Utilizzo questa rubrica perché vorrei spendere qualche parolina in più di quelle permesse nei commenti, vista l’importanza dell’argomento.
L’unificazione dei plessi scolastici è un’operazione inevitabile e razionale, il numero degli alunni dell’una e dell’altra scuola sono talmente esigui che sarebbe da sciocchi non capirne la logica e la necessità. A mio parere, l’unificazione degli edifici scolastici in un unico polo avrebbe anche una valenza ben più importante e sostanziosa, già auspicata nel passato, quando i numeri non erano poi così limitati: quella didattico-pedagogica, per poter condividere iniziative, progetti, esperienze, per attuare una reale continuità didattica, oggi, purtroppo, realizzata solo parzialmente e senza ritorni tangibili sui ragazzi che, passando da un grado all’altro dell’istruzione obbligatoria, si trovano, a volte, a relazionarsi con insegnanti e metodologie molto diverse e a volte completamente contrastanti. Lavorando gomito a gomito, nello stesso plesso, i docenti potrebbero avere un rapporto, che oggi non va al di là degli incontri collegiali stabiliti, utile per conoscere meglio le diversità e le problematiche degli alunni, ed adottare una strategia d’insegnamento adeguata, sia per aiutare chi è in difficoltà, sia per incrementare l’eccellenza. Lo stare insieme è poi un modo per crescere meglio, potremmo ideare progettualità verticali oggi impossibili, vista la distanza, in queste occasioni i ragazzi potrebbero lavorare insieme, dare esempi, imitare il positivo, aiutarsi nelle difficoltà, collaborare secondo le proprie capacità, condividere successi (e insuccessi, per trovare il modo di evitarli o limitarli)… queste e tante altre sarebbero le ragioni per una scuola unica. Unica, non solo perché situata sotto uno stesso tetto, ma soprattutto perché UNICO sarebbe l’obiettivo finale del nostro operare: la crescita armonica, senza ansie e incomprensioni, e “a tutto tondo” dei nostri figli. Il sito dove posizionarla potrebbe essere il Campese per la possibilità di usufruire del campo sportivo e della palestra, se mai sarà terminata, e per godere di un clima senza dubbio migliore, oppure il Porto per facilitare gli arrivi e le partenze dei docenti pendolari, ma anche il Castello potrebbe andar bene, purché si faccia, magari prima che la scuola muoia definitivamente, viste le premesse che “gli addetti ai lavori” e i diretti interessati, cioè le famiglie gigliesi, conoscono bene!!!

Patrizia Tievoli