà e dei rischi riposti nell'impresa della rimozione della Concordia, ma non l'ho mai definito un "progettino".
Ho semplicemente detto che tra gli innumerevoli rischi quello più alto sta nella fase dello strappo iniziale per disincaglare la nave e iniziarne il raddrizzamento tutta insieme e tutta intera.
Operazione che per la sua riuscita ha bisogno non solo di abilità esperienza e grande impiego di mezzi e uomini specializzati ma anche di una buona dose di fortuna.
Con questo non ho inteso affatto fare previsioni catastrofiche a proposito.
Anche perchè ci sarà il modo se le cose si mettessero male fin dall'inizio di quella complessa operazione di fermarsi in tempo e cercare gli opportuni rimedi proprio per evitare conseguenze rovinose, non tanto per la nave, che è da considerare ormai perduta comunque, ma per l'ambiente circostante e per l'immagine stessa del consorzio impegnato nell'impresa.
[quote]Tutti gli studi a tavolino e i mezzi d'impiego possibili e immaginabili non potranno garantire,secon do la mia opinione, alcuna certezza di successo a fronte a questa primaria condizione di stress e di rischio probabile.[/quote]
Sagge parole, finalmente concordi anche tu che il progettino, così come presentato è una grossa incognita. Il rischio catastrofe più che certo è più che probabile.
Caro Attilio, quelli del consorzio sanno meglio di te e di me che questo recupero è un casino totale, pericoloso, incasinato, difficile da realizzare, impastato da operazioni che dio solo sa come andranno a finire e soprattutto,lungo, lungo da morire.
Sono legati mani e piedi dalle decisioni e dai capricci dei Palazzi Romani....sarò prevenuto, mi sono forse fatto contagiare dall'antipolitica e dagli scandali degli ultimi anni....
Ma lo sai che non gli hanno fatto mettere nemmeno una bitta a terra per non disturbare l'aristocratico riposo del proprietario di una villa a monte?
Ora voglio proprio vedere quale saranno le prime operazioni della Micoperi 30. Bella nave, mi piacerebbe visitarla.
Spero che non si mettino a trivellare pozzi da 2 metri per poi decidere di non affogarci alcun palo.
Ultima news: Lo scoglio è stato dissequestrato ed è a disposizione della popolazione gigliese:
VISUALIZZA
Ciao Andrea Rossi, e complimenti per il tuo ultimo commento.
E' il commento, quasi totalmente condivisibile, di una persona saggia equilibrata e competente, insomma il commento di una persona di una certa età, ed invece scopriamo che sei un giovane di 25 anni!
Una sola considerazione: tu giustamente rivesti molta fiducia nella tradizionale "SAFETY" americana che giustifica per così dire il ridondante impiego di mezzi e materiali tanto invasivo per l'ambiente subacqueo del Giglio per affrontare il problema della rimozione della Concordia, ma c'è un aspetto che nonostante tutta l'attenzione e la dovizia di mezzi uomini e materiali conserverà fino in fondo un'aleatorietà imprevedibile e insolubile ed è quello legato all'operazione di primo disincaglio, o per così dire di primo "strappo" dal fondale dove è appoggiato l'enorme relitto, già ampiamente deformato e reso irregolare nella sua resistenza strutturale dall'anomala posizione e dal tempo di permanenza nella stessa.
Tutti gli studi a tavolino e i mezzi d'impiego possibili e immaginabili non potranno garantire,secondo la mia opinione, alcuna certezza di successo a fronte a questa primaria condizione di stress e di rischio probabile.
Quindi in questo specifico caso la "Dea bendata",insieme all'ingegegneria e l'abilità, giocherà un ruolo essenziale per l'esito positivo dell'impresa.
Ricambio i saluti cordialmente.
A.Regolo
[quote name="Maurizio Scholl"]
Come dice Andrea Rossi...ci accontentiamo del minimo galleggiamento sufficente a rimorchiare [b]in sicurezza e con certezza[/b] il relitto verso il porto di destinazione. Deve galleggiare di più rispetto alle slide pubblicate..immagino ad opera dell'ufficio stampa del consorzio TM.
Micoperi 30 arriverà giusto in tempo per S. Lorenzo...coincidenza o questioni di immagine?[/quote]
Corre veloce la Micoperi 30 (4.1 nodi)...:D...in questo momento si trova al largo del Gargano...con mooolta calma arrivera' dinanzi al gigante che dorme.
Questa e' una grande notizia per tutti perche' significa che tutti i controlli di sicurezza sulla stabilita' della nave sono in via di conclusione,e una volta arrivata a destinazione la piattaforma potra' inizare a entrare nel vivo dei lavori.
Attilio,Maurizio,del fatto che questo progetto sia fin troppo elaborato/appariscente/costoso lo abbiamo capito da molto tempo...ma forse,davvero,per quanto riguarda la SAFETY e' il progetto migliore.
Io ho anche pensato che Titan,essendo americana,quindi legata alla sicurezza in modo totale,voglia effettuare SEMPRE i lavori in determinate condizioni.
Ricordiamoci che pochi metri piu' in giu' del Concordia c'e' una scarpata di 80 metri...quindi due calcoli li hanno fatti.
Poi,se il progetto e' in continua fase di evoluzione per miglioramenti e quant'altro mi pare logico.
La situazione Concordia e' sempre in evoluzione,la nave ferma e immobile non e': cambieranno costantemente i dettagli sulle singole operazioni ma il concetto generale di rimozione rimarra' il medesimo fino alla fine...o almeno penso.
Saluti
A.R
ps: Attilio,non fare di tutta l'erba un fascio,non tutti i giovani sono storditi,impacciati e privi di valori.
Da 25enne penso che a molti servirebbe un po' di naia dopo la maggiore eta'...nulla piu'.
[quote]Del fantomatico e mirabolante progetto invece cui più volte hai accennato, capace a quanto riferisci con assai minore spesa e tempo e sopratutto con impatto ambientale pressochè nullo di risolvere il problema Concordia, non se ne sa nulla nel dettaglio.
Non pensi che tutto cìò possa indurre ad un bel pò di scetticismo anche nei confronti di questo misterioso progetto alternativo a quello Titan-Micoperi?[/quote]
Capisco lo scetticismo, ma il progetto c'è ed è buono. Altro no n posso dire....hai visto che l'ufficio stampa di TM ha pubblicato su giglionews un articolo sull'arrivo della Micoperi 30. Sono molto ottimisti sui tempi di recupero. Loro si che vedono il bicchiere mezzo pieno, io invece.... :sigh:
Maurizio, anche se accompagnato ancora da una buona dose di scetticismo il Progetto Titan-Micoperi, sebbene stia facendo fatica ad avanzare e anche se scenograficamente invasivo, è pur fatto di cose concrete: navi attrezzate, uomini specializzati, pali, cavi d'acciaio, tiranti, martinetti idraulici,moduli strutturali subacquei, etc..
Se tutto questo funzionerà Dio solo lo sa con certezza ma è comunque di fronte a noi e al nostro giudizio.
Del fantomatico e mirabolante progetto invece cui più volte hai accennato, capace a quanto riferisci con assai minore spesa e tempo e sopratutto con impatto ambientale pressochè nullo di risolvere il problema Concordia, non se ne sa nulla nel dettaglio.
Non pensi che tutto cìò possa indurre ad un bel pò di scetticismo anche nei confronti di questo misterioso progetto alternativo a quello Titan-Micoperi?
Le difficoltà ci sono e sono insite proprio nell'idea malsana che è quella di sentirsi padroni e sicuri solo dietro una motagna di quattrini e una di acciaio, pali,cavi martinetti e complicazioni di ogni genere.Oramai è ben chiaro e dimostrato che si sta perdendo del tempo prezioso ad
inseguire l'impossibile e cioè rattoppare un progetto che non sta ne in cielo ne in terra. Tutto questo è palese ed innegabile ,a quest'ora la nave doveva già essere in sicurezza sia da movimenti autonomi che dalle mareggiate, e se ne arriva una di quelle ben note, sono guai seri.
Se non sono riusciti a riflettere fino ad ora sarebbe bene che facesso le valige ed andassero a casa, il tempo delle riflessioni è terminato, la campanella è suonata o si va in classe o si va casa, altro non c'è da fare. Tempo scaduto e sarebbe bene che il governo o chi per esse
mettesse mano al blocchetto delle multe e al registro degli assenti. Il gota dei cervelli è latitante, sta "riflettendo" su come rompere la nave se prima, durante o dopo!
La dabbenaggine caro Attilio non è solo quella di chi l'ha messa li in qualche modo ,ma di chi non vuol capire che per togliere quella nave di là non c'è nessun bisogno di perforazioni, cassoni, pali, paletti, tiranti,martinetti e tutto un apparato scenico che altri non è che "fiction" da
avanspettacolo. Il progetto c'è eccome solo che non si vuole ammettere che è migliore,ma di parecchio, di quello adottato ed è di gran lunga più efficace efficiente e sicuro 8)
Ma quale roccia artificiale emersa... nel post precedente ho dovuto tagliare un po' qui e li'...troppo lungo.
Come dice Andrea Rossi...ci accontentiamo del minimo galleggiamento sufficente a rimorchiare [b]in sicurezza e con certezza[/b] il relitto verso il porto di destinazione. Deve galleggiare di più rispetto alle slide pubblicate..immagino ad opera dell'ufficio stampa del consorzio TM.
Micoperi 30 arriverà giusto in tempo per S. Lorenzo...coincidenza o questioni di immagine?
Buone notizie Attilio! Al momento in cui scrivo la Micoperi30 ha lasciato il porto di Ortona e si trova al traverso di Vasto con destinazione Isola del Giglio :-)
Che sia la volta buona? Chi sa' quale mission impossible gli è stata ordinata.
Prova a digitare su google: Micoperi 30 vessel position
[quote name="Attilio Regolo"]po.
E cominciare a chiedersi se sia proprio così incontrovertibilmente necessario e vitale cercare di strappare via dal fondale e dall'ambiente del Giglio, rischiando di fare danni incommensurabilmente maggiori, questa nuova grande "roccia artificiale emersa " [/quote]
Io spero che questa sia solo una battuta ironica. Lasciare davanti al Giglio una montagna di acciaio ad arrugginirsi per decenni è il pensiero più orrendo e perverso che mi possa venire in mente in questo momento.
Ma poi, se il problema Concordia si sta ingarbugliando.
Se le difficoltà stanno aumentando di giorno in giorno.
Se c'è incertezza su come procedere e la paura di sbagliare e di combinare guai clamorosi di fronte agli occhi del mondo sta prendendo alla gola.
Se il progetto Titan-Micoperi dovesse apparire sempre più come una "rodomontata" di primo impatto dai costi vertiginosi e dai risultati niente affatto certi e rassicuranti.
Se tutto questo dovesse rivelarsi sempre più palese e innegabile.
Perchè non prendersi una bella pausa di riflessione?
E ripensare un pò tutto da capo.
E cominciare a chiedersi se sia proprio così incontrovertibilmente necessario e vitale cercare di strappare via dal fondale e dall'ambiente del Giglio, rischiando di fare danni incommensurabilmente maggiori, questa nuova grande "roccia artificiale emersa " anche se prodotta dalla grande dabbenaggine degli uomini?
Caro Andrea, mi hai commosso con il tuo video della Concordia.
Mi ha ricordato una bellissima e struggente sequenza di "Amarcord" del nostro immenso Federico Fellini.
Il fatto è che quella di Fellini era un'epoca di grandi sogni e grandi uomini, oggi viviamo una mediocrissima stagione di piccoli uomini invecchiati e di giovani storditi,impacciati e quasi privati dei valori fondamentali della vita, quelli che ti portano a combattere e rischiare.
Anch'io nel mio animo sarei per recuperare alla grande quel meraviglioso prodotto della fantasia dell'ingegno e della gioia di vivere che era la Concordia.
Ma dove sono gli uomini forti che dimostrino con chiarezza e fermezza la volontà di perseguire questo obbiettivo?
Stiamo ancora qui, dopo oltre mezzo anno che quella povera grandiosa nave è stata dapprima incredibilmente e irresponsabilmente portata a sbattere contro il promontorio scoglioso più pericoloso dell'Arcipelago Toscano noto fin dall'antichità e poi lasciata lì a marcire sul fondale del Giglio, ad accapigliarsi se i pali per trattenerla e sollevarla dal suo letto di "espiazione" devono essere di un diametro più grande o più piccolo perchè se no le posidonie di punta Gabbianara soffrirebbero troppo!
Andiamo,suvvia, l'uomo sembra abbia perso il senso della concretezza e sembra essersi abbandonato alla languida inettitudine dei falsi piccoli obbiettivi.
[quote name="Attilio Regolo"]E comunque, Maurizio, resto dell'opinione che il massimo galleggiamento, cioè il minimo pescaggio, del relitto, con tutti gli oneri aggiuntivi che comporta, abbia un senso se si ha intenzione di portare la nave in un cantiere di ripristino o per lo meno di riattivazione funzionale della struttura navale.
Se invece, quello del relitto sarà un inesorabile e irreversibile destino di smantellamento e demolizione per recupero materiali, allora è logico chiedersi perchè tutto quell'affanno e quella spesa in più per riportarla illusoriamente al massimo raddrizzamento e galleggiamento quasi fosse ad un secondo varo.
[b]Meglio sarebbe accontentarsi del minimo galleggiamento sicuro e funzionale al trasporto al cantiere o al cimitero navale di demolizione[/b]
Che tristezza Attilio.
Leggere quella frase del tuo post e vedere questo video.
http://www.youtube.com/watch?v=F4yWbVBBGjU
Non puo' finire cosi la Costa Concordia.
Saluti
A.R
E comunque, Maurizio, resto dell'opinione che il massimo galleggiamento, cioè il minimo pescaggio, del relitto, con tutti gli oneri aggiuntivi che comporta, abbia un senso se si ha intenzione di portare la nave in un cantiere di ripristino o per lo meno di riattivazione funzionale della struttura navale.
Se invece, quello del relitto sarà un inesorabile e irreversibile destino di smantellamento e demolizione per recupero materiali, allora è logico chiedersi perchè tutto quell'affanno e quella spesa in più per riportarla illusoriamente al massimo raddrizzamento e galleggiamento quasi fosse ad un secondo varo.
Meglio sarebbe accontentarsi del minimo galleggiamento sicuro e funzionale al trasporto al cantiere o al cimitero navale di demolizione.
Beh Maurizio, se si parte dal presupposto di conseguire la massima galleggiabilità possibile sarei sostanzialmente d'accordo su quanto da te proposto.
Per quanto riguarda i pali ritengo che una cosa sono quelli del lato terra da realizzarsi senza vincoli preesistenti di strutture prefabbricate e quindi di diametro più piccolo a formare corone anulari di vincolo per i cavi d'acciaio di trattenuta, ed un'altra cosa sono i pali di sostegno del fondale artificiale da applicare alle strutture orizzontali dei moduli prefabbricati da assemblare per formare il piano di appoggio della nave in fase di raddrizzamento.
ttilio, e mica siamo la Spectra. Io non credo che i miei commenti e quelli di pochi altri possano influenzare le scelte della TM. Il recupero se si vogliono rispettare i paletti ambientalistici è molto difficile e nessuno lo nega. Ovvio che TM ha delle difficoltà ed un notevole ritardo nell'affinare il proggetto.
Ti e Vi volevo chiedere due cose:
Ma lo squarcio lato sinistro si può riparare solo saldando lamiere precurvate in cantiere o è possibile ricorrere a materiali alternativi, se esistono. Tipo resine in grado di indurire nell'acqua marina. Io ho letto di un tizio che suggeriva di saldare una maglia metallica e colarci su cemento in grado di indurire in acqua.
Secondo quesito:
Se il falso fondale necessita di enne appoggi da 2 e passa metri è proprio necessario scavare un pozzo di due metri di diametro per metterci un singolo palo? O Sarebbe più resistente e meno invasiva una struttura ad anello, sempre di 2 metri di diametro, fatta da più pali di diametro inferiore?
Io resto dell'idea che bisognerebbe garantire la galleggiabilità massima.
Chiudere la falla di sinistra in qualsiasi modo e tamponare le fissurazioni che si sono aperte a destra.
Magari si potrebbe radrizzare parzialmente lo scafo per permettere ai palombari di sanare, per quanto possibile, le vie d'acqua a dritta.
Una volta fatto questo si radrizza lo scafo con gli strand jack. Magari si potrebbe studiare un sistema di contrasto per rallentare la fase di non ritorno, giusto quello che basta ad evitare la controsbandata.
Lo scafo a questo punto è sul falso fondale. Si applica il cassone di destra. Si da una ulteriore spinta positiva con una ragnatela di elementi pneumatici e si travasa l'acqua che appesantisce lo scafo in una cisterna.
A questo punto il relitto sarebbe pronto per il rimorchio al porto di destinazione con le pompe di sentina continuamente in funzione.
Abbiamo sinceramente e costantemente difeso fino ad oggi il progetto Titan-Micoperi contro i numerosi critici e avversari.
Ma una certa lentezza e insicurezza procedurale rispetto al crono programma ufficiale come da Istruttoria ministeriale n.1 del 14.5.2012 na parte della C.T.V.I.A VIA-VAS in ottemperanza dell' O.P.C.M. n.4019 del 27/04/2012 relativa all' Operazione della Costa Crociere S.p.a. di rimozione del relitto della nave da crociera "Costa Concordia", comincia a renderci un po' inquieti e preoccupati.
Delle casse di spinta la cui fabbricazione doveva iniziare con il 1° Luglio 2012, non se ne sa ancora nulla.
La fase "WP3" di messa in sicurezza del relitto anch'essa prevista ad iniziare dal 1° Luglio per terminare il 31 Agosto, non si sa bene a che punto stia.
Anche la fase "WP4" di realizzazione delle piattaforme sottomarine (falso fondale) il cui inizio secondo crono-programma dovrebbe essere ormai imminente è avvolta nell'incertezza.
Non si comprende, di questo passo, francamente, come si potranno rispettare i tempi di esecuzione della successiva fase "WP5" della "Installazione cassoni di spinta lato sinistro" il cui inizio è previsto a fine stagione estiva e cioè verso metà settembre.
E' chiaro che se le cose dovessero permanere in questo stato le critiche e le iniziative di contrasto dei diversi avversari e contrari al progetto Titan-Micoperi potrebbero riprendere fiato rendendo l'impresa della rimozione della Concordia ancora più problematica e difficile di quanto lo sia già nella concreta realtà attuale.
Salve a tutti.
Penso che l'argomentazione di questo blog sia talmente ricca di contenuti che,di conseguenza,possano esserci una miriade di opinioni a favore e contro.
Pero',detto cio',sarebbe molto utile per tutti informarsi bene su cio' che verra' fatto,quindi sapere che sono stati confermati i pali da 2.2 metri di diametro per il falso fondale e da 20 cm per i pali di sostegno adiacenti alla costa.
A prescindere da tutto, questo e' un progetto che lascera' dei segni indelebili sull'isola: tutt'oggi vengono impiantati pali con diametri importanti in tutto il mondo,ma in un contesto come quello del Giglio penso che queste impiantazioni saranno molto invasive.
Per il discorso del galleggiamento avevo visto su un programma Rai tempo fa un video,dove dimostravano tramite modellino l'esecuzione del galleggiamento forzato della Concordia tramite i cassoni.
http://www.youtube.com/watch?v=7HqdXO_dwZ8
Video interessaante,certo,ma proporzionato alla realta' mi ha fatto venire non pochi dubbi.
L'unica cosa che mi chiedo e' perche' nessuno ha ancora pensato ad un sistema di pompaggio dell'acqua presente all'interno della nave con successiva chiusura della falla.
Non capisco perche' abbiano ritenuto impossibile effettuare delle saldature oggi come oggi.
Saluti
A.R
E... caro Mirko, ti confermo anche l'enorme difficoltà che lo staff tecnico della TM stà incontrando, in questi giorni, per venire a capo del problema. Non si tratta di uno scontro tra tifoserie tra i pro ed i contro. O di dire "io l'avevo detto"....semplicemente, quella nave è molto difficile da spostare. Ed i soldi necessari al cantiere sono già praticamente finiti. Poi dimmi tu se ci si puo' ancora permettere gli sfottò e le faccine.
Stammi bene.
[quote]Addirittura sembra che vengano sfruttati gli stessi buchi già fatti per i sondaggi!!! Dai su ... un po' più di preparazione ... e che diamine! :D :lol:[/quote]
Parlo dei pali di sostegno al falso fodale. Non dei pali a terra per fare leva con gli strand jack. Misure confermate caro Mirko. 2,2 metri
Signor Scholl,
mi meraviglio della sua superficialità! Possibile che imbastisce una discussione impartendo lezioni di pessimismo e non sa che i pali per il sostegno della nave non saranno di 2 metri di diametro ma di 20 cm? Certo ne servirà un numero maggiore ma l'impatto sul fondale sarà sicuramente minore perchè verrà usata la stessa trivella che ha effettuato i carotaggi???
Addirittura sembra che vengano sfruttati gli stessi buchi già fatti per i sondaggi!!!
Dai su ... un po' più di preparazione ... e che diamine! :D :lol:
Qui facciamo solo finta a non capirci 8)
Se questa estate ti imbatti in un gozzetto di legno semi affondato per gonfiare il fasciame prova ad esercitare un minimo di forza su un qualunque punto dello scafo...vedrai che stabilità. La concordia fatte le debite proporzioni sarà poco più stabile.
Intanto si apprestano a realizzare i supporti per il falso fondale. Probabilmente con questa ditta:
http://www.trevispa.com/viewdoc.asp?co_id=966
Guardati il video, immagina una testa perforante adatta al granito e moltiplica per enne pali da 2 metri circa. Uno scenario apocalittico e ti assicuro che io non sono un talebano ambientalista.
Intanto i cervelloni al lavoro, parlo degli ingegneri e non degli operai, continuano a modificare il progetto.
Niente più chiusura della falla. Sembra che quel che rimane non sia in grado di reggere una saldatura ed il peso delle lamiere. Quindi si radrizza a falla aperta e si sversa in acqua tutto quello che c'è in sentina. Sembra che anche il lato di dritta della chiglia presenti profonde fenditure.
Peggio di così.....forse, il più difficile recupero della storia.
Ed occorre anche far presto. La nave appoggia per 2/3 sul fondo. Ma la prua non ha alcun appoggio ed ha uno slancio libero di 80-100 metri.
C'è da sperare che Eolo risparmi il Giglio da burrasche da sud-est. Almeno per i prossimi 12 mesi.
Ciao Atti'.
Caro Maurizio, forse stiamo equivocando su alcuni termini.
Quando parlo di minimo galleggiamento possibile intendo dire quel minimo distacco della nave dal fondale di affondamento compatibile in tutta sicurezza con le successive le manovre di rimozione con i mezzi di traino.
E mi sembra evidente, anche da non esperto specifico di marineria, che se la nave possiede un galleggiamento minimo, cioè è ancora per un grande volume immersa (appunto fino al livello del ponte lance) può essere trainata con maggior sicurezza e stabilità e con minore probabilità di rovesciarsi.
Mi sembra peraltro evidente che se questo traino avviene a nave raddrizzata e stabilizzata con quel sistema di cassoni laterali simmetrico che era già servito a farla appunto galleggiare il minimo necessario la possibilità di rovesciamento in mare, con conseguente sversamento rovinoso di sostanze inquinanti residu interne allo scafo, è ridotta praticamente a zero.
Per quanto riguarda i metodi di sostituzione dei volumi di acqua interna con equivalenti volumi d'aria confinata, a questi,,con la scelta del progetto Titan-Micoperi, è stato appunto preferito un metodo di raddrizzamento galleggiamento e stabilizzazione mediante aggiunta di volumi d'aria confinata, cioè i famosi cassoni, ma esterni allo scafo.
E anch'io ritengo questo metodo,nonostante la sua provvisoria invasività ambientale, più sicuro e collaudato degli altri.
[quote] per quale motivo dovrebbe sversare molto di più una volta raddrizzata, ovvviamente a falla principale di carena sinistra rattoppata, e posta in galleggiamento minimo indispensabile per un corretto e sicuro traino?[/quote]
Attilio, io questo non l'ho mai detto!
Quello che ho detto è che se TM non trova un sistema per dare maggiore galleggiabilita al relitto il rimorchio non andrà lontano e si rovescerà ad un quarto di miglio dal Giglio.
Con l'acqua a livello del ponte lancie non si può certo dire di aver ottenuto il galleggiamento minimo per un "sicuro" rimorchio fino al porto di destinazione.
E per ottenere questo fantastico risultato stanno per rovinare i fondali con palificazioni di diametro pari a 2,2 metri cadauna e profode quanto? Una trentina di metri come detto per i pali lato costa?. Alla faccia del rispetto dell'ambiente. Lì, dove poggerà il falso fondale, non creserà nulla per i prossimi 100 anni.
E poi come li tolgono questi pali? Dicono che li taglieranno a raso... cosa impossibile. Prenderanno un bel nastro diamantato e li taglieranno a 20- 40 cm dal fondo.
Il ripristino ambientale? Che io sappia hanno provato a trapiantare la gorgonia davanti alla centrale elettrica di Civitavecchia (o era di Montalto?) con risultati negativi. Mica son piantine di basilico o di rosmarino.
E l'unico sistema per garantire la perfetta riuscita del progetto è quella di sostituire l'acqua con aria.
In caso contrario devono passare al piano B.
Maurizio, continui a voler vedere solo la parte vuota del bicchiere.
Prima se proprio tu che metti a disposizione del blog le slide stilizzate ma ben fatte di "Panorama.it" relative alle principali fasi del recupero della Concordia, poi ti accanisci in una critica serrata sulla incapacità del manufatto ormai galleggiante "Concordia + cassoni" di tenere il mare a traino fino al porto di destinazione.
Ma, abbi pazienza, anche se si capisce che di imbarcazioni ne capisci più di me (figurati che io non posso mettere piede nemmeno sulla barca dei miei amici per il mio immediato mal di mare),se l'assemblaggio nave-cassoni sta dritto e galleggia con grosso pescaggio, non è un buon sintomo questo della sua maggiore stabilità nella navigazione a traino?
E se la nave, già svuotata delle maggiori sostanze inquinanti, sta sversando come appurato dalle continue analisi ambientali minime quantità di residuo di sostanze "sporche" nonostante la sua posizione inclinata e le falle del fianco d'appoggio, per quale motivo dovrebbe sversare molto di più una volta raddrizzata, ovvviamente a falla principale di carena sinistra rattoppata, e posta in galleggiamento minimo indispensabile per un corretto e sicuro traino?
E perchè in una situazione emergenziale come questa,con la necessità assoluta per la salvaguardia ambientale del Giglio e dell'intero Arcipelago Toscano coste tirreniche comprese, di provvedere ad una essenziale e urgentisssima operazione di rimozione e trasporto della nave a destinazione,il RINA e il CP non dovrebbero concedere la loro autorizzazione?
Di grazia, fermate il CODACONS, per l'amor di Dio. Quella gente ha solo un fine, e gli è assolutamente indifferente la sorte del Giglio. Vi ricordo che per tutelare i consumatori volevano il blocco di tutte le navi Costa subito dopo l'incidente....L'elenco delle sostanze pericolose è l'ennesima riprova che l'intervento d'urgenza, realizzato senza bandi, gare, concertazioni o conferenze di servizi varie, tutte procedure che stanno ingessando l'imprenditoria italiana a vari livelli e in vari ambiti, ha avuto un esito notevole, se parametrato al rischio effettivo.
Caro Attilio, con la pubblicazione su Panorama di quelle 8 slide MT si è data la zappa sui piedi. Evidentemente sono sicuri che il raddrizzamento della nave causerà ulteriori vie d'acqua e la galleggiabilità sarà assicurata dai soli cassoni.
Avrebbero dovuto aggiungere una slide con il travaso dell'acqua contenuta nello scafo in una cisterna ed un' altra con una galleggiabilità maggiore.
Credimi, RINA e CP non autorizzarano mai il rimorchio di un manufatto del genere se non per farlo affondare qualche centinaio di metri più al largo in condizioni di mare perfettamente calmo.
E la pancia della nave contiene ancora molti veleni anche se non terribili come il carburante. Verranno rilasciati nel corso dei prossimi decenni pian pianino.
Qui una lista di quello che c'è ancora a bordo della nave, sempre con il dovuto rispetto dei resti dei due dispersi.
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Amico Scholl, tutto quello che dici e paventi a proposito del progetto Titan-Micoperi di rimozione della Concordia potrebbe anche avverarsi, anche se secondo me con una probabilità minima, e cioè che la nave possa ribaltarsi in fase di raddrizzamento o in fase di traino.
Quello però che non potrà mai verificarsi, anche se per ipotesi la rimozione venisse tolta al consorzio vincitore e fosse affidata a quello perdente della Mammoet Salvage, è il promesso pescaggio finale dei 9 mt che era esattamente il pescaggio originario della nave prima dell'incidente che l'ha affondata quando navigava perfettamente integra e al suo massimo galleggiamento.
Finalmente la notizia inizia a girare sulla stampa nazionale .
http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2012/07/25/749182-concordia-class-action-contro-carnival-cinquecento-firme.shtml
Qualcuno dovrà pur chiarire questa faccenda.
La creazione del falso fondale sarà devastante e nulla assicura che il progetto andrà a buon fine. E se anche la chiglia della nave si poserà sul falso fondale otterranno un relitto semi sommerso difficilmente governabile e trainabile.
Come dire, se non si ribalta in fase di raddrizzamento e molto probabile che si ribalterà in fase di rimorchio.
La Mammoet assicurava una immersione i 9 metri ed un impatto minimo sul fondale pur lavorando di forza con gli Strand jacks.
Il Sig. Mirko Scotto ci conferma la giustezza delle nostre supposizioni. L'apparente "fermo lavori" attorno alla nave è appunto solo apparente.
Come tutte le imprese grandi e difficili, nello sport, nel lavoro,nella vita in genere, queste hanno massima probabilità di riuscita se vengono preparate accuratamente e con calma.
E' evidente che se si vuole "smuovere" quell'enorme cilindro di forma irregolare facendolo rotolare tutto insieme e tutto intero, senza rischiare di deformarlo e romperlo in qualche punto vanificando tutta l'impresa, su una superficie scabrosa e disuniforme qual è il fondale roccioso su cui poggia, è necessario preparare il "letto di rotolamento" nel modo più accurato possibile.
E a questo stanno silenziosamente provvedendo quelle decine di uomini della Titan-Micoperiche stanno lavorando nel cantiere subacqueo attorno alla Concordia.
Gent.mo Signor Rossi e tutti coloro che da fuori discutete su questo progetto. Per favore limitatevi alla tecnicità dell'opera e non pretendete di sapere, da fuori, cosa pensano i gigliesi.
Altrimenti fate come me, andate un giorno al Giglio e parlate con loro: capirete che non sono né preoccupati né pessimisti perchè vedono quotidianamente ciò che i tecnici stanno facendo sopra, intorno e sotto la nave.
