E' un fatto insolito trovarsi una sera da “Puny”, noto ristorante che si affaccia sulla famosa piazzetta di Portofino il cui titolare è conosciuto frequentatore degli anni '60/'70 della nostra isola, e ricevere l'offerta di cenare con un buon vino Ansonaco del Giglio. Piace sottolineare questo evento come uno dei sempre più numerosi momenti in cui il tipico prodotto gigliese acquista notorietà e meritato apprezzamento fuori dalle mura isolane.

I “fortunati” commensali, figure conosciutissime dell'Isola del Giglio, malamente spalleggiati da una brutta serata di pioggia, si sono ritrovati pressoché coinvolti non solo dalla cucina di qualità (particolarmente gradita anche dal Berlusca) ma in special modo dai racconti dell'estroverso intrattenitore che, ricordando con nostalgia i bei momenti vissuti sulla nostra isola, ne ha raccontate di tutti i colori tanto da prodursi in qualche occasione in versi ed imitazioni nostrane.

Ma il vero mattatore della serata non è stato solamente “puny”, così viene chiamato nella zona il ristoratore, che sulla sua capacità di intrattenimento ha costruito le certezze economiche e culinarie del suo tipico locale. Parliamo del noto vino gigliese oramai definitivamente lanciato nei convegni (ce n'era uno a Milano in questi giorni) ed anche nei siti “esteri” e che stavolta ha solcato un autorevole tavolo del quale, solo per la riservatezza comprensibile sia dei commensali sia del fornitore, non indicheremo i nomi.

Una serata da ricordare non solo per la pioggia battente ma per il gradimento ed il riconoscimento che il vino Ansonaco ha saputo conquistare fra tutti rompendo una sorta di sudditanza o complesso di inferiorità che spesso noi isolani proviamo nei confronti di località blasonate senza mai pensare a quali energie, in questo caso vitivinicole, espressione forte della nostra tradizione enogastronomica, spesso riusciamo a trasmettere esaltando la nostra alquanto bella posizione geografica.