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Il Vicesindaco replica alla lettera di Schiaffino

Caro Armando, 
rispondo solo ora alla tua lettera del 12 novembre scorso. Nel mezzo ci sono state tante, troppe, cose che mi hanno impedito prima di prendere carta e penna.

Innanzitutto ti devo una risposta con riferimento all’Archivio storico Comunale. Purtroppo ti è stato riferito male perché questa Amministrazione ha già fatto molto in questo senso, predisponendo un progetto per la realizzazione dell’archivio negli ex bagni pubblici a Giglio Castello. Il progetto, già finanziato, è in fase esecutiva e aspetta un’autorizzazione regionale. Inoltre, abbiamo posto in sicurezza i faldoni in armadi blindati. Casomai ti ricordo che, prima del nostro arrivo, questi, seppur restaurati, giacevano in locali umidi e assolutamente inidonei alla consultazione e allo stesso loro mantenimento.

mario pellegrini vicesindaco comune isola del giglio giglionewsChi ti riferisce tali inesattezze mi fa pensare di aver avuto ragione quando l’estate scorsa ti chiedevo di subentrare in Consiglio affinché tu portassi il tuo valido contributo di idee. Da allora in poi, infatti, questa Amministrazione non ha ricevuto dalla Minoranza quegli stimoli fattivi che si richiedono in una normale dialettica politica, ma solamente sterili polemiche e isteriche proposte di collaborazioni che non potevano essere accolte.

In questi mesi abbiamo ascoltato solo slogan, come quello che andava in voga nella sinistra degli anni ’70 «Tanto meglio, tanto peggio».

Mentre la popolazione gigliese era impegnata nelle attività di accoglienza dei naufraghi, e poi nella logistica delle attività di soccorso, in Comune arrivavano interrogazioni e interpellanze sui più svariati argomenti. Invece di dare contributi fattivi all’emergenza che aveva colpito la nostra comunità, la Minoranza se ne stava sul trespolo a disputare di piccole bagattelle nella speranza che qualcosa andasse storto.

La storia si è ripetuta anche in queste ultime settimane, quando il Consiglio Comunale ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria alle forze di soccorso, mentre la Minoranza, d’accordo in un primo momento, ha poi preferito ritirarsi sull’Aventino e contestare pubblicamente e sui giornali la giornata di commemorazione che ha avuto sul Giglio le luci di tutto il mondo e una intensa e commossa partecipazione popolare.

Di questo atteggiamento barricadiero se ne vede l’influsso portato dal nuovo consigliere che ha preso il tuo posto e che ha lasciato l’isola tanti anni fa, tanto da non aver più il polso della situazione. Infatti, non sono più gli anni delle contestazioni ma della partecipazione e della condivisione.

Vedi, in questi mesi così travagliati, abbiamo dedicato tutte le nostre energie per l’Amministrazione, non mancando mai di partecipare a tutti gli incontri istituzionali, associativi e culturali per il mantenimento della normale vita pubblica nella nostra isola in una condizione che normale in questo 2012 non è stata. Eppure è bastato essere assenti un paio di volte ad alcune iniziative culturali (peraltro giustificati) per venire accusati dai tuoi amici che si sono scagliati contro di noi accusandoci di non avere rispetto. Quel rispetto che, invece, noi abbiamo sempre garantito verso le associazioni e gli eventi culturali con patrocini ma anche oculati finanziamenti che hanno garantito le buone riuscite degli stessi.

Anche nella polemica sulle Cantine Aperte che sarebbero state chiuse ai “quattro sfigati”, come si sono definiti loro, dove anche io come tanti gigliesi partecipo volontariamente, devo ricordare che ai suddetti suonatori era stata chiesta come tutti gli anni la disponibilità a suonare e come tutti gli anni dietro compenso economico. Ma non ricevuto piena disponibilità a suonare per tutte le sere, in accordo con la Pro Loco, abbiamo deciso di rivolgerci a professionisti che animassero le vie per tutto il tempo.

In conclusione, ti rinnovo l’appello a partecipare, con il tuo bagaglio di ideali, al miglioramento, o come tu preferisci a salire un altro gradino, della vita politica e sociale della nostra amata isola, dove tu come me sei profondamente radicato, caro SCIAMANO.

Mario Pellegrini