Anche se totalmente appagati delle ultime feste isolane, già ci ritroviamo a parlare di altri festeggiamenti. Ma, nell’ambito della ricorrenza del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, ritenevo dovuto programmare un giorno conclusivo, giusto epilogo del cerimoniale. Niente di meglio che enfatizzare una giornata che rappresenta un momento di riflessione per la nostra storia e cioè il giorno di San Mamiliano dei Turchi. Scrive infatti una rivista del settore:

“Ogni anno, il 18 novembre, si celebra Giglio Castello la festa di San Mamiliano dei turchi, a ricordo di un fatto storico avvenuto nel 1799. Infatti, proprio il 18 novembre di quell’anno, gli abitanti dell’isola, nonostante fossero in numero esiguo, riuscirono a mettere in fuga gli assalitori mussulmani che non erano nuovi a scorribande piratesche in queste acque. Questa vittoria, che segna l'ultima incursione dei barbareschi e l’inizio della tranquillità di tutto l’arcipelago toscano, secondo la tradizione popolare fu possibile grazie all’intercessione di San Mamiliano, protettore dell’isola, che fece apparire sulle mura del Castello moltissimi soldati che spaventarono gli assalitori facendoli fuggire. Per commemorare questo evento, si celebra una solenne messa nella chiesa di Giglio Castello, durante la quale si espongono le reliquie del santo e le armi che furono tolte agli invasori. Al termine della funzione religiosa segue una processione ed una luminaria.”

Premetto che ci saranno tutti gli ingredienti che hanno già esaltato il primo giorno delle celebrazioni e cioè il 17 marzo scorso: messa e processione, concerti di coro e banda, consiglio comunale dei ragazzi, presentazione di un libro, apposizione di una lapide, ecc. Questa una piccola anticipazione dell’intensa giornata che abbiamo annunciato nell’ultimo consiglio comunale e di cui faccio annuncio nella speranza, anzi nella certezza, che la cittadinanza partecipi con quel trasporto e quella passione che li hanno contraddistinti nel corso di tutti gli eventi realizzati per questa importante ricorrenza.