Credetemi che da fuori è difficile ma sull'isola percepiscono chiaramente che c'è un nutritissimo gruppo di persone che "sta lavorando per loro"!
E comunque, a parte tutte le parole che si possono spendere pro o contro il progetto di rimozione Titan-Micoperi, più guardo il video originario ed ora anche quello di panorama.it riportato da Maurizio Scholl,e più mi sto convincendo che il sistema di rimozione Titan-Micoperi funzionerà.
Certo come in tutte le imprese difficili occorre oltre che capacità esperienza e bravura anche un pò di fortuna, ma i presupposti perchè vada tutto bene ci sono tutti.
E la cosa che mi convince di più è proprio quella che sembrava la più critica.
Cioè la fase di disincaglio e rotazione iniziale della nave.
Se si guarda infatti con attenzione il video originario si può notare che la "forza rotatoria"o per meglio dire "di rotolamento" necessaria da esercitare sull'estremità superiore dei cassoni applicati sul fianco sinistro e contribuenti con il loro peso, data la loro posizione, a tale forza è nettamente inferiore a quella da controbilanciare per il disincaglio data la grande differenza dei "bracci" di azione dei due sistemi di forze contrapposte.
Insomma è come grosso modo come cercare con il palmo della mano appoggiato sulla parte superiore far rotolare un corpo cilindrico irregolare su una superficie assai ruvida.
A pensarci bene non è poi così impossibile.
Lo Stato di Diritto impone che l'agire dello stato sia sempre conforme alle leggi vigenti.
Non vedo perchè scandalizzarsi tanto.
Bene ha fatto il DPC e il Min Ambiente a chiamare Smit e Neri per gestire l'emergenza che a mio avviso andava completata con la messa in sicurezza del relitto(sempre relativa visto che quella scogliera può essere battuta da mareggiate violentissime).
L'appalto per la rimozione andava gestito con la massima trasparenza, cosa che non mi sembra sia avvenuta.
Saluti
Ho visto le foto,riportate su Panorama, che Titan e Micoperi avrebbero consegnato per divulgare a grandi linee il progetto di rimozione.
Tutto quanto carino e intuitivo anche per le persone come me che nulla hanno a che vedere con calcoli fisici e matematici.
Detto questo,penso che l'argomento principale che sta destando preoccupazione a tutti,Gigliesi in primis,sia la mancanza di prove VISIBILI sull'operato di queste aziende nel contesto quotidiano.
Il fatto che,quasi sicuramente,era possibile optare per altri progetti meno dispendiosi e magari piu' efficaci e' risaputo,ma il problema primario e' l'organizzazione e lo scheduling dei lavori.
I Gigliesi vogliono vedere con i propri occhi cosa viene fatto,giornalmente,e sapere gli obiettivi futuri,idem sui possibili problemi sorti durante le lavorazioni.
Il silenzio,in questi casi,e' la cosa peggiore.
C'e' una nave incagliata da 7 mesi davanti ad un porto di un'isola bellissima...si puo' sapere costantemente cosa viene fatto e se sta andando tutto bene ?
Saluti
A.R (Novara - Piemonte)
Impressionanti il numero e la qualità delle osservazioni critiche al progetto Titan-Micoperi e alla relativa procedura d'appalto riportate dal Sig. Gaetano Lo Cicero.
Chiamo genericamente "Sig." questo gentile interlocutore del blog che non conosco, ma è evidente che siamo di fronte ad una persona di grande maturità ed esperienza tecnico-amministrativa in particolare nel settore pubblico alla quale è assai difficile contrapporre risposte altrettanto articolate e pertinenti.
Ma un'osservazione generale senza pretesa di esprimermi in termini professionali formalmente ineccepibili me la sento lo stesso di farla a quanto espresso dal Sig. Lo Cicero.
E cioè che l'insieme delle sue critiche e dei suoi dubbi, che poi riassumono quelli di un numero cospicuo di soggetti pubblici e privati interessati che si sono espressi e si stanno esprimendo sull'argomento sui media e sopratutto sul web, non produce alcun convincimento concreto risultante.
Dalle quasi 10 pagine di osservazioni, intitolate dall'estensore "AFFAIRE CONCORDIA", infatti non si riesce a desumere alcun dato critico quantitativo ai valori di dimensionamento di massima dell'ingegneria di base del progetto o alla sequenza qualitativo-funzionale delle fasi progettuali, ma si fa solo riferimento generico ad una serie di aspetti tecnico-amministrativi-formali tutto sommato marginali o secondari rispetto alla vera sostanza del progetto.
Insomma appare più un processo dubitativo alle intenzioni che una vera critica analitica progettuale e come tale appare sinceramente del tutto improprio chiamare tutta la complessa critica operazione che sta alla base del progetto Costa-Titan-Micoperi e che intende risolvere un problema dai contorni drammatici e unici al mondo e nella storia dei disastri navali, dicevo appare veramente improprio e profondamente malevolo chiamare tutto questa operazione : "AFFAIRE CONCORDIA".
Per completare l'intervento precedente (scusate la poca capacità di sintesi...).
Ho tanto la sensazione che, come succede spesso in italia, ci siano troppe persone brave a dire di no e a contestare, e poca gente disponsta ad assumersi forti responsabilità di scelta nell'interesse della collettività. Sono sicuro che, afronte di Ministero, compagnie di navigazione, compagnie assicurative, tecnici e esperti di varia estrazione, che hanno effettuato una scelta, per quanto contestabile dagli "altri", da un momento all'altro possa arrivare un solo, singolo, giudicino coadiuvato da un relatore tecnico che butta all'aria ogni cosa e la Concordia allora si che dovrà essere oggetto dello studio architettonico di integrazione nel paesaggio del Giglio!!! Per riassumere il mio pensiero: forse non c'era nemmeno bisogno della gara, bensì di prendere la Titan e dirle di togliere di torno la povera bestia, concordando insieme al Ministero tempi, modi e altri soggetti. Sarà pure superficiale come procedura, ma alla fine l'impresa che è chiamata ad operare sta mettendo in gioco tutto il suo prestigio, perchè un eventuale fallimento causerebbe un danno d'immagine che potrebbe mettere a serio rischio la società stessa.
Mi permetto di sottolienare alcune questioni, in relazione alle critiche che stanno piovendo addosso al progetto titan-Micoperi:
1-Le critiche vengono espresse sul progetto prescelto, quindi è un tiro al bersaglio grosso e su un bersaglio unico, naturalmente mosso prioritariamente dall'interesse degli esclusi a rimettere in discussione l'affidamento;
2-Gli altri progetti avevano le caratteristiche delle quali si contesta la mancanza a quello vincente? In caso non affermativo, la scelta potrebbe anche essere ricaduta sul "meno peggio". Ovviamente questo fatto da una parte è assai preoccupante, ma dall'altra gioca a favore dei tempi.
3-E se la scelta, più che su un progetto per il quale i tempi di presentazione esano comunque ristretti e non consentivano studi dettagliati ed un livello di progettazione adeguato ad una fase esecutiva, fosse ricaduta sull'idea che dava maggiori garanzie, abbinata al proponente sul quale si nutriva maggiore fiducia?
ERRATA CORRIGE
si dice MASCONE e non moscona..la fretta
Spett.le Redazione “GIGLIONEWS”,
ritengo opportuno, come cittadino, frequentatore dell’Isola ed attento osservatore delle “disgrazie italiane”, porre all’attenzione di tutti i partecipanti alla rubrica “DITE LA VOSTRA – I Contrari al Progetto TITAN-MICOPERI”, alcune osservazioni ricavate dopo attenta analisi di molta documentazione che ho recuperato via internet e tramite quotidiani di informazione.
Premettendo che non credo alle favole ed a tutti gli Amministratori che non chiariscono pubblicamente le vicende che riguardano la Nostra ITALIA, mi pongo e Vi porgo una semplice riflessione/domanda: “Ma questo disastro lo dobbiamo considerare - AFFAIRE CONCORDIA”?.
Come al solito, noi Italiani, non perdiamo occasione per farci riconoscere. Leggete con attenzione. Ho solo messo in ordine documentazione ufficiale.
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Non so' cosa dire... se dovessero emergere gravi irregolarità nell'affidamento dell'appalto il consorzio TM dovrebbe essere licenziato immediatamente dopo la messa in sicurezza del relitto.
Non sono un esperto ma credo che, in questo caso, bisognerebbe procedere d una nuova gara dove dovrebbero essere presentati non progetti di massima ma progetti definitivi-
in cui siano descritte minuziosamente le tecniche di recupero, i tempi, i materiali da utilizzare, le ore lavoro destinate alla progettazione , alla mano d'opera specializzata e non, subacquea e quant'altro. Compresi gli elenchi dei fornitori e le certificazioni dei materiali usati.
come al solito parliamo per ipotesi visto che non esistono documenti ufficiali e dubio che il Ministero ubbidisca all'ordinanza del TAR.
Intanto su panorama on line è comparso questo questo:
http://italia.panorama.it/costa-concordia2/costa-concordia-recupero?gllyid=8galleggia-8
Guardando l'ultima immagine, ammesso che vada tutto bene, l'acqua lambirebbe i mosconi di prua. Vi sembra un relitto stabile e rimorchiabile?
La mareggiata dell'altro giorno non ha scalfito di un millimitro la posizione del relitto Concordia.
Aveva torto chi diffondeva a proposito esagerati allarmismi.
La Concordia si è proprio accomodata per benino davanti a Giglio Porto e nessuno tranne l'uomo che l'ha realizzata e portata accidentalmente proprio lì potrebbe smuoverla.
Però l'uomo non ha poteri assoluti.
E a volte non riesce a rimediare interamente ai guai che combina sulla natura e l'ambiente.
Per affrontare questo problema enorme è stato proposto un rimedio totale e robustissimo: il progetto Titan-Micoperi.
Un progetto inevitabilmente invasivo e massiccio per mezzi e strutture che si prevede di impiegare.
Non si tratta qui di rimuovere un panfilo o un peschereccio che si è arenato sulla spiaggia, bensì uno dei transatlantici più grandi del mondo che siè incagliato sugli speroni roccciosi del fondale della costa Giglio.
E si vuole rimuoverlo tutto insieme e tutto intero dopo averlo disincastrato dal fondale roccioso dov'è sdraiato quasi a 90° per riportarlo via dritto raddrizzato del tutto senza farlo ricadere su se stesso o scivolare e ribaltare verso fondali più profondi e rifatto galleggiare il necessario per trainarlo in assetto al porto-cantiere di destinazione.
Un'impresa da fantascienza, mai sperimenta prima, per cui è stata chiamata l'azienda leader del mondo in questo settore, l'americana Titan Salvage, la quale ha chiamato per aiutarla l'azienda italiana con più esperienza e prestigio nei lavori strutturali subacquei, la Micoperi di Ravenna.
Maurizio,comprendo bene che un progetto che promette impatto ambientale zero e solo tre mesi di tempo per rimuovere la nave con galleggiamento uguale a quello originario e in perfetto assetto sarà molto dura tenerlo a freno e nascosto in un cassetto del Ministero.
Specie se confrontato con quello approvato della Titan-Micoperi.
Il rischio comunque è che in un'eventuale fase di revisione della procedura d'appalto e di riesame dei progetti compreso ovviamente quello del tuo amico Mancini, il relitto venga lasciato lì a marcire a tempo indeterminato e forse fa bene rivelando sensibilità previsionale quel gruppo internazionale di architetti paesaggisti che sta proponendo,in un altro blog di Giglionews, un concorso di idee il cui logo rappresenta le nere sagome stilizzate di Punta Gabbianara e della Concordia sdraiata accanto come figure ormai indissolubilmente legate tra di loro e al paesaggio del Giglio in generale.
EXACTLY!
Io ho visto il progetto di massima. Le procedure operative sono Top Secret.
Ti assicuro che ogni singolo pezzo è stato realizzato, testato, certificato. Nulla è lasciato al caso.
Beh,caro Maurizio, anche il progetto Mancini, se non ricordo male, con 150 Tn di materiale leggerissimo era in grado di dare 150mila Tn di spinta di galleggiamento capace di far "schizzare" la nave 5mt sopra il pelo dell'acqua e farla ricadere con galleggiamento di 8 mt precisi.
Ti riferisci per caso allo stesso progetto, Maurizio?
Questa news è in reta da poco più di un ora:
http://www.ogginotizie.it/156224-costa-concordia-tar-del-lazio-a-ministero-ambiente-rendere-pubblica-documentazione/
Attilio, mi dispiace ma non posso dirti molto di più. Io quel progetto l'ho visto e mi ha convinto. Impatto ambientale pari a zero. Nessun falso fondale. Purtroppo non ho la qualifica per validarlo.
E' stato depositato al ministero competente e regolarmente protocollato. Mi domando perchè non sia stato preso in esame. Non lo hanno neanche letto.
Se qualche alto papavero dei ministeri competenti e della proprietà si degnasse di prenderlo onestamente in esame.. quella nave potrebbe essere rimossa in breve tempo, magari ad opera dello stesso consorzio presente in loco che ha i mezzi e l'esperienza necessaria.
La concordia riprenderebbe a galleggiare con zero gradi di sbandamento e con una immersione di 8 metri .
Caro Maurizio Scholl, mi sei simpatico e senza di te i blog di Giglionews sarebbero assai meno ricchi di partecipazione.
Una partecipazione sempre misurata e competente.
Ma nell'ultimo commento non sei molto comprensibile e condivisibile.
Qui c'è da risolvere un gigantesco e drammatico problema come quello della rimozione tutta intera di una nave-relitto di 50.000 tonnellate sdraiata sulla riva dell'isola del Giglio è stiamo a vagheggiare ancora sulla necessità che tutti i soggetti a vario titolo interessati si siedano attorno ad un tavolo per esaminare un fantomatico progetto fatto da persone esperte ma al di fuori del mondo del "salvage" navale.
Ma vogliamo scherzare?
Un conto è chiedersi per curiosità intellettuale perchè non si è pensato ad una procedura diversa per la rimozione come quella dello sdraiamento e del minimo galleggiamento prima del traino a destinazione e un altro è sfiduciare totalmente un progetto come quello di Titan Salvage e Micoperi che, nato originariamente e necessariamente come "di massima" visti i tempi stretti di presentazione e l'impossibilità materiale di entrare nei dettagli esecutivi per un caso di quella complessità, ora si sta cercando di affinare ma che resta comunque "visibile" e "affidabile" perchè risponde ai requisiti di base richiesti, cioè la rimozione in sicurezza dell'enorme relitto con il minimo possibile impatto ambientale ma anche con un risultato d'"immagine" di fronte agli occhi mediatici del mondo.
Perchè una cosa è portare via la nave a "pancia all'aria" lungo il fiume come fosse una "carcassa di elefante ormai imputridita" e un' altra assai diversa è ridare al triste relitto l'aspetto dignitoso di nave che se ne ri va via dall'isola,in qualche modo in piedi, così come ci è arrivata,anche se assistito da salvagenti di galleggiamento e da mezzi di trsporto ausiliari, permettendogli poi l'ingresso, in quella configurazione, nel cantiere navale di destinazione.
Preghierina della sera.
Se tutti i soggetti impegnati nell'improbabile recupero di quella grande nave si sedessero attorno ad un tavolo ed esaminassero senza pregiudizi ma con serietà, serenità, senso critico un progetto elaborato da soggetti ben lontani dal mondo del savage, ma con indubbie capacità professionali....beh, quella nave sarebbe fuori dal Giglio in pochi mesi.
La Concordia potrebbe lasciare l'isola galleggiando su una nuvola. Io ne sono certo.
Si sono d'accordo anch'io con Andrea Rossi.
Sarebbe inconcepibile che con la situazione che c'è, con i dubbi che sussistono sulla correttezza procedurale dell'appalto concorso e le critiche sul progetto, con gli occhi del mondo puntati su di loro e sul Giglio,Titan e Micoperi non riescano nell'impresa in cui si sono impegnati.
Resta la curiosità mia personale, confermata dall'ultimo documento riportatoci da Maurizio Scoll di "Oggi Notizie on line" dove si parla di progetti similari sia nel contenuto di massima progettuale sia nell'assenza di dettagli esecutivi, su quale siano le ragioni di base, vista la destinazione probabile di demolizione in cantiere, per cui non è stata nemmeno presa in condiderazione l'opzione del disincaglio e del galleggiamento minimo necessario con rotazione di poco più di 10° rispetto a quella di 90°in senso opposto prevista dai progetti presentati compreso quello di Titan-Micoperi, con il completamento dello "sdraiamento" della nave sul fianco destro, anzichè con il raddrizzamento e rigalleggiamento in assetto di navigazione.
Forse perchè comunque la demolizione deve avvenire a relitto in piedi e l'operazione più complessa è meglio anticiparla a pie' di relitto sulla costa del Giglio piuttosto che una volta trascinato al cantiere portuale, oppure anche perchè si teme un grande sversamento di contenuti inquinanti dalle falle e aperture del fianco sommerso a nave sdraiata, o forse altro ancora. Insomma vorrei sapere davvero perchè.
Davvero non so' come finirà. Il mio sogno è vedere la nave lontana dal Giglio.
Ci sono ancoramolte incognite ma il consorzio Titan Micoperi non può permettersi il lusso di fallire.
Avevano annunciato la chiusura della falla, squadre di saldatori, navi speciali...ma la Micoperi 30 è ancora ormeggiata nel porto di Ortona.
[quote name="Maurizio Scholl"]Attilio, ma che poco poco ti do' fastidio?
E' reato diffondere notizie scomode? Devo applaudire a comando facendo finta che tutto va bene?
Io non rappresento nessuno se non me stesso. Nego qualsiasi forma di interesse con chichessia.
Tu sai bene i motivi per i quali sono contrario al progetto Titan. Li ho già chiaramente espressi più volte.
Ma non la vedi l'immobilità generale, la mancata informazione, l'assordante silenzio calato su tutta l'operazione...è tutto fermo.
Prova a chiederti il perchè![/quote]
Salve Maurizio.
Innanzitutto la ringrazio per le informazioni che ci suggerisce riguardo tutta la vicenda.
Detto questo,io sono il primo che non sa assolutamente cosa stiano facendo i tecnici di Titan e Micoperi al Giglio...ma mi chiedo una cosa.
Potranno mai costoro permettersi il lusso di toppare clamorosamente in progetto del genere dopo che c'e' stata anche una gara d'appalto ?
Alla fine del disastro Concordia bene o male si continua a parlare in tv,e non vedo come possano incrociare le braccia questi da un momento all'altro.
Attendiamo la scadenza delle date previste e poi giudichiamo,e' l'unica cosa da fare.
Saluti
A.R
Non saprei Attilio. Aspettiamo di vedere il progetto esecutivo.
Intanto ho trovato quest'altra notizia.
http://www.ogginotizie.it/155950-costa-concordia-un-progetto-di-recupero-basato-sul-nulla/#.UA6NPHCnQlY
E poi, Maurizio, a dire la verità, quello che mi sono chiesto fin dalla prima presentazione del progetto Titan, ma non mi sono mai pronunciato in tal senso per il timore di dire pubblicamente di fronte a esperti di valore mondiale delle grandi
" bischerate" ,è perchè si fosse pensato fin dall'inizio solo ed esclusivamente al raddrizzamento e rigalleggiamento in assetto, e mai invece per esempio al completamento dello "sdraiamento" del relitto già praticamente sdraiato sul fondale inclinato con un angolo di inclinazione vicino agli 80°, sollevandolo inizialmente dalla parte della chiglia poggiata sullo sperone più profondo e facendo ruotare l'intera struttura sul punto di appoggio del fianco destro a livello più alto.
In tal modo non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di ritappare la grn de falla a cielo aperto e non ci sarebbe stato il pericolo di scivolamento-ribaltamento che susiste invece con il metodo che si è deciso di adottare.
Ma anche questa considerazione certamente è solo di fantasia e sicuramente si basa su presupposti errati di un inesperto del mestiere.
Rimane la curiosità di sapere dove è sbagliata.
Caro Maurizio, quando tutta questa storia sarà finita, speriamo il più presto possibile e senza danni per il Giglio, se la nave non si ha intenzione di recuperarla alla sua originaria funzionalità, continuerò a chiedermi il perchè di tutta questa messinscena del raddrizzamento e del rigalleggiamento sul posto prima del traino a cantiere di smantellamento con grande aggravio di tempi costi e rischi.
Si sarebbe infatti potuto disincagliarla e farla galleggiare il minimo necessario per il successivo trascinamento in mare verso il cimitero di demolizione senza tanti traumi e forzature ambientali e restituendo all'isola integralmente la sua fisionomia originaria con più speditezza e sicurezza.
Ma la mia forse è solo una supposizione
basata su un'ipotesi sbagliata e non praticabile.
Due notizie di stampa, uno da un periodico storico e l'altra da un giornale on line. Mi sembra un copia ed incolla:
http://www.ogginotizie.it/155593-costa-concordia-i-gigliesi-aquot-non-ci-risciranno-maiaquot-accuse-contro-la-societa-armatrice/#.UA28PESlfgU
http://italia.panorama.it/costa-concordia2/costa-concordia-c-e-da-spostare-una-nave
Scusate,l'afa e la stanchezza a volte giocano qualche scherzo, volevo concludere ovviamente l'ultimo commento con :"...nel modo più indolore possibile".
Comunque ringraziamo la Redazione di GiglioNews per averci messo a disposizione un documento di notevole spessore e importanza da cui desumere informazioni concrete su cui poter eventualmente continuare a dibattere con maggiore cognizione di causa.
E comunque, c'è una ragione di più perchè bisogna sostenere,secondo me, il progetto Titan-Micoperi.
E' notizia di poche ore fa che sono stati finalmente assai probabilmente individuati i poveri corpi degli ultimi due dispersi.
Con le dovute cautele quando si tratta di casi umani di questa suggestiva importanza.
Sembra che stiano sotto le lamiere della parte destra della nave sommersa e appoggiata sul fondale.
Per liberare i due corpi e recuperarne i resti occorrerà pertanto effettuare l'operazione di primo disincaglio e raddrizzamento con la massima cautela precisione e gradualità.
E a questo punto mi chiedo e vi chiedo: è mai possibile continuare ad indugiare con mille diatribe del tipo Titan-Micoperi "si" Titan-Micoperi "no" quando c'è la necessità assoluta e prioritaria di espletare quella doverosa pietosa e prioritaria opera di recupero e ricomposizione delle ultime due povere vittime, le sole che non hanno ancora avuto degna cerimonia di sepoltura?
E per riuscire a fare questo si può immaginare qualche metodo migliore e più efficace del poderoso sistema Titan-
Micoperi, di cui si può criticare quanto si vuole la invadenza ambientale,la ridondanza strutturale, l'ipertrofia e quant'altro, ma su una cosa dovrebbe mettere tutti d'accordo, la sua apparente indubitale capacità di saper "smuovere" quel colosso d'acciaio riverso su Punta Gabbianara nel modo "meno indolore" " possibile.
Ma quale fastidio Maurizio!
Se non ci fossi tu questo blog sarebbe già finito.
E invece, nonostante la misteriosa improvvisa ritirata di Ermanno Mancini con probabile richiesta da parte sua di cancellazione di tutti i suoi interventi, e con il quale avevamo conseguito il record assoluto di 209 interventi riprecipitando invece a 174 interventi, come il vecchio record di un precedente blog sulla Concordia, dicevo che invece grazie anche alla tua vivace e continua presenza il blog è riuscito a conseguire il nuovo record di commenti per un blog di Giglionews di cui ancora non si intravede l'esaurimento.
E questo perchè, giustamente, anche a rischio di stanchezza e ripetizioni, l'argomento proposto dalla Redazione è di somma importanza per l'isola del Giglio e per la costa maremmana tutta, e non bisogna mai abbassare la guardia.
Per non finire "cornuti e mazziati" appunto nell"assordante silenzio generale".
Non ho dubbi sulla tua neutrale contrarietà di giudizio sul progetto Titan-Micoperi, anche perchè hai sponzorizzato tutto ciò che è apparso contro senza esprimere particolari preferenze.
Così come ti assicuro che anch'io che suddetto progetto l'ho sempre difeso non ho alcun interesse ne conoscenza diretta o personale al riguardo.
E per tenere vivo il dibattito è bene che ci siano due punti di vista in contrapposizione dialettica, uno a favore e uno contro.
Per quanto riguarda l'attuale fase di "stallo" delle operazioni attorno alla Concordia, questa potrebbe essere determinata da una necessaria pausa di riflessione e assestamento dovuta anche al particolare periodo di grande traffico turistico sull'isola per il periodo di ferie di Luglio-Agosto, nel quale in Italia, lo sappiamo bene, non rimane apeta nè una fabbrica nè un cantiere.
E sono sicuro che a fine Agosto tutto ricomincerà con nuova lena.
Siamo al " Si salvi chi può "
http://www.asca.it/newsregioni-Costa_Concordia__Prot__Civile__Gabrielli_mai_preso_impegni_ufficiali-1179493-.html
I Cantieri Apuani falliscono. Le istituzioni fanno gli opportuni distinguo.
Metti insieme tanti piccoli frammenti di notizie e vedrai la luce... ti ricordi i Blue Brothers... ho sbagliato mestiere dovevo fare l'analista della CIA come Robert Redford nei Tre Giorni del Condor.
Attilio, ma che poco poco ti do' fastidio?
E' reato diffondere notizie scomode? Devo applaudire a comando facendo finta che tutto va bene?
Io non rappresento nessuno se non me stesso. Nego qualsiasi forma di interesse con chichessia.
Tu sai bene i motivi per i quali sono contrario al progetto Titan. Li ho già chiaramente espressi più volte.
Ma non la vedi l'immobilità generale, la mancata informazione, l'assordante silenzio calato su tutta l'operazione...è tutto fermo.
Prova a chiederti il perchè!
Caro Maurizio Scholl, ormai è evidente: tu, per numero e tipo di interventi, appari senzaltro il massimo rappresentante dei commentatori di questo blog contrari al progetto Titan-Micoperi.
E quando ti sei associato alle critiche feroci del gruppo dell'arch Lazzarotto di Roma, quando hai sostenuto la proposta alternativa Giunti, quando hai sponzorizzato il progetto Mammoet, quando hai sposato la causa di Ermanno Mancini che poi è scomparso dal blog, e ora per finire con la divulgazione dell'interrogazione parlamentare dell'IDV circa un presunto dossier contro il progetto Titan-Micoperi e la relativa procedura d'appalto.
Addirittura arrivi a dire che se il progetto Titan-Micoperi dovesse subire qualche variante che portasse il progetto stesso ad assomigliare almeno in parte ad altri progetti a suo tempo presentati nel concorso-appalto predisposto da Costa-Crociere questa potrebbe perdere l'appalto stesso che dovrebbe essere rifatto da capo o dovrebbe essere assegnato ad altro concorrente.
Con il rischio così che invece di 1 anno per rimuovere il relitto Concordia dalle coste del Giglio ce ne vorranno 2 o 3 di anni.
Possiamo sapere con più precisione perchè sei tanto contrario al consorzio Titan-Micoperi e al suo progetto di rimozione della nave?
E poi, mi scusi se insisto sig. Ferrari,anche se la capisco quando mostra lo struggente desiderio che al Giglio tutto ritorni come era prima della tragedia Concordia, ma ci vogliamo soffermare sul "fuscello" rappresentato dal piccolo incidente di una cassa di lamiere riversate a mare da una zattera che sbanda perchè così inquinerebbe il "sacro fondale" dell'Arcipelago e facciamo finta invece di non guardare alla "trave" di quell'incubo che ci è stato rovesciato davanti a Punta Gabbianara e che rischia di cambiare il corso della storia di questi nostri ormai non più immacolati posti, un incubo dovuto sopratutto alla grande superficialità inerzia e presunzione di un intero apparato di uomini preposti proprio al controllo della navigazione e alla salvaguardia ambientale dei nostri mari e del nostro Arcipelago?
Senza considerare inoltre che dopo aver contribuito per complice passività al verificarsi di quell'orribile evento, incapaci a livello locale di provvedere in modo autonomo, per mancanza di strutture e professionalità adeguate, a qualsiasi operazione di un certo rilievo per intervenire sul grande relitto,ci permettiamo di criticare al minimo contrattempo e addirittura avversare chi è stato chiamato a cercare di risolvere l'immane problema, tra cui un'azienda quale la Ravennate Micoperi, proveniente dal versante Adriatico della nostra Penisola e ben più avanti di noi, appartenenti al "sacro versante Tirrenico", per sviluppo economico e cultura industriale marittima.
Il testo dell'interrogazione parlamentare che vi ho anticipato qualche giorno fa:
http://www.ogginotizie.it/153809-costa-concordia-il-testo-della-039-interrogazione-parlamentare-sul-recupero-del-relitto-che-cosa-ca-039-e-sotto/#.UAkBMnCnQlZ
Cè da che preoccuparsi. Se Titan modifica il suo progetto fino a renderlo simile o sovraponibile a quello presentato da altre aziende potrebbe perdere l'appalto....almeno ho capito così.
Gent, Sig Ferrari.
Io non so se a lei le cose sono andate sempre a perfezione, cosa che le auguro di cuore.
A me,per esempio, accanto a qualche evento positivo che mi ha dato soddisfazione, è capitato anche qualche cosa che è andata storta.
Il corso della vita è fatto così.
Ora, mi scusi, che in un cantiere di recupero navale attrezzato di sana pianta per un evento unico al mondo, per dimensioni e complessità, come quello della Costa Concordia al Giglio, debba andare tutto a meraviglia, mi sembra una pretesa francamente inaccettabile.
Piccole e grandi incidenti sono capitati da sempre in qualsiasi cantiere terrestre o marino del mondo, per la natura stessa dei lavori che vi si svolgono.
Un cassone di lamiere è scivolato da una chiatta di trasporto per uno sbandamento del mezzo che lo trainava?
Che diamine, non ne facciamo una storia infinita cominciando a criticare e contribuendo a rendere tutto ancora più difficile.
Alla Titan-Micoperi certamente si cercherà di stare più attenti per le prossime operazioni.
Si pensi a quante e quali manovre ci sarà ancora da fare per smuovere , raddrizzare sollevare e trasportare via quel gigante di lamiera che sta riverso davanti a Giglio Porto .
Cerchiamo allora di pensare più positivo e diamo una mano e un incoraggiamento almeno morale per il buon proseguimento dell'impresa.
Ci risiamo casini su casini, chissà come mai in Italia certe notizie appaiono sempre in secondo piano e sono poco divulgate:
http://www.protezionecivilecalabria.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1625
ma non sono questi i signori che dovrebbero restituire al Giglio la sua originaria bellezza ormai deturpata?? Povero mare!!!
E comunque, a rifletterci meglio, ma mi pare che questa osservazione l'avevamo già fatta in un precedente commento, non è detto che la tamponatura della falla, dopo aver estratto lo scoglio, sia sintomo di un cambio sostanziale del progetto Titan-Micoperi originario.
