La Giunta Regionale approva oggi l’apertura anticipata della caccia nei giorni 1 e 7 settembre. Ancora una volta la stagione inizia quindi con un tipo di caccia di gravissimo impatto sia sulle specie oggetto di prelievo sia sulle altre specie in un momento di particolare sensibilità nella loro biologia. La caccia in tarda estate è infatti estremamente dannosa per molti motivi:

- la presenza ancora di giovani in fase di dipendenza;
- l’assenza dei contingenti migratori provenienti dal nord e quindi la concentrazione del prelievo sulle coppie nidificanti nel nostro paese;
- per quanto riguarda gli anatidi, la presenza di femmine che non hanno ancora concluso la muta delle penne e possono avere difficoltà di volo;
- le condizioni ambientali spesso non favorevoli dopo il periodo estivo con scarse precipitazioni;
- la presenza ancora sul nostro territorio di esemplari di specie migratrici rare e protette, per le quali si presenta un grave rischio di abbattimenti illeciti permettendo la caccia in questi giorni, rischio che sarebbe evitato dall’apertura canonica alla terza domenica di settembre.

Per tutti questi motivi la preapertura è da anni contestata non solo dal mondo ambientalista ma anche dal mondo scientifico.

Eppure la Regione continua a concederla per accontentare i cacciatori.  I voti dei cacciatori evidentemente valgono di più dell’integrità del nostro ambiente e della nostra fauna.

Anche per quanto riguarda la caccia in deroga allo storno, specie protetta dalle normative europee, il WWF sottolinea come la deroga attivata dalla Regione Toscana sia in contrasto con le direttive comunitarie.  Se vi sono danni all’agricoltura da parte di una specie, si precisi dove, quanto e quando e solo là e con metodi e soggetti idonei si attivino eventuali specifiche azioni di controllo e contenimento (a partire dai metodi incruenti).  La ‘deroga’ sullo storno come da anni portata avanti dalla Regione Toscana è invece semplicemente una liberalizzazione della caccia a questa specie su praticamente tutto il territorio regionale e per tutta la stagione.  Si tratta quindi di un provvedimento non certo mirato sulle problematiche degli agricoltori bensì sul desiderio dei cacciatori di poter sparare di più.

Il contrasto con le precise indicazioni date dalla Direttiva europea è palese.

Chi pagherà le sanzioni che la Comunità europea potrà applicare alla Regione Toscana per la violazione della norma comunitaria?  Per fare un piacere ai cacciatori i nostri politici non si preoccupano di mettere a rischio le tasche di tutti i cittadini-contribuenti?

Guido Scoccianti
Presidente WWF Toscana