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Il rispetto per la collettività
Scrive Andrea Arienti: "Mi sono recato ieri sera verso le 18.00 alla Fonte del Castello per far bere il cane nella pila scavata nel granito. Sorpresa: nella pila, ricolma di acqua, galleggiavano escrementi umani e l'acqua era insaponata da detersivo che ha lasciato le tracce anche sotto il cannello dell'acqua potabile."
Continua sullo stesso fatto Angelo Stefanini: "Come mi capita spesso quando sono al Giglio, ieri verso le 13 sono andato alla fonte al Castello per riempire una bombola d'acqua. Data l'ora contavo di non trovarci persone in fila, visto lo scarso gettito della sorgente e, in effetti, così è stato, non c'era nessuno. Scendendo le scalette che dalla strada portano al punto di prelievo un odore nauseabondo si sentiva distintamente e poco c'è voluto per capire il perché dello stesso. Nel bel mezzo della conca (pila) che una volta serviva per far bere gli asini, completamente piena di acqua maleodorante, galleggiavano alcuni resti di ..... escrementi umani !!!!! Che dire di fronte a gesti così incivili !!! Qualcuno mi ha lasciato intendere che il fatto si potrebbe inquadrare nella cosiddetta "guerra" in atto per accaparrarsi quella poca acqua che la sorgente fornisce in questo periodo, per annaffiare alcuni orti. Rimane l'amarezza davanti a gesti che seppur opera di pochi insensati o incivili, rischiano di gettare discredito su un'intera comunità aggravati dal fatto di essere messi in atto in un periodo come questo di alto afflusso turistico. Ho preso una pala e ho provveduto per così dire "a bonificare", seppur parzialmente, la situazione. Ancora mi sto chiedendo se ne è valsa la pena."
Conclude Andrea Arienti: "Ancora una piccolezza: il parcheggio per veicoli a due ruote davanti al Perbacco prevede uno spazio adeguato al mezzo. Qualche buontempone non ha voglia o tempo (sommati insieme danno il menefreghismo) di cercarsi uno spazio dove posteggiare, così tranquillamente sposta i mezzi, senza autorizzazione, piegando gli specchietti, trascinando il veicolo sul cavalletto, piazza il suo mezzo non permettendo l'uscita di chi aveva parcheggiato prima di lui. Che dire ancora? Grazie a questi individui che mostrano attenzione, riguardo e rispetto per gli altri."
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Ma che cosa ci vuoi fa, l'uomo è fatto, per metà tale e quale all' animale: che, se gli viene da caca', ovvero solo da pisciare' la fa, tosto, ove ristà o gli vien di capitare, ché crede che 'l pitale, tale e quale all'orinale, ad usarlo faccia male, e che sia più naturale, farla, tosto, per la via, od in piazza e così sia, ove sgorga l'acqua pia, che ci faccia dissetare, e, s'occorre, pur lavare. Che la gente "malamente", continente o incontinente, senza senso del dovere, che non vuolsi trattenere, da sfogare la su' vescica, o allentare il suo' sfintere, per lordare ogni sestriere, se sorpresa, mentecatta, via dal cesso o casamatta, con il suolo che t'imbratta, sia portata in una fogna, a pulir da cima a fondo, in aggiunta al girotondo, del paese, quale gogna.
tutto il mondo è Rione, mi verrebbe da dire. Come ogni estate, quasi tutte le mattine abbiamo trovato l'amara sorpresa davanti alla porta del nostro diving al Saraceno: urina (umana, con tanto di fazzoletti di carta probabilmente ad identificare il sesso di chi non ha saputo trattenersi). A nulla sono valsi cartelli, divieti, preghiere.... zero. L'umana inciviltà, la maleducazione e la mancanza di rispetto per la cosa d'altri (ma anche per la proprietà pubblica, visto lo stato in cui versa in estate il viottolo che dal Saraceno porta alla Provinciale), anche nel 2018 non si sono fatte attendere. Per non parlare delle cartacce sporche di non si sa cosa, dei bicchieri e bottiglie lasciati su gradini, delle bustine degli assorbenti, che rimangono per giorno alla mercé degli sguardi dei turisti, fino a che non ci si decide (noi o i residenti nella piazzatta) di raccoglierli e buttarli via. Arriverà il giorno in cui saremo costretti a fare turni di guardia al diving... e magari diremo due paroline all'orecchio di queste persone...
Gesto veramente scandaloso dove le parole non bastano.
Quale ignobile lordura, allo sfintere dar la stura, sopra un bene di natura, com' è quello dell'acqua, specie se, poca e stracca, "riva" al fonte a dissetare, cosicché si possa usare, ormai, sol per concimare. Che gli venga alle viscère, giust'appunto allo sfintere, un bel cancro, che sedere o passeggiare o defecare, ovver solo "scorreggiare", non gli faccia piu' piacere, ma gli rechi sempre male, acciocchè possa ripensare al "delitto" ch'ebbe a fare!