Può darsi, infatti che tale operazione nel video di presentazione fosse sottintesa e ritenuta non essenziale nella descrizione stilizzata del progetto stesso, o forse sia stata una dimenticanza o il risultato di una riflessione e decisione successiva.
Sta di fatto che la tamponatura suddetta aiuterebbe senzaltro l'operazione di galleggiamento finale e ridurrebbe i rischi di già improbabili scivolamenti -ribaltamenti verso fondali più profondi in quanto permetterebbe lo sfruttamento della spinta idrostatica aggiuntiva dovuta all'intero fianco sinistro della nave reso di nuovo stagno proprio dalla tamponatura della grande falla.
A chiarimento dell'ultimo commento: quando dico "anche nell'evenienza improbabile a livello di progettazione" intendo dire "anche se la nave è stata progettata e costruita considerando del tutto improbabile un evento come quello che si è verificato, cioè un impatto violento lungo la carena di poppa sul fondale scoglioso, etc...".
Per quanto osservato da Maurizio Scholl, cioè che sembra in procinto di essere riparata la grande falla a cielo aperto dove era infisso lo spezzone di scoglio, anche se era stato da noi ripetutamente messo in conto ,alla fin fine non finisce di sorprendermi.
L'estrazione del pezzo di scoglio,però, e la successiva regolarizzazione dei bordi di falla, cui non si era fatto cenno nel video di presentazione internazionale del progetto Titan-Micoperi, potrebbe essere più semplicemente un'operazione propedeutica alla successiva applicazione dei cassoni.
Se fosse vero invece che è un'operazione preliminare alla successiva applicazione di lamiere di tamponatura della falla,anch'essa nemmeno accennata nel video suddetto,allora ci sarebbe qualcosa che non torna.
Perchè tutto il metodo del progetto iniziale di recupero Titan-Micoperi appariva basato sulla sequenza: "applicazione cassoni lato mare-disincaglio-raddrizzamento- appoggio sul fondale artificiale-applicazione cassoni lato terra-operazioni di galleggiamento" a relitto a falle aperte così com'è.
Il fatto, come si vocifera da qualche giorno, che i cassoni verrebbero applicati a nave già raddrizzata e che appunto si sia estratto lo scoglio dalla falla per eventualmente tapparla lascia pensare ad una profonda modifica dell'intero progetto di recupero.
[quote name="Attilio Regolo"]Caro Rossi, lei è per le soluzioni drastiche (doppio scafo obbligatorio, divieto di avvicinamento sotto le 1.5 miglia etc) e può aver ragione, magari per il futuro di queste grandi navi da crociera, ma ritornando al presente e alla incredibile vicenda del naufragio Concordia, il pensiero che continua ad assillarmi è sempre lo stesso: anche nell'evenienza improbabile a livello di progettazione di un urto a oltre 15 nodi nella zona di carena a poppavia, è mai possibile che in un gioiello di tecnica e tecnologia come la Concordia si sia potuto verificare un simile squarcio e che non si sia comunque potuto limitare i danni da invasione d'acqua nel senso di ritardare e rendere solo parziale il black-out e impedire così, tramite l'azionamento dei previsti dispositivi d'emergenza (pompe di svuotamento, sistemi di zavorra e stabilizzazione etc)almeno la perdita di stabilità?[/quote]
Purtroppo in certi campi le soluzioni drastiche sono l'unica alternativa,e vedendo che tutt'oggi delle navi vanno a sbattere contro scogli o secche anche con un meteo favorevole e' incredibile.
Cio' che lei propone,Sign.Attilio,sulle pompe di svuotamento e' molto interessante,si dovrebbe studiare un impianto con pompe di vuoto nei locali bassi della nave per l'espulsione dell'acqua presente in questi locali.
Di cose se ne possono fare quante ne vogliamo,il problema e' applicarle...evidentemente a qualcuno continuano piacere certi rischi e certe possibili storie catastrofiche.
Le navi che colano a picco in mezzo al mare o che si adagiano davanti ad un porticciolo fanno tanta notizia.
Povera societa'...poveri noi.
Maurizio,news sulla chiusura della falla quindi? Era ora,bene cosi.
Saluti
A.R
Caro Rossi, lei è per le soluzioni drastiche (doppio scafo obbligatorio, divieto di avvicinamento sotto le 1.5 miglia etc) e può aver ragione, magari per il futuro di queste grandi navi da crociera, ma ritornando al presente e alla incredibile vicenda del naufragio Concordia, il pensiero che continua ad assillarmi è sempre lo stesso: anche nell'evenienza improbabile a livello di progettazione di un urto a oltre 15 nodi nella zona di carena a poppavia, è mai possibile che in un gioiello di tecnica e tecnologia come la Concordia si sia potuto verificare un simile squarcio e che non si sia comunque potuto limitare i danni da invasione d'acqua nel senso di ritardare e rendere solo parziale il black-out e impedire così, tramite l'azionamento dei previsti dispositivi d'emergenza (pompe di svuotamento, sistemi di zavorra e stabilizzazione etc)almeno la perdita di stabilità?
Gli standard delle nuove navi cambieranno. Chi sa se aumenterà la sicurezza. Saranno molto più larghe per accogliere sempre più passeggeri :o
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Ma per tornare in topic... che stanno a fa'? Mi sembra che si stiano dedicando a preparare i margini della falla per la successiva chiusura con la posa delle nuove lamiere. I pontoni con le squadre di saldatori dovrebbero essere all'orizzonte ormai.
[quote name="Attilio Regolo"]Già, Sig. Rossi, ma noi Italiani, a quanto pare con la vicenda Concordia al Giglio, by-passando non tutte le norme di sicurezza della corretta navigazione siamo riusciti perfino a dimostrare di conseguenza l'inadeguatezza delle norme costruttive navali attualmente vigenti, perchè è la prima volta nella storia dei grandi incidenti navali nel mondo che una grande nave da crociera è stata mandata a sbattere quasi perpendicolarmente con la zona di "poppavia" su un basso fondale scoglioso in fase di virata a tutta velocità.
[/quote]
La questione principale,Sign.Attilio,e' che gli scogli o i bassi fondali non nascono da un giorno all'altro.
Oltre a questo,sulle navi la navigazione manuale e' ovviamente permessa per tutti i motivi di questo mondo,ma proprio per questo motivo e' possibile fare di tutto con una imbarcazione del genere.
Detto questo,si aggiunge il fatto che a guidare questi giganti ci sono degli umani che come tutti gli esseri possono essere soggetti a distrazioni,errori e quant'altro.
Due sono le soluzioni:
1- doppio scafo obbligatorio
2- DIVIETO ASSOLUTO di navigare sottocosta (limite 1.5 miglia) sommato al dialogo continuo tra capitanerie e navi 24 ore su 24 in modo da mobilitare delle navette per intercettare la nave in avvicinamento,un po'come fa la GDF o la Guardia Costiera per i barconi degli immigrati.
So che questa e' una soluzione estrema,ma siccome l'essere umano puo' sbagliare nonostante tutti i sistemi elettronici di questo mondo bisognerebbe agire cosi.
Il 13 gennaio c'e' stata grande negligenza anche da parte della Capitaneria di Livorno dell'eroe (???) De Falco...dove erano loro?guardavo i gps o si prendevano il caffe'?si sono accorti che la Costa Concordia viaggiava a 6 nodi dopo che sono stati chiamati dal 112.Cio' e' vergognoso e deve far riflettere.
Saluti
A.R
Mi scuso , nel predente commento volevo dire " ...by-passando tutte le norme di corretta navigazione...
Citaz. A. Rossi: " ...il concetto di costruzione di Costa Concordia è praticamente uguale a tutti gli altri transatlantici del mondo...".
Già, Sig. Rossi, ma noi Italiani, a quanto pare con la vicenda Concordia al Giglio, by-passando non tutte le norme di sicurezza della corretta navigazione siamo riusciti perfino a dimostrare di conseguenza l'inadeguatezza delle norme costruttive navali attualmente vigenti, perchè è la prima volta nella storia dei grandi incidenti navali nel mondo che una grande nave da crociera è stata mandata a sbattere quasi perpendicolarmente con la zona di "poppavia" su un basso fondale scoglioso in fase di virata a tutta velocità.
Lo stesso Titanic sbattè con l'icesberg con un fianco di "proravia", come è più logico che possa accadere per questi giganti del mare.
L'impatto violento con la zona di "poppavia" evidentemente in fase di progettazione è ritenuto a livello mondiale un evento altamente improbabile.
Ed è per questo che le parti più critiche e importanti dell'impiantistica di funzionamento della nave vengono collocate in zona di poppavia e addirittura sotto il pelo dell'acqua.
Ma dopo l'incidente della Concordia, che ha dimostrato che quell'evento è tuttaltro che improbabile, sicuramente si dovanno modificare i criteri e i parametri di progetto per navi di questo tipo.
[quote name="Attilio Regolo"]Ma insomma,Sig.Rossi,anche se lei non è laureato nel settore si capisce che se ne intende parecchio di navi, praticamente ci conferma che in quel tipo di nave sono saltati tutti gli impianti e i macchinari elettrici a causa della grande massa d'acqua che si è istantaneamente riversata in sala quadri e macchine, provocando immagino una serie di gravi cortocircuiti, e questo perchè suddetta sala non era adeguatamente protetta dalla penetrazione dell'acqua di mare.[/quote]
Guardi Sign.Attilio,stiamo sfondando una porta aperta.
Quello che ha appena detto lei è molto giusto e purtroppo il concetto di costruzione di Costa Concordia è praticamente uguale a tutti gli altri transatlantici presenti nel mondo.
La sala macchina nel punto più basso della nave anche per ragioni di rumorosità,quadri elettrici di potenza e gestione nave sempre nei piani bassi della nave. I quadri elettrici DOVREBBERO essere ignifughi,quindi resistenti a umidità eccessiva ecc...ma sinceramente non oso immaginare cosa è entrato là sotto alle 21.42 del 13 gennaio.
L'acqua non la si può fermare: calcoli la velocità della nave al momento dell'impatto e il peso dell'acqua in entrata...un disastro.
Son stati tutti fortunati,equipaggio e passeggeri, tranne 32 angeli che non ce l'hanno fatta.
Avremo risposte ufficiali anche su queste questioni,sicuramente.
Un abbraccio a tutti i gigliesi.
A.R
Un semplice riporto di cronaca, spero che nessuno si sia fatto male:
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Ma insomma,Sig.Rossi,anche se lei non è laureato nel settore si capisce che se ne intende parecchio di navi, praticamente ci conferma che in quel tipo di nave sono saltati tutti gli impianti e i macchinari elettrici a causa della grande massa d'acqua che si è istantaneamente riversata in sala quadri e macchine, provocando immagino una serie di gravi cortocircuiti, e questo perchè suddetta sala non era adeguatamente protetta dalla penetrazione dell'acqua di mare.
Ma mi scusi, Sig. Rossi, in una nave da crociera progettata per portare fin quasi 5000 persone tra passeggeri ed equipaggio, come è solo concepibile concentrare tutti i macchinari e gli impianti di generazione elettrica , i quadri di sezionamento protezione e controllo, e i macchinari motori di manovra e di emergenza, tutti ad alimentazione elettrica,in un ristretto spazio della carena, ad un livello ampiamente "sotto il pelo dell'acqua esterna battente", senza provvedere ,non dico al "doppio scafo" come da lei siggerito e che purtroppo per ragioni economiche è in dotazione solo a qualche tipo di superpetroliera moderna, ma almeno a garantire, in caso di incidente con falla nella carena, tutti quegli accorgimenti per impedire un rapido e disastroso black-out elettrico come è invece accaduto nalla Concordia al Giglio dove solo per uno strabiliante miracolo di fortunose circostanze non si è verificata un'ecatombe marina ben peggiore di quella accaduta 100 anni fa al Titanic?
[quote name="Attilio Regolo"]
1- Perchè ad una sia pur grande falla come quella apertasi nella carena della nave è seguito in modo così repentino un gravissimo black-out elettrico generalizzato che ha messo fuori uso macchinari motori e strumentazione di comunicazione e controllo?
2- perchè a seguito del verificarsi di suddetta falla la nave ha perso quasi immediatamente l'assetto prima sul lato sinistro e poi definitivamente sul lato destro ciò aggravando lo stato confusionale già determinato dal black-out e infine provocando addirittura il panico sia nello staff di guida e comando che nell'equipaggio e nel corpo passeggeri?[/quote]
Sign.Attilio,mi permetto di rispondere alla sua domanda seppur io non sia laureato in questo campo.
Su navi "monoscafo" uno squarcio del genere (70 metri) penso possa creare danni enormi a qualsiasi nave.
Con 3 compartimenti allagati la nave e' diventata ingovernabile e tutti i sistemi di controllo elettronici sono andati in blocco anche probabilmente per colpa della enorme quantita' d'acqua entrata nei locali motori in un batter d'occhio.
Forse ci e' voluto un po' troppo tempo per lo switch sui sistemi di emergenza della nave,questo e' sicuramente strano.
Per quanto riguarda il panico sul ponte di comando sfido chiunque a trovarsi in una situazione del genere: anzi,Schettino forse e' stato l'unico a mantenere la calma in tutto quel trambusto.
Dopo la collisione c'era chi ordinava l'hard to port e chi l'esatto opposto...cio' e' assurdo.
Comunque,l'unica alternativa per evitare un affondamento di una nave e' il doppio scafo.PUNTO.
Saluti
A.R
Ecco perchè, Maurizio, sono in definitiva favorevole al progetto Titan-Micoperi, perchè nonostante la sua ridondanza strutturale appare orientato ad un obbiettivo che ritengo fondamentale: il recupero pieno e integrale della nave al fine anche di agevolare successivamente le analisi tecniche di approfondimento in grado di chiarire per quanto possibile in modo definitivo la concatenazione cause-effetti che stanno alla base dei due quesiti di fondo che ho tratteggiato nel precedente commento.
E comunque, Maurizio Scholl,a prescindere dalla grande complessità del caso Concordia,per il quale chissà se sarà mai possibile sviscerarne a sufficienza le cause e gli effetti, due sono le domande principali che mi "ronzano" in testa fin dai primi giorni dell'evento:
1- Perchè ad una sia pur grande falla come quella apertasi nella carena della nave è seguito in modo così repentino un gravissimo black-out elettrico generalizzato che ha messo fuori uso macchinari motori e strumentazione di comunicazione e controllo?
2- perchè a seguito del verificarsi di suddetta falla la nave ha perso quasi immediatamente l'assetto prima sul lato sinistro e poi definitivamente sul lato destro ciò aggravando lo stato confusionale già determinato dal black-out e infine provocando addirittura il panico sia nello staff di guida e comando che nell'equipaggio e nel corpo passeggeri?
[quote name="Attilio Regolo"]Gent. Sig.Rossi,sono stato a volte critico e dubbioso nei confronti di alcuni aspetti del progetto Titan-Micoperi, ma nella sostanza mai sfavorevole, fin dall'inizio di questo dibattutissimo blog.
Per quanto riguarda il comportamento del Comandante della nave nel corso di quella drammatica vicenda, ripeto che se è giusto che vengano accertate le sue personali responsabilità nel tragico incidente della Concordia all'isola del Giglio, è ancora più giusto che tali responsabilità non vengano accollate principalmente se non esclusivamente sulla sua persona come si è tentato invece di fare fino ad oggi approfittando della enorme risonanza mediatica dell'evento.[/quote]
Sempre d'accordo con lei Sign.Attilio.
Sarebbe bello,comunque,avere un cronogramma dettagliato o comunque uno schedule dei lavori di Titan-Micoperi.
Al momento non si sa nulla sulle parti da rimuovere dalla nave e sulla data di certi lavori da programmare sulla nave.
Sarebbe interessante avere qui su GiglioNews una sezione dedicata alla rimozione della Costa Concordia,con webcam fissa e la possibilita' per gli utenti di cariche foto e quant'altro.
Saluti.
A.R
Buongiorno Maurizio, anche se siamo un pò fuori tema rispetto al titolo del
blog vorrei aggiungere qualche oservazione al tuo ultimo commento.
Tu dici che sfondo una porta aperta quando affermo che le responsabilità non sono tutte di Schettino, io non penso che sia così.
Fino ad oggi, infatti, il Comandante della Concordia è stato additato a livello mondiale come il principale se non unico responsabile del gravissimo incidente navale occorso al Giglio.
E' solo da qualche giorno, anche in conseguenza al diretto intervento in TV di Schettino, che l'opinione pubblica comincia ad avere qualche ripensamento in proposito.
Per quanto riguarda il fugace tuo accenno all'ipotesi di "falle progettuali" a proposito della Concordia che possano aver contribuito in più o meno grande misura al verificarsi di quella grande tragedia del mare, io penso che l'argomento sia importante ma troppo complesso per poterlo trattare in questo blog, ed è anche per questo, per poter verificare per quanto possibile suddetta ipotesi, che è bene che il progetto di recupero della Titan-Micoperi vada a perfetto buon fine.
[quote]Per quanto riguarda il comportamento del Comandante della nave nel corso di quella drammatica vicenda, ripeto che se è giusto che vengano accertate le sue personali responsabilità nel tragico incidente della Concordia all'isola del Giglio, è ancora più giusto che tali responsabilità non vengano accollate principalmente se non esclusivamente sulla sua persona [/quote]
Su questo fatto specifico sfondi una porta aperta. E' l'intera catena di comando ad avere delle responsabilità. Io non conosco le linee guida ed il regolamento applicato a bordo. Il black out elettrico conseguente alla collisione ha sicuramente ritardato le comunicazioni tra i vari settori della nave e la plancia. Sarà la magistratura ad appurare le singole responsabilità ed eventuali falle proggettuali. Mi fermo qui per non dare adito ad inutili e sterili polemiche.
Stammi bene Attilio.
Gent. Sig.Rossi,sono stato a volte critico e dubbioso nei confronti di alcuni aspetti del progetto Titan-Micoperi, ma nella sostanza mai sfavorevole, fin dall'inizio di questo dibattutissimo blog.
Per quanto riguarda il comportamento del Comandante della nave nel corso di quella drammatica vicenda, ripeto che se è giusto che vengano accertate le sue personali responsabilità nel tragico incidente della Concordia all'isola del Giglio, è ancora più giusto che tali responsabilità non vengano accollate principalmente se non esclusivamente sulla sua persona come si è tentato invece di fare fino ad oggi approfittando della enorme risonanza mediatica dell'evento.
[b][quote name="Attilio Regolo"]Però, caro Rossi, se quel gigante di nave stava lì,a gironzolare a tutta velocità intorno agli scogli del Giglio, con tutti i suoi 4229 occcupanti a bordo, al di fuori di ogni norma di corretta navigazione, non era solo perchè l'aveva voluto personalmente il Comandante ,ma era diventa un'usanza "collettiva" abituale di quel tipo di navi in quel tipo di percorso.quote]
ASSOLUTAMENTE. La penso come lei.
Io non vivo al Giglio ma sono abbastanza documentato vedendo video su youtube ecc...i passaggi ravvicinati ci sono tutt'ora...e le capitanerie di porto del grande uomo De Falco dove sono ???
Loro vedono tutto da gps ma tacciono...quindi sinceramente dopo 6 mesi dalla tragedia aver sentito intercettazioni e scatola nera della Concordia mi ha fatto avere un pensiero diverso su tutto.
Non dico che sono dalla parte di Schettino,ma e' innegabile che lui era una persona preparata...ma purtroppo per lui avevi con se' gente poco competente,poco attenta e non all'altezza della situazione e di quella nave.
Vedremo che succedera'.
Sign.Attilio,dai suoi commenti la sento un tantino piu' positivo riguardo il progetto Titan-Micoperi,e mi fa piacere.
Si ricordi che per ogni lavoro c'e' una soluzione piu' o meno valida...i problemi in Italia sono pero' sempre i soliti: TEMPI e COSTI.
Molto spesso si scelgono tempi lunghi e costi piu' ingenti.
La cosa importante qui e' che avvenga tutto in sicurezza e con un lieto fine.
Saluti.
A.R
Ma no Maurizio,non sono affatto dubbioso sul progetto Titan-Micoperi.
Il fatto che per mero esercizio dialettico sul blog o per curiosità intellettuale si provi a pensare a varianti più o meno spinte del progetto o addirittura a metodi alternativi, non significa che non continuiamo a ritenere valido il progetto proposto vincitore dell'appalto.
Sarà ipertrofico come dici tu o ridondante come dico io, ma resta il fatto che il progetto Titan-Micoperi è l'unico che appare dare reali garanzie di riuscita nell'impresa di rimuovere il grande relitto della Concordia dalla riva del Giglio.
Perchè una cosa è assolutamente certa: l'operazione Concordia non può fallire, e quel gigante navale d'acciaio da 50.000 tonnellate che sta riverso davanti a Giglio Porto sotto gli occhi mediatici del mondo e che leva il sonno alla popolazione del Giglio non lo puoi levare di lì con la fantasia o con le sperimentazioni innovative "leggerissime", bensì con robusti pali di cemento armato, cavi e piattaforme d'acciaio , mezzi e macchinari poderosi e centinaia di uomini esperti.
E il progetto Titan-Micoperi appare garantire a sufficienza tutto questo.
Cosa c'è Attilio? Inizi anche tu a convincerti che il progetto, così come presentato, alla stampa mondiale sia in pochino ipertrofico?
E se Titan si defilasse per colpa della nostra eccessiva burocrazia?
Come lo vedresti un consorzio Mammoet-Micoperi? Micoperi non se ne va', tranquillo. Basta leggere chi gira attorno a Micoperi dall'Ad al CA. Gente che conta, insomma...gente alla quale non si può certo rifiutare un piacere.
E Mammoet non ha ancora abbandonato le speranze.
Insomma, e mi si perdoni questo eccesso di commenti, padrone comunque Giglionews di pubblicali o meno, ma il momento che stiamo vivendo a proposito della vicenda Concordia è cruciale,dopo che per mesi non si era fatto il minimo cenno nel progetto Titan-Micoperi di estrarre quel grosso corpo estraneo dal fianco aperto della nave, quasi improvvisamente e con facilità apparentemente irrisoria, in brevissimo tempo, il pezzo di scoglio è stato rimosso. Ebbene, ci si vuole rendere conto che ora diventa ssai più percorribile l'ipotesi di poter tamponare alla bellemeglio la grande falla, dopodichè quello che è oggi ormai un relitto semiaffondato ridiventerebbe un corpo navale che riacquista una sua capacità naturale di galleggiamento almeno dal suo lato sinistro ormai sigillato rispetto alla ulteriore penetrazione d'acqua, e che questo renderebbe anche assai più difficile la possibilità di scivolamento-ribaltamento su quello stesso lato verso il fondale più profondo?
Certo rimarrebbero le falle del lato destro e la grande massa d'acqua entrata nel volume interno allo scafo a lasciare complicata la situazione, ma questi sono problemi che la tecnica dei recuperi di relitti ha già risolto brillantemente in numerosissimi altri casi, magari dimensionalmente più limitati, ma perfettamente analoghi, senza dover necessariamente ricorrere a superflue costose e impattanti megastrutture provvisionali subacquee.
E comunque se è vero, come sembra dal documento web riportato da Maurizio Scholl, che per le operazioni di scelta del progetto vincitore per la rimozione della Concordia tutto è avvenuto nell'ambito esclusivo degli organismi assicurativi anglo-americani, senza la partecipazione prevista per legge del Comitato Scientifico della Protezione Civile Italiana, saremmo di fronte ad un comportamento totalmente fuori dalle norme e tale da inficiare la validità formale della scelta effettuata a prescindere dal fatto che quello della Titan-(Micoperi) possa essere il progetto più affidabile.
Vorrei comunque far osservare che l'importante operazione della rimozione del pezzo di scoglio dal fianco ferito della Concordia, avvenuta l'altro ieri, non è mai stato oggetto di particolare menzione nel video di presentazione iniziale del progetto Titan-(Micoperi).
Cosa significa questo?
Forse che inizialmente non era stata prevista perchè il relitto sarebbe stato raddrizzato sul fondale artificiale e poi fatto galleggiare con i cassoni il minimo indispensabile, così com'era, a falle aperte a destra e a sinistra e a scoglio infisso, per portarlo in quel modo al cantiere di demolizione?
Ma oggi che il pezzo di scoglio è stato rimosso con successo, non potrebbe essere ragionevole tamponare quella grande falla?
E se così fosse non potrebbe essere la premessa per cambiare la strategia e la modalità tecnica di effettuare il raddrizzamento e il galleggiamento della nave?
Quindi la lentezza con cui procedono i lavori non dipenderebbe solo dalla complessità del caso e dalla criticità, come ventilato da più parti, del progetto Titan-Micoperi che sarebbe abbisognevole di continue revisioni esecutive , ma anche dalla necessità di espletare le collegate operazioni giudiziarie e tecnico-peritali relative al processo istruttorio.
Quindi se prima della stabilizzazione della nave un qualche accidente disastroso, quale un cedimento strutturale o una forte mareggiata dovesse mandare (ma ci auguriamo di no) tutto a gambe all'aria sappiamo già a chi eventualmente attribuire la responsabilità.
Caro Mirko,
è noto che le notizie tratte dal web possano essere poco veritiere e trarre in inganno. Io ti riporto la fonte
http://www.liberoquotidiano.it/news/1057611/Giglio-posto-sotto-sequestro-scoglio-conficcato-in-scafo-Concordia.html
e già che ci sono e me l'avete proprio strappata :P leggi questa:
http://www.toscana.italiadeivalori.it/index.php?option=com_content&view=category&id=407&layout=blog&Itemid=277
Carissimo sig. Maurizio le consiglio di leggere di più le notizie che provengono direttamente dall'isola piuttosto che i vari copia&incolla dei quotidiani nazionali. Proprio qui su Giglionews può leggere il crono-programma dei lavori [url]http://www.giglionews.it/2012071458811/news/isola-del-giglio/13-luglio-il-giglio-ha-celebrato-i-6-mesi-dal-naufragio.html[/url]
E poi la storia del sasso ... la rimozione è stata rallentata dalla Procura che ne ha concesso l'autorizzazione soltanto una settimana fa. Una delle tre parti andrà al Giglio, non per forza la prima!
Rassicurante???
Diciamo che è stato molto diplomatico, se hai letto la dichiarazione integrale... a me è apparso un tantino preoccupato... ha espresso vivo ottimismo, anche se le incognite sono ancora tante ed ha ribadito che il relitto verrà spostato nel 2013. Ha ricordato che il 2013 inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre. Trai tu le conclusioni ;-)
La procura di Grosseto ha intanto posto sotto sequestro lo scoglio appena estratto dalla carena della nave. Andrà a Talamone dove è stato allestito un apposito sito.
Niente più monumento e nessun ripristino come chideva legambiente.
La giornata di commemorazioni e ricordi al Giglio,ieri 13 luglio, a distanza di sei mesi esatti dalla notte del naufragio della Concordia, è stata suggestiva e commovente,nella cornice di una notte d'estate bellissima.
Ma oggi è bene si ricominciare a preoccuparci dell'evoluzione della vicenda che vede il Giglio e quello che gli è successo , al centro dell'interesse mondiale.
Il prefetto del Governo si è rifatto vivo dopo 2 mesi, sicuramente impegnato per il terremoto emiliano, ed è stato giustamente rassicurante sulla situazione attuale e sugli sviluppi futuri sull'operazione Concordia, ma è necessario comunque tenere molto alta la guardia perchè i rischi di conseguenze imprevedibili ci sono ancora tutti.
Ci piacerebbe comunque sapere perchè per un'operazione che tutto sommato è apparsa più semplice del previsto, quella di estrarre dal fianco della nave lo spuntone di scoglio che ha aperto la grande falla che ha mandato quasi a picco la Concordia ,per la quale sono occorsi poco più di due giorni e un impiego tutto sommato modesto di uomini e macchinari, si è atteso praticamente mezzo anno per espletarla .
Vorremmo inoltre conoscere con più precisione i motivi perchè,condizioni meteo-marine permettendo,occorrerà ancora oltre un mese e mezzo soltanto per stabilizzare la nave.
E per quanto riguarda, Sig. Rossi, il problema della pressione dell'acqua interna allo scafo e quella dell'acqua esterna sulla parte sommersa, le mie reminescenze di fisica idraulica mi suggeriscono che in presenza di falle vale il principio dei vasi comunicanti oltre che quello della spinta idrostatica di Archimede per cui l'una e l'altra praticamente si compensano.
Ecco che allora al momento della trazione iniziale per smuovere la nave dovrebbe essere sufficiente esercitare una forza rotatoria appena maggiore di quella corrispondente alla parte del peso che agisce sull'appoggio del fianco che è circa la metà di quella che agisce sull'appoggio della chiglia meno una parte della spinta di galleggiamento da ingombro strutturale più una modesta contropressione necessaria iniziale per vincere la staticità dell'acqua interna. Ecco che se si fanno "due conticini", come diceva il simpatico Ermanno Mancini che purtroppo è improvvisamente "scomparso" da questo blog, dovrebbe risultare un valore di forza rotatoria minima necessaria iniziale di circa 70-100 tn per ogni mt lineare di scafo, da applicare in modo opportuno e il più uniformemente possibile lungo tutta la parte alta dello scafo per massimizzare l'efficacia del momento di rotazione sullo stesso e per impedirne qualsiasi cedimento.
Però, caro Rossi, se quel gigante di nave stava lì,a gironzolare a tutta velocità intorno agli scogli del Giglio, con tutti i suoi 4229 occcupanti a bordo, al di fuori di ogni norma di corretta navigazione, non era solo perchè l'aveva voluto personalmente il Comandante ,ma era diventa un'usanza "collettiva" abituale di quel tipo di navi in quel tipo di percorso.
Che poi Schettino e il suo equipaggio siano stati più distratti e sfortunati del normale e siano andati a sbattere per pochi metri con il più insidioso e impercettibile degli scogli de Le Scole, sta nella fatalità degli eventi incidentali.
E' giusto che vengano accertate e assegnate tutte le responsabilità del caso, ma sarebbe profondamente ingiusto se si dovesse ritenere la persona di Schettino come la principale se non esclusiva responsabile del disastro.
[quote name="Attilio Regolo"]Sig. Rossi, certo che i presenti sulla plancia della Concordia l'hanno combinata proprio grossa!
Ma per accertarne le reali responsabilità, a parte le enormi risonaze mediatiche, si sta istruendo uno dei processi più importanti del secolo.
E sono convinto che insieme a quelle del Comandante e degli ufficiali di bordo ci sia una miriade di altre responsabilità tutte ancora da accertare e precisare.
E le dico di più.
Se la americana Titan (consorziatasi successivamente con la italiana Micoperi), ritenuta non a caso leader mondiale dei recuperi di relitti navali, ha predisposto quel progetto, non è perchè l'ha sognato di notte e l'ha presentato di giorno.
quote]
Le responsabilita' sono ASSOLUTAMENTE tutte da accertare,idem quella di Schettino che, seppur Comandante, dal momento che ha preso il comando con la frase "I take the com" son passati solo 2 minuti al momento della collisione.
