Spett.le Redazione, la notizia riportata in data odierna sul "blitz" dei carabinieri in Comune mi porta a fare, a caldo, alcune considerazioni immediate. E' necessario comunque premettere sempre, anche se ovvio, che una ipotesi di reato ed il conseguente avviso in garanzia, non costituisce, nel nostro ordinamento giuridico, niente di sostanziale fino ad una eventuale sentenza, passata in giudicato, alla fine dei tre gradi di giudizio. Siamo quindi semplicemente davanti a una situazione in cui un magistrato doverosamente indaga perché qualcun altro ha fatto una denuncia di rilevanza penale. Con questo non voglio assolutamente alludere a possibili denunce fatte da avversari politici a membri o a funzionari della attuale amministrazione. Anzi devo dare atto all'attuale minoranza di avere sempre avuto, da questo punto di vista, un atteggiamento di assoluta correttezza e di non essere mai ricorsa a tali mezzi estranei a un leale confronto politico. D'altro canto la recente storia amministrativa dell'isola dimostra come ricorrere alle denunce in sede giudiziaria come strumento di lotta politica non crei grossi consensi popolari.
Non conosco bene i termini della attuale vicenda ma, vista da lontano, dà la sensazione che non ci sia niente che abbia valenza di reato e che tutto possa essere riconducibile a personali gelosie di mestiere. La mia esperienza mi porta ad affermare che i magistrati soni molto più intelligenti di quanto non credano gli autori delle denunce ( vedi in proposito l'assoluzione di "Sibilot" di qualche settimana fa). Durante il mandato amministrativo in cui ricoprii la carica di sindaco, come noto, fui sottoposto a decine di procedimenti, a cui seguirono sempre assoluzioni perché il fatto non sussisteva o non costituiva reato. Ricordo che una volta, informando l'allora mio assessore all'urbanistica Sandro Brizzi che eravamo stati assolti per l'ennesima volta, mi rispose serafico come sempre: "Perché, eravamo di nuovo sotto processo?".
Raccontare passate vicende in questi termini, potrebbe dare la sensazione di voler attribuire alla vicenda segnalata oggi dal vostro giornale quasi una valenza comica, invece rimane un fatto di una gravità inaudita.
Gravità costituita, a parere del sottoscritto, non dalla sussistenza dei reati ipotizzati, ma dalle sicure conseguenze che tali situazioni sempre comportano in termini di perdita di tranquillità negli uffici comunali, l'ufficio tecnico in particolare, da sempre il più esposto a rischi di questo tipo ma da sempre anche il più importante per una buona funzionalità dell'intera macchina amministrativa. Quello che sta succedendo sicuramente comporterà preoccupazione per i diretti interessati sulle brevi distanze, ma altrettanto sicuramente comporterà gravissime conseguenze sociali sul lungo periodo. Importanti opere pubbliche rischiano di vedere ritardata o addirittura non completata la loro realizzazione. Ci auguriamo, nell'interesse dell'intera collettività isolana, che anche questa volta la magistratura sappia intelligentemente e rapidamente valutare e riconoscere a chi di dovere il merito, il coraggio e la capacità di lavorare e di assumersi responsabilità degne solo di encomio.
Armando Schiaffino
LA MAGGIORANZA INTERVIENE SUL BLITZ DEI CARABINIERI
Autore: di Armando Schiaffino, Capogruppo di Maggioranza consiliare
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