Articolo (satirico) sulla fine del palio degli asini. Della serie, ridiamo per non piangere.

Tra l' incredulità generale sono stato tra quelli che, ignari, si sono recati come ogni anno, da che mi ricordo, a vedere il palio degli asini di S. Mamiliano, al Castello, per il 15 settembre.

Non mi era nemmeno balenato per l' anticamera del cervello che la “passeggiata” dei 4 asini attorno al monumento, che da anni ed anni non si sorpassavano nemmeno perchè abituati a camminare in fila indiana, potesse essere paragonato ad una specie di vivisezione animale (leggere l' articolo allegato in fondo per credere).

Pare che, a seguito di uno specifico dispositivo Ministeriale, per fare il palio si dovrebbe riempire la piazza di terra, fare varie analisi antidoping e dotarsi di innumerevoli altri vari accorgimenti che non abbiamo ben compreso che, se possono essere appropriati per un palio tipo Siena, per il nostro sembrano un “tantino” fuori misura e di fatto rendono impossibile la manifestazione, perchè, penso, insostenibile economicamente.

Ora le reazioni sono varie e tutte “estremamente”  serie (vero?):

innanzi tutto, viste le ultime polemiche, in ambiente marino, ho preventivamente sentito il buon Presidente del Parco, Tozzi, chiedendogli: “mica sarai stato te, vero?”. Lui, dalla Cina, ma senza furore (ora si trova lì a presiedere un importante incontro internazionale sulle aree protette) mi ha assicurato di non entrarci per niente.

Preoccupazione però si registrerebbe anche sul fronte del Porto, dove parrebbero impensieriti alcuni regatanti che partecipano al palio di S. Lorenzo, in quanto pare che lo stesso Ministero, quando gli atleti hanno superato una certa età, voglia sottoporli ad una serie di controlli incrociati (e non meglio descritti). Al ministero non torna per niente che vi siano ultra quarantenni che continuano a vincere palii su palii, praticamente indisturbati e la Brambilla controllerà scrupolosamente.

Pare anche che qualche amministratore voglia cogliere 3 piccioni con una fava (baccello) ed abbia rivisto l' idea di come rifare la piazza Gloriosa; invece di lastricarla, a questo punto, la vorrebbe rifare di terra battuta, così, oltre al palio ci si potrebbe ricavare anche un bel campo da tennis e si risparmierebbe pure; per la polvere pare siano allo studio alcune ordinanze che la vieterebbero, ma solo a giorni alterni e solo per i residenti, questo ultimo punto l' avrebbe preteso la Lega locale.

In molti erano anche titubanti se potersi fare le foto o meno con gli asinelli perchè non era chiaro, alla massa intervenuta per l' evento, se all' interno dell' ordinanza si facesse anche riferimento al divieto di fare foto ai ciuchi. Senza sapere nè leggere e nè scrivere, invece che le foto, ai somari, gli sono stati chiesti direttamente gli autografi. Per non andare via a mani vuote, almeno.

Infine, alcuni maligni (ma sono veramente pochi), sospettano che essendo stato, la causa, un provvedimento emesso dal ministero alcuni mesi fa, qualcuno non poteva non sapere. Ma queste voci da comari di piazza sono subito state fugate perchè non attendibili e riconducibili ai soliti noti. §

Vi sono altri che suppongono che la salvaguardia del somaro abbia in qualche modo a che fare anche con la riforma Gelmini, ma questa è un' altra storia.

Che dire, speriamo che non serva la terra per terra anche per fare la quadriglia. Chi può, avvisi quindi Brambilla e C. e magari, chi ha l' opportunità di conoscerla e prenderci qualche caffè, la inviti presto al nostro ballo popolare più bello, prima che vietino pure quello o che ci costringano a fare sange di dame solo per numeri dispari.

Infine, in sostituzione e rigorosamente a norma di legge, già si proporrebbero le gare per l' anno prossimo, ovvero: gara del dare da mangiare ai gabbiani; gara di abbronzatura fuori stagione, palio delle mosche, lancio del chiozzolo (secco), sagra del dito nell' occhio, oppure corsa delle lumache a tappe. A tutte queste gare, ovviamente, i somari, tutelati dal suddetto provvedimento, potranno partecipare solo e solamente come ospiti-spettatori e, altrettanto ovviamente, sarà emanata apposita ordinanza che vieti, in concomitanza con gli eventi, la consumazione di panini alla mortadella.

Proprio a fagiolo, per chi si vuole fare male leggendolo, cadeva un paio di giorni fa l' articolo riportato di seguito al mio intervento (molti altri se ne trovano in giro).