La mia domanda e': l'ufficiale incaricato a controllare l'esattezza della rotta di avvicinamento e la presenza di secche/ostacoli cosa cavolo ha guardato fino a quel momento ? Il danno ormai era fatto,e portare la nave su Punta Gabbianara e' stata una manovra sacrosanta anche a detta di esperti del settore.
Se portano dentro Schettino devono seguirlo tutti gli altri,anche i responsabili della sala macchine,dopo le "precise e veloci" informazioni che hanno inoltrato al ponte di comando dalle 21.40 alle 23.30.
Sul progetto Titan-Micoperi,mio caro Attilio,sono d'accordo con lei.
Si vogliono parare il ciapet per bene,giustamente,e secondo me il problema piu' grande sara' il peso dell'acqua all'interno della nave sommato alla pressione esercitata sul lato sommerso.
Saluti.
A.R
E visto che Giglionews continua bonariamente a concedermi spazio, mi si permetta di precisare e chiarire l'ultimo concetto, invitando altri bloggers a controbattermi.
Quando dico che il progetto Titan-Micoperi è giusto ma non è detto che la nave-relitto sia in grado di sostenerlo, mi riferisco al peso complessivo a secco della nave che sta lì riversa sul basso fondale di Punta Gabbianara, che aggirandosi sulle 45.000 tonnellate che ipotizzando suddivise sulle due linee di appoggio-incastro sul fondale nel raspporto 1:2, riducono la forza effettiva da vincere a 15.000 tn e ipotizzando compensati i pesi aggiuntivi dei cassoni e la spinta di galleggiamento residua per ingombro volumetrico delle strutture sommerse, e aggiungendo nella fase di avvio dell'operazione la spinta di contro pressione necessaria per spostare anche se con moto lentissimo quasi-stazionario la massa d'acqua interna allo scafo,fa lievitare la forza rotatoria necessaria intorno alle 20.000 tn da distribuire lungo i 200-250 metri sommersi dello scafo cioè grosso modo 100 tn ogni metro lineare di scafo.
Ebbene,il progetto Titan-Micoperi proprio questo valore appare essere in grado di garantire per effettuare la prima rotazione dello scafo.
Si tratta di capire bene invece quanto sia in grado la struttura dello scafo di sopportare questi sforzi senza lacerarsi, e quali e quante opere provvisionali aggiuntive si debbano prevedere per renderla idonea a sopportarle.
Sig. Rossi, certo che i presenti sulla plancia della Concordia l'hanno combinata proprio grossa!
Ma per accertarne le reali responsabilità, a parte le enormi risonaze mediatiche, si sta istruendo uno dei processi più importanti del secolo.
E sono convinto che insieme a quelle del Comandante e degli ufficiali di bordo ci sia una miriade di altre responsabilità tutte ancora da accertare e precisare.
E le dico di più.
Se la americana Titan (consorziatasi successivamente con la italiana Micoperi), ritenuta non a caso leader mondiale dei recuperi di relitti navali, ha predisposto quel progetto, non è perchè l'ha sognato di notte e l'ha presentato di giorno.
Ma perchè ha un'esperienza e una capacità tecnico-economica tali nel settore che ha ritenuto ragionevolmente di dover predisporre queltiopi di progetto, anche se apparentemente massiccio e mastodontico, ritenendolo commisurato al gigante navale da trattare.
Se poi, in corso d'opera,dovessere comparire o dovessero già essere comparse delle condizioni pesantemente ostative alla esecuzione di tale progetto, non penso che dipenda dalla inidoneità della metodologia di recupero proposta, ma semmai dalla incapacità della struttura navale in questione a sopportarne sollecitazioni e sforzi.
[quote name="Maurizio Scholl"][quote]Magari si tratta di vedere se si possono ridurre in peso e volume, ma al momento non vedo come altro si possa pensare di effettuare quella preliminare ed essenziale operazione. [/quote]
e già! di soli strandjack la vedo dura. avranno bisogno di una leva maggiore per sfruttare tutta la loro potenza.
Intanto lo scoglio lo hanno rimosso. Sono andati di fiamma ossidrica e sembra intatto. qui le foto:
http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2012/07/12/743051-isola-gilgio-6-mesi-concordia-commemorazione.shtml
Oggi è giorno di commemorazione. Per rispetto non scriverò altre cattiverie.[/quote]
Lo scoglio maledetto.
Vedere cosi da vicino la carena della Concordia ridotta in quello stato fa male.
Portatela al piu' presto fuori da li,perche' se e' ridotta cosi sul lato esterno non oso immaginare cosa stia combinando la salsedine sul lato sommerso.
Dal primo all'ultimo dei presenti in plancia di comando quella notte devono guardare ste immagini e farsi un bel po' di domande su quello che hanno fatto,sulle 32 vite spezzate alla distruzione di un colosso della navigazione.
VERGOGNA.
Onore alle vittime,onore a Costa Concordia.
A.R
[quote]Magari si tratta di vedere se si possono ridurre in peso e volume, ma al momento non vedo come altro si possa pensare di effettuare quella preliminare ed essenziale operazione. [/quote]
e già! di soli strandjack la vedo dura. avranno bisogno di una leva maggiore per sfruttare tutta la loro potenza.
Intanto lo scoglio lo hanno rimosso. Sono andati di fiamma ossidrica e sembra intatto. qui le foto:
http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2012/07/12/743051-isola-gilgio-6-mesi-concordia-commemorazione.shtml
Oggi è giorno di commemorazione. Per rispetto non scriverò altre cattiverie.
E lo ripeto, a costo di sembrare ossessivo,l'idea primaria dei cassoni applicati a nave "sdraiata" per il sollevamento e rotazione iniziale, sulla carta appare ottima.
Certo bisogna fare i conti con la realtà e con la consistenza strutturale della nave sia quella originaria di progetto e realizzazione nel cantiere di costruzione ma sopratutto quella dopo l'impatto e la permanenza in acqua per mezzo anno in quella posizione anomala e con le fratture già subite su ambo i lati.
Ma tant'è, c'è una maniera alternativa per lo meno nota al pubblico, a parte quella più volte sbandierata dall'Ing. Mancini ma mai svelata, o quella di larga e incompleta approssimazione presentata dalla Mammoet Italia sul blog di "IsoladelGiglio.net" qualche mese fa, o quella appena accennata dal gruppo dell'Arch. Lazzarotto" nel suggestivo tentativo mediatico di distruggere il progetto Tita- Micoperi presentato su questo blog, per affrontare oggi concretamente il problema?
E allora non resta che andare avanti senza indugi e con la massima energia possibile con il progetto Titan-Micoperi.
Se il risultato sarà come auspicabile positivo onore e gloria alla Titan-Micoperi, se sarà negativo rimarrà solo la ben magra soddisfazione per denigratori e gufi vari di poter declamare "io l'avevo detto!".
E pertanto, Maurizio, alla fine credo che l'idea iniziale dei tradizionali cassoni applicati sullo scafo ,a meno che non si trovi alla svelta (ma lo ritengo ormai assai improbabile)un metodo alternativo e sostitutivo per imprimere senza sfasciare la nave quella spinta rotatoria iniziale di disincastro, non possa essere abbandonata.
Magari si tratta di vedere se si possono ridurre in peso e volume, ma al momento non vedo come altro si possa pensare di effettuare quella preliminare ed essenziale operazione.
Quindi, più fiducia sul progetto Titan-Micoperi, e che Dio ce la mandi buona!
Lasciamo stare,per favore,Maurizio, le considerazioni sulla corruzione e continuiamo a discutere invece del progetto e dei lavori Titan-Micoperi, cercando di vederne se possibile anche i lati positivi.
Non dimentichiamo che queste aziende stanno lì comunque per cercare di risolverlo il problema di quell'enorme relitto sulla riva del Giglio quasi fosse un asteroide caduto dallo spazio e se falliscono loro nel gravosissimo compito saranno guai per loro ma anche per l'intera Cominità del Giglio.
Il problema fondamentale è, secondo me, che il progetto preliminare, al momento della presentazione, due o tre mesi fa, non aveva fatto in tempo ad approfondire l'aspetto, di assoluta importanza, dello "strappo-traino" iniziale per il disincaglio dello scafo reclinato a 80° e semincastrato sugli speroni rocciosi del fondale sul lato destro.
L'idea fu proprio di affidare a quella schiera di cassoni metallici previsti inizialmente e tanto criticati in seguito, non solo il compito di provvedere alla spinta di galleggiamento finale sulla nave raddrizzata e appoggiata sul fondale artificiale, ma anche alla funzione essenziale di aumentare e distribuire uniformemente l'effetto rotatorio sull'intera linea di scafo tramite i martinetti idraulici ancorati sulla piattaforma artificiale sul lato sinistro.
Ma da un pò di tempo tutta la sicurezzae l'efficacia di questo provvedimento sembra venuta meno.
Non si parla più di cassoni da applicare preventivamente sullo scafo reclinato, per il presunto pericolo di schiacciamento dello stesso, ma solo a scafo raddrizzato per il galleggiamento finale.
Viene naturale chiedersi a questo punto: se i cassoni servivano anche ad aumentare e sopratutto a uniformare l'effetto di rotazione iniziale di disincaglio, impedendo cedimenti rovinosi nei punti di ancoraggio sullo scafo dei tiranti di strappo, chi o cosa provvederà a questa basilare funzione in mancanza degli stesssi?
Attilio, puo anche darsi che sia stato preso un po'troppo dalla vis polemica...ma tu hai mai visto in Italia un appalto, una cattedra universitaria, un posto in consiglio di amministrazione, la dirigenza di una municipalizzata.... eccetera... eccetera... assegnati con assoluta trasparenza? Io molto di rado.
Lo sai che il livello di corruzione in questo paese sfiora quello della Colombia.
Mi viene spontaneo peccare e pensar male.
Caro Maurizio, il tuo ultimo intervento è davvero efficace e interessante, ma non so se ti rendi conto, della gravità di quello che affermi con forte convinzione.
Praticamente dici che è stato assegnato un appalto concorso internazionale quale quello della rimozione della nave Concordia incidentata all'isola del Giglio,essendone stata enfatizzata consapevolmente dal consorzio vincente la dimensione tecnico economica sia per spiazzare i concorrenti sia per incassare comunque il lauto assegno assicurativo di centinaia di milioni di euro a fronte di lavori effettivi di rimozione assai più ridotti di quelli previsionali di progetto.
Io spero che quanto espresso sia solo conseguenza dellavis polemica che ci prende quando si dibatte in un blog aperto a tutti su argomento di grande rilievo come questo.
Perchè se fosse anche lontanamente vero quanto affermi, saremmo in un caso in cui il danneggiante specula e guadagna in modo smisurato dallo stesso danno provocato ed invece il danneggiato (le vittime, la Comunità dell'isola del Giglio, l'isola stessa)farebbero la parte del "cornuto e mazziato".
Ma forse stiamo esagerando nel pensare male, ma il grande Andreotti diceva " a pensare male si fa peccato ma a volte ci si azzecca".
E pertanto ha fatto bene, anzi benissimo, l'Amministrazione Comunale dell'Isola del Giglio, a dichiararsi "parte offesa" nel processo che sta per aprirsi sull'accaduto inerente la vicenda del naufragio della Costa Concordia.
Per impedire che ci possa essere chi da qusta disgrazia colossale ci guadagni un mucchio di soldi e i Gigliesi invece rimangano solo un pò di "pive nel sacco".
Notizia di 2 ore fa.
E' bastato digitare "Costa Concordia" su google....
http://www.ogginotizie.it/152957-costa-concordia-che-cosa-sta-succedendo/#.T_6_gI6ZhCU
[quote]Non vi viene in mente che nel progetto si debba mettere la soluzione più estrema in termini di sicurezza (pali di diametro di circa 2 metri) e poi rimodularla, nel caso, in base ai risultati dei carotaggi del fondale? E' quello che nei fatti sta avvenendo![/quote]
Io la vedo in un altro modo. E' stato presentato un progetto ciclopico al solo fine di vincere la gara d'appalto. Visto, approvato,firmato e controfirmato da tutti i soggetti istituzionali.
Altro che piccole varianti in corso d'opera. Il progetto di recupero è stato totalmente stravolto.
La nuova palificazione è stata annunciata ben prima dei carotaggi. Il falso fondale è stato ridimensionato. Poi si sono accorti che il peso dei cassoni avrebbe schiacciato lo scafo e che la sua forza raddrizzante era di poco aiuto. I cassoni verranno montati a nave in verticale.
Magari hanno anche problemi nella rimozione dello scoglio.
Si è messa di mezzo anche legambiente che lo vorrebbe intero non a spicchi.
E magari ci leggono pure.
Per il 31 agosto pianteranno due pali ed annunceranno la messa in sicurezza dello scafo. 2 bitte a terra avrebbero fatto lo stesso lavoro.
Aspettimo una settimana per vedere se arriveranno i pontoni per turare la falla.
Ciao a tutti :-)
No, gent. sig.Mirko Scotto, non può venirci in mente quello che lei afferma con estrema sicurezza probabilmente perchè assai più vicino e a diretta conoscenza di noi comuni mortali frequentatori di questo blog dei segreti di cantiere.
Da quando è stato sbandierato il megaprogetto Titan-Micoperi con quel primo video trasmessoci da Giglionews, nulla ci è stato dato di sapere nei dettagli, se non per qualche "sentito dire" o per qualche intuizione o deduzione personale.
Un trattamento nei confronti dei cittadini Gigliesi e Grossetani, primi interessati al grande problema Concordia, da poveri "indigeni" maremmani alla stessa stregua di quando i "conquistadores" spagnoli di Cortes calarono le loro scialuppe sulle coste del ""Mexico per sottomettere la poverissima popolazione dell'ex impero atzeco.
Non vi viene in mente che nel progetto si debba mettere la soluzione più estrema in termini di sicurezza (pali di diametro di circa 2 metri) e poi rimodularla, nel caso, in base ai risultati dei carotaggi del fondale? E' quello che nei fatti sta avvenendo!
Basti pensare che a fronte di un'ipotesi iniziale di 100 di diametro pali da 2200 cm della capacità di trazione di circa 200 tn ciascuno per un totale di circa 20.000 tn per la trattenuta in sicurezza antiscivolamento verso fondali più profondi della nave oggi si parla di 4 iniziali +8 eventuali successive torrette di trattenuta ciascuna da circa 1000tn per un totale di 4000tn iniziali ed eventuali 12000 complessive finali riducendo in pratica di oltre il 50% le esigenze di sicurezza di trattenuta antiscivolamento previste inizialmente.
Ma la stessa riduzione, secondo me, potrebbe essere decisa riguardo ai famosi volumi aggiuntivi mediante cassoni metallici da applicare allo scafo per il suo successivo galleggiamento, se si riflette infatti che basterebbero 30-40mila tn di spinta di galleggiamento
( peso della nave + peso dei cassoni - spinta di galleggiamento da volumi d'ingombro delle strutture sommerse) per riuscire a sollevare lentamente in modo quasi stazionario la nave dopo essere stata completamente raddrizzata sul fondale.
Non riuscendo a seguire l'amico Mancini sempre più criptico nelle sue sintetiche affermazioni zeppe di numeri stratosferici e di termini misteriosi,provo a interloquire con il Sig Rossi.
Io penso che ormai del relitto che rimane della nave Concordia alla Costa-Carnival interessi solo la rimozione dalla costa del Giglio con il minor danno possibile dell'ambiente e del relitto stesso al fine di una successiva demolizione dello stesso in opportuno cantiere navale.
Il fatto è che suddetta rimozione, a cominciare dalla preventiva messa in sicurezza antiscivolamento, il primo disincaglio e il successivo raddrizzamento-galleggiamento minimo necessario per la successiva fase di traino a cantiere,costituiscono al momento i problema primari ed essenziali.
Tutto il resto, come l'ipotesi da molti vagheggiata, me compreso, di recupero della nave, passa giustamente in secondo piano.
Tanto è vero che il progetto Titan-Micoperi, data la complessità e criticità dell'operazione, è già in fase di profonda revisione esecutiva proprio nei capisaldi preliminari di base dell'operazione di messa in sicurezza disincaglio e primo raddrizzamento.
[quote name="Ermanno Mancini"]E chi ha parlato di approvazione senza guardare? Va da se che per approvare o bocciare bisogna guardare ma,domanda: La vedo complicata caro Attilio. A volere fare i pignoli le tonnellate ,a metterle tutte ma proprio tutte, sono 165.048,00 esatte esatte! Va da se che non servono tutte ma si possono evere tutte, capito la differenza attilio? :-)
Cià[/quote]
Una domanda Ermanno:
Voi che siete cosi informati o comunque vicini alle vicende del Giglio,ma A QUALCUNO INTERESSA SALVARE QUESTA NAVE ?
Costa ha chiaramente detto che la demoliranno quando comunque la nave era assicurata per ben 500 milioni di euro,quindi questi soldi la società se li beccherà prima o poi.
Grazie.
A.R
Caro Ing. Ermanno Mancini , non se la prenda così.
Io ,nonostante le apparenze, sono un suo simpatizzante,anche se spesso assai critico, non un suo denigratore.
Vede, il suo ingresso nel blog mi ha incuriosito molto fin dalla prima volta.
Con quella sua critica globale e feroce al progetto Titan-Micoperi cui contrapponeva un suo progetto totalmente contrapposto ma mai spiegato nei dettagli per sue ragioni di riservatezza professionale.
Solo che di fronte ad alcune sue esagerazioni di numeri e stime non ho potuto fare a meno di reagire.
La capisco e la comprendo quando afferma che di fronte ad un caso nuovissimo come il relitto Concordia al Giglio occorreva più fantasia e coraggio e adottare un progetto assai più innovativo di quello pesante ridondante presentato dalla Titan-Micoperi.
Ma tant'è, se il progetto Titan-Micoperi, con le necessarie migliorie,alla fine come ritengo probabile funzionerà, tanto di cappello!
Rimarrà il ramarrico di non ever potuto sperimentare altre idee-progetto diverse e innovative come penso sia la sua.
Però, abbia pazienza,Ing. Mancini, come poteva pensare che venisse approvato e adottato senza fiatare in un caso drammaticamente concreto come quello della rimozione del relitto Concordia dal Giglio,un progetto così sofisticato e innovativo come appare il suo, nel quale, come da lei prospettato con 150 tn di materiale speciale(il sig. Scholl ha fatto cenno ad una specie di gomma-plastica Kevlar49) si prometteva una potenza di spinta di galleggiamento mille volte superiore cioè circa 150.000 tn (capace come pittorescamente da lei dichiarato di far schizzare la nave 5m fuori dall'acqua !), quando nel progetto Titan-Micoperi, per garantire la stessa spinta avevavano deciso di ricorrere alle tradizionali circa 15.000 tn di materiale acciaioso dei famosi "cassoni"?
E poi, Sig. Scotto, una cosa è svuotare dei serbatoi di carburante senza sversarne in mare una goccia come fatto benissimo dalla Smit-Neri, ma ben altra cosa, e lo ricordo anche ai simpatici Franco Pepe Ermanno Mancini e Maurizio Scholl che novelli "Mister UP" e supertifosi di schiume e palloncini miracolosi, è disincagliare tutta insieme lungo la sua intera linea longitudinale di 300 m uno scafo d'acciaio alto 50 m e largo 40m semiaffondato del peso di oltre 50.000 tonnellate per avviarne il raddrizzamento!
Se permette,e sempre con il massimo rispetto per gli ingegneri e i tecnici della Titan-Micoperi, dubbi su da farsi e timori sui risultati verrebbero anche ad uno sfrontato temerario quale il "Bruce Willis di Armageddon"!
[quote name="Ermanno Mancini"]Beh che dire maurizio, il mio progetto, e non lo dico solo io, è potente e allo stesso tempo leggero e quasi invisibile. Differenza sostanziale e non formale dall'attuale è che è rapidissimo, sofisticatissimo, complicatissimo ma allo stesso tempo semplicissimo,non è un paradosso. Unica variante è che non pesa un accidenti e solleva talmente tanto da far schizzare la nave 5 metri fuori dall'acqua e farla cadere in piedi esattamente con otto metri e venti di pescaggio! Unica pecca è che forse costa 1/3 dell'attuale e restituisce una nave pronta per essere sistemata e rimessa in navigazione![/quote]
Dopo aver letto questo commento mi verrebbe da dire...cavolo Ermanno,precipitati su Punta Gabbianara e fai valere le tue idee...davvero interessanti.
La cosa piu' assurda di tutte,secondo me,e' il fatto di avere 70 metri di squarcio a cielo aperto con ancora inserito il blocco di roccia dopo 7 mesi dall'incidente.
Questa era una cosa da sistemare subito dopo lo svuotamento dei serbatoi: la location e' piu' che accessibile e i mezzi per fare questo lavoro ci sono eccome.
Da qui,creare l'interno della nave come fosse una camera a vuoto aspirando l'acqua presente e perche' no fare dei riempimenti con materiale schiumoso.
In una condizione simile,con l'ausilio delle gru,non riuscirebbe a tornare a galla la Concordia ?
Rimango sempre piu' del parere,comunque,che questi della Titan-Micoperi stiano davvero aspettando le mareggiate autunnali per far sprofondare questo gioiello di nave.
Saluti.
A.R
Beh, Gent. Mirko Scotto, non sottovalutiamo troppo le pur variegate e talvolta scomposte opinioni dei partecipanti a questo movimentato blog.
E nel contempo non sopravvalutiamo le capacità progettuali e decisionali dei pur indubbi validi tecnici che hanno lavorato al progetto Titan-Micoperi e delle commissioni esaminatrici del progetto stesso.
Il caso Concordia è unico nel suo genere, almeno fino ad oggi.
La nave ammiraglia di avanzatissima tecnologia di una delle flotte crocieristiche più importanti del mondo che è andata ad infrangersi sugli scoglietti di una delle più immacolate innocue antiche e belle isolette del Tirreno.
Chi l'avrebbe mai solo pensato?
Eppure è successo.
Che ora si debba provare per forza fiducia cieca, senza la minima discussione, in un progetto di rimozione come quello presentato in via sommaria dalla Titan-Micoperi in un caso così inusitato e complesso, un progetto che ha già dimostrato la necessità di una profonda revisione, mi sembra un atteggiamento se non presuntuoso e arrogante perlomeno imprudente.
@Franco Pepe
Concordo quasi interamente il tuo intervento.
Anch'io ero un fautore di schiume e palloni da sistemare all'interno dello scafo.
Ma all'indomani della perdita dell'appalto i dirigenti del consorzio Smit-Neri hanno dichiarato che la tecnica è possibile solo sui cargo e non sulle navi passeggeri perchè gli spazi sono troppo angusti.
Per quanto riguarda il cellophan non è che ci sei andato troppo lontano. Esitono le dighe pneumatiche. Servono ad arginare i torrenti in caso di esondazione. Nel caso possano essere utili :-|
[quote]Ma allora, Maurizio Scholl, neache a te Ermanno Mancini ha illustrato i dettagli del suo più volte decantato progetto. Ma come fai allora a fidarti così, a scatola chiusa, di un progetto che non conosci e ad essere invece tanto contrario al progetto Titan-Micoperi?[/quote]
No, caro Attilio, è una sua " proprietà intellettuale ".. si dice così?...Sua o del team che rappresenta.
L'unica cosa che so', letto in un altro blog,....si parlava di inserti in gomma kevlar 49...altro non so'.
Mi ha stupito quello che Ermanno ha scritto dando dati certi e non campati in aria.
E poi, se ricordo bene ha parlato di nave/leva ...che abbia intenzione di usare la nave come leva?
Io sono laureato in medicina di fisica non so' nulla a parte quello che studi al primo anno di laurea: leggi dei fluidi, leggi del gas,leve di 1-2-3° grado e poco altro.
Tutti gli ingegneri e tecnici che hanno valutato, visionato ed approvato il progetto Titan-Micoperi sembrerebbero degli incompetenti, secondo quanto si legge qui.
Ma fatemi il piacere ...
Ricordo lo stesso catastrofismo e complottismo anche per le prime fasi della vicenda. Secondo alcuni la nave sarebbe dovuta sprofondare ed implodere già dai primi giorni ed il suo carburante avrebbe dovuto inondare l'intero Mediterraneo ... guarda caso non è successo ... forse perchè ci sono persone competenti che stanno lavorando per la causa???
Con buona pace di chi si augura il peggio ... !!!
Il video "Titan/Micoperi" ha con il recupero della Concordia la stessa attinenza di un cartoon di Cip&Ciop. Pensare di raddrizzare un oggetto con inclinazione superiore a 45° appensatendolo da un lato è qualcosa che neppure un bambino dell'asilo arriverebbe a immaginare. Se davvero mettessero i cassoni come mostrato e li riepissero il risultato sarebbe il collasso dello scafo, in pratica si avrebbe una sogliola a forma di Concordia. Lo stesso discorso della galleggiabilità è incomprensibile: la nave è andata giù a causa (per colpa di Schettino) a causa di uno squarcio che ha annullato la tenuta stagna di 5 compartimenti. Chiunque può capire che chiudendo la falla si risolve questo problema, resta però quello più imponente di raddrizzare Concordia e riportandola in linea di galleggiamento. Io credo che Titan/Micoperi abbia preferito "l'Americanata" (dopo tutto Titan è USA) per una dimostrazione di potenza sui media, come dire "abbiamo i mezzi per realizzare l'impossibile". Quello che i più non sanno è che di lavori del genere, con mezzi simili, ne sono già stati fatti, la vera "forza" sarebbe stato recuperare Concordia usando mezzi chimici (schiume espandibili)e plastici (polistirolo). Magari usando un pò di fantasia e sfruttando la particolare condizione ambientale si poteva perfino pensare di sigillare Concordia con una pellicola di celophane di misure adeguate. Per soppirire al problema dello scivolamento si poteva prendere una vecchia, grossa petroliera, affiancarla a Concordia e ancorata in modo da fare da molo. Quindi con una robusta rete di cavi si poteva legare i due scafi così che durante le operazioni di raddrizzamento Concordia avrebbe trovato sostegno e appoggio lato mare mentre lato terra si sarebbe potuto provvedere con altri galleggianti (di polistirolo o simile) formattati in base agli spazi . Così non si sarebbe fatto alcun intervento sull'ambiente e forse operato in tempi più rapidi.
Anche perchè, caro Maurizio, penso anch'io come te che chi sta ai vertici decisionali del problema Concordia, legga con attenzione gli interventi di questo blog così come uqelli di tante altre fonti di informazione, per captare eventuali suggerimenti migliorativi del progetto.
Perchè il problema Concordia, di risonaza mediatica mondiale, è troppo complesso e delicato per avere la presunzione di risolverlo tutto e subito da soli.
Va invece considerato come un grande progetto "aperto", da affinare e perfezionare in corso d'opera, e può essere preziosa l'opinione e il suggerimento di chiunque voglia dire la sua.
Ma allora, Maurizio Scholl, neache a te Ermanno Mancini ha illustrato i dettagli del suo più volte decantato progetto.
Ma come fai allora a fidarti così, a scatola chiusa, di un progetto che non conosci e ad essere invece tanto contrario al progetto Titan-Micoperi?
Ermanno, una cosa è certa: i tuoi interventi hanno sicuramente contribuito alle " piccole " variazioni del progetto iniziale della Titan Micoperi. Sono certo che molti Gigliesi abbiano fatto tesoro delle tue critiche ed indotto chi di dovere ad un ripensamento..ma non lo ammetteranno mai!
Qualcuno pochi commenti fa' si domandava se i palazzi del potere leggono questa discussione....SI! La leggono, non in prima persona, ma la leggono.
Bravo Ermanno...poi magari a giochi fatti mi spiegherai il tuo proggetto.
Saluti da Roma... e non Romani :P
Ecco che negli ultimi due commenti di Maurizio Scholl e Andrea Rossi sono condensate le due opinioni maggioritarie che potrebbero essere messe a confronto in un referndum virtuale.
Quella di Maurizio in sostanza si può riassumere così: il relitto va rimosso al più presto portandolo al minimo di galleggiamento necessario con tecniche tradizionali semplificate di tamponatura falle e pompaggio acqua e traino al porto di destinazione per successivo smantellamento.
Quella di Andrea Rossi invece è: il relitto va rimosso ma è da considerare ancora una nave di prestigio meritevole di recupero per restituirle la fisionomia originaria e navigabilità e pertanto le operazioni di raddrizzamento e galleggiamento devono effettuarsi con maggiore cura e dovizia di attrezzature e macchinari prima di trainarla ad un cantiere di risistemazione.
Ho segnalato questa pagina all'indirizzo mail della comunicazione istituzionale di Costa Crociere per segnalare il sempre più ampio movimento d'opinioni (e mi riferisco anche ad altri canali vicini al mondo crocieristico, su facebook e vari forum) relativo alla speranza che la Concordia possa trovare un destino più degno di un gioiello tecnologico del genere che, giova ricordarlo, è comunque sopravvissuta ad uno squarcio di 70 metri consentendo la discesa a terra di oltre il 99% dei passeggeri. Movimento d'opinioni che io condivido pienamente, anche se mi rendo conto di quali difficoltà tecnologiche, economiche e anche (sopratutto?) etiche dovranno essere affrontate.
Mi permetto un appunto a quanto scritto dal Sig. Andrea Rossi in merito ai malfunzionamenti di alcune strumentaizoni di bordo: credo che il termine "pazzesco" forse è un po' troppo eccessivo, sopratutto se si legge il comunicato stampa della compagnia che ha fatto seguito alla divulgazione della notizia. Inoltre, capirete che fermare una nave del genere, con tutto quello che ne consegue anche per il disagio degli ospiti, è una decisione da prendere se davvero si ravvisano pericoli imminenti e effettivi: se davvero i guasti avessero comportato difficoltà nel tracciare il fondale, si sarebbe sicuramente evitato l'accosto, proseguendo con una navigazione sicura fino alla riparazion (o almeno lo voglio pensare...).
Saluti,
A.M.
[quote]Sarebbe umoristico se alla fine si facesse una scelta tradizionale di tamponamento falle e svuotamento acqua dallo scafo come da noi ipotizzato fin dal gennaio di quest'anno.[/quote]
Vedrai che alla fine faranno proprio così!
Tamponamento delle falle e delle vie d'acqua fino al ponte di coperta. Raddrizzamento tramite cavi o anche con grossi compassi apribili con martinetti idraulici ( è il progetto di un tedesco) con contemporaneo svuotamento. Se entrano 1000 metri cubi d'acqua al secondo basterà mettere una serie di pompe capaci di aspirarne 3000.
Qualche cassone di galleggiamento molto ridimensionato. Traino al largo della prua non appena si raggiunge il galleggiamento. Infine se le saldature reggono il traino ad un porto di destinazione.
Ciao
[quote name="Attilio Regolo"]Molto belle e sentite le sue parole Gent. Sig. Andrea Rossi.
Non possono non essere lette e passare "inascoltate".
