A Presidenza del Consiglio dei ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma

c.a. del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi

Sig Presidente,

mi chiamo Paolo Loffredo, sono un piccolo imprenditore della provincia di Grosseto e più precisamente di Monte Argentario, non so se Lei leggerà mai questa mia lettera ma sento la necessità di scrivere tutta l'amarezza che ho dentro e lo farò alla mia maniera con molti errori e senza paroloni.

Come ho detto sono un piccolo imprenditore della costa maremmana, ho una piccola azienda armatoriale con due navi che fanno servizio nelle Isole del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, lavoro che si svolge prevalentemente nel periodo estivo; la mia piccola azienda occupa circa 30 persone di cui almeno 8 tutto l'anno e il resto nella stagione buona, da marzo a ottobre (circa 8 mesi).

Premetto che non scrivo per chiedere favori o per esprimermi sul Suo operato, scrivo perché da imprenditore oltre che da presidente lei può capire meglio di chiunque altro e non ne farò una vicenda politica (anche se di quello si tratta), parlo invece dell'ottusa stupidità di alcuni personaggi che in momenti come questi sarebbe bene si trovassero altrove a fare danni.

Lei sa benissimo cosa si intende per rischio di impresa, cosa sono tutte quelle riflessioni che un'azienda deve fare e decisioni che si devono prendere affinché il proprio operato risulti vincente senza che questo rischio possa dipendere invece da altre persone.

Cercherò di spiegarmi meglio.

Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, come noto, è costituito da sette Isole amministrate dall'omonimo Ente Parco nella persona del suo presidente Dott. Mario Tozzi. Il dott. Tozzi nel suo operare ha messo le nostre aziende in una situazione di crisi reale, voglio credere per mera stupidità e non perché mosso da altri, chissà quali, interessi.

Mi permetta di presentarle in breve il quadro della situazione:

1. Isola di Gorgona, tuttora sede del carcere, è concesso visitarla in giorni stabiliti e in limitato numero di persone.

2. Sull'Isola di Capraia sono stati istituiti dei vincoli ma nulla è stato fatto per la valorizzazione dei luoghi con il risultato che negli ultimi anni, secondo le associazioni di categoria, l'afflusso turistico è diminuito di oltre il 30%.

3. L'Isola d'Elba è la sede dell'Ente Parco, lì nulla è stato cambiato.

4. Isola di Pianosa: dismesso il carcere; regimentato in malo modo l'accesso turistico con un limite di 250 persone giornaliere e modalità d'acquisto del coupon d'ingresso al limite della realtà; strutture esistenti che vengono lasciate andare in rovina; le zecche che la fanno da padrone. Nel più rigoroso rispetto dell'ambiente, strutture e territorio si presterebbero agevolmente a migliorie e diverrebbero facilmente occasione di nuovi sbocchi occupazionali ma, il solo pensiero è pura eresia.

5. L'Isola di Montecristo, qualunque cosa se ne pensi, è regolamentata per legge, un massimo di 1000 visitatori l'anno e in gruppi non superiori a 50 persone, vietato toccare, vietato asportare, vietato sdraiarsi sulla spiaggia a prendere il sole, vietato bagnare il dito mignolo nel mare. Mi fermo ma se dovesse occorrere della documentazione fotografica di ciò che realmente accade, è disponibile.

6. All'Isola del Giglio, l'Amministrazione Comunale di concerto con la direzione dell'Ente Parco ha tentato di trasformare l'isola in Area Marina Protetta etc. con vincoli che andavano ben oltre la tutela ambientale, prima che il progetto andasse in porto si è andati alle elezioni e i cittadini hanno regalato all'amministrazione uscente meno del 30% dei voti mentre il PDL ha realizzato una vittoria strepitosa grazie alla frase"no alla stupidità ... no ai divieti assoluti"

7. Del tutto particolare la gestione dell'Isola di Giannutri; a terra è per buona parte parco, a mare ci sono due corridoi di accesso all'isola ed il resto è zona 1 (divieto di navigazione, balneazione, pesca...tutto); una villa romana chiusa da tempo immemore per “lavori in corso”; di libera fruizione è rimasta la parte centrale dell'isola dove insiste un agglomerato di case/appartamenti cui sono associati 15 residenti (solo 4 reali) e il resto proprietari/affittuari; non esiste un sistema idrico ma un progetto per un dissalatore; non esiste un sistema fognario se non gli scarichi a mare; e i rifiuti? L'Ente Parco è intervenuto a regolamentare la vita sull'isola concedendo a residenti e proprietari/affittuari libertà di movimento, di pesca, etc. (di fatto senza alcun controllo) e “concedendo” ai turisti il solo corridoio che unisce i due accessi dal mare.

