Pubblicato il quinto rapporto Osservatorio Isole sostenibili 2023 a cura di CNR-IIA e Legambiente
Bene Capraia e il Giglio, peggio l’Elba: le isole toscane nella classifica della sostenibilità di Legambiente
Consumo di suolo, rifiuti, acqua, energia, mobilità, aree protette e regolamenti edilizi tra i temi analizzati
Promosse le isole di Capraia e Giglio mentre l’Elba ha ancora da fare per raggiungere la piena sostenibilità.
Nonostante dei timidi passi avanti, sono tanti i ritardi da colmare, per le isole minori in Toscana. A parlar chiaro sono i dati del V rapporto “Isole Sostenibili - Le sfide della transizione ecologica nelle isole minori” curato dall'Osservatorio sulle isole minori di Legambiente e CNR-IIA. Su 27 piccole isole marittime in Italia, l’indice di sostenibilità medio è pari al 40%, calcolato su temi come consumo di suolo, rifiuti, acqua, energia, aree protette, mobilità e regolamenti edilizi.
Tre le isole toscane analizzate, i risultati spaziano dal buon piazzamento dell’isola di Capraia (49%) e il Giglio (45%), che seguono a stretto giro le prime in classifica le isole Tremiti (53%), poi le Egadi e le Eolie. Invece, tra i fanalini di coda, c’è l’isola d’Elba (26%) con un punteggio simile a La Maddalena e Ischia.
“Il rapporto Isole Sostenibili di quest’anno dimostra ancora una volta che l’overtourism balneare non aiuta le nostre campagne per una vivibilità sempre più qualificata delle nostre isole minori – dichiara Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana – ed è proprio con questa chiave di lettura che si spiega il risultato mediocre dell’Elba e i risultati assolutamente lusinghieri del Giglio e, soprattutto di Capraia, ormai impegnata da anni nel suo bellissimo percorso di Smart Island!”
L’isola di Capraia è promossa per le iniziative relative ai regolamenti edilizi, che coprono settori strategici per l’adattamento e la mitigazione climatica, risparmio idrico, installazione del fotovoltaico e recupero delle acque piovane. Invece c’è ancora da lavorare sulla raccolta differenziata, ampiamente sotto i valori di riferimento europei. Troppo alta anche la dispersione nella rete idrica e il tasso di motorizzazione. Ad oggi, Capraia è l’unica isola minore ad aver investito in modo consistente sulle fonti di energia non fossili, la produzione di energia è infatti interamente a biodiesel, con combustibile di natura vegetale ottenuto principalmente da olii di colza e soia.
È buono anche il punteggio raggiunto dall’isola del Giglio, promossa a pieni voti. Bene su temi di dispersione idrica dalla rete, ben al di sotto della media nazionale, basso anche il consumo di suolo, che si ferma al 3,7%, ma con attenzione alle zone a rischio idrogeologico. Invece, da migliorare c’è la mobilità e lo sviluppo del fotovoltaico, tema su cui l’isola del Giglio è tra le più indietro insieme a Capri e Procida.
Invece, l’isola d’Elba è tra i fanalini di coda della classifica. Secondo il rapporto, la più grande delle isole minori ha un indice di sostenibilità decisamente da migliorare. Troppe perdite di acqua potabile dalla rete e troppo alto il tasso di motorizzazione superiore alla media. Bene per la raccolta differenziata e per il consumo di suolo, contenuto ma con criticità in quanto quasi il 30 % è in aree a rischio idrogeologico. Da evidenziare sono le iniziative legate alla realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile nel Comune di Marciana Marina. Inoltre, nel 2021 l’Isola d’Elba ha presentato dopo un processo partecipato, il Manifesto di Sostenibilità dell’Isola d’Elba, una road map per diventare completamente sostenibile entro il 2035, incentrata su turismo delocalizzato e attento all'ambiente, la valorizzazione del paesaggio e una rivoluzione sostenibile dei sistemi energetici, idrici e di raccolta dei rifiuti.
Infine, secondo il rapporto Isole sostenibili, sono quattro le azioni pratiche da mettere in campo a livello nazionale per migliorare gli indici di sostenibilità. Istituire una Cabina di regia unica presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per migliorare e supportare la governance dei territori, redigere i Piani di Sviluppo Sostenibile al 2030 per le Isole Minori per raggiungere gli obiettivi. È anche necessario creare un coordinamento unico sulla gestione dei fondi del PNRR e potenziare il ruolo dell’Associazione ANCIM affinché accresca sempre più il proprio ruolo di coordinamento fra le isole minori ed il Governo Centrale.
Il report è consultabile su www.isolesotenibili.it, www.legambiente.it, www.iia.cnr.it
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