Il Fiorgiallo - Zoncola, patrimonio simbolo dell'Isola del Giglio
Può un fiore donare benessere allo spirito di una persona solo perché lo contempla?
Un fiore di campo, con altri centinaia e centinaia portati dal vento, si accasa sull'isola tra terra e sassi per aprirsi e elevarsi in primavera in tutta la magnificenza del suo alto stelo; si accontenta di poco; poca acqua, breve profondità per le radici, ma tanto, tanto spazio per il vanto di mostrare fiori a volontà che vanno a grandi gruppi come una scolaresca in gita.
Girano per le mura del paese in un'allegra quadriglia colorata di giallo che ondeggia alla musica del vento, poi continuano tra anfratti, prati, bordi di mulattiere e terre scoscese per arrivare al Porto, al Campese, all'Arinella: sono la margherite gialle, che, da antiche definizioni familiari, forse per non confonderle con le margheritine di prato, arrivano a noi col nome di "Fiorgialli, o Zoncole."
Le Zoncole fanno parte del rito religioso del maggio mariano e del "fioretto" (una promessa per sé stessi, un muto voto da mantenere), dove nelle proprie case era tradizione, per noi bambine, costruire con piccole scatole di cartone un altarino vestito di trine dedicato alla madonna; e se la rosa occupava il podio, il Fiorgiallo, margherita della semplicità e della modestia, dell'amore fedele e della pazienza, inondava di piacevole luce tutta la scena.
Oggi il Fiore non adorna altarini casalinghi, ma resta legato alla nostra vita ciclica; alla nostra storia ricca di verità ancestrali dimenticate che orienta, educa al rispetto, amplia la consapevolezza di chi siamo nel senso sociale della vita.
Salvaguardiamo i Fiorgialli-Zoncole diventando simbolo del Giglio, significherà più attenzione nella cura del taglio, e più protezione da potature precoci.
I fiori hanno vita, parlano proponendo colori che noi possiamo a fatica, solo imitare.
Nel pieno della primavera è meglio godere di ciò che l'isola ci regala generosamente.
Quest'anno i Fiorgialli delle mura ci hanno tenuto compagnia sino ad oggi grazie alla sensibilità di un addetto alla potatura.
Palma Silvestri
Meno male che sono fuori dal territorio e quindi dalla giurisdizione del parco sennò chissà, forse avrebbero soffocato pure questi, coprendoli con dei bei teli di plastica neri, così come hanno fatto con il Fico degli Ottentotti. Magari attingendo le risorse per farlo da qualche bel bando della comunità europea pure stavolta. Brava Palma. Buon senso e saggezza è quello che traspare da quanto hai scritto. Basterebbe quello. A costo zero tra l'altro.