Finita la parte scherzosa, concludo invece seriamente, ringraziando il Comitato festeggiamenti S. Mamiliano per il solito, ma mai scontato impegno per la buona riuscita della festa ed assieme a loro tutte le persone che direttamente o indirettamente sono date da fare. Un particolare complimento va sicuramente alla stupenda manifestazione dei fuochi d' artificio, che non si era mai vista così bella, al Giglio almeno e senza nulla togliere alle altre. Indipendentemente dalle varie leggi che ogni anno rendono sempre più complicate le manifestazioni pubbliche, sono convinto che forse, con il solito impegno e la solita bravura, sarà possibile rimediare anche a questa ennesima difficoltà.

Stefano Feri (per oggi umile emulo di Sibilot)

da il Tirreno del 13.9.2010

Bufera sulla Brambilla in diretta tv Il ministro si attribuisce i meriti dello stop alla gara di Roccatederighi

Al Tg5 chiama la manifestazione «corse dei somarelli» paragonandole alla pratica della vivisezione, Organizzatori infuriati

GABRIELE BALDANZI

GROSSETO. Michela Vittoria Brambilla, ministro al turismo del Governo Berlusconi rivendica come vittoria l’annullamento del Palio dei ciuchi di Roccatederighi (giunto quest’anno all’80º edizione moderna, senza mai aver registrato un incidente). Lo fa in un servizio andato in onda sabato 11 settembre nel Tg5 delle 13. Secondo il ministro il Palio sarebbe stato fermato non tanto per la famigerata Ordinanza Martini quanto «grazie ai suoi appelli di questi ultimi mesi».
Ma se queste parole potevano bastare a far venire il mal di pancia ai contradaioli e agli organizzatori, ancor più clamoroso è il fatto che la Brambilla mette sullo stesso piano “le corse dei somarelli” (parole sue) e la vivisezione, e soprattutto dimentica di ricordare come e a quale prezzo (uno spiegamento di forze dell’ordine tipo servizio di sicurezza allo stadio) è stata fermata la carriera nel piccolo centro dell’Alta Maremma.
Un’uscita, che a un mese esatto dal mancato palio di Roccatederighi, già foriero di polemiche (mozioni, contrapposizioni tra istituzioni e perfino un’interrogazione parlamentare annunciata dal deputato del Pd Luca Sani), rinfocola gli animi e scatena la rabbia dei rocchigiani.
«Siamo sbalorditi da quello che abbiamo visto e sentito ieri in tv -dichiarano gli organizzatori della kermesse - un ministro della Repubblica che si vanta di aver annullato, cancellato la nostra tradizione, evento assolutamente incruento per gli animali, per i fantini, per il pubblico. Ma lo scoramento, la rabbia, l’umiliazione che è seguita a questa ingiustizia ha alimentato la nostra voglia di riscatto e la determinazione con cui andremo a chiedere, insieme ad un’altra decina di paesi, un intervento legislativo della Regione Toscana, innanzitutto per distinguere tra ciuchi e cavalli, aspetto che evidentemente sfugge al ministro delegato al turismo. La Brambilla fa quasi tenerezza quando sottolinea al Tg5 di essere riuscita a fermare la nostra manifestazione e quella di un altro paesino, tenuto conto che lei, in pompa magna, alla vigilia di Ferragosto, aveva attaccato frontalmente Siena, Piazza del Campo, dove sappiamo invece come è andata a finire».
Anche il sindaco di Roccastrada Giancarlo Innocenti, è tornato sul caso Roccatederighi. «Sono bastate delle prese di posizione, generiche e disattente, di alcuni membri del Governo Berlusconi per privare alcune realtà del loro vanto storico e per alimentare apprensione ed insoddisfazione sociale - dice - Il Comune di Roccastrada è pronto a farne un motivo di battaglia politica e di impegno teso a conseguire una ragionevole modifica del provvedimento o comunque un suo superamento».
Nei prossimi mesi Comuni, Provincia di Grosseto e Regione Toscana (sulla falsariga di quanto ha già fatto il Piemonte) non lasceranno nulla di intentato per restituire queste manifestazioni ai paesini (non solo Roccatederighi, ma anche Roccastrada, Bagnolo, Selvena, Montelaterone) che ne sono stati ingiustamente privati. D’altra parte quel turismo che la Brambilla dovrebbe favorire e promuovere si fa anche con i ciuchi, magari permettendo di sopravvivere a quelle attività allevatoriali presenti sul territorio e altrimenti costrette a ripiegare sulla produzione di mortadella