COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO
(Provincia di Grosseto)

In risposta alla nota del Condominio ''Sirmet'' a Giglio Campese, si precisa che l’esecuzione dei lavori della ''palestra'' nel sito di Giglio Porto erano stati ''bloccati'' dal giugno 2003 (Amministrazione Landini), con provvedimento del Ministero dei Beni Culturali – Soprintendenza Archeologica, in quanto considerato parte di sito archeologico.

Questa Amministrazione ha dovuto ''salvare'' un investimento per il territorio gigliese del valore di €. 77.000,00 circa.

La nuova localizzazione della palestra in Giglio Campese, all’interno dell’area degli impianti sportivi, non solo rispetta gli ''standards urbanistici di zona'' ma anche le distanze dall’edificio SIRMET.

L’edificio inoltre è normato ai sensi del d.P.R. 503/96 per le barriere architettoniche di tipo territoriale, oltre adeguato per quanto disposto dalla legge 13/89 e D.M.236/89.

Il sito di Giglio Porto è attualmente internato da un progetto per la realizzazione di un ''centro culturale'' già assentito dal Ministero dei Beni Culturali – Soprintendenza Archeologica e noto a tutti per la gradevolezza e dimensionamento dello stabile.

La scelta effettuata, del tutto assolutamente dovuta ed obbligata, rispetta le previsioni di sviluppo del territorio già nota fin dagli anni 80 (epoca di approvazione del P.R.G.) e non certo tiene conto di questioni ''classiste'' che invece appaiono (e di tutta evidenza) dal contenuto della nota che si riscontra.

Inoltre occorre evidenziare il dato, peraltro già noto a chi scrive e relativo alla dimensione della palestra che se risultano ''grandi'' per il Campese che ammette invece la localizzazione della struttura senza grandi problemi, come poteva essere realizzata nel sito di Giglio Porto?

La realizzazione della palestra, nel sito urbanisticamente preposto (zone attrezzature sportive), specialmente in Campese costituisce assoluta assonanza urbana quanto a risposta di servizi dovuti ed in particolare alle evidenze territoriali fortemente pressanti proprio per lo sviluppo urbano del comune.

Tuttavia, alcune volte bisognerebbe guardare dentro le nostre situazioni, tenuto conto che determinati interventi urbanistici, anche di tipo privato dovrebbero restituire a ricaduta, quelle opere di urbanizzazione dovute (parcheggi e spazi pubblici) che la Comunità attende e che non sono stati fatti producendo un duplice danno: opere pattuite e non fatte e aggravio del carico sulle spalle della comunità, che è la vera ''mucca che è stata munta''.

Con i migliori saluti,

Il Sindaco
Attilio Brothel