Sono sicuro che avranno su chi di dovere l'effetto positivo che ci auguriamo entrambi.
Una curiosità: anch'io mi firmo spesso con le mie iniziali" A.R.",come fa Lei con le sue.
Coincidenza o destino?[/quote]
A prescindere dalla "firma" in comune,presumo che molte persone condividano il nostro pensiero...specialmente tutti i marittimi che navigano o hanno navigato anni ed anni.
La cosa fondamentale sara' quella di ridare ai Gigliesi la propria isola il prima possibile e riportare la Costa Concordia nel posto che le compete dopo soli 6 anni di servizio.
Una cosa e' certa: la storia di questa nave e' nata male,dal cattivo presagio della bottiglia "non rotta" durante il varo fino ad arrivare all'incidente di Palermo...per concludere con il semiaffondamento al Giglio.
Adesso sono stati notificati anche dei malfunzionamenti ai sistemi di controllo della nave nati 4 giorni prima della sciagura e non riparati al momento...e il tutto potrebbe aver comportato la mancata precisione sulla tracciabilita' di scogli e fondali.
Schettino avra' le sue colpe in un sistema di inchini ormai collaudato da anni...ma perche' quella nave navigava ??? PAZZESCO.
Saluti
A.R
Molto belle e sentite le sue parole Gent. Sig. Andrea Rossi.
Non possono non essere lette e passare "inascoltate".
Sono sicuro che avranno su chi di dovere l'effetto positivo che ci auguriamo entrambi.
Una curiosità: anch'io mi firmo spesso con le mie iniziali" A.R.",come fa Lei con le sue.
Coincidenza o destino?
[quote name="Attilio Regolo"]
Il secondo invece, quello del recupero conservativo e ricostruttivo, [b]vede il relitto come ancora una grande e bella nave ferita ma non morta del tutto abbisognevole di aiuto per ritornare a vivere ancora qualche anno sui mari di tutto il mondo[/b].[/quote]
Salve Attilio.
Penso che in questa argomentazione sia io che lei la pensiamo allo stesso modo.
La Costa Concordia DEVE ASSOLUTAMENTE esser rimossa da li prima possibile per varie questioni,quali inquinamento delle acque e impatto negativo con l'ambiente circostante.
Pero',secondo me,sarebbe un peccato mandare in discarica un gioiello come la Costa Concordia: ricordiamo che era l'ammiraglia della flotta,nonche' quella nave che durante le serate di gala riceveva applausi e veri boati dalla flotta.
A prescindere dalle dimensioni di questa nave,la sobrieta' del design esterno e l'eleganza assoluta degli interni ne hanno fatto il top dell'ingegneria marittima italiana.
Lo ripeto,non so su quali basi la Costa ha dichiarato l'inutilita' di questa nave arenata dichiarandone la futura demolizione,ma son sicuro che una volta rimessa in piedi questa bellezza fara' pensare molto sia la Costa che qualsiasi altro armatore.
Come qualcun'altro ha detto precedentemente,sarei il primo a prenotare una crociera su questa nave...e lo ripeto ancora,nel caso tornasse a solcare i mari questa nave rimarra' sempre come l'orgoglio di una nazione intera...capace di cadere ma anche di rialzarsi.
Servira' solo un bacino attrezzato per ristabilire questa nave, insieme a tanti,tanti soldi.
Voglio rimanere con questa speranza...
Saluti
A.R
Ciao Maurizio, se non ci fossi tu insieme a pochi altri a tenere in vita questo blog....!
Quello che dici è assai interessante.
E' evidente che la Titan-Micoperi, dopo la dimostrazione mediatica di forza e potenza espressa con il primo video di due mesi fa, è sopraggiunta a più miti consigli e sta rivedendo profondamente il suo progetto in senso riduttivo e semplificatorio.
In sostanza da un'ipotesi di drastico intervento sommario e grossolano iperidondante e irrispettoso sia della nave che dell'ambiente, fatto di megatrivellazioni e di megapiattaforme subacquee, una sorta di "americanata alla Armageddon" , si è bruscamente passati ad un'ipotesi assai più soft e addirittura si pensa a riparazioni e ricuciture in loco preliminari come quelle della grande falla previa rimozione della massa rocciosa che l'ha provocata.
Insomma una inversione quasi di 180° rispetto alle intenzioni iniziali.
A questo punto c'è da aspettarsi anche un forte ripensamento anche sulla questione dei famosi cassoni di stabilizzazione e galleggiamento che dovevano rimettere in moto l'economia di aziende in crisi come i Cantieri Apuani o la Fincantieri.
Sarebbe umoristico se alla fine si facesse una scelta tradizionale di tamponamento falle e svuotamento acqua dallo scafo come da noi ipotizzato fin dal gennaio di quest'anno.
Per quanto riguarda il referendum pubblico o anonimo che sia,a fronte del mio sogno impossibile di rivedere la Concordia raddrizzata risollevata sul mare e riparata, ferma e stabilizzata a mò di attrazione turistica o di nuovo in navigazione, è moralmente inaccettabile che ci sia chi, sotto sotto, per spregiudicati e piccoli interessi di parte, speri in qualche mareggiata sciroccosa o qualche libecciata per mandare la nave qualche "linea batimetrica" più giù.
Sarebbe un triste e deprimente fallimento per tutti quanti noi.
Sempra una partita a poker.
Mi sembra chiaro che la Titan Micoperi abbia presentato un progetto faraonico con la semplice ragione di vincere la gara d'appalto.
Trivellare decine o centinaia di pozzi da 2 metri su un fondo di granito avrebbe raso al suolo mezzo Gigio Porto.
Continuo a non vedere alcuna attività attorno al relitto. La Micoperi 61 è ferma lì dal giorno in cui è arrivata. Hanno smantellato un po' di sovrastrutture come albero, scivolo e poco altro. Continuano con i carotaggi. Una 90vantina di persone presenti ed una ventina effettivamente al lavoro.
Qualcosa non quadra.
All'inizio il progetto non prevedeva la chiusura della falla. Adesso sembra che sia essenziale.
Qualcuno ci capisce qualcosa?
Sembra quasi che tutte le variazioni in corso d'opera ed i dubbi espressi abbiano preso spuno da questo 3d.
Attilio abbandomna per sempre l'idea del tuo sondaggio. Nessuno vuole li il relitto in bella vista. Però se, per assurdo, si potesse organizzare un sondaggio anonimo penso che più di una persona o imprenditore con interessi a Giglio Porto avvalerebbe la scelta di avere la Concordia un paio di gradini più giù della linea batimetrica cui attualmente si trova. Chi vota no o abita al Castello o al Campese.
Ma è solo una mio pensiero....... ;-)
Dpo qualche divagazione su un eventuale referendum-consultivo locale sul destino della nave, torniamo più concretamente all'argomento e al titolo del blog, cioè "I contrari al progetto Titan-Micoperi".
Chi ha seguito dall'inizio l'ampio dibattito che si è sviluppato in questi ultimi due mesi, da quando il consorzio vincitore Titan-micoperi ha presentato un primo video di presentazione dell'intervento in progetto sulla Concordia, ha potuto riscontrare che a fronte di vari interventi sul blog contrari o scettici nei confronti del progetto c'è stata invece da parte di chi scrive, una dimostrazione finale di fiducia nei confronti del progetto stesso che appariva robusto,solido e sicuro.
Solo in seguito ho espresso dubbi sulla eccessiva ridondanza in termini di strutture macchinari e impatto ambientale del progetto.
Fino a giungere a questi giorni, allorchè il progetto sia nella parte della messa in sicurezza della nave che in quella della stabilizzazione sul fondale, è stato notevolmente ridotto e semplificato.
Si pensi soltanto, per esempio, alla decisione di sostituire i 100 megapali subacquei da 2,3 m di diametro con poco più di 100 micropali da 0,23 m (dieci volte più piccoli!).
Ora si parla anche di piattaforma di appoggio assai più piccola e di cassoni (ma servono davvero e in quel numero e consistenza?)da applicare a nave raddrizzata.
Tutti cambiamenti sostanziali del progetto e non semplici varianti esecutive di piccolo dettaglio che costringeranno a rivedere ampiamente i tempi di realizzazione del progetto stesso perchè è come se si fosse in qualche modo ricominciato da zero.
A questo punto è lecito chiedersi con quali criteri e logica ingegneristica abbiano agito fin ora i progettisti del consorzio e si è portati a non più sottovalutare le critiche anche feroci che sono state portate al progetto Titan-micoperi e che stanno alla base di questo dibattutissimo blog.
Come dicevo, sarei molto curioso di sapere l'esito di un eventuale questionario-referendum sul destino della Concordia presso al popolazione del Giglio.
Perchè anche se è presumibile che la vittoria schiacciante sarebbe per la "sparizione rapida e senza ritorno" del grande relitto dal panorama del Giglio, ciononostante sarebbe importante sapere la percentuale di chi voterebbe per la permanenza della grande nave davanti alle coste del Giglio, ovviamente raddrizzata, riportata in assetto , stabilizzata sul fondale e riparata.
Perchè se tale percentuale minoritaria fosse di qualche percento allora di questa ipotesi non se ne dovrebbe più parlare, ma se fosse del 10 o del 20 o addirittura del 30 o più, per giuste ragioni di democrazia bisognerebbe approfondire la questione prima di prendere le opportune decisioni in merito.
Rimarrebbe il problema, nella improbabile ipotesi della ricollocazione al Giglio della nave dopo un idoneo restauro conservativo,dove e come farlo questo restauro conservativo,con il ramarrico che il Giglio,il Monte Argentario, ma tutti gli oltre 100 Km di costa da Capalbio a Follonica, dell'intera Provincia di Grosseto, non dispongono di un cantiere attrezzato capiente e adeguato per la riparazione e il restauro di una simile nave come invece a disposizione di decine di altre località dislocate lungo le coste della nostra Penisola e delle nostre isole.
Sarei per esempio davvero curioso sull'esito di un questionario "online" sul destino della Concordia al Giglio, organizzato eventualmente proprio da Giglionews,quindi rivolto in particolare agli abitanti del Giglio ma aperto a tutti i possibili partecipanti, con due sole opzioni-risposta d'uscita completamente contrapposte che potrebbero in linea di massima essere le seguenti:
1-La Concordia deve "sparire" comunque per sempre e al più presto dallo scenario paesaggistico del Giglio.
2-La Concordia può rimanere nello scenario paesaggistico del Giglio come attrazione turistica ma ovviamente in una configurazione stabile e rinnovata (cioè raddrizzata stabilizzata e rimessa a nuovo).
E quando dico che massima voce in capitolo sulla questione Concordia dovrebbe averla prioritariamente l'Isola del Giglio con la sua popolazione e le sue Istituzioni elettive che la rappresentano, arrivo a pensare che non sarebbe sbagliato indire perfino un referendum locale sulla soluzione del problema.
Un referendum che potrebbe avere le sue premesse proprio con un ampio dibattito-questionario da organizzare proprio su questo giornale on-line.
E comunque, a parte ogni convinzione e opinione da qualsiasi direzione provenga che possa emergere sul destino della Costa Concordia, vorrei qui cominciare a pormi una domanda che non mi risulta essere stata formulata fino ad oggi.
Il Comune dell'Isola del Giglio è abitata da poco più di 1000 Gigliesi di varia origine e storia, residenti e proprietari stanziali o temporanei stagionali.
Ma fa parte integrante del territorio della Provincia di Grosseto.
Cio' che di importante possa accadere all'Isola del Giglio interessa in modo diretto la nostra Istituzione Provinciale.
E l'accadimento della nave Costa Concordia , per risonanza mediatica mondiale e per oggettiva dimensione tecno-economica dell'evento, è senza dubbio da considerare un evento importante per la giovane storia di questo territorio.
Ebbene, mi chiedo: da quando è successo l'inimmaginabile, che cioè la nave ammiraglia della flotta turistico-commerciale italo-americana Costa-Carnival, una delle più importanti al mondo, è venuta ad "incastonarsi" sulle storiche coste immacolate del Giglio, chi e perchè può dire la parola definitiva e decisiva sulle sorti di quel grande gigante navale che sta diventando ogni giorno che passa, piuttosto che un grosso scomodo e ingombrante corpo estraneo da rimuovere,una vera e propria parte componente e integrante del territorio e del paesaggio gigliese e provinciale Grossetano?
E allora se le cose stessero così, ha diritto ad avere più voce in capitolo su ogni decisione da prendere su quella nave, la Costa-carnival, lo Stato Italiano, la Regione Toscana, o piuttosto il Comune del Giglio e in sottordine la Provincia di Grosseto?
[quote name="Ermanno Mancini"]ed è questo che ho esattamente pensato fin dal giorno in cui(correva il 18 di gennaio se non vado errato) ho preso carta e penna ed ho iniziato a fare "disegnetti" per impostare la progettazione. esattamente riportare la nave a fare la nave non il rottame,sarebe una cosa magnifica degna di un grande paese quale siamo e degna di un nome che,volente o nolente ha fatto la storia della nosstra marineria!Ovviamente e senza dubbio, condizioni strutturali permettendo.
e.m.[/quote]
Se c'è chi pensa di far costruire una (brutta) copia del Titanic VISUALIZZA
pensando di fare soldi sulla scia della "popolarità" di questa nave affondata 100 anni fa, credo che Costa/Carnival farebbe una enorme stupidata a demolire quella che è certamente la nave più famosa della flotta. Pur se i costi sarebbero prossimi a quelli di costruzione di una nuova unità (si consideri che la parte economica relativa allo smantellamento di tutto quello che a bordo è da buttare via va comunque spesa), sarebbero ripagati dai numerosi crocieristi che vorranno viaggiare a bordo del "Titanic del 2012". Io stesso, che non sono attratto dalle crociere, sono pronto a prenotare fin da ora, come riconoscenza a Costa per aver recuperato la Concordia, nave che ho visto quasi ogni volta che arriva a Savona.
Gent. Andrea Rossi, non vorrei aver inflazionato questo blog con la mia presenza, ma finchè mi si cita come fa gentilmente lei dimostrando di apprezzare le mie parole,o mi si controbatte come è giusto in un blog di dibattito,,approfittando della benevolenza della giovane e intelligente redazione di Giglionews, cui auguro sempre maggior successo tra gli utenti del WEB,e finchè ne avrò voglia e forza e qualcosa da dire, dirò sempre la mia.
Quella del recupero completo della Costa Concordia è sempre stato un mio pallino fin dagli inizi della mia partecipazione ai blog di Giglionews sull'argomento, a partire dal gennaio di quest'anno.
So bene che è una cosa assai difficile da realizzare dati i tempi e gli interessi in gioco.
Ma continuare a chiederlo è tuttaltro che un peccato.
Vorrei solo mettere in evidenza ancora una volta e in confronto virtuale i due punti di vista contrapposti sul possibile esito finale di questa incredibile vicenda marinara capitata all'isola del Giglio.
Entrambi vedono il recupero e la rimozione della grande nave riversata sulla costa gigliese come obbiettivo primario e preliminare, ma con finalità e obbiettivi essenzialmente diversi.
Il primo considera il grande relitto come oggetto al centro di uno o più megacantieri di lavori marittimi e terrestri, sia per il recupero che per il successivo smantellamento e riciclo materiali, capace di creare indotto per piccole medie e grandi aziende del settore secondo un'ottica materialistica e secondo logiche puramente mercantilistiche.
Il secondo invece, quello del recupero conservativo e ricostruttivo, vede il relitto come ancora una grande e bella nave ferita ma non morta del tutto abbisognevole di aiuto per ritornare a vivere ancora qualche anno sui mari di tutto il mondo.
Bentornato Ermanno Mancini!
Ero sicuro che ti saresti rifatto vivo naturalmente a "gamba tesa" ed esagerato.
Ma questa volta ti ho letto con meno scetticismo e più attenzione.
Perchè a parte tono e stile dici cose che cominciano ad essere se non del tutto condivisibili per lo meno plausibili sul piano della logica tecnica ed economica.
Come ad esempio quando affermi che in sostanza l'operazione Titan-Micoperi appare troppo complessa, lenta e farraginosa e che in particolare la messa in sicurezza della nave, che è la cosa più urgente, si potrebbe realizzare in molto meno tempo e più semplicemente.
A conferma di suddetta impressione voglio mettere in evidenza che proprio a proposito del progetto di messa in sicurezza da un piano iniziale ridondante di perforazione e realizzazione di 100 centri di trattenuta mediante megapali subacquei da 2,3 m di diametro per esercitare 18-20 mila tonnellate di trattenuta si è passati in questi ultimi giorni ad un piano assai più ridotto di poco più di cento micropali di 0,23 m di diametro raccolti attorno a 10-12 centri di trattenuta per un totale di 10-12mila tonnellate.
Di fronte a un simile repentino e massiccio cambio di marcia, quasi che si andasse un pò "a tentoni al buio" è logico e naturale farsi prendere dal dubbio, anche da parte di non specialisti e non addetti ai lavori come chi scrive, sulla effettiva chiarezza di idee e certezzza di pensiero di chi sta progettando l'intera operazione Titan-Micoperi.
Così come si comincia invece ad ascoltare con minor scetticismo e più attenzione i "protestatari" incalliti contrari fin da subito al progetto Titan-Micoperi quale il simpatico Ermanno Mancini.
[quote name="Attilio Regolo"]Il fatto è, caro Scholl, che se non si smette di parlare della Concordia semiaffondata davanti al Giglio, esclusivamente come "un'opportunità per le imprese della Toscana" specie quelle del nord della Toscana,per fare cassoni o per smantellamenti e ricicli, anzichè come di un segno evidente e conclusivo del collasso di un intero sistema di controllo della marineria turistico-commerciale nazionale, un'onta per l'immagine del nostro Paese nel mondo che può essere lavata e cancellata solo con un grande scatto d'orgolio che veda sinergicamente operare tutti i soggetti pubblici e privati, locali regionali e nazionali, allo scopo di recuperarla quell'immagine perduta non solo attraverso la riuscita della grande operazione della sua rimozione e traino ad un cantiere navale di demolizione[b],ma idealmente magari mediante un completo recupero alla navigazione di quella grandiosa nave fino a qualche mese fa orgoglio della nostra marineria commerciale.[/b][/quote]
Sarebbe una cosa fantastica, dal profondo significato.
Rimettere in piedi la Costa Concordia porterebbe anche credibilita' alla Costa Crociere lanciando un chiaro segnale a tutto il paese e anche alle dirette concorrenti.
Sicuramente rimetterla in sesto sarebbe come costruirne una nuova, ma i significati sarebbero ben diversi.
Saluti
A.R
Appunto, dicevamo, che se non si smette di parlare della Concordia come "un'opportunità di lavoro per le imprese della Toscana(sopratutto quelle del nord)" si rischia di ingenerare nell'opinione pubblica la convinzione che tutto sommato la Concordia naufragata e spiaggiata davanti a Giglio Porto, anzichè una disgrazia di proporzioni colossali, può anche essere considerata come una specie di cantiere a cielo aperto denso di prospettive future che il destino ha riservato fortunosamente all'isola del Giglio alla Provincia di Grosseto e alla Regione Toscana.
Niente di più falso!
Il turismo stanziale è stato già accertato che è calato del 30% a prescindere dalla crisi economica.
L'immagine di quel povero gigante derelitto sia per chi arriva con i traghetti o le imbarcazioni sia per chi abita o prende una camera o casa in affitto per le vacanze con "vista nave" , dopo un momento di curiosità, diventa solo un moto dell'animo angoscioso da rimuovere.
Senza considerare che è bastato un attimo di totale disattenzione dell'intero sistema di controllo preventivo della navigazione della nostra area marittima con la complicità di una manovra di accostamento delirante, per provocare questo sfracello, ed invece stanno passando mesi e forse, di questo passo,si rischierà che passino anni prima che venga data degna soluzione al grande problema.
Insomma altro che "un'opportunità di lavoro per le imprese toscane" come stanno ripetutamente e seraficamente dichiarando i nostri massimi politici e amministratori regionali e locali!
Il fatto è, caro Scholl, che se non si smette di parlare della Concordia semiaffondata davanti al Giglio, esclusivamente come "un'opportunità per le imprese della Toscana" specie quelle del nord della Toscana,per fare cassoni o per smantellamenti e ricicli, anzichè come di un segno evidente e conclusivo del collasso di un intero sistema di controllo della marineria turistico-commerciale nazionale, un'onta per l'immagine del nostro Paese nel mondo che può essere lavata e cancellata solo con un grande scatto d'orgolio che veda sinergicamente operare tutti i soggetti pubblici e privati, locali regionali e nazionali, allo scopo di recuperarla quell'immagine perduta non solo attraverso la riuscita della grande operazione della sua rimozione e traino ad un cantiere navale di demolizione,ma idealmente magari mediante un completo recupero alla navigazione di quella grandiosa nave fino a qualche mese fa orgoglio della nostra marineria commerciale.
Attilio...nulla a che fare con la Concordia.
Mi riferivo all'inchiesta di Report su Fincantieri, miei pensieri, tanto che dichiarato l' OT (Off Topic)
Mi scusi Sig. Scholl, ma anche lei infine si è fatto pervadere da spirito malevolo come altri soggetti nei recenti dibattiti su questo e altri blog di analogo argomento.
Mi sa dire infatti,che cosa diavolo c'entrano la Fincantieri e
il Rina, se una grandissima e bella nave da crociera quale la Costa Concordia, realizzata appunto dalla Fincantieri e autorizzata alla navigazione dal Rina, destinata al traffico turistico su rotte ordinarie del Mediterraneo e del Tirreno in particolare, dove i tradizionali e collaudati percorsi marittimi sono stati previsti da sempre, all'altezza della costa Toscana, (vedi qualsiasi cartina geografica degli ultimi 50 anni), a ovest dell'Isola del Giglio, tra il Giglio e la Corsica, dicevo che cosa c'entrano Fincantieri e Rina se poi a quella nave viene fatta attraversare ripetutamente e abitualmente la strettoia marittima a est del Giglio tra il Giglio e Monte Argentario, per scorciare il tragitto e per far divertire i passeggeri, facendo "giocare" un gigante del mare di oltre 120.000 tn di stazza,lunga 300 m e alta come un grattacielo, come fosse una "motoretta acquatica", tra "inchini" e "accostate", con gli scogli del Giglio, fino a farla sbattere quasi frontalmente sull'isola a oltre 30 Km/h, ecco ce lo spieghi meglio Sig. Scholl, che cosa c'entrano la Fincantieri e il Rina in tutto questo?
Nei commenti precedenti ho sbagliato un link
http://www.asca.it/news-Costa_Concordia__tra_15_giorni_rimozione_scoglio_e_chiusura_falla_nave-1172953-CRO.html
questa è la notizia sull'arrivo di nuovi pontoni e piattaforme per sadare la falla e asportare lo scoglio.
Dalle parole riportate dall'AD della Costa sembrerebbe intuire che lo scoglio non interessa alla popolazione gigliese ...sembrerebbe...
[quote]Marco Iorio 2012-07-04 20:06 Citazione Attilio Regolo: Notizia positiva e confortante [...] La Fincantieri verrebbe coinvolta nel progetto per la realizzazione dei fondamentali cassoni di contrappeso e galleggiamento. Vedendola da un'altra angolazione, potrebbe essere una notizia sinistra (v. ad esempio report.rai.it/.../... )[/quote]
Ti ringrazio per il contributo. L'inchiesta di Report non l'avevo vista.... che dire così va' il mondo purtroppo. Nessuno stupore per l'inchiesta. La mia dolce metà lavora in una multinazionale a minoranza Finmeccanica , solo una dipendente beninteso, e le porcate che si consumano al suo interno sono note ma indicibili. Ho anche amici a livelli un po' più alti, un gradino più in basso di un AD, che passano con disinvoltura dall'avionica, allo spazio, poi vanno in Ansaldo e così via. Politici anche trombati da anni che siedono nei consigli di amministrazione e che si spartiscono fette di torta da milioni di Keuro insieme a parenti, compagni di merende, amanti, moglie figli.....mi sa che sono andato OT
Certo non è confortante venire a sapere che Fincantieri ha il progetto di tre o quattro scafi e su quei progetti, magari vecchi, continua a costruire navi da 6000 passeggeri e che magari il RINA chiude un occhio o anche due.
Che ti devo dire Marco...anche attorno al recupero della Concordia girano strane voci e forti interessi.
Viva l'Italia e speriamo di cavarcela :roll: . Non tanto per noi ma per i nostri figli. :-)
Un saluto.
Scusate, volevo dire "chi meglio di Fincantieri può conoscere vita morte e miracoli della grande nave spiaggiata al Giglio?"
Qui: http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Toscana/Giglio-Costa-Concordia-a-fine-mese-il-via-ai-lavori-di-messa-in-sicurezza_313468989485.html
ho trovato questo passaggio
[i]Sicuramente - conclude Maria Sargentini - un'operazione di rimessa in galleggiamento di una nave da 50.000 tonnellate non e' mai stata tentata prima[/i]
che non corrisponde affatto alla realtà in quanto non sono poche le operazioni di recupero di grandi navi affondate. A memoria ricordo le corazzate Leonardo da Vinci affondata capovolta a Taranto nel 1916 e recuperata nel 1921, la gemella Camillo Benso conte di Cavour affondata sempre a Taranto nel 1940 e recuperata l'anno successivo. Altra corazzata è la Oklahoma affondata capovolta a Pearl Harbur dal famoso attacco giapponese del 7-12-1941 e raddrizzata nel 1943. Tuttavia, la nave che per caratteristiche, stazza e dimensioni più si avvicina alla Concordia è il Normadie, affondato capovolto a New York nel febbraio 1942,raddrizzata e reuperata l'anno successivo
http://www.francescoargento.it/ss_normandie.html
Gent. Sig. Iorio, anche se in senso critico, la sua citazione del mio commento mi soddisfa comunque.
Perchè serve a tenere acceso e vivo il dibattito in questo interessante blog.
Ribadisco che ritengo utile che Fincantieri, nonostante il periodo non florido che attraversa,come d'altra parte innumerevoli altre aziende del settore e non in Italia in questo momento, si occupi della nave che ha fortemente contribuito a realizzare.
Chi meglio di Fincantieri, infatti, conosce morte e miracoli della grande nave spiaggiata sul Giglio in termini di strutture, qualità e modalità di assemblaggio dei materiali,resistenze e consistenze degli acciai dello scafo e della carena,etc?
Chi meglio di Fincantieri quindi può scegliere e applicare i famosi cassoni di galleggiamento alla sua stessa creatura?
[quote name="Attilio Regolo"]Notizia positiva e confortante [...] La Fincantieri verrebbe coinvolta nel progetto per la realizzazione dei fondamentali cassoni di contrappeso e galleggiamento.[/quote]
Vedendola da un'altra angolazione, potrebbe essere una notizia sinistra (v. ad esempio http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-ee826574-458d-4616-b1a2-165f0804e857.html?refresh_ce
)
:o
Ancora un cambiamento ..... i famosi cassoni non saranno posizionati sulla nave inclinata...troppo peso e poca spinta di radrizzamento se riempiti d'acqua.
La novità è nel fatto che verranno posizionati sia a dritta che a sinistra solo a nave in verticale appoggiata al falso fondale
http://www.asca.it/news-Costa_Concordia__a_dicembre_scafo_in_verticale__a_gennaio_portata_via-1172959-CRO.html
Ma qualcuno al Giglio lo rivuole lo scoglio per farci un monumento?
Mi devo correggere...i pali saranno di soli 23 cm. Praticamente degli stuzzicadenti a confronto del relitto. Chissà con quale acciaio verrano forgiati
ultim'ora:
http://www.isoladelgiglio.net/visualizza_notizie.php?id=1391
Arriveranno pontoni ed una piattaforma più grande per tappare la falla e rimuovere lo scoglio...che non si sà ancora che fine farà.
e niente botto. La mina dell'Arenella resta lì dove si trova (questa l'ho presa da giglio.net ;-)
http://www.isoladelgiglio.net/visualizza_notizie.php?id=1391
Era ora...ogni tanto arrivano delle belle notizie.
Mi chiedo solamente il perche' di tutto questo tempo (inizio dicembre) per preparare tutta la struttura che dovra' far raddrizzare la Costa Concordia.
L'importante e' che si mantenga l'attenzione su questa "opera" con il massimo rispetto verso l'ambiente del Giglio e degli abitanti stessi.
Rivedere "in piedi" la balena bianca sara' qualcosa di spettacolare secondo me: sarebbe stato meglio evitare tutto cio',ma rivedere al proprio posto la Costa Concordia dopo mesi di semi-immersione sara' un grande evento per gli appassionati come me.
Saluti e cordialita'.
A.R
Questa volta sono quasi d'accordo con Attilio. I pali da 60 cm sono tutt'altra cosa rispetto ai 2 metri ipotizzati all'inizio. La fase di radrizzamento avverrà lentamente per ridurre il pericolo di una controsbandata...ma si arriverà pure ad un punto di non ritorno nel quale sarà impossibile controllare la velocità di raddrizzamento.
Speriamo in bene.
Più lavoro e meno Budweiser, ragazzi! 8)
E' evidente che l'apparente ritardo delle operazioni è dovuto non solo alla grande complessità generale delle stesse, ma anche alla necessità di affinare la progettazione esecutiva.
Ad esempio è assai positivo che da parte della Titan-Micoperi si sia rimodulata la struttura subacquea di trattenuta per la messa in sicurezza della nave riducendone fortemente la ridondanza e il conseguente impatto ambientale.
Benvenga Fincantieri o chiunque altro...aspettiamo i fatti e le eventuali varianti in corso d'opera....al momento mi sembra che cincischiano aspettando non so' che :-*
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Toscana/Giglio-Costa-Concordia-a-fine-mese-il-via-ai-lavori-di-messa-in-sicurezza_313468989485.html
Notizia di 4 minuti fa...poi quando il commento sarà moderato sarà già vecchia 8)
Notizia positiva e confortante quella che sta circolando da alcune ore sul fronte delle operazioni di raddrizzamento della Concordia nell'ambito del progetto Titan-Micoperi.
La Fincantieri verrebbe coinvolta nel progetto per la realizzazione dei fondamentali cassoni di contrappeso e galleggiamento.
Con tutto il rispetto per i Cantieri Apuani o per le altre aziende di cui stavano circolando i nomi per l'importante commessa, chi meglio della Fincantieri, progettista e realizzatrice originaria delle strutture fondamentali della Costa Concordia, potrebbe infatti occuparsi delle strutture aggiuntive di raddrizzamento e galleggiamento della nave?
Se confermata, tale notizia proietterebbe una luce positiva sull'intero progetto Titan-Micoperi, perchè significherebbe un interessamento diretto e incisivo della Costa Crociere al fine di un buon esito dell'intera operazione.
Ancora novità sull'incidente della Concordia
http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2012/07/03/news/concordia-i-periti-nave-in-avaria-prima-del-naufragio-1.5353467
ecco, in sintesi, cos'è il VDR
http://www.corriere.it/cultura/parola_chiave/v.shtml
In assenza di informazioni certe sull'avanzamento dei lavori riguardo il recupero della Concordia non ho più altro da dire.
