Caro Walter,
trovo veramente inusuale il modo di scrivere di chi rivolgendosi ad una persona (il Presidente della Pro Loco) ha invece in mente di screditarne un’altra (Il Sindaco). E’ una abilità che riesce a pochi se non a quelli che hanno dimestichezza con la pratica politica e con la cultura quotidiana dell’impallinare a raffica. E’ il caso della lettera di Armando Schiaffino, ex Capogruppo di Maggioranza della precedente amministrazione ed ex Sindaco degli anni ‘90, sul cui scritto intervengo con il solo scopo di spiegare che il ruolo di una Amministrazione è ben diverso da quello che lui si immagina come è diverso il ruolo di una Pro Loco che per definizione non fa politica ma esercita un ruolo tecnico e prettamente operativo anche se di supporto.

Per meglio comprendere i compiti, che a volte vengono confusi goffamente, mi preme rimarcare che un’Amministrazione Pubblica ha il diritto/dovere di decidere sul futuro di una comunità e nella fattispecie stabilire quale, rubando le stesse parole, “componente dell’economia turistica privilegiare”. Ma ho intenzione di andare oltre: riteniamo di non essere “razzisti-turistici” e quindi la nostra politica è operare con equilibrio in modo da agevolare tutti i segmenti del turismo che si affacciano sul nostro panorama insulare, promuovendo e non subendo, appunto. Per cui detto questo ritengo che la storia di Ibiza, se solo riferita ai ragazzi che vedono nel Giglio un luogo del divertimento, è una fandonia grande come una casa che rispedisco al mittente.

Carissimo Presidente, ripercorrendo alcune frasi che ho letto nella fantasiosa “lettera aperta”, ribadisco che l’Amministrazione “amministra” e pertanto valuta ed analizza a 360 gradi, tutti i giorni, in tutte le circostanze, in tutti i dettagli, tutti gli aspetti che possono incidere rispetto ad una risoluzione che viene normalmente adottata in modo collegiale pur considerando l’umana eventualità di fare degli errori. Gli assunti preconcetti, frutto di una mente fantasiosa, sono semplici strumentalizzazioni politiche (altrimenti sarebbe veramente difficile capire) buttate lì al fine di screditare il ruolo dell’Amministrazione.

E’ stato fatto riferimento al complesso residenziale del “Battino” E ti confermo, così come dissi a suo tempo, che non sono mai stato a favore di quella assurda cementificazione, peraltro di iniziativa non-gigliese, perché si svendeva un territorio meraviglioso a favore di una discoteca circondata da diversi appartamenti e da un albergo. Confermo inoltre che l’allora Sindaco Landini disse veramente, ed io condivisi, “..che era tutta una speculazione per costruire un nuovo villaggio turistico” e non certo per il divertimento. Era il periodo in cui andava di moda la cultura del “decido di non decidere” ma forse qualcuno se lo ricorda ancora.

Ritengo inoltre ingeneroso parlare di “atteggiamenti irresponsabili perché passivo rispetto a pressioni esterne all’isola” se a dirlo è chi della questione ambientale, e mi riferisco all’Area Marina Protetta, ne ha fatto un punto di forza con l’estremismo ambientalista  il cui obiettivo (da noi scongiurato) era vincolare il nostro mare per trasformarci in una riserva indiana nei modi peggiori o meglio, per non andare fuori dei confini, negli stessi modi di cui siamo stati testimoni per Giannutri!

Il vero problema, parafrasando lo stesso capogruppo che ti scrive, é che siamo nella condizione di “dover capire se lui capisce (politicamente)” che è nostra intenzione programmare non solo il presente ma anche il futuro, con gli atti e non con quelle polemiche sterili che auspicano mantenere il Giglio così com’è:  privo di infrastrutture, privo di servizi, privo di manutenzione e più in generale privo di ogni logica politica.

Se le analisi, che la tua organizzazione ogni anno mi prospetta (ma questo avveniva anche nei confronti della precedente amministrazione), mi evidenziano una richiesta di corsa straordinaria serale penso di fare cosa buona nel ricercare una soluzione o perlomeno nello sperimentare un servizio in più.

Permettimi, oltre a ciò, un’ultima osservazione: il coraggio di cambiare è una caratteristica che i gigliesi hanno messo in campo lo scorso giugno quando hanno scelto questo gruppo dirigente. Da quella data la gente ci chiede a viva voce di prendere le decisioni giuste. Ce lo chiedono ogni giorno i gigliesi che ci fermano continuamente per strada e che spesso ci ricordano quello che noi possiamo incautamente dimenticare. Ci chiedono quei servizi che aspettano da tanto tempo e su cui noi stiamo lavorando con tanto impegno per recuperare tutto quel terreno che abbiamo incredibilmente perso fino ad oggi.

In questo caso, solo e solamente in questo caso, il coraggio di decidere è l’arma vincente per raggiungere i risultati sperati.

Un caro saluto.
Sergio Ortelli