Questo è il quadro generale.

Sono stati fatti diversi tentativi per instaurare un dialogo con la presidenza del Parco ma i risultati sono stati nulli se non addirittura opposti a quelli sperati.

Questa è casa nostra, noi vogliamo i parchi sia marini che terrestri (vedasi il Parco Regionale della Maremma che funziona benissimo). Vorremmo che il nostro ambiente venga protetto ma allo stesso tempo che possa essere goduto da tutti, che possa dare lavoro a tanti e con tutti i vincoli del caso.

Oggi la tecnologia ci è amica, lo possiamo fare, in collaborazione con tecnici e biologi abbiamo avanzato proposte a nostro avviso intelligenti e dirette nella direzione migliore: nessuna risposta!

Proprio pensando al rispetto dell'ambiente ed alle nostre Isole, senza contributo alcuno dello Stato o di altri Enti, con la mia azienda sono riuscito a dare vita ad un progetto di nave ecologica, capace di trasportare fino a 400 persone e con soluzioni che fino ad ora avevano trovato spazio solo nella grandi navi e che vanno ben oltre l'attuale normativa ambientale. La nave è operativa da luglio 2008, in questo periodo l'abbiamo presentata all'Ente Parco in tutte le lingue ma, in due anni, MAI, Presidente, Direttore o chi per loro, si è degnato di venire a verificare la bontà delle nostre affermazioni, nemmeno quando abbiamo portato la nave stessa esattamente sotto le finestre dell'Ente.

A questo punto Le sarà certamente chiaro che non facciamo parte di alcun movimento politico, non abbiamo amici o amici di amici che ci proteggono, mi domando cosa sarebbe successo se avessi avuto in tasca una tessera del PD o dei Verdi ... chissà !!!

Credo di non trovare pareri contrari nell'affermare che noi non vogliamo elemosine, non cerchiamo contributi, vogliamo rispettare le regole ma vogliamo che queste regole siano volte a permettere lo sviluppo. In tempo di crisi come l'attuale, con la nota carenza di lavoro, rischiamo seriamente di dover chiudere i battenti solo a causa di amministratori pubblici, ben pagati, ciechi e sordi alle esigenze di chi ogni giorno deve lottare costretto ad affrontare difficoltà e sempre in cerca di soluzioni che permettano la sopravvivenza delle proprie aziende nonché il sostentamento dei propri collaboratori e dipendenti; se solo qualcuno si degnasse di ascoltare, forse potremmo creare nuove opportunità di lavoro, rendere l'Ente Parco un'azienda che non grava più sulle spalle dei contribuenti ma anzi sarebbe in grado di guadagnare e investire in opere e tecnologie che conservino intatti per i nostri nipoti gli identici, stupendi luoghi che oggi abitiamo.

Se volesse verificare la realtà di ciò che ho detto, vedere di persona in quali condizioni sono ridotti i siti, constatare in loco il risultato dell'amministrazione dell'Ente Parco, sarei veramente onorato di poter mettere a disposizione la mia nave così da andare oltre le parole di un ignorante par mio e aver occasione di sentire i pareri di biologi amanti della natura e impegnati sul territorio o anche di imprenditori e abitanti stufi di sottostare alle regole dettate dalla ottusa stupidità di pochi.

Grazie a prescindere, se non altro avrò dato sfogo al mio malessere.

Come ho detto non chiedo favoritismi, ma come cittadino pretendo il mio diritto a lavorare e come imprenditore mi arrogo il diritto di rischiare con la mia impresa e i miei capitali, se non sarò un buon amministratore o se pioverà ogni singolo giorno da oggi a settembre fallirò ma in nessun caso accetto di fallire perché un anonimo Mario Tozzi mi dice che se lui chiude le isole e io fallisco è solo perché ho calcolato male il mio rischio d'impresa; non voglio e non lo accetto!

Voglia perdonare il mio essermi dilungato, La ringrazio per l'attenzione che ha voluto dedicarmi e spero di aver in qualche modo solleticato il Suo interesse.

Con i migliori auguri di buon lavoro e la speranza di vedere risorgere questa nostra Italia, La prego di gradire i miei più cordiali saluti.

Paolo Loffredo