Sull'Espresso cartaceo di questa settimana è pubblicato un articolo sui Parchi Marini...sembra che in quelle poche aree veramente protette la vita sottomarina sia tornata a fiorire con buon riscontro, anche economico,sulla popolazione un tempo contraria.
Certo i mille anfratti della Concordia potrebbero un buon terreno di coltura per varie specie marine. Non mi meraviglerei più di tanto se si decidesse di strattonarla un po' per farla affondare su fondali più profondi.
La vera notizia che vorrei darvi è questa:
http://www.corriere.it/cultura/12_giugno_29/nese-trovata-corazzata-roma_65fc57b4-c1ec-11e1-8b65-125b10ae7983.shtml
hanno finalmente individuato il punto esatto dell'affondamento della corazzata Roma. Era il 9 settembre del 1943.
Vorrei rendere Onore alle migliaia di marinai periti quel tragico giorno.
E poi, se oggi come detto da "Franco Pepe" e confermato dal'articolo di "Blitzquotidiano" riportato da "Maurizio Scholl", i Costa , dopo aver venduto l'attività navale nel 1997 alla Carnival, si occupano principalmente di"Edutainment", cioè di aquari, musei, informazione, comunicazione,etc, non potrebbe essere un'idea, niente affatto bislacca, da prendere invece seriamente in considerazione dagli eredi attuali della famiglia Costa,quella di trasformare la Costa Concordia, invece che in un mucchio di ferro smontato e venduto al mercato del riciclo nel porto di Marsiglia, in un grande mirabile esempio,unico al mondo, di museo-aquario stabilizzato sul fondale dell'isola dsel Giglio?
Gent. Sig. Pepe, in questo caso non è una semplice questione di vendita di marchi.
Il naufragio della Costa-Concordia è un fatto che ha riguardato , in qualità di vittime,i turisti naviganti e sopratutto i morti e dispersi e la incolpevole e ammirevole Comunità del Giglio, e poi a seguire tutti gli altri soggetti più o meno corresponsabili dell'accaduto.
Ma una cosa è assolutamente certa, marchio o non marchio, la Costa Crociere ha avuto un ruolo, anche se ovviamente involontario, protagonista e preminente nella eccezionale tragica vicenda.
Tanto è vero che tutta la sua Dirigenza a cominciare dal Presidente e dall'Amministratore Delegato sono stati necessariamente presenti sullo scenario dell'evento dalla prima ora fino ad oggi e lo dovranno continuare ad essere in futuro fintantoche' tutta la vicenda Concordia non abbia trovato la giusta soluzione finale.
Ed è per questo che appare perlomeno sconcertante che nella apologetica presentazione della storia della famiglia Costa a Genova, avvenuta qualche giorno fa, non si sia fatto il minimo cenno ad una situazione in cui la Costa Crociere e quindi più o meno direttamente la famiglia imprenditoriale dei Costa, appare immersa fino al collo.
Costa Crociere, a cui appartiene la Concordia, è un marchio venduto nel 1997 dalla famiglia Costa alla Carnival. Costa Armatori ha continuato a operare nel settore mercantile con il marchio CCL (Costa Container Lines) ma ovviamente sulle navi è sparita grande 'C'.
Per questo motivo ogni riferimento al naufragio della Concordia sarebbe stato fuori luogo se non come citazione.
Di notevole interesse,Gent. Maurizio Scholl, l'inserto web sulla Celebrazione della famiglia Costa al Palazzo del Gran Consiglio di Genova con presentazione del bel libro di Marsilio Editore.
E molto suggestiva la storia così come sintetizzata di questa grande famiglia di imprenditori genovesi.
Una storia fatta di successi e sconfitte, di gioie e dolori come tutte le grandi storie.
Una sola nota fortemente stonata e deludente: il fatto che del più importante evento, anche se tragico, della Marineria Italiana dell'ultimo secolo, che ha visto protagonista la famiglia Costa, cioè il naufragio della nave Ammiraglia della flotta Costa Crociere, la Costa-Concordia, sulle coste del Giglio,avvenuto appena poco più di 5 mesi fa,e le cui conseguenze eclatanti sopratutto per il Giglio, la provincia di Grosseto e l'intyera Regione Toscana, stanno sotto gli occhi mediatici di tutto il mondo, in questa Celebrazione che si è svolta appena 4 giorni fa a Genova, non si è fatto "minimamente cenno", come se non esistesse, come se non fosse mai aaccaduto.
E che cos'è tuttto questo,forse un improvviso gravissimo "vuoto di memoria"?
Oppure un un colpo di opportunistica e arrogante "ipocrisia acuta"?
O un tentativo di nascondere il "ratto morto" sotto il tappeto ?
O di chiudere vanamente "lo scheletrone nell'armadio"?
Insomma, mi chiedo e vi chiedo nel blog: la sacra dignità della famiglia Costa non sarebbe stata più dignitosamente celebrata all'insegna di una maggiore sincerità espressiva, di una chiara ed esplicita ammissione delle gravi difficoltà di immagine subite dall'evento Concordia, di una sincera richiesta di una maggiore comprensione solidarietà e collaborazione per uscire a testa alta dal pesante situazione determinata da quella tragica circostanza?
Nessuna novità su Nave Concordia sul web ....giusto un articolo sulla "famiglia Costa".
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/franco-manzitti-opinioni/costa-concordia-dinastia-cinque-generazioni-1288361/
E che la Costa-Concordia sia da annoverare tra i prodotti di assoluta eccellenza della ingegneria e della tecnologia navale nazionale lo sta a dimostrare in modo incontrovertibile, secondo me, proprio il fatto che a fronte di un evento incidentale di straordinaria gravità come quello accduto, assimilabile per molti versi a quello del famoso "Titanic" di 100 anni fa, la grande struttura navale della Concordia ha risposto in modo ottimale, non spezzandosi, non affondando quando era al largo, conservando altresì la quasi totale integrità della sua struttura, continuando a galleggiare per tutto il tempo necessario perchè si potesse accostare naturalmente al basso fondale costiero del Giglio dove reclinandosi gradualmente e stabilmente ha permesso lo svolgimento di tutte le operazioni di salvataggio contribuendo così fortemente a limitare a percentuali fisiologiche accettabili le perdite sia in termini di vite umane la notte del naufragio che in termini di danni ambientali, rivelando inoltre eccezionale robustezza strutturale e impiantistica sia generale che di dettaglio (es.serbatoi carburante) nel corso di tutti i mesi successivi fino ad oggi.
E poi, questa storia della perdita di assetto della Concordia da falla sotto la linea di galleggiamento.
Sembra sempre più una vera e propria provocazione intellettuale, un'offesa all'intelligenza e al senso comune.
Perchè si può dire tutto e di più sulla vicenda Concordia-Giglio ma che la nave abbia perso l'assetto a causa della inidoneità progettuale della sua architettura strutturale e funzionale che l'ha resa incapace di reagire alle conseguenze di una larga falla iniziale di 50-70 mt provocata dal grande impatto della carena di poppa e di altre ancora non accertabili falle sull'altro lato al momento dell'accostamento naturale sul basso fondale scoglioso dell'isola, mi sembra un'osservazione oltre che profondamente banale anche totalmente malevole e fuorviante tesa solo per interesse di parte a screditare agli occhi mediatici del mondo un prodotto di assoluta eccellenza della nostra marineria turistico-commerciale quale la Costa-Concordia.
Ai Sig.ri Scholl e Pepe che gentilmente mi citano e mi commentano.
Non credo che lo straordinario tragico e irripetibile evento Concordia-Giglio possa influenzare un granchè il modo di progettare queste grandi navi da crociera.
La legge del mercato è inesorabile e non le si può andare contro più di tanto.
Quello che si può fare e certamente sarà fatto è cercare di rinvigorire il rispetto delle normative di navigazione e di sicurezza a bordo e a terra che ci sono già.
E' evidente che il caso della Concordia è stato solo lo scivolone clamoroso di chi a mo' di sfida con se stesso e con il mondo che lo circonda si diverte per eccesso di sicurezza e di impunità e per assuefazione al pericolo a correre con uno slittino senza freni su una scarpata ghiacciata rompendosi una caviglia ma riuscendo comunque a fermarsi per miracolo sul bordo del crepaccio.
Per quanto riguarda la perdita di assetto per la falla sotto il pelo dell'acqua sono d'accordo con il Sig. Pepe e francamente non comprendo quale sia il fondamento dell'iniziativa legale dello studio degli avvocati americani.
Ho dei dubbi sul sistema di riempimento automatico di schiuma come suggerito, sia per la complessità di esecuzione del rilevamento del pericolo e dell'attuazione dell'intervento,sia perchè non so se poi tale schiuma sia egevolmente asportabile nel caso si voglia recuperare l'integrità dell'imbarcazione oppure se è proprio tale schiuma a ridurre la stessa in un rifiuto non più riciclabile.
E se mai ci fosse da portare qualche critica sul progetto strutturale e impiantisticoa funzionale sarebbe quella dell'aver eccessivamente concentrato , sotto la linea di galleggiamento,a poppavia ( ma chi mai avrebbe potuto pensare ad un evento d'urto di quella intensità e modalità proprio in quella zona?), l'intero apparato elettro-meccanico motore , e di aver troppo privilegiato la capienza passeggeri sopra la linea di galleggiamento, esasperando l'area di impatto al vento della grande imbarcazione, ma il caso ha voluto che proprio queste due apparenti anomalie di progettazione si sono rivelate salvifiche per i passeggeri e la nave , perchè i motori si sono spenti bruscamente in quanto invasi dall'acqua non permettendo ulteriori manovre evasive di ripresa del largo con rischio certo di conseguente successivo inabissamento, e l'enorme esposizione al vento ha assai probabilmente giocato un ruolo di preminenza nella giravolta a 180° della nave una volta fermatasi a 5-600 mt dalla costa del Giglio e di averla poi dolcemente fatta scarrocciare verso la costa stessa dove poi si è reclinata permettendo il salvataggio di quasi tutti i naufraghi.
[quote name="Attilio Regolo"]E sempre riallacciandosi all'niziativa di queste ore da parte di un famoso studio legale americano che sta facendo causa per conto di alcuni naviganti di quella tragica notte che non hanno ricevuto offerte di indennizzo soddisfacenti alla Carnival-Costa Crociere perchè avrebbe progettato navi-crociera come la Concordia che non sono in grado di conservare l'assetto stabile dopo aver subito "falle al di sotto della linea di galleggiamento" io mi chiedo e lo chiedo sul blog : ma quale nave da crociera tra quelle oggi in navigazione sui mari del pianeta sarebbe capace di mantenere l'assetto stabile di navigazione dopo aver subito una falla di 40-60 mt sotto la linea di galleggiamento?[/quote]
Uno squarcio di tale entità, sotto la linea di galleggiamento, con allagamento pressochè istantaneo di tutte le macchine, avrebbe messo in serie difficoltà anche una robusta corazzata.La vera carenza è tuttavia la mancaza ogni forma di sicurezza attiva che possa intervenire.Da anni mi chiedo se non sarebbe possibile installare a bordo delle navi sistemi di contenimento delle vie d'acqua.In particolare penso a un sistema capillare di riempimento con schiuma poliuretanica che limiti l'accesso dell'acqua e contemporaneamente riempia con materiale leggero i locali potenzialmente allagabili. Certo un sistema simile sarebbe difficile da applicare a una nave passeggeri in quando prima di attivarlo sarebbe necessaria l'evacuazione dei locali,però sui navigli mercantili dove il personale staziona in aree ben delimitate e su quelle militari dove l'addestramento garantirebbe una rapida evacuazione, potrebbe rivelarsi un sistema adatto a garantire la galleggiabilità compromessa.
E sempre riallacciandosi all'niziativa di queste ore da parte di un famoso studio legale americano che sta facendo causa per conto di alcuni naviganti di quella tragica notte che non hanno ricevuto offerte di indennizzo soddisfacenti alla Carnival-Costa Crociere perchè avrebbe progettato navi-crociera come la Concordia che non sono in grado di conservare l'assetto stabile dopo aver subito "falle al di sotto della linea di galleggiamento" io mi chiedo e lo chiedo sul blog : ma quale nave da crociera tra quelle oggi in navigazione sui mari del pianeta sarebbe capace di mantenere l'assetto stabile di navigazione dopo aver subito una falla di 40-60 mt sotto la linea di galleggiamento?
In data odierna il Gruppo di Minoranza consiliare di Isola del Giglio ha posto una interrogazione al sindaco riguardo alla Rimozione della Concordia. Preferisco postare qui quello che ho trovato in rete
Clini assicura che la nave verrà rimossa per marzo:
http://www.improntalaquila.org/2012/arriva-caronte-41255.html
Intanto ancora non si sono messi d'accordo su chi costruirà questi benedetti cassoni. Fincantieri Castellamare di Stabia, o meglio i suoi operai, reclamano parte della commessa:
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=204483&sez=NAPOLI
Ci piacerebbe un po di chiarezza.
Buona giornata
Oggi le webcam di giglionews si sono congelate...da una inquadratura da traghetto ho visto che sulla Micoper 61 è stata montata una torre di trivellazione...e poi sembra che abbiano rimosso il pallone per le trasmissioni satellitari...altro ingombro per le operazioni di radrizzamento.
Ho trovato un altro articolo sul recupero, ancora dubbi, purtroppo. Ve lo posto:
http://www.ogginotizie.it/148340-costa-concordia-missione-recupero-qualcosa-non-quadra/#.T-oWo3ClfgV
[quote]#121 Attilio Regolo 2012-06-26 18:17 E precisando il concetto, se alla Concordia è capitato un incidente limite dal quale è uscita tutto sommato con il minimo di danni sia in termini di vittime che della struttura stessa della nave,e che sta ancora lì tutta intera sulla riva del Giglio,prima di decretarne l'inidoneità progettuale strutturale e funzionale, vorrei sapere, ovviamente senza risposta certa data l'irripetibilità se non a livello solo teorico simulativo,dell 'evento, quante delle altre centinaia di navi passeggeri e da crociera di analoga categoria con migliaia di naviganti a bordo che stanno attualmente solcando i mari del mondo potrebbero uscire quasi indenni da un impatto quasi frontale a oltre 15 nodi con la punta avanzata di una scogliera quale le "Scole" del Giglio.[/quote]
E' proprio qui il problema...io credo che l'incidente della Concordia cambierà il modo di progettare questi bestioni. 5000 anime tra passeggeri ed equipaggio è una bella responsabilità per il comandante. E se uno di questi bestioni entra in collisione nel bel mezzo del mare riuscirebbe a rimanere a galla abbastanza a lungo da evacuare tutti i passeggeri? Un incidente, simile a quello che affondò L'Andrea Doria, sarebbe gestibile?
E precisando il concetto, se alla Concordia è capitato un incidente limite dal quale è uscita tutto sommato con il minimo di danni sia in termini di vittime che della struttura stessa della nave,e che sta ancora lì tutta intera sulla riva del Giglio,prima di decretarne l'inidoneità progettuale strutturale e funzionale, vorrei sapere, ovviamente senza risposta certa data l'irripetibilità se non a livello solo teorico simulativo,dell'evento, quante delle altre centinaia di navi passeggeri e da crociera di analoga categoria con migliaia di naviganti a bordo che stanno attualmente solcando i mari del mondo potrebbero uscire quasi indenni da un impatto quasi frontale a oltre 15 nodi con la punta avanzata di una scogliera quale le "Scole" del Giglio.
E' proprio il caso di dire "piove sul bagnato".
Dopo un incidente come quello capitato alla Concordia al Giglio, era da aspettarsi che venisse messa in discussione la stessa sicurezza strutturale e funzionale della nave.
E' questo un argomento troppo delicato e complesso per poterlo dibattere in un blog come questo, e comunque vorrei esprimere fi da ora l'opinione che è come se quella nave, o meglio un tipo di nave come quella, fosse stata messa a durissima prova da un evento di "stress limite" unico nel suo genere e irripetibile se non in forma simulativa per approfondire le considerazioni del caso.
Possiamo solo dire, se ci è concesso senza essere accusati di cinismo, che l'esito del disastro non è stato catastrofico come si vuole continuare a dipingerlo, almeno in termini di numero di vittime che se pure alto in termini assoluti, non è da stimarsi altrettanto alto in termini relativi percentuali(meno dell'1% del totale).
"ULTIMISSIME":
http://iltirreno.gelocal.it/regione/2012/06/25/news/legali-usa-errori-nella-progettazione-delle-navi-1.5317004
Io al contrario, sono ottimista e vedo positivo.
L'asportazione del grande fumaiolo, è un'opera preliminare importante per ridurre il momento di trazione necessario per la rotazione di disincaglio iniziale e per renderlo più uniforme lungo l'asse longitudinale dello scafo da raddrizzare.
Ovviamente è anche un segnale che la nave non si ha intenzione di recuperarla alla navigazione ma che sarà assai presumibilmente destinata, dopo la rimozione, allo smantellamento definitivo.
Hai prorio ragione! Culture differenti.
Dalla web cam mi sembra che abbiano asportato il primo strato del fumaiolo. Credo che in settimana lo segheranno del tutto.
Per il resto mi semra che stiano a traccheggiare (perdere tempo, facendo finta di fare)...al momento mi sembra tutto fermo.
Aspettiamo la calendirizzazione... :sad:
Resto pessimista sul recupero in toto della nave. Troppi misteri e troppi soldi in gioco
Ciao Maurizio,
Grazie per l'info...anche se dalla webcam mi sembra tutto come prima.
L'esempio da te riportato della velocita' dei giapponesi nel costruire delle opere non mi sorprende.
Lavoro per una multinazionale giapponese e sono a stretto contatto con loro tutti i giorni; come saprai il loro modo di approcciarsi al lavoro e' TOTALMENTE diverso rispetto al nostro.
Noi lavoriamo,giustamente,per guadagnare e portare a casa la pagnotta...loro invece,in primis, lavorano per il Giappone,per la loro terra,quindi il fatto di costruire ponti e autostrade in 20 giorni non mi ha sorpreso affatto.
Fosse successa in Giappone una cosa del genere non dico che avrebbero gia' rimosso la Costa Concordia,ma come minimo ci sarebbero state molte persone giorno e notte attaccate a quella nave a lavorare per la rimozione.
Culture totalmente diverse...aime'.
Comunque,sarebbe bello poter creare qui su Giglio News una sezione apposita per seguire l'avanzamento dei lavori,si potrebbe avere piu' visibilita' su cio' che viene fatto costantemente insieme ai commenti delle persone che vivono sull'Isola e che magari vengono a conoscenza di qualche novita' in anteprima.
Saluti
A.R
caro Maurizio.
Per carattere e convinzione cerco sempre e di portare avanti ragionamenti pacati e motivati e di non essere mai il primo a provocare la suscettibilità del mio prossimo.
Se poi la presunzione e l'aggressività altrui, non corroborata da fatti o dimostrazioni esaurienti, travalicano certi limiti, allora divento solo un pò più impaziente intellettualmente e verbalmente.
Non mi interessano più di tanto le scaramucce fini a se stesse.
Nel caso dell'evento straordinario non solo per l'isola del Giglio, dell'incredibile naufragio Concordia, bisogna essere seri e consapevoli.
Non abbiamo affatto bisogno qui in Maremma di ipotesi e tesi bislacche portate pretenziosamente avanti solo per criticare e distruggere il lavoro altrui allo scopo di tentare imporre il proprio ego o il proprio mal celato interesse.
Il progetto Titan-Micoperi, dopo la disperazione del tragico evento Concordia edopo una doverosa fase di circospezione e riflessione, ora va sostenuto con tutte le forze possibili perchè rappresenta l'unica speranza di uscire fuori dal guado melmoso in cui ci siamo ritrovati incolpevoli e inconsapevoli insieme Gigliesi e noi altri Grossetani in genere.
Azzerando il pessimismo della ragione ed esaltando invece l'ottimismo della volontà.
Caro Attilio e basta con queste scaramuccie con Ermanno 8)
Aspettiamo i Fatti :-?
Se può interessare ti allego un link
VISUALIZZA
Quelle erano navi e non quei condomini galleggianti da 4000 passeggeri che girano oggi.
[quote]#101 Andrea Rossi 2012-06-22 15:36 Notizie sulla rimozione del fumaiolo ? Qualcuno sa per quando e' schedulato ? Saluti A.R[/quote]
Hanno iniziato proprio oggi! :-) Hanno rimosso la "carrozzeria". Domani, probabilmente, taglieranno le tubazioni.
In Giappone dopo lo tsunami in 20 giorni hanno ricostruito autostrade e ponti.
Beh, caro Ermanno, non è la prima volta che in questo blog chiudi bruscamente e in modo unilaterale la discussione sull' argomento in questione adducendo motivi di incapacità di incomprendere la complessità della situazione da parte dell'interlocutore di turno, salvo poi rifarti vivo dopo qualche tempo improvvisamente in modo massiccio e a "gamba tesa" per pretendere ragione sulle tue considerazioni altamente tecniche e per lo più criticamente distruttive nei confronti del progetto Micoperi-Titan e di chi lo sostiene.
Ora hai parlato, prima di chiudere definitivamente l'argomento, di un fantomatico calcolo di trave reticolare iperstatica a moltissime variabili come modello della nave reclinata su punta Gabbianara con momento d'inerzia "sensibilissimo" a variazioni di carico e a rotazioni attorno al suo asse longitudinale.
E cosa significa?
Certo che un sistema del genere è sensibile alle variazioni di carico e di angolo di rotazione , come tutte le travi a sezione non perfettamente circolare e non perfettamente omogenee.
Ma una cosa è se la variazione tra il minimo e il massimo è una modesta cifra e un'altra cosa è la tua ipotesi di 54:1!(il castello di carta con un pò di colla spalmata nei giunti).
Delle due l'una: o hai ragione tu insieme al tuo staff ingegneristico di elevatissima e irraggiungibile competenza tecnica e allora per la Concordia, il Giglio, la Titan-Micoperi e l'intero Arcipelago Toscano saranno inevitabili dolori e sfracelli, oppure sei un semplice umoristico provocatore millantatore di credito che è riuscito abilmente insieme a chi sta scrivendo a vivacizzare il dibattito su questo blog a vantaggio degli amici della Redazione Giglionews che ci hanno riservato tutto lo spazio possibile e che ringraziamo affettuosamente.
La proccupazione è sempre più palpabile:
http://iltirreno.gelocal.it/regione/2012/06/21/news/il-relitto-si-incurva-e-i-lavori-ritardano-rimosso-solo-l-albero-1.5296850
e intanto lo scivolo non sarà più "donato" qualcuno deve essersi accorto che oltre a permessi vari, per far funzionare lo scivolo bisogna anche avere una necessaria copertura assicurativa e la sorveglianza da parte di personale abilitato:
http://iltirreno.gelocal.it/regione/2012/06/23/news/lo-scivolo-della-concordia-nbsp-non-sara-dato-ai-bambini-del-giglio-1.5306587
E comunque senza esagerare nel discettare con più o meno dotte disquisizioni di ingegneria strutturale navale ,infarcite di momenti d'inerzia e di energie cinetiche, che a forza di chiacchierarle addosso va a finire che la nave "si stufa" e se ne va da sola, e senza ergersi presuntuosamente a critici e suggeritori del progetto Titan-Micoperi, frutto dell'ingegno e dell'esperienza di specialisti tra i migliori al mondo nello specifico settore, ma ricalandoci invece nel buon senso comune, è giusto chiedersi quale dovrebbe essere l'intervento essenziale prioritario sulla e intorno alla nave per farci stare tutti più tranquilli.
Ebbene, spero e credo che quello che stanno predisponendo gli operatori della Micoperi-Titan in queste ore vada proprio in questa direzione.
Quella cioè di dare la massima preventiva sicurezza al bastimento reclinato sul fondale sia con le opere di trattenuta verso terra, che sopratutto con le opere di fondale artificiale verso mare, a partire dalla mezzeria della nave.
Caro Ermanno, ho studiato tanto da giovane ed ora che non lo sono più (ma lo spirito è rimasto lo stesso) mi voglio rilassare e non ho più voglia di approfondire.
Vado per istinto e ovviamente posso sbagliare.
Non dimentichiamo che questo è un blog divulgativo letto da un numero insospettabile di persone di varia cultura e interessi, e non un'aula universitaria di ingegneria dove si discute di scienza delle costruzioni e si possono fare delle dispute spiritose e delle enfasi per passatempo o per gioco ma si dovrebbe cercare di evitare, se ne abbiamo la capacità e l'autocontrollo, l'autoreferenzialità fino a sfiorare al ridicolo.
Nel caso del rapporto 54:1, mi permetto di insistere che il famoso "momento di inerzia" della sezione cui ti riferisci,se è vero che cambia molto a seconda della disposizione dei carichi, in questo caso della "trave-nave" semiaffondata,carichi solo di peso proprio , rispetto agli assi principali della sezione maestra, è anche vero che non stiamo parlando di una semplice trave per esempio a doppio T caricata con il solo peso proprio una volta in senso ordinario e l'altra, girandola di 90°, in senso ortogonale alla prima, ma di una complessa "trave reticolare multicollegata tale da non far cambiare di molto la configurazione della sezione maestra dello scafo rispetto agli assi di calcolo del momento di inerzia e quindi di quello statico W e quindi il valore finale di calcolo degli stessi rispetto a quelli iniziali.
Per questo non vedo il grosso rischio paventato da te e da altri nel blog di smisurata crescita della "panzetta", come la chiami simpaticamente tu caro Ermanno, fino adddiritttura al collasso e allo spezzettamento in più tronconi della nave nella posizione di dolce e uniforme appoggio in cui si trova attualmente.
Caro Ermanno, sono contento del tuo rientro nel blog , prima perchè avvertivo la mancanza di un preparato e simpatico interlocutore come te, secondo perchè hai tagliato meritatamente il traguardo del 100 esimo commento.
Però appari il solito esagerato catastrofista.
Sono senzaltro d'accordo con te che la "trave-nave" della Concordia si trova in una configurazione geometrica e statica del tutto anomala rispetto a quella del normale galleggiamento in posizione verticale e che pertanto le sollecitazioni dovute al peso delle sue decine di migliaia di tonnellate sopportate dalle sue strutture sono esercitate in modo totalmente difforme dall'ordinario e pertanto subisce deformazioni elastiche e da fluage fuori dalle norme per notevole riduzione della sua sezione resistente nonostante che la imbarcazione si sia adagiata naturalmente in modo che tali sforzi siano equamente distribuiti lungo tutta la sua lunghezza.
Ma parlare di rapporto 54:1 mi sembra una esagerazione bella e buona!
Solo in un "castello di carte" si verifica un rapporto tra resistenza alle sollecitazioni di tale entità per esempio tra la situazione verticale e quella obliqua.
Ed infatti anche il più bello e poderoso dei castelli di carte si squaglia e si sfascia quando viene sospinto in posizione diversa dalla perfetta verticalità.
Cosa vorresti significare caro Ermanno con la tua ipotesi di 54:1, forse che una nave tipo la Concordia è praticamente un "castello di carte" che sta in piedi senza sfasciarsi solo se resta perfettamente in verticale?
Notizie sulla rimozione del fumaiolo ?
Qualcuno sa per quando e' schedulato ?
Saluti
A.R
La presenza di fratture sul lato opposto alla grande falla è dovuta non al precipitare in velocità della nave sul fondo bensì al peso di migliaia se non decine di migliaia di tonnellate che si sono comunque venute gradualmente ad esercitare sul fianco e la chiglia della nave come reazione da parte degli speroni rocciosi che hanno fatto da punto di appoggio nella fase di adagiamento sul fondale.
[quote]Spero solo non sorgano problematiche durante la rimozione della nave. La Costa Concordia deve sparir via da li il prima possibile, ne va della salute di tutto l'ambiente circostante.[/quote]
E' l'augurio che ci facciamo tutti .... dagli ultimi video messi in rete direi che lo scafo non si è comodamente adagiato sul fondale. E' come sia letteralmente precipitato sul fondo a grande velocità. Sono chiaramente visibili rime di frattura anche sulla parte opposta alla grande falla.....
Maurizio,
E' incredibile come una struttura del genere possa mutare in cosi poco tempo...e meno male che lo scafo e' "comodamente" poggiato sulla roccia.
Spero solo non sorgano problematiche durante la rimozione della nave.
La Costa Concordia deve sparir via da li il prima possibile, ne va della salute di tutto l'ambiente circostante.
Un saluto dal Piemonte.
A.R
Beh, caro Andrea, direi che la nave è completamente persa ed irrecuperabile come tale. Giusto questa sera il TG1 ha dedicato un piccolo spazio alla Concordia e all'inizio dei lavori da parte del consorzio Titan Miciperi. Gabrielli ha ribadito che la struttura è al limite del collasso.
Speriamo in bene...basta che si faccia presto.
Salve a tutti.
Seguo da diverso tempo questo blog e penso sia veramente interessante, sia a livello informativo che tecnico.
Rimango dell'opinione,comunque,che il progetto Titan-Micoperi sia altamente affidabile in quanto intrapreso da aziende specializzate nel settore.
Per quanto riguarda il "destino" di questa nave,e' davvero IRRECUPERABILE ?
Le strutture all'interno,compresi gli impianti,sono assolutamente da smantellare ?
C'e' possibilita' che la nave possa essere acquistata da armatori stranieri visto che Costa l'ha praticamente abbandonata al suo destino ?
Saluti
A.R
E comunque, dai calcoli "a braccio" da me proposti,risulterebbe uno sforzo di trazione necessario per primo raddrizzamento( circa 5-10mila tn) nettamente inferiore a quello previsto dal progetto Titan-Micoperi che si aggira intorno alle 18- 20mila tn.
E' probabile che questo dipenda dalle approssimazioni e dalle ipotesi di massima alla base del mio ragionamento.
Sarei comunque soddisfatto se qualcuno nel blog esprimesse a proposito la sua opinione e magari indicasse dove eventualmente ho sbagliato.
Perchè se fossero invece plausibili le mie stime se pure approssimate, allora il progetto Micoperi-Titan, anche se fosse dettato dal conseguimento di condizioni di massima sicurezza operativa, risulterebbe largamente ridondante.
Ridondante per quantità di strutture e infrastrutture di supporto previste, per tempi e costi di operazione e per impatto ambientale sopratutto subacqueo e marino.
E azzardando un 15-20% di volume pieno(strutture, arredi, macchinari, ecc.) d'ingombro rispetto al volume totale d'ingombro vuoto per pieno della sagoma sommersa della nave stimabile ad occchio in circa 100-150mila metri cubi ,ecco che la spinta di Archimede comunque disponibile nella situazione attuale si aggira intorno alle 20mila tonnellate e la forza di affondamento effettiva da vincere, peraltro suddivisa sulle due aree di fondale di incaglio risulterebbe di circa 20-25mila tn , e la forza di strappo dall'area d'incaglio a livello più alto in fase di primo raddrizzamento non dovrebbe superare le 10mila tn distribuite sui 250-300metri dell'intero scafo,corrispondente quindi a poche decine di tonnelate/mt di forza di traino da esercitare dal lato della piattaforma subacquea di sinistra verso mare, per il primo raddrizzamento.
