Riceviamo dall'Ufficio Stampa del Comune di Isola del Giglio la nota che di seguito pubblichiamo con cui il Sindaco Ortelli risponde ad un intervento del collega di Monte Argentario Arturo Cerulli, pubblicato ieri da "Il Tirreno" (VISUALIZZA INTERVENTO CERULLI)

COMUNE ISOLA DEL GIGLIO
Provincia di Grosseto

Il sindaco Sergio Ortelli replica all’intervento del sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli

«Il naufragio della Costa Concordia è una tragedia e nessuno al Giglio la considera un’attrazione. Sono sicuro che i cittadini di Porto Santo Stefano l’abbiano capito anche a distanza di otto mesi. Trentadue vittime, il dolore delle loro famiglie, lo sconcerto della comunità isolana ma anche di un intero comprensorio e mesi e mesi di impegno costante hanno rappresentato una durissima prova ed una brutta vicenda che non può essere sfruttata commercialmente né la possiamo definire un’opportunità per le popolazioni che la subiscono.

Per i problemi di Isola del Giglio, ma anche per quelli di Porto Santo Stefano di cui non ci siamo mai disinteressati, ci eravamo già espressi in epoche non sospette quando auspicavamo una programmazione per uno scalo marittimo dignitoso per i gigliesi ed all’altezza dei flussi turistici che portano un forte indotto anche per la popolazione di Monte Argentario.

E’ questo il tema principale che dibattiamo da tempo e che adesso non accettiamo venga addossato a questa spiacevole tragedia. Le scelte sullo scalo marittimo, biglietterie e parcheggi sono invece andate in un’altra direzione e adesso il capro espiatorio di scelte non condivise non può essere imputato alla comunità del Giglio. D’altra parte il notevole incremento del flusso giornaliero, che anche per noi non è ottimale, ha permesso ad alcune compagnie di Porto Santo Stefano di lavorare adeguatamente con il Giglio come non si era mai verificato negli anni scorsi. E questo fatto, in un momento di grave crisi economica, non può essere trascurato dal collega di Monte Argentario.

Purtroppo, oggi, tutte le criticità, che in questi mesi non ci siamo mai stancati di sottolineare all’Amministrazione Comunale di Monte Argentario e alla Regione Toscana sullo scalo marittimo di Porto Santo Stefano, emergono con tutta la loro forza. Il trasferimento dello scalo in Banchina Toscana, anche in maniera provvisoria, poteva rappresentare una prima risposta ottimale sia per i gigliesi che per gli interessi di Porto Santo Stefano a cui siamo stati sempre sensibili. Ne avrebbe certamente giovato la viabilità e creato un indotto che a questo punto, è evidente, devo capire se l’Amministrazione Comunale gradisce.

Il Giglio ha avuto profondo rispetto di tutti, anche nella tragedia. Ha compreso e onorato anche il sacrificio compiuto dalla comunità di Porto Santo Stefano e di tutto il comprensorio nell’ambito della Concordia. Ma se i nostri ospiti (di tutti e non solo dei gigliesi) non sono accettati dovremo rivisitare la strategia dei collegamenti per confrontarci con quei territori che rispettino la nostra realtà: insulare e quindi difficile.

Pretendo rispetto nel nome di un’antica amicizia fra la due popolazioni che non possono essere messe l’una contro l’altra. Perché altrimenti saremmo fuori della storia, quella storia che ci ha sempre visti uniti e mai su fronti opposti».