Buon viaggio Berto!
Berto, il piccolo di berta maggiore Calonectris diomedea nato circa 3 mesi fa a Pianosa, è ormai pronto per spiccare il volo. Grazie ad un progetto curato dal Parco nazionale e sostenuto dalla Regione Toscana, in questi mesi è stato possibile osservare il pulcino nel suo nido, dentro una piccola grotta, inquadrata da due webcam fisse, attive 24 ore su 24, che hanno restituito immagini sul comportamento dei due partner impegnati nell’allevamento del piccolo. Ciccando sul sito www.ambientepianosa.it o direttamente dal sito istituzionale dell’Ente Parco www.islepark.it si possono vedere giorno e notte le immagini in diretta.
Le telecamere hanno documentato lo sviluppo e l’attività giornaliera dalla schiusa avvenuta lo scorso giugno e lo seguiranno fino al momento dell’involo che è imminente. La fase più delicata della crescita iniziale è ormai superata: ora la giovane Berta ha un robusto becco per contrastare eventuali predatori o allontanare incursioni di berte estranee un po’ invadenti.
Berto ce l’ha fatta ma, poco distante, numerosi altri nidi sono stati predati dai ratti, ancora presenti sull’isola. Molti genitori si sono arresi e hanno abbandonato le cavità.
Si sta ora rielaborando il materiale registrato per acquisire importanti informazioni sulla nutrizione e l’allevamento seguito da entrambi i partner. Gli adulti escono ogni giorno in mare aperto percorrendo distanze enormi per ingollare pesce da rigurgitare per il pasto. Grazie a ricerche coordinate da esperti biologi dell’Università di Pisa si è avuta la possibilità di seguire il viaggio di alcuni genitori contraddistinti da dispositivi tecnologici di segnalazione. Diversi pulcini, una volta cresciuti, sono stati anche inanellati al nido per poterli poi identificare. Proprio in questi giorni Berto si sta preparando a lasciare la grotta: lo possiamo osservare mentre si allena a muovere le ali per compiere il primo volo che, seguendo l’istinto, lo porterà a planare sulle onde e a svernare a centinaia di chilometri di distanza da Pianosa.
Non sappiamo se Berto prima o poi tornerà a Pianosa, ma in ogni caso la rete degli ornitologi che seguono i progetti internazionali per lo studio degli uccelli migratori sono in grado di riconoscerlo grazie al suo anello metallico che gli è stato posizionato sulla zampa destra e che porta un codice identificativo.
Quasi sicuramente nel 2013 torneranno a Pianosa i genitori di Berto, poiché avendo potuto portare a termine il loro compito si rafforza la fedeltà al sito riproduttivo. Noi tutti confidiamo in una storia a lieto fine, immaginando Berto forte e libero in giro per il Mediterraneo e … aspettando la prossima estate per dare il benvenuto al fratello minore!
Il piccolo Berto sta per spiccare il volo
Autore: Parco Nazionale Arcipelago Toscano
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