Gent. Sig.Iorio, nessuno ha ancora escluso con certezza che siano rimasti compartimenti stagni la sotto, e
rimane comunque la spinta idrostatica dovuta al volume complessivo d'ingombro della struttura, degli arredi e dei macchinari sommersi, che se pure certamente assai inferiore a quella minima necessaria al galleggiamento spontaneo contribuisce comunque a ridurre la forza verticale risultante di affondamento.
[quote name="Attilio Regolo"]La nave [...] gode inoltre ancora di notevole spinta idrostatica lungo tutti i suoi 300 metri.[/quote]
Scusate, da dove verrebbe la spinta idrostatica? Ci sono compartimenti ancora stagni sotto il pelo dell'acqua?
e ALLORA!!! nessuno che abbia trovato la 2° parte dell'articolo sui 120 anni di storia dei transatlantici? Mi sà che dovrò pregare qualche cronista del Secolo XIX...PIGRI!
E comunque sono d'accordo con altri commentatori di questo blog sui gravi ritardi con cui l'operazione di messa in sicurezza e rimozione della Concordia sta procedendo.
Per metà giugno, infatti, era stato promesso il completamento dei carotaggi sul fondale per realizzare immediatamente dopo le palificazioni di ancoraggio verso terra e verso mare da farsi entro fine giugno.
Invece è il 15 Giugno ed è stata fatta appena arrivare la piattaforma destinata alla perlustrazione preliminare dei fondali.
Di questo passo la nave si stuferà di aspettare buona buona lì' davanti a Punta Gabbianara e gli può anche prendere di matto e fare qualche mossa sconsiderata, insieme a tutti quei gigliesi che attendono , giustamente, qualcosa di fattivo e concreto da quasi 6 mesi.
La Protezione Civile smentisce le voci circolate ieri su alcuni media:
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_com.wp?contentId=COM33473
La nave non è sospesa nell'aria in fase di affondamento quasi in verticale come accadde al Titanic, è invece adagiata-incagliata con l'asse longitudinale orizzontale su due vaste aree di appoggio simmetriche rispetto alla mezzeria dello scafo sul fondale risultando ridotte al minimo e omogeneamente distribuiti lungo tutto lo scafo gli sforzi di compressione e di torsione e gode inoltre ancora di notevole spinta idrostatica lungo tutti i suoi 300 metri.
In queste condizioni, anche se è inevitabile una progressiva modesta deformazione da fluage per compressione-torsione, risulta pressochè impossibile la eventualità della frantumazione in due o tre grossi pezzi.
Chi dice il contrario o è un ignorante totale o fa terrorismo mediatico.
Che la nave si stia piegando non c'è dubbio. Basta confrontare le fotografie di gennaio con le immagini trasmesse dalla webcam di giglionews....non è una questione di maree e non occorrono strumentazioni specifiche. La struttura sta collassando, purtroppo.
[quote]Nel senso che ci sia comunicato, o dalla Titan-Micoperi, o da Costa Crociere, o dal prefetto Gabrielli, o da qualsiasi altro organo di informazione mediatico o istituzionale, che cosa effettivamente si stia facendo [/quote]
Intanto i cantieri Apuania sono ad un passo dalla liquidazione...chi doveva costruire i cassoni della Concordia?
http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/news/2012/06/13/APUL7KiC-cantieri_apuania_futuro.shtml
Detto questo, aprendo il link, se cliccate su 120 anni di storia dei transatlantici trovate un interessante articolo. Peccato che non sono riuscito a trovare la 2° parte...
Come si può notare dai miei commenti, sempre che interessino a qualcuno, sto da qualche tempo mostrando grande fiducia per l'operazione Micoperi-Titan. Vorrei però che questa fiducia che spero sia condivisa da molti del Giglio o non, fosse ripagata da qualche segno evidente e tangibile di corrispondenza concreta. Nel senso che ci sia comunicato, o dalla Titan-Micoperi, o da Costa Crociere, o dal prefetto Gabrielli, o da qualsiasi altro organo di informazione mediatico o istituzionale, che cosa effettivamente si stia facendo per predisporre almeno la messa in sicurezza del relitto, prima che una eventuale forte mareggiata come quella degli anni '70, non rischi di mettere a dura prova la provvisoria stabilità della nave incagliata sul fondale di Punta Gabbianara.
E comunque, cerchiamo di vedere anche il lato positivo di tutta questa ingarbugliata faccenda.
Se il Porto Livorno non sarà pronto per il suo basso fondale quando la nave sarà stabilmente in piedi, se Civitavecchia non la vuole per mancanza di infrastrutture portuali sufficienti e perchè teme che gli si inquini il paesaggio, se Genova e Palermo sono troppo lontane e la Fincantieri non avesse nè volontà ne possibilità di destinare risorse ingenti tutto sommato a quello che sarà diventato ormai un relitto malandato, se il destino come paventato da alcuni e proposto da altri è quello dell'affondamento definitivo in mare profondo anche per riscuotere il massimo della quota assicurativa prevista ad hoc soltanto per questa circostanza,non disperiamo.
Le poderose e stabili strutture subacquee di trattenuta e posizionamento che la Micoperi, esperta a livello mondiale di questo tipo di opere, si accinge a realizzare ,una volta raddrizzata e fatta galleggiare la Concordia con l'esperienza e le capacità di Titan, garantiranno, in qualche modo, alla nave,in attesa di eventi e decisioni future, lì davanti alla Punta Gabbianara dell'Isola del Giglgio, una vita sufficientemente sicura e prolungata ma in una configurazione, cioè dritta e galleggiante anzichè reclinata e semiaffondata, certamente più consona e più dignitosa rispetto al suo recente prestigio di nave ammiraglia di Costa Crociere.
Insomma, per l'"affaire" Concordia pensavo di aver espresso una semplice opinione solo indiretta a favore del Porto di Civitavecchia in alternativa a quello di Livorno che non ha il fondale giusto e mi vedo respingere bruscamente la sola ipotesi in merito dal Sig. Rinaldi civitavecchiese di rango.
Mi sa proprio che la questione Concordia si sta complicando sempre più e la grande nave naufragata comincia a sembrare sempre più quella famosa "Bella di Torriglia che tutti la vogliono ma nessuno la piglia".
Il massimo del tragicomico sarebbe che dopo aver effettuato immani sforzi e affrontato grandissime spese, di fronte agli occhi mediatici del mondo, da parte del consorzio Titan-Micoperi, per raddrizzare tutto intero e rimettere in assetto di perfetto galleggiamento il grande relitto della nave di fianco a Giglio Porto, nessun sito si rendesse poi disponibile ad accoglierlo per le necessarie successive operazioni di trattamento, che siano di recupero o che siano di smantellamento.
[quote]In alternativa … si abbia il coraggio (dopo ulteriore bonifica) di portarla nel tratto di mare tra il continente e la Sardegna e dargli la sepoltura classica dei morti in guerra sulle navi militari.[/quote]
Non sarebbe una cattiva idea!
Grazie dell'"illustrissimo" sig Rinaldi, dovuto senzaltro al mio involontario storico nome e cognome di antico duce romano.
E grazie di essere intervenuto finalmente dopo lungo silenzio nel Blog, che temevo fosse arrivato al capolinea dopo i miei ultimi commenti.
Grazie sopratutto per averci fatto capire che a Civitavecchia e al suo porto non gliene può importare niente di dare accoglienza alla disastrata Concordia anche dopo che sarà stata , speriamo,quasi miracolosamente rimessa in piedi.
Non per una questione di profondità di fondali, che non rappresenterebbe un problema, ma per assenza di infratrutture di supporto quali il bacino di carenaggio e di banchine e per il timore che il grande relitto navale rimanga a tempo indeterminato a fare bella o brutta figura di sè nel paessaggio civitavecchiese.
Insomma Lei, che è mezzo gigliese e mezzo civitavecchiese,se bbiamo capito bene il suo pensiero, la nave non la vuole nè al Giglio nè a Civitavecchia ma la vuole spedire, come un sogno quasi irrealizzabile, al cantiere genovese di origine, o più realisticamente in fondo al mare tra il Giglio e la Sardegna.
Illustrissimo Sig. Attilio Regolo,
dagli e dagli e ridagli, volando a cerchi concentrici ci è finalmente arrivato ... a Civitavecchia, dopo avere spaziato in lungo e in largo la costa Toscana ... come se il disastro Concordia fosse un problema Regionale.
Per fortuna che i suoi pensieri, che sono così tanti e "interessanti", servano solo a riempire i BLOG e chi deve prendere le decisioni le farà con una "diversa" razionalità !!!
Provo, e più per gli interlocutori che leggono, a rappresentare la situazione del porto di Civitavecchia (città nella quale vivo): è certo che i fondali ci sono ... se è vero che la Concordia da lì è partita, ma è altrettanto vero che non esiste un bacino di carenaggio e c'è carenza di banchine per l’intenso traffico di navi da crociera, commerciali e passeggeri.
Non riesco inoltre neanche ad immaginare quella nave in bella mostra per qualche anno, ormeggiata da qualche parte, oggetto di demolizione (come ?) e di sentimenti di sconforto generalizzato in chi la osserva; certamente non un buon messaggio promozionale per le centinaia di migliaia di croceristi che transitano nel porto.
Vedo, al momento, come un sogno (e lo riconosco come tale) il ritorno della Concordia a Genova, alla Fincantieri, magari con la possibilità di ricostruirla e ristrutturarla per la navigazione e per una nuova vita ...
Così il cantiere, fiore all’occhiello dell’Italia, possa trovare nuovo ossigeno per tirare avanti in questo periodo di crisi.
In alternativa … si abbia il coraggio (dopo ulteriore bonifica) di portarla nel tratto di mare tra il continente e la Sardegna e dargli la sepoltura classica dei morti in guerra sulle navi militari.
Si risparmierebbero così tanti, tanti e tanti milioni di euro.
Lascio cordialità a tutti … a Lei Compreso
Pietro Rinaldi (½ Gigliese + ½ Civitavecchiese)
Ma a parte tutte le chiacchiere e i commenti che si possono o si vogliono fare sulla vicenda, non può esservi dubbio che per la Comunità del Giglio, per Grosseto, ma penso per l'Italia intera, la cosa prioritaria sia levare di lì la nave disastrata.
Se poi il Porto di Livorno non ce la dovesse fare a riorganizzarsi in tempo per accogliere la nave in pieno assetto di galleggiamento come previsto dal progetto vincitore Titan-Micoperi,non si vedrebbe nulla di illogico o diseconomico nel decidere di fare una scelta di destinazione alternativa plausibile e compatibile,quale ad esempio il vicino porto di Civitavecchia , ampiamente attrezzato per un'operazione del genere.
E comunque, si è capito bene ormai, che il problema della rimozione della Concordia, è ancora più complesso di quanto si potesse pensare inizialmente.
Perchè non si tratta "soltanto"di affrontare e superare le enormi difficoltà di raddrizzare e far galleggiare tutta intera la gigantesca nave piena di falle e praticamente affondata e a questo ci dovrebbe appunto pensare il progetto predisposto dalla Titan-Micoperi.
Si tratta poi di decidere dove e come portare quello che ancora siamo indecisi se chiamare "relitto irrecuperabile e solo smantellabile " oppure "nave ancora recuperabile".
Perchè se si decide di spendere centinaia di milioni di euro per raddrizzare la Concordia, farla galleggiare il massimo possibile e metterla in assetto da navigazione anche se a rimorchio,ci si chiede perchè non fare anche un ulteriore sforzo per recuperarla in qualche modo alla navigazione autonoma.
Ma come la mettiamo con l'altro problemone del basso fondale di quello che al momento sembra il porto di destinazione e cioè la darsena di Livorno dove è ormai annosa la questione irrisolta della bonifica e del dragaggio dell'enorme quantità di fanghi accumulati in decenni di incuria e sfruttamento e dove una prima grande vasca di colmata è stata destinata ai fanghi provenienti dalle bonifiche e dai dragaggi effettuati recentemente in altri porti tirrenici come ad esempio quello di La Spezia?
Quanto possono e debbono aspettare il Giglio e la Concordia affinche nel Porto di Livorno si faccia una seconda vasca di colmata, come in progetto da tempo, per liberarlo dai propri fanghi e aumentare la profondità del fondale in modo da poter accogliere la Concordia rimessa in galleggiamento?
I politici fanno i loro mestiere, che è quello di curare gli interessi delle comunità che li hanno eletti o nominati.
Se i politici e gli amministratori toscani, e in particolare quelli di Livorno-Piombino-Grosseto, pretendono il rispetto degli accordi preliminari, secondo quanto promesso dagli organi ministeriali, in tema di gestione del relitto Concordia dopo il suo recupero e rimozione dalle coste del Giglio e delle conseguenze socio-economico-ambientali provocate sulla costa tirrenica e sull'arcipelago toscano dallo straordinario incidente di quella nave, ebbene questi politici fanno bene.
Il relitto ancora non è stato recuperato e già i politici litigano:
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2012/06/02/news/ora-basta-diteci-dove-va-la-concordia-1.5196402
che schifo!!
Comunque una autorità garante sembra esserci :-?
E comunque,caro Mancini, a parte i numeri le formule e le ipotesi che ognuno di noi può fare più o meno attendibili, di cosa diavolo stiamo parlando?
Di un ribaltamento e conseguente schiacciamento che che non potranno mai accadere?
Perchè se mai si riuscisse a raddrizzare anche parzialmente la nave tutta intera, e a questo serve il sistema Titan-Micoperi, le pare che ci possa essere anche la minima probabilità che ci si lasci sfuggire il relitto, trattenuto da centinaia di vincoli sia a destra che a sinistra e ormai in procinto di galleggiare,verso un assurdo ribaltamento e sprofondamento verso il fondale profondo?
Ci vuole proprio una fantasia malata per poter pensare a tutto ciò come ipotesi solo lontanamente plausibile.
Mi scusi se insisto Sig. Mancini, ma lei continua a prendere un abbaglio . Continua a parlare di "salto cinetico" di 40 mt da parte del baricentro del relitto come se la nave nella posizione finale fosse già completamente sfasciata e schiacciata sul fondale.
Basta osservare un pò meglio il video della posizione della nave per vedere che il baricentro non potrà che "cadere" di qualche metro e che la velocità finale, in presenza comunque di attrito viscoso e di spinta idrostatica residua, non può superare i 5-10 m/sec acquisendo in questa prima pendolazione da moto pseudorotatorio un'energia cinetica circa dieci volte inferiore a quella ultramilionaria da lei calcolata e quindi assolutamente incapace di "sfasciare e schiacciare la nave" sul fondale.
Gent. Sig. Mancini. Innanzitutto mi scuso con Lei se ho usato qualche termine un pò ruvido per commentare quanto da lei esposto in questo blog.
Ma anche lei non è stato da meno. Cerchiamo di non cadere troppo nella trappola dell'accapigliamento dialettico che fa sorridere i più.
Da un lato ho trovato le sue considerazioni interessanti come tentativo di dare una prima giustificazione teorica scientifica alle sue forti critiche al cosidetto "progetto Titan-Micoperi" di cui effettivamente si conosce solo un video di massima e qualche
Ma dall'altro lato, anche se come dice lei "ci ha messo i numeri" e ha fatto "due conticini" bisogna poi vedere che numeri sono stati messi e che precedure e formule sono state usate.
Per esempio per calcolare la velocità finale nel caso di ribaltamento traumatico verso il fondale profondo lei tratta la nave-relitto come una specie di "asta rigida in bilico che cade vincolata ad un estremo su di un piano orizzontale".
Ma così non è: la nave è piuttosto una grande massa cilindrica irregolare e dismogenea che tende a sviluppare un moto essenzialmente di tipo rotatorio la cui linea d'asse baricentrale passa da una quota di circa 40 mt ad una di circa 20 mt per poi oscillare di nuovo all'indietro verso quote di nuovo più alte e così via in un pendolamento smorzato.
La velocità finale alla quota più bassa risulterebbe quindi drasticamente ridotta rispetto a quella da lei calcolata.
Ed anche la velocità negativa per attrito viscoso da lei ipotizzata come se fossimo in un moto laminare va invece aumentata nettamente in valore assoluto perchè il moto nel liquido è tuttaltro che laminare.
Ecco allora che l'energia coinetica massima risulta fortemente ridotta rispetto a quella da lei stimata. Insomma basta precisare meglio le ipotesi iniziali per verificare che le grandezze dinamiche in gioco risulterebbero di gran lunga inferiori a quelle da lei prospettate.
E quindi?
Premesso che tra ansia mediatica ed evidenza scientifica c'è una bella differenza, io chiedo una sola cosa che sin ora è mancata: TRASPARENZA
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/lo-stato-deve-essere-trasparente/2182413/25
L'idea dell'ing. Rinaldi non è male ma spero che l'opera di supervisione debba essere svolta sia dall' Amministrazione comunale che dal Genio Navale della MM.
Ovviamente i costi di tali operazioni vanno caricati su Costa Crociere.
Buona giornata
Ho temuto fino all'ultimo che l'intenzione della Costa non coincidesse con le attese dei Gigliesi, peraltro ratificata all'unanimità dal Consiglio Comunale: di vedere la Concordia recuperata per Intero.
Ho atteso con ansia l'assegnazione dell'appalto senza avere preferenze sull'assegnazione dello stesso ed ora spero al più presto che inizino i lavori, ben sapendo che sono difficili e che creeranno di certo qualche disagio ambientale e logistico specialmente per la zona portuale.
Come si usa dire, non si può avere la moglie ubriaca, la botte piena e aggiungerei, anche l'uva sulla vigna !!!
Però il Sindaco, a difesa degli interessi isolani, ambientali compresi, ha gli strumenti per seguire passo passo tutte le fasi attinenti il recupero della Concordia e potrebbe anche, volendo, avvalersi di collaborazioni specialistiche (quali Consulenti) sia locali che non ....... purchè spontanee e volontaristiche, ovvero senza incarichi onerosi per le casse comunali.
Spero di aver lanciato un proposta da prendere almeno in considerazione e so che il Sindaco la leggerà e valuterà.
Cordialità
Ing. Pietro Rinaldi
(Civitavecchia - Giglio)
Che nell'operazione progettata da Micoperi-Titan ci siano dei rischi è evidente data la novità e complessità del caso unico nella storia della marineria e nessuno è infallibile, ma che i presupposti del progetto siano solidi e affidabili appare anche ai non addetti ai lavori.
Che poi ci siano i Sig.ri alla "Mancini" che niente affatto pazzi nè ignoranti si divertono a provocare ansia mediatica utilizzando furbescamente le loro conoscenze tecnico-scientifiche per affermare il proprio "ego" o chissa' cos'altro, sta nelle cose.
Dipingere scenari catastrofici parlando di ribaltamenti,ruzzolamenti,cedimenti disatrosi, momenti torcenti milionari, energie cinetiche ultramilionarie, giocando abilmente con numeri formule e ipotesi addomesticate che si prestano bene per impressionare la maggior parte dei lettori non addetta ai lavori,per ottenere suddetto scopo anch'esso sta nelle cose del dibattito in un blog come questo.
Nessun commento da parte di Costa e del consorzio Titan Micoperi alle critiche avanzate da Ermanno Mancini.
Due le ipotesi: o Mancini è un pazzo ed anche ignorate, tale da non meritare alcuna risposta o Costa-Titan -Micoperi sono consapevoli che il loro proggetto, così come presentato, è un azzardo.
Sicuramente si tratta di una operazione ad altissimo rischio. Ne siamo consapevoli. Un recupero mai tentato ma che non rispetta, a mio modesto avviso, i quesiti richiesti dal ministero dell'ambiente in fase di gara (le famose 40 domande mai divulgate).
Attendiamo un incontro tra la popolazione residente con il consorzio vincitore dell'appalto.
La sensazione che si ha è che la Titan ci consideri degli sottosviluppati con la sveglia al collo.
Una presentazione formale del Team Titan-Micoperi non guasterebbe.
IMHO
Ma come, Sig. Mancini, c'è un "bestione" di 50.000 tonnelate, accasciato lì su punta Gabbianara, che rischia pure di disincagliarsi da solo e andare a inabissarsi o addirittura a tappare Giglio Porto, ed è meglio "non far niente" perchè mancano dati precisi!
Ma per favore!
Ci si sbrighi invece a operare e il progetto Micoperi-Titan, per quello che ci è dato di sapere e vedere,appare del tutto congruo per risolvere il problema.
Non credo che le trivellazioni arrecheranno più disturbi a turisti e residenti di quanto avvenne per i lavori di rifacimento del molo rosso nel 2007 e nel 2008. Mi auguro che non ci siano problemi anche per il relitto, ma credo (e spero) che gli ingegneri della Titan-Micoperi abbiano fatto bene i loro calcoli.
Caro Scholl, il lungo lavoro di trivellazione è necessario proprio per predisporre i dispositivi di trattenuta idonei a impedire il ribaltamento del gigantesco relitto in fase di raddrizzamento.I calcoli del Sig. Mancini sulla velocità di caduta della mega-struttura sul fondale artificiale per ribaltamento pertanto oltre che opinabili sono inutili.
E per quanto riguarda l'incidenza nella qualità della vita in prossimità del cantiere subacqueo delle vibrazioni meccano-acustiche per qualche settimana di lavori, cosa vuole che sia rispetto all'incidenza nel caso che il relitto rimanga troppo a lungo lì dov'è finito o peggio ancora che si disincagli per qualche accidenti di motivo e vada a ostruire l'imbocco del Porto.
Sarà come dice lei Attilio, anche se sul "giro di soldi" non ci metterei la mano sul fuoco. La relazione di Mancini mi ha molto impressionato
1- Per l'enorme lavoro di trivellazione necessario a realizzare le piattaforme.
2- Per il calcolo sulla velocità di impatto della massa del relitto sulla piattaforma stessa e in particolare sulla mensola. Ricordando che, anche se non quantificabile, la struttura della nave è molto indebolita perchè lo scoglio non ha solo lacerato le lamiere del
l'opera viva ma ha compromesso tutto lo scheletro della nave.
3- per il pericolo della controsbandata. Con il rischio che la nave ruzzoli giu fino ad una profondità di 80-100 metri.
Conforta solo parzialmente sapere che queste trivelle possono essere "stagnate" al fondale marino per ridurre la dispersione delle micro polveri. Il materiale aspirato, roccia ed acqua, verrà riversato brutalmente in mare o verrà travasato in cisterne dove si spera che possa subire una decantazione.
Il problema delle vibrazioni legate alla trivellazione: inciderà sulla qualità di vita dei residenti e quanto? Su Pubmed non ho trovato nulla per cui presumo che non è posssibile quantificarlo. Le vibrazioni arrecheranno danni alle case più prossime al cantiere?
Ma ormai il piano è stato approvato. Inutile continuare a dibattere se era migliore il piano non svelato di Smit-Neri.
Quindi: Buon lavoro al Consorzio Titan-Micoperi.
I wish them, sincerely, good luck :-)
E comunque a questo punto suggerirei alla simpatica e intelligente Redazione di Giglionews di cambiare il titolo di questo blog se non in "I favorevoli al progetto Micoperi-Titan" per lo meno in "I non più contrari al progetto Micoperi-Titan".
Cordiali saluti.Attilio Regolo.
Sig. Scholl, non vorrei passare per uno che si diverte a contraddire gli altri, specie nei confronti di una brava persona come lei, ma se la Micoperi, che pure ha già un suo autonomo robusto e riconosciuto know-how, ha scelto l'americana Titan per affrontare insieme l'ardua impresa della rimozione della Concordia, un valido motivo ci deve pur essere. E non credo che sia per il fatto del "giro chiuso di soldi" tra l'assicurazione americana , la Carnival, la Costa Crociere e la Titan-Micoperi . Qui si tratta, secondo me, di ben altro. L'operazione Concordia se riesce ti manda in orbita nella considerazione imprenditoriale marittima mondiale, se fallisce hai chiuso.Evidentemente i partners europei non sono stati ritenuti sufficientemente affidabili in termini sia di risorse che di capacità ed esperienza nel confronto con la Titan.
Caro Mirko, l'orgoglio patrio non lo scordo. Scrivo Titan per abbrevazione.
Ben conosco sia la storia della Neri che della Micoperi.
Se leggi bene un paio di post indietro ho parlato di Europa. Intendendo l'Europa occidentale, in senso economic e non geografico, di cui facciamo parte.
Ringrazio il Sig. Scholl, sempre presente con misura e competenza in questo blog, per il riconoscimento espresso al mio commento e sono d'accordo con l'invito patriottico del Sig. Mirko Scotto ad essere più fiduciosi nei confronti della italianissima Micoperi di Ravenna, un'azienda che era tra le prime nel mondo in tema di strutture subacquee petrolifere e marittime fisse su basso fondale fino agli anni 90 e che dopo aver trascorso un periododio sofferenza tecnico-commerciale si sta riprendendo alla grande ed ha un'occassione unica con il recupero della Costa Concordia per rimettersi in luce di fronte al mondo.
Dimenticate, e mi sembra ingeneroso, che il consorzio è al 50% Titan (americani) ed al 50% Micoperi (italianissimi!).
Tra l'altro sembra che la Micoperi, in fase di presentazione dei progetti di recupero, abbia ricevuto varie offerte per consorziarsi ed abbia scelto lei gli americani!
Ogni tanto un po' di orgoglio patrio no?
Lei ha ragione Attilio. Ma sono le sole informazioni in mio possesso. Nessuna consorzio ha reso pubblico il suo progetto e nessuna informazione è trapelata dalla Protezione Civile. Segreti aziendali? So' solo che la Mammoet ha cercato di consorziarsi con la Smit-Neri per presentare un progetto comune.
Siamo nelle mani degli americani. God bless America...ed il Giglio.
G'day
Mi scusi Sig Scholl, ho letto il progetto della Mammoet così come presentato a "isoladelgiglio.net" da parte dell'Ing. Belviso, ma mi sembra solo una presentazione preliminare sintetica del progetto stesso,pervasa da grande attenzione ambientalista, ma senza alcuna immagine o video o dettaglio esecutivo che chiarisca le idee.
Alla fine, mi scusi la franchezza e con tutto il rispetto che merita un gigante tecnologico come la Mammoet,sembra più un piano di salvaguardia della spiaggia della flora e della fauna ittica della costa del Giglio che un progetto robusto di trattenuta raddrizzamento e galleggiamento di un bestione semiaffondato da oltre 50.000 tonnellate come il relitto Concordia che rischia a forza di aspettare di disincagliarsi da solo e andare beffardamente a riposizionarsi davanti all'imboccco di Giglio Porto.
FANTASIE???!
http://italia.panorama.it/costa-concordia2/Costa-Concordia-chi-vuol-fare-inabissare-il-relitto
La nave oramai ha ceduto e sta assumendo una forma a banana (leggi abbassameto della prua)...aggiungeteci le critiche espresse nella dettagliata relazione di Mancini.
Aggiungeteci il danno biologico alla popolazione residente che dovrà sopportare per mesi le vibrazioni prodotte dalle trivelle.
E poi ditemi se non è il caso di ripensare al progetto.
E' sottointeso che il relitto và somunque messo in sicurezza. Magari con delle semplici bitte ancorate a terra, come proposto dalla Mammoet. La descrizione del progetto la trovate su giglionet:
http://www.isoladelgiglio.net/visualizza_notizie.php?id=1256
Infine perchè gli americani? L'Europa ha la capacità tecnologica ed il know how per effettuare questo dannato recupero. Noi dobbiamo renderci indipendenti dalle tecnologie, dall'industria, dai brevetti esteri. E non solo per i recuperi navali ma per tutta l'industria.
Riassumiamo brevemente le diverse posizioni emerse nel dibattito.
Secondo il Sig. Ermanno Mancini il progetto Titan-Micoperi è profondamente sbagliato e foriero di possibili gravi conseguenze per il relitto Concordia e il Giglio quali inabissamento a ridosso della costa e cedimento strutturale in corso d'opera.
Secondo l'Arch Lazzarotto il progetto è addirittura un'operazione di affondamento annunciato.
Secondo poi il Sig. Scholl ed altri intervenuti nel dibattito i pericoli su paventati sono da tenere in alta considerazione e c'è chi paventa perfino una mareggiata violenta tale da disincagliare la nave e inabissarla lì dove si trova davanti a Punta Gabbianara o addirittura davanti a Giglio Porto, che sarebbe la iattura più grande.
C'è infine chi, come il soprascritto,cercando di attenuare esagerati allarmismi e pur consapevole della invasività ambientale del progetto Titan-Micoperi per via del previsto megacantiere subacqueo e di superficie, delle strutture massive preliminari di trattenuta e di appoggio, delle complesse operazioni di aggiunta di volumi e masse di stabilizzazione e galleggiamento, lo ritiene comunque un progetto affidabile e commisurato alla grande e mai sperimentata difficoltà del problema da risolvere.
E comunque,in questo caso è meglio un eccesso di cautela che di sicurezza, e di fronte al pur assai improbabile ma comunque possibile rischio di disincagliamento naturale del relitto e riposizionamento addirittura davanti all'imbocco di Giglio Porto, ritengo assolutaqmente prioritari e urgentissimi i provvedimenti, peraltro già previsti dal progetto Titan-Micoperi, necessari per la "trattenuta" della Concordia nella posizione di semiaffondamento in cui si trova attualmente.
Nel ringraziare Ermanno Mancini per il suo prezioso contributo a questa discussione approfitto per postarvi il seguente video:
VISUALIZZA
Anche all'interno della Costa nutrono forti dubbi :sad:
Carissimi di Giglio News,
vi comunico che da indiscrezioni confermate da più fonti, è ormai divenuta una CERTEZZA il fatto che la Micoperi-Titan Salvage, abbia avuto il mandato di imbastire un cantiere con il fine ultimo di colare a picco la Costa Concordia.
Ai due video tuttora visibili su
You Tube redatti dal sottoscritto, dall'ing. Dino Piacci e dal dr. Paolo Raggi ed approntati con la massima e serena applicazione di quanto descritto dal progetto "politico" Micoperi-Titan (scelto come e da chi ??? e senza nessun avvallo scritto da parte delle Autorità italiane) è ormai evidente il fine ultimo di chiudere l'intera vicenda con la perdita totale del relitto al fine di rientrare a pieno titolo nella clausa assicurativa che prevede tale sinistro e quindi del relativo incasso. Nella certezza che tale sciagura sia ancora evitabile, a nome del gruppo da me diretto invito tutti coloro interessati alla tematica di fare sentire la propria voce, al fine di generare un dibattito costruttivo in antitesi allo sterile dictact istituzionale.
