Serata singolare per il Giglio lo scorso giovedì. Il coro, in veste “aggregata” con l’unione indovinata del Coro dell’Isola e del Coro Ager Cosanus, sotto la direzione del Maestro Giovanni Segato, si è esibito nella Chiesa di Giglio Castello stracolma di gente e di appassionati di musica per ascoltare la Messa di Requiem in re minore di Mozart, uno dei maggiori capolavori artistici della storia della musica. Un’emozione fortissima, un momento di straordinaria musica per la nostra isola.

Penso all’impegno ed al sacrificio prodotto in un anno intero di preparazione e di prove che è stato pienamente ripagato da una esibizione di alto livello e che nell’occasione, come leggiamo nel libretto/programma della serata, ha rappresentato pienamente “la sublime bellezza della musica”.

Chi come me ha avvertito una forte emozione nell’ascoltare “persone di tutti i giorni” incantare la platea attenta con una prestazione davvero sopra le aspettative, ha preso atto di un impressionante salto di qualità nella professionalità che il Maestro Segato ha saputo iniettare ai componenti del Coro, anche a quelli più giovani come lui stesso ha riferito nel discorso finale.

Ad onorare e coronare la grande prestazione del Coro, composto nell’occasione da più di 80 elementi, c’erano nomi del calibro di Elisabeth Norberg-Schulz, soprano, conosciutissima al Giglio, e di Gianni Mongiardino, tenore, di origini nostrane. Accanto a loro, bravissimi, il contralto Alessia Martino, il basso Andrea Zaupa ed i pianisti Giuliano Adorno e Cesare Nobile.

Altro momento suggestivo quando il Maestro Segato ha concesso il bis ripetendo, dopo un commosso quanto spontaneo discorso, il brano “Lacrimosa”, pezzo particolarmente difficile e che il Coro ha saputo esibire con tanta appagante professionalità.

L’evento, di carattere unico, si aggiunge agli altri che si sono svolti in queste ultime settimane anche grazie ad altre iniziative musicali come il Festival Musicalgiglio che è diventato ormai una costante di ogni anno e produttore di grandi novità e di qualità sempre maggiori.

Mi preme, infine, in questa occasione ringraziare il maestro Giovanni Segato perché se lo merita e perché ha preso a cuore la dirompente musicalità gigliese. Lo esorto inoltre ad offrirci altre serate come questa.