Aidap: «Non si tutela la biodiversità senza i parchi»
di Associazione italiana direttori e funzionari aree protette
Si è appena conclusa a Roma la Conferenza nazionale per la Biodiversità, organizzata dal Ministero dell‘Ambiente, allo scopo di promuovere e attuare, anche per l'Italia, una Strategia Nazionale per la sua tutela.
L'iniziativa, fortemente voluta dal Ministro dell'Ambiente, On.le Stefania Prestigiacomo, è stata realizzata grazie al contributo del mondo scientifico ed accademico, delle Associazioni Ambientaliste e degli Enti gestori delle Aree Naturali Protette e delle loro Associazioni.
Un ruolo fondamentale è stato svolto dalla Direzione Protezione Natura dello stesso Ministero dell'Ambiente, dal WWF-Italia e dal Prof. Carlo Blasi, presidente della Società di Scienze della Vegetazione, che ha coordinato i numerosi contributi di tutto il mondo accademico.
Nell'Anno internazionale della Biodiversità, promosso dall'ONU, l'impegno del Ministero dell'Ambiente non può che essere salutato con soddisfazione anche perché, con la responsabilità collettiva di aver sostanzialmente mancato gli obiettivi del Countdown 2010 a livello internazionale, il rilancio di attenzioni, politiche e azioni per la tutela della Biodiversità con una apposita "Strategia Nazionale" diviene, per il nostro Paese, ancor più di vitale importanza.
Una serie di incontri e di confronti, condotti prima della Conferenza con un'ampia gamma di attori sociali, ha fatto sì che La Bozza di Strategia sia oggi molto più articolata e complessa, costituendo un'ottima base per affrontare temi impegnativi e difficili quali sono quelli della gestione degli ecosistemi, degli habitat naturali, delle specie: in una parola, i temi della tutela della vita.
La sfida, ora, è quella di trasformare in impegni strategici e concreti le indicazioni scientifiche e culturali: AIDAP ritiene che un punto di partenza per agire debba essere il confronto con i primi "attori" della gestione delle aree sensibili, ovvero tutti coloro i quali hanno la responsabilità di gestire Aree Naturali Protette, SIC, ZPS, "Oasi naturali": gli Enti Parco, le Regioni, le Associazioni.
E' evidente, infatti, che, così come ribadito dagli stessi documenti internazionali sottoscritti dal Governo italiano dal 1994 in poi in attuazione della Convenzione sulla Biodiversità, non può esistere alcuna misura efficace per la tutela della Biodiversità che non parta dalla politica per le Aree Naturali Protette, terrestri e marine, il cui scopo principale e fondamentale è proprio la tutela del paesaggio naturale e culturale, delle specie viventi, degli habitat, della Biodiversità: al fine di garantire agli esseri umani qualità della vita e sostenibilità dello sviluppo.
AIDAP (Associazione Italiana Direttori e Funzionari Aree Protette) ha partecipato con impegno al percorso per la redazione della Bozza di Strategia italiana per la Biodiversità, collaborando a vario titolo, sia con specifici contributi di singoli direttori soci, sia con una relazione presentata al workshop preparatorio, dedicato alle Aree Protette, svoltosi al Parco nazionale del Circeo.
AIDAP conferma oggi tutto l'impegno e la disponibilità di coloro i quali, per primi, ogni giorno operano per la conservazione della Biodiversità in luoghi eccezionali, meritevoli di tutela, spesso con mezzi e risorse assolutamente inadeguati rispetto agli importanti obiettivi che il legislatore e i governi, centrale e locali, pongono a dirigenti, funzionari, tecnici e guardiaparco, nell'adempimento del loro lavoro quotidiano.
Nella relazione introduttiva alla Conferenza sulla Biodiversità, l'On.le Prestigiacomo ha dichiarato:
"Abbiamo da tempo allo studio un aggiornamento della legge quadro sulle aree protette, la 394 del '91, una buona legge che oggi risente dei suoi quasi 20 anni e ha bisogno di essere adeguata ad una realtà che è profondamente mutata.
Ebbene, accogliendo il contributo di tutti e del WWF in particolare credo sia venuto il momento di elaborare una legge quadro che partendo proprio dalla tutela generale della Biodiversità ridefinisca anche il sistema delle Aree Protette. Ma una legge, anche la migliore delle leggi, non sarà, da sola, esaustiva della nostra sfida per l'ambiente.
La battaglia che tutti assieme dobbiamo vincere è soprattutto culturale, per far diventare la tutela della Biodiversità un valore comune, un impegno sociale diffuso, un dovere etico.
Per questo decisivo è il ruolo delle istituzioni della scuola, della cultura, della ricerca.
AIDAP ritiene che le Aree Naturali Protette italiane abbiano anche diverse punte di eccellenza, che andrebbero conosciute e studiate affinché il Legislatore possa innovare il quadro normativo rendendolo più efficace, valorizzando quanto di importante e strategico è stato sinora realizzato grazie agli strumenti messi a disposizione dalla L. 394/91, una buona legge che fino a oggi ha dato ottimi frutti.
La tutela della Biodiversità in una moderna società complessa è una grande sfida per tutti i cittadini che hanno cuore, anima e cervello per le meraviglie della Natura e per lo stesso futuro dell'Umanità.
Chiediamo al Ministro dell'Ambiente, che ha mostrato grande impegno e sensibilità, di fare in modo che, nel processo politico di tutela della Biodiversità, questa governance istituzionale e culturale coinvolga a pieno gli attori della gestione quotidiana delle Aree Naturali Protette, perché la trasmissione delle loro conoscenze è cultura e la cultura è la sola strada che conosciamo per provare ad immaginare un futuro migliore, per la vita, per noi tutti e per chi non è ancora nato.
AIDAP: "NON SI TUTELA LA BIODIVERSITA' SENZA PARCHI"
Autore: Legambiente Arcipelago Toscano
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