Questo l'indirizzo della prima parte :
http://www.youtube.com/watch?v=p5KcuqZm_is&feature=youtu.be
e della seconda parte:
http://www.youtube.com/watch?v=3X20h_owv3I&feature=relmfu
Arch. Ettore Lazzarotto - Roma
Caro Giulio, permetta la confidenza, Che la Titan sia leader mondiale nel recupero navale nessuno lo mette in dubbio. Che siano dei cowboys un po' arditi nessuno lo mette in dubbio. Il termine non è stato coniato da me ma l'ho letto su diversi siti che si occupano di nautica e recuperi navali.
Io partecipo da semplice appassionato. Gli interventi di Ermanno Mancini meritano il massimo rispetto.
L'uso di schiuma espansa, proposto da Giuliano Giunti, per alleggerire il relitto meritano rispetto ed attenzione. Anche se non possono essere l'unica soluzione. Magari bastassero una decina di manichette da srotolare all'interno dello scafo per assicurargli la galleggiabilità.
Sempre che la BASF produttrice della miracolosa schiuma abbia la documentazione e le certificazioni necessarie per l'uso del prodotto nei recuperi marittimi.
Quello che mi lascia basito è il fatto che sia stato accettato un progetto che prevede una massiccia trivellazione marina per posizionare centinaia di pali. Non oso immaginare le proteste della popolazione quando le vibrazioni prodotte dalle trivellazioni intaccheranno gli intonaci (e non muri...mica voglio fare terrorismo)delle abitazioni più prossime al"cantiere".
Ovviamente mi auguro che tutto vada per il meglio, ma ho ancora molti dubbi.
Forse è solo una mia impressione ma nelle 2 ore circa intercorse tra l'impatto e l'ordine abbandono nave siano state scritte anche le modalità del recupero della Concordia. Ma per questo aspettiamo il processo :-|
Gentili Signori esperti in materia,
partendo dal presupposto che la rimozione della Concordia non ha precedenti a livello mondiale e che quindi nessun progetto può assicurare più certezze di riuscita rispetto ad un'altro, perchè invece delle polemiche "era meglio il mio progetto" o "non fate questo o quello" non suggerite miglioramenti al progetto vincitore?
Del resto, che vi piaccia o no, è quello dell Titan-Micoperi che verrà messo in atto per la rimozione del relitto.
E comunque a vedere il sito della Titan http://www.titansalvage.com/ sembra che questi cowboys un pò di esperienza in rimozione relitti ne abbiano...quindi perchè non gli diamo un pò di fiducia?
Saluti
Giulio Poladas
L’esperimento del Video seguente
http://blog.panorama.it/italia/2012/03/30/costa-concordia-cosi-ve-la-riporto-a-galla-video/
dimostra, senza alcun margine di errore che si può:
· alleggerire il relitto e chiudere le falle utilizzando la schiuma poliuretanica, molto più leggera dell’acqua (il volume di 1 litro d’acqua pesa 28 grammi) in base al principio di azione e reazione fra un solido e l’acqua, fino a far riposizionare la nave spontaneamente alla linea di galleggiamento, senza sottoporla a trazioni dall’esterno.
· non sfiorare il fondale marino e non inquinare il mare utilizzando un materiale ecocompatibile ,che verrà prodotto in varie versioni ad hoc dalla più grande multinazionale chimica al mondo, la BASF, con cui ho già pronto il piano operativo. La resina inoltre non rilascia alcun residuo e non altera neppure l’acqua potabile ! (Certificazioni internazionali consegnate a suo tempo al Ministero dell’Ambiente e Protezione Civile)
Ho dimostrato in pratica e non con un disegno animato che una simil-nave realmente affondata è tornata a galla da sola ! Ho pensato tutto questo ed ho realizzato i primi esperimenti fin dal 16 gennaio scorso con lo spirito e la voglia di tutelare l’isola del Giglio quale patrimonio del mondo. Mi aspetto che prevalga l'intelligenza sopra ogni altra valutazione e venga adottata la mia proposta per la messa in sicurezza della nave per poi poterla rimorchiare al più presto senza creare danni ulteriori. Giuliano Giunti
La relazione tecnica di Costa Crociere del 7 maggio u.s. dice che il relitto potrebbe cedere e inabissarsi entro breve.
http://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/1017333/Giglio--compagnia-Costa--fare-presto-rimozione-o-la-nave-si-inabissera-.html
Prego di visionare attentamente il Video seguente pubblicato da Panorama.it che riassume quanto ho proposto a Costa Crociere fin dal 19 gennaio scorso:
http://blog.panorama.it/italia/2012/03/30/costa-concordia-cosi-ve-la-riporto-a-galla-video/
http://www.youtube.com/watch?v=UV0A4E6VmUw
Il mio progetto risponde all’imperativo: mettere da subito in sicurezza la nave rendendola inaffondabile in tempi brevi e con impatto ambientale zero, pronta per essere rimossa.
Non è solo un’idea “pensata”, ma è un’idea realizzata con una simulazione che riproduce coerentemente in piccolo ciò che accadrebbe in grande. L’azione e reazione fra un solido e l’acqua vale nella simil-nave come nello scafo della Concordia. Giuliano Giunti
Volevo solo documentare, per completezza, la notizia sulla possibile emergenza idrica in corso dei lavori
http://attualita.tuttogratis.it/cronaca/naufragio-costa-concordia-si-studia-un-piano-per-la-demolizione/P136787/
Se sono parole pronunciate da qualche funzionario o invenzioni giornalistiche...questo non lo so.
Ma al Giglio è prevista una emergenza per l'acqua potabile?
Leggendo alcune dichiarazioni rilasciate alla fine dell'incontro ministeriale del 15 maggio...ho letto che si prospetta una possibile emergenza idrica.
Non è che la polvere prodotta dalle trivellazioni possa danneggiare i filtri del desalinatore inaugurato nel 2004? Che se non sbaglio pesca dalle Cannelle. Si tornerà ai vecchi tempi, alle navi cisterna? Sempre che le vecchie tubature, valvole e depositi siano ancora utilizzabili.
La mia sensazione è che i cowboys ( sono chiamati proprio così :-) .. lavorano stile Bruce willis in Armaggedon.. della Titan erano sicuri di vincere l'appalto sin dalla notte del 13 gennaio ;-)
Resto del'idea per un recupero di vecchio stampo. Una diga di blocchi di cemento a protezione. Chiusura delle falle. Stagnazione dei ponti con Ture, palloni, schiuma...quello che vi pare. Aspirazione rapida dell'acqua (inquinata sicuramente) per compensare quello che entra dalle microfalle.
Ma qualcuno ha consultato il Genio Navale?
Qualcuno ricorda il recupero della Cavour silurata a Taranto nel Novembre del 1940?
In piena guerra riuscirono a recuperare una corazzata, rimetterla in grado di navigare, per raggiungere con mezzi propri il porto di Trieste.
Le critiche al progetto della Titan esposte da Ermanno Mancini sono purtroppo drammaticamente vicine a tutte le conoscenze scientifiche.
Mi domando ancora una volta perchè il progetto della Smit Salvage è stato secretato. Leggendo qua e la ho anche appreso che la Smit ha fatto ricorso ma che è stato rigettato.
Egregio Sig. Mancini,
ma lei oltre a dire quello che non si deve fare (praticamente tutto) perchè non ci dice cosa, secondo lei, bisognerebbe fare? E se mai avesse avuto un suo progetto di rimozione della nave perchè non lo ha presentato lo scorso marzo alle autorità?
Comunque viste le sue indubbie conoscenze in materia e visto che oramai la rimozione è stata affidata al consorzio Titan-Micoperi perchè non si adopera a suggerire miglioramenti o consigli alla buona riuscita di quello che comunque è il progetto vincitore e che presto verrà messo in atto?
Cordiali saluti.
Giulio Poladas
Abbiamo espresso la nostra opinione sull'effettivo rischio di scivolamento e inabissamento del relitto della Concordia per cause naturali quali una forte mareggiata basandoci un pò sulle leggi della fisica e un pò sull'istinto senza pretendere ovviamente di avere ragione per forza.
Vorremmo esprimerci anche sull'altro tipo di rischio paventato da più parti e curiosamente anche da Costa Crociere che questa nave l'ha fatta progettare e realizzare, cioè quello del possibile cedimento strutturale in tempi più o meno brevi del corpo stesso dello scafo, ma in mancanza di qualsiasi dato su geometria spessori e qualità dei materiali portanti, tale opinione è assai più difficoltosa da esprimere.
In linea di massima protendiamo a valutare come minima anche questa dannosissima eventualità essenzialmente per due ragioni: 1- Lo scafo si è adagiato in un mirabile anche se casuale equilibrio statico su due vaste aree rocciose d'appoggio pressochè equidistanti dalle estremità della nave ad una distanza di circa 1/3 della lunghezza complessiva secondo una linea di vincolo pressochè orizzontale e quindi riducendo al minimo gli sforzi flettenti e torcenti che risultano uniformamente distribuiti lungo tutta l'imbarcazione.2-Il materiale acciaioso dello scafo di contenimento di tutta le rete strutturale interna appare dotato di sufficiente elasticità tale da sopportare bene le inevitabili lente ma progressive deformazioni dovute agli sforzi flettenti e torcenti suddetti.
Insomma, nonostante le giuste cautele espresse da Costa, appaiono esagerati gli allarmismi suscitati sia per il rischio di inabissamento che per quello di cedimento strutturale.
Buona sera Sig.Centurioni,la rileggo volentieri e apprezzo la sicurezza di giudizio di un Gigliese autentico come Lei con l'esperienza di chi ne ha viste di tutti i colori ma mi permetta di insistere : una mareggiata con onde di superficie violente come quella eccezionale di scirocco che abbattè il parapetto del molo rosso, poco o niente avrebbe potuto fare nei confronti di un grosso corpo del peso di svariate decine di migliaia di tonnellate privo ormai di qualsiasi spinta di galleggiamento per invasione di acqua all'interno in comunicazione con quella esterna, salvo quella limitata dovuta alla sagoma strutturale della nave stessa peraltro di metallo e a qualche compartimento rimasto stagno, come nel caso del relitto Concordia sommerso e stabilmente affondato fino ad oltre trenta metri sotto il livello del mare.
Voto per una webcam alle Cannelle :-)
Mareggiata:
http://www.youtube.com/watch?v=GjDuAZpc67M
Ah...dimenticavo...sarebbe bello avere le webcam alle Cannelle e all'Arenella(il massimo sarebbe anche alle Caldane...ma così sarebbe improponobile, x varie ragioni tecniche ed economiche.....)
Sergio Centurioni detto Bergher o Ghego
Caro Sig.Tomè , si vede che è un lettore fresco del sito Giglionews, xchè le webcam non è vero che non vengono mai spostate, xchè il 10 Agosto,S.Lorenzo , che è il patrono del Porto, la webcam viene girata verso l'apertura del porto x far vedere il palio marinaro e, il 15 Settembre è S.Mamiliano, patrono del Castello , ed anche in quella occasione viene girata la webcam dalla parte opposta a quella attuale, in modo da inquadrare tutta la piazza.Sono anche io tra quelle persone che preferiscono vedere la passeggiata del Porto , piuttosto del relitto, avrei mandato anche io la mail alla redazione, ma mi hanno anticipato.....Cordiali saluti.
Per quanto riguarda il Sig.Regolo, probabilmente non ha mai visto una bella sciroccata al Porto, alla fine degli anni 70 ha demolito il molo rosso, se non sbaglio......perciò si figuri cosa può fare il mare ad una scatola metallica.........
Cordiali saluti anche a lei.
Sergio Centurioni detto Bergher o Ghego
[quote name="Antonio Malanima"]Dimenticavo!!!!
Perchè non ruotare anche la "cam" panoramica sul porto di qualche grado a sud in modo da escludere completamente la Concordia??? Nessuno ritiene che è meglio il panorama del Porto per intero, magari con Giannutri dietro, pittosto che la Nave???
Fabio[/quote]
Fabio, è logico che sia meglio vedere gli scorci dell'isola piuttosto che un triste relitto di una nave da crociera. La mia era una proposta che ha una durata limite, ovvio. Sono certo che la webcam presente su questo sito, proprio perchè puntata casualmente sulla Concordia, abbiamo portato vagonate e vagonate di visite in più. Questo vorrà pur dire qualcosa.
[quote name="Redazione GiglioNews"]La webcam di Giglio Porto è semplicemente tornata, così come più volte richiesto da centinaia di lettori, alla posizione originaria che ha avuto per 7 lunghi anni dal lontano 2005.
Nessuna censura preventiva (per quali oscuri motivi?) ma semplicemente un ritorno alla normalità dopo che sono venute meno le esigenze dell'Autorità Marittima che ci aveva chiesto a suo tempo di orientarla in direzione del relitto.
Valuteremo di girarla nuovamente verso la nave più avanti, quando i lavori saranno in fase avanzata.
Rimane comunque l'inquadratura panoramica dell'altra webcam.[/quote]
Gentile Redazione, mi scuso ma io non sapevo che la originaria inquadratura fosse quella attuale. Trovavo veramente strano e insolito che una webcam potesse cambiare la sua inquadratura così, dalla mattina alla sera. Non succede praticamente mai. A questo punto spero si possa tornare all'inquadratura sulla Concordia per avere una ulteriore importante fonte di informazione diretta su questo evento. Credo anzi che una webcam dedicata esclusivamente al relitto, sia quello che in questo momento tantissimi internauti vorrebbero. Magari in HD e con immagini real time.
Ciao e grazie.
Dimenticavo!!!!
Perchè non ruotare anche la "cam" panoramica sul porto di qualche grado a sud in modo da escludere completamente la Concordia??? Nessuno ritiene che è meglio il panorama del Porto per intero, magari con Giannutri dietro, pittosto che la Nave???
Fabio
Personalmente ritengo che la web cam del porto debba rimanere posizionata con vista sulla cortina di case che delineano l'abitato del porto stesso.
Quando mi collego presto con la "cam" è gradevole vedere il sole che gradualmente illumina le case e risalta la policromia delle facciate che la compongono.
[b]Credo che questa sia l'aspettativa di che vuol vedere come è fatto il Giglio. [/b] Non ho interesse a sbirciare su come vanno i lavori (per quanto lo sia possibile da una web cam) alla Concordia e, se proprio non ne posso fare a meno, prendo una camera d'albergo (magari vista nave) e ci allestisco una postazione di controllo.
Le cose da mostrare del Giglio sono altre ed il porticciolo,nave esclusa, è una di queste.
Un saluto.
Fabio
Correggo parzialmente quanto espresso nel mio ultimo intervento.
Il rischio di inabissamento del relitto Concordia, ragionando più approfonditamente, mi appare assai minore di quanto generalmente paventato da diversi soggetti interessati, compreso chi scrive.
La nave si è adagiata gradualmente sul basso fondale di punta Gabbianara perchè invasa da volumi d'acqua aggiuntivi rispetto a quelli imbarcati nel grande impatto originario sul lato di sinistra con le "Scole".
Volumi aggiuntivi penetrati progressivamente sia da falle ulteriori provocate sia appunto dai più modesti impatti sul lato di dritta della chiglia nella fase di accostamento al fondale roccioso sia attraverso le numerose più o meno vaste vie d'acqua provocate da oblò e finestrature aperte o rottesi sempre sul lato di dritta sempre nella fase di accostamento al fondale, sia dagli interventi successivi volontari subacquei di apertura vani in fase di ricerca e recupero dei dispersi.
Tali volumi d'acqua in comunicazione allo stesso livello con l'acqua esterna all'imbarcazione ma che esercitano comunque sul fondo carena e chiglia svariate atmosfere di pressione insieme al peso naturale a secco della nave di decine di migliaia di tonnellate fanno si che non c'è pratica possibilità che eventuali forti sommovimenti subacquei da mareggiate o correnti marine possano rischiare di disincagliarla e spostarla verso il fondale più profondo.
Insomma la nave è stabilmente "affondata" sul sia pure basso fondale di qualche decina di metri della riva del Giglio e non esiste forza naturale capace di smuoverla.
Il rischio di inabissamento invece per ribaltamento dall'altro lato, quello verso il fondale più profondo, ci può essere proprio in fase di rotazione per raddrizzamento e successiva operazione di galleggiamento ed è per questo che importantissime e urgenti sono le operazioni preliminari di vincolo e stabilizzazione del fondale previsti dal progetto Titan-Micoperi.
La webcam di Giglio Porto è semplicemente tornata, così come più volte richiesto da centinaia di lettori, alla posizione originaria che ha avuto per 7 lunghi anni dal lontano 2005.
Nessuna censura preventiva (per quali oscuri motivi?) ma semplicemente un ritorno alla normalità dopo che sono venute meno le esigenze dell'Autorità Marittima che ci aveva chiesto a suo tempo di orientarla in direzione del relitto.
Valuteremo di girarla nuovamente verso la nave più avanti, quando i lavori saranno in fase avanzata.
Rimane comunque l'inquadratura panoramica dell'altra webcam.
Scusate, ma che è successo alla webcam "Giglio porto" che inquadrava la Concordia dal porticciolo fino a ieri? Stamattina inquadra il porticciolo e non più la Concordia. Censura preventiva prima dell'inizio dei lavori o semplice coincidenza? Speriamo non succeda lo stesso anche alla webcam "Porto panoramica", io voglio seguire i lavori da qui!
Penso che la maggior parte dei lettori e partecipanti abbia capito, compreso il sottoscritto, perchè è necessario moltiplicare volontà ed energie , per accelerare la realizzazione del progetto di stabilizzazione e rimozione della Concordia dal posto dove sta.
Ogni ora, ogni giorno che passa, aumenta il rischio che qualche imprevisto, come ad esempio una forte mateggiata o un cedimento strutturale improvviso oggi non accertabile,provochi, con l'inabissamento o lo sfascio della grande struttura navale per il momento ancora in equilibrio precario sulla riva del Giglio il disastro ambientale che tutti noi paventiamo.
E penso anche che la maggior parte di noi si sia reso conto perchè il progetto scelto della Titan-Micoperi, nonostante l'apparente massivo impatto strutturale-ambientale prodotto dalle sue opere preliminari e preparatorie al raddrizzamento-galleggiamento, sia perfettamente idoneo a scongiurare,sempre che si faccia in tempo,quel disastro.
L'idea forte e ingegnosa infatti, a parte, gli interventi di preventiva stabilizzazione dall'esterno, pali e tiranti di trattenuta, corpi di regolarizzazione sotto la carena etc, sta nell'applicazione dei famosi "cassoni-salvagente", che oltre che formare una "fasciatura" di contenimento e rinforzo strutturale dello scafo, realizzano quei volumi di galleggiamento d'emergenza necessari appunto non solo a far emergere la nave alla fine dell'operazione ma anche sopratutto ad evitare il tanto temuto inabissamento accidentale.
E allora , forza Cantieri Apuani!, forza Piombino!,al lavoro forzato giorno e notte!
I cassoni vanno fatti subito e bene e poi vanno applicati immediatamente alla Concordia per salvaguardare dalle disgrazie la nave, il Giglio e tutto l'Arcipelago Toscano!
Se può interessare su Repubblica Tv
è stato pubblicato un nuovo video a firma Titan Micoperi sulla rimozione della Concordia.
http://video.repubblica.it/edizione/firenze/concordia-l-animazione-in-3d-della-rimozione-della-nave/95773?video=&ref=HRESS-2
la differenza rispetto al video pubblicato da Giglionews stà nel fatto che le camere di zavorra saranno incernierate e la parte superiore andrà ad aumentare la massa di galleggiabilità.
Mi sembra di capire che ogni compartimento potrà essere allagato o alleggerito a piacimento fino ad ottenere il massimo della stabilià. Proprio come le camere di zavorra degli U-boat.
I cassoni saranno realizzati dai cantieri Apuani. Con grande soddisfazione del presidente della regione Toscana.
In una civile discussione gli appellativi offensivi sono stonati e sarebbero da evitare, grazie! E' strano che si stenti a credere alla validità di una dimostrazione che in pratica ( e non con disegni animati) ha davvero riportato a galla qualcosa. Guardate meglio cliccando su questi link:
http://www.youtube.com/watch?v=UV0A4E6VmUw
http://blog.panorama.it/italia/2012/03/30/costa-concordia-cosi-ve-la-riporto-a-galla-video/
Ho semplicemente scelto la via più breve unendo due punti con una linea retta. Naturalmente ho tutte le risposte a tutte le domande. Giuliano Giunti
Lo stolto non vede lo stesso albero che vede il saggio
William Blake
I pareri contrari e motivati al progetto Titan-Micoperi, ormai in fase di avvio di realizzazione, vanno senza dubbio ascoltati e se possibile utilizzati per riflessioni e perfezionamenti, ma non c'è dubbio che ha ragione Mario Landini quando dice che non c'è più tempo da perdere in traccheggiamenti perchè chi rischia il disastro più grande non è la nave Concordia ma l'intera Isola del Giglio e dintorni.
Il progetto Titan-Micoperi può non piacere a qualcuno, specie a chi ha perso la gara d'appalto, ma appare ingegnoso e robusto e va sostenuto da tutti noi grossetani senza indugio alcuno.
E poi,santo iddio, se gli Americani sono riusciti ad andare sulla Luna saranno anche capaci o no di rialzare una sia pur grande nave come la Concordia adagiata sulla riva del Giglio?
Di bischeri, bischerate, sapientoni e sapientini ne sentiremo e vedremo ancora molte. :-x :-?
Una sola battuta per giuliano, mà l' acqua della piscina l aveva salata prima ? per sergio non credo che tu sia al corrente delle varie fasi che hanno portato alla schelta della società che si è aggiudicata la rimozione ,certamente non saprai quali garanzie sono state chieste per la tutela ambientale, non saprai che a tirare fuori i soldi è la Costa, la Carnival e le assicurazioni, se fosse stato il governo allora sarebbe trascorso almeno un anno per decidere quale progetto approvare , non ti parlo poi dei permessi dei vari enti ecc, quindi prima di parlare bisognerebbe informarsi, il Giglio a bisogno che i lavori di messa in sicurezza della nave inizino prima possibile per evitare una catastrofe ben più grande e onerosa per tutti noi .
Complimenti all'Ing. Ermanno Mancini per la sua relazione.
@ Giuliano Giunti:
può spiegarci meglio le proprietà di questa schiuma poliuretanica? Chi la produce, come fa ad espandersi in acqua in assenza di aria, se ha calcolato che bisognerebbe spararla in uno scafo immerso a 40 metri di profondità con una pressione di 5 ATA....quali possibilità ha di espandersi all'interno di una nave i cui locali sono pieni di materiali provenienti dagli arredi della nave stessa.
Infine se proprio il recupero necessita di una piattaforma non si potrebbe rialzare il fondale marino con blocchi di cemento dello stesso tipo che si usano per i frangiflutti delle dighe? Sono di ogni forma e dimensione. Eviterebbero gran parte delle perforazioni. Ovviamente a fine lavori si rimuovono pronti ad essere riutilizzati per un nuovo porto.
Sig.Giunti....il suo progetto alla vista di chi "decide" probabilmente è troppo banale e semplice e, soprattutto ....non si spendono tanti soldi.....a buon intenditor poche parole...siamo in Italia....e si sa come vanno a finire i progetti di qualsiasi genere che siano pubblici...costano all'inizio 100, poi chissà perchè saltano fuori sempre imprevisti non calcolati (allora mi sorge una domanda lecita: ma non sono laureati questi progettisti?? Dove hanno studiato ? All'accademia di Paperopoli o Topolinia??? mah.....il buon senso e l'onestà non si studia sui banchi di scuola !!!!!!)ed il progetto subisce una impennata di costi sbalorditivi...tanto paga la comunità......e soprattutto chi ci rimette in questo caso è solo ed esclusivamente l'Isola del Giglio .Altra domanda lecita che mi ronza in testa : ma dove sono finiti tutti gli ambientalisti che si proclamavano paladini della giustizia ambientalista ??? ah... forse si sono sciolti con il primo sole caldo della primavera, come le meduse al sole............
Tante volte la soluzione è talmente semplice e di basso costo che "non so" per quale perverso motivo ($$$$$$$$$ oppure €€€€€€€€€€)non viene presa nemmeno in considerazione.
P.s.: ma come funzionano i sommergibili ????????
Sergio Centurioni detto Bergher o Ghego
Ripropongo il Video da me realizzato pubblicato da panorama.it,LaNazione.it, TGT Italiasette, etc.
http://blog.panorama.it/italia/2012/03/30/costa-concordia-cosi-ve-la-riporto-a-galla-video/
che mostra come ho previsto di recuperare la Concordia applicando semplicemente la legge fisica di azione e reazione fra un solido ( la schiuma poliuretanica) e l'acqua per far riposizionare spontaneamente la nave alla linea di galleggiamento e renderla inaffondabile, proposta inviata a Costa Crociere fin dal 23 Febbraio scorso.
Il mio progetto risponde all’imperativo: rimuovere la nave intera prima possibile con impatto ambientale zero,
· non sfiorare il fondale marino
· non inquinare il mare utilizzando un materiale ecocompatibile che non rilascia alcun residuo e non altera neppure l’acqua potabile! ( Certificazioni internazionali consegnate a Ministero dell'Ambiente e Protezione Civile)
· dimostrare come agisce la resina non con un disegno animato ma con una simil-nave realmente affondata e poi riportata a galla grazie alla considerevole differenza di peso fra la schiuma poliuretanica e l'acqua,
· ricordare che il principio di Archimede è valido così per un guscio di noce in un bicchiere d’acqua come per un transatlantico nell’oceano,
· ricordare che l’ azione e reazione fra un solido e l’acqua vale nella simil-nave come nello scafo della Concordia.
Dobbiamo tentare di evitare ulteriori traumi ambientali oltre quelli già causati dal naufragio. Non possiamo trascurare la tutela di un'isola come il Giglio, unica la mondo, patrimonio di tutti. Giuliano Giunti
Le critiche portate dal gruppo Lazzarotto-Piacci-Paggi al progetto Titan-Micoperi vanno tenute in considerazione e la Titan-Micoperi dovrebbe rispondere e chiarire ma appaiono a prima vista esagerate e poco fondate.
Non attendibile per esempio quanto affermato da Lazzarotto nel suo video commentato circa il peso aggiuntivo dell'acqua entrata nello scafo della nave che non dovrebbe rappresentare un grande problema come da lui paventato, perchè un equivalente peso-spinta viene esercitato dal volume di acqua spostato.
Rimane solo il peso dello scafo da far ruotare attorno al centro di rotazione che è rappresentato dall'argine roccioso di fondale più esterno di appoggio della parte sommersa e con l'aiuto dei tiranti a martinetto idraulico distribuiti lungo l'intera struttura a cassoni, tale operazione si dovrebbe poterla effettuare, con le necessarie cautele,senza causare spinte eccezionali e catastrifiche addirittura di milioni di tonnellate (sic!) come accennato dal Lazzarotto, sulla piattaforma-fondale artificiale di appoggio sommerso.
Farneticante mi sembra piuttosto questo sig. Lazzarotto. Basa tutta la sua tesi complottistica su un video di pochi minuti senza neanche andar a guardare le carte!
Mi sembra un goffo tentativo di farsi pubblicità.
La cosa più triste è che si usano mezzucci come la denigrazione di un'intera popolazione e le sue istituzioni per raccontare cose senza un minimo accenno a quale, secondo questo sedicente salvatore del Giglio, sarebbe il giusto metodo per togliere quella nave ... metodo che le migliori 10 società al mondo non hanno saputo individuare!!! :D :lol: :D
I video sono ben fatti ed ipotizzano lo scenario peggiore. Più peggio di così c'è solo da aspettarsi che la Concordia scivoli verso l'imboccatura del Porto bloccandolo ed isolando l'isola dal continente. Peccato che i video siano pieni di inesattezze. Mi riferisco in particolar modo alle tecniche subacquee di cui l'autore mi sembra sia alquanto a digiuno. La palificazione intensiva prevista dal proggeto Titan recherà sicuramente danni all'ambiente marino. Mi auguro che gli ingegneri abbiano fatto bene i propri calcoli.
L'autore dei video mi sembra confondere il peso effettivo della nave, relativamente basso, con peso nave più acqua imbarcata. In acqua il peso si annulla e la piattaforma dovrebbe reggere solo il peso della nave calcolato a secco.
Personalmente avrei preferito un progetto di recupero più tradizionale...tipo tappare le falle, rendere stagni i ponti, alleggerire il relitto sostituendo l'acqua con aria (palloni)o schiuma espansa e via dicendo...ma evidentemente non si può fareo richiederebbe tempi biblici. Avrei anche preferito che il progetto restasse in Europa...
Questa sera Gabrielli ha risposto in modo adeguato a tutti i dubbi, segno che lui o chi per lui legge i nostri post.
Infine non mi è piaciuto l'accenno al sindaco che " più impegnato ad affittare ciclomotori " che ad occuparsi alle faccende interne del Giglio. La frase mi sembra alquanto denigratoria della sua persona. Io non sono Gigliese ma mi sembra che Ortelli si sia mosso abbastanza bene in questa emergenza. Se poi sia in grado di amministrare al meglio un comune di poco meno di 1000 anime non lo so'.
E non mi è neanche piaciuta la mancata risposta dell'architetto al post che ha aperto. Diffido sempre di chi lancia il sasso e poi nasconde la mano
G'Night
Buongiorno Signor Sindaco, ho seguito diversi incontri che avete avuto, come Amministrazione, con il Commissario Delegato nominato per il disastro della nave Concordia. Dato che ieri avete approvato il progetto italo americano Titan - Micoperi ci farete vedere, come promesso, anche gli altri progetti entrati nella fase finale della gara?
Vedendo il filmato del progetto Titan - Micoperi non c'è da stare tanto allegri. Amo l'isola ed il pensare che sarà irreparabilmente violata dalla mano dell'uomo mi fa venire i brividi. Ma le associazioni ambientaliste sono al corrente di questo progetto?
Mi terrorizza quando si afferma che tutto tornerà come prima. Sono un semplice cittadino non addentro alle tematiche ambientali, ma come si fa a realizzare dei pali sott'acqua conficcati nella roccia fino allo scopo per poi tagliarli e a fare tornare tutto come prima?
A proposito ho visto via internet alcuni filmati di navi abbandonate dopo i tentativi di recupero.
Che scempio!!!!
Signor Sindaco, la prego vigili!
Francesco Crocivera
... Mamma mia ... Mamma mia, questi video sono proprio ... INCORAGGIANTI ... !!!!!! A vederli mi è venuta la pelle d'oca!!!!!! E allora cosa si fa???? Qual'è la SOLUZIONE per evitare tutto questo eventuale ... FUTURO DISASTRO .... ??? Sono senza parole, m'auguro che NON sia vera questa ... PREVISIONE!!!!!!!! Cerchiamo di stare ... SVEGLI ...
Tutti sappiamo che il recupero della Concordia sarà una operazione critica e non indolore per l'isola. Però, caro architetto, il suo nome ricorre in diversi commenti ad articoli comparsi sulla stampa, lei è sempre molto critico e assicura di avere una soluzione geniale....le dispiacerebbe illustrarcela?